Potere.

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10:11 Saisashi:
 Saisashi ha fatto da poco ritorno dal suo viaggio ad Oto. Al suo arrivo a Konoha ha subito fatto un "piacevole" ingresso nell'ufficio del Kage facendosi riconoscere subito da tutti, e probabilmente creando un motivo ad Hitomu per ucciderlo nel peggiore dei modi. Eppure tutto ciò non è successo, ed il ragazzo, con i segni impressi sul corpo di chissà quale pazzo allenamento, si è limitato a voltare le spalle ai presenti lasciando l'ufficio senza aggiungere altro. Insomma, tipico del genin questo tipo di atteggiamento. Contemporaneamente, ha potuto sentire Sakura imprecare con i più vasti insulti verso di lui. Nella sua testa il primo pensiero è stato "ma che c***o ho fatto sta volta?? Sigh". In ogni caso, stanco e dolorante, ha preso una saggia decisione, quella di svignarsela per poter affrontare la ragazza con mente lucida nel giorno seguente, nonchè in data odierna. <Uff...lo chiamano amore...amore....amore un c***o, quella mi ammazza e non so nemmeno il perchè...... OOOOOH ONNIPOTENTE DIO CHE VEGLI SU KONOHA, DAMMI LA FORZA E PROTEGGIMI!> esporrebbe ad alta voce, mentre con aria buffa e speranzosa alzerebbe il capo verso il cielo, unendo le mani a simulare una preghiera. Saisashi si è incamminato verso casa Kuchiki ormai da un pezzo, il passo è lento, forse per rallentare il suo triste destino. Non ha avuto ancora modo ne tempo di curarsi le ferite, infatti riporta graffi e tagli ovunque, oltre a lividi sparsi qua e la, di cui uno enorme sullo sterno, dove ha subito un pugno così forte da rompere quasi le costole, non fosse che il giovane possiede una resistenza fisica oltre il normale. Non si è cambiato, ne si è lavato, la sua testa era altrove...indossa la divisa con cui ha deciso di intraprndere il viaggio, ovvero la sua vecchia divisa, dei tempi d'oro, che condivideva con Lind...proprio quella che dalla sua sparizione aveva iniziato ad accontare. Ora ha trovato la forza di recuperare il se stesso del passato senza rimorsi. Giacca nera in tessuto lucido, con colletto rialzato ed interni arancioni, t shirt bianca semplice al di sotto di essa. Pantaloni uguali alla giacca, e stivali ninja neri ai piedi, accompagnati da guanti mezze dita neri alle mani. Nulla di più, semplice e pulito come sempre. I suoi vestiti sono strappati qua e la, non hanno un ottimo odore, visto il lungo viaggio e ciò ch eha fatto nel mentre...sono sporchi di terra, e sulla t shirt bianca ualche goccia di sangue sparsa qua e la. Finalmente giungerebbe di fronte alla casa Kuchiki <GULP> deglutisce con una goccia di sudore freddo che cola lungo la tempia <forza.> direbba vvicinandosi alle scale. <CH ON>

10:27 Sakura:
 <BELLO AMORE DI MAMMA> Urlacchia, con voce stridula e coccolosa, verso il suo Leoncino. Ichiru si trova dentro la stanza di Sakura, intento a salire sul suo letto. La stazza del cucciolo è ancora piccola e purtroppo, per quanto voglia, non riesce a salirci sopra. Le zampette cercano invano di salire, ma non ce la fanno. E tra miagolii e ruggiti sfiatati, la ragazza decide di aiutarlo. Anche lei si trova sopra al letto, a gambe incrociate. La stanza è linda e pulita, ordinata alla massima perfezione. Sul letto, difronte a lei, ci sono diverse pergamene aperte. Indossa una semplice canottiera, senza reggiseno, con sopra stampato un micio grigio ciccione che fa ciao ciao con la zampetta; pantaloncini corti e rosa, che lasciano scoperte quasi interamente tutte le cosce e dei semplici calzini bianchi. I lunghi capelli sono spettinati e raccolti con una molletta, in alto, ricadenti dietro in modo pessimo. Il viso, invece, è asciutto e pulito, segno che ha fatto tutti i suoi trattamenti mattutini. Allunga dunque le braccia, andando a prendere Ichiru sotto le ascelle per poi issarlo su e metterso accanto a lei. Il leoncino guarda Sakura, per poi cominciare a strofinarsi contro il suo braccio, incominciando a fare le fusa. <PICCOLO LUI, CHE FA LE COCCOLE ALLA MAMMA> E altre carezze che partono dalla testa, fino ad arrivare all'attaccatura della coda. <PICCINO DOLCINO, TI MANGEREI CON UN CUCCHIAINO.> Ok, è andata. Letteralmente. E' impazzita, per il suo piccolo Ichiru che da quando Hiashi glie l'ha portato, non ha fatto altro che mangiare, giocare con Sakura e prenderla come mamma putativa. Inutile dire che il loro legame si rafforza giorno per giorno. <Amore mio bello, sei un piccolo raggio di sole splendente.> Il pelo è irto, ancora. I cuccioli non vantano di un manto morbido, come d'altronde tutti i leoni. Ma quando sono piccoli, rimane molto duro al tatto. Il leoncino alza di scatto la testolina portango dli occhi neri a guardare l'ingresso della stanza di Sakura. <Che c'è puzzettino?> Domanda la ragazza, andando a puntare gli occhi sulla sua porta d'ingresso. <Hai sentito qualcosa?> E niente, Ichiru smette di fare le fusa, andando a posizionarsi con le zampe anteriori e posteriori rasenti il letto della ragazza, mentre il sederino basso. <Shh, buono. Sarà nonno Kayen che ti porta la pappa.> Quella mattutina. <Papone sei te?> Domanda, con un tono di voce più alto rispetto a prima. <Entra, altrimenti Ichiru comincia a fare il diavolo a quattro.> Povero cucciolo. Sta imparando a cacciare. [Ch_ ON]

10:38 Saisashi:
 Il ragazzo solleva una gamba lentamente verso il primo gradino, come se di colpo tutto andasse a rallenty, la forza di gravità fosse così elevata da impedirgli quel movimento, trasformndo il tutto in una classica scena alla "baywatch" dei tempi d'oro. Finalmente riesce a poggiare il piede destro sul primo gradino, mentre gli occhi si socchiudono e la mancina va ad asciugare la goccia di sudore freddo che cola dalla tempia sinistra <no non ce la posso fare> direbbe per poi con un rapido movimento fare retro front su se stesso, usando il tallone sinistro come perno, tornando quindi in direzione opposta alle scale per poi ingobbirsi insaccando la testa nelle spalle, ed inserendo le mani nelle tasche, come a volersi nascondere e sprofondare, pensando di essere visto da quello sguardo innato che tutto può vedere, il Byakugan. Muove qualche rapido passo allontanandosi dalle scale per poi bloccarsi fissando con le verdi iridi il terreno sotto i suoi piedi. <SAISASHI, CALMO. Tu sei il sublime, hai affrontato molto peggio, che vuoi che sia? Ehehehe sarà una passeggiata no? Dopo tutto ti ama no? Ieri nell'ufficio del Kage stava solo scherzando noon è così? NOn hai fatto nulla di male dopo tutto, sarà felice di vederti e riceverai coccole e tanto amore. SARA' COSI', CORAGGIO PAPPA MOLLA!> un monologo divertente tra se e se, con un alternarsi di espressioni poco convinte e smorfie titubandi. Slancia il piede sinistro a colpire un sassolino, che senza rendersene conto, fa schizzare a metri e metri di distanza ad una velocità incredibile, come se non avesse ancora padronanza della sua forza. <ops...devo stare attento...> non ha ancora testato i risultati di quel suo allenamento con Raido, e non sa gestirsi molto bene. Senza esitare andrebbe a compiere un lungo respiro, per poi recarsi nuovamente verso le scale mantenendole mani nelle tasche, un modo come un altro per sentirsi in qualchemodo protetto, da quel che considera un demone nei panni di una dolce donzella: la sua ragazza. Sale le scale, una dopo l'altra, quasi paressero interminabili, per poi giungere alla porta <TOC TOC TOC> colpirebbe quest ultima con le nocche della mancina <ehm....E' permesso...? Gulp...> deglutisce in attesa di risposta avvicinando l'orecchio contro la porta, per captarne i suoni derivanti dal suo interno. [ch ON]

