L'Aburame ed il ragazzo del Ghetto

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21:26 Hanzo:
  [Konoha ♣ Centro] La Luna è alta nel cielo, si staglia come non mai dopo la calda giornata che ha imperversato ed ha messo a dura prova tutti quanti, ivi compreso il piccoletto dalla bionda chioma raccolta in una coda di cavallo ed il ciuffo che copre l’occhietto sinistro. Egli avanza tranquillo, regge nella mancina un grosso aquilone dalle tinte azzurro pastello e sul quale è rappresentato un bruttissimo Oni con i denti ricurvi ed il grugno schiacciato <Oggi facciamo un volo EestreeemoooOOOoo>, volgendo lo sguardo che si illumina verso quel petto di carta sostenuto da un incrocio di stecchi di legno. Veste di scuro, come suo solito. Nera la casacca che cade leggera lungo il magro corpo e così anche la grigia maglia che indossa. Una cintura regge in vita gli scuri pantaloni che cadono sino alle caviglie e si gettano negli stivaletti ninja mentre una sacca di spesso cuoio penzola e rimbalza ad ogni passo. Più che passi potremmo dire che sono degli allegri saltelli, zompetta a destra ed a sinistra cercando la giusta via ed uno spiazzo aperto dove poter provare il suo bell’aquilone.

21:36 Henka:
  [Konoha | Centro] Serata tranquilla, non trovate? Cielo limpido, con tanto di stelle che puntellano la stessa coltre, con tanto di luna decrescente che svetta alta nel cielo. Ma non sono gli unici elementi ad illuminare il centro di Konoha, ci mancherebbe, giacché l'impianto di luci e quant'altro basta da se a dare la luce all'intero Paese del Fuoco. Un sistema di vie e viottoli che sfociano nell'arteria principale, la stessa che vede un bel pò di passeggio. Ma andando a zoommare in quella fiumana di gente, potremmo notare la figura di un tipetto alquanto strano. Già la camminata è tutta un programma, se così può essere definita, chiaro: avanza sulle mani, in verticale a testa in giù, tentando di tenere l'equilibrio con i piedini che avanzano di scatti proprio per tentare di trovare la stabilità. < La tua forza troverai e timor più non avrai... > canticchia mentre avanza, metro dopo metro, certo non così rapidamente come pensa ma è pur sempre qualcosa. < Il tuo cuore ti darà coraggio a volontà! > piccol filastrocca che us per darsi la carica, ne più, né meno e che a quanto pare ci riescono, sebbene attiri pure l'attenzione di tutta la gente che quasi lo prende per un fenomeno da baraccone.< Forza! Almeno fino alla fontana! > il suo obiettivo è quello, è concentrato, tant'è che non si accorge di nessuno. Tutta la piazza, tuttavia, dovrebbe accorgersi di lui, anche il biondo se solo scostasse i capelli dagli occhi (?).

21:47 Hanzo:
  [Konoha ♣ Centro] Il passo convinto sembra condurlo verso uno piazzetta limitrofa le grandi vie del villaggio. Una breve occhiata verso tale luogo che sembra decisamente sgombro di persone ed ideale per are un bel tentativo <Questo posto è EstreemooOOooo>, per quanto comune possa essere ed apparire per lui è perfetto ed assolutamente unico per quanto si è prefissato. L’andatura andrebbe calando mentre comincerebbe a slegare parte del cavo mentre reggerebbe il grande aquilone dalla struttura centrale di legno, laddove le due stecche si uniscono e sono legate con del filo. Prima di imboccare quello svincolo potrebbe notare una figura che avanza, canta e si fa largo suo palmi delle mani <WoooooH…> retando a bocca aperta anche perché, nel buio della notte non ha modo di distinguere il terreno dal viso del ragazzino, si mimetizzano tra di loro, che cosa razzista. Osserverebbe con attenzione i movimenti, i gesti e l’equilibrio che viene mantenuto dall’altro <…sei EstreemoooOOoooo>, ribadirebbe quel concetto che sa affibbiare ad ogni cosa che catturi la sua attenzione. Il suo fare viene giustamente interrotto, ora che quel giovane dai corti capelli biondi arriva come un vero circense <!!>, e dovrebbe riconoscerlo poco a poco <tu eri quello con i pugni scarichi…!>, si ricorda della lezione a cui hanno partecipato <Vieni a giocare con questo aquilone estremoooOOo>, cerca qualcuno con cui condividere il balocco.

