entrata Aburame Hanzo

Quest

Giocata di Clan

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21:28 Hanzo:
  [Konoha ♣ Casa di Hanzo] La notte è ormai scesa, le il cielo si sta facendo sempre più scuro, si passa dalle tonalità azzurre, che si mischiano con gli ultimi caldi raggi solari, ad un ben più penetrante blu. Il quartiere Aburame è ancora vivo e brulicante di vita, oltre che di insettini che probabilmente anno i loro giretti serale. Il piccoletto sta rincasando, dopo una lunga giornata a bighellonare in giro senza aver ancora un obiettivo ben preciso o meglio, le idee in lui sembrano essere ben chiare ma non li vengono dati i mezzi per esprimersi. Da quando si è diplomato senza caduto in un torpore di inattività, non una missione, non un compito degno di nota, sembra che il villaggio lo stia ignorando <…Speriamo che la mamma ha preparato una cena estremaaaa…> e si lecca i baffi che non ha prima di svoltare l’angolo ed oltrepassare il cancelletto di casa, bianco e costituito da listelli di legno. La vietta ed il giardino antistante la facciata principale di questa casetta su due piani dall’intonaco di un arancio sbiadito e costellato di finestre lungo la facciata. Il giardinetto che incornicia l’acciottolata via è pieno di fiori dai colori vivaci ed accesi, oltre ad un bell’albero di pesche che, proprio in questo periodo dell’anno sta donando i propri succosi frutti. La porta è di legno, il nero laccato della vernice sembra incendiarsi in queste ore serali, sarà che cattura quei pochi raggi che restano. La manina del piccoletto, vestito come al suo solito con una grigia maglia smanicata ed un paio di pantaloncini color kaki, sembra avvicinarsi alla maniglia. Aprirebbe la porta lasciando che il meccanismo scatti così da poter schiudere l’uscio. Le luci sembrano accese, quindi qualcuno in casa c’è <Sono a casa!>, alzando il tono di voce per farsi sentire da tutti i presenti. Procederebbe, un paio di passi nulla di più, così da potersi levare gli stivaletti ninja, sporchi di fango per le sua solite scampagnate nei parchi. Lo adagerebbe vicino le altre calzature dei famigliari e, salendo quel primo gradino infilerebbe i piedini dentro le pantofole. Una paio di sale sulla sinistra, cucina e soggiorno, una scala che porta al piano superiore di fronte e lui ed una porta chiusa sulla destra, lo studio del padre.

Oh eccome la mamma lo ha sentito, i suoi passi si sentono partire dalla cucina e sbattere contro il pavimento come un t-rex in cerca di prende. "bom, Bom Bom" finalmente fa la sua comparsa con tanto di grembiule addosso, capelli biondi legati indietro e un mestolo in mano che brandisce con dissoluto vigore. <Giovane uomo, farai meglio a dirmi quale è la tua scusa oggi per essere arrivato così in ritardo!> esclama guidata da un fervore divino tale, che Hanzo potrà sentire la sua rabbia come un'onda di energia furiosa e estrema. <HANZO ABURAME> lo chiama con il nome interno <NON HO CRESCIUTO UNO SCANSAFATICHE RITARDATARIO, SEI IN PUNIZIONE! ORA VIENI DI LA A MANGIARE E LAVERAI I PIATTI> lapidaria incrocia le braccia dopo aver menato il mestolo al vento tanto da provocare lo spostamento d'aria con annesso un suono simile a quello di una leggera frustata...in quel momento arriva il pacificatore della famiglia. <moglie...tesoro mio, non c'è bisogno di prenderla così> la abbraccia da dietro ed appena è sicuro fa un occhiolino ad Hanzo continuando a coccolarsela per placare il suo bollore. <sono sicuro che Hanzo ha capito perfettamente il rimprovero, non potevi essere più chiara, dolce bastone della intransigenza> la madre farebbe una faccia offesa, uno sbuffo scontento guardando altrove, prima di sospirare <..continua> e così il padre, un uomo gentile e dolce certo dall'aspetto forse un po' troppo arruffato che entra in contrasto con questo temperamento, continua a placare la tigre tra le sue braccia <, certo mia bellissima calla, mio bosco d'estate, mia signora indiscussa e regina della casa, mio unico grande amore> arriva quasi ad essere troppo zuccheroso, tanto che la stessa donna si libera dall'abbraccio dando un colpetto alle sue spalle con entrambe le mani trattenendo tuttavia un sorriso <sempre ad esagerare tu> quindi, come se nulla fosse questa si gira verso Hanzo sorridendo <bentornato a casa tesoro, vieni in cucina> e dopo quell'ordine scompare, lasciando soli il padre e Hanzo. Chuutarou allarga le braccia davanti al figlio invitandolo ad abbracciarlo..sempre che voglia. [entrata clan Hanzo]

