La timida e il maldestro

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20:37 Fumiko:
  [Strada] Timida non può fare altro che assecondare i passi altrui, le spalle strette tra di loro e il passo incerto < D-dove mi stai portando > sussurra girando il volto contro di lui,che ben può notare una specie di disagio nello stare così vicina ad uno sconosciuto < sei corso da una signora anziana perché volevi > cerca di ribaltare la frittata solo per provare a districarsi con la poca forza che possiede, da quel braccio e dalla presenza del ragazzo < n-non mi piace quando mi toccano > in generale, figurarsi nel vedersi quasi rapire da quello, il tono però rimane ancora basso e timido con un poco di insicurezza che lo rendono forse più dolce , mentre gli occhioni grandi vanno a incrociarsi con quelli di lui e sulla rosa, di tutto il discorso fatto non ha capito praticamente nulla < una rosa > il tono timido che sparisce di fronte la bellezza del fiore, che prenderebbe con la mano destra, facendo attenzione a non pungersi < è bella > ipnotizzata va ad accarezzare i petali morbidi, facendoli strusciare contro le dita , la porta adesso sotto il naso così da sentirne il profumo e finalmente lasciarsi andare in un sorriso dolce , dimenticandosi per il momento di essere ancora così a stretto contatto con il giovane < grazie > si volta contro di lui regalandogli un sorriso luminoso

20:50 Sumon:
  [Strada] Man mano che i due parlano e discutono le distanze tra loro e un chiosco si fa sempre più ridotta <cosa? A hem, si prego, ciò, non c’è di che!> risponde un pochino impacciato a quel ringraziamento quando ecco che nel camminare un bambino correndo e tenendo un bastone in mano lo colpirebbe dritto sulla tibia fregandosene <Dei!> esclama dolorante sollevando lo sguardo al cielo, gli occhi si fanno lucidi per il dolore, ma non può mostrarsi debole! Stringe i denti e prova a proseguire la sua passeggiata come se nulla fosse <sono commosso per quanto è sei bella!> , esclamerebbe ancora cercando di giustificare quelle lacrime tremolanti nell’occhio. Una volta arrivati al chiosco finalmente si potrebbe fermare <eccoci arrivati!>, le indicherebbe il chiosco con un cenno del capo, e prova a portarla dentro con se, giusto un paio di passi oltre la tendina separatrice che divide l’esterno con l’interno e subito ci si ritroverebbe di fronte al bancone con i sgabelli. Ora la ragazza verrebbe liberata dalla presa di lui, <allora, cosa posso offrirti?> le domanderebbe con aria innocente.

21:17 Fumiko:
  [Strada] Rimane a fissare la rosa, sicura che l'altro potrà portarla sulla giusta strada almeno per adesso non si era comportato da furfante, un po maniaco certo . Con la coda dell'occhio nota quell imbarazzo che prova nei confronti di quel suo ringraziamento < ti vergogni? O sei solo abituato a ceffoni? > tira ad indovinare mentre un sorriso quasi malizioso si delinea sulle labbra. Sorriso che dura non più di due secondi e che può anche sembrare un gioco di ombre data l'ora tarda e il sole ormai calante sulle loro teste. In silenzio segue pure il bambino è la sua mossa < attrai sfortuna su di te > fa notare l'evidente , mentre le iridi si induriscono < non ho bisogno che qualcuno mi apprezzi solo perché ho un grande seno > sbuffa seccata, ormai quelle attenzioni le riceve sempre e non ne può davvero più . Una volta varcata la soglia si incammina finalmente libera da quella stretta , avanzando fino ad uno sgabello libero < bene > gli sorride inquietante . Lo spennerà sicuramente, colpa sua e del suo provarci < signore, mi dia il menù per favore > e in men che non si dica coglierebbe già l'attenzione di chi sta dietro il bancone e attende che le venga servito ciò che ha chiesto < Mh vediamo cosa posso prendere > e finalmente si concentra sul cibo, con la sinistra che tiene il menù e la destra che sfoglia le varie pagine, con l'anello grosso con una strana pietra verde intagliata che luccica evidente sulla mano della giovane, unico oggetto di valore che possiede.