21:53 Henka:
  [Konoha | Centro] Il suo allenamento continua, la stanchezza non lo ferma. E' deciso più che mai ad arrivare a destinazione. < Il tuo cuore ti darà, coraggio a volont... > si blocca, anche l'andatura, mentre la testa prova ad alzarsi più che può in modo da poter permettere allo sguardo di poter osservare il viso di colui che interrompe i suoi allenamenti. < Tu?! Come osi interromper... > anche questa volta si interrompe nell'udir la proposta dell'altro. Giocare con un aquilone? Nessuno glielo aveva mai proposto! < Si, certo! > balza facendo leva sulle braccia in modo da tornare in posizione eretta come un qualsiasi uomo sapiens. Alla faccia dell'allenamento (?). < Comunque non ho capito come ti chiami... io sono Henka, piacere! E diventerò il gangster ninja più famoso del mondo!!! > alza i pugni al cielo, urlando ai quattro venti che un giorno diventerà un criminale. Ora, o non sa tutta la storia su quanto dice, o pensa che il "gangster" sia in realtà un supereroe. Ad Hanzo la parola.

22:02 Hanzo:
  [Konoha ♣ Centro] Si pone tra un uomo ed i suoi allenamenti. La tempra di una persona che non vuole cedere che non vuole mollare, che non si degnerebbe mai nel cadere ad un così futile passatempo…e invece, ci vuole poco perché quel ragazzino cambi propositi e decida di dedicarsi al gioco, come è giusto che sia, sono pur sempre bambini. Lo osserverebbe, osserva il tragitto e quel primo avvertimento <No-no…> fa cenno di diniego con il capo <Vai avanti con il tuo allenamento…>, ma questi ormai si è riportato eretto come comune Homo Sapiens e dunque tutti gli sforzi ed i buoni propositi sono andati a quel paese. Il dubbio reta, sia mai che glielo rinfacci in un futuro <Sicuro sicuro di non voler finire il tuo allenamento EstreeemooOOoo?!>, così che possa metterci l’anima in pace mentre a chiari passi proverebbe a proseguire per immettersi nella piazzetta libera da persona e dalla fiumana di gente della via principale <Sono Hanzo Aburame…>, in ogni cao gli sembra il caso di presentarsi <…proviamo a farlo volare…> mentre le manine si adoperano per srotolare parte di filo <Serve qualcuno che gli dia una spinta Estreeemaaaaa>, così che possa librarsi in volo. Sembra ovvio l’invito al ragazzino di colore di essere il propulsore per questo semplice aggeggino volante.

22:12 Henka:
  [Konoha | Centro] L'Aburame ci ha provato, voleva che il piccolo nigga terminasse gli allenamenti, peccato solamente che, essendo un ragazzino, basta poco per distrarlo da quella che è la sua retta via. < Naaaaa, tranquillo... mi mancavano solo una decina di metri per terminare.... ho già fatto 5 km in quella posizione... > ehhhh?! 5 km e si confonde per soli dieci metri? Ma roba da pazzi. < Aburame... Aburame... non è la prima volta che lo sento.. > porta la man destra al mento, atteggiandosi come un pensatore. < Sei figlio di un qualche nobile o pop star internazionale? > no, è solo membro di uno dei più rinomati clan del villaggio, ma nulla di che (?). < Quindi ti serve un motore per il tuo aquilone./ se me lo concedi sarò il propulsore! > gesticola con le mani, le avanza e le ritrae, mimando un tempo di uno stereo immaginario, che sente solo lui. Sigillo della capra al petto, energia fisica e mentale che verrebbe richiamata, afferrata con le manine di quella sua immagine residua all'interno del suo subconscio, che tenta di mischiarle. Qualora ci riuscisse, il chakra dovrebbe prendere vita e rientrare in circolo nel sistema circolatorio apposito, concentrandosi nella zona delle gambe che, per l'occasione, diverrebbero più reattive, energiche. Allungherebbe la mano in direzione del filo, afferrandolo. < Pronto?! > domanda retorica, giacché comincerebbe a correre come un forsennato in avanti. Peccato solamente che l'Aburame sia al suo seguito, strascinato forse al suolo sempre che non riesca a tenere il passo o sempre che non riesca a fermarlo prima della partenza. Purtroppo è così, non ragiona, agisce!

