Una serata a tre

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22:10 Zashiki:
  [Locale Kukoku] Altra sera, altro giro, altro regalo. Ecco cosa succede in quel di Kusa. La notte è sopraggiunta, il cielo si è tinto di un nero denso, opprimente, vuoto che viene reso più dolce solo da quelle piccole luci che sono le stelle. Una notte come le altre all'apparenza. Notte. La gente dorme, si riposa, sogna. Poi c'è lui, l'antieroe per eccellenza, Zashiki. Lui è sveglio, dannatamente sveglio. Lavora, lavora senza sosta. Da quando è tornato, il giovane Yakuza ha ripreso le cose in mano. Ma non è finita qua, ora ha ben due nuove gatte da pelare. La ricerca del collega in affari e quella dannata ficcanaso di Hikari. Ma al secondo problema dovrebbe pensarci Rasetsu. Non più un attimo di tempo, tra gli affari, la droga e il locale non ha più nemmeno tempo di respirare. Da bravo uomo d'affari quale è si trova dietro al bancone a servire i vari clienti. Con lui vi sono le due affidabilissime cameriere: Fujiko e Margot. Due belle ragazze, vestite in maniera molto elegante, entrambe infatti indossano un completo nero di stoffa raffinata che fa intravedere le belle linee delle ragazze. Un abbigliamento consono a quella che è l'attitudine del locale, un locale raffinato, prestigioso e anche mafioso, perché no. Il locale è composta da diversi tavolini in vetro accompagnati da divanetti. Un bancone discretamente grande in legno e alcuni sgabelli che ne consento la seduta. A quest'ora il locale è già discretamente pieno e di certo non mancano i vari Yakuza, del resto il locale è ormai diventato quasi una base del gruppo. Il giovane Doku indossa un abito elegante, un completo gessato, nero fatto da una camicia di lino nera, un pantalone nero discretamente aderente, un paio di scarpe nere eleganti, un paio di bretelle bianche e una fedora bianca che fa risaltare i corvini capelli. Le mani, le velenose mani sono ricoperte da un paio di guanti neri, in pelle. Si muove rapido, deve soddisfare più o meno tutti, anche se qualche chiacchierata non se la nega mai. Mannaggia a lui e la sua fissa verso le informazioni, occhi e orecchie ovunque, questo è uno dei suoi obiettivi. Beh, sta di fatto che per ora la serata pare essere discretamente tranquilla.

22:25 Koichi:
  [Locale Kukoku.] Palpebre aperte, nuovamente schiuse, dopo la lunga dormita sotto la protezione del ciliegio secolare, in cui avrebbe potuto reprimere una discreta quantità di quel dolore ed esternarlo, lentamente, verso l'esterno, verso quel firmamento piangente. Dopo un lungo bagno, avrebbe deciso di riprendere il proprio cammino, la propria intenzione, in qualità di sole, di continuare a brillare, seppur la propria luna sia oramai un ricordo. Non semplice, ancora vivo in quella mente maschile, la quale starebbe metabolizzando gradualmente quella dipartita totale, definitiva. Silente, non potrebbe rimanere ancora a lungo all'interno dell'Anteiku, ove avrebbe fin troppi pensieri legati alla Genin scomparsa; per tale motivo si sarebbe spostato, per non dire fuggito, altrove, verso le strade del plesso cittadino. Passi che si conseguirebbero lenti, in piccole falcate, quasi come se volesse davvero godersi quel tragitto, quel cammino. <Uh...> Una semplice emissione, ma non solo d'aria, ma di una piccola coltre di fumo biancastro: come mai? Semplicemente, stretto tra quelle labbra, potrebbe presentarsi il proprio fedele Kiseru, la pipa orientale, il quale andrebbe a bruciare dell'ottimo tabacco, d'eccelsa fattura, in quel fornello metallico, estremità opposta al bocchino, ove poggiano quelle due linee rosate. Non si preoccuperebbe di macchiare appena l'aria circostante di quel fumo, prima che questo possa dissolversi lentamente, in un movimento ascendente. Vorrebbe rilassarsi, vorrebbe estraniarsi da quel turbinio di pensieri che attanagliano il proprio cervello, ma non saprebbe come, non idealizzerebbe un adeguato sentiero per ciò. Proprio in quel momento, le iridi arancioni, due magneti, andrebbero ad accarezzare una struttura, la sua insegna, e lasciar che un brivido di curiosità possa assalirlo: può essere realmente un'ottima idea? Andrebbe anche a visionare la presenza di qualche ipotetico cartello che proibisce l'accesso ai fumatori; sarebbe anche sfortuna, in effetti. Ma non trovandolo, non troverà ancora altra opposizione, lasciando che il proprio passo venga modificato, alterato, affinché la meta prestabilità si trasformerebbe proprio nel locale, proprietà della Yakuza di Kusa. Incurante di ciò, per ovvi motivi; alla fine, a lui cosa importerebbe? Dunque non si preoccuperà a scrollare appena il capo, una volta acceduto, nel visionare l'interno, facendo danzare quelle ciocche azzurre, chioma ribelle e senza che possa essere domata. Meravigliato dall'interno, dalla sua estetica, non farebbe altro che prendere qualche altro passo, in direzione del bancone, con quel portamento che lo avrebbe sempre caratterizzato: nulla di così nobile, ma sicuramente elegante e fluido. Abbigliamento? Un vestiario che potremo definire d'ottima fattura, con un haori ed un pantalone elasticizzato che velano perfettamente il corpo maschile ed un obi grigio, piccolo, che andrebbe a stringere sulla vita, risaltando la fisionomia d'egli. Riuscirà a scorgere uno sgabello libero, per sé? [Chakra On][Equip.Scheda]

