Da nonno a Neo padre

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23:14 Raion:
  [bancone] Ha portato la bambina con se, bhe da sola a casa non la poteva lasciare, le zie non erano disponibili (oggi è serata di bingo) e quindi eccolo li, dietro a formulare il nuovo menù con la mano destra, trascrivendo il tutto mentre con la sinistra sta letteralmente facendo cullare una cassetta della frutta legata a dei tiranti al soffitto con all'interno il materassino della bambina e la bambina stessa. Il locale è in piena fase di rinnovamento ed espansione: adorava la sua piccola locanda, era intima e tranquilla, ma ha capito che effettivamente ha bisogno di più spazio ed ha bisogno, sopratutto, di tavoli. Quindi si sta espandendo in altezza, costruendo gli spazi per una scala a chiocciola che potesse portare verso il piano superiore. Il bancone è sempre ovoidale come sempre e dietro questo si troverebbe la parte adibita alla cucina, in effetti è tutto molto tradizionale, ma passo dopo passo si sta delineando anche una parte moderna, in linea con quello che è la sua cucina. Lascia la porta aperta per prendere aria quel tanto che serve per lasciare entrare una brezza leggera. Raion indosso porta una camicia nera a maniche corte aperta sul petto dove mostra una collana d'oro, un paio di ridicoli pantaloni floreali su sfondo bianco, stampe rosse e blu ed infine mocassino rosso fiammante che, mamma mia sta bene su tutto. Ovviamente porta anche i soliti occhiali da sole sul volto, in modo da oscurare gli occhi a prescindere che sia al chiuso o meno e l'orecchino d'oro con i tre pendenti a goccia nel lobo destro. Canticchia a bocca chiusa il suo motivetto per la bambina. [ch off]

23:31 Kurai:
  [Ingresso locanda] Non v'è particolare flemma nel passo dell'anziano, il quale pare prendersela con straordinaria calma perdendosi di tanto in tanto a rimirar delle vetrine particolarmente interessanti ed in grado di attirare la sua attenzione. Le iridi celesti solcano la via alla ricerca di un locale nel quale concludere la propria serata, fermandosi dinnanzi a quello che parrebbe essere una caratteristica taverna in fase di ristrutturazione, essendo oramai giunto il momento di tirare le somme della nottata e fare ritorno alla propria dimora. Per un istante si ferma nel rimirare l'aspetto del locale, quindi al seguito della propria decisione eccolo andar a fermarsi dinnanzi alla porta d'ingresso andando ad abbassar lentamente la maniglia spingendo un poco la porta e provvedendo dunque a lasciar far capolino la testa per rimirare l'interno del locale. Le luci sono accese, dopotutto. <Uhm...> mormora tra sè e sè prima di entrar all'interno della stanza richiudendo la porta alle sue spalle, dirigendo il suo moto verso quel bancone e rimirando l'individuo posto dietro di esso <...buonasera.> saluta con cortesia lasciando che lo sguardo cali sulla figura che gli si para dinnanzi constatando come la stessa sia impegnata nella compilazione di un qualche modulo. Le iridi inevitabilmente cadono sulla creaturina cullata dal ragazzo che gli si para dinnanzi, tuttavia non sembra delegar alla stessa una particolar attenzione <Siete aperti? Dalle luci mi era sembrato di comprendere di sì...> domanda con una certa premura nel tono di voce, proponendo un tono caldo e misurato e lasciando che il corpo permanga in piedi. Esitante nel prender posto. L'aspetto con cui si presenta è quello di un elegante, seppur ormai attempato, anziano il quale va vestendo di una camicia bianca come la neve con una coppia di bottoni allentati nella zona del colletto nonchè con un paio di scuri pantaloni neri. Iridi celesti e lunghi capelli chiari, di un candore atto a testimoniare come gli anni siano passati per lui. Una barba curata presenzia in viso, della medesima tinta dei capelli.

23:46 Raion:
  [bancone] Si sta mordicchiando la penna in piena frenesia, continua a triturarla tra i denti annoiato e stanco, mentre continua a farla dondolare. Devia lo sguardo dalla carta alla bambina, la quale sta dormendo beatamente, ma sa perfettamente che basta davvero poco per farla svegliare. La fissa attentamente: stanno iniziando ad apparire i capelli bluastri come quelli della madre ed aveva preso i suoi occhi verdi che ora tiene ben serrati...è una bambina esotica la sua Suiren, coloratissima. Sorride ritornando al lavoro per poi sentire una voce all'ingresso. Sbianca. <o Kami no...> infatti la bambina inizia a lamentarsi nel sonno e Raion abbandona i moduli dando un colpetto alla cassetta in modo che dondolasse un po' da sola, abbastanza da dargli il tempo per andare a prendere il biberon e la borsa del materiale speciale per la bimba. <Suiren non vogliamo farci impressionare da ogni piccolo suono eh?> commenta lui mentre inizia di nuovo ad ondeggiarla con più attenzione mentre questa pigola nel sonno infastidita. <ahhhhee no a dire il vero no, ho lasciato la porta aperta solo per far passare un po' l'aria....ma prego viaggiatore siediti se vuoi...> da una breve occhiata Kurai, impanicato dalla possibile reazioni della bambina...del resto è padre solo da qualche giorno ed ha scoperto a caso che a quanto pare aveva prenotato un bambino su ninjazon, o meglio, la sua Aiako gliela aveva lasciata. <...covrà convivere con la mia signora, maaaa nel caso sia capace di reggere il suono di una sirena ad alta frequenza....si sieda pure, è da tanto che non ho ospiti> [ch off]