22:21 Hanzo:
  [Konoha ♣ Piazzetta] Non c’è problema, mancava veramente poco ma non c’è problema, tanti sforzi, un obiettivo che era a pochi pasi gettato alle ortiche per uno stupido aquilone <Ma noooo…> sembra molto più risentito il biondino Aburame che lo stesso ragazzino in fase di allenamento <…Era così estremoooOooo>, ma non c’è più nulla da fare. Il rap prende vita, la vitalità e lo steso chakra permeano il corpo dell’altro che, una volta afferrato l’aquilone di getta in una corsa forsennata, senza freni inibitori e senza la capacità di comprendere che non era necessario tutto questo. Al seguito il povero undicenne il quale, in un primo momento cercherebbe persino di tenere il passo <Woooh oooh oh oh oh…> ma pian piano non ha modo di star dietro all’allenatissimo giovincello di cui la corsa sempre essere un suo vanto <EeestreemmoooOOooo> e non molla la presa, si lascia trascinare, si impana sul terreno mentre l’aquilone non deve far altro che essere lasciato <MoooolllallooooOOooo per una partenza Estreeeemmaaaaa!!!>, altrimenti come potrebbe prendere quota? Che lui si sia sbucciato le ginocchia ed ha ridotto gli abiti scuri uno straccio non è importante, quel che importa è il risultato ultimo. Si spera che Henka comprenda di dover far librare nell’aria quel piccolo oggettino di carta e legno.

22:26 Henka:
  [Konoha | Centro] "Corri Forrest-kun!!": così direbbero in altre situazioni, sebbene questa la ricordi parecchio. Un bimbo armato di chakra diventa pericoloso, soprattutto se la sua attitudine è il corpo a corpo. Sta scoprendo la sua forza, le sue capacità, i suoi limiti: tutto può essere tramutato in allenamento, anche il semplice librare di un aquilone. A proposito, questo non viene ancora lasciato librare, colpa forse l'ignoranza del nigga che, a quanto pare, non veva mai visto un aquilone. < Ah già! > lesto comincia a dar corda, lasciando che il piccolo giocattolo di stoffa e legnetti cominci a volare alle sue spalle, trascinato dal suo fare impacciato quanto esagerato. L'Aburame non si oppone, giacché se dapprima tentava di tenere il passo ora si lascia trascinare, sbucciando ginocchia e vesti. Ma proprio adesso che il piccoletto da corda, anche lui, adesso, dovrebbe cominciare a volare insieme all'aquilone, dando vita ad un'esageratissima scena goliardica che vede il trattore (Henka) far volare un ramoscello (Hanzo) che dovrebbe "letteralmente" sentire le farfalle nello stomaco (?). < Vola Hanzo-kun! VOLAAAA! > non si capisce se è contento per l'aquilone e chiama il compagno d'accademia, o incita proprio lui a volare (?). < PIIIIISTAAAAAAAAAA!!! > lui, dal canto suo, cerca di farsi strada.