10:54 Sakura:
 Il piccolo Ichiru continua a stare su quella posa. No, non va affatto bene. La voce di suo padre non arriva, sintomo che probabilmente si tratta di qualcun altro. Ma anche se fosse stato suo fratello o sua madre, sicuramente avrebbero in qualche modo risposto. Gli occhi si fanno più scuri, in volto, mentre il sorriso di prima svanisce, lasciando il posto a labbra sottili. gli occhi si chiudono leggermente, mentre le mani, rapide, vanno verso il comodino, dove tiene sempre un kunai di riserva. Perché proprio li? Beh, per il semplice fatto che le ultime cose successe, tra cui l'attentato, l'hanno portata a sviluppare un senso di ipervigilanza, con la convinzione che dietro a tutto c'è suo padre biologico. La punta del kunai rivolta verso destra, nella mano destra, mentre l'anello verso il petto. <Ichiru, stai indietro.> Dichiara, mentre muove le gambe giù dal letto, in direzione della porta. Ichiru in tutto questo si muove, cercando di seguire Sakura.<Ichiru, fermo li.> Tuona, imperativa, andando a vedere il leone fermarsi. La guarda, con occhi non diversi da prima: curiosi ed in allerta. E' protettivo? Forse. Forse il legame che c'è tra di loro comincia ad andare verso la giusta direzione. Annuisce la ragazza, per poi posizionarsi ad un metro e mezzo dalla porta. Suoni indistinti che non riesce a comprendere, ancora, per via della porta chiusa. Tre tocchi sul legno della porta, che l'avvertono della presenza di qualcuno e finalmente la voce che si fa sentire, viene riconosciuta come quella di Saisashi. La mano sinistra scatta, mentre la destra impugna ancora il Kunai. Fa scattare la manopola della porta, andado a girarla verso destra, per poi spalancarla. Ovviamente il ragazzo si potrebbe aspettare una Sakura in perfetto stile, ma no. Spettinata, come se si fosse appena alzata, con un Kunai in mano e l'espressione indagatrice. <Oh.. Ciao!> Dichiara, ammorbidendo un pochino i tratti del volto, resi rigidi dall'espressione e dalla tensione di prima. <Entra..> Dice, spostandosi dall'ingresso per muoversi verso il letto. Il kunai viene lasciato cadere a terra, dove crea il classico rumore metallico. Ichiru in tutt questo, ruggisce. Un ruggito sviatato, a dir poco veritiero, ma ruggisce in direzione del ragazzo. <Shh patatino, fai il bravo. Ora ti faccio conoscere una persona.> E detto questo lo andrebbe a prendere, come prima, per poi posizionarlo con la schiena contro il suo petto. Le braccia che lo avvolgono e le zampe con la testa ch esbucano da sopra il suo seno, mentre le zampotte posteriori dondolano nell'aria. <Ecco Ichiru. Lui è Saisashi, il mio ragazzo.> Il tono di voce è abbastanza morbido, mentre fa le presentazioni. <E' buono e non c'è bisogno di stare sulla difensiva, Ichiru.> E detto questo, il leoncino comincia a scrutarlo con gli occhi un po' chiusi. No, non si fida ancora. < Come stai?> E detto questo, attende la sua risposta, andando a mettersi comoda sul letto, posizionando il leoncino sulle gambe, coccolandolo come se fosse un tenero e dolce micione.[Ch_On]

11:20 Saisashi:
 Qualche secondo di silenzio per poi poter udire finalmente una voce attraverso la porta. E' chiaramente quella di Sakura, ma sembra parlare con qualcun altro. Chi potrebbe esserci in stanza con lei? Il nome pronunciato sembra appartenere ad un maschio. Ichi....non riesce a sentire bene, ma ha captato queste iniziali. <mh.> socchiude gli occhi andando a pensare a chissà quale fesseria, mentre pochi istanti dopo, la porta andrebbe ad aprirsi d'innanzi a se, togliendo di colpo l'appoggio per la testa del genin, che per l'appunto stava lasciando il peso del corpo in avanti per poter origliare con l'orecchio. <waah!> si sbilancia un secondo in avanti, sentendo il vuoto di fronte a se, per poi recuperare l'equilibrio slanciando la gamba sinistra in avanti, così da riportare il peso del corpo in direzione opposta a quello della caduta. Nel mentre andrebbe ad osservare Sakura, senza il tempo di notare la sua poca perfezione del momento <hey ciao Sa....AAAAAAAAAAAA> ed in quel momento la "A" di Sakura, quella semplice e pacifica vocale, si trasforma in un urlo contenente paura e stupore, paragonabile ad una sirena all'interno di un campo militare. Il motivo era semplice. Il povero genin ha notato il kunai nella presa salda della Hyuga, ed è proprio rivolto verso di lui. Tutta la sua vita gli passa di fronte in un istante, come se avesse capito il suo triste destino <nononono!!> mette le mani avanti per poi unirle in una preghiera <ti prego, qualsiasi cosa abbia fatto, mi farò perdonare, ma non farloooo!> ricreerebbe una scena del peggio tragicomico teatrale, pensando che la ragazza fosse così arrabbiata da voler porre fine alla vita del Sublime. Chissà come verrebbe ricordato, e se verrebbe ricordato..Bah, non ha tempo di approfondire questo pensiero, dato che tutto ciò era frutto di un piccolo equivoco. La giovane infatti lascia cadere a terra il kunai, invitandolo con tono sereno e quasi dolce ad entrare. Sembra che oggi le novità non hanno mai fine...quel nome...Ichi...non era una persona, e per fortuna (o forse sfortuna) era il nome di un...<LEOONEE?!? Ma...Ma...che cos'è quello, sei impazzita?!? HAI UN CUCCIOLO DI LEONE IN CAMERA TUA?!!> spalanca gli occhi indicandolo con l'indice della mancina, sventolando le braccia come un ossesso. Beh non è cosa da tutti i giorni ritrovarsi di fronte ad un piccolo re della savana, oltretuttto in uno spazio così ristretto. <uff...Ichi...Ichiro eh..? Dannazione..io pensavo scherzassi ...> quando gli raccontava di voler un leone. Ma chi potrebbe essere il pazzo ad aver acconsentito ad una cosa del genere ed averglielo procura............<HIASHI, DANNATO LUI!> direbbe serrando i denti, per poi avvicinarsi cauto al letto, rimanendo in piedi. Solo ora potrebbe notare rotoli sparsi qua e la, ed osservare la scompostezza di Sakura, piuttosto trasandata e con le curve in mostra, probabilmente per via del caldo soffocante. Lui è davvero inguardabile, poco presentabile, ed il suo odore proveniente da quei vestiti potrebbe cominciare a diffondersi nella stanza, ma per fortuna si sente giustificato nel vedere Sakura in quel modo. <ehm... direi bene..credo...> direbbe imbarazzato, in difficoltà, con voce titubante, mentre lo sguardo vaga per la stanza, e la mancina va a grattare nervosamente la nuca. <e tu...? Mi sembravi moolto arrabbiata ieri notte...ero stravolto e me la sono svignata...scusa ehehe> [ch on]

11:37 Sakura:
 Schiocca la lingua, andando ad alzare gli occhi al cielo. <OH PIANTALA!> Urla in direzione del ragazzo, sull'uscio della porta. < Non ti voglio ammazzare. Non ora, per lo meno.> Già, meglio non darle dei validi motivi affinché possa in qualche modo affondare il kunai dentro il suo petto. Un Kunai che, per tante cose, è per terra. E' incredibile, la capacità con cui Sakura riesca a mettere paura al prossimo. E pensare che è una ragazza dolce, buona, sensibile e tremendamente dolce. Quando vuole. Ossia mai, specie se cè Saisashi che ha fatto cazzate. Sul letto, ora, con Ichiru in grembo, somiglia moltissimo a qualcuno di potente. Se non fosse per i vestiti, potrebbe essere paragonata a Dottor Male, insieme al suo micio. Le carezze sono dolci ed equilibrate, mentre Ichiru comincia a ronfare come un trattore. < Quando mai scherzo?> Ed è una ovvietà questa. Lei non scherza mai. <Inoltre non fare quella faccia o quei movimenti. Potresti indurlo ad attaccare. Ora ti sta studiando.> Ed è vero. Annusa l'aria, specie quella che proviene da Saisashi. Sebbene l'odore non sia dei migliori, sta acquisendo informazioni sul ragazzo, mentre gli occhi puntano sul collo. <E non sa se attaccarti o meno.> Già. Questo è un problema, perché a conti fatti potrebbe pure farlo. Con un piccolo ordine della ragazza, potrebbe strappargli la giugulare. Ovvio è ancora piccino e le ferite non sarebbero mortali, ma farebbe male. Pensate quando sarà bello, grosso e ciccione. <Non te la prendere con lui. Non è colpa sua.> Per molti punti, è colpa sua. Ha strappato un leone ad un ambiente favorevole per lui, per la sua crescita, per un assurdo desiderio egoistico. < Me l'ha portato quando stavamo partendo per il Monte Kakuri.> Ed ecco che comincia ad introdurre i vari argomenti di cui devono discutere. CI sono tante cose, forse troppe, rimaste in sospeso. E vuole sapere tutto. Ma proprio tutto. Non lascerà nulla al caso, perché sarebbe come una ferita aperta esposta alle intemperie esterne. < Ero e sono molto arrabbiata, Saisashi. Spero vivamente che tu capisca i motivi.> Lo ha minacciato, dicendogli che gli avrebbe aperto in due il cranio per fargli passare i momenti più brutti della sua esistenza. Ora che ha una discreta padronanza dei Genjutsu, può andare più in profondità. Molto più rispetto a qualche mese fa, dove scalfiva solamente la superficie della mente. <Stravolto? Eppure avevi energie da vendere, visto che non ti ho più trovato.> No, non sa che il ragazzo è diventato particolarmente agile, così come non sa dei suoi allenamenti. < Vedi... Ci sono diverse cose che non vorrei trattare. Anche perché sei tornato e l'unica cosa che desidero è starti vicino. Coccolarti. Baciarti.> Scandisce bene le parole, dando al ragazzo quel che basta affinché possa indolargli la pillola. < Ma.. Il tuo comportamento è stato a dir poco riprovevole. Mi aspettavo un minimo di considerazione, da parte tua. Ed invece sei partito, approfittando della mia assenza. Un'assenza che, come ben sai, era mirata al miglioramento delle mie capacità.> Alias: stipulare l'accordo con i Corvi Bianchi, che ancora è in stallo, per via di Yukio. Altra cosa a cui deve dar riferimento, pur di poter avere una possibilità nei suoi confronti. < Sei partito a razzo, senza nemmeno considerare me o Mekura. La quale, per giunta, mi ha detto diverse cose che mi fanno.. Incazzare.> E quali di queste, per l'esattezza? <Innanzi tutto, dovevi aspettarmi. Sono un Chunin, ora, e potevo darti una mano in momenti piuttosto difficili. Oltre al fatto che sono una cacciatrice di Taglie, quindi ho il permesso di muovermi per le terre ninja senza dover chiedere nulla a nessuno. Potevo esserti utile.> E fin qui, non potrebbe avere nulla da ridire. < Seconda cosa: ti avevo detto che avremmo fatto tutto assieme. Perché? Perché non volevo che affrontassi il dolore da solo. E l'eventuale perdita, da solo.> Sappiamo benissimo quali possono essere le cause di una sparizione. E l'eventualità che qualcuno come Lind possa essere morto, non è da escludere. < Terza cosa e forse la più importante di tutte...> Abbassa lo sguardo, puntandolo su Ichiru che si è calmato ed ora fa solamente le fusa, gustandosi quell'affetto gratuito. <..Come è andata? Cos'hai scoperto su Lind?> E solo ora alzerebbe gli occhi in direzione del ragazzo. Preoccupati, molto preoccupati.[Ch_ ON]

