La confessione

Free

0
0

10:14 Raido:
  [Stanza 1480] Il tempo è grigio, nuvoloso, il sole questa volta non è presente nel territorio dell'erba. Una giornata cominciata male in partenza, sia per l'Oboro che per le persone che gli stanno intorno. Il primo malore lo ha avuto con Kouki, la chiacchierata gli ha fatto male ed è finito in ospedale e ora ancora, nuovamente un nuovo malore al cuore più forte del precedente, un malore che potrebbe risultare un infarto o qualcosa di più. I medici non hanno ancora scoperto niente ma è quasi sicuro che abbiano visto la macchia nera presente sulla spalla sinistra, una macchia che lo sta conducendo lentamente alla morte. E' conscio che ci vogliano ancora degli anni prima che ciò accada eppure questo male improvviso non riesce a spiegarselo, non capisce cosa possa essere successo ma l'unica cosa sicura è che non riesce a muoversi in completa libertà. Si trova nel letto della stanza 1480 dell'ospedale di Kusa, sotto le coperte, il cuscino rialzato e la testa e parte della schiena poggiati su di esso. Indosso non porta altro se non una vestaglia da malato, blu che gli scopre il deretano ma copre ciò che vi è davanti. Non muove un muscolo, rimane fermo con gli occhi chiusi a riposare mentre qualche fitta giunge a disturbarlo. La stanza è composta da un letto sulla destra, dal punto di vista della porta, una finestra davanti alla porta, un tavolo davanti al letto con una sedia e un comodino alla destra del letto dove vi è poggiata una bottiglia d'acqua e un kunai. Non si sa mai cosa possa succedere. Il cuore batte lentamente, è stanco, molto stanco e questa storia lo sta distruggendo ma più di tutti è Kouki che lo sta lentamente ammazzando. Muore giorno dopo giorno sapendo di aver ferito la sua piccolina, di averle fatto del male con quelle parole e deve rimediare un giorno, deve fare del suo meglio per far si che la sua vita non cambi ma rimanga immutata. Non riesce a reggere tutto questo, non riesce ad andare avanti da solo, ha bisogno di aiuto e ne ha bisogno ora. [Chk off]

10:20 Fumiko:
 Come potesse essere finito tutto così nel giro di qualche ora? Il piccione che le ha portato quella lettera avrebbe voluto prenderlo e farselo a forno, magari con qualche erba selvatica e invece si è presa solo quella brevissima lettera che stringe nella destra , quella lettera adesso piegata e ripiegata che sta odiando con tutta se stessa. Il cuore le batte così forte che i timpani sembrano per stare per scoppiare, lasciando solo un suono acuto nella testa che gira e gira. Non ha chiuso occhio, come avrebbe potuto? NON quando le viene recapitata la lettera a casa che dice che l'Oboro si trova in ospedale e abbia chiesto di lei. Ha girato per le strade di Konoha per tutta la notte, l'ansia il panico e infine tante di quelle lacrime che avrebbe potuto riempirci una bottiglia intera per poi berle. Ha dovuto chiedere un permesso ed essere accompagnata fino a li, ma di certo quel viaggio in treno non lo ha sentito per nulla, si ritrova dentro quella bolla di assurdità. Per nulla pronta a quello che starebbe per accadere , ma una cosa la sa benissimo. Sa di dover rimanere forte per lui, per l'unico uomo che abbia mai amato, per l'unico uomo di cui si fida ciecamente. E che da li a poco avrebbe posato sulle sue esili spalle un peso ancora più gravoso. Kouki, Kaori, lui, ancora sa poco e niente e quello che verrà a galla la metterà a dura prova. L'unica fortuna di tutto ciò è che si trova già in ospedale. Si è fatta portare un bicchiere di aranciata, la mano che trema violenta così come gli occhi non sanno dove guardare, sono stanchi e le occhiaie lo dimostrano. Non è impeccabile come al solito, ha messo le prime cose che si è trovata intorno, vale a dire un semplice abito ceruleo che copre le proprie forme . Delle spalline sottili che lo tengono, e la scollatura poco profonda che poco fa vedere. Il tessuto carezza il corpo stanco della donna e raggiunge metà coscia aprendosi in una gonnellina e delle scarpe chiuse. Quello è il suo "primo" viaggio fuori Konoha, il primissimo dalla sua nuova vita, quella che con fatica e sudore era infine riuscita a costruirsi, peccato che non sia per nulla un viaggio di piacere il proprio . Ha chiesto già alla hall dove si trovi la stanza del ragazzo, e la farebbero passare senza troppi problemi. Era stato lui a richiedere la propria presenza li. Ogni stanza è singola, e mentre i piedi cominciano a riecheggiare per i corridoi la stretta al cuore si fa più pressante e presente. Avrebbe voluto scoppiare a piangere li forse, seduta in un angolo per sfogare tutte quelle emozioni, ma deve farsi forza per lui, per non farsi vedere in uno stato che già dice tutto. I capelli sono scompigliati e nemmeno porta la rosa di carta così che si possa vedere quella cicatrice profonda e orribile che si porta dietro . La stanza è li ormai, la 1480, ne legge il numero già da metri di distanza. I piedi che fermano il suo moto cadente e infine prenderebbe solo a correre verso di lui, per annullare quella distanza di una singola porta e la aprirebbe anche se con una certa calma, non vuole farlo mica spaventare pure li. Le iridi che sondano il luogo e infine andrebbero sul corpo disteso di Raido. A quella vista sono alcune lacrime vengono lasciate fuggire dal proprio controllo, riacciuffate dalle mani , ma gli occhi permangono rossi e pesti < R- Raido > un suono soffocato mentre rimane ferma. Non sa che fare, se correre ad abbracciarlo o cosa , rimane in piedi ferma con le gambe che tremano e la testa che gira.