22:35 Hanzo:
  [Konoha ♣ Piazzetta] La folle corsa non viene franata, sia da una parte e men che meno da colui che si è calato nella veste di motrice per questo simpatico quanto devastante siparietto. Quando è il momento di lanciare l’aquilone vi è l’inevitabile fatalità che persino il biondo dal lungo ciuffo e dalla coda equina venga lanciato. Non da meno è il primo a non lasciare corda libera perché il giocattolo prenda il volo ed è cos’ che sembra egli stesso librarsi a qualche centimetro da terra. quando ormai non sente più attrito e pare aver compreso di essere per aria mollerebbe la presa dalla matassa evitando di bloccarla oltre modo. Il risultato sarebbe uno solo, lui che torna culo a terra [Stonck] ed il giocattolo che si erge maestoso nel buio della notte, mostrando quell’orribile viso di Oni che farebbe gelare le vene a chiunque <AHAHAHAH…> se la ride di gusto, non si preoccupa delle escoriazioni che si è procurato. Tira il cavo così che l’aquilone stringa il vento e si alzi ancora di più, lo lascia in modo che il rocchetto scorra libero <Hai visto Henka-Castagan-Kun…>, quel nomignolo non glielo leva nessuno. Presi dall’impeto della serata e dal divertimento lascia in sospeso l’altrui dubbio, sempre e comunque con le chiappette a terra volerebbe l’attenzione sull’altro <Nessun nobile…i miei genitori sono shinobi della Foglia…>, ed è già un passo per capire di che rango sia il ragazzino <Faccio parte del Clan Aburame…>, ennesimo elemento che dovrebbe far capire all’interlocutore di che si tratti, sempre che conosca qualcosa riguardo i gruppi di shinobi che compongono e difendono il villaggio.

22:42 Henka:
  [Konoha | Centro] L'altro abbandona la nave, mentre l'aquilone svolazza alto nel cielo. E frutto di tutto questo altro non è che proprio Henka, il cui impeto da il movimento a tutta la serata. Ma a tutto c'è un limite. Rallenta, sempre più, ora che l'aquilone si era librato mostrando il suo disegno, forse distruggendo il divertimento della serata. < Tutto qui? E' questo il divertimento? > inarca il sopracciglio, mentre il pezzo di carta si adagia al suolo ed il nigga allunga il cavo verso il rispettivo padrone. < Meglio guardare twerkare due belle sorellone.... > ma cosa ne puoi sapere tu a dodici anni?! Pensi già ai culi twerkare!? Povera Foglia, avrai una generazione veramente pessima. < Ah fai parte di un clan... nel ghetto dicono che siete snob voi dei clan.. > incrocia le braccia al petto. < Vi credete forti solo perché avete delle abilità speciali... > ovviamente non sa molto, dopotutto si sta avvicinando adesso a questo mondo. Fino a poco tempo fa, per lui era tutto un scendere nel quartiere, fare il palo e mandare avanti la baracca con qualche spicciolo. < Dimostrerò che per essere il più forte non servono poteri di clan!.. > capitelo, è un bambino e per tanto si esprime come tale. < Con questi pugni.. > li mostra < ...diventerò il più forte!! > la forza bruta, per lui, è tutto. Bel tipetto.

