Incontro con il passato

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15:53 Kyokawa:
  [Strada] Corre rapidamente il giovane Kyokawa per la strada che attraversa il bosco, impegnato nel suo solito allenamento pomeridiano. Il sole alto nel cielo scalda il sentiero e il corpo sudato del ragazzo. Indosso vesti sportive: comodi calzari, dei pantaloni grigi larghi e leggeri, una maglia nera attillata con disegnato un simbolo strano, riconoscibile solo da pochi; nessuna arma visibile con sè: la corsa del pomeriggio è sacra e non deve essere turbata da nessuno scontro. Le gambe toniche scattano con uno slancio energico, mentre i piedi impattano leggeri contro le mattonelle, producendo un fievole rumore al loro passaggio; le braccia seguono ritmicamente la corsa. Lo sguardo fisso davanti al proprio incedere, per controllare la via.

15:58 Hikiro:
  [Bosco-Lato strada] Il giovane Hikiro attende, immobile nel silenzio del bosco. In piedi, la schiena appoggiata ad un tronco di ciliegio, ascolta i rumori della calma circostante tentando di udire la cagione della sua presenza nel loco. Ammantato in abiti scuri, pantaloni e maglietta maniche corte, leggermente incurvato con il capo, si guarda intorno, mentre le mani trovano rifugio, affondate nelle capienti tasche. Il sole, sopra di lui, si fa largo talvolta fra le fronde rigogliose, disegnando trame dorate sull'erba sotto i suoi piedi e tutto intorno. La sua posizione era stata scelta con cura, poco distante dalla strada di mattonelle, poteva vederla chiaramente davanti a sè ed osservare ogni passante. Nel silenzio che permea il luogo, un chiaro rumore di passi di corsa è udibile dal giovane, che tuttavia rimane immobile. <Ecco, forse ci siamo>.

16:10 Kyokawa:
  [Bosco - Strada] Prosegue ancora, passo dopo passo, senza modificare il ritmo della corsa; si trova a circa a un chilometro dall'ingresso del parco. I suoi occhi color rubino non vedono altro che mattonelle, erba e alberi in fiore, ma in qualche modo è consapevole che qualcuno dovrebbe aspettarlo in quel luogo. All'improvviso arresta il suo incedere: fermo, in mezzo alla strada, la schiena dritta e le braccia stese lungo i fianchi; i capelli ondeggiano dolcemente, spinti dalla brezza che tira da nord. <Eccomi> esclama, rivolto al nulla, ancora incerto sulla reale presenza di un interlocutore.

16:21 Hikiro:
  [Bosco] <Da questa parte> pronuncerebbe ora con tono pacato. Anche se non ancora visto, lui può chiaramente notare la figura che, sulla strada poco più avanti, ha arrestato il suo passo. Lo sguardo fisso sul nuovo giunto non viene mai deviato su altro dettaglio del luogo, nel tentativo di riconoscere il volto del ragazzo. <Kyokawa> lo chiamerebbe ora, < Sei proprio tu? Quanto tempo che è passato> e ancora attende che il giovane porti i pochi passi che dalla strada lo separano dal ciliegio dove Hikiro si era posizionato non molto tempo prima. L'incontro programmato fra i due, che da molto, troppo, tempo, si erano persi di vista, avrebbe segnato quel pomeriggio in modo indelebile, rendendolo diverso da tutti gli altri giorni passati in quel villaggio. La nostalgia verso casa, la vera casa, aveva segnato tutti i momenti passati in quel luogo, Kusa, che lo aveva accolto, certo, ma che non aveva mai sentito del tutto come suo. <Avvicinati, come stai?> incalza ancora il giovane davanti a lui.

16:36 Kyokawa:
  [Bosco] L'attenzione del giovane viene ora attirata dalle parole proferite dalla persona nel bosco; deve compiere un paio di metri in quella direzione prima di iniziare a scorgere la figura appoggiata ad un albero. Da tanto non sentiva qualcuno chiamare il suo nome. <Hikiro> accenna con voce flebile, sicuro ormai di aver ritrovato un amico che credeva ormai perduto. Ormai giunto a distanza appropriata,si ferma, portando la mano destra chiusa a pugno sul torace, proprio sopra il cuore, in segno di saluto e di rispetto. <Quando ho ricevuto quella missiva non ero certo fosse reale ...> inizia, ora con tono deciso, in modo che possa essere sentito facilmente <Saranno anni; da quando sono fuggito dal nostro villaggio non ho più avuto notizie di nessuno.> risponde ora alla domanda rivolta da Hikiro. <Dopo aver girovagato senza meta, mi sono fermato qui a Kusa, mi piace il vento che spira tra i vasti campi erbosi> prosegue, raccontando in poche parole la sua storia degli ultimi anni. <E tu, che fine avevi fatto?> chiede infine, abbozzando un sorriso.