22:44 Raion:
  [locale Kukoku] Camicia rosa sbottonata nei primi due bottoni e maniche arrotolate fino ai gomiti, pantaloni neri con trama floreale ai lati al livello delle tasche e nella parte interna del pantalone. scarpa chiusa fino alla caviglia scura e si va di accessorio come l'orecchino a tre pendenti dorato che scendono di lato, una catena a maglia leggera attorno al collo e diversi braccialetti di cuoio attorno ai polsi. Insomma un abbigliamento fresco, uno di quelli che tira fuori quando non ha missioni o da pensare alla good flowers. I locali sono in fase di restauro, gli occuperà un po' di tempo, un po' di soldi ed un po' di guadagni, ma per ora le cose vanno bene anche sono lo che cucine in funzione. Questo gli permette di guardarsi attorno, di sapere che cosa offre la concorrenza, non solo per quello che riguarda i prodotti, ma anche per come i local sono stati arredati e cosa piace alla clientela. Insomma, anche in pausa è sempre dietro a studiare per migliorarsi, come cuoco e come possessore di un locale a sua volta. Cammina per le strade con il suo inseparabile paio di occhiali scuri addosso con la montatura delle lenti quadrate. Allunga il passo decidendo di entrare al locale Kukoku rimanendo fuori, osservando la scritta con un certo interesse <nome interessante> afferma questo andando ad aprire la porta verso l'interno del locale, prendendosi il suo tempo per guardarsi attorno e elencare mentalmente quello che gli piace e quello che non gli piace. Detto ciò, si avvicina al bancone, cercando un posto a sedere facendo un cenno verso Zashiki nel caso fosse vicino <buona sera> allarga il sorriso mostrando una fila di denti bianchi senza però togliere gli occhiali. [ch on][documenti e chiavi]

22:54 Zashiki:
  [Locale Kukoku] La serata procede <Fujiko, prepara quattro bicchieri di Whiskey> breve pausa <Margot, portali al tavolo due> dirige come un grande direttore d'orchestra. E' preciso, dannatamente preciso. Ma nessuno sa cosa c'è dietro a quella maschera di ghiaccio che cela ogni qualsivoglia emozione. Lo sguardo blu, magnetico fissa ogni persona del locale. Dalle facce ben conosciute a quelle nuove, non si fa scappare nulla. Ogni tanto una qualche occhiata particolare, quasi come un cenno, verso certe persone. Colleghi, spacciatori o semplici conoscenti. Dipendi dai casi. Un locale come covo, che idea geniale vero? Si, più o meno, forse più che altro perché il sommo Yukio copre quella che è la sua famiglia, la Yakuza. Non si ferma un attimo, un continuo destra, sinistra, su e giù. Tutto fatto con la massima eleganza e raffinatezza, ci tiene allo stile Zashiki. Si sentono tante voci, tante parole e il giovane cercherebbe di percepirle tutte o almeno il più possibile. E' attento, almeno fino a quando non si presentano due persone, due persone nuove, mai viste ad ora. Le squadra ben bene. Da cima a fondo. Due persone completamente diverse <Buona sera> cordiale ma freddo, quasi essenziale. Ma la voce, la voce del piccolo Narciso è sempre delicata, carismatica. Lo sguardo ora, viene posto sui due neo entrati. Quindi la mano destra scomparirebbe sotto il bancone e dopo poco tornerebbe con due menù. Questi verrebbero lasciati dinnanzi ai due ninja <Ecco i menu, scegliete pure> afferma sicuro il ragazzo. Lo sguardo rimane attratto dal ragazzo con il kimono, che sia un nobile <Bel completo, raffinato ed elegante> esclama mentre pazientemente attende l'ordinazione dei due <Deve essere di una discreta qualità> chiacchiera, chiacchiera tanto. Se poi trova qualcosa che gli interessa è pure peggio. L'altra persona, più "normale" se così si può dire, per ora non ha attirato troppo l'attenzione del ragazzo. Ma chi sa, mai dire mai.