21:35 Sumon:
  [Strada] L’altra ha tutta la liberta di sedersi o scappare se lo preferisce, idem lui che si sentirebbe con le spalle al muro alla domanda della ragazza che, per un attimo, lo lascia allibito con un espressione che non saprebbe classificare <uhm, diciamo un po’ l’una e un po’ l’altra> di prepotenza si lascerebbe cadere sullo sgabello con il sedere, ed è un miracolo che dopo qualche secondo di barcollamento non sia caduto, anche grazie alle mani che [Sbam], di fretta si poggiano sul bancone per arrestare la sua oscillazione. La mano sinistra frugherebbe nella tasca per accertarsi di qualcosa che una volta trovata, gli fa tirare un sospiro di sollievo. <hai detto bene attraggo sfiga, non sempre ma… diciamo che…> e non conclude la frase che per sbaglio senza guardare, va a poggiare il gomito sul tavolo appena dopo che, proprio nel punto in cui si sta per poggiare, è stata messa una forchetta che si pianterebbe nel gomito. Cerca di far finta di nulla, resta impassibile, e si toglie la forchetta dal gomito gettandola con stizza sul bancone, mentre nei suoi occhi si può notare l’anima che impreca di dolore. Attratto dallo splendore della gemma, pone le sguardo prima su i seni, <hai ragione, sempre fissati con le te… ehm, il seno volevo dire>, e poi sulla gemma che porta incastonato sull’anello <quello fa parecchio male sai?> indicherebbe l’anello alla ragazza.

21:47 Fumiko:
 Affila lo sguardo verso di lui, il corpo che si volta giusto un poco in modo da poterlo guardare e poter osservare il menù senza fare troppi sforzi < l'avevo notato > un sorriso che non prende gli occhi, che rimangono seri e un poco freddi < quindi qualsiasi persona sta accanto a te può subire gli effetti della tua sfortuna > non è una domanda, ma un semplice dato di fatto e adesso siede pure a suo agio, l'importante è che non ci sia un contatto pelle a pelle < quella forchetta avrà fatto parecchio male > ridacchia sotto i baffi dato che ha notato il gomito di lui < una calamita sei, ma dimmi, attrai incidenti così piccoli, oppure se c è una mandria di buoi liberi vengono a cercarti e ti passano sopra? > un esempio giusto per capire quanto grave sia la situazione di lui e quanto possa esserlo per se stessa . Infatti allontanerebbe di un paio di centimetro lo sgabello da lui < puoi anche gridare , ormai ti ho visto fare quasi il peggio che ci sia, dal rotolare, al bambino che ti picchia, al tuo amorevole abbraccio per avere il seno di una donna anziana > continua a sorridere mentre lo punzecchia , e un poco si diverte nel farlo < n-non guardarmi il seno! > alza il tono della voce andandosi a coprire con le mani, impresa titanica che fallisce miseramente < farebbe più male se te lo sbattessi sul naso > mugugna mentre va ad osservare la grande pietra verde < mmh è l'unica cosa che mi è rimasta della mia famiglia > ammette con voce bassa ma non triste

22:03 Sumon:
  [Strada] All’affermazione della ragazza nei confronti della sua sfortuna farebbe spallucce mantenendo sempre il sorriso stampato in faccia, <che ci vuoi fare, la vita mi vuole bene, ma fino ad ora l’unico ad avere sfortuna sono stato io mi pare no?> l’altra prende le distanze? e lui senza farsi tanto problemi cerca di riavvicinarsi, anzi, prova addirittura a ridurre ancora di più i spazzi che li separano. Compiaciuto dall’imbarazzo altrui la guarda affascinato mentre porgendole il proprio viso <è un dolore che sono disposto ad accettare>, si riferirebbe in merito allo schiaffo con i seni, mentre per quanto riguarda l’anello con la pietra, gli dedicherebbe un ultima occhiata, dopo di che si distrarrebbe su altro, come ad esempio prendere l’ordinazione. <Dunque!> e con tal esclamazione cerca di attirare l’attenzione dell’uomo oltre il bancone <portami.. Che so.. Robe, dolci magari?>, impaziente con il labbro inferiore che viene mordicchiato dagli incisivi punta i propri occhi verso la ragazza prosperosa <piacciono anche a te i dolci no?> una domanda che è più che altro retorica la sua, di fatti non aspetta neanche una risposta che <ecco si, piacciono anche a lei, dunque procedi!> a fare cosa non si sa bene. <dunque> e di nuovo prova ad avvicinarsi ulteriormente a lei, sarebbero quasi in contatto, spalla a spalla, mancano pochi centimetri d’aria che li separano <Mi sono scordato il tuo nome, come hai detto che ti chiami?>