12:11 Saisashi:
 Saisashi inizia a gonfiare le guance, riempiendole d'aria come la più carica delle mongolfiere, portando gli occhi ad alternarsi da destra a sinistra, come in una partita di ping pong, con il semplice fine di non incrociare lo sguardo della Hyuga, sentendosi in difficoltà di fronte a lei. Nella realtà dei fatti, il giovane non ha capito pienamente quale fosse il motivo della sua rabbia, ma forse ascoltando anche l'altra campana, ovvero quella del genin, la ragazza potrà cessare il piede di guerra e tornare ad essere la tenera e dolce Sakura, cosa piuttosto rara negli ultimi tempi. <non ora dici? GUlp. > deglutisce con un piccolo brivido che senza una spiegazione logica inizia a percorrergli l'intera spina dorsale, scivolando lungo la schiena come uno scivolo in un Aqua Park. <lo immaginavo dannazione...ho sperato fino all'ultimo che fosse soltando una fantasia passeggerà...ed ora mi ritrovo un fottuto leone davanti> direbbe turbato dalla cosa, aggrottando la fronte nell'osservare l'animale. Ci troviamo nel villaggio di KOnoha, eppure per certi versi sembra di esser stati catapultati in un grande classico della Disney: l'animale fiero, la principessa incazzosa, ed il principe che cerca di fare del suo meglio per scagionarsi. E' presente anche una morale all'interno di questa favola "lasciate ogni speranza, voi che vi fidanzate", questo il pensiero sfuggente del cervello scimmiesco di Saisashi. <tsk, il sublime sottoscritto non ha paura di un cucciolo. Sai che non riesco a star fermo, se vuole attaccarmi faccia pure, magari stringeremmo prima amicizia, e farei vedere chi è il vero re della Savana...ROAR!> simula un ruggito per poi inarcare la bocca verso il basso. In effetti il genin non ha paura degli animali, tanto meno di un leone, che trova essere un gran bell'animale.....se non fosse che se ne sta in braccio ad una ragazza, dentro una stanza. <energie da vendere? Non mi sono ripreso ancora adesso..> direbbe andando ad addocchiare i vari strappi sui vestiti e le gocce di sangue sulla t shirt. Con un rapido movimento di entrambe le mani andrebbe ad afferrare il bordo inferiore di tale maglietta, sollevandola fino a lvello del petto. <guarda qua, per una volta credo di essermi fatto male sul serio...quello s****o aveva una forza incredibile> rimase stupito da quanto quel pugno fosse forte e doloroso, molto più di quelli di Saisashi. In effetti fino ad oggi questo è il danno più serio che il ragazzo si sia procurato. E' uscito spesso illeso dalle battaglie e mai con tante ferite...ma oggi si può notare quel enorme ematoma presente sullo sterno, di un viola acceso, che sfuma in vari colori simulando un tetro arcobaleno che giunge fino al color rosso sangue, segno della presenza di sangue sottocutaneo. Ha rischiato di farsi rompre lo sterno, fortunatamente possiede un fisico d'acciaio a suon di bastonate ed allenamenti. <aspetta...> direbbe lasciando scivolare la maglietta, con una semplicità tale da sembrar che non necessiti di cure, come se sopportasse a pieno quel dolore <stai sbagliando Sakura> si avvicinerebbe ancora giungendo in piedi d'innanzi a lei <quel che pensi è completamente fuori strada. Non è questione di considerazione...io stesso avevo chiesto aiuto a te e Mekura, perchè sapevo di poter...anzi di VOLER contare su di voi> ma sono stati i fatti ed il susseguirsi degli avvenimenti a non dar modo al giovane di coinvolgerle <poco prima della tua partenza...avevo chiesto aiuto a Furaya per raccogliere informazioni, questo lo sai...il destino ha voluto che proprio durante il tuo viaggio, ed anche durante l'assenza di Mekura, abbia trovato una pista...uno dei medici di KOnoha, con l'aiuto della consigliera, mi ha detto tutto buttando giù il segreto professionale. Lind era ancora vivo, me lo sentivo, e lo sento tutt'ora. E' avvenuto tutto così in fretta...senza tempo di pensare...ed in vostra assenza..ma prova a capirmi..io non potevo...non potevo aspettare oltre...> racconta, con tono tremante mentre i pugni si stringono forti ai lati del corpo, e gli occhi vengono socchiusi, mostrando un misto tra rabbia e voglia di espellere tutta la preoccupazione con un pianto. <vedi...ho scoperto che Lind non era ancora guarito da una delle esperienze che ci ha condannato tempo fa...era quasi pazzo..alternava momenti di lucidità a momenti in cui insultava infermiere e cercava di attaccare i medici...lo stavano curando, o per lo meno seguendo...finchè un giorno, due tizi, un uomo ed una donna, piuttosto anziani e dall'aria tutt'altro che buona, si sono presentati in ospedale come "genitori di Lind". Avevano tutto in regola, documenti ecc....nonostante i medici si fossero insospettiti..quegli st***i lo hanno lasciato andare, senza obbligarlo a restare lì per essere curato. Tuttavia hanno lasciato una traccia..si stavano recando ad Oto.. Per questo...ho sentito che era vivo...LUI E' VIVO! E...e se avesse avuto bisogno di me? E se stesse gridando aiuto in silenzio? E se avesse avuto bisogno di una mano, senza che nessuno potesse dargliela, magari in attesa del mio arrivo, pensando che lo avessi abbandonato...NO NO...non potevo farcela, quel pensiero mi bruciava dentro. > una piccola lacrima solca il viso del ragazzo partendo dall'occhio destro, mentre su di esso si formano varie linee e ruge d'espressione, date dalla rabbia del momento <voi due non eravate presenti...sapevo di non poter partire da solo. Conosco il passato di Oto, e so dei folli che ci vivono...ero ad un bivio, non sapevo che fare...volevo partire ma sapevo di rischiare grosso. Ed è nel momento di massima rassegnazione che una luce si è accesa di fronte a me. Ho incontrato qualcuno..qualcuno di cui avevo ammirato quello strano potere al torneo...io...io volevo quel potere, per poter essere forte...forte abbastanza da proteggere te, e salvare Lind. Gli ho chiesto di mostrarmelo, di farmi vedere come raggiungerlo. Ha accettato di sottopormi ad un allenamento speciale per avere quel marchio....seppur Furaya mi avesse messo in guardia e mi avesse detto di stare alla larga daquella roba, qualcsa dentro di me mi spingeva sempre di più in sua direzione...non so spiegarlo...> comincerebbe a muovere qualche passo nervoso, avanti ed indietro, come due remi che vengono usati per spingere una nave con il mare mosso. <comunque...sapevo delle capacità di quel tizio...lo abbiamo visto entrambi al torneo...ed ho deciso di chiedergli un favore..sono arrivato persino a pregare in ginocchio di frontea qualcuno...quasi a farmi schifo da solo..> per una tale azione, Saisashi ha dovuto calare tutto il suo immenso orgoglio, cosa davvero difficile per lui <l'ho pregato di farmi strada fino ad Oto, spiegandogli la motivazione, così avrei potuto sostenere l'allnamento e mettermi sulle tracce di Lind. Così ripensando a tutti i vostri consigli passati, ho preparato la notte stessa il materiale necessario per un viaggio, ho rispolverato la mia divisa, questa che indosso, promettendo di rimetterla ancora insieme a Lind. Mi sono procurato un permesso di uscita tramite Furaya, sapevo di avere il suo appoggio....e sono partito...questo è quanto> chinerebbe il capo con aria piuttosto triste, senza aggiungere ulteriori dettagli. [ch on]

