Gli esami e una triste verità

Quest

Giocata di Clan

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Un nuovo giorno in quel di Kusa, un giorno speciale per la nostra piccola Kouki che, in questa giornata non bellissima, si ritrova in un laboratorio ma analizziamo meglio la situazione. Il tempo non è dei migliori, non vi è caldo e il sole va e viene per colpa delle nuvole che continuano a passare con grande velocità e presenza. Una leggera brezza fresca soffia sul paese dell'erba, una brezza che fa sentire i primi sapori di Autunno. Una giornata perfetta per degli esperimenti ed è quello a cui deve sottoporsi la Yakushi. In questo momento si trova in un laboratorio del Dojo, un posto sotterraneo. Esso si presenta come un luogo freddo, le pareti sono di un color grigio, pieno di macchinari creati a posta per analizzare, un lettino di metallo freddo e poco confortevole, vari scaffali pieni zeppi di provette, medicinali e siringhe e poi vi sono dei tavolini con gli attrezzi del mestieri, piccoli oggetti chirurgici. All'interno vi sono Otsuki e Kouki, per l'appunto, pronti per fare degli esami alla ragazzina <Ieri hai parlato di morsi o ferite, spiegati meglio> esordisce lo scienziato al momento, non sa a cosa si riferisse la ragazza ma ha acceso la sua curiosità su tale questione <Inoltre, hai pensato a un modo per portarmi la testa?> riferendosi sempre alla questione di ieri e, il tutto, viene fatto con un sorriso stampato in viso, letteralmente. [AMBIENT]

10:47 Kouki:
  [Magione - Laboratorio] Pessimo giorno, sia se si parla di tempo atmosferico, anche se solitamente la ragazzina preferisce il mal tempo, si dal punto di vista emotivo e generale. Non è decisamente un fiore e la chiacchierata tra lei ed Otsuki che si è verificata il giorno prima l’ha letteralmente abbattuta. In preda ai sentimenti di ansia e paura, mentre l’Altra se ne sta relegata nella sua mente a mormorare la sua vendetta futura. Indossa dei vestiti pratici, non troppo elaborati, consistenti in una canotta azzurra lunga e morbida, sulla quale vi sono sempre i simboli del suo clan Yakushi sia all’altezza del cuore che dietro alla schiena. Sulla vita, allacciato in modo morbido, tiene il copri fronte di Kusa, mentre le gambe esili e martoriate sono avvolte da dei pantaloncini corti fino ad altezza poco prima del ginocchio, ed aderenti, ma dal tessuto elasticizzato. Scarpe ninja ai piedi e i guanti neri a mezze dita con la classica placca in metallo sul dorso. Tiene con sé il suo equipaggiamento e le sue armi, infatti alla coscia destra tiene il porta kunai e shuriken, mentre alla vita, ma dietro alla schiena, il porta oggetti. Non indossa le fasciature per un solo e semplice fatto di comodità, dato che non vuole allungare il suo tempo di permanenza stando a togliersele e rimettersele all’occorrenza. Le cicatrici e le bruciature che le sono state inferte sul corpo, quindi, sono ben visibili. I lunghi capelli neri e lisci sono ancora tenuti sciolti, liberi in tutta la loro lunghezza fin oltre il sedere, ed incorniciano, insieme alla frangia, un visino ancor più pallido del solito. Un pallore prodotto dall’ansia e dalla preoccupazione per il luogo in cui si trova. Certo, sono esami che devono essere fatti, ma non le portano alla mente belle sensazioni. Il chakra già impastato in precedenza dovrebbe farla sentire più sicura, ma al momento non è tanto certa. Se ne sta in piedi, nel mezzo di quel laboratorio, a guardarsi intorno con una rigidità improponibile. Lo sguardo giallo ed attento cercherebbe di memorizzare ogni parte di quel luogo, soprattutto una via di fuga facile e a portata di mano con una probabile porta di uscita. Non si sa mai. Braccia distese lungo i fianchi, pugni chiusi, la sua tensione si potrebbe persino vedere se solo si potesse davvero. <Ah, si.> viene ripresa dalla voce di Otsuki, la quale va a chiederle delucidazioni su quanto detto il giorno prima a proposito dei morsi. <Credo che tutto sia partito da quando sono finita nelle fogne di Kusa. C’erano dei mostri, degli abomini… mi hanno attacca e mi hanno morsa e ferita.> mostrerebbe ora il braccio destro dove, oltre le varie cicatrici, dovrebbe intravedersi il segno del morso che le è stato lasciato. <Ora… non so se il mio malore dipenda da questo o da qualche fumo tossico presente.> sono due opzioni tutte plausibili, ma non sa quale sua quella vera. La voce è bassa, piatta, ma in un qualche modo distratta, troppo presa da quell’orribile sensazione di trovarsi lì con lui. All’ultima domanda invece rabbrividisce, ma cercherebbe di non darlo a vedere limitandosi a negare con un gesto lento della testa. <Continuo a pensare che sia qualcosa di impossibile…> non è che non abbia stima di se stessa, è che proprio non c’è paragone fra lei e suo padre Raido. <Ma poi che te ne faresti di una cosa simile? Che ti importa di Raido Oboro?> in effetti è una domanda che si era posta, ma che non aveva avuto modo di porre, dato che c’erano altre priorità. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