22:17 Fumiko:
  [Strada - locanda] Soppesa la sua affermazione mordendo piano il labbro inferiore prima di riprendere con la propria linea di pensiero < non capisco ancora il motivo per cui ti accadano tutte queste cose, posso solo immaginare cosa succede in una giornata completa insieme a te. Probabilmente sarebbe un mix tra il provare a salvarti il collo e il ridere per te > il discorso più lungo che la donna ha fatto fino a quel momento con uno sconosciuto. Nota l'altro avvicinarsi ancora, il rossore che riprende possesso del proprio volto mentre prova ad allontanarsi a sua volta < è un comportamento che non sono disposta ad accettare io > esordisce cercando di rimanere seria e composta mentre il corpo inizia a spostarsi verso sinistra < f-fa caldo > e in effetti la temperatura della ragazza si è alzata parecchio e nonostante si senta un poco in imbarazzo non ha intenzione di andarsene, non le capita tutti i giorni di parlare con qualcuno che non siano dei clienti, perciò prova a godersi quella presenza che seppur non è un amico, non è un nemico . Viene distratta anche lei dalle ordinazioni del ragazzo, che non prende nemmeno in considerazione il fatto di chiedere cosa le piace o meno < ei! Vorrei ordinare qualcosa che possa saziarmi e non delle cose dolci > e con ciò si rivolge anche lei all'uomo < per me dei takoyaki per favore! > un sorriso caldo mentre già sente in bocca il sapore delle polpette < preferisco le cose salate ai dolci in realtà > un poco intimidita da quella presa di posizione altrui < p-perché dovrei dirtelo? > una domanda più che lecita la sua, ma d'altra parte è lui che le sta offrendo la cena, il minimo che può fare è presentarsi < mi chiamo Fumiko > un breve cenno verso l'altro ,un gesto dovuto più che altro all'abitudine ormai ben radicata in lei < il tuo? > un filo di curiosità che trapela nella voce , mentre il pancino della ragazza inizia a brontolare per la fame.

22:31 Sumon:
  [Chiosco] Non sapendo cosa rispondere tiene il sorriso stampato sul volto e farebbe spallucce alle supposizione altrui, sollevando talmente tanto le spalle che la testa quasi si incasserebbe tra le spalle. All’arrossirsi delle guance anturi, non si preoccupa minimamente del fastidio che le potrebbe arrecare <Ahah come sei timida> compiaciuto con il gomito destr proverebbe a poggiarsi al bancone, ma la sua solita sfortuna vuole che in quel preciso punto il bancone sia bagnato, e ovviamente il suo gomito scivolerebbe su di esso come una saponetta, risultato, [SBAM], una faccia bella e buona sul bancone, talkmente forte che di rimbalzo tornerebbe dritto con la schiena. Sorpresa da quanto è accaduto, mentre quel lato del suo viso comincerebbe ad arrossirsi, sorpreso e con occhi spalancati guarda la ragazza incredula, poi lentamente, comincerebbe a far scivolare il sedere sullo sgabello, ruotando di 180° in senso orario per darle un attimo le spalle. Entrambe le mani si poggerebbero sulla guancia, mentre divertite le persone dall’altro lato al quale si rivolge osserverebbero la sua espressione dolorante, e le imprecazioni ad ultrasuoni che uscirebbero dalla sua bocca, sbraitante, che forse solo i cani e gatti sentono. Tempo qualche secondo per inveire contro i Kami, ed eccolo che fresco come una rosa, in tutta la sua possanza, bellezza, deficienza, essere maldestro e maniaco, volge quel suo viso per metà rosso verso la ragazza <Piacere… Sumon> e si sforzerebbe a sorriderle nonostante il dolore <A si, il salato? Per me va in base a quello che mi và, pensa un po’!>. Malefico mostrerebbe un sorriso a 32 denti, <certo che tu sarai timida ma il tuo stomaco sa farsi sentire!>, e intanto ecco che le ordinazioni verrebbero servite sul bancone, per lei delle polpette, per lui delle pastelle fritte con della cioccolata sopra da prendere con dei stuzzicadenti

