al mercato di Kiri

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con Hajime

11:07 Hajime:
 Una giornata che potrebbe sembrare tranquilla qui a Kiri, ma che in realtà per il giovane genin non lo è affatto. La sua situazione sta peggiorando, in tutti i sensi possibili. Il nervosismo di questi ultimi giorni, infatti, non aiuta certamente l'albino. Non è riuscito ad ottenere quasi nessuna informazione, anzi quando l'ha fatto si sono rivelate quasi un flop, più o meno. Per di più con Shinobu ultimamente il loro legame sembra un po' più freddo, ma non può fargliene una colpa. Dopotutto la cosa è parecchio fallimentare, o almeno per ora il loro viaggio così sembrerebbe, quindi è normale essere un po' demoralizzati e negativi, o almeno così crede. Dovrebbe lasciar perdere? Tornarsene a Kusa e mettere una parola fine ad esso? è la cosa giusta da fare...? Lasciarsi tutto alle spalle e fregarsene? E poi... Francamente, ormai si sta anche dimenticando dei propri ricordi, anzi non ne ha quasi più di quello che era da bambino. Magari è un segno, magari è il suo stesso corpo a volerlo far demordere. Da quando il viaggio è iniziato, infatti, ha iniziato ad avere dei giramenti di testa e dei mancamenti sempre più forti. La memoria ogni tanto fa cilecca, tanto che gli sembra di star dimenticando sempre più cose. Ad esempio, adesso, questa nebbia comincia sempre più a sembrargli solamente nebbia, senza essere collegata a nulla della sua vita. E poi, la stessa vista comincia a dargli qualche problema, soprattutto la mattina, quando i raggi del sole gli arrivano dritti in faccia e sembrano volergli bruciare gli occhi. Che poi, per fortuna, la nebbia quasi perenne in questo villaggio lo aiuta molto, tanto da offuscare un po' questi ultimi e rendere la vita un po' più semplice al ragazzo. E poi, come gli ha fanno notare la sua compagna, in questi giorni il suo carattere è mutato, come se ci fosse qualcosa di diverso, ma lui non se n'è reso conto, anzi ha dato colpa allo stress, a tutta questa stramba avventura. Comunque sia, se è in giro c'è un motivo ben preciso. Anzi ce ne sono ben due. Deve andare al mercato per rimediare delle cose infatti. La prima è dell' armamento, visto che in parte il suo gli è stato rubato proprio all' interno di questo villaggio. La seconda è dell' abbigliamento, dato che il proprio l'ha dovuto un po' distruggere per camuffarsi meglio nei quartieri poveri della stessa Kiri per l'appunto. E su questi due punti s'è dovuto anche scontrare verbalmente con Shinobu. Lei non ha preso assolutamente bene la cosa di essere stata derubata sotto il loro stesso naso (neanche lui eh, ma lei decisamente peggio). Per di più quando è rientrato tutto sporco, puzzolente, con i vestiti strappati, senza neanche grosse informazioni, quello è stato un altro momento difficile, quasi che si è chiesto se per quella notte sarebbe stato più saggio prendere un' altra stanza, anche se lui avrebbe solamente voluto... Vabbè, indossa una canotta bianca, a maniche corte, sentendo un po' il freddo. Dei pantaloncini neri, che sono gli stessi della tuta che ha rovinato, che non sono un bello spettacolo ma che ha cercato di sistemare alla bell' e meglio. Per finire i sandali da ninja neri, anche questi rovinati, che dovrà presto sostituire per cestinarli.