00:02 Kurai:
  [Bancone] L'altro non pare corrispondere affatto allo stereotipo del locandiere, anzi nel momento in cui pare dare di matto per via della reazione della pargola al suo arrivo l'anziano non riesce a fare a meno di sollevar un sopracciglio perplesso. Un sorriso cordiale va a palesarsi nel momento in cui questi va indicandogli un posto dove sedersi, accompagnato da un cenno affermativo del capo a cui segue una presa di posizione sullo sgabello posto dinnanzi al bancone <Non si preoccupi, anzi mi dispiace di aver svegliato la piccola con il mio arrivo.> commenta lasciando che lo sguardo torni sulla infante inquieta, non riuscendo a nascondere non poca perplessità nel viso nel vedere come l'ipotetico gestore della locanda debba vedersela anche con i capricci di una infante. Ad ogni modo sorvola sulla situazione venutasi a creare prendendo semplicemente un respiro profondo e chiudendo gli occhi per qualche istante, risollevando le palpebre e palesando un sorriso più accomodante <Non c'è nessun problema in merito. Ho dovuto anche io fare il callo a questo genere di situazioni...> commenta andando successivamente a ridacchiare, lasciando intendere come colui che gli si trova dinnanzi non sia l'unico genitore della stanza <...ad ogni modo...> si fa un poco più serio, seppur ancora l'aria bonaria che l'avvolge non si sia dissipata del tutto <...cosa ha intenzione di proporre ad un povero viaggiatore di passaggio?> domanda abbassando il capo per indicar il menù ancora in fase di stesura dell'altro, cercando di fargli comprendere come sia sua intenzione consultarlo o comunque venire a sapere delle offerte altrui <Tenderei per del buon sakè, tuttavia se ha qualcosa di meglio da consigliarmi sono tutto orecchi.> si sistema comodamente sullo sgabello, poggiando un gomito sul bancone e lasciando che il capo riposi sulla mano.

00:43 Raion:
 A quel "ho dovuto anche io fare il callo a questo genere di situazioni" Raion da dietro gli occhiali spalanca gli occhi e molto più visibilmente la bocca <cioè anche voi avete affrontato il fatto di aver avuto una bambina abbandonata sul ciglio della porta con solo una lettera che si poteva sintetizzare con un "ecco, tutta tua" senza avere la benchè minima idea di cosa fare dato che ti è arrivata di sera e non hai nessun diritto di recessione?> non è sarcastico è solo stanco, vagamente frustrato e impacciato su cosa fare con un bimbo piccolissimo. Sta imparando ma...c'è da fare. <mi insegni tutto quello che sa!> è allegro nella sua fase schizzata, il che lo rende vagamente buffo. Manine all'aria e il suo frignare si fa più sveglio <oooh si...si ho capito principessina> sospira andando a prenderla in braccio per poi poggiarla al petto <se non sei appiccicata a me come una cozza non sei felice, non ti dovevo chiamare come Seifen, dovevo chiamarti "frutti di mare". Esce dal bancone iniziando a gironzolare mentre ascolta Kurai. <BHe...la sera è tarda, ma la notte è calda e umida, bere birra non se ne parla quindi il Saké è una delle scelte più intelligenti> intanto fisserebbe l'uomo mugugnando mentre ogni tanto saltella sul posto, causa bambina. <ma per lei signore, io vi consiglio un distillato di ciliegio e fiori di menta> Attende che questo gli dia il benestare ed intanto si occupa della ragazza tra le sue braccia <il buffo albero, si piega basso, leprotto rosso leprotto matto Le sue zampe sono più veloci, di ogni . [ch off]

00:56 Kurai:
  [Bancone] Nel sentir la replica abbastanza esausta del giovane interlocutore, l'anziano strabuzza gli occhi andando conseguentemente a lasciarsi sfuggire una risata prontamente coperta dal dorso della mandritta <Ahahah!> seguita poi da uno scossone del capo <No, no. Nulla del genere, per fortuna. Ho avuto certamente la mia dose di pannolini da cambiare, ma grazie al cielo mia moglie era ancora in vita per essermi d'aiuto!> spiega decisamente divertito dall'equivoco che si è venuto a creare, andando conseguentemente a sventolar la mano dinnanzi al volto come a voler pigramente scacciare un moscerino <Grazie al cielo quella fase ormai l'ho superata abbondantemente, anche se temo non manchi molto al momento in cui verrò chiamato "nonno"!> quindi eccolo andar a passarsi la mano al viso, chiudendo gli occhi e prendendo un profondo respiro. L'altro dopotutto gli sta chiedendo di insegnargli tutto ciò che sa riguardo alla cura di un infante. Una sola palpebra vien sollevata e puntata verso il giovane, mentre un sorriso si palesa sul volto dell'anziano <Se posso esserle d'aiuto, volentieri. Tuttavia credo che i tempi siano un po' cambiati, magari alcuni dei consigli che potrei darle potrebbero risultare..."scaduti".> lo ammette tranquillamente, benchè non sia certamente tra le persone più felici di veder trascorrere i suoi anni. Nell'istante in cui l'altro va a proporgli un distillato, il viaggiatore non riesce a fare a meno di sollevare un sopracciglio incuriosito <Ciliegio e fiori di menta? Uhm...> dopo un istante di ragionamento eccolo annuire <...perchè no? Proviamolo!> entusiasta eccolo procedere a rimirar con un velo di curiosità il modo in cui l'altro va ad occuparsi della piccola <Dunque...si è ritrovato padre all'improvviso? E non v'è modo di risalire alla madre?> chiede con un velo di curiosità <Ad ogni modo il mio nome è Kurai. Lieto di conoscerla. Uhm...posso darti del tu, sì?> domanda infine conferma, sempre con tono cortese.

