Lezione di pesca

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Giocata di Lavoro

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con Hajime

10:51 Hajime:
 Dopo la serata di ieri, dove non è riuscito a trovare l'informazione che cercava, il ragazzo ha reagito in modo negativo. Non che sia demoralizzato, questo no, non fa "troppo" parte del suo essere, semplicemente non riesce a capire la logica degli eventi che lo coinvolgono. Perchè tutta questa ricerca così complicata? Se qualcuno sta interagendo con lui, perchè è ovvio che sia così, visto che lo hanno anche derubato, non può semplicemente uscire fuori invece di giocare al gatto e topo? Non gli ha già dimostrato abbastanza, venendo fin qui da quasi l'altra parte del mondo?! Non riesce proprio a capirlo, solo indovinelli, indovinelli e ancora punti ciechi. E anche se avesse delle intenzioni negative e ostili questa misteriosa figura, non può entrare in azione? Cosa aspetta? Non ne ha proprio idea. E non riesce a ragionare lucidamente. Più i giorni passano, infatti, più il mal di testa che lo accompagna si fa intenso, quasi che fosse rapportato alle stesse emozioni che il ragazzo sta provando in questi momenti. Il cuore, infatti, sembra quasi impazzirgli in alcuni momenti del giorno, tanto che riesce a rimbombargli fin dentro le orecchie. Ma dopo tutto è normale la cosa, o almeno crede. Essere così vicini a sapere la ragione della propria esistenza, o qualcosa del genere, è un'emozione molto forte. La vicinanza di Shinobu, per di più, in parte lo aiuta, in parte non fa che aumentare questo suo stato d'anzia. Anche perchè, quando poi hanno i loro momenti solitari, tipo la sera, il cuore gli batte ulteriormente forte. Ma tolto tutto ciò, che in realtà è molto importante, il ragazzo ha deciso di fare l'unica cosa logica, o che almeno può permettergli di rilassarsi un po', ovvero cercare un posto pieno di pescatori, così da poter osservare e spegnere l'interruttore del cervello. è uscito molto presto, spiegando alla sua compagna dove stesse andando, per poi incamminarsi verso un posto indicatogli da un passante. Quindi ha raggiunto il molo di un porto composto per lo più da case biancastre, vicino ad un grande ponte, che per la maggior parte è coperto alla visuale grazie alla nebbia. La nebbia, la sua salvatrice, quella che copre quei maledetti raggi solari che sembrano bruciargli le iridi più il tempo passa. Si è diretto nella parte più vecchia del posto, andando ad esplorare vicino ad un vecchio attracco, dove degli anziani signori, con delle canne in mano, stanno lanciando le proprie lenze in acqua. Il giovane genin di Kusa non indossa niente di particolare, anzi s'è rimesso le stesse cose che indossava il giorno prima, escluso il coprifronte e i porta kunai-shuriken che gli sono stati rubati. Quindi, una tuta con maniche e gambe corte nera, che lo copre fino ai ginocchi ed ai gomiti. Un paio di sandali da ninja neri e nient'altro. Nessuna arma, ne tonico o fuuda con dentro sigillato qualcosa. Semplicemente se stesso.

11:02 Hajime:
 Avvicinandosi ulteriormente a quelle figure, attirando anche la loro attenzione con i propri passi, visto che la legna ormai "vecchia" del pontile sotto i propri piedi scricchiolerebbe dopo ogni movimento, farebbe un sorriso tranquillo senza un apparente motivo, posando gli occhi su di loro e fissandoli con le proprie iridi blu. Uno di questi lo fisserebbe, chiedendogli anche qualcosa, non riconoscendone infatti i lineamenti e restando un po' perplesso sulle sue intenzioni. <Sono qui per osservare... Mi piace pescare e... Bhè... Penso di avere l'opportunità di osservare i migliori pescatori del mondo all' opera qui...> Direbbe, facendo un piccolo sorrisetto un po' malefico, inclinando l'angolo destro della bocca verso l'alto in una piccola smorfia. Inizialmente quelli lo fisserebbero, avendo attirato con questa frase un po' più la loro attenzione. Fin quando uno non scoppierebbe a ridere, tornando a concentrarsi sulla propria lenza, seguito dal gesto dagli altri li presenti. Il ragazzo resterebbe un attimo sbigottito e perplesso, chiedendosi cosa ci sia di divertente. Ma nel silenzio che lo assale, uno di loro deciderebbe anche di togliergli questo dubbio. Infatti, ecco che arriverebbe la risposta. "Noi non siamo i migliori... Ormai siamo vecchi... Devi partire la notte con le barche... Quelli sono i migliori che vanno a pescare a largo... noi ci divertiamo solo a guadagnarci il pranzo per noi e le poche persone che abbiamo a casa...". Dopo la risposta tornerebbe il silenzio, accompagnato dal dolce cullare delle onde come unico suono. Ci ragiona un attimo il ragazzo, rendendosi conto che, molto probabilmente, non potrebbero esserci parole più giuste. Quindi, ammirando il silenzio che accompagna quella professione, la pace interiore che ti può portare, andrebbe a sedersi anche lui, accomodandosi di fianco a quelle figure. Scoppierebbe poi in una piccola risata divertito, non cercando neanche di trattenersi un po'. <Ah... Cielo... Magari siete i migliori proprio perchè siete arrivati ad essere abbastanza vecchi da non esserlo più...> è un po' fuso ultimamente il ragazzo, esprimendo un concetto così illogico forse va solo a dimostrare questa cosa, ma vabbè, riuscirebbe forse, dopo attimi di silenzio, a strappare qualche sorriso e risata a quelle figure, che andrebbero pure a fare qualche commento. <Raccontatemi... Ditemi i vostri trucchi... Vengo da lontano... E non ho mai visto nessuno capace di pescare in una nebbia del genere con tanta tranquillità> A dire la verità qualcuno l'ha visto, ma era molto piccolo e ormai quei ricordi sembrano del tutto cancellati dalla memoria...