Le risposte fornite da Kouki sono interessanti, spiegano poco ma ciò che spiegano attira l'attenzione dello scienziato che ora vuole scoprire di più <Mostri che ti hanno morso?> ne guarda il morso sul braccio, strizza gli occhi cercando di capire qualcosa di più per poi avanzare all'interno della stanza con passo tranquillo <Sali sul lettino e mettiti seduta> ordina immediatamente mentre si dirige verso dei cassetti andando a prendere dei guanti in lattice blu. Vi inserisce le mani così da non doversi sporcare e senza corrompere i possibili dati da scoprire, da vero scienziato praticamente ma ora ecco la parte più succulenta, l'omicidio che gli ha commissionato. Ascolta il dire della Yakushi in silenzio ridendo, sorridendo di estremo gusto <Lui è troppo pericoloso, potrebbe minare i miei piani perciò deve scomparire all'istante. Inoltre, ha portato via il mio piccolo esperimento...> riferendosi a Kouki ovviamente <...ed è giusto che muoia per la cosa che più ama al mondo> crudeltà allo stato puro quella di Otsuki ma ride ancora di più sentendo l'ingenuità della ragazza <Impossibile? Credi che lui ti attaccherebbe? Credi che farebbe del male alla piccola e tenera bambina? Si fida di te e prenderlo alle spalle non è mai stato così facile> si ferma qualche secondo <Immagina, tu e lui in una stanza, un abbraccio, tiri fuori un pugnale e diritto nel collo. Secondo te se lo aspetterebbe da sua figlia? Certo che no> insomma, si è studiato tutto quanto per bene, vuole sfruttare Kouki per liberarsi di una possibile e futura minaccia. Nel frattempo ha preso una siringa, al suo interno vi è un liquido trasparente. Prende anche un pezzo di cuoio porgendolo alla ragazzina <Mordi questo>. [AMBIENT]