22:00 Hanzo:
  [Konoha ♣ Casa di Hanzo] Già, qualcuno in casa c’è ed è proprio colei che regna incontrastata in quel piccolo regno quale è casa Aburame. Arriva, si fa sentire e di certo, per quanto graziosa e dal corpo esile, il passo è ben pestato perché vi è una furia che sta fuoriuscendo, la sua mamma non si smentisce mai. Il viso sembra contorcersi in una smorfia, le parole non sono solo emissioni vocali ma veri sassi che lo investono e fan si che il giovane visino cerchi riparo da quel vento impetuoso <Ero…>, e piano piano cerca di distendere i lineamenti per poter dar le proprie ragioni <…nel parco che cercavo di ascoltare in modo estremoooOOOoo…>, ultimamente cerca molto il contatto con la natura o per meglio dire sta cercando di capire come instaurare un dialogo <Tutto…>, decisamente vago, ecco il motivo dei grandi fallimenti ottenuti sin’ora. Sa bene che quella rabbiosa madre non si accontenta di quello <Scusa mamma…>, in fin dei conti, per quanto lui crede di aver le sue buone ragioni sa anche cosa significhi contrariarla troppo <Mangio e poi lavo i piatti in modo estremooOOooo>, ma non perde mai il proprio entusiasmo. In soccorso arriva il padre che si perde in parole dolci e gesti affettuosi <Bleeeeh…che smancerie estremeeeee…> è pur sempre un ragazzino ed è naturale che non comprenda ancora l’amore che si crea tra un uomo ed una donna, soprattutto vedere i proprio genitori perdersi in questi gesti, gli fa stranissimo. Procederebbe andando verso il padre, si porrebbe davanti ed allargando le braccia lo stringerebbe in una repentina chiusura degli arti superiori <Ciao papà…>, e con un alito di voce, giusto per non farsi sentire dal caporale maggiore <Grazie…>, strizzando a sua volta l’occhietto destro mentre il naso sarebbe rivolto verso l’alto. Si ritrarrebbe per poi guardarsi in giro, qualcuno manca all’appello <il Fratellone?!>, non l’ha ancora visto né tantomeno è caduto in uno dei suoi agguati e scherzi <…sta svolgendo qualche missione estremmaaa?!>, in fin dei conti con la Golden Week si è mobilitato tutto il villaggio e Joshi è pur sempre un Chunin.

