Il ritorno del Beduino

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con Hajime

14:19 Hajime:
 Che posto macabro e triste l'ospedale. Tutto questo bianco, tutta questa luce riflessa, tutti questi pseudo medici o non si sa cosa che sorridono ai pazienti, senza dimenticare i malati, bha... Proprio un posto di... Ma vabbè, non può farci niente il giovane, dato che è costretto a stare qui ancora per un po'. Almeno gli hanno concesso di potersi muovere, un po' a caso, in giro per la struttura. Ovviamente non ci sono persone armate, figuriamoci, ma con la coda dell' occhio cerca di squadrare ogni persona che incontra, non sia mai che la propria paranoia possa scemare. Il respiro comunque è abbastanza regolare, come il battito del cuore. Sente il dolore nelle parti ferite, ma lo ignora, anche perchè si è ripromesso di cancellare ogni emozione e, il dolore, è proprio una di queste. Non ha idea dove si sia diretto o in che piano si trovi, si è letteralmente perso. Uno spettro con la pelle chiara, i capelli bianchi e gli occhi blu in giro per quella struttura. Ai piedi ha delle semplicissime ciabtte da ospedale, di pezza. Sopra indossa uno di quei camici che ti mettono a forza, neanche fosse una cavia da laboratorio. Borbotta tra se e se, imprecando per il fastidio agli occhi e per la stanchezza. Magari potrebbe fare qualcosa di utile. Come impastare il chakra, dopotutto non ha mica bisogno di entrambe le braccia per farlo. Ma vabbè, ci penserà su. Adesso proverebbe ad appoggiarsi ad un muro laterale, caricando il peso sulla spalla del lato buono, per impattare su di esso, fregandosi della gente che passa e di quello che sente. Come se fosse in una campana di vetro. Anzi, la mente è in una campana di vetro (?).

14:30 Utente anonimo:
  [Ospedale di Kusa] Una giornata tempestosa oggi a Kusagakure, il cielo coperto da pesanti nubi non sembra voler lasciare alcuno spazio al sole che ora nascosto sembra venir sostituito in brevi tratti da veloci e rombanti fulmini, che saettando irregolarmente nel cielo andrebbero infine a scagliarsi verso il suolo, riuscendo a raggiungerne la superfice in rare occasioni; Ed è proprio in questo giorno, mentre il cielo stesso sembra preparargli un'entrata trionfale, che il Sabaku conosciuto con il nome di Thoki farebbe nuovamente la sua comparsa, mesi e mesi di assenza ingiustificata, forse dato per morto in missione o forse braccato come traditore be questo non è dato saperlo al momento e con queste informazioni molte altre non sembrerebbero poter esser conosciute, infatti l'uomo accompagnato da alcuni cittadini all'ospedale sembrerebbe presentare una forte amnesia, che esclusi pochissimi flashback del proprio passato, lo priverebbe ora della propria memoria; L'uomo si presanta vestito da vecchi abiti logori, un tempo sicuramente appartenuti ad un vestiario particolare, la giacca di color blu presenterebbe alcuni ricami dorati ormai rovinati, la giacca stessa si ritroverebbe letteralmente a brandelli in più punti, sotto di essa nulla a coprirne il torace che presenterebbe plurime cicatrici così come la schiena, a coprirne le gambe un paio di pantaloni logori del medesimo colore della giacca, nulla ai piedi e nessun coprifronte indossato al momento, il viso sporco e stanco mostrerebbe una barba lunga ed incolta come i capelli che lunghi cadrebbero lunghi dietro la schiena, arruffati e decisamente sporchi, il volto in più presenterebbe ora una lunga cicatrice, abbastanza recente si potrebbe dire visto il color rosa vivo della pelle appena cicatrizzata, che andrebbe a correre in obliquo sul di lui viso partendo dall'occhio sinistro andando così a terminare verso la mascella destra, gli occhi bicromi si farebbero ora largo verso quelle persone mentre i muscoli stanchi non sembrerebbero riuscir a tenerlo neanche in piedi; Ultima nota sulla situazione dell'uomo qual'ora si facesse attenzione sarebbero le unghie rotte e sporche di sangue, come se queste fossero state usate per scavarsi un passaggio nel terreno o chi lo sa forse anche attraverso una porta o più d'una.[ck:off]