11:16 Kouki:
  [Magione - Laboratorio] Non è concentrata come vorrebbe, l’unica cosa che desidera è fare tutto molto in fretta per andarsene da lì. Troppe sensazioni negative, e quei ricordi che ha riottenuto non le sono di aiuto. Rimane immobile, ferma, ad ascoltare quel primo dire di Otsuki. <Si, dei mostri. Dovrebbero essere ancora là sotto credo.> prende un respiro, uno di quelli profondi e chiude gli occhi per riportare alla mente maggior dettagli. <Avevano… qualcosa di umano, penso. Ho notato occhi dorati, ma per il resto erano deformi e ricoperti di pustole.> non riesce a ricordare molto altro, anche perché è quello che continua a vedere nei propri incubi. Osserverebbe ora il lettino per un lungo ed interminabile istante, prima di prendere coraggio e sedersi sopra di esso. Freddo e scomodo, carico di tensione e brutti ricordi. Rimane seduta, schiena dritta e mani strette sulle proprie ginocchia, mentre osserva il fare dello scienziato che nel frattempo si prepara. <Pensavo a degli esami del sangue.> mormora appena, cercando di mantenere una certa stabilità e sicurezza nella voce. Tradirsi e mostrarsi deboli o impauriti ora non è il caso, ma purtroppo le manca l’appoggio di Mirako al momento. Con la totale assenza dell’Altra, la ragazzina può essere se stessa, essere lei. Ascolta in silenzio le motivazioni dell’uomo, preferendo non ribattere a quanto detto. Insomma, non può dargli torto, suo padre ha fatto proprio quello agli occhi dello scienziato. <Ma ho scelto io alla fine.> aggiunge solo quello, in una sorta di avvocato difensore di suo padre. Man mano che l’altro parla, un moto di ribrezzo si fa strada dentro di lei… no, non potrebbe mai ingannarlo a quel modo. Lui sopravvivrebbe di sicuri a un attacco simile e lei lo perderebbe per sempre. <Forse non mi attaccherebbe, ma può facilmente schivare i miei colpi.> con la velocità che l’Oboro possiede, non dovrebbe essere un problema per lui schivare i colpi della Yakushi… ma sul pugnalarlo alle spalle, ci riuscirebbe mai? <Non lo so.> non è convinta di niente e così si mostra, anche se ovviamente ha già preso la sua decisione. Non appena vede quella siringa e il pezzo di cuoio, la ragazzina assumerebbe un’espressione scettica prima di osservare Otsuki. <Questi non sono esami del sangue.> certo, stupida lei che pensava bastasse un piccolo prelievo… e ora? Il solo fatto che deve mordere qualcosa significa che sarà doloroso. Con le mani prenderebbe quel pezzo di cuoio, osservandolo per un momento. Il viso corrugato e la voce dubbiosa. <A cosa serve quella siringa?> ma nonostante questo lei non vuole rimanere troppo a lungo in questo posto, ne mai crede che l’altro le risponda. Ritarderebbe solo di più l’inevitabile, quindi andrebbe a mettersi fra i denti il pezzo di cuoio, mordendo. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

La descrizione di quei mostri è molto generale ma abbastanza da permettergli di capire qualcosina in più <Capisco> non ha altro da aggiungere, solo gli esperimenti potranno rivelare cosa ha veramente. La sente borbottare ma non le da retta alcuna, sa cosa deve fare e non serve dare spiegazioni superflue su come agire. E' uno scienziato che ha studiato e sa cosa fare in determinate situazione, sa quali cose andare a vedere ma ora si passa a Raido, al suo omicidio, a quello che dovrebbe fare. Vuole la testa dell'Oboro, l'unico che potrebbe interferire con i suoi piani e rendergli tutto quanto più difficile e distruggere ogni sua cosa <Schivare? Se non se lo aspetta cosa deve schivare?> giusto, alla fine come potrebbe schivare una cosa che non si aspetta? Questo è una cosa su cui riflettere <Non lo sai? Secondo me si, fallo, ammazzalo e tutto tornerà alla normalità. Tanto, cosa ti cambia? E' solo un uomo> è solo qualcuno che deve morire un giorno e lui lo sa. Da il cuoio alla ragazza, glielo fa mordere mentre ode quelle domande, o meglio, quella domanda ben precisa <Questa siringa serve per attivare qualsiasi cosa ci sia nel tuo corpo> e con questa affermazione si avvicina alla ragazza, si avvicina a lei andando a far entrare la siringa nel suo braccio portando il liquido a insinuarsi nelle vene. La reazione è strana, il dolore che prova la ragazza è tanto, tantissimo, sente un dolore immenso ma non vi sono cambiamenti fisici, insomma, gli sembra di morire. [AMBIENT]