<sssh ha un ottimo udito sai?> afferma a bassa voce anche lui una volta abbracciato, posandogli una mano sulla testa scompigliandogli il crine dorato prima di rimetterlo a posto <Joshi si è sbrigato a tornare a casa, puoi chiederglielo a lui> afferma vago facendogli un cenno con la testa di seguirlo verso la cucina dove si palesa il motivo per la quale la mamma si è arrabbiata tanto: aveva preparato un sacco di roba calda e molte cibarie erano le preferite di Hanzo. Joshi, che ne sta composto ed impettito osservando Hanzo con uno sguardo sornione <ohh...ohhh Hanzo Aburame, figlio di Chuutarou Aburame, come, come ti permetti di arrivare in ritardo andando contro l'ordine della generalessa> ridacchia osservando il fratellino prendendolo amorevolmente in giro <non si fa Hanzo Aburame, non si ..AIO!> è la mamma, la quale ha legato un filo di spago al mestolo e poi lo ha lanciato verso Joshi con precisione millimetrica verso la testa del figlio maggiore ed infine ritirare l'arma che si ritrova tra le sue mani <e sappi che se continui posso farlo a ripetizione> Il generale di ferro non scherza e lo sanno tutti in casa, solo per questo Joshi tace e piuttosto batte la mano sulla sedia accanto a lui, nell'ultimo posto disponibile: a capo tavola <su su fratellino che ti abbiamo aspettato anche troppo e io ho bisogno di raccontarti la storia mostruooooosa che mi è accaduta, una pacchia ti saresti divertito un sacco> ma il padre prende parola continuando a sorridere,
all'improvviso quasi <Hanzo, siediti, la storia di Joshi la sentirai dopo, ci sono delle cose più importanti di cui dobbiamo discutere> afferma il padre dritto al sodo, calmo e pacato ma serio <prima di tutto, siamo tutti molto fieri del tuo esame, Ho parlato con Tobimasu, probabilmente c'è da rifinire alcune cose, ma ha mostrato interesse e potrebbe essere il tuo maestro in futuro, o il tuo sensei a capo squadra insieme agli altri genin: la cena è tutta dedicata a te> La madre gonfia il petto fieramente, vantandosi delle sue fatiche <dato che è un giorno speciale ho fatto da mangiare al mio bambino, ho trovato tutto e quello che non ho trovato l'ho fatto con le mie mani....complimenti tesoro sono fiera di te> la voce si strozza per un solo momento, tanto che Joshi ne approfitta a sua volta per infierire contro la madre <...non starete piangendo madre, avete una dignità da preservare> ridacchia a bassa voce coprendosi le labbra e così anche il padre mentre questa lancia una velata minaccia al figlio <...ti lascio scegliere: coltello, forchetta e cucchiaio, con quale ordine vuoi che te li lanci?> [entrata clan di Hanzo]

22:37 Hanzo:
  [Konoha ♣ Casa di Hanzo] Il motivo di tanta animosità deriva dalla fatica spesa e dall’impegno con cui la madre ha preparato ogni ben di dio per il minore dei suoi figli. Giunto in cucina ha di fronte a lui la tavola imbandita con ogni prelibatezza <Ma maammaaa…> cantilenante, forse colpito da un sentimento che va ben oltre l’amore <E’ tutto così estremoooOOoooo>, il suo modo più che mai personale per ringraziarla. Non finisce, qui si parte dal maggiore che non perde occasione per prenderlo in giro, usa toni e modi più che seri, per quanto sia ovvia la nota sarcastica. Un dettaglio che non sfugge di certo all’udito di Shirei, la quale lancia il mestolo legato ad uno spago. Il colpo preciso e chirurgico ridimensiona i modi di fare di Joshi che, oltre il danno arriva anche la beffa dal fratellino biondo. Egli tirerebbe fuori la lingua [Mmmhhnnn] così da farsi beffe del fratellone. La linguetta verrebbe comunque ritratta in tempi brevi, non vuole rischiare che gli venga mozzata con un colpo di coltello da parte dell’autoritaria madre. Tante emozioni, una che si accavalla con l’altra. Ol tre il banchetto in suo onore le mirabolanti avventure di Joshi <Si-si…racconta racconta…>, mentre con una frenetica corsetta si avvicinerebbe al posto libero. Si siederebbe accomodandosi in modo composto ma ovviamente la sua attenzione viene catturata e vinta dalle parole del padre e dall’emozione straripante della madre <Ehehehe…> ridacchia nervosamente, è emozionato di sentirsi al centro della scena <E’ stato estremooooOOooo ed ho smascherato il finto deshi con cui mi stavo battendo…>, si è divertito molto e quel colpo di scena è rimasto impresso nella sua memoria. Si parla dell’Aburame che ha seguiti il giovane, e con lui altri suoi compagni di corso, nella missione per convincere le lucciole ed è stato anche arbitro e supervisore dell’esame pratico da Genin. Gli piace quel Jonin tanto da esternare il proprio pensiero <Siiiii…sarebbe estremooooOOooo con Tobimasu-sensei…>, si agita sulle sedia, un moto perpetuo, una frenetico agitarsi come se volesse partire come una molla ed iniziare a rimbalzare per tutta la cucina.