14:42 Hajime:
 Non guarda dalle finestre, anche perchè non c'è molto da guardare ad essere onesti. è appoggiato li, fermo, privo di pensieri quando una figura gli si avvicina. La sente blaterare qualcosa, anche se cerca con tutto se stesso di ignorarla "Questo è il pronto soccorso..." una delle frasi che non riesce a bloccare e che quindi gli arriva al cervello "ti sei perso..." sente, più come una domanda che come altro. Si staccherebbe dal muro, pronto per cominciare a camminare nuovamente. <Sto solo prendendo un po' d'aria... Poi tornerò a letto> Dice senza neanche guardare quella figura, cercando così di sbolognarsela di torno. E se fosse quindi riuscito a riprendere il cammino in santa pace, allora porterebbe una mano, cioè, l'unica mano che può usare facilmente in questo momento, la destra, davanti al petto, andando a formare mezzo sigillo della capra. Si concentrerebbe sulle energie del proprio corpo, quelle fisiche e quelle mentali, richiamandole in due sfere ben distinte. Una gialla, l'altra verde, così che il forte contrasto possa rendergli il lavoro più facile. Le farebbe quindi ruotare in senso orario, fino a che, raggiunta una moderata velocità, le porterebbe ad avvicinarsi per unirle in una terza più grande, che continuerebbe comunque il moto delle precedenti. Fatto questo quindi dovrebbe sentire una nuova energia che comincia a scorrergli nel corpo, nell' apparato circolatorio ad esso dedicato. Ovvero il chakra. Continuerebbe a muoversi, andando a fare una decina di metri, quando qualcosa va ad attirare l' attenzione del giovane. Un gruppo di persone sembrerebbe raggruppato non troppo distante. Dopotutto questo è il punto dove più comunemente c'è gente. Curiosità? Assolutamente no, figuriamoci. Magari c'è stato qualche morto, meno sofferenza e più ossigeno per tutti nel mondo. L'unica cosa che un po' lo infastidisce è che così ha la strada bloccata e se dovesse tornare indietro allora rischierebbe di beccare nuovamente quella figura che l'ha importunato poco prima, che molto probabilmente lo sta ancora tenendo d'occhio. [tentativo impasto chakra][chakra 40/40]

14:51 Utente anonimo:
  [Ospedale di Kusa] Con sforzo quindi il Sabaku giungerebbe all'ospedale tra mille domande dei suo accompagnatori, domande a cui non saprebbe rispondere ovviamente, la più frequente e comune sarebbe la richiesta del suo nome e da dove esso provenga, ma nulla aiuta, ad ogni domanda la risposta sarebbe sempre la stessa o uno con un significato simile, ovvero "Non lo so, non ricordo", lo sguardo è perso nel vuoto, come se gli occhi fossero rimasti bloccati in una situazione passata e ora incapaci di vedere realmente ciò che hanno innanzi; Thoki dunque verrebbe accompagnato a sedere, con passi lenti e movimenti altrettanto lenti di braccia e schiena prenderebbe posto su una seggiola libera in attesa che un dottore possa per lo meno visitarlo velocemente; E li se ne starebbe lo shinobi quindi, in silenzio, perso nel vuoto che alberga ora nella sua mente, avvolte sembrerebbe venir scosso da veloci flash che colpendolo all'improvviso lo porterebbero a contrarre il volto in smorvie non troppo facili da decifrare o comprendere, nessuno sembra riconoscerlo nonostante la leggera fama che un tempo riscuoteva entro le mura di Kusa, be forse per il volto trasandato o chissà forse se è circolata la voce della sua morte il suo volto è già stato dimenticato dal mondo intero.