22:53 Hanzo:
  [Konoha ♣ Piazzetta] L’idillio finisce, colui che aveva messo in moto tutto è lo stesso che non sembra voler abbracciare quel divertimento serale, lo trova noioso e poco costruttivo <…Eeeeeh!!!?>, domanda con estremo stupore, tanto da sporgersi in avanti e strabuzzare gli occhi. Non sa nemmeno sapere cosa significhi twerkare, quindi per lui è completamente una cosa nuova. Non da meno sembra temere quanto viene detto dal nero, il suo animo brioso e la sua estrema curiosità lo portano a comporre la fatidica domanda <E’…E’ qualcosa di estreemmoooOOooo>, perché se lo è allora è pane per i suoi denti. Non solo il gioco ma persino le sue origini non sembrano ben accette da ragazzo di colore che si dimostra tutto furche di larghe vedute <…Non è vero…!!> asserirebbe a pieni polmoni <Noi difendiamo Konoha dai cattivi…tutti i clan lo fanno…> è il loro compito e la loro natura. Vuole dissipare quell’idea gretta ed errata che alcuni hanno di coloro che sono nati in un clan e che vogliono tramandare le tradizioni o devono farlo <…Non ci crediamo i più forti…chi ti dice queste sciocchezze…?!>, sia mai che sia qualche invidioso a mettere in giro certe voci. Sul finire viene svelato il sogno nel cassetto del ragazzo di colore <…EstremmoooOOooo…> e la mente di Hanzo già galoppa <Vuoi diventare Hokage…?!>, il più forte di solito deve ricoprire questa carica. Lui in effetti ha ben altre mire <Io vorrei diventare un fidato collaboratore dell’Hokage e far parte della sua Guardia Personale…> di sicuro il biondino punta in alto <E’ così estreeemooOOoo l’Hokage…>, e si perde vie con le sue dichiarazioni esagerate.

23:05 Henka:
  [Konoha | Centro] Ascolta le parole dell'Aburame, tenendo le braccia incrociate. < Già, difendete il villaggio e per questo vi credete forti... e noi del ghetto saremmo la feccia.. > continua a sparar cattiveria, ma ovviamente dubita che Hanzo ne sappia qualcosa. < La gente del ghetto lo dice, la mia gente... > come se fosse una specie di provincia a parte l'esser del ghetto. < Assolutamente no! Non voglio essere l'Hokage, troppe responsabilità! > accenna un sorrisetto, mentre alza il pugno al cielo. < Io diventerò il Gangster ninja più forte di sempre!!! > dice senza sapere il vero significato di gangster, ovviamente, che per lui altro non è che uno stato sociale. < Perché limitarsi ad essere il collaboratore dell'Hokage? > chiede inarcando il sopracciglio, curioso.

23:14 Hanzo:
  [Konoha ♣ Piazzetta] Il pregiudizio scorre copioso sulla lingua del nero, egli stesso è il primo ad emarginarsi quando in verità sono solo le dicerie di chi non ha saputo crearsi un futuro, ed anzi, si è affossato con le sue stese mani. Questo ragazzino di colore è stato plagiato dei preconcetti dei grandi <Ma…nessuno preclude a chiunque lo voglia di difendere la propria patria…>, infatti, non ci sono leggi scritte e vincoli di sorta <Ogni persona, a suo modo, può diventare estreeeemaaaa e difendere ciò cui tiene ed ama…>, tante belle parole da parte di colui si sacrificherebbe per il prossimo. Ha già sentito quella parola <Feccia…>, la ripete cose se fosse a lui estranea <Ho già incontrato uno che diceva che se non sei uno shinobi sei feccia…>, parla proprio di Doi <…Era un tizio strano ma per me voi non siete feccia…>, non ha motivo di pensarlo, ha dei principi morali ben radicati in lui. Perché diventare collaboratore, bella domanda <…Non voglio diventare l’uomo più importante del villaggio…voglio essere essenziale per l’Hokage e per chi ci vive…>, un risorsa a cui non si può fare a meno, non suona male nella sua testolina. Il punto cruciale <Ma chi è il gangster ninja?!>, non riesce ad afferrare il concetto.

23:33 Henka:
  [Konoha | Centro] Sempre con lo sguardo fisso sull'Aburame, continua ad ascoltare quanto ha da dire. Sorride appena, nel notare come l'altro, seppur di nobile famiglia, sia in realtà un tipo appoato. < Sei un tipo apposto, Hanzo.kun... > già si prende confidenze. < Se dovessi trovarti nel ghetto, fai il mio nome e avrai salva la pelle... > beh è un brutto posto, li ti spogliano vivo. < Ad ogni modo, farò parlare i fatti, cosìche il ghetto venga rivalutato... non siamo feccia, dici bene!> alza il pugno al cielo, mentre l'alto mostra delle lacune sulla magica figura del "gangster ninja". < Ma come? Non lo conosci? > rimane sbalordito < E' il capo del ghetto, colui che comanda in quella zona... lui da da lavorare a tutti, anche l'Hokage lo tiene in considerazione! > ovviamente questo è quello che gli dicono, ma la verità è lungi dall'essere così. E' un criminale, ma che il comune pensare lo vede come un eroe salvatore della patria. < Ed io voglio essere così!! > peccato che la verità sia molto diversa, mio piccolo Henka.