<Hanzo piano con quella sedia che così rischi di cadere> lo rimprovera in modo più tenero la madre con il padre che guarda la moglie facendo un cenno con il capo per poi sollevarsi e prendere una cosa mentre Shirei rimane a comporre le porzioni per tutti. <oltre alla festa per il tuo traguardo e per essere diventato Genin> Joshi prende un lungo respiro facendosi tutto serio, prendendosi una pausa ad effetto portando una mano sul cuore <come per tradizione, al raggiungimento di certi traguardi nella nostra famiglia> è evidente che faceva il verso al padre nel modo in cui dava una cadenza alle parole <i figli più giovani devono sottoporsi ad una millenaria tradizione che viene dai primi discepoli del primo capo clan Aburame, una scelta che cambierà definitivamente la persona che si sottopone a questa e che segnerà il suo destino per sempre> arriva altisonante, sollevando i propri insetti che escono fuori dalle maniche dei vestiti e si avvicinano quasi con fare cerimoniale a Hanzo ruotando intorno a questo per creare una sorta di aureola nera e ronzante. <e i fratelli più grandi devono guidare i fratelli più giovani a conoscere questa strada, a riconoscere questo marchio del destino che li attende, ora lasciami osservare con i miei insetti> si massaggia il mento e lo fissa mugugnando. <oooh...oh si, si sono certo, vedo nel tuo futuro con chiarezza Hanzo...e la cosa mi spaventa> un'altra pausa ad effetto prima che gli insetti inizino a muoversi attorno ai capelli di hanzo <SI! il destino è chiaro! vedo chiaramente che da ora in poi, dovrai per sempre avere una capigliatura alla afro> E gli insetti circondando la testa di Hanzo facendo una palla nera sulla sua testa <ed un paio di baffi a manubrio!> e il fratello continua imperterrito nel suo scherzo verso Hanzo sotto lo sguardo di fuoco della mamma. Il padre arriva, guarda il figlio maggiore e lascia intendere qualcosa di detto, qualcosa di abbastanza grave. Un silenzio cala nella stanza rotto solo dal ronzio degli insetti che lentamente si ritirano <....bene, ora che ci siamo divertiti, torniamo a noi Hanzo> detto questo gli porge un piattino con sopra quello che sembra una sorta di barretta di riso soffiato, piena, stracolma di miele <richiama il chakra, poi ti spiegherò> afferma lui prendendo un lungo respiro prima di cominciare rimettendosi seduto al suo posto. <quello che Joshi ha detto è vero: abbiamo una tradizione in famiglia molto antica...non proprio legata al taglio di capelli che si dovrà tenere d'ora in poi ma qualcosa di più importante. Tu sai cosa è il clan Aburame?> domanda retorica visto che va immediatamente a spiegarlo per filo e per segno seppure brevemente <si tratta di uno dei clan che più vengono usati per la ricerca di informazioni, infiltrazioni e caccia, il nostro talento unico di parlare e confrontarci naturalmente con gli insetti ci ha resi temuti e molto rispettati. Siamo, come i grandi clan maggiori, i protettori della pace del villaggio e instancabili servitori. Shiro Aburame una volta disse che non c'è un vero motivo o interesse per proteggere i suoi amici e il suo villaggio: va fatto senza porsi alcuna domanda> da un colpo di tosse e continua <oggi, anche tu, entrerai attivamente nel clan: non lo sai ma, fin da neonati, il clan impianta in chi ha i geni giusti un embrione di una regina madre insetto, il tipo può variare molto da persona a persona e quando l'aburame è pronto, è capace di entrare in comunione con la regina, farla nascere e quindi iniziare a riprodurre il suo ciclo di insetti> una cosa inquietante, in pratica stanno dicendo ad Hanzo che lui è un alveare parlante. [entrata clan di Hanzo]