23:09 Koichi:
  [Locale Kukoku.] La propria attenzioene sarebbe ai massimi livelli, una guardia che comunque dovrebbe esser sufficiente a poter attingere al proprio circolo di chakra abbastanza rapidamente e reagire come meglio sarebbe possibile; non avrebbe voglia di demolire una porzione del villaggio, seppur il proprio umore possa risultare momentaneamente instabile, soprattutto se cederebbe posto al proprio subconscio, a quell'albino rinchiuso oltre i cancelli ed incatenato con ferree catene. <Ti ringrazio.> Risponderebbe cortesemente a quel complimento così diretto della controparte, mentre dovrebbe riuscire ad individuare ciò che pretenderebbe: una postazione, anche distante da altri individui se fosse possibile, preferendo rimanere quanto più distaccato possibile da un chiacchierricio troppo rumoroso. Si siederebbe, piegando appena la propria schiena in avanti e poggiando le dita su quel ligneo banco, saggiandone quasi la pulizia dello stesso. Accarezzarebbe appena quella superficie, sotto i propri polpastrelli, prima di ricevere quel menù che, sinceramente, non lo afferra neanche, lasciando che un semplice sguardo possa calarsi su quel documento. Non gli interesserebbe minimamente, preferendo agire in altro modo: <Vorrei evitare di scegliere qualcosa di comune.> Vorrebbe davvero sfiorare l'anormale, almeno per questa sera. Assaggiare il brivido dell'improvvisazione, tra un tiro ed un altro, tra un'inspirazione ed una espulsione di fumo. <Sembri esser attento ai particolari...> Incalzerebbe il discorso, notando il suo dirigere dietro quella linea che separa la clientela dal lavoratore; e lui, di quel campo, se ne intenderebbe a sufficienza. Forse fin troppo. <...Dunque ti chiedo un alcolico, che nessuno mai ha potuto assaggiare, e che rispecchi la tua idea, la tua impressione...> Il dito della mano destra che andrebbe a raddrizzarsi, quell'indice che punterebbe proprio se stesso. <...su di me.> Stramba richiesta, particolare, ma con il Chuunin sarebbe difficile fare altrimenti. Non una scatola di cioccolatini famosi, ma sempre una scatola chiusa da cui potrebbe comparire qualsiasi gusto. Enigmatico, quanto basta, lasiando che la mano prima impegnata possa sciogliersi, lascaer che il menù possa essere nuovamente ritirato. <E se preferisci una difficoltà maggiore, ti chiederei qualcosa con una discreta percentuale alcolica, ma non strettamente eccessiva.> Vorrebbe gustarlo completamente e non inghiottire semplice alcol, puro, che potrebbe colpirlo immediatamente. Sembra quasi che tenta di salvaguardare la propria esistenza, il proprio nome, evitando di rimanerne vittima; invece il suo obiettivo reale sarebbe quello di non ubriacarsi, ma non per se stesso, ma per la salvaguardia di chi vi sia attorno! [Chakra On][Equip.Scheda]

23:22 Raion:
  [locale Kukoku] Raion annuisce sempre sorridendo offrendo un sottile <grazie> prima di tornare a leggere il Menù. Solleva un sopracciglio osservando i vari cocktail offerti e gli alcolici. Ovviamente ci sarebbero dei grandi classici, roba varia, niente di particolare o eccessivo, una scelta del resto, non può essere contrario. Ma rimane li ad analizzare il tutto in modo da scegliere cosa prendere.Solleva la schiena volgendo l'attenzione verso Koichi il quale decide di fare una richiesta particolare al, suppone, proprietario della baracca, il quale chiede qualcosa che nessuno a mai potuto assaggiare e che rispecchi la sua idea rispetto a Koichi...non riesce a trattenersi dal sogghignare ad una richiesta tanto pretenziosa, facendo una smorfia con le labbra assottigliandole in modo da far morire la risatina che gli sta sfuggendo. <è elegante quel kimono sicuramente, ma non abbastanza per flertare in questo modo> Si massaggia la faccia andando a stringersi le labbra nella mano destra ed il mento. <ehh...io credo che prenderò qualcosa di più comune: un Moscow mule, niente ginger ale o vodka sostituiscile con il Saké per cortesia, e aggiungici se possibile una grattata di zenzero, una fogliolina di menta e il sale sul bordo bicchiere grazie> e Se Koichi è rimasto sul vago Raion invece è stato fin troppo descrittivo su cosa vuole da lui quella sera. Ritorna con la schiena dritta allargando gli angoli delle labbra in attesa mentre tamburella con le dita della mano destra aspettando il suo drink. [ch on ][documenti, soldi e chiavi][occhiali on]