11:22 Hajime:
 La sua domanda, se così si può definire, sembra per un attimo colpire quelle figure, o quanto meno attirare la loro attenzione. Forse, più che la domanda, l'affermazione fatta poco prima. Si perchè è vero, lui viene da molto lontano. Ovviamente non è detto che quelle figure conoscano tutti i ragazzi del posto, anzi forse qualcuno non lo conosceranno, ma perchè uno del posto dovrebbe avvicinarsi a loro, in questo momento, così per scambiare due chiacchiere? E poi, se è vero che fosse un ragazzo del posto, allora non avrebbe aspettato così tanto se avesse avuto questa passione. Però confermare la cosa che viene da molto lontano, invece che da un' altra parte dell'isola, è qualcosa di inaspettato per dei semplici vecchi pescatori del posto. Ma non ha niente da nascondere il giovane kusano, o quanto meno vuole guadagnarsi la loro fiducia. Una di quelle figure, forse semplicemente più curioso, forse più coraggioso (?), andrebbe ad esprimere un dubbio che probabilmente ha colpito un po' tutti, chiedendogli "Ah... Da dove vieni allora? E come mai da queste parti...? In fondo se vuoi un consiglio... Prima dicci tu qualcosa che non sappiamo...". Un ragionamento che il ragazzo ritiene più che giusto e onesto, anche se non può far altro che fare un piccolo ghigno, scoppiando in una leggera risata. Trova divertente la cosa e visto che è un po' scemo, non lo nasconde neanche, non pensando minimamente di rischiare di poter offendere in qualche modo quelle figure con il proprio comportamento, ma vabbè, dettagli. Invece, riprendendosi subito dopo e portandosi una mano davanti alla bocca aperta per coprirla, finirebbe con uno sbadiglio, per poi rispondere. <Oh... Le tue domande son due... Quindi non si tratta di un consiglio in risposta... Ma di due...> Inizierebbe a dire, tornando a fare quel sorrisetto malizioso e buttando le braccia all' indietro, aprendo i palmi delle mani per poter appoggiarle e lasciarci cadere sopra il peso del corpo, stiracchiandosi così un po' la schiena. <Sono un ninja di Kusa... Anche se può non sembrare...> Dice tranquillamente, senza badar troppo alla reazione degli altri. <Sono qui con dei compagni... Diciamo più per scorta che per altro...> Ovviamente si sta inventando qualcosa ma vabbè, che vuoi che gli freghi, tanto non hanno modo di sapere se quello che dice è vero o falso. <E visto che abbiamo finito e che domani ripartiremo molto probabilmente... Mi sono preso una piccola pausa per ottenere qualche consiglio sulla mia passione...> Ecco finito il ragionamento, portandolo esattamente dove voleva, lasciando pochi margini aperti, così da evitare altre future domande. Adesso però, dopo aver notato le reazioni degli altri, sarebbe il suo turno di ascoltare i consigli. Quindi resterebbe in silenzio, aspettando che quello inizi a parlare, per poi segnarsi mentalmente tutte le cose importanti.