16:48 Hikiro:
  [Bosco] Lento e preciso, risponde al saluto del ritrovato amico alzando la dritta ed imitando, stringendola a pugno, il gesto appena rivoltogli, mentre con un cenno del capo risponde, confermando la sua identità. <Quando ho scoperto il tuo nome nei registri del villaggio, non potevo crederci neppure io, credevo fosse una coincidenza, un caso di omonimia. Ho deciso comunque di rischiare...e ho fatto bene.> Breve pausa viene ora frapposta, mentre ascolta le risposte del giovane. <Io?...bhe io ero partito pochi mesi prima di te se ricordi, le cose iniziavano a girare male, ed essendo nelle condizioni che ben sai, non potevo fare altro. Qui a Kusa ci sono arrivato da poco, forse qualche giorno prima di te, anche io ho girovagato e vissuto dove capitava, nulla che valga la pena di essere raccontato. Di casa ho perso ogni notizia, ogni dettaglio, non so più come le cose vadano laggiù, speravo di scoprirle da te, ma a quanto pare...> Altra pausa, questa volta più marcata, lascia intercorrere fra le sue parole, lo sguardo si fa visibilmente assorto e nostalgico, l'attaccamento alla propria casa è un sentimento forte, che tutti, prima o poi, sperimentano nella vita. <Non sai davvero nulla di casa? Che fine hanno fatto tutti...beh, lasciamo stare, il passato ormai è lontano, cosa mi dici del futuro?> Una domanda precisa, non retorica, che spera di cogliere entusiasmo nel suo interlocutore, cercando fervore in una persone che un tempo conosceva e che sperava, in cuor suo, non fosse mai cambiata.

17:12 Kyokawa:
  [Bosco] Sorride, ascoltando il racconto dell'amico, mentre con pochi passi si avvicina ancora, diretto verso un tronco dall'aspetto comodo. <Già, un brutto periodo> commenta, mentre ancora l'altro continua a parlare, concludendo la sua storia. Quando questi finisce, porgendo una domanda, Kyokawa ha ormai raggiunto l'albero mozzato e si è seduto, stendendo le gambe verso il terreno e inclinando leggermente il busto all'indietro. <Casa? ...> inzia, nonostante Hikiro volesse cambiare discorso, reclinando il capo e guardando verso il cielo, almeno quel poco che si può vedere tra le fronde e i fiori delle piante che li sovrastano. <... a casa è andato tutto peggio; da quando sei partito tu, giorno dopo giorno, sono fuggiti tutti i nostri compagni.> espone, vago, mentre il dolore del passato torna a fargli visita. <Io volevo rimanere. La mia famiglia non poteva letteralmente andarsene ... per ovvie ragioni. Ma un giorno, sono dovuto fuggire. Da solo.> conclude ora brevemente, alzando con la mancina la maglia attillata e mostrando al presente una cicatrice sul fianco sinistro: un'ustione che si estende verso il torace, ben oltre quello che si può vedere dalla pelle lasciata nuda. <L'unica cosa che mi è rimasta del passato, o almeno, che mi ricorda il passato, è questa maglia> abbassa quindi la parte inferiore da poco alzata, ricoprendosi, e mostrando orgoglioso il simbolo del loro villaggio. <In molti mi chiedono cosa significa, quelli che non hanno studiato il passato e conoscono poco degli altri villaggi; prima o poi, tutti sapranno della nostra esistenza, della nostra storia. Soprattutto sapranno del nostro futuro.> in modo enigmatico risponde quindi alla domanda, balzando in piedi con uno scatto e trovandosi a meno di un metro da Hikiro. <Perchè dopotutto, la nostra famiglia non è ancora scomparsa> allunga ora la destra, sempre stretta a pugno, in direzione dell'astante, con l'intenzione di ricordargli che, nonostante gli anni siano passati, la famiglia non si dimentica.

17:25 Hikiro:
  [Bosco] Accigliato osserva il busto dell'amico deturpato dal fuoco, null'altro aggiunge, non chiede dettagli sull'accaduto, non servono. I tempi erano duri, le violenze all'odine del giorno, la sicurezza solo un miraggio. <Io non ho nulla di materiale che mi ricolleghi al villaggio, da dove vengo è un segreto per quelli che ho conosciuto e ho sempre evitato di parlarne. Ma i ricordi ancora permangono, Kyokawa, dentro il mio cuore, ferito come il tuo busto per ciò che è successo.> Un ampio sorriso si manifesta sul volto del giovane al sentire il rinnovato vigore con cui l'amico risponde, vigore sopito, ma mai dimenticato. Sorride anche perchè lui è stato sempre il più pacato fra i due, quello meno irruento e più riflessivo; la reazione dell'amico è proprio quella di un tempo e i ricordi piombano vividi e laceranti come una fulgida lama. Allunga ora la dritta a pugno e batte il saluto del compagno, per poi ritirarla e rinfoderarla nella comoda tasca. <Benritrovato amico mio, ero certo di poter riscoprire il passato vigore nelle tue parole e di trovare nei tuoi pensieri le analoghe convinzioni che spingono me stesso.> breve pausa per trovare le giuste parole <Lo so che non serve dirtelo, ma all'interno del villaggio non fare parola con nessuno di quanto detto, e delle nostre origini. Non che ci siano problemi, ma meglio tacere, sempre.> infine, con ultime parole concluderebbe < La nostra famiglia non è mai stata dimenticata>. Ora tace, tranquillo resta immobile nel silenzio del luogo, conscio di non essere più solo in quella realtà così distante dalla sua.