23:34 Zashiki:
  [Locale Kukoku] Non fa una piega il giovane <Abbiamo delle alte esigenze> sussurrerebbe appena <Margot, occupati tu della sala, devo occuparmi di una cosa> e quando dice così di solito c'entrano gli affari malavitosi, ma non questa volta <Capisco> quindi attenderebbe ora anche l'ordinazione dell'altro signore. Mentre attende prosegue la chiacchierata con Koichi <Che fa nella vita, signore?> elegante, pacato sceglie bene le parole e di solito riesce ad adattarsi bene alla situazione. Cerca di non risultare troppo invadente, ma ora vuole sapere di più del ragazzo. Arriva anche l'ordinazione di Raion, decisamente più deciso, diretto. Insomma è dinnanzi a due persone completamente diverse. Sorvola sul flirt, non è decisamente il tipo che da peso a certe cose e soprattutto non quando è in servizio <Va bene, arriva subito> prende anche il secondo ordine. Un 'ultima occhiata verso il seiun <Lei invece signore, cosa fa nella vita?> domanda cordiale mentre inizia a cercare gli ingredienti necessari a soddisfare le esigenze dei suoi clienti.. Il primo che viene preparato è il Moscow mule per Raion. Apportate le variazioni richieste dal ninja andrebbe a comporre quello che è il suo ordine, un cocktail non troppo complicato ma di eccellente qualità. Non dovrebbe metterci troppo e cercherebbe di preparare il tutto in maniera più elegante, con movimenti fluidi e il più sicuri possibili. L'alcolico verrebbe dunque versato in una piccola tazza di rame, caratteristica di quel particolare cocktail e anche scelta coreografica, se così si vuol dire. Una volta completato lo porgerebbe verso il Ninja <A lei, spero sia di suo gradimento> completa quindi. Ora tocca al pretenzioso Koichi. Andrebbe a prelevare quindi del bourbon e tre tipi diversi di whiskey, insomma una vera bomba. Si, ma una bomba dolce al palato che dovrebbe esplodere una volta raggiunto lo stomaco. Insomma un'apparente innocenza che però nasconde un lato più esplosivo. Ci avrà preso il giovane Zashiki? Sarà di gradimento? Beh, intanto glielo pone <A lei signore> termina quindi ora il ragazzo. Ha svolto a pieno le proprie mansioni, ora lo sguardo si muoverebbe sulle cameriere <Veloci ragazze, veloci> conclude così, sempre vigile.

23:49 Koichi:
  [Locale Kukoku.] Non potrebbe non notarlo, non potrebbe non inquadrare quel volto del Seiun, ancora rinchiuso in un paio di lenti scure. <Dici?> Osserverebbe rapidamente il proprio vestiario, come se non lo conoscesse affatto, come se fosse un recente acquisto del Chuunin. <Non ho bisogno di due ricami per avanzare questo genere di interessi.> Boccerebbe l'intera idea di avanzare un flirt, sfruttando il proprio abbigliamento. <Sarebbe più facile far affondare la fanciulla con uno sguardo.> Sembrerebbe conscio del potere che si rivelerebbe in quella tonalità così carica, come se fossero due focolari pronti ad incenerire qualsiasi persona su cui si posano. Alzerebbe appena le spalle, incassando appena il capo fra queste, non preoccupandosi che quell'ultima battuta potesse essere identificata come una provocazione per l'altro, per il fatto che quest'ultimo non mostri i suoi occhi per qualche problema particolare. Ironizza, reagendo a modo. Non gli piacerebbe esser pizzicato, senza poter reagire con lo stesso velo di divertimento. <Puoi anche evitare quell'appellativo, è terribile.> Quasi come se potesse sentirsi realmente più anziano di quello che potrebbe sembrare, eppure la sua pelle potrebbe esser intravista ancora priva di rughe. <Il mio nome è Koichi.> Si presenterebbe, quasi con non curanza, non affidandosi particolarmente al celare quel tipo di informazioni. Alla fine, trovare il proprio nominativo potrebbe risultare molto più facile di quello che potrebbe sembrare: nasconderlo alimenterebbe solo una serie innumerevoli di dubbi, oltre ad un alone di mistero ingiustificato. <E con chi ho il piacere di condividere questo bancone?> Verso il cuoco, prima, e poi: <E colui che sembra esser proprietario di questa struttura?> Non s'abbasserebbe a chiedere solo di colui che lo affiancherebbe, ma anche all'individuo che si presenta dinanzi, all'altra sponda di quel bancone. <Uh...> Ancora altro fumo andrebbe ad esser emesso, in una direzione neutrale, verso un punto che non potrebbe infastidire eccessivamente il dialogo. Non è vietato fumare, no? <Cerco solo un mero divertimento, che mi possa intrattenere quanto più tempo possibile.> Compierebbe una piccola smorfia, come se non avesse trovato ancora qualcosa che possa soddisfarlo, che possa colmare quella ricerca continua. Non curante delle informazioni personali, vero, ma non per tale motivo così stupido da elencarle, senza un motivo coerente. Lascerebbe così che la mano destra possa afferrare il vitreo contenitore e portare il liquido all'interno, facendolo scorgere rapidamente, per tutta la cavità orale. Dolce, questo potrebbe avvertire inizialmente, e solo in un secondo momento, l'esplosione avverrebbe, all'altezza dello stomaco. Sentirebbe il calore pervaderlo, quasi soffocarlo, seppur non lo voglia dimostrare apertamente, ma smuovendo appena il proprio naso. <Curiosa impressione.> Un liquido che potrebbe seguire davvero la melodia della propria esistenza, oppure no? [Chakra On][Equip.Scheda]