15:01 Hajime:
 Pensandoci bene Hajime l'ha visto combattere Thoki, ma anche il giovane albino non scherza ultimamente con vuoti di memoria. Ne potrebbe riconoscerlo in quelle condizioni, dopotutto l'ha visto da molto lontano, dagli spalti, mica da vicino. Nel mentre, mentre qualcuno si siede, qualcuno si allontana e se ne va, altri cercano di contattare un medico, il ragazzo continuerebbe a fissare quella folla, provando a sgusciarci dentro per attraversarla, o quanto meno per allontanarsi dalla propria posizione. Alla fine finirebbe pure per scontrarsi con qualcuno, senza comunque chiedere scusa o altro (dopotutto è un malato, quindi ha il diritto di avere ragione (?)). La cosa lo stanca e non poco, anche con il chakra impastato, soprattutto perchè la scottatura da congelamento è una spina pulsante di dolore, quando poi qualcuno involontariamente la sfiora, non ne parliamo proprio. Cercherebbe di conquistare un posto a sedere quindi, sperando che, con il passare dei minuti e casomai delle ore, quella folla possa scemare in qualche modo. Non che abbia di meglio da fare eh, e da seduto può anche riposarsi. Una strana figura si siede vicino a lui, qualcuno che ha proprio l'aspetto di uno che non se la passa proprio bene. <Bella giacca eh... Le fanno su misura?> Andrebbe a chiedere, ovviamente è ironico, anche se il tono della voce è molto più serio di quanto non dovrebbe essere, con una piccola smorfia all' angolo della bocca, dovuta più alla sofferenza per il dolore che altro. <Mi sembri in forma comunque...> Continuerebbe, sempre un po' ironico. [chakra 40/40]

15:13 Utente anonimo:
  [Ospedale di Kusa] Non si muove, non parla ne tanto ome ode le parole di coloro che lo circondano, come perso in un mondo tutto suo, un mondo vuoto e scosso solo da incubi ad occhi aperti composti da sangue, dolore e una lama che ne oscura la vista, poi più nulla il vuoto totale, non sa come si chiama ne perchè sia in quel villaggio, sa solo che le gambe lo hanno portato li come di istinto senza però alcun motivo apparente, si ricorda solo di essersi svegliato nel buio e di esser scappato per giorni; Non nota la presa di posizione del Kori, che sedendosi accanto a lui, non si sa per quale motivo almeno apparente, se non sino al momento in cui lo stesso genin non andrebbe a rivolgergli la parola giusto per schernire un po un poveraccio già malconcio, ricevendo come risposta la più scontata e ovvia <Non lo so, non ricordo nulla> andando successivamente ad aggiungere solo una piccola parte ad essa <La vuoi?> infondo la giacca era sua? Gli serviva? Ma più importante gli piaceva veramente? Be non lo sa è visivamente confuso e di certo l'ironia non gli sarà di aiuto al momento; <Io, mi fanno male le mani> commenterebbe soltanto alla seconda frase del Kori, andando così a mostrare quelle unghie praticamente distrutte dallo scavare frustrante e quelle dita ora piene di tagli e contusioni multiple dovute all'immenso sforzo probabilmente; Insomma sembrerebbe esser scappato dalla propria tomba quasi alla pari di uno zombie.

15:23 Hajime:
 A dire la verità inizialmente pensa che l'altro stia rispondendo a tono, ironicamente, giusto per stare al gioco, facendogli fare una piccola smorfia di divertimento. Dopotutto se i malati non scherzano tra di loro, come ci si può divertire in questo posto? Dopo, però, quando gli mostra le mani, allora grossi dubbi cominciano a crescergli nella mente, cominciando a dubitare che stia effettivamente scherzando. <Mh... Capisco... Puoi tenerla comunque... Secondo me il giallo marino è il colore più bello...> Giallo che?! No vabbè, è un gran testa di cavolo... Sob. Però una parte di se si sta veramente chiedendo se l'altro stia fingendo o meno, quindi perchè non sparare cavolate, fingendosi serio, giusto per vedere come reagisce l'altro. La propria paranoia almeno lo porta a pensare che questo può essere il modo migliore per smascherare un bugiardo (?). <Vedi il mio braccio sinistro? Anche a me faceva male... Ho provato a metterlo in una cella frigorifera ma come vedi non ha avuto grandi effetti... Magari però puoi provare a soffiarci... Forse può alleviarti il dolore...> Fa finta di confessare qualcosa, come se effettivamente neanche lui ci stesse tutto con la testa. E probabilmente se qualcuno li sta sentendo, allora lo penserebbe senza dubbio. Il trucco poi è rimanere seri e concentrati, giusto perchè sennò che logica avrebbe tenere discorsi del genere? Porta la mano buona sotto il mento, appoggiando il gomito destro quindi sulla gamba, così da poter caricare l'arto e riposare così in quella posizione. <Secondo te qual'è il metodo migliore per vendicarsi contro qualcuno più forte di te?> chiede, cercando una risposta seria ai propri dubbi. Chissà, magari un pazzo può dare consigli molto più utili di molta altra gente. [chakra 40/40]