23:23 Hanzo:
  [Konoha ♣ Casa di Hanzo] Gli è bastato un singolo secondo per poter prendere la palla al balzo e far di questo lieto evento il suo personale teatrino. Joshi è così, è vivace, non c’è molto da fare e si diverte nello stuzzicare il fratello minore. Giusto appunto rilascia le sue bestiole volanti e come se fosse una reale cerimonia le muove e comunica con queste in modo che creino la giusta atmosfera, quella perfetta, per ingannare egregiamente il povero biondino. Egli seguirebbe per filo e per segno le parole del fratello maggiore, la bocca semi-aperta tanto che potrebbe finirci dentro uno dei molti insetti che ora aleggiano intorno a lui <…Si-si…> ed annuisce anche prima che si arrivi al climax della goliardica scenetta in cui la testa diventerebbe nera, gonfia e riccioluta ed un bel paio di baffoni alla Lemmy occuperebbero la zona sottostante il nasino del piccoletto. Con l’arrivo del padre e le sue parole è ben chiaro al biondo che questa sia una presa in giro, sembra ridestarsi da quel trasognante viaggio in cui ha permesso al fratellone di fare tutto quanto, pendeva dalle sue labbra. Ora le cose sembrano cambiare, agiterebbe le braccine dinnanzi il viso e sulla testa <Uuuuuffaaaa! Joshi bastaaaa!!!>, e soffia con forza gonfiando le guance per allontanare gli insetti [Fuuuuu Fuuuuuuuuu] solo in seguito lancerebbe un occhiataccia al maggiore della famiglia <Che scherzo estremoooOOoooo>, per certi versi sembra gli sia piaciuto, in effetti ci è cascato come un allocco. Il padre ora si fa serio ed inizia quel cerimoniale con tanto di piattino e barretta di riso soffiato piena di miele. Il comando che gli viene dato è ben chiaro <Si papà…> e senza indugiare oltre andrebbe a porre le manine davanti il petto. Congiungerebbe i palmi lasciando che le esili dita possano incrociarsi ed unirsi nel modo corretto così da dar vita al sigillo della capra. Manterrebbe quella osservando quel piattino come unico elemento ora presente nella stanza, si sta estraniando anche perché l’emozione è molta e deve trovare un punto focale per non distrarsi. Partirebbe da quella che sembra la linfa del proprio intelletto, una mistura incorporea che si fa viva e frizzante nel momento in cui la si richiama sé. Deve portare il proprio pensiero verso quell’atto materiale di spezzare la diga e far si che tutto possa esondare, straripando come un fiume in piena verso il basso, dalla parte frontale del capo vero il petto. Una tuonata improvvisa che investirebbe la parte più intima e segreta del corpicino del giovane. Questa è energia, pura energia psichica che deve essere domata e dominata, spinta verso quell’immaginario contenitore posto nella zona del plesso solare. Non solo, non vi è un solo ingrediente, serve molto di più per ottenere la giusta e funzionale miscela che ogni ninja necessita. Alla più piccola fibra del suo corpo, ad ogni cellula o molecola viene chiesto un grande favore, i domanda loro di rilasciare la propria energia, la orza intrinseca che gravita in stille infinitesimali ma, nella loro totalità posso generare un vero mare in tempesta. Questo è ciò che il biondino necessitò di questo mare e deve diventare un possente Poseidone per poterlo domane ed imbrigliare al proprio volere [Nhhhh] tanto che lo sforzo di legge su quel giovane viso mentre quella corrente dovrebbe risalire dal profondo del suo ventre per andare a gettarsi unendosi con il primo ingrediente. Un gorgo caotico, una vorticare frenetico sino al raggiungimento della pace interiore. Il flusso dovrebbe stabilizzarsi iniziando a ruotare in senso orario. Ciò fatto riporterebbe lo sguardo verso il padre che sta narrando la storia del loro clan <Certo papà…mi hai sempre insegnato che dobbiamo preservare la pace nel villaggio e difendere i propri amici e l’onore di Konoha…>, tante belle parole inculcate in quella testolina <…Io vorrei anche diventare un grande collaboratore dell’Hokage…>, grandi sogni, il nindo di un piccolo genin. E’ la parte finale che lascia di stucco il bambinetto tanto che proverebbe a tastare il proprio petto sino al pancino <Dove?>, agitato per questa verità mai conosciuta <Dov’è?!...non mi ha mai detto nulla…>, ecco perché si agita tanto, crede che sia morta <Mi sa che la mia regina è morta in modo estremoooOOooo>, che candido e dolce ragazzino. [Tentativo Impasto del Chakra]