10:39 Raido:
  [Stanza 1480] Non è una situazione bellissima, oramai ci ha fatto l'abitudine e l'ospedale è come una seconda casa, un luogo dove si trova a suo agio. Li ha visitati praticamente tutti gli ospedali dell'alleanza e non solo, si è fatto ricoverare anche in quello di Kumo dopo aver affrontato cappuccio rosso in quel primo scontro quasi mortale. Insomma, ne ha passate di tutti i colori ma questa volta è diverso, non è li per delle ferite di battaglia, nessuno lo ha toccato, nessuno gli ha fatto niente; qualcosa dentro di lui è andato a cedere pian pian, qualcosa che si è rotto lo ha portato in quello stato. Non sa cos'ha e forse nemmeno vuole scoprirlo, spera solo che sia il corpo che rigetta il sigillo e quindi ha bisogno di molto riposo per tornare in forma ed essere nuovamente lo stesso Raido di sempre. Il capo è completamente poggiato sul cuscino, non muove nemmeno un arto lasciando persino le braccia completamente molli ai lati, braccia che non si reggono da sole. E' troppo stanco per fare qualsiasi cosa eppure riesce a sognare mentre una brezza fresca penetra dalla finestra, arriva a colpirgli il capo sventolandogli i capelli. Sogna Kouki piangere, la vede disperarsi, allontanarsi da lui come ha fatto Kaori. Si vede da solo e senza nessuno, si vede senza una vita e senza qualcuno che gli stia vicino. Il passato torna a tormentarlo, è ancora da solo, è ancora senza qualcuno e alcune lacrime scendono dagli occhi percorrendo il viso con leggerezza. Lo bagnano, lo umidificano. Ha creato solo casini, con Kouki, con Kaori, ha fatto solo dei danni da quando è arrivato a Kusa. Ha scombussolato la vita di due persone insinuandosi in loro e purtroppo il suo carattere non gli permette di tornare indietro; non può tornare da Kaori, non può andare dalla donna che lo ha abbandonato in quel modo senza dire niente di niente però non può lasciare Kouki da sola. Sua figlia è tutto per lui, è la sua vita, la sua ragione di vita in questo e abbandonarla è qualcosa che non farebbe mai e mai vuole fare. Deve trovare un modo per risolvere tutto quanto, per far tornare la pace e un pizzico di pace arriva quando le orecchie sentono il proprio nome venire pronunciato. La voce della donna si fa sentire in quella stanza, Fumiko è arrivata a Kusa ed è li finalmente. Lentamente apre gli occhi svegliandosi, il sonno è estremamente leggero e ci vuole poco alla fin fine. Muove il sul cuscino, ancora spaesato ricerca la ragazza con lo sguardo soffermandosi su di essa <Fu-Fumiko> le parole sono strozzato, escono in un sussurro. Cerca di muovere il braccio, di muovere la mano e ce la fa, lo alza, alza il braccio verso di lei, vuole sentirla, vuole abbracciarla e tenerla con se per tutto il tempo <Sei qui> un mezzo sorriso va a crearsi sul viso del Jonin, un sorriso felice.