12:45 Sakura:
 <Vedi di non darmi motivi validi.> Tuoneggi ain direzione del ragazzo. No, uccidere non è nella sua natura, sebbene il lavoro che fa le impone di essere una assassina su commissione. Però, se può evitarlo sarebbe meglio. Questo perché? Perché togliere la vita infrange una delle regole dell'anima. Certo, i NInja spesso devono uccidere le persone, erché ritenute colpevoli o potenziali nemici per il villaggio ma preferirebbe di gran lunga non farlo. Non ha ancora affrontato i sensi di colpa dovuti ad un eventuale omicidio, ergo.. Ci penserà a suo tempo. <Bada a come parli, Saisashi.> Ancora una volta tono imperatore, mentre accarezza con maggiore delicatezza ed amore il piccolo Ichiru che, in tutto questo, non ha colpe. < E' un membro della mia famiglia, ora. E della tua.> Perché lui fa parte della sua famiglia. Lui è un ramo della sua famiglia, molto importante, che sorregge diverse cose. Cose che non devono cadere. Al ruggito di Saisashi, Ichiru alza le orecchie puntando lo sguardo verso il ragazzo. Un attimo di esitazione, prima di ruggire a sua volta, mentr ela coda si drizza. GLi occhietti sembrano assumere la forma di cuoricini, in tutto questo. A quanto pare, Saisashi si è appena fatto un amico leone. Se prima era un estraneo che non voleva nel suo territorio, ora sembra assecondare la sua presenza. Solo per un Ruggito. < Oh, hai un nuovo amico.> Sussurra, mentre le carezze continuano, sotto un incessante suono melodico delle fusa. Piccino lui, dolce puzzettino. Spalanca poi gli occhi, andando a vedere l'ematoma sul petto del ragazzo. Sbianca in faccia, mentre la bocca si apre. No, non ha mai visto Saisashi in quelle condizioni, così come non ha mai visto il ragazzo andare incontro a ferite di quel tipo. Sì, si è ammazzato di lavoro e di fatica, insieme agli allenamenti, portando il suo corpo allo stremo delle forze.. Ma quella ferita è la prima volta che la vede. <Che diavolo è successo?> Domanda, preoccupata, mentre con la destra, cercherebbe di prendere a mano del ragazzo, facendolo avvicinare al letto. Qualora ci fosse riuscita, cercherebbe di spingerlo a sedersi, onde evitare di doversi alzare e mettere a letto il piccolo Ichiru. <Aspetta un corno! Andiamo subito all'ospedale. Quell'ematoma potrebbe compromettere la respirazione, Saisashi.> Una respirazione che non deve essere compromessa. Gli ematomi sono pericolosi: il sangue potrebbe facilmente comprimere la cassa toracica e quindi andare a ledere polmoni e cuore. No, deve essere curato il ragazzo. Non le interessa sapere da chi, ma sicuramente dovrà curarsi. Certo, non prima di aver sentito tutta la storiella che gli propina davanti. Prima cosa da chiarire: Furaya. Sentendo il nome della consigliera, si irrigidisce. Ha chiesto aiuto a lei, in primis, per ottenere le informazioni. Un lavoro che doveva fare Sakura, dannazione. Con il Genjutsu avrebbe potuto accedere ai ricordi del Dottore, senza andare a ledere la sua integrità morale del segreto professionale. Che poi.. FInché si tratta di una questione di sparizione o rapimento, il segreto professionale non è importante. Quanto a Saisashi, dal suo tono e dal fatto che pure una lacrima scende sul volto, andando a rigarlo, non può tenergli troppo il muso. E' ovvio che abbia sbagliato, come la maggior parte delle volte, ma può avvertire il suo dolore. Lo capisce bene, in un certo senso. Vi è passata anche lei, sebbene con modalità e basi diverse da quelle del genin. < il tuo problema è sempre stata l'impulsività. Se avessi aspettato il mio ritorno, visto che ti ho anche scritto diverse lettere, avresti capito che sarei tornata di li a poco. Ed avrei preso subito la strada per Oto, con te.> Non sarebbe stata una brava guardia del corpo, certo, ma sicuramente avrebbe fatto la sua porca figura. Da come è migliorata nei Genjutsu, può dire con assoluta certezza che non c'è nessuno, almeno per ora, che la possa fermare. Se considerato al suo livello. E quando arriva la parte del potere.. Si fa più attenta. Questo tizio. Saisashi le da giusto qualche informazione. Un tizio che ha un potere che il ragazzo vuole e che hanno visto nell'arena del torneo. L'unico che sembra possederlo e che sembra padroneggiarlo è Raido. La mano sinistra si stringe a pugno, mentre le labbra si riducono a sottili linee sul volto. <Raido Oboro.> A denti stretti dice quel nome. A denti stretti, perché non può farci nulla contro di lui. A denti stretti, perché sarà il marito di Kaori. A denti stretti, perché contro di lui non può fare moltissimo. < Raido Oboro ti ha accompagnato. Una persona di un altro villaggio, ti vuole sottoporre ad un allenamento speciale per ottenere quel potere.> Un allenamento speciale. Non osa nemmeno immaginare di che tipo di allenamento si tratti. Sa soltanto che quel potere è qualcosa di disumano, di ultraterreno quasi. Un potere simile, non dovrebbe nemmeno esistere. E le spiegazioni che vengono date a Sakura, non sono altro che le medesime parole di Mekura. Uguali spiccicate. < Proteggere. E ti affideresti ad un potere che non proviene da te?> Domanda al ragazzo. <Hai parlato di Marchio. Un Marchio che ti da un potere..> Ne ha letto qualcosa, non nello specifico. Ma sa qualcosa in merito ai sigilli. <Un sigillo. Tu ti sei prostrato ai piedi una persona che NON fa parte del nostro villaggio..> Ed è forse una delle parti che maggiormente odia. <..Per chiedere in cambio un potere mostruoso, con la scusante che serve per proteggerci?> No, non lo accetta. < Il potere deve essere SEMPRE personale. Tuo. Deve provenire da te, NON da marchi.> Così è come l'ha intesa. Sembrerebbe che questo marchio a quanto dice Saisashi, contenga un potere particolare. E quindi una fonte esterna. < Non da persone esterne. Da TE. Ed è sempre da te che il potere deve proteggere chi ami. Quel marchio..> Non lo guarda, non ora. < E' una mostruosità. Hai visto quello che ha fatto a quel poco di buono di Raido.> Ora lo disprezza. Prima lo ammirava, per ciò che sapeva fare e per l'aura che si aggira attorno al nome. Ora lo disprezza. < Sì, gli ha dato potere.. Ma il suo corpo era pervaso da qualcosa di sinistro. Lo sappiamo entrambi. E le sue fattezze...> Dio. Un Rinoceronte. < No, Saisashi. Non puoi fare affidamento a quel potere. Tu hai già un enorme potenziale. Sei forte, molto forte. Non ti servono poteri come quello.> E di questo, ne è certa. < Non lo fare, ti prego.> Or ail tono diventa quasi pietoso, supplichevole. [Ch_ On]