00:13 Raion:
  [locale Kukoku] Annuisce osservando il suo drink arrivare di fronte a lui, ne osserva la composizione, il modo in cui viene presentato. Lo analizza e sorride soddisfatto mentre sente Koichi rimarcare delle parole sullo sguardo e sugli abiti che indossa come se fossero due straccetti. <dici?> afferma Raion facendo il finto tonto andando a prendere il bicchiere per poi portarlo alle labbra: il sale esplode sulla lingua, e si scioglie con il sapore del sakè e la freschezza dello zenzero insieme alla menta ed il cetriolo. La goccia di limone è la ciliegina sulla torta che lo porta a leccarsi i baffi dopo averlo sorseggiato. <dovrei provarci allora> sogghigna questo guardando verso Zashiki <hum, bhe diciamo che sono il felice proprietario di un piccolo ristorante con apertura notturna, ninja nelle necessità, come più o meno una buona percentuale di cittadini a Kusa, nulla di particolare o di interessante...bhe per quello basto modestamente parlando solo io, ah si, sono anche un sensei amato dalle folle di allievi > e con questo incrocia le gambe e sorseggerebbe sollevando il mento verso l'alto in un modo di fare quasi femminile. <che brio, me ne faccia un'altro, meno zucchero per cortesia> chiede verso Zashiki leccandosi ancora una volta le labbra. <con chi hai a che fare?> domanda ridacchiando <con il più grande esponente della razza umana chi altri?> afferma gonfiandosi il petto mentre manterrebbe un lungo respiro. <Raion, solo Raion per voi, oppure va anche bene signor Raion o il magnifico...o con qualche nome che mi deve venire in mente, ma risolverò tutto con un po' di alcol in più> quindi porge il bicchiere vuoto con un sorriso soddisfatto sulle labbra. [ch on ]

00:22 Zashiki:
  [Locale Kukoku] Scuote appena la testa <Beh, le buone maniere me lo impongono> riferito all'appellativo, logicamente. Chissà cosa starà pensando dentro, non è sempre così educato, così gentile, ma questo tipo di lavoro glielo impone e da bravo attore quale è indossa la maschera e recita. Annuisce <Si, proprio così, solo il proprietario del locale> quindi un piccolo ma soave inchino <Zashiki Doku, al vostro servizio> ormai lo ripete a memoria, tutti devono imparare a conoscere quel nome, quel nome che un giorno dovrà essere scolpito nella storia della Yakuza, di Kusa, del Mondo <Spero che lei sia piaciuto Koichi san> affermerebbe deciso, senza lasciare intravedere alcun sentimento particolare. Pochi attimi e l'attenzione si sposta sul Seiun <Interessante> inizia così la giovane Salamandra <Beh, deve essere una persona veramente conosciuta allora, Raion Sama> che leccaculo, si lo è sempre stato e sempre lo sarà probabilmente <Dunque anche lei è un imprenditore come me, una di queste sere allora sarò lieto di venir a saggiare il suo locale> semplice cortesia? Una puntina di curiosità? O altro? Chissà, passano talmente tante cose per quella piccola testolina. Vorrebbe contraddire Raion, il suo ego glielo impone, ma riesce a sorvolare, ora è superfluo ed inutile <Certo Raion sama, glielo preparo subito> pochi attimi e si metterebbe dunque nuovamente al lavoro. Preso il necessario inizierebbe a miscelare il tutto facendo attenzione a quella piccola richiesta del cliente, meno zucchero. Non ci dovrebbe mettere molto. Una volta fatto quella discreta tazza di rame verrebbe riempita nuovamente e consegnata al cuoco <A lei> nessun sorriso o niente. Una maschera glaciale di pura efficienza.

00:33 Koichi:
  [Locale Kukoku.] Ne avrebbe incrociato di personalità nel corso della propria esistenza, se così possiamo definirla, in quanto del proprio passato non avrebbe tutto così impresso nella propria mente, ma manterrebbe tutt'ora uno squarcio incredibile di cui non avrebbe alcun ricordo. Un peccato, sicuramente. Una mancanza a cui tenderebbe non poggiar un netto peso, almeno alla presenza d'altri. Allargherebbe quelle labbra al conversare del Seiun, sfociando lentamente in una piccola risata, moderata e controllata, avvertendolo così sicuro di sé, così carico di energia e senza porre limite al proprio vantarsi. <Gli dia tutto ciò che desidera, questa notte Raion sarà mio ospite.> Ammetterebbe, senza alcun problema, per poi soggiungere poco dopo, posizionando una delle mani libere verso le proprie labbra, quasi a voler aggiungere un ulteriore paragrafo in esclusiva a Zashiki. <Ammesso che non esageri troppo.> Manterrebbe quel sorriso, apparentemente divertito dalla situazione creata; in fondo, sarebbe l'altro esser uno dei titolari di un ristorante, mica il Chuunin che lavora umilmente nella miglior caffetteria del villaggio? Risolta tale faccenda, andrebbe a gustarsi quel nome e quel cognome del proprietario: li avrà già uditi altrove, ne sarebbe anche sicuro, ma vorrebbe evitare di compiere domande fastidiose, curiosità da svelare probabilmente in vie private. <Ed oltre a poter fumare e bere qualcosa, vi è qualche altra attività che risulta possibile qui?> Gioco d'azzardo o qualsiasi altra cosa, vorrebbe essere totalmente spiegato da colui che avrebbe eretto quella struttura, da colui che dirige ogni dipendente e li muove in modo strategico, come se fosse una semplice partita di scacchi. <Ad ogni modo...> Riprenderebbe quasi il discorso, tra i vari tiri compiuti vicino alla propria pipa, ancora stretta a sé. <Era davvero interessante.> Piegherebbe appena il capo verso destra, in una angolazione di appena dieci gradi. <In senso positivo, ovviamente.> Ecco che fisserebbe Zashiki, lo guarderebbe in ogni sua minima movenza, in ogni sua parola ed il tono che adotterebbe per proferire. Sembrerebbe quasi studiarlo, contemplarlo, rendere attivo uno studio della personalità altrui. Come se uno scienziato starebbe assistendo ad un fenomeno nuovo, a cui deve applicare la propria attenzione per intuirne i meccanismi che vige attorno a tale evento. <E' un ottimo posto dove raccogliere informazioni, presumo.> Un sussurro, leggero ed appena accennato, che si tramuterebbe in un fulmine a ciel sereno, che spaccherebbe appena quell'ambiente rilassante che il locale può offrire. Si guarderebbe appena attorno, nel constatare le varie personalità che son lì, quasi se stesse memorizzando ogni dettaglio, con una rapidità sorprendente. E poi, tornare nuovamente verso il Doku: <E le fanciulle qui sono davvero eleganti.> Ne avrebbe visionato solo un paio, ma sicuramente....d'ottima fattura. [Chakra On][Equip.Scheda]