22:48 Fumiko:
  [Strada - locanda] Si imbroncia cercando di non fissarlo < n-non sono timida! > prova a fare la voce da dura, ma che le esce come un piccolo soffio da parte di un gattino, dolce e delicato. E per l'ennesima volta si ritrova a fissare il ragazzo preda della propria sfortuna , la facciata che da la fa un po' preoccupare prima che scoppi anche lei a ridere < T-tutto bene ahahah > ride ancora cercando di poggiargli una mano sulla spalla, un gesto istintivo che va l di là della propria timidezza. Sarà il suo essere divertente senza volerlo, ma dopotutto si sta divertendo in sua compagnia, meglio che restare sola a cenare nel proprio piccolo appartamento. Attende che l'altro si volti rimanendo di stucco quando si ripresenta come nuovo < sei abituato a questo? > gli indicherebbe il volto con l'indice della mano destra , prima che queste dita vadano a prendere delle ciocche blu per riportarle dietro l'orecchio < credo che sia giusto così > sbatacchia le palpebre totalmente innocente a quel sorriso malefico < non è colpa mia se ho fatto tardi a cena > la destra che va sullo stomaco brontolante per zittirlo, quando infine arriva la propria cena. Si rimette seduta comodamente sullo sgabello, destra che abile va a prendere le bacchette < itadakimasu! > la vocina alta e felice mentre va a recuperare una polpetta di polpo e la porta in bocca, mangiandola in un sol boccone < mmh > mugugna mentre mastica, felice di quella sensazione e quei sapori che esplodono sulla lingua < ne vuoi una? > si offre verso il ragazzo al proprio fianco allungandogli una polpetta direttamente poggiata sulle bacchette, in bilico tra loro mentre attende che l'altro apra la bocca come se fosse una madre con il proprio bambino, quindi nessun secondo fine, infatti il volto rimane rilassato e gioioso.

23:05 Sumon:
  [Chiosco] Vorrebbe ribattere alle sue parole, ma è troppo sofferente per la botta in faccia da poco presa che non avrebbe le forse di elaborare una frase sufficiente a punzecchiare l’altra che, malignamente nonostante la sua timidezza, colpirebbe il ragazzo nei punti giusti <tsk! Figurati non è nulla, mi… mi brucia appena>, si rimpettirebbe chiudendo gli occhi e portando senza neanche guardare uno di quei dolci con lo stuzzicadenti alle labbra, e via con un sol boccone masticherebbe e manderebbe già, anche perché sono veramente piccolini e non ci vuole molto per ingerirli. Si starebbe per mettere composto pronto a mangiare e finire i suoi dolci, quando ecco che le bacchette della ragazza puntano verso di lui <A si? Veramente?> domanda incredulo con occhi luminosi ma allo stesso tempo compiaciuto dalla sua richiesta <Ma ceeerto!> e lentamente si avvicinerebbe con le labbra alle polpette, e se tutto ciò non fosse un perfido inganno, spalancherebbe il cavo orale per fari introdurre la polpetta che mangerebbe con gusto <uhm… buona>, le risponderebbe ancora a bocca piena mantenendo sempre il suo sorriso. [Glu] una volta deglutito prenderebbe una delle pallette fritte dalla propria vaschetta e lo porgerebbe alle sue labbra <Su su anche tu, fai aaaaa!>,e ansioso di farlo anche lui, molleggerebbe da sopra lo sgabello, in attesa che l’altra ricambi allo stesso modo.