il richiamo del chakra avviene, senza indugi, senza lasciare nulla al caso e rimane stabile in quel flusso di energia continuo. Hanzo ora si ritrova con l'intera famiglia che ridacchia amorevolmente e la madre che scuote la testa sospirando <ahh..non dico nulla, lascio tutto a voi due> ovviamente si riferisce gli uomini più grandi di quel nucleo familiare. Chuutarou sposta la sedia e si avvicina al figlio mentre Joshi rimane ad osservare incuriosito e nel caso dare una mano al padre se serve. <no Hanzo, sta bene> quindi gli punta lo stomaco con un dito senza premere troppo <si trova qui ed è al sicuro, il tuo corpo l'ha mantenuta al caldo e l'ha fatta crescere, ma ora, è necessario che tu la conosca meglio> afferma prima di prendere un lungo respiro <chiude gli occhi e cerca di entrare in comunione con lei, cercala con attenzione dentro il tuo corpo, chiamala mentalmente e vedrai che ti risponderà> afferma questo cercando di spiegarsi in modo semplice al figlio <vedrai che andrà tutto bene, e ti risponderà presto, ma ora cerca di rimanere concentrato e di escludere il mondo tranne te ed il tuo corpo, vedrai che se farai così non ci saranno problemi> e quindi lo lascia fare, lascia che lui cerchi la sua regina all'interno del corpo e che ki faccia con il tempo che gli serve. [entrata clan Hanzo]

23:57 Hanzo:
  [Konoha ♣ Casa di Hanzo] Il flusso di chakra si fa sentire, vortica prepotente in quel corpicino che si sta agitando, forse per il timore di aver perso il prezioso animaletto custodito in lui e posto nel suo corpo quando ancora era un frugoletto. La madre preferisce non parlare, non vuole che il figlio venga condizionato o messo in soggezione. Hanzo, non a bene perché se ne vada <No mamma…resta qui…> ma questa è una questione tra uomini e sono loro che devono portare a termine questo compito molto delicato. Anche il fratello sembra prendere molto seriamente la questione, cambia atteggiamento e vuole in tutto e per tutto aiutare il minore nella ricerca di quel prezioso tesoro <Dici che è qui…>, puntando lo sguardo verso la zona che viene delicatamente tastata dal padre. Sembra semplice la questione, ma non ha idea di come sia fatta <La chiamerò in modo estremoooOOooo> e già farà saltare i nervi a quella povera reginetta che è rimasta tranquilla sino al quel momento. Il piccoletto chiuderebbe gli occhi, deve sgombrare la mente <Non fate rumore…>, ammonirebbe i presenti mentre, come spinto da un riflesso incondizionato o da qualche strano sentimento materno, poserebbe la mano dove prima vi era il dito del padre. E’ un tocco delicato, almeno questo il suo intento, perché li sembra un buon catalizzatore per dirigere ogni pensiero vero quella zona. Ora non si sarebbe nient’altro che il buio più completo, le palpebre dovrebbero impedire a buona parte della luce di infastidire li occhi per quanto trafili qualcosa oltre la membrana, sprazzi e sporadici lampi di luce. Deve discendere con la sua mente verso in livello più basso, ben più viscerale ed intimo perché ora è lui e lui soltanto, lui e colei che sin’ora non ha voluto rivelarsi al piccolino. Deglutirebbe, la tensione è palpabile, è conscio di doversi impegnare al massimo mentre i pensiero devo allinearsi e tracciare un giusto tracciato mentale. Tassello dopo tassello così da poter immaginare che vi sia un bozzolo o qualcosa di simile, come un crisalide che attende solo di essere scovata *dove* si domanderebbe tra sé e sé *dove* mentre deve sondare i meandri più oscuri della sua mentre alla ricerca di un segno, di un indizio. Anche un brandello di un passato lontano, quando tutto ebbe inizio, gli basterebbe quello. Non può fermarsi, deve scovarla mentre il suo occhio interiore inizierebbe a setacciare la zona, passo passo, per arrivare sino al basso ventre dove gli è stato detto che dovrebbe trovarsi. Piccola e preziosa pepita organica, un granello nel marasma misterioso del suo corpo <…Regina>, un bisbiglio appena accennato trafilerebbe tra la sue labbra serrate, un mugugno per lo più. Sta immaginando, non può fare che questo perché tutto nasce da una convinzione per quanto non abbia prove tangibili. Ha voluto creare l’immagine di quella cosa ed ora deve collocarla <Vieni fuori…>, come se stesse giocando a nascondino, ma non è così. Le parole sono impastate, non vengono scandite per nulla perché è un rimbalzare tra quanto viene detto e quanto si cerca di emettere come segnale mentale *in modo estremoooOOoo*, l’impulso fisico della mente verso le zone periferiche del corpo. Come in un sogno pensa di poter parlare con ciò che si trova la propria pelle, oltre i muscoli *regina…*, semplici e basilari pensieri *…è ora che ti svegli*, le intima pure che i minuti sono contati *dobbiamo rendere onore al villaggio*, parolone altisonanti ma, in fin dei conti si sta solo suggestionando di poter parlare con qualcuno dentro di sé. Lui spera solo che arrivi un segnale di rimando da qualche strana e misteriosa entità. [Tentativo ricerca Regina sopita]