23:47 Hanzo:
  [Konoha ♣ Piazzetta] Pian pianino andrebbe a raccogliere il filo avvolgendolo intorno al rocchetto, ormai quell’aquilone non ha più motivo di essere usato, almeno per questa sera. Ascolta le altrui parole e le assimila come perle di saggezza, una verità assoluta riguardo una realtà che nemmeno conosce <Ok Henka-Kun…>, omette quel nomignolo che gli ha affibbiato in accademia <Ma anche nel ghetto ti chiamano Castagna?!>, come se fosse stato l’altro a presentarsi così, quando la verità è tutta un’altra. Non proferisce parola, si limita a scuotere il capo quando gli viene chiesto se conosca o meno quel famoso ninja del ghetto, lui ovviamente sta ripete e ripete quel gesto di diniego. Solo un appunto a riguardo, mentre si rialzerebbe da dove stava <…E’ una specie di CapoClan…>, lui la legge così quella situazione di comando all’interno del quartiere malfamato, peccato non ci sia mai stato e non ha mai sentito raccontare storie terribili o trucide a riguardo. In poche parole il piccolo Taijutser vuole arrivare a primeggiare rispetto coloro che vivono la sua stessa realtà <…Ma diventeresti il più importante del tuo quartiere…>, ecco che cerca di far vacillare, anche se involontariamente, le convinzioni dell’altro sul non voler essere importante come un Hokage <il tuo obiettivo è comunque…EeestreeemoooOOoooo>, e che non venga letto in modo negativo, ne è entusiasta. Solo ora poserebbe lo sguardo altrove <Si-si…è ora che vada a casa o la mamma inizia a fare il tiro a segno con il mattarello…> brutte e dolorose pratiche in casa Aburame. Un gesto della mano per salutare l’altro <Ci si vede in giro Henka-Castagna-Kun….>, e così dicendo svanirebbe con il suo aquilone agganciato alla schiena. [EnD]

23:51 Henka:
  [Konoha | Centro] Ascolta il dire dell'altro, che riduce il tutto ad un misero "capoclan di quartiere". < No, ma il Gangster è un qualcosa di più... estreeeeeeemo... > lo emula, già ne ha preso le sembianze se non fosse per la chioma lunga e bionda. < Puoi addirittura arrivare a comandare in tutto il mondo!! > beh, si, a secondo dei traffici che hai. Solamente che, come ripetuto più volte, lui non sa in realtà cosa sia un ganster. < No, non mi chiamano castagna... Ma Dirty-Bee!! Oh yeah!! > no, questa se l'è inventata adesso, più che altro non vuole che si sparga questo soprannome e lo testimoniano le goccioline che gli cadono dalla fronte. < Ok Hanzo-kun, ci si vede in accademia... > comincia a camminare anch'egli, indirizzandosi nella direzione opposta all'Aburame, dirigendosi verso il ghetto, la sua casa.

L'incontro tra Hanzo ed Henka nasce dal desiderio del primo di poter condividere degli attimi di gioco insieme, tanto da far cessare gli allenamenti del Taijutser; quest'ultimo passava per la via scelta dall'Aburame come pista di lancio per il proprio aquilone. Dopo il primi entusiasmi, tutto scema ma i due ragazzi iniziano a discutere del loro futuro e dei loro desideri, delle loro aspirazioni ed a ciò a cui puntano più di ogni altra cosa.