01:16 Raion:
 <sono abbastanza disperato e rispettoso da prendere qualsiasi consiglio come oro colato> afferma il seiun come se fosse una persona in balia della sete e della fame. Un naufrago che ha trovato uno scoglio a cui ancorarsi. <mi fa la cacca verde, verde rancido e vado avanti ed indietro da un medico per ogni starnuto che fa, ormai è così stanco di vedermi che dopo averla visitata affermando che non c'era nulla di male mi ha lasciato l'indirizzo di casa e gli orari di quando disturbarlo con l'invito a non farlo se non massimo una volta al giorno...il che non so come prenderla, sembra quasi un invito a pranzo> afferma l'uomo albino gigante e di due metri mentre tiene la sua Seiren. <bhe è una grande cosa essere chiamato nonno....> afferma malinconico <spero di arrivarci anche io con Seiren, mi dispiacerebbe perdermi i miei nipoti, devo pur divertirmi con loro e lasciare il lavoraccio a lei no?> sorride smagliante dando una bacino alla neonata sulla fronte prima di rimetterla nella culla. Quindi osserva il bancone andando a pulirlo rapidamente con un panno imbevuto d'acqua, ne troppo ne troppo poco, sembra che sia molto attento sulla procedura quasi rituale. <...la madre so chi è> afferma serio, quasi turpe nella sua gentilezza e nei suoi modi di fare affabili e goffi di prima <una furia, una tempesta e la mia mistress> solleva un sopracciglio <se sa cosa significa> sorride e ridacchia prima di lasciarsi andare ad un sospiro pesante <...non aveva dato più alcun messaggio, era....scomparsa per un po' ma lo aveva già fatto e sapevo che cercarla avrebbe peggiorato le cose, era uno spirito libero dovevo lasciarla stare> solleva le spalle finendo di asciugare e quindi afferrare la bottiglia di ceramica scura con delle leggere decorazioni geometriche violacee, quindi lo versa in un bicchierino di ceramica scuro come la bottiglia anche questo, il liquore che ha un rosso sangue corposo, che brilla se riflesso in contro luce. Due dita, più che sufficienti e chiude la bottiglia andando ad aggiungere due foglie di menta ed un piattino quadrato accanto. Infatti al liquore vi accompagna qualcosa, che posiziona con eleganza. Una semplice favetta tonda, con la base morbida e gonfia verso il centro. Il colore è bianco e sopra questo c'è il simbolo del loto con otto punte del locale. <lo accompagni a questo: è una fava di mandorle con all'interno dell'aroma di arancio amaro in modo da entrare in contrasto con la dolcezza del liquore> insomma, in fin dei conti è uno Chef deve pure presentare bene il suo lavoro ma sopratutto lo deve anche spiegare e provare e testare su qualcuno. <io sono Raion, puoi darmi del tu, del lei, del maledetto giovincello o del tesorino, scegli pure, ho una predilizione per tesorino ma a me va bene qualsiasi cosa...tranne coso...perché sono un coso bellissimo e questo patuffolino> indica Sairen <non è nata con i geni di un coso...anche se ogni tanto la chiamo cosina paffutina, ma non è la stessa cosa, mi spiego?>