23:21 Fumiko:
  [Strada - locanda] Ridacchia ancor un poco < non mi sembra un 'niente', dovrei farti portare del ghiaccio così non ti si gonfia > e con ciò direbbe le stesse , o quasi, parole all'uomo dietro il bancone chiedendo quindi del ghiaccio per tamponarlo sul volto rosso e ferito del giovane < se non piangi ti imbocco > e adesso , mentre spingerebbe con delicatezza la polpetta verso la bocca altrui riderebbe di gusto, lo sta trattando da bambino e in effetti è quello, un bambino un poco cresciuto, con le tendenze di un maniaco . Attende l'altro che ingoi così da ritornare al proprio posto < attento a non soffocarti > butta lì mentre lancia uno sguardo di sbieco . Una eventualità quella da non dimenticare < cosa? > si volta nuovamente, non avrebbe creduto che l'altro potesse farlo a sua volta. Non ha il tempo di protestare che si trova quella squisitezza alle labbra, e non può fare altro che aprire la bocca così da poter gustare anche lei quel cibo, nessun 'aaah' esce ovviamente dalle proprie labbra. Un altro rossore mentre porta la mano davanti la bocca mentre mastica lentamente, gustandosi il piatto e poi deglutendo. < è-è buono > commenta timida prima di rivolgere il proprio corpo ai propri takoyaki < direi che potremmo bere qualcosa > e con qualcosa non intende di certo acqua < sei maggiorenne almeno? > detto ciò si rivolge al commerciante < del sakè per noi signore! > un poco di entusiasmo non guasta per quella bevanda che consumeranno fredda, e non caldo come uso fare in inverno. Magari potranno divertirsi ancora insieme.

23:36 Sumon:
  [Chiosco] Le mani a palmo aperto rivolto verso la ragazza si muoverebbero quasi tremolanti mentre leggermente imbarazzato risponde <m-ma no tranquilla, non era necessario eheh!>, e non è che l’uomo dietro al bancone gli porge il ghiaccio, no, gli sbatte direttamente il blocco sulla faccia augurandogli buona guarigione. Sempre con il sorriso stampato, una lacrimoccia starebbe per scendere, ma con lo stesso rumore che fa la cannuccia quando ormai la bevanda è finita, allo stesso modo la lacrima verrebbe risucchiata nell’occhio <Sto be - ni - si - mo>scandirebbe per bene la parola, mentre dolcemente la mancina si poggia sulla guancia per reggere il pezzetto di ghiaccio avvolto in un panno. <Ovvio che non piango, sono mica un ragazzino!> e no infatti non lo è, almeno da certi punti di visto, ovvero quello che c’è scritto su i docimenti e qualche altra cosa ma vabbè, tralasciamo. L’altra verrebbe imboccata con successo e si, non si perde neanche la scena quando una parte trasborda dalle sue labbra, <lo dicevo che era buono> e quello stesso stuzzicadenti che ha usato per imboccarla se lo fionda praticamente in cola <…>, si gela e di colpo le darebbe le spalle per puntare la testa verso il basso e <Coff! Coff!> tossire per sputare via lo stuzzicadenti, provando a celare allo stesso tempo quella scena non proprio il top, fortuna ci sono altri stuzzicadenti. Tornerebbe su Fumiko divertito e spavaldo, con il pollice della mano destra che indica verso di se, mentre la mancina tiene ancora il ghiaccio <Tsk! Questo dovrei esserlo io a doverlo chiedere a…> poi un attimo il suo sguardo sul suo seno <no vabbè, tu hai le prove> ma non specificherebbe in merito a cosa. <Esatto Sakè, il più forte che hai!>, ghigna divertito ingobbendosi appena e assottigliando le labbra, pronto a quella che ai suoi occhi si presenterebbe come una sfida.