12:53 Kouki:
  [Magione - Laboratorio] La descrizione che la ragazzina gli ha portato non è delle migliori, ma non aveva una macchina fotografica con sé. Sempre che esistano. Comunque sia non aggiunge altro a quell’esperienza nelle fogne, niente che le sia importante da ricordare al momento… alla fine se ha qualcosa si vedrà. L’infezione a lei sconosciuta che le ha macchiato il sangue e che le sta corrodendo il cervello… forse potrebbe risultare qualcosa, forse no, ma in un certo senso confida nei metodi esperti di quello scienziato. Tace fino a quando lui non ribadisce di cogliere suo padre di sorpresa… certo, potrebbe colpirlo mentre dorme, dopo tutto se riuscisse a conficcargli un kunai nel collo e recidere la giugulare, non avrebbe molta speranza. Potrebbe persino sfruttare il bisturi di chakra lì, sempre che con le sue effettive capacità riesca a recidere la giugulare. Momenti per coglierlo di sorpresa ne avrebbe, solo che non vuole, tutto qui. <Un uomo al quale tengo.> ribadisce, questa volta con più insistenza e sicurezza di prima, come se volesse mettere in chiaro le cose, come se a Otsuki gli importi qualcosa. Se ne sta seduta sul lettino, ma forse dovrebbe sdraiarsi se deve prepararsi a qualche sorta di dolore… non ci pensa, morde quel pezzo di cuoio e col cuore in gola attende che l’ago faccia il suo ingresso nel proprio braccio. Buca la pelle, i tessuti, fino ad arrivare alla vena più utilizzabile del braccio. Il liquido viene iniettato e lei lo sentirebbe scorrere freddo nelle sue vene ed irradiarsi per tutto il braccio, fino ad entrare in circolazione. Il dolore si irradia poco dopo, partirebbe dal braccio fino a diffondersi per tutto il suo corpo come una macchia d’olio. Scorre veloce al suo interno andando ad intaccare ogni sua cellula nervosa, fino al cervello, il quale inizierebbe a mandare messaggi di dolore per tutto il corpo. Fitte acute e continue, come se mille e più aghi la stessero trafiggendo su ogni centimetro del suo corpo. Un dolore che afferrerebbe in una morsa gelida il proprio cuore e i propri polmoni andando ad accelerare il lavoro di essi. Il cuore scalpita, il respiro si fa veloce, in iperventilazione, gli occhi dorati vengono chiusi mentre il proprio cervello sembra scoppiarle all’interno della scatola cranica. Un dolore che a tratti somiglia al bruciore più intenso che abbia mai sentito. I denti si serrerebbero sopra al pezzo di cuoio, stringendosi fino a farle male, ma non si placa. Le braccia andrebbero a stringersi al petto, e le ginocchia portate ad esso, e la figura della ragazzina non potrebbe che portarsi a cadere sul lettino in una posizione fetale. Urla, tenendo sempre quel pezzo trai denti, facendo così diventare il tono di voce più come un suono gutturale che un vero e proprio urlo. I polmoni si svuotano e le sembra di non poter respirare, mentre il cuore le pulsa così forte in una spasmodica ricerca di ossigeno. Le lacrime inizierebbero a solcarle le guance, convinta per l’ennesima volta, in quell’ennesimo esperimento, che stia arrivando la sua fine, che forse ora il suo corpo non potrà reggere. Ogni volta ha sempre pensato che fosse l’ultima e forse questa lo è. Ma chissà se davvero emergerà qualcosa. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

<Lo sappiamo entrambi che non è vero, sai benissimo che saresti capace di ucciderlo e non proveresti ne rimorso ne dolore> è fermamente convinto di questo, molto convinto e non c'è motivo per cui debba credere il contrario <Tu sei un'assassina dentro di te, lo sai, è inutile negarlo E-001> ci prova ancora e ancora, vuole far emergere la parte cattiva di lei, vuole farla diventare cattiva. Non è Mirako che cerca bensì lei, vuole soltanto lei per il suo esperimento. Le inietta quel liquido all'interno delle vene, un liquido che comincia a procurarle un dolore allucinante e attende pochi secondi prima di vederla cadere sul lettino in preda al dolore più atroce, agli spasmi ed è in quel momento che si avvicina con un'altra siringa andando a piantargliela nel collo senza riguardi. Fa entrare l'ago nella vena per poi tirare su il sangue, una piccola quantità ma prima di procedere con l'esame andrebbe a prendere un'ultima siringa e con un colpo deciso la conficca nella di lei coscia lasciando che il liquido entri nel suo corpo facendo cessare quel dolore improvviso <Fa male?> e glielo chiede con una faccia da schiaffi di prima categoria, nel vero senso della parola. Si sposta al microscopio, lascia gocce di sangue sulle piastrine iniziando ad osservare la reazione delle cellule <Interessante> commenta ad alta voce guardando il di lei sangue agitarsi sotto i propri occhi <I geni sono corrotti, c'è qualcosa che si agita dentro di te come...un potere strano, un mostro> si volta verso la ragazza, la guarda negli occhi <Descrivi meglio quei mostri> altra domanda. [AMBIENT]