01:33 Kurai:
  [Bancone] Dal modo in cui l'altro si esprime è abbastanza palese come stia uscendo fuori di testa a causa delle nuove dinamiche che quella bambina ha portato nella sua vita, con buona pace dell'anziano viaggiatore il quale non riesce a fare a meno di esibire una espressione comprensiva ed un pizzico impietosita <È...normale.> sembra quasi esitante nell'esprimere tale opinione, tuttavia non ci mette molto a specificare <Preoccuparsi così tanto è una cosa abbastanza comune, specie se la bambina è con te da poco tempo. Stare in allarme è una cosa buona, tuttavia è anche vero che se continui così rischi di stramazzare al suolo in preda ad un infarto. Troppo stress fa male, ricordalo.> chiude dunque gli occhi ed accavalla la gamba destra sopra alla mancina, per stare un poco più comodo <Devi trovare un buon equilibrio con te stesso: cercare di non essere nè troppo ansioso nè eccessivamente negligente. L'equilibrio è la chiave in questo genere di situazioni e una volta che avrai trovato il tuo vedrai che sarà in discesa.> la sua spiegazione è un filo pressapochista, tuttavia è anche vero che non conosce minimamente la persona che ha dinnanzi. Come è all'oscuro anche delle sue abitudini e del suo stile di vita, non gli è particolarmente semplice mettersi a dare dei consiglio al primo sconosciuto con un infante che passa. Quindi nel sentir l'altro prendere parola nel raccontare chi sia effettivamente la madre, ecco che l'anziano andrebbe a sporgersi un poco con la schiena verso l'altrui posizione mantenendo il sostegno del mento con ambe le mani <Ohhh...> sembra intrigato dalla descrizione della donna, andando ad esibire un sorriso abbastanza interessato <...quindi l'ultimo atto di dominazione è stato quello di incatenarti, perdona il termine, ad una nuova vita. Ohohoh~> si lascia andare ad una nuova risata divertita, seguita da uno scossone del capo <Beh, se è tua figlia non puoi certo darla in adozione.> raddrizza la schiena e chiude gli occhi, alzando dunque le spalle <Spero che cercherai comunque di farle interagire, quando la piccola sarà cresciuta...o che comunque avrai modo di spiegare in maniera adeguata dove sia la sua "mamma".> mima un paio di virgolette con le dita, prima di vedersi avvicinare il bicchiere ricolmo di liquido rosso sangue assieme ad un accompagnamento. Gusterebbe entrambi con molta calma, andando conseguentemente a prendersi lunghi istanti di silenzio per accogliere il gusto <Uhm...per niente male, direi.> commenta abbastanza impressionato, terminando senza troppe pretese la propria consumazione. Solleva un sopracciglio bianco ed inclina appena il capo di lato, non afferrando la confusa spiegazione altrui <Ehm...> un poco imbarazzato abbassa lo sguardo sulla piccola, tornando poi sull'uomo <...credo che mi limiterò a darti del "tu". Anche se non credo di aver colto...la fine del tuo discorso.> sarà l'orario, ma non ha capito.

01:52 Raion:
 Annuisce con forza ricominciando a dondolare la culla della bambina guardandola di tanto in tanto. <..in effetti....ho quasi avuto una crisi di panico quando dovevo scegliere che marca di pannolini comprare: c'era troppa varietà ed ho scoperto solo dopo che hanno anche una età specifica alcuni> solleva lo sguardo verso l'alto e sospira scuotendo le spalle. <ma il signor Kurai ha ragione vero Suiren?> afferma verso la bimba a bassa voce gongolando come si fa davanti ad un bambino piccolo <vero che vogliamo il papà più figo del mondo? vero che lo stress non va bene eh?> quando sente la battuta si gira verso Kurai e rimane spiazzato per qualche secondo, prima di sollevare le spalle, portare le mani al livello dello sterno e puntare gli indici verso questo mentre inclina il busto indietro facendo forza con le gambe facendo una smorfia allegra sulla faccia <ehhhh questa si che una gran battuta...ed in effetti è più o meno così che sono andate le cose> Raion a quel segno di imbarazzo da parte del vecchio inizia a ridacchiare <allora riesco ancora a sconcertare le persone> insomma, quel discorso assurdo lo ha fatto apposta <è da tanto che non usciva fuori un tale hem...montagne a russe verbali, sono colpito, non sono invecchiato tutto di colpo> è tutto ringalluzzito alla idea. <grazie, cerco di metterci quanta più anima possibile nella cucina, mi piace molto anzi, piacere è un diminutivo di quello che provo. La cucina è amore nella sua forma più complessa, creazione e soprattuto parla universalmente alle persone, le guerre si fermano davanti ad un tavolo e questo lo reputo straordinario> tanto che ha sempre aberrato la tattica di avvelenare utensili e cibo per le proprie tattiche o per le missioni anbu. Non li usa neppure, non vuole che nessuna particella di veleno possa contaminare i suoi piatti. <Comunque...parlando di Suiren, certamente la terrò con me e con calma, quando sarà in grado di comprendere...bhe si tralasciando la parte della dominazione e il concepimento che insomma...> da due colpi di tosse coprendoli con la mano <...comunque, si. Io faccio poche cose belle, anzi, diciamo che l'unica cosa bella che facevo era il cibo...poi è venuta lei, quindi posso dire di aver fatto due cose belle...e poi...> la sua voce si fa pesante di nuovo piegando la testa assottigliando le labbra prima di abbassare il capo di nuovo verso il terreno mentre con una mano libera si appoggia al bancone per trovare un momento di sostegno. Rimane così per un paio di secondi, prima di riprendere fiato con la voce rotta <...scusami, ho avuto un giramento...e dicevo, è l'ultima parte di lei che è rimasta in questo mondo, quindi la devo proteggere a prescindere di quanto possa essere difficoltoso e ovviamente amata...ma questa parte non è difficile, insomma come si fa a non amarla a vista?> [ch off]

