[Ricerca] - Morte e Ritorno

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con Haran

19:03 Haran:
 I passi di Akira la conducono spediti verso un luogo ben preciso: la biblioteca di Kusagakure. La sera precedente è stata ricca di avvenimenti e sorprese, eventi che hanno portato la giovane Uchiha a dover fare i conti con una nuova missione nel lungo cammino verso la verità. Kioshi le ha chiesto di cercare delle informazioni che possano suggerire l'esistenza di un qualsiasi metodo capace di riportare alla vita i morti. Desidera parlare con Arima, sapere da lui tutta la verità, scoprire cosa è davvero accaduto al clan e soprattutto allo stesso clone. Akira condivide il bisogno del Jonin di sapere e tuttavia non sa se cercare di riportare Arima sia davvero la soluzione migliore: la sola idea che una creatura morta possa tornare indietro le mette i brividi. La trova... sbagliata. Innaturale. Non che non desideri lei stessa l'opportunità di poter avere nuovamente Arima con sé, ovviamente. Ma non in un modo così sbagliato e sovversivo. Tuttavia ha promesso che avrebbe fatto il possibile per aiutare Kioshi e perciò senza farsi ulteriori domande si è diretta di buon'ora verso la biblioteca. Akira indossa un kimono nero dai bordi rosso scarlatto che le arriva all'altezza delle ginocchia. La parte superiore si richiude sul petto andando poi a venir avvolta da un obi cremisi che le avvolge la vita ed i fianchi chiudendosi sulla schiena in un grande e morbido fiocco. Le maniche sono lunghe, ampie e dai bordi inferiori di esse risale una fantasia a fiori bianchi e rossi che par quasi volersi arrampicare per tutto il braccio. Sotto l'obi il kimono scende in una gonnella vaporosa e morbida che arriva al termine delle cosce, decorata anch'essa dalla fantasia a fiori che si staglia sul nero del tessuto. Le gambe snelle e bianche si dilungano poi verso il terreno, nude, fino a quando non si nota la presenza di un paio di stivaletti scuri. Attorno alle spalle, a tracolla, reca una borsa contenente dei fogli e delle penne per prenderere i dovuti appunti mentre il coprifronte di Otogakure è legato attorno alla gola. I lunghi capelli neri ricadono fino a metà schiena sciolti, liberi, in contrasto con le iridi bicromatiche sul suo volto. Una rossa e brillante, l'altra bianca. La notte è stata piuttosto tranquilla. Ha dormito pesantemente, stanca delle emozioni provate durante la giornata. Prima il devastante incontro con Kimi, dopo quello più rassicurante e intenso con Kioshi. Qualcosa in quella stanza l'aveva fatta sentire in modo strano, qualcosa che non sapeva descrivere ed identificare. Ma non vuole pensarci ora, vuole solo pensare alla sua missione. Così, scuotendo il capo e tornando vigile e attenta, si ritrova a fermarsi dinnanzi la biblioteca tenendo la tracolla con una mano. Inspira a fondo e varca la soglia rivolgendo una occhiata al banco informazioni. <Buongiorno> saluta la donna dietro il bancone con voce bassa, morbida e timida, avanzando per i corridoi dell'edificio.

19:15 Haran:
 Il suo chakra è spento, non l'ha impastato, non sente di averne bisogno in questo momento. I suoi passi sono più lenti del solito, meno precisi, ma silenziosi. Si muove per i corridoi della biblioteca leggendo attorno a sé il nome delle sezioni che sta attraversando. Narrativa, Geografia, Miti e Leggende. Niente che le sembra possa tornarle utile per la sua missione fino a quando, rallentando, non si ritrova dinnanzi alla sezione Saggistica. <Mhn> mormora fissando la scritta sopra di sé. <Forse qui> azzarda svoltando l'angolo e iniziando ad osservare i titoli dei volumi lì nascosti e riposti. Come potrebbe chiamarsi un libro che parla di come riportare in vita i morti? Non si era chiesta, fino a questo momento, come avrebbe potuto fare a trovare una cosa del genere in qualche volume. Tuttavia aveva pensato che le sarebbe bastato scorrere con lo sguardo i titoli dei volumi presenti per riconoscere qualcosa che avrebbe potuto tornarle utile. E perciò eccola iniziare a far scivolare le iridi sugli scaffali leggendo il titolo dei vari libri lì esposti. In silenzio scorre tutti gli scomparti afferrando i pochi tomi il cui titolo le sembra poter essere vagamente utile: "Jutsu proibiti o Jutsu all'avanguardia?", "Jutsu: limiti morali, etici e fisici" e "Tecniche perdute nel corso dei secoli". Presi i volumi sotto braccio Akira si volge alla ricerca di un tavolo dove potersi fermare a leggere. E' inutile prendere più libri di quanti ne possa trasportare: tanto vale afferrarne qualcuno e iniziare a leggerne le pagine per poi recuperarne di nuovi in seguito: sempre ammesso che avrebbe trovato qualcosa di nuovo negli altri scaffali.