00:47 Raion:
  [locale Kukoku] <bello Raion sama> ironizzerebbe il Seiun ringraziando di nuovo per il secondo drink servito facendo schioccare la lingua piegando la testa di lato. <bhe, modestamente> afferma questo giocando con il duo con la quale sta chiacchierando amabilmente. <sono quello che ha quasi fatto un balletto ad inizio torneo mentre presentavano tutti i partecipanti e sono anche quello che è riuscito ad uscire senza nessun danno in uno scontro contro un Uchiha fino al settimo turno...per poi arrendermi certo, ma l'ho fatta con una esplosione alle spalle ed il giudice che si è quasi fatto ammazzare per evitare che la palla di fuoco mi rovinasse il mio candido visino di porcellana> a qui segue un gesto con la mano che dire, fru fru è riduttivo. Solleva la mano destra e piega il polso in avanti lasciandosi sfuggire un "ah", una sorta di urletto prima di continuare <ma io mi dico: se non posso costringere ora un uomo a sacrificarsi per difendermi all'ultimo ascoltando le mie richieste e non sentirlo lamentarsi, mentre do la schiena ad una esplosione indossando un paio di occhiali, quando potrò mai farlo? cioè sono machio e prima donna in una sola scena> afferma questo tutto tronfio, per quanto ironico nel suo modo di fare. Detto questo, ritorna a bere sorseggiando amabilmente <hum...si poi ho scatenato un mezzo putiferio su un treno ma insomma quello è il minimo> [ch on][occhiali on]

21:40 Zashiki:
  [Locale Kukoku] Annuisce il proprietario verso Koichi <Va, bene come vuoi> quindi scomparirebbe per qualche istante sotto il bancone, cerca qualcosa. Ci vuole poco prima che torni a farsi vedere, in mano tiene un piccolo strofinaccio. Pulito, nuovo, pronto ad essere utilizzato. Inizia a dare una pulita, deve farlo, la pulizia è all'ordine di tutto, l'igiene e la precisione sono fondamentali. Una volta finito adagerebbe il bianco panno sulla spalla sinistra e fisserebbe Koichi. Scuote la testa <Mi dispiace, ma oltre a ciò che vede non vi è altro> breve pausa. Di certo non può rivelare quello che c'è sotto a quella che altro non è una gran copertura <Se vuole altro ci sono degli ottimi locali qui nei dintorni> conclude <Mi fa piacere che sia stato di suo gradimento> lo continua ad osservare in maniera particolare, c'è qualcosa che non gli torna, cosa? Chissà. Si sposta ora sull'altro strano tizio, di certo l'eccentricità di quella persona può essere facilmente notata. Parla, parla, parla tanto <Interessante, di certo le piace vivere la vita, vero Raion sama?> azzarderebbe un mezzo sorriso, falso, falso come non mai <Posso chiederle cosa ne pensa di Yukio sama?> è veramente curioso di saperlo, vuole vedere se le voci che girano intorno alla yakuza siano vero. Le parole escono cordiali, quasi senza peso. Pura curiosità insomma. Conclude tornando su Koichi <Beh, di persone se ne vedono molte tutti i giorni> si arresta <Ma bisogna avere delle buone orecchie se si vuole ascoltare> non da una risposta chiara o coincisa, cerca di essere vago cercando tuttavia di saziare il giovane Kusano. <La ringrazio, il nostro è un locale importante, raffinato, ci tengo sia tutto perfetto. Muove qualche passo infine, controlla che il resto proceda tutto bene. Solo alla fine dona un ultimo sguardo al Seiun <Vuole che gliene prepari un altro Raion sama?> termina quindi il buon giovane locandiere.