02:09 Kurai:
  [Bancone] Si passa una mano sul viso nell'istante in cui l'interlocutore gli rivela della crisi affrontata nel corso di un acquisto particolare, massaggiandosi poi il mento e di riflesso la barba con un'espressione piuttosto impietosita <Dev'essere stato orribile...ecco, in quelle situazioni non bisogna farsi prendere dal panico.> ricorda con una certa aria da maestrino, alzando persino l'indice verso l'alto con fare attento <Prendi un respiro profondo, chiudi gli occhi e poi vai a chiedere alla prima addetta che ti capita a tiro qual'è l'acquisto più adatto alla bambina. Se sei in dubbio, chiaramente.> non sembra essere un consiglio particolarmente illuminante, tuttavia la verità è che degli "acquisti" si occupava principalmente la moglie e lui raramente si è ritrovato a dover comprare qualcosa per la figlia. E comunque in ogni caso con sè vi era un foglietto esplicativo. Ad ogni modo è abbastanza palese dall'espressione facciale che l'anziano ostenti un poco di sicurezza in questo contesto <Scherzi a parte...cerca di tenere a mente quello che potrebbe essere più adatto per tua figlia. Prenditi il tuo tempo, anche se ciò vorrebbe dire rimanere nel negozio per mezza giornata o mandare ai pazzi una povera commessa innocente. La prole merita il meglio, sempre.> e qui il suo tono si fa un poco più serio, come se effettivamente vi fosse un vivo sentimento dietro a questo modo di ragionare. <Quindi è una cosa...abituale?> domanda leggermente frastornato dalle "montagne russe verbali" a cui è stato sottoposto poc'anzi, scuotendo il capo un paio di volte e chiudendo gli occhi per un istante passandosi di nuovo la mano in volto <Giusto cielo...> mormora appena appena in un sussurro, lasciando che dunque l'altro si goda la consapevolezza di essere ancora nel fiore degli anni. Beato lui. Sistema nuovamente la sua postura sullo sgabello nel corso della decantazione delle proprietà della cucina da parte del ragazzo, ritrovandosi a sorridere bonario all'altrui spiegazione <Sembra che la tua passione dia i frutti sperati. Non pensavo avrei avuto la fortuna di concludere la mia serata gustando una bevanda tanto prelibata.> dunque abbassa appena lo sguardo <Potrei...averne ancora?> domanda con una certa sfacciataggine, benchè l'educazione faccia ancora da padrona nel modo di porsi e conversare. Lo osserva infine tessere le lodi sulla propria bambina, tuttavia nell'attimo in cui è sul punto di replicare ecco che l'interlocutore ha una sorta di mancamento che lo porta a sollevar un sopracciglio preoccupato <Tutto a posto? Un calo di pressione?> domanda allarmato, prima di scuotere il capo <È un sentimento comune in tutti i genitori nei riguardi dei propri figli. O quantomeno di tutti coloro che sono degni di essere chiamati in tal modo.> quindi eccolo rivolgere uno sguardo all'infante <Ad ogni modo posso confermarlo: hai fatto proprio un buon lavoro.> andando a sorrider nuovamente con quell'aria bonaria che va esprimendo.

21:34 Raion:
 Annuisce come se fosse ritornato ad essere un allievo ed al contempo continua a cullare la bambina che non dorme ma ascolta le coccole che le vengono donate tenendo gli occhi ben aperti e consumando fino alla fine l'intero ciuccio di gomma facendolo ondeggiare su e giù freneticamente. <si si, ok, posso farlo> no non è vero, non senza sembrare patetico. <..fosse facile, non posso rimanere fermo, devo lavorare per tutti e due, poi ho il ristorante, le missioni ninja, ogni tanto ho le zie di Kusa> che non sono le sue vere zie ma un circolo di anziane signore che lo hanno adottato. <ma anche loro sono donne impegnate che hanno già avuto a che fare con i loro figli e nipoti, non ne hanno bisogno di altri, per questo erano felicissimi di adottarmi allora ero già grande...> sospira affranto <e poi lei piange se rimango troppo fermo sul posto, le piace camminare, anzi, le piace che io cammini, sempre, una volta sono stato costretto a camminare per tutta la notte in casa per farla dormire> annuisce poi alla cosa abituale e solleva le spalle <alcune volte non me ne accorgo, alcune volte le persone attorno a me si imbarazzano enormemente> come lui prima del resto. prima di tornare al lavoro e liberare il bicchiere ed il piattino mettendoli a lavare per poi offrire lo stesso liquore ma questa volta con un dolcetto differente dalla forma poligonale, un mattoncino gelatinoso sopra e cremoso sotto con un sottile strato di pan di spagna <assaggi anche questo: è gelatina di amaretto, con ricotta salata e pan di spagna> e liquore, insieme a quel dolcetto ed una forchette viene servito all'uomo alla quale risponde gentilmente <uno è lieto di poter servire> accompagna l'espressione con un sorriso solare, felice anche se stanco. <ah...visto Suiren, la mamma sarà felice> sorride verso la bambina agitando un dito di fronte al viso di questa che viene catturato dalle dita della bimba <...no, non era un calo di pressione> abbassa lo sguardo sulla bambina <sua madre...è morta dandola alla luce, mentre non c'ero e mi sono ritrovato lei abbandonata sulla soglia della porta con una lettera ad accompagnarla> breve pausa mentre toglie il dito e continua a cullarla <....abbiamo sempre avuto dei momenti in cui...> non sapeva neppure come descrivere la sua relazione con Aiako ma sbuffa sorridendo mentre ci pensa <era una donna in carriera, lo siamo entrambi, la amavo, ci ricambiavamo, ma volevo fare tutto con calma, insomma, sapevo delle sue esigenze ed ero pronto a prendermi cura di lei, ma dopo che se ne è andata senza dirmi dove ed ho ricevuto questa lettera...> sospira sollevando la testa <è ancora dura..tutto qui> [ch off]