11:00 Fumiko:
 Vede delle lacrime bagnare il volto altrui, le vede e tutto si blocca dentro di se, il respiro , anche il cuore sembra aver fermato il suo correre frettoloso ma il dolore pungente, stritolante che la avvolge le fa capire di essere ancora li, con il corpo che ondeggia da una parte e dall'altra senza cadere. Sta tenendo duro. E infine vede quegli occhi così chiari , lo vede svegliarsi e finalmente riprende a respirare con fatica. Il nome che viene pronunciato che le scalda il cuore, è li. Li per lui, e non avrebbe potuto fare altro. Se non le avessero dato il permesso sarebbe scappata a costo di qualsiasi cosa solo per vederlo, solo per andare li dove lui l'ha voluta < certo che sono qui > un sibilo e andrebbe a fare vari passi tremolanti e indecisi verso di lui. Cammina verso quella mano tesa che le porge e poco ci manca che si tuffi direttamente su di lui. Non vuole fargli male . La sinistra che andrebbe a prendere quella di lui tremante, le lacrime che iniziano a scendere violente sulle guance della donna e infine andrebbe ad abbracciarlo, un abbraccio forte e violento quasi, le mani che si stringono sulle sua spalle scivolando verso il suo capo e lo stringerebbe a se, il posteriore appoggiato in parte sulla punta del letto . Il volto bagnato di lacrime che affonderebbe nei suoi capelli. Lo sente, lo sente ancora vivo tra le proprie braccia, sente la sua presenza e ciò provoca altre lacrime, dolore e gioia che si confondono in quel turbinio di emozioni senza un senso per adesso < do-dove avrei dovuto essere > se non tra le sue braccia.< sarei anche scappata per venire qui > confessa andando via via calmandosi e allentano la stretta in modo che possa guardarlo in viso, le iridi viola immerse in quelle ocra di lui, ma non vuole staccarsi, perciò lo tiene ancora, lo tiene per le mani stringendole < sono e sarò sempre qui per te > e sarebbe rimasta sempre li anche se l'altro l'avesse cacciata. Sempre pronta ad aiutarlo, senza mai lasciarlo andare da solo in qualsiasi situazione . La sua è una promessa, con gli occhi che continuano a versare lacrime ma la voce seria e vicina < non sarai mai solo > e non lo sarebbe stato. Non con lei, nemmeno se l'altro avesse preferito andare da qualsiasi altra donna, non avrebbe mai dimenticato quello che è per lei, non avrebbe dimenticato come sia riuscito a spronarla ad andare avanti con la propria vita, l'aiuto che le sta dando in tutto quello che fa. La destra che sale al suo volto andando ad asciugare le lacrime che lo bagnano, le dita che accarezzano le cicatrici < non voglio vederti piangere > un suono strozzato quello mentre il volto si distorce in un espressione di profonda angoscia, la stretta al cuore che si stringe ancora e ancora, ma sta resistendo. Non vuole farlo preoccupare < Raido > sussurra il suo nome fermando le lacrime.

11:21 Raido:
  [Stanza 1480] Ha pianto nel sonno, qualcosa di involontario che non riesce a controllare minimamente e per sua sfortuna Fumiko lo vede, vede quella scena e non può impedirlo, non può impedire che la ragazza lo veda così debole e inerme. Lui, il forte Raido conosciuto in tutto il mondo si ritrova in un letto di ospedale, debole e senza alcuna possibilità di difendersi. Se lo attaccassero sarebbe la fine per lui, non avrebbe modo di reagire ma nemmeno crede che una cosa del genere possa accadere a Kusa, la sua fama lo precede senza ombra di dubbio, arriva lontano e poi ha la protezione di Yukio dalla sua, del tessai che ha eletto a Kage di Kusagakure. E' ben protetto, le spalle sono coperte eppure non vuole lo stesso che venga visto in questo stato, specialmente dalla donna per cui prova effettivamente qualcosa solo che non riesce a capire cosa, troppo poco per essere amore e troppo alto per essere una semplice cotta o infatuazione. Deve capirlo e per farlo ha bisogno di stare con lei. Si sveglia, riapre gli occhi ricercando quelli di lei, la sua presenza al proprio fianco e la voce è un vero e proprio toccasana, si sente già meglio sentendola solamente parlare ma in quella voce nota la tristezza, la paura per quello che è successo e piano piano la vede avvicinarsi. Il passo è lento ma vorrebbe che accelerasse, vorrebbe che arrivasse subito al proprio fianco e alla fine accade, succede. Sente il proprio corpo venire avvolto in un caloroso abbraccio, avvolta in quella morsa che non lo lascia andare e, a modo suo, cerca di ricambiare portando la mano sulla di lei schiena mentre delle lacrime vanno a cadere su di se. L'ha fatta preoccupare ma adesso sta bene, si sente meglio e non vi è il rischio di un nuovo malore, almeno per adesso e quelle parole che vengono dette gli riempiono il cuore, gli occhi divengono lucidi. Non è da solo, lei è con lui ma per quanto ancora? Deve parlarle di Kaori, deve dirglielo, deve tirare fuori quell'argomento e deve farlo adesso prima che sia veramente troppo tardi. Accoccola il viso tra le sue mani mentre le lacrime si asciugano, si lascia toccare guardandola ancora negli occhi e scatta non appena sente il proprio nome venire pronunciato. Non sa con quale forza o con quali energia ma alza il capo, lo porta verso di lei facendo incontrare le labbra con le sue, la bacia per sentirla ancora più vicino a se. Non si stacca, lascia che quel bacio si prolunghi, gli occhi chiusi mentre piccole fitte arrivano a fargli strizzare gli occhi <Fumiko...io...devo parlarti> direbbe staccandosi per poi poggiare il capo sul cuscino ansimando leggermente. Il discorso deve venire fuori <E' importante> il tono diviene serio anche se strozzato, fatto a bassa voce, non ha la forza di alzarla e di dire qualcosa di più.