21:33 Saisashi:
 Saisashi, scuote il capo un paio di volte cercando di non lasciarsi prendere dall'enfasi del momento. Una delle regole principali di un ninja, nonchè di se stesso, è quella di mantenere il controllo e non lasciar trapelare troppo le proprie emozioni, così da non dare modo a nessuno di poter cogliere punti deboli. Ed anche in questa occasione, nonostante la rabbia, ed il dolore, tirerebbe un paio di volte su dal naso, strizzando un paio di volte gli occhi, per poi cercare di mascherare tutto con un'espressione buffa. <uhm? Famiglia?? Ehi io non ce lo voglio un leone nella mia famiglia. Che c***o va a finire che mi ruba tutti i grattini > direbbe forzando un sorriso, nel continuo tentativo di deviare il tutto in altra direzione. <un amico dici? Avrà sicuramente capito chi comanda dopo il mio possente ruggito. Sono il re di Konoha dopo tutto eheh> direbbe indicandosi con il pollice destro a livello del petto, come a voler mettere in mostra ancor di più la propria scemenza. Il genin si lascerebbe afferrare per poi muoversi lentamente, fino ad accomodarsi sul letto vicino a quella stramba copia, a cui Moira Orfei farebbe un baffo. Fissa il leone, alternando lo sguardo con quello di Sakura, non riuscendo ancora ad abituarsi a ciò che la vista gli sta mostrando. La Hyuga passerebbe poi irrimediabilmente al succo del discorso. Ed è qui che Saisashi chinerebbe il capo, andando a fissare le proprie mani, inserite in quel paio di guanti, le cui dita ora verrebbero agitate tra loro, come un mulinello impazzito, mostrando lo scombussolamento che ha al suo interno <beh impulsività.....cerca di capirmi...io...io non ho mai avuto nulla...prima di incontrare Mekura..di incontrare te...io sono sempre rimasto solo...l'unica breccia nel buio di quel periodo era Lind...io ho vissuto con lui, condiviso ogni singolo istante per strada...per me è come un fratello... scoprire che potrebbe essere vivo...che è stato portato ad Oto...e che probabilmente potrebbe aver bisogno d'aiuto...non potevo attendere oltre. Son sicuro che tu avresti fatto lo stesso... o forse no...ma io non sono capace di riflettere in modo lucido e strategico come fai tu Sakura..lo sai bene...> direbbe per poi stoppare di colpo la corsa della dita, che finalmente lasciano un attimo di pace al nervosismo delle mani. <Hey un momento..> si volta verso la ragazza con sguardo interrogativo <esatto hai indovinato..beh non era difficile capire, dopo ciò che ti ho detto...si tratta proprio di Raido. Lui mi ha accompagnato. E mi ha allenato...un allenamento oltre ogni mia aspettativa. Io stesso avevo iniziato qualcosa di stremante...ma mai avrei potuto pensare a qualcosa di simile...> per ora si limita a dire questo, senza entrare nei dettagli di ciò che aveva preparato da solo, come la pettorina da 50 kg che indossa perennemente, tranne in questo caso, per via della ferita. Ha raggiunto una velocità di cui nemmeno lui stesso ha ancora capito il potenziale <ma ciò che hai capito è completamente sbagliato. > il suo guardo si farebbe serio, come a voler rimarcare le parole errate della ragazza, che in qualche modo lo feriscono <io non mi sono inchinato e non ho pregato un ninja di un altro villaggio, per ottenere quel potere. Io mi sono....mi sono inginocchiato...sono arrivato a questo...per un solo motivo. Avere un accompagnatore per partire subito verso Oto. Proprio perchè conoscevo la sua esperienza ed il suo potenziale, ed in quel momento sia tu che Mekura eravate assenti. La storia dell'allenamento, della ricerca di quel potere...quello è uscita di seguito.> un lungo respiro entrerebbe all'interno del sistema respiratorio, trattenuto qualche istante di più, per poter ossigenare l'intero corpo, così da poter affrontare la parte successiva del discorso. <senti...> inizierebbe a mostrare un tremolio nervoso alle gambe <capisco quel che vuoi dire. Ma io la vedo in modo diverso. Io da quando vidi quell'incontro...ed anche da prima..ho come una piccola voce...una voce lontana...quasi impercettibile...che talvolta si fa sempre più forte, lancinante ed acuta, fino a trapanarmi il cervello...una voce che mi spinge in qualche modo verso quel potere...io...io sento di averne bisogno. E non ha niente a che fare con qualcosa di esterno...perchè io non bramo quella cosa per poter compiere gesta di egoismo... lo voglio per ricomporre ciò che mi è caro...e per poterlo difendere di conseguenza...non si tratta di qualcosa di esterno..perchè io sarò pronto...mi allenerò così tanto da poter controllare pienamente quella forza, non ne sarò succube, puoi starne certa!> alzerebbe i toni, scaldandosi mentre termina quella frase, e contemporaneamente stringe con forza la mano destra in un pugno <Sai...di quel poco che i miei genitori mi dissero ai tempi, ricordo una frase in particolare...di mio padre... "a volte bisogna fare delle cose sbagliate per dei motivi giusti". Ripensai tante volte a questa frase, una delle poche che mi rivolse in tutta la mia vita, ma non sono mai riuscito a capirla fino in fondo...ora probabilmente capisco che cosa intendesse, anche se non so per quale motivo decise di dirmi qualcosa del genere..e forse non lo scoprirò mai...con questo voglio dirti, che forse quella cosa..quel marchio...è una cosa sbagliata..ma devo ottenerlo..per dei motivi giusti.> direbbe convinto delle sue parole fissando Sakura negli occhi <che ne puoi sapere tu dopo tutto...tu hai quegli occhi, ed io?? Di quale forza stai parlando?? Io non posseggo nessuna forza, non ho niente, se non i miei allenamenti, che mai mi porteranno ad avere qualcosa di grande come quegli occhi...non vale lo stesso discorso?? NON SONO ANCHE QUELLI QUALCOSA DI ESTERNO CHE TI E' STATO DONATO DA QUALCUNO?!?!? PROBABILMENTE UNO S****O CHE NON VOLEVA NEMMENO METTERTI AL MONDO!?!> direbbe alterandosi, lasciandosi prendere un pò troppo dal suo sentirsi inferiore rispetto alle innate di cui molti fanno possesso e lui no. <scu...scusa, mi sono lasciato prendere.... ad ogni modo...sono così talentuoso come ninja, che tu sei già diventata chuunin...ed io...sai per cosa sono stato contattato? Per l'ennesima missione di livello C...sai che ti dico? Mi sono rotto il c***o. Non mi interessa più essere convocato e salire di grado. F*****o questa roba...sapevo che non sarebbe stato il destino e mai lo sarà...prenderò la mia strada...> concluderebbe ritornando a fissare a terra, andando a poggiare i gomiti sulle gambe, e di conseguenza, il mento si poggerebbe sulle mani che a palmi aperti andrebbero a formare un appoggio <ad ogni modo puoi stare tranquilla...sai mi sono sottoposto a quell'allenamento con Raido...ma per ora è stato soltanto per diventare più forte utilizzando solo le mie capacità....mi ha permesso di sbloccare qualcosa dentro di me...una particolare tecnica segreta...forse proibita perchè quasi suicida...ma oltre a questo non ho ancora nessun marchio addosso, se può rassicurarti....ah ho ricevuto anche una missiva...il kage vuole parlarmi per quel che è successo in centro e per quanto successo ieri nel suo ufficio..che scocciatura> cambierebbe discorso, mostrandosi palesemente in un momento di difficoltà ed incertezza. [ch ON]