21:54 Kurai:
  [Bancone] Ancor seduto sopra lo sgabello, l'anziano continua ad ascoltar l'altro parlare. Nonostante si sia fermato nel locale semplicemente per degustare una buona bevanda con cui concludere la serata, adesso pare essersi lasciato fortemente coinvolgere da ciò che l'interlocutore va a dirgli e per tale motivo l'interesse manifestato da quello sguardo vispo è certamente genuino <Missioni?> ripete dunque con un velo di curiosità, lasciando che un candido sopracciglio vada ad alzarsi per lasciar intendere quanto desidererebbe un approfondimento su quanto dietro tale parola. Ridacchia nel sentir l'aneddoto circa l'altrui problematica, portando il dorso della mandritta dinnanzi alla bocca e provvedendo successivamente a replicare <Spero davvero che dovunque tu viva non ci siano inquilini del piano di sotto. Potrebbe essere problematico, se diventasse un'abitudine.> passandosi dunque la mandritta sul viso per scacciare una sensazione di torpore che avrebbe iniziato a manifestarsi. Scacciato il torpore, l'anziano riprende ad ascoltare, riuscendo a comprendere come mai alcuni potrebbero trovare imbarazzanti gli "svarioni" dell'interlocutore ma preferendo mantenere un certo tatto ed esitando nel donare una replica immediata <Credo sia...semplicemente un malinteso o qualcosa del genere. Più che imbarazzo direi...confusione, sì.> cerca di non essere particolarmente brusco nell'esprimersi con il ragazzo, avendo tastato il buon cuore dello stesso. Dunque accoglie con un bonario sorriso il dolcetto offerto, andando a masticarlo pian piano e gustandoselo con calma arrivando persino a chiudere gli occhi <Uhm...> inutile dire che saggia anche il liquore offerto, apprezzando non poco il modo in cui i sapori vanno a sposarsi nella sua bocca <...delizioso davvero, un ottimo lavoro.> si complimenta con sincerità, andando a lasciarsi andare ad una risata <Ahah! Perchè non ho scovato questo posto prima?> si porta una mano alla fronte, rivolgendo quella domanda retorica al soffitto nell'istante in cui alza appena appena il capo. Tuttavia il momento di gaudio dura poco, in quanto l'altro va a rabbuiare l'atmosfera rivelando come la madre della piccola non sia più nel mondo dei vivi. Inutile dire che l'espressione serena e compiaciuta lascia immediatamente posto ad una più seria e cupa, l'espressione di chi sembra aver condiviso già tempo addietro tale cordoglio <Capisco. Mi dispiace, mi dispiace sinceramente. Anche io ho avuto una esperienza simile, ma temo di non poterti essere...particolarmente d'aiuto ad elaborare il lutto.> lo sguardo si abbassa al bancone, mentre le pallide mani vanno a serrarsi in un pugno chiuso <L'unica cosa che posso consigliarti è...preparati ad essere forte. Non solo per te, ma anche per lei...>

22:19 Raion:
 Si batte il petto prendendo un lungo respiro <yep, missioni. sono chiunin del villaggio di Kusa e maestro della accademia, ex cuoco nella cucina del consiglio e...altri titoli?> si: anbu un tempo al servizio del consiglio, traditore dei suddetti, torturato da Yukio e possibile futuro comandante dei Pierrot, ma questo non si sa. <humm...in effetti devo lavorare di più sulla segnaletica e farmi pubblicità, volevo far partire una festa all'interno del locale per promuovermi...ma poi sono successi dei problemi locali con il cocco rendendo impossibile far partire la festa, bhe non ora> solleva le spalle <non ho ancora rinunciato al fruttagator ed alle mie sculture di King cocco e fruttazilla> non sta scherzando sembra terribilmente serio. <comunque si sto rinnovando il mio locale anche per questo, ho deciso di mettere il locale nel 4 cerchio in modo che fosse una sorta di ancora di salvezza per i viaggiatori notturni> insomma un sacco di belle cose e Kurai anche lui ha i suoi problemi a quanto pare. <...> solleva le spalle sospirando <hum...lo so, lo so> sospira per poi sorridere e ridacchiare <se non lo facessi sua madre mi verrebbe a picchiare nel sonno, ritornerebbe indietro solo per farmi capire che sono un mammalucco e che devo impegnarmi> continua a sorridere <...sto bene, davvero> sospira <e sono un bambinone quindi...lei non corre il rischio di annoiarsi> [ch off]

