Giocata del 30/08/2017 dalle 21:35 alle 23:45 nella chat "Ospedale Distrutto [Kusa]"
è li, fermo sul letto, con quella sbobba appoggiata sopra le gambe, tenuta da un vassoio, che dovrebbe essere la pseudo cena, o quanto meno per questo la spacciano. <Non ce la faccio più... Non ce la faccio più... Ti uccidono... Altro che curarti...> Si lamente un po' il ragazzo, alzando lo sguardo al soffitto. Prende un altro profondo respiro, abbassando lo sguardo. <Che sbobba...> Guarda infatti il purè che si trova davanti. Senza sale, con un goccio di olio che fai fatica a vederlo, anche cotto così così. Di fianco una punta di riso bianco, che dovrebbe accompagnare quella sbobba, con un tocco di prosciutto cotto che bhè, tutto sembra tranne che vero prosciutto. <Help...> Dice ancora, provando con il braccio buono a scansare quella sbobba da sopra se stesso, andando ad appoggiarla sul tavolino di fianco. Oggi, quando è arrivata Kouki, l'ha scapotata. Questa sera anche non è che abbia mangiato chissà quanto, più che essere curato gli sembra di star facendo una terapia per dimagrire, anche se bhè... Si è sempre ritenuto un ragazzo pelle ossa. Si lascerebbe andare alla fine, andando con la testa all' indietro, sprofondando nel cuscino e guardando verso il proprio busto, dove si vedono i lacci della vestaglia da ospedale che ovviamente lui porta all' incontrario, non capendo assolutamente il perchè la gente si metta la chiusura alle spalle, così poi non possono toglierselo da soli. Bha... Robe da matti. Se Raion fosse presente in quel momento e non si fosse allontanato per andare a prendere una lattina di thé per il povero Hajime e dargli un minimo di consolazione per quella permanenza forzata, avrebbe sicuramente scattato una foto per immortalare il momento in cui Hajime assomigliava ad un essere umano: si stava lamentando come un bambino, probabilmente stessa espressione delusa e disgustata di un neonato quando viene imboccato. In quel momento tuttavia non appare Raion ma appare una donna con tanto di camice bianco, e capelli bianchi, una anziana signora con un paio di vistosi occhiali tondi e spessi. Sotto il camice ha degli abiti tradizionali con una gonna bordò ed il resto del kimono estivo bianco. <ah buona sera, il giovane Hajime Kori vero?> domanda retorica la sua mentre si avvicina con il sorriso più affabile del mondo. <vedo che il suo braccio sta molto meglio> afferma avvicinandosi per poterlo osservare meglio <ma c'è ancora un po' di lavoro da fare...posso?> e chiedendo il permesso si prodigherebbe ad allontanare il vassoio poggiandolo sulla mensola vicina in modo da liberare il letto. <si metta seduto, ci vorrà poco> commenta la donna presentandosi intanto <sono la dottoressa Wakujia Nana, è un piacere fare la vostra conoscenza> [ambient cura Hajime]
Una vecchia fa la sua comparsa nella stanza, così può dire di averle viste tutte. La giovane nel fiore dei suoi anni, la bimba (Kouki), il dottore di mezza età gay e la vecchietta. Che spettacolo, adesso la vacanza dei sogni è completata. E si, anche il povero Kori dopo un po' riesce a perdere la pazienza. Non è che normalmente mangi molto (anzi per fortuna), ma questa sbobba è... Troppo sbobba. <Non è buona... Ha mai provato questa... Cosa...?> Dice riferendosi prima alla sera e poi con la testa al cibo. <E si... Sa benissimo chi sono... Mi controllate pure adesso... Neanche fossi un ricercato... Giusto per una passeggiata...> In realtà se l'era svignata via, camuffandosi pure, poi ne ha combinata qualcun' altra... Insomma, non il paziente migliore che si possa avere in ospedale (!!!). <Le cellule sono ancora morte... Non sente miglioramenti... Ma mi è stato confermato che non cadrà... Quindi dolore o meno non mi lamento...> Risponde alla cosa del braccio. Eseguirebbe gli ordini, mettendosi in una posizione più comoda per la dottoressa, facendo anche spazio, scivolando verso il lato opposto. La guarda in silenzio, cercando con la mano del braccio buono di tirar via la manica dell' altra parte per agevolarle il lavoro. <è un piacere conoscerla se può guarirmi... Non lo è del tutto visto che bhè... Se ho bisogno di essere guarito vuol dire che non sto bene...