11:18 Hajime:
 Il primo posto quindi, per comodità e logica, è un mercante di vestiti e di altre cose per l'abbigliamento. In effetti non gli piace per niente girare così, come se fosse ancora quello che non è più da molto tempo ormai. Per di più, ma questo è convinto per scelta propria, sta cominciando a cancellarsi anche qualche ricordo della sua brutta vita passata, non volendo quasi più ricordare nulla di essa e di questo è assolutamente felice. Quindi, tornando al presente, escluso un po' dei propri soldi con se non ha nient'altro, ne coprifronte, ne zaino, ne porta oggetti, ne niente. Tanto, visto come va la sua ricerca, non gli cambierebbe nulla. Se non avesse trasformato questa pseudo "caccia" in un motivo di vita ormai, allora avrebbe già smesso. Ma poi, che gli resterebbe di fare? Che altri scopi potrebbe trovare? Nessuno. Potrebbe passare la propria vita a fare da angelo custode a Shinobu, in fondo lei si sente una demonessa, quindi chi potrebbe averne di più il bisogno? Restare al suo fianco giorno per giorno, ora per ora, proteggendola, supportandola, ascoltandola, facendo tutte le cose di cui ha bisogno. Senza chiedere nient'altro, accontentandosi di questo. Poi certo, ogni tanto potrebbe anche compiere qualche missione che gli viene richiesta, dopotutto è pur sempre un ninja di Kusa. Sarebbe una bella vita? Forse... Ma alla fine che importanza ha, adesso è qui, deve mettere una pietra (decisamente grossa) sopra a questa storia e poi può anche tornare a non esistere, se è questo quello che gli piacerebbe fare. Un brivido lo prende lungo la schiena. Si trova davanti ad un piccolo negozietto che ha appeso sulla porta d'ingresso un piccolo cartello ad essa agganciato con scritto "aperto". Dal nome del posto dovrebbe essere proprio quello di cui ha comodo, visto che si chiama "Stoffe di prima seconda e... Se vuoi... Terza mano!". Non un posto che sprizzi sicurezza eh, questo è ovvio. Non crede infatti di trovare chissà quale qualità, ma alla fine, che importa? Entrerebbe quindi, notando che all' interno il proprietario (quello dietro al bancone), sta già trattando qualcosa con una cliente che si trova davanti, bella grossa e formosa la signora, il contrario di lui che sembrerebbe più una talpa che un uomo, con due occhiali dalle lenti giganti che gli penzolano sul viso. La voce di quest'ultimo è molto acuta, quasi fastidiosa, mentre la donna sembra più adatta all' opera che ad un semplice dialogo in un posto così sciatto come questa bottega. Inizia a guardarsi intorno, studiando sia la forma del negozio che quello che lo circonda, cercando di capirne la logica, aspettandosi almeno che le cose fossero divise tra uomo e donna, bambino, ragazzo e adulto. Ma è evidente che non sia così. Scuote solo la testa, ci vorrà pazienza molto probabilmente.

11:30 Hajime:
 Ed alla fine troverebbe anche quello che fa a caso suo, o almeno così crede. Non che abbia dei gusti in particolare il ragazzo, figuriamoci, non è proprio quel genere di persona. Però, se deve pensare a dei colori, adesso che può permetterselo, allora prediligerebbe colori spenti o scuri, in genere il nero e il grigio cenere. Crede infatti che possano mettere in risalto il suo stesso essere, il proprio comportamento e la propria visione delle cose. Infatti, pessimista com'è, non c'è un vero e proprio bianco. C'è più che altro uno standard grigio, ovvero la sopravvivenza che ci circonda e che caratterizza gli individui, che poi si può tranquillamene tramutare in nero quando due sopravvivenze diverse vanno a scontrarsi. Ma vabbè, non è il momento di star a parlare di questo. Afferrata una magietta a maniche lunghe e nera, ne troppo leggera ma neanche troppo pesante, proverebbe a studiarne le dimensioni, portandosela anche sul petto per controllare la lunghezza delle maniche e del busto. Quindi, soddisfatto, cercherebbe un altro po', fin quando non si trova davanti ad una pila di abiti neri. Le altre due figure nel negozio stanno ancora blaterando e lanciando offerta e controfferta l'una all' altra. Tutto questo per pochi spiccioli per un vestito che francamente il giovane genin ritiene orribile, ma che probabilmente è uno dei migliori in questo posto, vista la qualità estremamente bassa della merce. Sospira, un po' spazientito, mentre inizia a frugare tra quella montagna nera. Tiene comunque stretta la maglietta che è riuscito a trovar prima, sia mai che se la perda, dopo ci vorrà una fatica enorme per ritrovare qualcosa di decente. Non sembra però andargli bene questa volta la ricerca, tanto che alla fine, frustrato, andrebbe a spostare proprio tutta la montagnetta di cose che ha appena ispezionato, un po' con frustrazione. Da li sotto, inaspettatamente, ecco che gli salterebbe all' occhio qualcosa che prima era nascosto. Infatti, sotto a tutti quei panni scuri, si celavano dei pantaloncini a vita bassa e ne troppo corti, ne lunghi, grigio cenere. Perfetti per lui. Dopo averli afferrati, andrebbe a studiarne le dimensioni. La vita è un po' bassa, come aveva già visto inizialmente, ma non pensa possa creargli problemi. Di lunghezza gli arrivano poco sotto la metà dei polpacci, ma non lo stringono, facendogli capire che sono stati pensati proprio per essere così. Magari per qualcuno possono sembrare un pugno negli occhi, ma a lui non interessa. Gli sembrano abbastanza resistenti, un colore che gli piace, e comodi. Quello di cui ha bisogno. Per fortuna del ragazzo, poi, il reparto scarpe è diviso dal resto, almeno questo. Andrebbe li, studierebbe i numeri, per poi dirigersi verso il proprio e andare a scegliere tra quel poco che c'è. Si accontenterebbe di un paio di sandali con l'allaccio sia nella parte superiore del piede che sul tallone dietro, di color marrone.