13:31 Kouki:
  [Magione - Laboratorio] Sarebbe capace di ucciderlo senza provare la minima emozione? Un tempo si, ora non ne sarebbe più così sicura… ma se mesi prima ne sarebbe stata capace, è possibile che torna ad esserlo? Questo dubbio non è roba da nulla, ammutolisce la ragazzina senza che ella abbia più nulla con cui ribattere. Ha già dato prova di aver compiuto atti crudeli senza provare il minimo rimorso, almeno da quel che ricorda del suo passato, quindi non è una eventualità da buttare via. Ma se non si tratta di Mirako, cosa dovrebbe essere? Davvero lei avrebbe un lato così simile a Mirako senza che possa essere lei? Insomma, ne ha avuto la conferma dopo tutta quella rabbia che ha provato per i suoi genitori in questo periodo, quella sua spasmodica voglia di fargliela pagare senza però ammetterlo a se stessa, frenata solo dall’amore che prova per loro, ben più grande. Alla fine, insomma… Mirako è solo una parte di lei, una parte che si è dissociata, ma pur sempre sua. Rabbrividisce a quelle considerazioni, rimanendo in assoluto silenzio ed osservando Otsuki con un profondo terrore. Una profonda consapevolezza che non le sta piacendo… mentre lui lo sa. Ovvio che lo sapeva, l’ha creata lui. Si sente improvvisamente nuovamente senza una vera e propria identità, come se le mancasse un pezzo e quel pezzo è trattenuto da Mirako. Comunque sia non ha tempo di pensarci ora, troppo occupata ad agonizzare sul lettino in metallo, su un fianco in posizione fetale. Soffre, molto, troppo. Ogni cellula del suo corpo sembra che stia gridando al suicidio, mentre ogni tessuto le pare strapparsi irrimediabilmente. Non avverte l’ago della seconda siringa, non avverte il sangue che le viene estratto, perché il dolore di cui è preda è fin troppo grande. Fino a quando lentamente sembra cessare, lasciandola lì, in quella stessa posizione nuovamente in grado di respirare in maniera decente. Si sente vuota, incredibilmente spossata e gli occhi si riaprono lentamente stando per qualche secondo a fissare il nulla. Si prende il suo tempo, sollevata che quell’agonia si finita, il respiro ancora affannoso, ma almeno gli spasmi sono finiti. Sente quella domanda tanto ironica e solo allora lo sguardo si sposterebbe su di lui, uno sguardo carico di rabbia e tagliente. <Vuoi provare tu?> rigira la domanda in modo quasi ironico, prima di tentare di sollevarsi lentamente, usando le mani come punto di appoggio e facendo leva con le braccia. Tornerebbe nella posizione seduta, le mani poggiate sulle ginocchia e la testa sorretta a fatica dal collo. Assottiglia lo sguardo verso di lui, attendendo un suo responso… ma quello che sente non le piace. <Corrotti? Che significa? Da cosa? Che potere? Che mostro?> lo riempie di domande, il tono dettato dal panico e gli occhi che si sgranano puntandoli in quelli dell’uomo. <E’ grave? Cosa comporta?> solo altre domande, incessanti, mentre la preoccupazione le chiude la gola. Ma deve nuovamente descrivere quei mostri e ancora una volta si prende qualche secondo, chiudendo gli occhi. <Erano… tutti diversi.> trema istintivamente a quel ricordo. <Il primo aveva una coda… la mascella spostata. Il busto allargato, e poi pieno di pustole e vesciche. Un altro aveva… come una specie di ala deforme dalla schiena, un altro delle mani gigantesche. Ma poi ne sono arrivati altri, erano tutti diversi, ma tutti ricoperti di pustole e vesciche, tutti deformati.> stringe le labbra, le mani vanno a tormentarsi le proprie dita. <Non sembravano agire in modo molto logico… urlavano e attaccavano quasi alla cieca. Le urla ogni tanto erano… sembravano quasi umane. E gli occhi dorati, come ti avevo già detto.> si sta sforzando davvero molto per poter ricordare quei dettagli, dettagli che non spariscono tanto facilmente dalla sua mente, soprattutto se rivive la stessa esperienza ogni notte nei suoi incubi. <Erano davvero tanti.> mormora infine, sconvolta ancora nel provare quel terrore atavico di morte. Era lì, alla loro mercè… cosa è successo? Come ha fatto a salvarsi? [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