11:37 Fumiko:
 Le braccia che lo tengono a se, un conforto che viene dato sperando solo che l'altro stia bene. Non le importa che sia debole, che si veda debole e indifeso, nessuno avrebbe dovuto e potuto toccarlo se non lei che è li adesso. Lo accarezza, le mani che salgono anche accarezzandogli il capo, con dolcezza mettendo fine a quelle lacrime che non hanno più senso. Lui è li, lei è li, sono insieme e tanto basta adesso per tranquillizzarla un po. Le domande che urlano nella mente, cosa gli è successo? Chi ha osato fargli del male? Ma non ne ha la forza adesso, sarebbe come gravare ancora su di lui mettendo forse a galla pensieri che l'altro non vuole fare. La sua stanchezza è visibile ai propri occhi . e la bacia. Un bacio umido, di qualcosa che è più profondo e difficile per qualcosa che deve dirle. Ma non può fare altro che baciarlo a sua volta, con dolcezza, passando le braccia intorno al corpo di lui per stringerlo piano. Vorrebbe rimanere così ma è lui quello che deve dirle qualcosa di importante. Lo capisce dal tono, dall'espressione che mai ha avuto in sua presenza. E vorrebbe svenire solo per non affrontare qualcosa di così importante, perchè qualcosa gli si smuove dentro, un grillo sulla spalla che le mette pensieri strani nella mente e forse non si trova nemmeno troppo lontana dalla verità. Il respiro sempre più affannato e l'agitazione che cresce ma non si tira indietro. Glielo ha promesso e una promessa si mantiene a qualunque costo, almeno per lei è così. Le mani che andrebbero alla ricerca delle sue per dargli una forza che forse nemmeno ha lei stessa. Gli occhi dapprima tristi adesso cercherebbero di caricarsi di una nuova energia < puoi dirmi tutto Raido , lo sai bene > può dirle tutto e non sarebbe scappata. Nemmeno a tutto quello che di li a poco le cadrà addosso, qualcosa di così grande che potrebbe non reggerlo. Ma non mostrerà quella parte di se, non davanti a lui. Non avrebbe fatto in modo che l'altro possa soffrire anche per lei, ci avrebbe pensato da sola a recuperare i cocci di se stessa dal suolo, li avrebbe raccolti con tutta la dignità che ha. Li avrebbe portati a casa e forse li si sarebbe lasciata andare. < qualsiasi cosa, resterò qui > la sfumatura di quasi rabbia raggiunge la voce. Si sta facendo forza e questo è evidente, per non crollare li e non far crollare lui definitivamente. E un leggero senso di vuoto inizia a spandersi come una macchia nera dentro di se, la riconosce e ne tasta la consistenza. Qualcosa che ha a che fare con una condizione che si porta dietro ormai da tempo, la solitudine. E' sempre stata sola, e infine anche le sue speranze iniziano a crollare. Dove aveva messo radici? Avevano costruito una casa loro due senza alcun sostegno sotto, e quella sarebbe potuta crollare da un momento all'altro nonostante i sforzi dei due di mettere mattoni su mattoni per reggerla. Se solo uno si fosse rotto allora tutto sarebbe caduto in un baratro di nulla. Attende con ansia, gli occhi che non si staccano dai suoi, aspetta solo di sentire quelle parole.