19:28 Haran:
 Guardandosi attorno Akira trova un tavolo posto sotto una finestra al termine del corridoio. E' vuoto, isolato e per lei perfetto. C'è un gran silenzio tutto intorno e questo l'avrebbe sicuramente aiutata a leggere tranquillamente. Con i volumi stretti al petto l'Uchiha muove rapide falcate lungo la stretta via e supera scaffali e librerie fino a raggiungere la sua nuova meta. Appoggia i libri sulla superficie del banco e quindi si sfila la tracolla di dosso. La poggia a sua volta sul tavolo e ne estrae un foglio ed una penna, pronta a prendere appunti al minimo accenno di informazione utile che avrebbe potuto riscontrare sui suoi volumi. Mette da parte Jutsu: limiti morali, etici e fisici e Teniche perdute nel corso dei secoli e apre dinnanzi a sé l'ultimo libro che aveva prelevato. Fissa lo sguardo sulle pagine, estranea qualsiasi altro rumore o pensiero ed inizia a sfogliarle pian piano leggendo con attenzione le sue parole. Dapprima si concede una lettura rapida e superficiale, un qualcosa di veloce sulle righe presenti sotto ai suoi occhi alla ricerca di parole quali "morte" o "resurrezione" perchè non può concedersi di leggere attentamente, e da cima a fondo, tutti i libri che trova lì dentro. Non c'è molto tempo e francamente del resto dei dibattiti espressi in quelle pagine non gliene importa granché. Per cui scorre rapidamente le parole sotto il proprio sguardo per poi soffermarsi solamente una volta letto qualche passaggio o qualche parola che sembra poter avere attinenza con quanto cerca. A quel punto, trovando un qualche passaggio utile al suo scopo, andrebbe a rileggere il paragrafo dall'inizio con estrema attenzione per poi segnare su carta punti focali di quanto letto. Andrebbe a proseguire così, con questo metodo, fino a sfogliare l'intero libro. Una lettura veloce, una pausa al minimo accenno di paragrafo interessante e poi di nuovo lettura rapida e superficiale. Gira le pagine con attenzione, cercando di non rovinarle e assottiglia lo sguardo ogni volta che crede di aver trovato qualcosa che possa aiutarla. Si umetta le labbra e quando traccia qualche appunto sul suo foglio, la lingua fa capolino fra le labbra come spesso fanno alcuni bambini concentrati sui loro giochi. Estranea da sé qualsiasi altra cosa lì attorno fino a quando non arriva a sfogliare l'ultima pagina.