tirami un d 50

00:03 Hanzo:
  [Konoha ♣ Casa di Hanzo] dadi$50

Hanzo tira un D50 e fa 45

Ci vuole un po' ci vuole abbastanza quasi da far perdere le speranze ma ad un certo punto si sente qualcosa di forte che lo chiama, qualcosa che stride nel vuoto, fa quasi paura. "cibo" chiede affamata "cibo, necessito di nutrimento" chiede questa sempre più affamata, urlando quasi questo bisogno poi si ferma "tu sei il simbionte" da notare come consideri Hanzo secondario tra i due. "...il simbionte necessita di un nutrimento più proteico, ho fame, ho molta fame" detto questo la regina si attaccherebbe alla parete interna del corpo e Hanzo sentirà questa succhiare lentamente l'energia come se fosse una zecca attaccata alla mammella di una mucca. Joshi, tira fuori uno dei suoi insetti e lo appoggerebbe su Hanzo questa volta per sondarlo sul serio. Facendo vari giri con gli insetti ne farebbe uscire uno particolare che si piazzerebbe davanti alla bocca di Hanzo <non ti preoccupare, non ti fa nulla, anzi prova ad ascoltarla> Afferma il fratello mentre l'insetto saluta <buona sera giovane consanguineo del mio supporto alveare chiamato Joshi, io sono un degli sterminati figli della regina madre che alberga all'interno dell'alveare dalla quale provengo, io sono un insetto atto alla ricerca ed al consumo del chakra nemico, in pratica sono un insetto che consuma il chakra altrui> Spiega così l'insetto prima di tornarsene a casa all'interno del fratello <lo hai sentito vero?> domanda verso il ragazzo sorridendo e così anche il padre <benvenuto negli Aburame figliolo, mangia quella barretta ora, avrai bisogno nei prossimi giorni di molta energia, allenare e prendere contatto con la regina i primi tempi è molto faticoso> ce la farà Hanzo? deve, altrimenti la regina lo divorerà. [end]

Entrata di Hanzo negli Aburame.
Inizia tutto con una piccola festicciola ed un rimprovero da parte della madre insieme a qualche scherzo del fratello, ma successivamente viene istruito nella procedura per attivare l'insetto sopito all'interno del proprio corpo riuscendoci.
Tiro del dado: 45/50 (sculatissimo)
Voto Master 30/50
benvenuto.