11:58 Raido:
  [Stanza 1480] Davvero può dirle tutto? Un argomento tanto delicato che non avrebbe mai voluto affrontare. Convinto che Kaori non sarebbe più tornata, non sarebbe più tornata nella sua vita e adesso si trova a dover affrontare una cosa simile, si ritrova a dover parlare di qualcosa di troppo spiacevole, sia per lui che per lei. Il respiro viene preso, un respiro profondo, aria viene incanalata nei polmoni. Deve anche parlarle del perchè è stato male e del perchè sta male tutt'ora <Io voglio stare con te, ho preso questa decisione e di recente ho rinnovato questa mia scelta> un piccolo incipit per dire qualcosa di più grande, queste sono le premesse, questo è ciò che vuole, stare con lei e vivere momenti felici con lei e con nessun'altra, almeno finché dura <Ma prima di te avevo una relazione con una donna, finita da un po' quando ci siamo conosciuti, almeno per quanto mi riguarda> le parole sono basse, quasi un sussurro ma si blocca. Non riesce a continuare in quanto una nuova fitta va a toccargli il cuore, una fitta che lo spinge ad abbassare il capo e a stringere i denti, strizzare gli occhi in preda al dolore più cieco e duro che ci sia. Affrontare quell'argomento gli fa male, tremendamente male ed è questo la causa principale dei suoi mali, tutto è cominciato da Kouki ed è continuato dopo Kaori, per colpa della ragazza quella malattia che lo perseguita, quell'influenza che il sigillo ha sul suo corpo si è fatta più forte fino ad abbatterlo completamente. Non può cedere e non può morire, non può lasciare le cose in sospeso e non può lasciare sua figlia, la persona più importante in questo mondo, per lui. Deglutisce provando a riprendersi, a portare nuovamente il capo sul cuscino; respira piano, lentamente, ricerca nuova calma, nuove parole per continuare quel suo dire che potrebbe portare via Fumiko da lui <Qu-> tossisce, butta fuori ma continua <Quella donna si chiamava Kaori Hyuga ed è la ragazza con cui ho adottato Kouki. Il loro rapporto non era un granchè all'inizio, lo ha fatto per me ma alla fine si sono affezionate e lei è divenuta sua madre> ancora con parole frammentate, parole che vanno a distruggere l'animo dell'Oboro perchè non sa come potrebbe prenderla Fumiko effettivamente, non sa cosa potrebbe accadere e come potrebbe accadere. Perderla significa davvero rimanere soli per sempre <Un giorno se n'è andata senza dire niente lasciando me e Kouki da soli, è scomparsa nel nulla e li il mio cuore verso di lei si è chiuso. Ho lottato per non farlo ma è una cosa che non ho potuto accettare, specialmente perchè...> e qui, per la prima volta davanti alla ragazza, il sigillo sul suo collo comincia a brillare di un viola scuro, le tre tomoe si muovono lentamente sul lato destro del collo del Jonin. La rabbia inizia ad arrivare, arriva e non c'è modo di fermarla <...ha fatto soffrire Kouki, l'ha fatta piangere, l'ha resa triste e nessuno può far soffrire mia figlia> in quelle parole si sente la rabbia ma anche l'amore immenso verso la bambina, un'amore che non sarebbe mai finito e mai potrebbe finire <Ma qualche giorno fa è tornata, l'ho rivista alle praterie della memoria, voleva riprendere la famiglia, voleva che tutto tornasse come prima ma oramai...> alza lo sguardo su Fumiko <...la mia vita è con te> sincero fino alla fine. Il sigillo smette di brillare, si calma, torna ad essere calmo. Il primo argomento scottante è andato, forse il peggiore di tutti, ora ne rimangono altri due da affrontare e potrebbe non reggere.