> Torna con la solita mentalità il giovane Kori, ci mancherebbe. <ahi ahi, siamo pieni di rabbia> commenta la donna tra se e se mettendo dei guanti in lattice per poi andare a controllare la ferita in questione, il braccio. <giusto per una passeggiata hum? una passeggiata molto lunga visto che è tornato completamente fradicio> afferma la donna per poi sorridere <huhuhu...giovane caro, direi che è passato un secolo da quando ho cominciato a perdere il senso del gusto, invecchiando succede questo, non potrei capire il tuo fardello perché seppure abbia vissuto da entrambe le parti di questo letto, come medico e come paziente, non ricordo il sapore del cibo dell'ospedale> poi continua a ridere <forse perché era traumatico già allora, ahahahah> si impasta le labbra <vediamo qui...> risponde anche ad Hajime il quale continua a lamentarsi <di questo non ti devi preoccupare, sono lo specialista del centro ustioni> afferma questa controllando per bene le varie zone <lei ragazzo mio, dovrà convivere per sempre con una cicatrice vistosa, chiunque ti abbia fatto questo te lo ha fatto con rabbia ed odio...oppure è un pazzo, non si ferisce in questo modo un allievo...spero che quello che ti hanno fatto questo non sia il tuo maestro> commenta la donna mentre dalle mani appare un alone verdastro che le ricopre completamente le quali vengono quasi appoggiate sulla ferita andando a scansionare tutta la superficie e così continua in questo modo <si rilassi, voglio assicurarmi che i legamenti del chakra non siano danneggiati oltre alla epidermide profonda, la pelle non si staccherà ma non è questo il problema, vede signor hajime se il danno fosse stato troppo elevato c'era il rischio di una amputazione, non capisco come mai non mi abbiano chiamato prima> intanto Hajime inizia a sentire un piacevole formicolio che ricopre interamente la parte danneggiata. [ambient - Hajime]
Ascolta le parole altrui e non commenta. Non all' inizio almeno. Poi si arriva su un punto più interessante, qualcosa che lo riguarda un po' più da vicino. <L'attacco che mi è stato fatto era per uccidere... Me lo ha inferto il capoclan dei Kori... Ma stia tranquilla... Dovesse passare una vita ricambiero il favore> Ecco, questa è una legge intrinseca di Kiri, forse una dottoressa anziana di Kusa potrebbe non capirne la logica, anche se forse di situazioni del genere ne ha già viste molte. Sente l'altro commento finale e lui può dire solamente quello che sa. <Non so perchè non l'abbiano chiamata subito... Ma essendo stato un danno da arma le ossa erano danneggiate... Hanno prima riparato quelle, immediatamente... Così credo da evitare rischi interni... Poi si sono occupati delle altre ferite che andavano curate... E quindi penso abbiano lasciato le ustioni per ultime più per una questione di priorità che per una questione di dolore...> Insomma, non si lamenta neanche della cosa, anche perchè se hanno preso queste decisioni deve confidare che siano giuste. Dopotutto questo è pur sempre il miglior ospedale al mondo. Resta in silenzio poi, cominciando a sentire la pelle che si tira e tutte le altre cose che ormai ha fatto l'abitudine a classificare come "medicina". Nessuno lo costringe a non lamentarsi o fare altro, ma lui non lo fa perchè s'è imposto di non farlo. Mostrare debolezza è debolezza stessa. A meno che non si finga per preparare una trappola, ma quello è tutto un altro discorso. E quindi resterebbe li in silenzio, guardando il lavoro altrui. La vecchia mugugna e poi con fare tranquillo afferma <oh si, mio nipote alcune volte può essere un tale stron*o, fagli i miei saluti se lo vedi e digli che la prossima volta dato che ha il coraggio di colpire dei ragazzini se la prenda anche con una vecchia> poi la malefica vecchietta se la ride <huhuhu, peccato che sia spaventato da me e non a caso> continua con il lavoro in silenzio per un po' mentre la ferita assumerebbe un colore più naturale. Il chakra continua a confluire con calma e pazienza andando a chiudere le ferite sempre più in modo da far reagire le cellule sane e curarle quanto più possibile <i collegamenti del chakra sono ancora in buono stato per fortuna, potrai manipolare il chakra correttamente, ma per il futuro dovrai fare della riabilitazione per il muscolo e pomate da mettere periodicamente sopra la ferita, le cicatrici saranno visibili, ma se fai questo le piaghe saranno meno brutte a vedersi> afferma alla fine mentre imperterrita continua a lavorare sulla ferita, con il tempo questa inizierebbe a mostrare i primi miglioramenti [ambient - Hajime]