19:47 Haran:
 Inspirato silenziosamente dal naso, Akira richiude il libro e lo poggia da un lato del tavolo, accanto alla tracolla. Si strofina per un istante gli occhi e poi afferra il secondo libro, quello più sopra nella piccola pila che aveva creato sedendosi a quel banco. La copertina è rosso scuro con scritte dorate ed eleganti a indicare il titolo del volume. Ha un aspetto antico ed elegante ma Akira si aspetta di leggere semplicemente noiosi flussi di coscienza di vecchi ninja arrivati al culmine delle loro avventure. Inspirando nuovamente e scuotendo appena il capo, torna a concentrarsi sulla sua missione andando ad aprire anche questo tomo. Sfoglia le prime pagine rapidamente, saltando quei fogli bianchi prima di arrivare all'inizio vero e proprio del saggio. Anche questa volta, come la precedente, inizia a leggere scorrendo lo sguardo veloce sulle lettere dinnanzi a sé per saltare tutto ciò che non le interessa o che non ha alcuna inerenza su quanto le serve scoprire in quella ricerca. Legge superficialmente, disinteressata, fermandosi solamente alla lettura di parole chiave ben precise che scattano quasi sotto il suo sguardo come fossero incise in inchiostro scarlatto in mezzo a tutto quel mare nero di lettere e simboli. Akira è sempre stata una brava lettrice, da che ha memoria. Nei suoi giorni solitari trascorsi nella cella in cui Arima l'aveva confinata passava il suo tempo così: leggendo. Leggeva i volumi che lui le portava, quelli che voleva lei imparasse e studiasse. Fra quelle pagine aveva trovato la storia del mondo ninja, del chakra, delle tecniche basilari che ognuno apprendeva agli esordi della propria carriera. Aveva imparato le poche cose che sapeva su quei libri e molti di quelli li aveva letti più volte per pura noia, per mancanza di alternative. Così aveva imparato a leggere rapidamente, con la pratica e l'esercizio. Dubitava che potesse esistere qualcuno capace di leggere più rapidamente di lei. Tuttavia non leggeva qualsiasi cosa le capitasse sotto il naso: quel libro, ad esempio, era noioso e pesante, ricco di continue controversie e domande senza risposta, quelle che lei non sopportava. Tuttavia non si arrende: l'Uchiha continua la sua lettura con forza e decisione arrivando anche questa volta a raggiungere l'ultima pagina, con pochi appunti sparsi qua e là e la sensazione che le poche informazioni trovate fino a quel momento non possano essere poi tanto utili a raggiungere una reale risposta.

20:02 Haran:
 Deve cercare informazioni su possibili metodi per riportare alla vita i morti o, in alternativa, un qualche metodo che possa permetterle di parlare con qualcuno ormai morto. Deve pur esserci qualche jutsu, qualche antica tecnica, no? Certo, si trattava di tecniche che un po' la spaventavano, l'idea di avere a che fare con i morti non la rassicurava, ma si trattava di Arima... Arima non le avrebbe fatto del male, no? Lui l'aveva protetta tenendola chiusa in quella gabbia, non le avrebbe fatto del male... no? Sospira appena, a bassa voce, umettandosi le labbra. Di questo comunque ne avrebbe parlato con Kioshi. Adesso era inutile avere paura di qualcosa che, per quanto ne sapeva, era impossibile da realizzare. Così chiuso il libro, lo ripone al di sopra del primo letto e afferra finalmente l'ultimo rimasto. La copertina di quest'ultimo è semplice, marrone, con il titolo scritto in chiare lettere d'argento. Sembra un po' più nuovo del precedente e in condizioni migliori. L'Uchiha si sistema una ciocca di capelli corvini dietro un orecchio e quindi inizia a leggere le prime pagine di quel tomo con la stessa veloce scorrevolezza usata per i precedenti due. Quest'ultimo sembra aver dedicato un intero capitolo al dibattito fra le opinioni contrarie o favorevoli alla possibilità di poter riportare in vita qualcuno. Un argomento altamente dibattuto e controverso che ha messo contro molti ninja e uniti molti altri. Quando si tratta di morte la gente è sempre affascinata e tentata e tuttavia pare che nel tempo non si sia trovata alcuna risposta definitiva alla domanda fondamentale posta dall'autore: è giusto pensare di ridonare la vita a qualcuno ormai passato al regno dei morti? Il capitolo in sé è stato piuttosto interessante, tuttavia il fato solo sa se la ragazza sia stata capace alla fine di trovare, fra quelle pagine, una qualche utile informazione che possa indicare se esista davvero un modo per resuscitare qualcuno o se invece si tratti solo di congetture e possibili jutsu maledetti e proibiti utilizzati nel corso del tempo da uomini malvagi e corrotti. Superato questo corposo capitolo, non pare esserci stato altro d'interessante nei successivi e Akira si ritrova a leggere rapidamente ogni paragrafo con fare annoiato e impaziente. <Uff> sospira alla fine richiudendo anche l'ennesimo volume.