11:40 Hajime:
 Per fortuna del ragazzo, almeno qualcosa gli gira a verso, sembrerebbe anche che la signora abbia finito di contrattare con il mercante. Infatti, pagato il loro accordo, se ne andrebbe con il vestito, lasciando quindi la cassa ed il bancone liberi. Il giovane kusano si avvicinerebbe senza problemi. Visto lo stato trasandato che ha, le prima reazione del mercante non è delle migliori, tanto che se ne esce con un "non faccio beneficenza ai poveri ragazzo... Vattene". La cosa lo irrita, non poco, ma non reagirà, dopotutto sa come sono ridotti i vestiti che porta, gli basta pensare che la notte prima, per togliersi lo sporco dal proprio corpo, c'ha messo un infinità e un bagno lunghissimo, quasi che fosse morto nella vasca. <Non sono ne un povero ne un ladro> Risponderebbe con tono secco e deciso, quasi un po' minaccioso. Quindi appoggerebbe la merce davanti all' altra figura, guardandola dritta negli occhi e sporgendosi un po' sul bancone sopra di essa, per avvicinarsi in modo minaccioso. <Ed odio la gente che mi definisce tale> Dice con altrettanto tono acido. Perchè l'ha fatto? Non era assolutamente necessario, ma come detto prima, ultimamente è un po' diverso, fatica a pensare tante volte, tanto che dice le cose così come gli vengono, senza star troppo a ragionarci su. Non sa se è distrazione o rabbia o quello che è, sta di fatto che c'è qualcosa di diverso in lui. Andrebbe a prendere dalla tasca un sacchetto con i propri soldi, facendo sentire il suono al mercante che magari adesso potrebbe anche capire che non sta scherzando. <Dimmi quanto ti devo per questi... E fai un prezzo onesto...> Gli dice, cercando di intimidire quella figura ma non perchè spera di guadagnarci qualcosa, più che altro perchè si sente veramente infastidito e arrabbiato. Il tono e lo sguardo stesso del ragazzo andrebbero a testimoniare questa cosa. Comunque, visto che l'altro vuole i soldi e lui vuole i vestiti, troverebbero facilmente un accordo. <Bene... Ora ti faccio una proposta... Se sai dirmi esattamente dove si trova la Nebbia oscura... E mi ci accompagni... Ti do il doppio delle monete...> Un affare forse, chissà. Sta di fatto che ci andrebbero probabilmente alla chiusura del negozio, o forse no, dipende tutto dalla conoscenza di quel mercante del villaggio. Comunque sia, prese le cose, andrebbe nel camerino del negozio (una semplice tenda in un angolo) per cambiarsi. Quindi con i nuovi vestiti indossati andrebbe a dirigersi verso l'uscita, portando quelli di prima sottobraccio, pronto per dirigersi verso la sua prossima meta, una piccola armeria, o un negozio di equipaggiamento.