15:37 Utente anonimo:
  [Ospedale di Kusa] Ascolta le parole del Kori, si le ascolta e non capascie, non capisce nulla di quello che gli direbbe, il giallo marino che colore sarebbe? Le conoscenza di base sembrano esser rimaste ma le incertezze vista la situazione sarebbero molte e proprio per questo dopo qualche istante di titubanza il Sabaku andrebbe a rispodere <N-non conosco quel colore, forse non lo ricorso> si insomma che esista o meno non lo sa o per lo meno non ne è certo al cento per cento; Lo sguardo si sposta quindi leggermente verso la figura del genin, lasciando così quel freddo pavimento sul quale si era stabilizzato poco prima e lasciando ora ben in vista la propria cicatrice sul volto, che dovrebbe denotare un trauma da taglio non troppo vecchio, si parla forse di un mese o poco più, la ferita e stata visibilmente trascurata vista la larghezza e i bordi frastagliati della stessa e di certo non sembra esser stata trattata da un medico anche principiante; <Soffiare, ho provato ma fa male, la terra era dura> concluderebbe quindi, ricordando il momento della sua fuga attraverso la cella in roccia e terra; Ma qualcosa andrebbe a riaffiorare alla ultime parole del Kori, al suo "quanlcuno più forte di te" un'immagine tornerebbe nella mente del Sabaku, la lama che sogna ogni notte e in ogni momento di pausa stavolta però vedrebbe una cupa figura dietro di essa, un uomo di grandi dimensioni, il volto è assente e la figura è solo un ombra come se la sua mente cercasse ancora di celare il suo ultimo nemico prima della caduta; I palmi della mani a quel ricordo andrebbero a portarsi alla testa <Forte, forte era troppo forte, la lama....> parole piene di paura al momento e incomplete, come se quel momento si stesse ora ripetendo fisicamente li in ospedale, senza lasciargli il tempo di respirare.

15:51 Hajime:
 Eh, certo che non conosce quel colore, non esiste... Stupido di un ragazzino di Kiri che Hajime non è altro, si diverte con poco. <è un colore molto raro, lo puoi vedere sulo quando il sole è appena sorto e si riflette sul mare, perchè i fiumi non vanno bene... è qualcosa di unico> Commenta quindi, cercando di avvalorare una teoria che non ha ne capo ne coda (?). Lo sguardo, involontariamente, andrebbe a cadere sulla cicatrice dell' altro. Un briciolo di senso glielo fa, questo non può negarlo. E a dire il vero, in cuor proprio, si sente veramente fortunato. Magari questo poveraccio ha vissuto un' esperienza simile a quella del ragazzo, con la sfortuna che, mentre il Kori è stato colpito al braccio, quello è stato colpito in un posto molto più vitale, forse così forte da perdere la memoria. O magari la troppa perdita di sangue ha causato danni irriparabili al cervello, chi può dirlo. Sente il delirio altrui, non può sapere che gli passa per la testa, ma da come va ad accartocciarsi, sicuramente deve avere qualche flash o qualcosa del genere che lo turba. Le sue parole, per di più, potrebbero essere degli indizi. "La terra era dura" poi "troppo forte" e "la lama", tutte cose che gli fanno pensare che la teoria giusta sia quella, ovvero che le ha prese ed è finito a terra, combattendo contro qualcuno a lui superiore che probabilmente predilige l'utilizzo di armi. O forse l'utilizzatore di armi è lui stesso, ed ha perso la propria, anche se la cicatrice sul volto farebbe pensare più la prima soluzione. <Facciamo un gioco... Adesso io ti dico un po' di parole e tu pensi al loro significato...> Direbbe, giusto per vedere se qualcosa del genere possa veramente avere effetto. <Ninja... Kusa...Konoha...Kiri...Oto... Suna... Missione... Segreto... Kage...> Farebbe una piccola pausa, anche perchè per prime ha sparato le parole che un ninja dovrebbe sapere in generale. <Ninjutsu... Taijutsu... Genjutsu... Hojutsu...> Continuerebbe con altre parole basi. Poi però vorrebbe cambiare totalmente argomento. <Casa lungo il fiume... Ruscello... Rifugio in montagna... Barchetta nella nebbia... Casolare nella foresta... Accampamento nel deserto... Cascata... Quartieri poveri...> Andrebbe a sparare un po' di luoghi che uno potrebbe aver visto, o che potrebbero essere collegati a qualche ricordo. <Farfalle... Rane... Serpenti... Pesci... Cinghiali... Cane... Nuvole... Katane?> E adesso guarderebbe l'altra figura, curioso se stia facendo più danni che altro (?). [chakra 40/40]