12:19 Fumiko:
 Ed ecco finalmente che l'altro inizia subito a parlare, le sue parole che la animano dentro di sensazioni strane, un moto di odio e amore che lottano dentro senza lasciarle il respiro. Le sue parole iniziali sono forse la cosa che potrebbe lasciarla ancora li senza abbattersi definitivamente, il fatto che l'altro non vacilli su quella decisione è di gran conforto, un conforto che dura meno di qualche secondo. Il volto della ragazza, prima determinato quasi, con quel muro creatasi intorno che viene frantumato . Il pallore che fa parte di lei, un espressione quasi vitrea che la porta semplicemente ad ascoltare con quelle parole che vorticano sempre più veloci dentro di se. Il respiro che sembra farsi più calmo e basso, non è di certo il tipo da mettersi ad urlare e non lo avrebbe fatto sapendo di avere lui di fronte. A quel malore si risveglia, un gesto istintivo che la porta a fiondarsi su di lui in un altro abbraccio, non sa cosa fare, se chiamare qualche medico , quel male che lo colpisce e che le toglie seriamente anni di vita aggiungendo una preoccupazione così grande da non poter essere espressa. Vorrebbe dire di smetterla, di non parlare più ma non può. Perchè deve sapere, non può rimanere ancora all'oscuro di tutto quella faccenda che in un modo o nell'altra la vede come una dei partecipanti. Un partecipante esterno al dolore di tre persone, un dolore che si espande in lei con forza. La madre di sua figlia, come avrebbe potuto dire qualcosa a riguardo? Come avrebbe potuto chiedergli di lasciarla andare definitivamente solo per stare con lei? Non è così egoista. E la rabbia che sale sapendo come lei li abbia abbandonati così, la bambina che sa bene come si sarà sentita. Lei stessa si sente così da quando ha ripreso ad aprire gli occhi, da quando ha imparato nuovamente a parlare e scrivere, a cercare di avere una vita più normale che può nella consapevolezza che qualcuno non l'ha voluta, che l'ha trattata come un oggetto mettendo prima chissà quali pensieri abbandonala . Una rabbia che le fa versare altre lacrime, poche questa volta e i denti che si stringono con forza in una morsa ferrea. Capisce e comprende quel risentimento che lui prova, specchio del proprio , un risentimento che cresce dentro e che non potrà essere cancellato e che lei non vuole cancellare. Il fatto che sia tornata la fa imbiancare di nuovo, le labbra livide di rabbia e dolore, frustrazione e confusione. Cosa le vuole chiedere? Di andarsene definitivamente? Lo avrebbe fatto, avrebbe raccolto il proprio coraggio e nel tempo avrebbe coltivato quell'amore impossibile ai suoi occhi. Vede qualcosa brillare, il suo igillo ma non ha ancora la forza di dire nulla, si sta solo preparando a quella botta che l'altro le avrebbe dato. Il corpo in tensione mentre attende, ma questa non arriva. Arrivano solo le parole che avrebbe voluto sentire, e li si scioglie, con le lacrime che scorgano impetuose dagli occhi, e l'espressione contrita che le fa abbassare il capo con le mani che stringono le braccia . durerebbe solo qualche momento, perchè si butterebbe su di lui in un nuovo abbraccio. Forse avrebbe fatto meglio a rimanere ferma e non concludere tutto con quello, ma non può. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per l'altro < R-Raido > il suo nome soffocato dalle lacrime e dai singhiozzi che la animano.