22:44 Kurai:
  [Bancone] L'interlocutore sembra fregiarsi di numerosi titoli a lui assegnati, portando l'anziano dapprima a sollevare un sopracciglio e successivamente a proporre un sorriso alquanto affascinato <Non avevo idea che avessi così tante...mansioni. Congratulazioni per essere in grado di conciliare il tutto con il tuo essere padre senza dare di matto, ahah!> una nuova risata va a condir tale affermazione, accompagnata da un lento scostar di una lunga ciocca di capelli bianca come la neve sopraggiunta dinnanzi al vecchio viso. Chiude dunque gli occhi, andando conseguentemente a prendere un profondo respiro prima di muovere la successiva domanda, ponderando attentamente la scelta delle parole migliori da usare e provvedendo difatti ad esitare per qualche istante prima di parlare <In quanto maestro dell'accademia suppongo che il tuo compito sia quello di coltivare talenti, assisterli nella loro crescita...> esordisce con tono mellifluo, cercando di far leva sull'altrui ego <...per questo vorrei chiederti se ti sarebbe possibile...aiutare anche me.> la richiesta non si fa certo attendere e dunque più diretta di quanto il preambolo aveva auspicato, vien rivolta al locandiere. Lascia trascorrere un istante di silenzio, prima di procedere con le dovute spiegazioni <Ho vissuto gran parte della mia vita avvolto nel lusso e nella ricchezza, ho sempre rifuggito ogni occasione di apprendimento della vostra arte, tuttavia recentemente ho acquisito una...motivazione...> glissa su quale motivazione sia, tuttavia dal tono decisamente più cupo impiegato nel pronunciare tale parola è piuttosto evidente come la stessa sia incredibilmente seria, proseguendo con una calma e una pacatezza che certo si addice all'età che si ritrova sulle spalle <...che mi ha spinto ad interessarmene. Sfortuna vuole che io abbia passato oramai abbondantemente il fiore dei miei anni, tuttavia sono ugualmente determinato a raggiungere il mio obiettivo e l'apprendimento dell'arte non è che un mezzo per me.> chiude gli occhi ed inspira un poco d'aria, lasciando calare il silenzio per qualche secondo. Dunque nel momento in cui va ad espirare, ecco che le iridi celesti rincorrono quelle altrui con una certa ostinazione <Perciò...ti chiedo: saresti in grado di aiutarmi a sviluppare e coltivare le mie capacità? Chiaramente ricompenserò questa eventuale gentilezza.> il palmo della mandritta si schiude e vien rivolto in maniera teatrale verso il cielo <Si tratta di un "dare e avere", insomma.> conclude, speranzoso. Ascoltando quanto l'altro va proferendo in merito al locale, l'anziano va ad avvicinar la mano al mento sfiorandosi un poco la barba <Non hai modo di chiedere l'aiuto di un altro cuoco? Un cuoco che...possa andare incontro alle tue richieste?> intuisce dalla stravaganza dell'ultima frase come forse la causa dei disguidi sopracitati sia dovuto a una divergenza di interessi <Dopotutto basta pagarlo. E se fa bene il suo mestiere quanto te sono certo che riuscirai a far concludere questa inaugurazione nel migliore dei modi.> sorride sincero, sistemando la sua posizione al di sopra dello sgabello. Annuisce, dunque, sollevato nel sapere che l'altro sembra aver centrato il punto <E suppongo che gli esorcismi siano particolarmente costosi da compiere, quindi ti conviene rigare dritto!> proferisce l'ultima frase con tono quasi paterno, ridendo all'ultima affermazione <Ahahah! Hai tempo fino all'adolescenza per prenderci la mano con l'essere genitore! È quello il periodo in cui iniziano i veri problemi!>

23:03 Raion:
 <se si è già matti il danno è fatto, non c'è più nulla da fare> afferma unendosi alla risata del signore anziano incrociando le braccia mentre la culla gli colpisce il braccio destro facendolo ondeggiare di pochi millimetri. Ascolta tuttavia Kurai e la sua richiesta <come prego?> rimane stordito: è la prima volta che qualcuno così anziano gli chiede di diventare un ninja, un allievo e già veniva guardato male lui perché era già troppo anziano, Kurai ha battuto il suo record. Rimane ad ascoltare interessato sollevando un sopracciglio senza chiedere dei fatti altrui per ora. poi sente l'affermazione di Kurai e sgrana gli occhi <aspetta, tu stai investendo sul mio lavoro? davvero?> non ci credeva sinceramente era tutto così...insomma è piovuto dal cielo <...m-mi offri anche troppo> non pensa neppure ad una truffa e solo sulla crisi di un pianto di gioia isterico <accetto, accetto con molto piacere> allunga la mano libera e la porge a Kurai <eh....ehhh...non farmici pensare davvero, che un esorcista mi servirà anche quando lei diventerà adolescente> [ch off]