11:54 Hajime:
 Sembrerebbe ancora una volta fortunato il ragazzo, visto che non deve neanche cercare molto. In effetti, essendo questa la zona commerciale, piena di mercanti e simili, non deve neanche stare a cercare troppo. SI imbatterebbe in una bancarella, dove ci sono esposti una grande varietà di kunai, di shuriken e di altri oggetti utili per un ninja. Fa un sorriso, avvicinandosi al bancone. Il mercante lo noterebbe quasi subito, lanciandogli addosso uno sguardo per studiarlo. Probabilmente deve trattarsi di un ninja, penserebbe il giovane kusano dai capelli bianchi, studiandone sia i lineamenti che il fisico, per finire con la postura ed i gesti. "serve qualcosa?" chiederebbe quella figura. Farebbe un sorriso il ragazzo, quasi non riuscisse a trattenere la gioia nel vedere tutte quelle armi, come se qualcosa dentro di se lo rincuorasse data la vista di quelle cose. <Si> direbbe abbastanza secco, ma sempre con quel ghigno in volto. "non sono giocattoli questi... Lo sai vero?" Il ghigno sul volto del ragazzo diventerebbe ancora più grande, adesso è anche divertito da questa cosa. Certo, non porta ne armi ne porta oggetti, neanche il coprifronte sulla testa, quindi è normalissimo che quella figura sia un po' diffidente nei confronti del ragazzo. Ma questo lo diverte, perchè è qualcosa che ha a che fare con l'equipaggiamento da ninja, una cosa essenziale per lui, che in oltre gli va a dare una forte adrenalina. Prenderebbe un piccolo rotolo di carta dalla tasca dei pantaloni che prima si è tolto, porgendolo all' altra figura e continuando a fissarlo con lo stesso sorrisetto provocatorio di prima (come a dire... Vogliamo vedere chi ce l'ha più lungo eh?! LoL). <Mi servono tutte le cose scritte li sopra... Come vedi ci sono anche le quantità e tranquillo... Posso pagare...> Infatti, come prima, andrebbe ad estrarre i propri soldi, per mostrarli all' altra figura. Su quel pezzetto di carta, comunque sia, ci sarebbe scritto tutto il materiale che gli serve, ovvero quello che gli hanno rubato qualche giorno prima, sia quello che perso da lui che quello rubato alla ragazza. Dai porta kunai alle carte bomba insomma, senza dimenticare nulla. Certo, sarà un bel colpo per la sua economia, ma non può farci molto. Almeno lui non può andare in giro senza armi, infatti, non può affidarsi ad una propria innata, ne può contare al cento per cento sul ninjutsu. Trovandosi a combattere ad esempio contro uno abile nel manovrare l'elemento della terra, si troverebbe in netta difficoltà essendo un utilizzatore del suiton. Quindi ha bisogno del proprio equipaggiamento, che gli piaccia o meno. Fa un sospiro, un po' di sollievo, un po' di stanchezza, mentre l'altro, dopo averlo fissato un' ultima volta, si gira per preparare le cose di cui ha bisogno, tenendo sempre quel piccolo rotolo sotto la propria visuale per essere sicuro di non dimenticarsi nulla. La nebbia continua a vegliare sul villaggio comunque, come se fosse una mamma che tiene in braccio il suo piccolo bimbo.

12:03 Hajime:
 Continua a guardare l'altra figura, studiando anche un po' il panorama che lo circonda. Il resto dei negozianti, la gente che cammina, le grida, le offerte, chi più ne ha più ne metta. Certamente in un posto del genere girare di giorno è più sicuro che di notte, su questo ci sono pochi dubbi. "ecco fatto" sarebbero le uniche parole che riporterebbero l'attenzione del ragazzo verso l'altra figura. Quindi, pagando il conto e quanto deve a quell' uomo, accetterebbe il fagotto impacchettato quello gli ha preparato. Senza star troppo a pensarci sopra, dopo aver rimesso i soldi in tasca, lo afferrerebbe con la mano libera, portandoselo sotto braccio. Infatti, mentre da una parte ha questi nuovi oggetti, dall' altro non va dimenticato che tiene i vecchi abiti. Decide che farà ancora due passi, guardandosi intorno per studiare un po' la zona, magari decidere un posto dove poter prendere qualcosa da mangiare o dove poter fermarsi direttamente, dopo essere andato a chiamare Shinobu. Qualcosa però gli passa al volo per la testa. <Aspetta!> Direbbe a quella figura che l'ha appena servito. Come ha fatto a non pensarci subito? Un venditore di armi dovrebbe certamente sapere dove trovare quel posto... No? Attirata nuovamente l'attenzione del mercante, quindi, andrebbe a chiedergli senza mezzi termini. <Avrai già capito che sono un ninja... Dimmi... Sai dirmi dove trovare la nebbia oscura? E non dirmi in quel vicoletto sotto il ponte... Dove alla fine c'è una piazza... Mi servono informazioni più precise... E sono anche disposto a pagare...> Dice senza mezzi termini, sperando di aver fatto centro questa volta. Non sa perchè, ma rispetto al mercante del negozio di prima, quell' uomo talpa con gli occhiali troppo grossi, questa volta chrede di aver fatto centro, o quanto meno di avere più speranze nell' ottenere qualcosa. Ascolterebbe la risposta, quindi se ne tornerebbe poi per i propri passi, pronto a riferire tutto quanto a Shinobu, se è riuscito a ottenere qualcosa. Sennò le consegnerà solo la parte di equipaggiamento che le era stato rubato. Spera che questo semplice gesto possa tranquillizzare un po' gli animi tra i due, che infatti ultimamente sono un po' troppo accesi. Non può permettersi di litigare con lei, non ora, non lo reggerebbe. Nel mentre nota anche un bel banco che vende del pesce cotto sul momento. Ecco dove potranno vernire a mangiare, senza ombra di dubbio. [end]

Hajime ha bisogno di fare delle compere, ma soprattutto di ottenere informazioni, un po' come sempre ultimamente. Chissà, magari questa volta può essere quella buona.