12:40 Raido:
  [Stanza 1480] Quanto possono ferire le parole? Tanto, dannatamente tanto, esse possono fare più male di qualsiasi altra cosa in questo mondo. Si dice che la penna ferisca più della spada ma non è vero, sono le parole la vera arma capace di fare davvero del male, sono le parole quelle in grado di ferire in modo definitivo qualcuno. Una spada ti taglia, esce sangue e come ricordo hai solo una cicatrice, un segno che può essere tolto ma le parole riescono a tenere una ferita aperta, una ferita impossibile da essere chiusa, una ferita capace di far sanguinare come non mai l'animo di una persona. In questo momento lo sta facendo con Fumiko, in questo preciso istante la sta colpendo con forza, le sta dicendo tutta quanta la verità, sta rivelando ogni cosa di se, ogni piccola sfumatura che ha tenuto segreta per evitarle delle ulteriori sofferenze. Impedire questo giorno è da sciocchi e se l'altra avrebbe voluto lasciarlo o prendersi del tempo, non avrebbe detto niente facendosi da parte, restando in disparte e solo come è giusto che sia. Dopo tutto il casino che si è creato, è giusto che rimanga solo senza nessuno ma la sola idea è capace di provocargli altre fitte, altri dolori, l'idea di perdere Fumiko, di perdere Kouki...la sua Kouki. Gli abbracci di Fumiko alleviano il dolore, riescono a tenerlo in vita ancora per un po' mentre conclude quel discorso affermando ancora una volta che ha scelto di stare con lei. Una parte di se avrebbe voluto vivere ancora con Kaori, costruire una vera e propria famiglia con lei ma quell'abbandono, quel suo andarsene non può tollerarlo in alcun modo, non può perdonarla per questo e mai potrebbe farlo, è impossibile. Ha un carattere difficile sotto questo aspetto e ne è consapevole ma ora cosa succede? Cosa può mai succedere? Si ritrova ancora la ragazza addosso, sente le sue braccia avvolgerlo e le lacrime bagnargli la vestaglia, forse lacrime di gioia per quello che ha appena detto, forse lacrime di ulteriore dolore. Ricambia, l'avvolge a sua volta stringendola ancora e ancora senza lasciarla andare. E' sua e non vuole rinunciare a questo mentre una lacrima scende dall'occhio sinistro, una lacrima che percorre il viso del Jonin fino al mento per poi cadere sulle coperte, una delle tante lacrime che ha promesso di non versare mai più in vita sua e puntualmente si ritrova a infrangere questa promessa che ha fatto a se stesso <Fumiko> muove le mani, le porta sul di lei viso cercando di guardarla negli occhi, di osservare il suo sguardo per stare meglio, non soffrire, per vivere meglio e poi la bacia, avvicina ancora le labbra alle sue in un nuovo e profondo bacio. Non deve temere, non l'avrebbe mai lasciata sola, non se ne sarebbe mai andato..non è come Kaori, non è come lei, lui non abbandona nessuno. Quel pensiero gli fa ribollire il sangue, lo porta allo sfinimento. Ha giurato che non l'avrebbe ma abbandonata e così ha fatto mentre lei è scomparsa di punto in bianco andando via e lasciandolo da solo al suo destino. Il bacio si scioglie, sorride ma un argomento nuovo ha bisogno di essere affrontato <Io...ho qualcosa dentro di me, qualcosa che quando si attiva mi logora da dentro, mi debilita distruggendomi il fisico> queste parole sono ancora più dure, qualcosa lo distrugge da dentro, qualcosa gli fa del male <E credo che sia colpa di questo qualcosa se mi trovo qui> non ha idea di preciso di cosa abbia ma è quasi certo che sia per colpa del sigillo se è in questo stato <E non è la prima volta che succede..qualche giorno fa parlavo con Kouki e le ho accennato di te, le ho detto che mi sentivo con un'altra ragazza e non l'ha presa bene. In quel momento il mio cuore ha cominciato a battere forte, mi sono sentito male, ho sputato sangue e poi sono svenuto. Al mio risveglio ero qui> finisce con tutto quanto, ha detto davvero tutto anche se ha omesso gran parte della storia sul sigillo. Dirle che ha vita breve l'avrebbe uccisa decisamente ed è una sofferenza troppo grande per essere sopportata, almeno oggi. Un giorno forse.

12:57 Fumiko:
 L'abbraccio che la sorregge in un qualche modo, la fa sentire ancora viva nonostante sia tremendamente stanca, che abbia passato la notte insonne e chissà quante altre ne passerà in quel modo, a pensare a tutta quella storia e a cosa stia provando lui. Tutto alla fine grava su di lui, Kouki, Kaori, lei stessa dopotutto. Ed ecco anche il motivo per cui vuole essere più forte, per cui ha chiesto proprio a lui da farle da sensei e renderla meno debole, riuscire a bloccare i sentimenti che sembrano volerla soffocare in quel mare in tempesta. Riuscire ad essere forte in qualsiasi situazione,e le braccia di lui che avvolgono il proprio corpo debolmente. Stacca l'abbraccio con delicatezza, le lacrime che smettono di scendere e affonda in quel bacio quasi disperato. Un bacio che forse dura troppo poco e per lasciare spazio a qualcosa che l'avrebbe messa a dura prova nuovamente. Quanti colpi avrebbe potuto incassare prima di crollare? Le crepe sono già abbastanza evidenti, avrebbe avuto modo un giorno di chiuderle? E alla sua confessione la testa comincia a girare ancora di più, la nausea la coglie all'improvviso . < q-qualcosa? > è debole, lo vede. Un ninja come lui ricoverato senza alcuna ferita esterna? Non conosce il sigillo, non sa di certo che lo porterà alla morte in breve . se solo l'avesse saputo in quel momento non sa come avrebbe potuto reagire, forse l'avrebbero chiusa dentro chissà quale ospedale per il reso dei suoi giorni. Perchè non è forte, non lo è per nulla e sta cercando di esserlo solo per lui . ed ecco che anche Kouki esce fuori nel discorso, e non se ne sorprende adesso. Con la sua mamma finalmente di ritorno, come può capire una bambina quel dolore che riesce a sentire anche lei? < c-che significa > e sta chiedendo spiegazioni, non avrebbe voluto infierire ancora ma ormai tutto è venuto a galla e tutto deve esserle rivelato < i dottori cosa hanno detto > l'ansia, la paura e il panico ormai le fanno da padrona e che le tagliano il respiro. Sta succedendo tutto così in fretta, quel giorno in cui si sono incontrati nel proprio negozio, dove tutto sembrava così semplice e puro come la neve, qualcosa che invece sta venendo quasi spazzato via da un incendio che porta un solo nome. Non riesce nemmeno ad arrabbiarsi, non riesce a fare nulla se non cercare di confortarlo come può < si aggiusterà tutto, andrà tutto bene > non sa come quel male sia così definitivo, infondere della speranza è l'unica cosa che sa fare adesso. E insieme ad un altro abbraccio, qualcosa di dolce e stanco, avrebbe voluto dormire su quelle braccia in quel momento, dormire e dimenticare tutto per un pò come se nulla fosse accaduto. Ma non può scappare ne fare finta di nulla < non me ne andrò > avrebbero dovuto portarla via con la forza da li. Gli occhi chiusi adesso mentre prova ad appoggiarsi a lui, non fa peso, non grava, avrebbe pianto tanto ma non li dentro che adesso ha bisogno di lei.