22:05 Koichi:
  [Locale Kukoku.] E d'improvviso, la sagoma del Chuunin sembrerebbe avvolgersi da un abbraccio che sigillerebbe le proprie labbra, nessun'altra parola verrebbe espressa, per lunghi secondi, interminabili minuti. Un volto che sembrerebbe non trasparire nulla, permettendosi il lusso di celare ogni sensazione alle spalle di quella maschera che, figuratamente, andrebbe ad esser poggiata sopra ai propri lineamenti facciali. Un viso rilassato, senza che le labbra possano accentuarsi ad un sorriso marcato, netto, ma un semplice principio di esso. Un minuscolo tentativo per confodersi all'interno di quel locale, mentre s'osserverebbe attorno, rapidamente, facendo saettare le iridi arancioni da una direzione all'altra, da un punto a quello opposto, catturando quanti più elementi possibili. Ogni minuscolo granello, ogni minimo oggetto, oltre a quegli individui che sembrerebbero divertirsi all'interno della struttura. <E' così curioso che una singola persona possa celare chissà quante sfumature alle proprie spalle ed un locale invece possa dimostrarsi così cristallino.> Un sussurro leggero, che potrà esser captato nel momento in cui l'altro s'abbasserà, piegherà le proprie gambe, per ricercare un panno pulito al di sotto di quel bancone ligneo; in quell'istante, l'orecchio avverso dovrebbe risultare sicuramente più vicino alle proprie labbra, per poter cogliere quell'espressione quasi involontaria: <La vita deve esser goduta, altrimenti la troverei fin troppo... noiosa.> Riconducendosi ora all'argomento principale, innalzando appena il tono affinché possa esser udito anche dal cuoco, lì nei pressi. <Fai bene a divertirti così.> Appoggerebbe quel modo di affrontare i vari episodi, seppur non condivide a pieno quel proprio vantarsi, quel manifestare come se fosse l'unico detentore ad aver provato questi brividi. <Yukio-Sama.> Ne avvertirebbe quella domanda, seppur non prospetti una propria risposta. Una figura sicuramente degna di nota, differente da ogni esemplare di essere umano e di politico. Probabilmente parte di sé non si capaciterebbe ancora nell'immaginarlo in un ufficio a firmare pratiche e governare un intero paese, con la sua economia ed altre preoccupazioni varie. <Credo che, con gli ultimi avvenimenti, possa esser considerato meritevole del trono su cui siede.> In qualità di Hasukage, ad esser precisi: <E forse così renderà un pizzico di movimento in più.> Lo avrebbe incontrato solo una volta eppure gli sarebbe stato sufficiente per inquadrarlo, nella maggior parte: non ci si dimentichi che sono frutti dello stesso ramo, seppur in una visione macroscopica. <Son quasi sicuro che tu abbia un'ottima predisposizione ad ascoltare.> Lo attaccherebbe, provocherebbe, tentando di stuzzicare quella marmorea falsità dietro cui l'altro si celerebbe: perché non cedi e lasci intravedere una delle tue innumerevoli carte, Salamandra? [Chakra On][Equip.Scheda]

22:13 Raion:
 Solleva un sopracciglio alla domanda di Zashiki andando ad agitare il bicchiere di rame continuando a sorseggiare <se non mi piacesse vivere sarei morto> ragionamento che non fa una grinza, lineare quanto semplice. <cosa pensa Yukio sama di cosa?> domanda scuotendo il capo e sbattendo le palpebre non capendo di che cosa stesse parlando <se intendi cosa ne pensa Yukio della parte in cui lascio che il giudice si sacrifichi per me, lo ha apprezzato, credo, bho, non glielo chiesto francamente> darebbe un'altro sorso per poi appoggiare il drink sul bancone <no grazie, non voglio che la testa mi giri prima del tempo previsto, cosa avete da stuzzicare?> domanda il Seiun incrociando le dita tra loro chiedendo a Zashiki mentre ascolta Koichi, lascia dire la sua riguardo al kage prendendosi l'ultima parola. <comunque cosa c'è da dire su Yukio sama?> domanda retorica mentre lui si sgranchisce la voce. <è la dimostrazione che sei abbastanza forte ed hai le giuste amicizie non importa se sei un mukenin, alla fine ti ritrovi a governare un paese> sogghigna prima di continuare <questo non prescinde che è stato accusato ingiustamente da un consiglio corrotto che non vedeva l'ora di liberarsene e mandarlo in pensione e che alla fine grazie alla guerra ha avuto occasione di ricostruire Kusa a sua immagine e somiglianza, non che mi lamenti, il lavoro che ci si aspettava da lui l'ha portato a termine> darebbe l'ultimo sorso e sospira <in modo più che egregio> [ch on]