17:51 Kyokawa:
  [Bosco] Parola per parole ascolta il discorso di Hikiro, sempre più contento di averlo ritrovato: dopo tanti anni è l'unico vecchio amico che è riuscito a vedere e ora, le emozioni di un passato vissuto insieme stanno riemergendo. <Benritrovato a te.> risponde educatamente, dopo aver ritratto anch'esso la mano usata per il saluto. <E ora che i convenevoli sono sistemati, è tempo di risorgere!> esclama, tagliando corto come suo solito: l'amico di certo ricorderà il suo carattere impulsivo e poco incline ai discorsi senza scopo. <Ci vorrà ancora del tempo, ma sono sicuro che torneremo all'antico splendore. Le tecniche dei nostri padri non sono andate perdute. Domineremo l'antica arte.> continua, sempre con maggior forza d'animo. Il ragazzo è ancora giovane, poco addestrato all'arte ninja, e, ben conscio di questo, dovrà allenarsi prima di poter apprendere l'arte della sua famiglia. <Avevo abbandonato ogni speranza. Ora che sei qui però, dovrò iniziare con qualche lezione all'accademia.> Aggiunge infine, smorzando un poco il tono serio di prima, realmente interessato a sapere se l'amico è molto più avanti di lui in termini di addestramento.

18:03 Hikiro:
  [Bosco] <Ci riusciremo, ci riusciremo...ogni cosa a suo tempo> Deglutisce e per un istante si sofferma a guardare le fronde degli alberi, volgendo il capo verso l'alto. <ma prima dobbiamo diventare più forti, diventare genin e poi, terminati gli studi, potremmo fare ciò per cui siamo destinati>... <Esattamente, io ho già cominciato, ma ho solo fatto la prima lezione, nulla di che, però è meglio che anche tu inizi ad informarti, chissà, magari ci ritroveremo anche fra i banchi di scuola> e ride vivacemente questa volta, immaginandosi la scena di loro due a lezione. <L'accademia di Kusa è tutto sommato un buon luogo per allenarsi ed imparare, dobbiamo prima diventare ninja, altrimenti...> è ovvio dove vuole concludere. L'ora si sta facendo ormai tarda, e le certezze che voleva si sono consolidate; attende quindi risposta dall'amico, qualora volesse aggiungere qualcosa.

18:27 Kyokawa:
  [Bosco] Annuisce con la testa alle parole del suo interlocutore. <Esattamente> borbotta poi, mentre l'altro lascia intendere i gloriosi piani che entrambi hanno in mente per il loro clan. Attento ascolta le informazioni riguardanti l'accademia, a cui ora dovrà iscriversi per intraprendere il cammino da tanto desiderato. <Perfetto, andrò appena possibile e inizierò le lezioni.> Afferma deciso, in modo che l'amico sappia. <Il futuro dovrà aspettare qualche giorno.> replica al fare scherzoso dell'altro, concludendo la loro conversazione con una battuta. Quindi si volta e, come se nulla fosse, si dirige verso la strada in mattonelle per riprendere la sua corsa. <Quando arriverà il momento, sai come trovarmi> esclama infine, dirigendosi a passo svelto verso il centro del parco. Il sole alle sue spalle ormai cerca riparo per la notte, lasciando uno splendido tramonto come cornice all'incontro appena avvenuto. [end]

18:34 Hikiro:
  [Bosco] Ride alla battuta dell'amico, per poi osservarlo mentre si alza in direzione della strada da cui era giunto. <Anche per me è il momento di andare> direbbe più fra sè, essendo il giovane Kyokawa già distante. <Certo, amico mio, quando sarà l'ora> e così conclude la loro conversazione. L'altro è ormai incamminato lungo la strada e velocemente si allontana. Il giovane Hikiro quindi andrebbe a volgere il suo passo in direzione del villaggio di Kusa, per rientrare in vista della sera, scegliendo però una direzione differente rispetto a quella dell'amico. Il pomeriggio appena concluso sicuramente segna l'inizio di qualcosa, del tanto agognato ritorno, della rinascita delle loro origini, per rendere omaggio a ciò che è stato e che sarà.[end]

Hikiro e Kyokawa si incontrano dopo lunghi anni. Il passato è sopito ma mai dimenticato.