Le notizie che le sta dando non sono affatto confortevoli e anche se ignora quella prima domanda carica di rabbia, cerca, invece, di ascoltare tutto il resto, di pensare a cosa dirle e cosa rispondere a quella infinita sfilza di domande una dopo l'altra. Attende, attende silente che la descrizione di quelle creature arrivi alle sue orecchie, una descrizione che potrebbe apparire insignificante ma che può rivelarsi di vitale importanza e non solo. Quell'argomento gli interessa non poco, sapere che esistono questo tipo di creature nel mondo e proprio li, a Kusa, lo eccita come un bambino, si sente felice e nuovamente pieno <Interessante, quindi non sono dei mostri> forse ha capito tutto quanto e come potrebbe non essere altrimenti, non è stupido <Quelli che hai incontrato tu erano persone, persone che hanno subito una specie di..mutazione, probabilmente per via di una infezione viste le pustole> inizia a spiegare, a mettere a conoscenza Kouki dei suoi pensieri <Con quel morso sei stata contaminata, come se fosse una malattia, ecco perchè ti senti male ogni volta. Da quanto ho capito succede quando hai forti emozioni e sono proprio queste forti emozioni che spingono la malattia ad avanzare facendoti sentire male. Vedi, tu sei infetta e quell'infezione si, è grave, molto grave> o già, ha delle teorie e la più probabile è proprio quella che sta per andare a dire alla ragazza <Sei in continua evoluzione e se non troverai una cura al più presto, diventerai anche tu una di quelle creature, un piccolo mostro e sai qual è la cosa più divertente prima che tu me lo chieda? Non ho la minima intenzione di aiutarti> mette subito le cose in chiaro prima che lei faccia domande <Questo fenomeno mi intriga moltissimo e se tu puoi farmi avere prove più certe, tanto meglio> un bastardo, un vero bastardo. [AMBIENT]

13:59 Kouki:
  [Magione - Laboratorio] Quelle sue prime parole creano sul viso della ragazzina un’espressione di scetticismo. Un sopracciglio viene alzato e lo sguardo diretto in quello dell’uomo. <Certo che erano mostri.> come potevano non esserlo? Mostruosi e deformi, lo erano eccome. Ma Otsuki non tarda a spiegare, insomma, un tempo erano persone ma quando le ha viste lei erano ormai deformate da una qualche mutazione, probabilmente derivante da qualche infezione, come saggiamente lui le fa notare. E subito il cuore le salta in gola, non c’è bisogno che l’altro le dia un quadro generale della situazione… in fondo ha già capito cosa comporta tutto questo. Ma lui continua e man mano che parla le sue parole non fanno che portare verità a quelli che per il momento erano solo pensieri che sperava errati. Le mani si stringono, il viso impallidisce, non un muscolo viene mosso. <No, non me lo dire…> sussurra, appena, mentre il fiato le muore in gola. L’infezione è grave, molto grave e lei sa a cosa porterà, lo teme in quel momento e non vuole sentirselo dire. Sa perfettamente come funziona un contagio, lo ha letto sui libri di medicina, sa perfettamente cosa le riserverà il futuro. Ma la notizia peggiore arriva proprio quando Otsuki ammette di non volerla aiutare. <No!> urla, il tono alto, il viso che si contorce in una smorfia carica di rabbia e paura, mentre ecco che il male, l’infezione, si fa sentire, le prende la testa, una fitta di dolore. <Tu devi aiutarmi! Se no come ti potrei servire per far tornare Orochimaru?? Come potrei servirti per riportare alla luce il nostro clan?? Vorresti rovinare il tuo esperimento?> non si risparmia con le parole e nemmeno coi toni, sembra, anzi, è palese che glie lo stia ordinando. Tra la rabbia e la disperazione. Non vuole diventare un mostro, non vuole perdere coscienza di sé ed essere uccisa come un mostro. Come lei ha fatto con un paio di loro… non vuole. Scenderebbe dal lettino con un colpo di reni, cercando di controllare il dolore alla testa, mentre gli occhi si assottigliano per via della vista che inizia a fare i capricci. <Dammi quel campione! Lo porterò in ospedale e farò trovare una cura, un antidoto.> sibila velenosa contro di lui, mettendo da parte tutta la paura che prova verso quell’uomo… la sopravvivenza viene prima di tutto. <Se vuoi un campione… va nelle fogne di Kusa e cercatene uno vivo!> cercherebbe di tenergli testa, di far valere le sue ragioni e i suoi desideri in proposito, sperando, in un qualche modo recondito, di fargli cambiare idea. Nel frattempo la rabbia sale, sempre di più, nasce dalle sue viscere fino allo stomaco e non si placa. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