23:50 Fumiko:
  [Chiosco] Osserva compiaciuta lo sbattere del ghiaccio contro la guancia del ragazzo, un gesto che ringrazia con un lungo sguardo rivolto all'uomo dietro il bancone, che sia stato fatto per lei? Chi lo sa, ma intanto la sua attenzione viene dirottata contro < sembri un bambino > lo accusa senza alcuna risata provando a togliergli di mano il panno con il ghiaccio < lascia fare a me > e con delicatezza prova a poggiare il ghiaccio sul volto arrossato , staccandolo ogni tanto per evitare di congelarlo < e anche imbranato > ha notato pure la la rimbucai che si affretta ad asciugare con la punta del dito < ah! > si ritira su se stessa non facendo nulla quando lo vede soffocarsi con lo stuzzicadenti < ma sei impazzito! > il tono più alto è decisamente nervoso < di questo passo morirai nel giro di poco tempo > che sia la bocca della verità? < ma ti riprendi in fretta. Comunque sia, io sono maggiorenne > innocente non capisce il collegamento alle sue parole < a cosa ti riferisci di preciso? > e prima che arrivi anche il sakè si affretta a prendere un altro polpetta e mandarla giù nello stomaco < Mh? > nota l'espressione altrui , ma la bocca è ancora piena, cosa che le conferisce in aria buffa < n-non reggo tanto alcol, un poco va bene > non ha intenzione di accettare quella sfida per finire con il fare qualcosa di cui si pentirebbe il giorno dopo. Attende l'arrivo del liquore e dei bicchieri adatti a berlo e se ne verserebbe una generosa quantità,ma oltre non sarebbe andata < alla salute allora! > porta in alto il bicchiere attendendo che l'altro lo faccia tintinnare col proprio.

00:05 Sumon:
  [Chiosco] Un pochino imbarazzato dalla serie di brutte figure, rimane come paralizzato dalla gentilezza della ragazza <cosa? A si>, e lentamente scosta la mano dal panno con il ghiaccio per dare spazio alla mano altrui, dandole la possibilità di “gestire la cura <ehi! Guarda che ho anche io dei sentimenti!> risponde divertito a tutta quella serie di insulti velati che posi in quel modo lo fanno solo che divertire. <tranquilla sono abituato a rischiare la vita tutti i giorni per le cose più strane, non sarà di certo uno stuzzicadenti a mettermi K.O… spero. Comunque lascia perdere> si riferirebbe ai suoi stessi riferimenti non specificati, e intanto eccoche l’alcol verrebbe messo sul bancone. Lascia che sia la ragazza la prima a servirsi, e riempiendo anche il proprio di bicchiere lo solleverebbe porgendolo verso la ragazza <Allora, alla salute>,e aspetterebbe che i bicchieri si scontrino per un lieve tintinnio, prima di provare a mandare giù tutto il contenuto, compreso il tappo della bottiglia che maldestramente ha fatto cadere nel bicchierino, passando così una serata in compagnia di una bella ragazza prosperosa, e della morte incappucciata che confusa non capisce mai se è il moemnto oppure no

00:12 Fumiko:
  [Chiosco] < certo che ne hai, ma sei imbranato e sembri un bambino > continua lei con un sorriso questa volta, come risposta a quello del ragazzo < e uscire con te non si potrebbe stare tranquilli, nemmeno il tempo di girarti e rischi la morte > sospira quasi seccata ma in fondo in fondo è divertita da tutto quel movimento che il ragazzo le ha portato in quella giornata . Fa tintinnare infine il bicchiere contro quello di lui, prima di mandare giù un solo è semplice sorso, lasciandone nel bicchiere più della metà . Non può mica berlo tutto in un fiato, o finirebbe a terra peggio del bianco < o diamine > ed ecco un altro tentativo di morire del giovane, la mano della ragazza che con tutta la forza tenterebbe di battere forte nelle spalle così da fargli sputare il tappo. Sarebbe stata una serata movimentata e lunga, mentre oltre che rilassarsi e divertirsi, avrebbe provato a salvare la vita del giovane da qualsiasi pericolo . Un lavoro a tempo pieno, avrebbe dovuto farsi pagare a fine serata, ma una cena gratis forse va già bene così.