20:27 Haran:
 Poggia la penna sul foglio e si passa le dita sugli occhi, strofinandoli appena. Stanca, con le iridi che un po' bruciano per lo sforzo appena fatto. Ha letto rapidamente ben tre libri e la giornata è praticamente volata sotto il suo sguardo. La fame si fa sentire, lo stomaco brontola e la stanchezza pesa sulle membra della Uchiha. Tuttavia non vuole ancora mollare, non vuole ancora andarsene, convinta com'è di non aver trovato ancora qualcosa di realmente utile. Non vuole tornare da Kioshi senza aver trovato qualcosa capace di soddisfarlo. Così, alzandosi, afferra i tre volumi e ritorna verso la libreria dalla quale li ha presi per rimetterli al posto uno dopo l'altro, ordinatamente, attenta a non rovinarli. Li risistema nei relativi scaffali e quindi continua a scorrere con lo sguardo altri titoli lì presenti. Magari c'è qualche altro volume che potrebbe tornarle utile! Tuttavia tutti i titoli sembrano trattare di argomenti diversi e ininfluenti ed alla fine Akira si ritrova ad accettare l'idea che in quella sezione non c'è altro che possa aiutarla. Ritorna al suo tavolo per raccogliere le sue cose ritrovandosi, d'un tratto, a scorgere con la coda dell'occhio la sezione che tratta dei miti e delle leggende. Ci sono molti guerrieri leggendari in quel loro folle mondo e molti di questi hanno creato tecniche credute impossibili da padroneggiare e possiedono poteri fuori dall'umana concezione. La mente di Akira viene pungolata portandola a raccogliere la borsa e infilarci dentro il foglio con la penna. Attraversa i corridoi della biblioteca e raggiunge la sezione in questione iniziando quindi a scorrere con lo sguardo i volumi presenti. Molti di questi trattano di racconti circa i secoli passati, l'origine dei tempi e della storia ninja. Favole, romanzi, storie antichissime di cui molti non hanno neppure memoria. Un libro fra questi, tuttavia, cerca di elencare i più grandi guerrieri ricordati dalla mente umana e Akira spera di trovare in esso qualcosa. Magari uno di loro è capace di riportare indietro i morti! Così, speranzosa ma stanca, inizia a sfogliare il volume in piedi dinnanzi la libreria, scorrendo con lo sguardo il nome dei ninja lì elencati. A partire da Madara Uchiha per finire con Hitomu Kibou. Persino Yukio è citato nella lista ed anche Akendo. Ninja dalla potenza indescrivibile e dai poteri sconfinati. Cerca di leggere, quindi, per ogni ninja presente, il paragrafo dedicato alle loro capacità saltando quello circa la loro storia personale. Cerca informazioni sui loro poteri e su cosa sembra siano capaci di fare meglio rispetto ad altri, segnandosi mentalmente qualunque informazione potenzialmente utile.

20:30 Haran:
 L'Uchiha rimane ferma dinnanzi allo scaffale con la borsa a pesarle a tracolla ed il libro fra le mani. Lo sfoglia, lo legge avidamente, inizia a scoprire informazioni sempre nuove su quei famosissimi guerrieri, fino a quando non arriva a sfogliare l'ultima pagina presente. Stringe le labbra sospirando quando, richiudendo il volume lo ripone al suo posto e si ritrova alla fine a passarsi una mano fra la chioma corvina. Se avesse trovato informazioni utili, avrebbe estratto dalla tracolla il foglio precedentemente utilizzato e vi avrebbe tracciato le nuove informazioni ottenute. Se invece non avesse trovato nulla di rilevante, ecco che allora la ragazza sarebbe semplicemente andata a ripercorrere i corridoi della biblioteca fino all'ingresso. La giornata è volata, il sole è calato e il suo stomaco reclama cibo. Stanca, soddisfatta del lavoro fatto, Akira decide che per quel giorno ha fatto abbastanza. Si reca quindi al di fuori dell'edificio con i suoi appunti al riparo nella borsa e la testa piena di lettere, parole e nomi. Si sente scoppiare il cervello e si abbandona all'idea di una serata all'insegna del riposo e della pace. [END]

Akira si reca in biblioteca per cercare informazioni su qualche tecnica capace di riportare in vita i morti. Non sa se è possibile fare una cosa simile, ma cerca informazioni su vari volumi sotto richiesta di Kioshi.