11:33 Hajime:
 Ed ecco che, come giusto che sia, visto il patto "verbale" che si erano stabiliti, se così si può dire, arrivano le risposte ed i consigli che cercava. Molto interessante a dire il vero, cose a cui non aveva pensato. La prima cosa è osservare il moto della nebbia. Essa infatti può sembrare ferma, ma un occhio allenato e molto attento può notare che, essendo questa naturale, essa segue un determinato movimento, a differenza di quella artificiale, creata ad esempio dalle tecniche ninja. Poi, il secondo punto per pescare un po' alla cieca, è studiare il rumore del mare e delle piccole onde che si infrangono contro le pareti, che siano sul legno o sulla pietra. Queste infatti vanno a dare più informazioni di quanto non sembri. Come prima cosa possono confermare il moto dell' acqua, la direzione che prendono. Poi, cosa non del tutto scontata, possono rivelare un' informazione anche più importante, ovvero le dimensioni geometriche del posto che li circonda, dove siano i bordi, dove siano gli ostacoli e oggetti, quindi dove è un posto più "sicuro" per lanciare la propria lenza. Ma visto che ormai c'è, quello continua, dandogli altre informazioni, alcune che lui ha già studiato, altre a cui non aveva pensato. Infatti, mentre prima gli parla delle esche, facendogli notare come quelle per il mare siano diverse da quelle per i fiumi, cosa che lui già sapeva (ma che comunque non commenta, annuendo solamente), poi gli va a far notare un' altra cosa, ovvero come loro tutti, i vecchietti qui presenti con una canna da pesca in mano, si siano messi d'accordo in precedenza su quanto filo dare alle proprie canne. Il primo dalla sinistra è quello che ne ha dato di più, lanciando più lontano degli altri. Quello alla sua destra ha dato tra i 30 e i 60 centimetri in meno di lunghezza, in modo di restare un po' più indietro. E quello alla destra di quest'ultimo ha fatto la stessa cosa del precedente e così via. Qui, ad essere sinceri, Hajime resta un po' perplesso, non capendo inizialmente il motivo di questa cosa. Notando i suoi dubbi, una risata accompagnerebbe la risposta. Il motivo è semplice, non potendo vedere i fili, in questo modo si evita che, in seguito ad una corrente forte ed improvvisa, le esche possano finire per incastrarsi tra di loro. La loro esperienza infatti è alta, abbastanza da essere sicuri di aver fatto il lancio che volevano. Una cosa affascinante insomma, sempre se si è interessati alla cosa. Poi è ovvio, il più forte è quello che ha tirato più lontano, e la scelta stessa dei fili è importante, visto che hanno resistenza diversa. <Wow... La fate sembrare quasi una cosa banale... E magari lo è... Ma resta pur sempre affascinante...> Commenterebbe il genin.

11:49 Hajime:
 Il discorso tra il genin ed i vecchi pescatori di Kiri continua, accompagnato anche da qualche sporiadica battuta e qualche commento, che i vecchi si lanciano a vicenda, un po' per punzecchiarsi, un po' per dimostrare che uno ne sa più dell' altro su alcuni aspetti, mentre l'altro ne sa di più su altri. Lo diverte la cosa, quasi fosse una partita a scacchi, giocata però senza poter vedere le mosse dell' altro. una cosa affascinante insomma, accompagnata da frecciatine e altri piccoli dettagli che non fanno altro che stimolare qualcosa di strano nel ragazzo che per ora non riesce a definire. A dire la verità già si sente un po' stanco, uscire la mattina ultimamente lo sta distruggendo, gli da un po' di fastidio la luce del sole, anche se come detto prima, oggi la nebbia rende il tutto più semplice. Tiene gli occhi chiusi quindi, affidandosi solamente agli altri sensi, soprattutto a quello dell' udito. Ma poi gli arriva una domanda inaspettata e diretta, ovvero come se la cava con i nodi e gli ami. <Bhè... Ne conosco qualcuno... Ma immagino di non essere una cima...> Gli viene passato quindi un filo di nylon, con una semplice richiesta, ovvero di far vedere quello che sa fare. Quindi, con molta pazienza e calma, prendendosi il proprio tempo, dopo aver riaperto gli occhi e preso il filo tra le mani, inizierebbe ad intrecciare, accorciare ed allungare per creare in ordine, il primo nodo che conosce. Lo mostrerebbe, non ottenendo però risposte ma solo silenzio per ora. "continua... Fammi vedere tutti quelli che sai fare..." La cosa lo lascerebbe un po' spiazzato ma, mettendosi il cuore in pace, andrebbe a slegare il filo per ricominciare da capo. E quindi, con molta, anche troppa, calma e pazienza eseguirebbe in ordine tutti quelli che conosce, non badando a quello che lo circonda. Ogni volta che ne finisce uno mostrerebbe il proprio risultato, ma senza ricevere commenti. Alla fine direbbe, quasi un po' infuriato visto il silenzio che accompagnava il suo lavoro <questo era l'ultimo che conosco>. Questa volta però, inaspettatamente, riceverebbe una risposta. La cosa lo lascia un po' spiazzato, pensando che lo stessero semplicemente ignorandolo o che non commentassero visto la pochezza delle sue abilità. Invece quelle figure, adesso che ha finito, inizierebbero a commentare fin dal primo nodo che ha intrecciato. I commenti sarebbero a raffica, peggio di una valanga. In essi ci sarebbero consigli, istruzioni, segnalazione di errori, di calcolo di spazio e filo, tutte cose utili e importanti. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Ogni tanto si trova costretto a fermare quel fluire di parole, cercando di capire bene cosa stiano dicendo, rifacendo il nodo per seguire alla lettera quello che gli viene detto. Non può far altro che constatare che, per quanto gli sembri assurdo, ne sta imparando a palate di cose. Ovvio, tutte insieme non sono facili da apprendere, ma dei piccoli consigli fan sempre comodo. E poi, per finire, dopo che tutti i vecchietti si ritengono soddisfatti di aver detto la propria, ecco che arriverebbe il momento più importante. Ovvero, con molta calma, qualcuno si proporrebbe pure di insegnargli qualche nuovo trucchetto con il filo. Un nuovo nodo più resistente, uno più veloce da fare, uno che richiede meno filo, uno che, semplicemente guardandolo, sembra l'eleganza fatta persona. A volte il genin resta a bocca aperta, restando spaesato letteralmente da quelle abili mani che si muovono tranquillamente, facendo sembrare la cosa molto più facile di quanto non sia.