22:06 Sakura:
 Santi numi. Questione di gelosia? Sul serio? Sospira, andando a scuoter eil capo, in senso negativo. <Saisashi.> No, non è seria, ma leggermente spazientita. Ichiru continua a fare le fusa sotto le calde coccole di Sakura, mentre la ragazza continua con il discorso. <Nessuno ti ruberà nulla. Ora ha bisogno della mia attenzione, come d'altronde anche te. Non ti ruberà la scena, né il posto. E poi..> Dice, andando a spostarlo dal suo gremdo per metterlo sul letto, così da incrociare lei stessa le gambe. <.. Lui è la mia piccola guardia del corpo. Sarà un valido compagno in missione. Potrebbe aiutarmi moltissimo.> Eh già. Non che sia lo scopo primario del leone, sia chiaro, ma sicuramente potrebbe fare la differenza tra un risultato positivo ed uno negativo. Ovviamente dovrà addestrarlo ben bene. <E lui è l'unico re della Savana. Quindi attento a come ti comporti.> Specialmente con il piccolo Ichiru, che ora se ne sta accoccolato contro la coscia della ragazza intento a prendere sonno. Quanto ai discorsi seri, invece.. Qui le cose si fanno più dure. L'impulsività di Saisashi è una nota dolente, che non si può ammortizzare con nulla. Il problema sta proprio alla radice di tutto questo: il timore. O meglio, la paura di perdere qualcosa che lo spinge a comportarsi in maniera del tutto sconsiderata. Senza logica o pensiero, dietro. Senza un minimo di paura o di sentimento negativo, quando prende la rincorsa. E' ciò che la spaventa di più. <E' vero. Ma ti sbagli. Sebbene per me i sentimeti sono la cosa più importante, avrei atteso. Almeno quello che basta affinché potessi elaborare un piano.> Un piano che non prevedeva nessuno di altri villaggi ad accompagnarlo, nessuno che potesse dargli l'idea di prendere quel potere, nessuno che, in qualche modo, riuscisse a cambiarlo così drasticamente. <Non è una scusante, Saisashi.> Dichiara, ferma su quel punto. <Raido Oboro fa parte di un altro villaggio. E tu sei venuto meno alla parola che mi avevi dato.> Quale? Ah già, quella che sarebbero partiti insieme, che avrebbero fatto quelle cose insieme e che, soprattutto, avrebbero affrontato il dolore e la sofferenza insieme. Tutto insieme, senza nessun obbligo, senza pressioni. Gli serviva qualcuno che lo calmasse, che lo placasse. Ora come ora rimpiange vivamente di essere partita per il Monte Kakuri, lasciandolo da solo. Rimpiange anche di non averlo fermato, quando ha parlato con Raido di quel potere. Se becca quella sottospecie di barboncino gigante, glie la farà pagare. Costi quel che costi. <Tu non hai bisogno di un bel niente, se non di quattro ceffoni per farti tornare il sale in zucca.> A denti stretti pronuncia quelle parole, dure. Molto dure. Forse anche troppo, ma non può farci nulla, purtroppo. Non è minimamente favorevole a questa sua imposizione. E non perché non vuole che il ragazzo migliori, quanto più perché teme quel potere. Dopo le parole di Mekura, non osa immaginare quello che potrebbe fare. Ed ha paura. Una paura maledetta. <Giusti motivi? Saisashi, sentiti quando parli.> E' allibita. Allibita dall'ammissione che ha appena fatto. Come può anche solo dare retta a ciò che suo padre, una persona che lo ha sempre ignorato, ha detto? Come può dare adito a qualcosa di così sbagliato? Perché deve fare così, prendere una via sbagliata per ottenere un potere che è malevolo? < Non provare a giustificare la tua bramosia di potere con il proteggermi. Non te lo permetto. Qui il discorso cambia. Si proteggono le persone con il potere che scaturisce da noi, non da altre fonti. Ma da noi. Solo ed esclusivamente da noi.> Ed è ferma su questo punto. Lo ha dimostrato anche a Mekura, la sera che è tornata al Villaggio. Quella sera in cui la donna le ha detto tutto, ma proprio tutto. No, non sa fino a che punto potrebbe spingersi, lei, affinché il ragazzo non prenda quel potere. Potrebbe benissimo manipolare i suoi ricordi, fare in modo di cambiare il suo pensiero. Ma non sa se potrebbe riuscirci. Dovrebbe andare ad intaccare la volontà di Saisashi, il suo credo, il suo desiderio. Sono sentimenti e sensazioni molto potenti, che risiedono in una parte del cervello peculiare, difficile da toccare e da manipolare. Anche i più esperti Genjutser, non sanno se il risultato della tecnica potrebbe essere positivo. E quando sbrocca... La ragazza socchiude gli occhi, fissando Saisashi dritto in volto. Le labbra sempre sottili, mentre il respiro si fa più affannoso. Un respiro che non le piace, che le da una sorta di rabbia, facendole ribollire il sangue all'interno. Come ha osato dire una cosa del genere? <Questi occhi.> Scandisce ogni singola parola, cercando di farla entrare nel cervellino del suo ragazzo, che oggi sembra voler battere i piatti come una scimmia giocattolo. <Sono la mia maledizione, Saisashi.> Ed è verissimo. Purtroppo lo sono. <Non credere che sia facile essere una Hyuga. Costantemente ricercata da tutti, per i poteri oculari che possiedo. Possibile preda di altri villaggi. In costante senso di ipervigilanza, perché detengo un potere che a molti non sarebbe concesso.> Non a caso, quando ha risvegliato il suo Byakugan, il cambiamento è stato talmente tanto prepotente, da lasciarla allibita. Così come gli occhi degli altri appartenenti al villaggio della Foglia che la guardavano come se fosse qualcuno da temere. < E soprattutto, non ti azzardare a dire che è un potere che mi ha donato qualcun altro. E' una eredità, non un dono. Una serie di modifiche genetiche della famiglia da cui provengo. E visto che non te lo ricordi..> Dichiara, stringendo i pugni. <Il mio potere non sta nei miei occhi, ma nella mia mente.> Un potere che ha custodico, accudito ed incrementato da sola. Con le sue sole forze. Non una volta, una singola volta ha usato i Jutsu del clan in missione, oppure per difendersi. E per Jutsu intende proprio le tecniche, non il Doujutsu. <Sai perché sono Chunin? E sai perché non volevo prendere la carica, razza di idiota?> Si altera, parecchio. non sopporta quando fa così. Non lo sopporta proprio. Il viso le diventa rosso dalla rabbia, mentre gli occhi cominciano ad agitarsi, mostrando lati che prima non sarebbero mai usciti fuori. <Per te. L'Hokage mi ha nominata Chunin perché sono una brava stratega. Non per le mie potenzialità. E non volevo diventare Chunin, perché era un passo che desideravo fare con te. SOLO CON TE.> Ichiru si alza, andando a mostrare gli occhioni mezzi assonnati verso Sakura, che repentinamente lo riporta in grembo, cominciando a coccolarlo per calmarlo. Ha alzato la voce, e dannazione non doveva farlo. Le coccole ad Ichiru sono una specie di calmante, in quel momento. Un momento in cui il ragazzo continua a tirare fuori cose. Tecnica segreta, il Kage che lo convoca. <Dovevi aspettartelo, testa quadra. La prossima volta ci pensi due volte prima di fare cazzate.> Non è fuoriosa. No. Solo un po' alterata. Quella storia ancora deve mandarla giù, la povera Sakura. < Stupido idiota. Io stessa ho affrontato uno Special ed un Jonin, durante le missioni. E mi sono trovata in SERIA difficoltà. Specialmente contro il Jonin.> La missione fatta con Mekura. Una missione suicida, quasi, molto lenta. Se non fosse stato per le tecniche di Mekura, probabilmente non ce l'avrebbe mai fatta da sola. <Per cui, la prossima volta ragiona. E non farti prendere dall'impulsività. E se provi anche solo a lasciarmi indietro un'altra volta, Saisashi.. Ti farò pentire di essere nato.> Ora è seria. Molto seria. Ed il ragazzo dovrà accettare questa cosa. <Non osare lasciarmi indietro.> Questo mai più. [Ch_ On]

22:37 Saisashi:
 Le unghie di Saisashi vengono repentinamente sfregate contro i suoi pantaloni neri. Un movimento incontrollabile che lo porta persino a creare dei piccoli strappi su di essi. Per qualche strano motivo, la piega che sta prendendo il discorso lo sta agitando. Si aspettava forse una reazione diversa da Sakura? Probabilmente no, sapeva che cosa gli avrebbe detto riguardo tutta questa storia..ma per quale motivo non può accettare le motivazioni del genin? <te lo ripeto. Tu avresti atteso. Tu sei una stratega. Tu sei una ninja dalla mente fredda, e capace nel tuo ruolo...TU SEI TU SAKURA. Ed è proprio per questo che io ho fatto tutt altro..proprio perchè io purtroppo non sono così...non posso tenermi se so che qualcuno è in pericolo, parto come una molla...e qui stiamo parlando di Lind c***o, non di una persona a me sconosciuta...ed è proprio questo il motivo per cui tu sei arrivata a quel grado ed io no. Perchè tu soddisfi i requisiti imposti da questo maledetto regime... sei un'ottima ninja...evidentemente nel mio caso, vincere un torneo, oppure allenarsi incessantemente non sono caratteristiche abbastanza importanti nel mondo ninja. A me manca tutto il resto. Non sarie in grado di guidare un team..ne di insegnare qualcosa a qualcuno credo...sono solo....sono solo Saisashi...il povero stupido Saisashi, e questo l'ho capito. So che questa non sarà la mia strada, ma costi quel che costi, me ne scaverò una parallela. Io voglio diventare più forte di chiunque altro su questo c***o di pianeta. E tu non puoi proibirmi di farlo anche per il tuo bene. Ho già rischiato di perderti...ho rischiato di perdere Mekura...ed ho perso Lind, e so come sono stato. Sono arrivato al punto di rimpiangere questi legami, perchè possono portar così tanto dolore da essere straziante..una ferita...un taglio...una contusione....le ossa rotte...tutto questo posso sopportarlo, è un dolore momentaneo, che passerà con le cure. Ma le ferite del cuore...quelle sono lente...si dilatano ogni giorno di piùù...ti fanno fare cose che non faresti mai...ti fanno pensare cose che non avresti mai pensato...di portano giorno dopo giorno verso una strada in cui non vi è luce..o almeo questo è ciò che è accaduto a me. QUINDI SI, TU SEI UNA DELLE MOTIVAZIONI PER CUI DESIDERO QUEL POTERE. QUALCOSA MI CHIAMA VERSO DI LUI....NON TE LO SO SPIEGARE..:CI SARA' UN MOTIVO...OGNUNO HA IL PROPRIO DESTINO...Forse questo è il mio...> direbbe con voce tremante, come se cercasse una risposta a tanti dei suoi pensieri. Le gambe successivamente verrebbero distese, permettendo al genin di balzare in piedi con un movimento a molla, tornando di fronte alla ragazza. <quel potere scaturirà da me, se è quello che vuoi. Io lo padroneggerò. Diventerà parte di me stesso , allo stesso modo in cui quegli occhi sono parte di te. Dove la trovi la differenza? C'è chi è fortunato e nasce già con grandi aspettative su di se, e grandi doti genetiche. C'è chi invece ha vissuto per strada, senza talento, e certe cose dovrà procurarsele. > il giovane si allontanerebbe di qualche passo da Sakura, andando a darle le spalle, poggiando le braccia contro la parete vicino al letto, così da reggersi, mentre il capo si chinerebbe a fissare verso terra, con sguardo assente. <hai fatto bene a diventare chunin...con me avresti potuto attendere l'eternità> possibile <ti sbagli. Io non ho fatto alcuna cazzata. Quel buco è stato involontario e non l'ho prodotto io. Mi son preso la colpa solo per non fare l'infame. E soprattutto...io non voglio sottostare ad un sistema ideato ad "OK" da un padrone che guida le sue marionette. E quando mi troverò faccia a faccia con il Kage, dirò tutto ciò che devo dire > che intenzioni ha Saisashi? Che cosa si è messo in testa? <un'ultima cosa. Io non sono venuto meno alla mia promessa. Ti ricordo che chi mi ha lasciato indietro per poter diventare più forte, sei stata tu. Cosa giustissima, ed io non te l'ho impedito. Ma io non potevo aspettare il tuo ritorno. E' contro me stesso. Lind aveva la priorità assoluta, rispetto all'attesa. E poi non ci hai fatto caso? Sarei potuto rimanere ancora ad Oto, con una copia di Raido, a procedere sulle informazioni trovate. Eppure eccomi qui, a Konoha...a parlare con te...e dovrò affrontare anche Mekura. Non pensi che sia una dimostrazione palese, del mio volervi al mio fianco? > [ch ON]