16:03 Utente anonimo:
  [Ospedale di Kusa] <Il mare> commenterebbe soltanto alle parole di Hajime, non si ricorda il mare e come potrebbe infondo, neanche in passato era mai stato molto uno da spiaggia, <Proverò a guardare il mare allora, dove si trova il mare?> domanderebbe quindi, non sapendo effettivamente neanche dove si trovi ora, rispetto al resto del mondo a lui ignoto attualmente; Ode dunque le successive parole del Kori, un gioco vuole fare e perchè no forse potrebbe aiutarlo infondo infondo; <Ok ci proverò> e si ci proverebbe veramente, le prime parole dovrebbero ricordagli il villaggio o il suo dovere verso il kage ma nulla di tutto questo sembra tornare nella sua mente, parole vuote e senza significato ora, successivamente il genin pronuncierebbe le varie arti di combattimento, almeno quelle basilari per ogni shinobi, ma anche questa volta nulla sembra tornare alla mente del Sabaku che silente non potrebbe dire nulla di nulla al momento; Il successo anche se molto parziale però è dietro l'angolo, infatti nel nominare "accampamento nel deserto" la testa di Thoki sembrerebbe lampeggiare , in maniera metaforica, lasciando così che un ricordo sbiadito o per meglio dire una specie di sensazione famigliare riaffiori <La sabbia, la sabbia è forte> non ha senso la frase ma per lo meno un qualche forte legame con la sabbia sembra averlo, visto che nuovamente tornerebbe al silenzio sino all'ultima parola "katane", un'altra parola che sembra smuoverlo senza però dargli modo di dire nulla visto che nessun nome o aggettivo sembrerebbero formarsi nella sua testa; <Non so dire altro> concluderebbe quindi non avendo molto altro da dire o aggiungere verso quello sconosciuto.

16:14 Hajime:
 Dove si trova il mare eh? Bella domanda, tanto che l'albino ci penserebbe un attimo, grattandosi con le dita la punta del mento. <Mh... Dove si trova eh? devi aspettare il tramonto... Quando compare la prima stella guarda a destra... Appena compare la seconda eccoti il cammino... Devi seguire la retta che si crea tra le due...> Insomma, una presa in giro, ma a metà, anche perchè le terre conosciute sono circondate dal mare, almeno quasi tutte, per quello che ne sa. Quindi abbastanza a "cuore" dovrebbe prenderci nella direzione giusta. Pensando a quello che succede dopo, invece, ecco che qualcosa riescono ad ottenere, anche se poco. <Odio la sabbia... CI si affonda... E poi è sempre legata al deserto... Al sole... Fa caldo...> Riflette un po' su quanto ne sa del villaggio della sabbia, praticamente nulla, se non che un po' i nomi generali dei clan più importanti. Tra tutti i posti, Suna è sicuramente quello che gli piace di meno. Ma ad essere onesti non è che questo gli servi molto, non gli sembri che l'altro sia un ninja o qualcosa del genere. <Facciamo un altro gioco... Guarda bene la mia mano...> Direbbe, tirando su il busto e la testa per liberare così la mano destra, che andrebbe a piazzare davanti al viso altrui, sbattendogliela proprio quasi in faccia. <Guarda quello che succede... Dimmi se non ti piace o se non ti ricorda qualcosa...> E quindi andrebbe a canalizzare il proprio chakra nell' arto e in maniera più precisa sulla stessa punta della mano, facendolo poi uscire fuori dagli tsubo li presenti, creando così una patina intorno ad esso che resterebbe costante, azzurra. Semplice controllo del proprio chakra, anche se gli costa un po' di fatica, ma niente di più, niente di meno. Continuerebbe a guardare quella luce azzurra che gli circonda l'arto e continua a muoversi in maniera libera e un po' selvaggia, disperdendosi nell' ambiente. <Questo è chakra... Ti piace? Vuoi provare anche tu ad usarlo?> In fondo c'è solo un metodo per capire se questo tipo può essere un ninja o meno. Non avrà la memoria, ma se gli spiega come impastarlo, poi si vedrà se ne è capace o meno. [chakra 40/40]