12:01 Hajime:
 Il tempo passa, anzi vola, qualche pesce ha già abboccato ed è stato tirato su, mentre lui si allena con i nodi. All' inizio c'era un po' di freddezza ed imbarazzo tra lui ed i presenti, ma adesso, dimostrando che è veramente interessato all' argomento, sembra che questa distanza sia scomparsa. Inizia leggermente anche a sudare, preso dalla concentrazione in quello che sta facendo. Può sembrare una cosa facile in effetti, ma maneggiare quei fili senza romperne neanche uno non è per niente facile, considerando anche il fatto che gli ami sono molto affilati e piccoli e che le esche sono vive, per attirare ovviamente i pesci. Non c'è più molto da dire, anche perchè qualcuno inizia a riprendere la via di casa, ormai è ora di andare a cucinare il bottino della mattinata. Sembra che nessuno dei pescatori sia rimasto a mani vuote. E su questo il ragazzo sarebbe pronto a scommettere che non succeda mai. Ma vabbè, dettagli. Invece, prima che tutti se ne vadano, gli verrebbe naturale chiedere una cosa <Scusate... Vorrei chiedervi una cosa...> Direbbe, attirando un' ultima volta la loro attenzione. Inizierebbe a raccontare quello che gli è successo ieri. Magari qualcuno di loro conoscerà quel posto, magari sapranno dirgli qualcosa, è questo che spera. Dopotutto delle informazioni si possono ottenere nel posto meno inaspettato, chissà. E poi se a suggerirlo è stato un mercante, allora gente che visita i mercati constantemente, tipo dei pescatori, potrebbero saperne qualcosa. Quindi, dopo aver raccontato tutto quello che gli è successo, andrebbe a porre la fatidica domanda, stando molto attento alle reazioni che i presenti hanno avuto alle sue parole. <Mi chiedevo quindi se sapevate qualcosa della nebbia oscura...> Direbbe con tono serio, attento al seppur minimo gesto. Non sa perchè, ma gli viene da credere che quel posto, per qualche arcano motivo, sia ben nascosto e tenuto volontariamente in questo stato. Per questo deve riuscire a raggiungerlo, per questo deve riuscire ad ottenere le informazioni di cui ha bisogno, niente di più, niente di meno. Qualcosa ha pensato a dire la verità, ma prima di agire vuole controllare altre piste, e quella di ottenere informazioni è la più importante. Comunque sia, dopo la domanda, sarebbe pronto a dileguarsi. <Grazie per tutto allora...> Direbbe, indipendentemente dalla risposta ottenuta. <Vi auguro buona fortuna a tutti...> E quindi toglierebbe il disturbo, tornando al posto prefissato con Shinobu, dove dovrebbero incontrarsi. [end]

Hajime sfrutta la situazione, ovvero trovandosi a Kiri non può far altro che vedere i maestri pescatori all' opera per apprendere qualcosa di nuovo... E visto che c'è magari ottenere anche qualche informazione utile...