23:10 Sakura:
 <Regime?> Domanda, inarcando un sopracciglio. <Credi che questo sia un regime?> Domanda, ancora una volta. <Allora tutti i lavori sono dei regimi, dato che impongono un determinato comportamento.> Eh già. Che sia un agricoltore, un falegname o comunque altri tipi di lavoro, il Ninja ha le sue qualifiche. TUtti possono diventare Ninja, ma sotto determinate regole. E queste regole, devono essere sempre rispettate. < Ah.> Tutto il discorsetto sulle ferite del cuore e via dicendo lo ha già sentito. Lei stessa le ha affrontate e ancora oggi deve fare i conti con le cicatrici che portano dietro, ma ciò non toglie quello che ha detto. In altre parole, lei è la responsabile della sua ricerca del potere. Ottimo. Gran bel lavoro, Sakura. <A quanto vedo, non solo fai la vittima, ma incolpi anche gli altri delle tue scelte.> Scelte, desideri. Sempre e comunque rimangono cose che la persona può fare, vuole fare. <No, io non voglio vederti soggetto a quel potere. Non voglio che tu ce l'abbia, è diverso.> Molto, molto diverso. Lei non vuole vederlo sotto quelle spoglie, dettate da una trasformazione quasi mostruosa. Una trasformazione che non fa scaturire nulla di buono, se non una cosa terribile: la paura. Il dolore di cui parla Saisashi è riconducibile a quel potere, ne è sicura. Non essendo una cosa umana, è certa di quello che pensa. <Tu hai il potenziale per diventare il più forte Shinobi. Devi solo sviluppare ciò che hai, senza ricorrere a mezzucci esterni, come quel marchio. Ti avviso, Saisashi..> E questo sembrerebbe essere un ultimatum della ragazza. <... Se ti avvicinerai a quel potere, te la farò pagare. Amaramente.> Oggi è una continua minaccia. <Sai che non scherzo.> No. Quando si tratta di far capire determinate cose, è molto brava la ragazza. Così come è brava nel padroneggiare al meglio la testa altrui, insinuandosi nei ricordi per utilizzarli come armi. Potenti, potenti armi. <Non osare fare queste sceneggiate difronte ad Hitomu-sama. E' stato lui il primo a credere in tutti noi. E lo ha dimostrato.> Innumerevoli volte, non soltanto con lei ma anche quando facvano rapporto sulla missione, si è sempre complimetato. Specialmente con Saisashi, sebbene la stessa di tutto era sempre stata Sakura. Ma dettagli. Vanità di vanità. <EHI.> Ora si che è incazzata. Il tono è grattato, molto profondo, che viene generato dalle corde vocali più superficiali. <La mia non era ricerca del potere, ma di conoscenza. E sei stato te ad abbandonarmi qua, da sola, per diventare più forte. Non osare paragonare le due cose, Saisashi.> Sottilissime differenze che fanno il loro lavoro: differenziano di molto le due situazioni. Cose che saisashi sicuramente confonde troppo spesso. < No che non lo è. Non è affatto palese. Sei stato un idiota a partire senza avvisare nessuno. Un idiota a partire senza nemmeno considerare l'ipotesi che potessi esserti d'aiuto. Un idiota senza cervello. Sì, sarai pure impulsivo, ma c'è una netta differenza tra l'esserlo ed il comportarsi da irresponsabili.> La ramanzina ci vuole. Eccheccavolo. <No, Saisashi. Sapevi che al tuo ritorno avresti dovuto affrontare me, quella che tu con tanto amore chiami Demone.> In effetti dovrebbe essere soprannominata così. Qualora dovesse prenderne uno, sia chiaro. < E sapevi che avevi fatto una grossa cazzata. Vuoi prenderti quel potere? Fai pure. Vuoi diventare un mostro? Prego, accomodati. Ma sappi che dovrai affrontarmi per averlo. Ed uccidermi. Perché ti renderò la vita un vero inferno.> Saisa, meglio non farla arrabbiare.[Ch_ On]

23:37 Saisashi:
 Un lieve e strano sorriso si accenna sotto forma di ghigno sul volto del genin, espressione che Sakura non potrà tuttavia notare, data la posizione del ragazzo <si, un regime. Se è così, allora non è quello che fa per me. Dove sta scritto che io non possa fare missioni di livello B? Perchè il kage non mi reputa abbastanza all'altezza forse? CAZZATE, sono sicuro che potrei farcela alla grande, e si fottano quelle dannate missioni per pivelli. Sai, aver saputo della tua promozione mi ha spinto a dare tutto me stesso per poterti stare dietro. E sono curioso di scoprire i frutti dell'allenamento di Raido , e soprattutto provare le mie nuove tecniche proibite non appena ce ne sarà occasione..> annuncerebbe alla ragazza, con tono piuttosto convinto <io non faccio la vittima Sakura...> si volterebbe ora verso di lei <io ti sto dicendo le cose come stanno...ma tu...tu non vuoi mai sentire ragione, l'unica ragione che senti è la tua. QUEL POTERE E' UNA MIA SCELTA, MA IN QUESTA SCELTA, TRA LE MOTIVAZIONI RIENTRI ANCHE TU, E NON PUO' CHE ESSERE COSI' ALTRIMENI NON TI AMEREI.> si sofferma di colpo, dopo aver espresso quest ultimo concetto. Non è da lui uscirsene con certe cose, eppure lo ha fatto. <perchè ce l'hai tanto contro quel potere...perchè non lasci chele cose facciano il loro corso...? Non lo capisci Sakura? Mi sta cercando...lui mi sta chiamando a se...e se non sarò io a raggiungerlo, prima o poi sarà lui a raggiungere me!> direbbe con uno sguardo piuttosto strno per poi andare a chiudere gli occhi qualche secondo <tu non credi abbastanza in me. Raido ha detto che ho grandi capacità. Ha detto che avrei potuto sbloccare i miei limiti, raggiungendo addirittura la sua forza grazie ad essi. Ed è quello che ho fatto...è quello che questo allenamento ha permesso accadesse...ma ciò non mi basta. Lui è un ninja rispettato e famoso dico bene? Non mi sembra stia dalla parte sbagliata, anzi, tutt'altro. Ha domato quel potere usandolo per cause non egoistiche. PERCHE' NON POSSO FARE LA STESSA COSA!?!>strillerebbe verso la Hyuga <io non ho abbandonato proprio nessuno. Sono tornato, qui e adesso, dopo aver raccolto informazioni...ed è ora che potrò chiedere il vostro aiuto...non potevo aspettare, te l'ho spiegato.... non posso dirti altro, perchè non ho altra spiegazione. Per te potrà essere una cazzata...ma dopo tutto la vita per quanto mi riguarda è fatta di istinto. Ho sempre seguito quest ultimo, e sempre l'istinto mi ha portato anche da te in passato, facendo si che nascesse l'impossibile. A volte le più grandi imprese, sono proprio quelle fatte senza pensarci, ma lanciandosi di petto. Forse si possono definire cazzate...ma saranno sempre ricordate come grandi...ed imprese...> concluderebbe per poi cominciare ad avvicinarsi alla porta <ad Hitomu voglio soltanto rispondere a tono. Voglio sentire cos'ha da dirmi...e non uscirtene con la storia che crede in me..si è visto che è il contrario, ma non lo biasimo per questo, anzi lo capisco. Un'ultima cosa...prima che io vada a riposare, e magari in ospedale...le tue ricerche...hanno avuto buon fine?>