22:30 Zashiki:
  [Locale Kukoku] Rimane impassibile davanti a quella che è la riflessione di Koichi <Sa cosa penso Koichi san, molto spesso l'apparenza inganna> serio nel dire ciò. Una parlata discretamente lenta, ben scandita ma ricca di carisma. Del resto il proprio lavoro lo richiede <Magari sono io ad essere cristallino come l'acqua di un ruscello e il mio locale ricco di sfumature> sentenzia il ragazzo <Oppure siamo entrambi cristallini> quindi va a prendere dei piccoli vasetti di latta contenti vari stuzzichini salati, come patatine, noccioline e altro <A lei Raion sama> e li porgerebbe al ninja <Spero siano di suo gradimento> quindi tornerebbe su Koichi <O magari nessuno qua dentro è ciò chi dice di essere, lei, me, raion sama> quanto ama fare i giochi mentali, girare le parole a suo vantaggio. Poi torna sull'argomento Yukio <Si, è davvero una persona da prendere ad esempio> ed era anche un Munkenin, interessante, forse è così che ha conosciuto il boss. Forse è per quello che la Yakuza lo ha aiutato <Infondo un bravo capo è colui che sa scegliere degli ottimi assistenti no?> e lui ne è più che convinto. Tra l'altro nei prossimi giorni conoscerà anche una nuova recluta, o almeno così riportava la lettera di Shiro. Continuerebbe a chiacchierare con i due clienti, si rivolgerebbe a Raion <E' stato un piacere conoscerla Raion sama, mi ha fatto molto piacere ascoltare le sue storie e che una di queste sere passerò nel suo locale> dunque proseguirebbe a salutare anche Koichi <Oh Koichi san, sono un semplice oste, ascolto tante cose, dico tante cose, se dovessi dar peso a tutto sarebbe la fine> piccola pausa <E' stato un piacere conoscerla, magari ci rincontreremo in futuro e magari potremmo parlare senza specchi> a cosa illude? Che anche lui abbia capito che dietro a Koichi si nasconda qualcosa chissà? <Ora vi lascio alle sapienti mani di Margot, purtroppo devo scappare che ho un impegno, del resto il locale va rifornito di tanto in tanto> quindi un piccolo inchino <Con permesso> lascerebbe dunque a Margot il compito di gestire i due nuovi clienti, di trattarli come si deva. E' stata una serata interessante, ora cosa avrà in serbo la notte per il giovane Doku? [End]

22:46 Koichi:
  [Locale Kukoku.] Parole, parole ed altrettante parole: un continuo ciclo di perifrasi e mezze proposizioni, che sembrerebbe voler alludere a qualcosa senza citarlo, ad inviare un messaggio senza scriverlo. Troppo enigmatico da seguire con facilità o, per meglio dire, con interesse. <Capisco.> Terminerebbe così, in modo sommario, senza sprecare altri fonemi a riguardo, preferendo notare la dipartita del proprietario. <Credo che andrò anche io, ho alcuni impegni da svolgere.> Proferirebbe, dando modo al Seiun di poter udire il proprio verbo, quasi a renderlo coscienza del fatto che presto potrebbe ritrovarsi relativamente da solo, se non alla compagnia della fanciulla lì dinanzi. S'alzerebbe, lentamente, per poi donare un altro sguardo a Raion e verso di lui proferire: <Sei interessante. Dovrò farti visita appena possibile.> E lascerebbe soltanto che l'altro possa dare un nome, un indirizzo, ove cui potrà recarsi e trovare il ristorante del sopracitato. Potrebbe essere un ottimo posto per sfamarsi e per portare qualcuno di propria conoscenza. <A presto.> Si congederebbe così, lasciando che delle bancanote vengano posate delicatamente sul bancone, verso la ragazza che osserverebbe curiosa, notando come quegli occhi brillano al vedere un potenziale guadagno. Tipica espressione beata, nulla di anomalo: <Questo dovrebbe rendere l'adeguato pagamento per la consumazione di entrambi e... > Lascerebbe in sospeso, fissandola per qualche secondo negli occhi, in modo duraturo: <Ed il resto, puoi considerarla come mancia, tutta per te.> Un piccolo sorrisetto prima di muovere primi passi verso l'esterno, verso l'uscita, non ruotando il capo all'indietro. Deciso, determinato, nel fluire all'esterno e scomparire nell'oscurità presente, tra le numerose vie principali e secondarie di Kusa. Sarà una notte lunga, a quanto sembra. Molto lunga... [Chakra On][Equip.Scheda][EXIT]

23:04 Raion:
 Quando Zashiki fa il suo giochino, continuando quel loro destreggiarsi in quello slalom verbale con Koichi Raion sorride rimettendosi a posto gli occhiali <ha ragione: in realtà io sono un carlino mannaro, nelle notte di luna piena ringhio con poca convinzione alla luna ed annaspo con la lingua di fuori> Insomma, c'è sempre tempo per scherzare con Raion, anche troppo. e uno ad uno entrambi dopo aver dato i loro riguardi lo abbandonano a mangiare i salatini, dopo che Koichi si è gentilmente offerto di pagare. Continuerebbe a sgranocchiare i salatini, una piccola caduta di stile per un locale del genere. intanto ripensa alle conversazioni di oggi e come effettivamente il nome di Yukio sia uscito fuori in modo curioso, quasi inconcludente, una sorta di domanda senza un contesto preciso. Che sia uno dei suoi informatori? uno di quelli che potrebbe aver messo in giro per controllare lo stato delle cose? per capire se ci sono dissidenti? se è così ha fatto una mossa davvero stupida a porre quella domanda. In più quella sorta di innuendo, era strana anche questa...probabilmente se la stavano menando tra loro trovandoci gusto, ma probabilmente dovrà tornare spesso in questo locale e conoscere meglio chi lo gestisce e chi lo frequenta. [ch on][end]

Il trio si trova nel locale di Zashiki e chiacchierano del più e del meno. Ci saranno nuovi incontri, chissà?