La notizia sconvolge la ragazzina, la rende nervosa e triste, rabbiosa come non mai, l'ha colpita duramente ma non sta mentendo, non ne avrebbe motivo alla fine e nemmeno ci guadagna molto <Devo?> e ne ascolta i motivi per cui deve effettivamente aiutarla. Ride come un folle, ride di gusto nell'ascoltarla <Il mio esperimento non poteva andare meglio, se diventi un mostro sarà più facile portarti avanti. Sai, pensavo da tempo di prendere il controllo del clan e togliere di mezzo quella puttana di Kunimitsu e tu stai diventando, improvvisamente, la chiave per riuscirci> insomma, è pazzo, è maniacale ed è un genio, raccoglie tutto quanto e lo porta a suo vantaggio. La osserva scendere dal lettino, vede la rabbia nei suoi occhi e non oppone resistenza, il campione viene dato alla ragazza con tranquillità, molto tranquillità <Ecco a te ma non ti servirà a molto. Quell'infezione è stata, con molta probabilità, creata in un laboratorio e di conseguenza solo uno scienziato può creare un antidoto o una cura. I medici sono particolarmente inutili> un'altra bella notizia, le speranze sono poche, molto poche <Buona fortuna con la tua ricerca Kouki e ricorda, mancano solo 6 giorni prima che venga a uccidere tutti quanti, a meno che tu non ti trasformi prima> bastardo fino al midollo. Kouki è libera di andare, di andare dove vuole. Come reagirà a questo punto e cosa farà? [END]

14:26 Kouki:
  [Magione - Laboratorio] Mentre i motivi per i quali lui deve aiutarla le sembrano plausibili… in realtà per lui non lo sono. In realtà non serve che lei rimanga umana e conservi una qualche lucidità, a lei serve solo… per chissà cosa fare. <Meglio??> non capisco, semplicemente è interdetta da quello che gli sta sentendo dire. Lo odia, un sentimento profondo che le nasce dal cuore proprio. La rabbia è tanta, così tanta che la paura è solo un lontano ricordo ora. Uccidere il capo clan, ma non solo, il kage di Oto. Deve essere impazzito. La risata dell’altro la urta, vorrebbe solo dare sfogo alla sua rabbia, distruggere tutto ma soprattutto colpire lui. <Non sarebbe per niente facile! Voglio vedere come riusciresti a controllarmi quando perderò la ragione e inizierò ad attaccare tutto quello che vedo!> gli vomita in faccia tutte quelle parole, sprezzanti, velenose, cariche di rabbia e odio. Ci spera. In un certo senso spera di diventare un mostro solo per farlo a brandelli, squarciarlo e nutrirsi delle sue interiora. Ma non in modo veloce, ma piano, in modo che soffra e pianga e gridi pietà. Ma mentre lei è pronta a combattere e distruggere, se mai ci sarebbe riuscita poi, lui le consegna senza tante storie quel campione in provetta, ma non senza averle dato una veritiera informazione. La testa pulsa, fa male e non vede decisamente bene, ma lei afferrerebbe quella provetta e si avvierebbe verso la porta, verso l’uscita di quel laboratorio. I muscoli ancora un po’ indolenziti, ma non saranno quelli a fermarla. <Stai giocando con forze che forse nemmeno conosci. Io fossi in te starei attento. O non sarà la testa di Raido Oboro a cadere.> sibila con cattiveria, una cattiveria che è sua, e non di Mirako. È un qualcosa che le nasce da dentro, da qualche parte in lei, mentre lancia quella velata minaccia. Non dice altro, gli dona solo uno sguardo sprezzate e tagliente, per poi levare il disturbo. Si allontanerebbe velocemente da quel luogo, fuori dalla magione degli Yakushi, diretta sicuramente a casa. Probabilmente Otsuki si starà facendo una grassa risata… ma dopo quell’improvvisa ondata di rabbia e dolore, sicuramente, arriverà un profondo e grande sconforto. Deve parlare con suo padre. [Chakra On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C][END]

Otsuki fa degli esami su Kouki e, sfruttando le sue conoscenze da scienziato, le rivela una triste verità, molto brutta da mandare giù.

Note: Altro ambient per portare avanti una trama sia globale che personale. Brava Kouki e mi piace come si sta evolvendo. Piccolo appunto, voglio vederti indagare su queste cose.

No exp.