23:14 Kurai:
  [Bancone] Pare essere sorpreso, Raion, della richiesta da lui posta. Nel vederlo così confuso, perlpesso e al contempo speranzoso ecco che l'anziano si lascia andare ad un'altra risata sommessa <Sì, sto investendo sul tuo lavoro.> conferma con tono di voce tranquillo, ma fermo. Il modo in cui va ad osservarlo negli occhi rende abbastanza palese come non stia assolutamente scherzando, anzi <So che potrebbe essere...strano. Alla mia età di solito le persone che praticano quest'arte sono delle leggende viventi, capaci di compiere mirabolanti imprese...> dopotutto se riescono a vivere così a lungo è abbastanza ovvio che abbiano maturato non poche abilità <...tuttavia devo pagare lo scotto della mia mancanza di interesse. Quindi temo dovrò sopportare anche il fatto che vi saranno sicuramente anche dei ragazzini più capaci di me.> che la cosa non lo entusiasmi è abbastanza palese, tuttavia andrebbe ad archiviare tale sensazione con un semplice sospiro <Dunque siamo d'accordo. Essendo completamente estraneo all'arte temo che dovrai avere un po' di pazienza con me e partire dalle basi.> ridacchia leggermente imbarazzato da tale affermazione, stringendo la mano di Raion e siglando in tal modo il loro accordo in maniera ufficiale. Completato l'accordo, l'anziano si riserva il diritto di rivolgere uno sguardo ed un sorriso impietosito all'interlocutore...perlopiù dovuto al fatto che l'altro ha fatto menzione alla futura adolescenza della figlia <Non hai idea di cosa ti troverai ad affrontare, fidati.> replica non tanto per mettergli paura quanto per prepararlo <Soprattuto considerando che avere una figlia femmina implica una cosa per noi genitori: assistere all'arrivo degli spasimanti.> pare rabbrividire di colpo, a causa sicuramente di una memoria sgradevole.

00:01 Raion:
 Fa un gesto della mano come per scacciare via qualcosa, poi, si sgranchisce la voce. <ohh bhe, devono prima passare su di me> afferma con un tono di voce strano e per chi conoscesse Raion in un modo o nell'altro questo si tratta di qualcosa di molto strano e molto pericoloso, oppure solo una o l'altra, o perché no...qualcosa di peggio. <non credo che ci saranno problemi, nell'ambito accademico ho notato che più si è vecchi più si apprende facilmente, il controllo del chakra magari no perché avresti un aspetto più importante rispetto ad un'altro...ma questo lo vedremmo a lezione, non voglio farti confusione> aggiunge questo socchiudendo gli occhi per poi guardare l'orologio appeso <è tardino, domani dovrò andare a fare missione e lei ha bisogno di tornare a casa.> Detto questo afferrando la cassetta stacca dei ganci che la tenevano su grazie alle corde e appoggiandola sul bancone afferra la figlia reggendola con un braccio sotto il sederino e la testa contro la spalla e la mano dietro la nuca. <bhe, devo chiudere, ti accompagno fuori? purtroppo io vivo al quarto cerchio e se sei ricco devi andare nella zona dirametralmente a dove mi trovo io> ovvero nel secondo o terzo cerchio <che dire, è stato un piacere conoscerti, aspetta le mie notizie a breve, ci vedremmo in accademia eh> BURP guarda la bambina che si lascia scappare un rutto da scaricatore di porto <o...ok> si sgranchisce la voce. <questo spaventa molto qualsiasi pretendente, di che mi devo preoccupare? mostrerò in giro le sue foto da piccina e farò indossare allo spasimante le maglie con sopra la mia faccia> Detto questo si avvia verso la porta e la lascia aperta aspettando che Kurai esca fuori [end]

00:11 Kurai:
  [Bancone] Par essere ottimista, l'interlocutore, cosa che mette decisamente di buon umore l'anziano dai capelli bianchi il quale con un cenno del capo accoglie l'altrui dire <Spero di poterlo controllare alla perfezione, allora. Anche se non credo che queste vecchie ossa mi saranno molto utili.> il suo sorriso bonario un poco si afflievolisce di fronte all'inevitabile conseguenza dello scorrere del tempo, tuttavia non è certo questo il momento per discutere di queste cose. Annuisce con un cenno del capo alla proposta altrui, alzandosi dallo sgabello e concedendosi attimi preziosi per sgranchirsi un poco le gambe <Ahhh...queste ossa sono messe peggio del previsto...> commenta leggermente rattristato da tale constatazione, avviandosi lentamente verso l'uscita giusto in tempo per cogliere la bambina rassicurare tutti circa la corretta digestione dei suoi alimenti <Oh...> rimane interdetto tanto quanto il padre della pargola <...perlomeno ora sei sicuro che per mangiare...mangia!> ridacchia andando conseguentemente a sospirare divertito. <Beh...> si schiarisce un attimo la gola <...sfortuna vuole che ci siano delle persone a cui questo tipo di cose non fanno paura. Anzi. Ecco...il tormento di un padre non ha mai fine.> spiega leggermente rattristato, memore di alcune figure che la sua di figlia ha trascinato sull'uscio della sua dimora <Occhio a non minacciare troppo gli spasimanti, potrebbero metterti contro tua figlia. Devi essere tu a mettere tua figlia contro di loro~> ed un sorrisetto maligno fa la sua comparsa sul suo viso, segno del fatto che il metodo suggerito funziona alla grande. Dunque eccolo uscire a sua volta dal locale, incamminandosi verso la sua dimora decisamente più di buon umore rispetto a prima.

Trama: Kurai e Raion si incontrano per caso all'interno del locale in rinnovamento di Raion.
Si scambiano qualche parole, consigli sulla bambina da crescere e cibo.
Kurai alla fine fa una richiesta strana: diventare ninja.
Raion accetta dopo che i due decidono di entrare in affari insieme per far partire il locale.