13:13 Raido:
  [Stanza 1480] Qualcosa chiamato marchio maledetto, il potere della metamorfosi terrena che gli dona tanto potere e tanto male tutto in una volta ma non può parlarle di questo, non può dire cosa comporta quella forza. L'ha già distrutta abbastanza per oggi, non può permettere che crolli anche lei, non può lasciare che le succeda qualcosa mentre è con lui <Un potere> dice solo questo. Ha un potere che gli provoca dolore ma di più non può dire e non vuole dire, è troppo per chiunque. Oggi ha voglia di stare con lei, non fare chissà che cosa, non sa nemmeno se ne ha le forze ma tenerla al suo fianco, abbracciarla, tenerla stretta a se finchè entrambi non si sarebbero addormentati per riposare quella mente fin troppo stanca e distrutta. Lo vuole con tutte le sue forze, lo vuole davvero con tutto se stesso e cerca di avvicinarla a se finchè non chiede ancora ma non sa, non sa niente di niente e mai potrebbe saperlo <Non lo sanno ancora, stanno facendo delle analisi> questo è vero e ancora pochi giorni e potrebbero scoprire cosa ha veramente dentro di se che lo logora in modo tanto distruttivo. Viene confortato, viene coccolato dalla sua donna. Non resiste più, non ce la fa più <Stenditi con me, stenditi vicino a me, voglio averti vicina> quasi una supplica la sua, una supplica che arriva senza sosta. Vuole averla con se, vuole tenerla al proprio fianco per tutto il tempo necessario per poi darle quella brutta notizia un giorno. Lui sta morendo lentamente e niente l'avrebbe salvato purtroppo. [END]

13:22 Fumiko:
 Il peggio sembra essere passato per quel giorno, sembra che forse abbia ripreso un poco di calma. Il rifiuto di sentirsi dire cosa veramente abbia l'altro , il non voler sapere adesso cosa lo sta portando ad essere così debole , cosa gli sta portando via la vita , il sorriso e la felicità. Non può fare altro che rimanere li ascoltandolo, a sentire qualsiasi cosa lui abbia da dite. Un potere ecco cosa è , ma ancora non le viene spiegato troppo. Vuole anche lei rimanere vicino a lui , senza parlare, solo per fargli capire che non lo avrebbe lasciato nemmeno nel sonno sperando che gli incubi non vadano a fargli visita < andrà tutto bene > avrebbe fatto in modo che tutto sarebbe andato così. Che lui sarebbe stato felice. Un pensiero alquanto infantile forse < si > toglie le scarpette lasciandole sul pavimento vicino il letto e le gambe che salgono sul materasso. Il volto che si farebbe vicino al suo sul cuscino per dargli un piccolo bacio sulle labbra, e il braccio destro che si poggia su di lui. Sarebbe rimasta li, e finalmente con lentezza gli occhi si iniziano a chiudere, scivolando finalmente in un sonno per nulla pacifico costellato da mostri che trascinano lui lontano da lei. [End]

Raido dice tutto quanto a Fumiko che è andata a trovarlo dopo il suo secondo malore. Le dice tutto quanto di Kaori.