00:05 Sakura:
 Santi numi. E' fuori di testa. < Se vuoi morire, prego accomodati. Io le ho fatte le missioni di livello B e fidati, non sono una passeggiata. Sei bravo, questo non lo mette in dubbio nessuno, ma non saresti in grado di affrontare gli innumerevoli pericoli che ci sono dietro.> No, questo no. Non è in grado lei e non si paragona a Saisashi. Ci mancherebbe. Sono due stili di lotta completamente diversi, quelli dei ragazzi. Se c'è una gerarchia, essa deve essere sempre rispettata. Così come la suddivisione dei lavori. <Tecniche proibite? Tu stai fuori di testa.> Fuori come un balcone. O forse anche di più. Non si capacita di quello che è successo, difronte alla trucida realtà. possibile che ogni volta che il ragazzo parta per qualche strambo viaggio, torna del tutto cambiato? Del tutto fuori di se? Ma che cavolo. Ci sono delle enormi differenze tr ail vecchio Saisashi e quello che si palesa difronte a lei. <Io sento le ragioni di tutti, Saisashi. Ma se quelle che sento sono opinabili o peggio. DISCUTIBILI, allora non mi sto zitta. E se ti dico tutte queste cose, se cerco di frenarti, è perché ti amo troppo.> Nonurla, ma incide parecchio con il tono tanto ch Ichiru si mette sull'attenti, andando a ringhiare sommessamente in direzione di Saisashi. <Shh, Ichiru. > Lo dice, senza tuttavia farlo desistere dal mettersi in guardia. <Io credo in te. Sempre e comunque. Ce l'ho con quel potere perché cambia le persone. Ma ti senti quando parli? Senti quello che dici?> Ha già fatto strada nella mente del ragazzo. Ha già avuto modo di modificare parte della sua percezione, parte della sua convinzione. parla di una voce che lo spinge a prenderlo. Ma cavolo. <Perché tu sei Saisashi. NON RAIDO OBORO. > Santo Hashirama, se lo prende glie ne da di santa Ragione. E con lei anche Mekura. Porca vacca se glie ne da. Lo farà sentire talmente male, ma talmente male, da far mettere lui in ginocchio a pregare che finiscano i tormenti che arrecherà al suo cervello. Madre Natura se lo fa. <Sì, vero. Le imprese possono essere definite grandi. ma qui stiamo parlando di potere. Non di imprese, né di gesta eroiche Saisashi. Io rimango della mia opinione.> E non la cambierà tanto facilmente. <Cosa te ne importa? Non hai voluto sapere nulla durante il mio viaggio, non vedo perché debba importarti.> Eh già. In ogni caso si parla sempre e solo di lui. E solo ora riesce a capire questa cosa. E' allucinante, in un certo senso. Tutto il potere ce l'ha lui. < Comunque sì, sono andate bene. Perché ho studiato molto, prima di muovermi.> Ding, piccola martellata. <Piuttosto che andare in ospedale, rimani qua. Ci penso io a curarti quello schifo.> Direbbe, staccandosi dal letto per muoversi verso il comò e tirare fuori un paio di strumenti per le medicazioni fatte in casa. <Quanto meno stai un po' con me. Visto che è un mese e passa che non rimani.> Ding, altra martellata. <Sempre se non ti do fastidio, ovviamente.> Piccata. Come non mai [Ch_ On]

00:22 Saisashi:
 <Proprio perchè sono difficili, voglio andare ed affrontarle nel migliore dei modi..solo così posso mettermi alla prova le mie capacità. Sono stanco di recuperare stupidi gatti, pulire strade, combattere contro qualche inutile pivello. Voglio dimostrare quanto valgo, o di me rimarrà soltanto un nome stampato nelle menti delle persone, come "vincitore del torneo", ma nulla di più> direbbe per poi andare a toccarsi la ferita passando la mancina su di essa, lentamente. Anche se non lo da a vedere, il dolore è persistente, non è abituato ad un colpo simile, una ferita in un solo punto. Fatica anche a respirare. <non sono fuori di testa. Ho distrutto ogni molecola del mio corpo per poter sbloccare questi vincoli....certo, ogni cosa ha un suo prezzo...> e queste tecniche hanno un prezzo molto salato da pagare, dovendo distruggere il proprio corpo per poterle utilizzare. <non voglio farmi cambiare da quel potere...voglio soltanto poterne usufruire..so di non essere Raido... ed è proprioper questo che intendo intraprendere una strada diversa...ma non riesco a comprendere tutta questa rabbia...Anche Furaya si è comportata allo stesso modo...> che avrà mai di tanto spaventoso quel marchio? Non ne vede la ragione. <certo che me ne importa, stupida..non ti ho voluto interrompere nel mentre...era qualcosa che dovevi fare da sola, proprio come il mio viaggio a Kusa...anche tu non mi scrivesti ne chiedesti nulla mentre ero via, ricordi? Ed è giusto così. Ma questo non significa che non mi importi. > Direbbe per poi accennare una smorfia di affaticamento sul volto. <bene...ne ero certo. Io non sarei in grado di studiare e preparare tutto come fai tu...sono orgoglioso di te...ricordalo sempre...immagino tu sappia evocare quei cosi allora...> il genin nella sua spontanea ingenuità, non recepisce il susseguirsi di frecciatine dritte dritte verso di lui. <non fraintendere..ma questa volta penso che sia qualcosa di più grave del solito..nonostante la mia resistenza fisica, comincio a faticare a reggere il dolore, e faccio fatica a respirare..sono bravo a mascherare non trovi? > direbbe poi poi grattarsi la nuca con la mancina, come è solito fare nei momenti di imbarazzo <penso che per quanto io odi farlo...dovrò fare un salto in quel fottuto ospedale...potessi non ci metterei mai più piede, FUCK! Però...potresti farmi compagnia se ti va...oppure potrei tornare domani sera....> direbbe placando un attimo gli animi, ricercando un attimo di tregua, cosa che ai due manca da un pò di tempo. <in entrambi i casi sarò comunque contento...scegli tu quel che preferisci...io ora vado, il respiro è troppo doloroso...ciao Sakura...buona notte...> direbbe per poi attendere li sull'uscio, come in attesa di qualcosa, qualcosa per cui lui è troppo timido, qualcosa che si è quasi scordato di come si faccia. Attenderà qualche istante e nel caso, intraprendrà la strada per l'ospedale [end]

00:35 Sakura:
 La ricerca di fama. Dei miei. Maniacalità ed egocentrismo a manetta. Altre due qualità che non sopporta di Saisashi. Un Ninja non cerca la gloria o la fama. Rimane in disparte, a lavorare e a proteggere. Questo è quello che fa e questo è quello che deve fare. La fama non porta a nulla se non a qualche stupida convinzione. <Lasciamo perdere.> Già. ormai non ci spreca nemmeno più il fiato. Si è stufata di fare sempre la predica, specie per cose come quella. Non ce la fa più. <Se il prezzo da pagare è la vita, allora no. Non ne vale la pena.> Ovvio. Ci mancherebbe altro. Per apprender ele tecniche non bisogna mai e poi mai rischiare di perdere la propria vita. Perché non c'è nulla di più importante della vita stessa, nel mondo. E' il motore che fa circolare tutte le cose. <Ah Furaya, un altro nome che devo aggiungere alla lista di persone contro le quali scagliare i miei Genjutsu.> Come le è venuto in mente di far partire Saisashi con Raido? E soprattutto, come le è venuto in mente di farlo partire e basta? Santi numi, la consigliera dell'Hokage. Il suo compito è consigliare, non di mandare gente alla rovina. La sentirà, quanto vero che Hashirama è stato il primo hokage. <Non ti scrissi perché non sapevo come contattarti, dato che non mi hai lasciato nulla se non una stupida lettera, idiota. TU sapevi dov'ero, con chi ero e cosa facevo. Potevi mandarmi un corvo.> Tanto per cambiare, no? Ora ch epotrebbe potenzialmente evocarli, la cosa è fatta. <Sì posso evocarli.> Più o meno. Mancherebbe giusto la firma sul rotolo che è in possesso di Yukio. Un altro viaggio che dovrà compiere, porca pupazza. E a beccarlo Yukio, sarà un problema. <No, non sei bravo. Vai in ospedale e fatti curare,così posso prenderti a calci nel culo come si deve.> Rimette a posto la vaschetta con dentro quelle due cose in croce che potevano aiutare il ragazzo a fare qualcosa. Nel mentro, si limiterebbe a prendere giusto posizione contro il comodino, mentre Ichiru scende dal letto, per raggiungerla zompettante. <No, vai da solo. Ora ho da fare.> Era intenta a studiare ed è quello che farà. Vuole fare tutto quanto da solo? Bene che lo faccia. < Ciao!> E attenderebbe l'uscita di Saisashi, per poi sbattere violentemente la porta. Si gira, andando a prendere la prima cosa che trova per poi lanciarla contro la porta. Botte su botte. <Stupido idiota, maledetto incoscente, ti faccio male.> Deve parlare con Mekura. Assolutamente. Forse a suon di botte lei potrà convincerlo. E continuerà ad urlare insulti a destra e manca, finché avrà fiato, con un Ichiru intento a guardarla in modo strano.[End]

Saisa e Sakura litigano.
Si vede che non ho voglia di scrivere un commento più lungo.
Buona lettura <3