Arriva forse una notizia che non voleva assolutamente. Quella vecchietta sarebbe un suo parente? Doveva dirlo subito, si sarebbe rifiutato di farsi curare, forse. La guarda con lo sguardo che si fa di punto in bianco serio e non del tutto amichevole. <Penso che il braccio sia a posto. Non servono altre cure> Dice con tono freddo, di ghiaccio. Li odia tutti, è più forte di lui. E il motivo è semplice, perchè sono dei maledetti bastardi di Kiri che in qualche modo si divertono a giocare a qualche gioco che solo loro conoscono. Gli hanno deciso la vita, cambiata e forse condannata. Non li perdonerà mai, neanche se dovessero curarlo o aiutarlo o ridargli qualcosa di nuovo. è un odio che va oltre il normale, qualcosa che non può fermare. <Non ho una famiglia e neanche la voglio. Certamente non voglio essere curato da qualcuno che non apprezzerò neanche fosse la persona migliore del mondo> Dice esattamente quello che pensa. Si faccia benedire l'educazione. Preferisce avere il braccio un po' danneggiato piuttosto che accettare questo pseudo favore o qualunque cosa sia. <quasi finito ragazzo, quasi finito e poi ti lascerò in pace> la donna mugugna osservando Hajime prima di sollevare un sopracciglio e finire il lavoro <non sono certo qui per dartela, io sono qui per fare solo il mio lavoro da medico a prescindere da tu chi sia o chi sia io, quindi tu fai il tuo lavoro da paziente e fatti guarire> afferma questa seria e concentrata prima di allontanare le mani. Il braccio sarebbe in una condizione decente, ma c'è ancora la pomata da mettere <ed inoltre...non sono riconosciuta nei Kori da molto tempo, sono una reietta del clan, ma questa è un'altra storia> Sospira affaticata per poi toccarsi la schiena dolorante <direi che il mio lavoro qui è finito> Detto ciò afferra un foglio sulla quale va a scrivere la ricetta <infermiera?> la chiama e dalla porta appare una infermiera piuttosto carina, nulla di che, ma abbastanza da essere di bel aspetto <per favore finisca di bendare il braccio del ragazzo e gli metta la pomata prima, qui direi che ho finito, ragazzo, non so che ti hanno fatto oltre a quelle ferite, ma sappia che se vuole vendicarsi deve curarsi, consideri questo un pezzo di scala sulla quale ergerà la sua scalata verso le sue aspirazioni> e detto ciò la donna se ne andrebbe lasciando l'infermiera a finire il lavoro. <scusami> afferma andando rapidamente a spalmare la pomata per poi mettere le bendature attorno a questo. BHe, ha finito di essere medicato <hanno detto che deve stare un'altra sera sotto osservazione ma da domani potrà andare a casa> e su questa bella notizia il faccione di Raion apparirebbe dalla porta con una lattina in mano mentre l'altra è bendata. <eccomi qua, mi sono perso qualcosa?> [end]
La stessa frase che ha già ricevuto da un' altra pseudo dottoressa. <Se non fosse che siete utili... La gente si stancherebbe di questa solita risposta...> Si riferisce al fatto che lei stia facendo solamente il proprio lavoro, ovviamente. Poi arriva la parte dopo, nella quale confessa di essere una reietta. <Capisco...> non può dirle quello che pensa veramente, non è così stupido da farlo. Anche perchè se la farebbe nemica all' istante e vista la situazione rischierebbe qualcosa di troppo, forse più di un braccio. Ma certamente ritiene inaccettabile un ninja disertore delle proprie origini. Neanche lui le rinnega. Le cose vanno accettate, si può essere un Kori e voler ammazzare tutti i Kori che ti hanno rovinato la vita. Questo non vuol dire tradire clan, villaggio o altro. Semplicemente fare un po' di "giustizia" familiare. Arriva l'infermiera che inizia a bendarlo e curarlo, tanto che questa va pure a scusarsi per qualcosa che a lui sfugge, concentrato com'è ancora sulla vecchietta. <Mh...?> Direbbe solamente, giusto per farle capire quanto è effettivamente interessato a lei. E poi ecco arrivare il proprio sensei con qualcosa che potrebbe essere definita la salvezza. <Niente di grave... Mi dimettono in serata...> Dice, forse una piccola bugia, ma a fin di bene (?). <E poi sensei... La prossima volta che mi dice che non posso mangiare solo scatolette preparate... La rinchiudo in un ospedale e poi vediamo se cambia idea...> Ecco, le scatolette sono 10 volte meglio della sbobba che c'è qui dentro! [end]