16:25 Utente anonimo:
  [Ospedale di Kusa] Ascolta la spiagazione del Kori, che sembra indicare un modo alquanto articolato per raggiungere il mare, però se è così che si deve fare chi è Thoki per discutere? <Comprendo, ci proverò allora, spero di riuscirci> risponderebbe semplicemente, facendosi prendere in giro in maniera fin troppo semplicistica del genin che non sembra aver difficoltà a portare avanti tale scherzo; <Il deserto è calmo è sicuro> perchè queste parole? Be dallo sguardo sembrerebbero le sensazioni create nell'animo del sabaku alla parole deserto, una parola che per lui significa calma e tranquillità, portandolo forse a trovare un po di pace dopo tanta sofferenza; Ed ecco che il Kori tornerebbe a fare un nuovo gioco però, un gioco diverso da prima, infatti questa volta Hajime sembrerebbe mostrare al Sabaku un qualcosa di "magico" ovvero il chakra, una vista famigliare per lo special jonin, che non lo lascerebbe stupito ma che comunque non sembrerebbe neanche dargli modo di ricordare molto di se stesso o di ciò che può fare con quella forza misteriosa che attualmente non si ricorda neanche più come richiamare e a poco varrebbero eventuali spiegazioni, visto che molto probabilmente non saprebbe nulla di ciò che gli potrebbe venir detto; <Io....non posso> risponderebbe soltanto non sapendo come spiegarsi al meglio <Sono stanco> concluderebbe quindi visto che a quanto pare a nessun medico sembra stare a cuore la situazione del Sabaku.

16:31 Hajime:
 A quanto sembra forse sta esagerando, o quanto meno non è necessario stravolgere così tanto qualcuno che ha un problema così grande. Magari questi giorni, visto che sicuramente lo metteranno in qualche stanza dell' ospedale, potrebbe cercarlo per divertirsi un altro po'. Tutto si può fare nella vita no?! Sbadiglierebbe il giovane genin, stanco della situazione. <Va bene... Ne riparleremo... Adesso sono stanco anche io... E poi rischio di incontrare quel maledetto medico gay che mi si vuole portare a cena se resto troppo in giro...> Confesserebbe, pensando a quel medico che l'ha curato per primo, che tra le altre cose ha aggiunto alla propria lista di persone da uccidere. <Adesso chiudi gli occhi e dormi... è la cosa migliore che tu possa fare...> Dice all' altro con tono molto serio, più come un ordine che come un consiglio. Infatti, prima o poi, arriverà qualche medico a prendersi cura di lui, ma ogni cosa a suo tempo. Nel mentre l'albino andrebbe a rialzarsi, zoppicando leggermente, riprenderebbe la propria strada. Questa volta all' incontrario, pronto per tornarsene a letto, prima che arrivi un' ulteriore ramanzina. [end]

16:37 Utente anonimo:
  [Ospedale di Kusa] Di tempo ne è trascorso tanto e i ricordi nuovi di Thoki un giorno gli serviranno per trovare la tonalità di colore chiamata giallo marino, ma al momento la cosa migliore per il malandato sabaku sarebbe quella di riposarsi e riprendere le forze in attesa che un medico possa finalmente occuparsi di lui e delle sue ferite, sperando forse che un qualche ricordo in più gli torni nel frattenpo; Questo però ora non è importante visto che anche il Kori sembrerebbe congedarsi o congelarsi chi lo sa, lasciando così modo al sabaku di risponder con poche parole al di lui saluto <Gay?> e si giustamente non si ricorda cosa significhi tale parola e forse è un bene visto che di esperienze simili anche lui sembra averne avute in quel dannato ospedale <Ok, grazie> dunque concluderebbe verso il genin, che per quanto si sia anche un po divertito con la psiche dell'uomo lo ha comunque aiutato a ricordare cosa si prova a vivere nel deserto; In ogni caso come da "ordini" l'uomo andrebbe a chiudere gli occhi cercando di ritrovare quella sensazione di pace e calma, nella speranza di non dover sogare ancora il dolore e la sofferenza che da molto tempo ormai lo attanagliano.[Exit]

Thoki fa la sua ricomparsa nelle terre ninja di Kusagakure, senza però preservare alcun ricordo di se, se non pochi e tremendi flashback; Hajime dal canto suo aiuta l'uomo a ritrovare alcuni ricordi sopiti senza però mancare di prendersi gioco di lui grazie al colore Giallo marino.