[Cure Eikichi] Cure, cure e ancora cure

Free

0
0

21:18 Satoru:
 Il meteo è variabile, la luna ha ormai preso il suo posto nel cielo, ma sono presenti numerosissime nuvole che vanno a coprire il chiarore della regina del cielo, impedendo in vari punti di vedere i numerosi astri che riempiono la volta celeste, la notte sta ormai calando, ma in ogni caso non tutti possono dormire, non tutti sono nella propria casa a riposarsi o a consumare la cena, non tutti possono farlo, Satoru e tra coloro che non può riposarsi, proprio perché stasera occupa il suo studio in ospedale, gli tocca il turno notturno ed è proprio lì, in attesa che qualcuno bisognoso di cure si presenti. Il giovane indossa una camicia di colore bianco, di cotone, morbida sulla pelle, perfettamente stirata ed abbottonata fino al collo, le gambe sono avvolte in un paio di pantaloni color nero, di tessuto elasticizzato, lunghi fino alle caviglie, ai piedi il giovane indossa un paio di classiche scarpe da medico, pantofole bianche aperte sul tallone, tali da consentirgli di lavorare in piedi tutto il giorno senza affaticarsi inutilmente. A completare il tutto il lungo camicie bianco, classico simbolo della sua professione, mantenuto aperto sul davanti, in modo tale da consentire ai pazienti di vedere gli abiti che sottostanno ad esso ed il coprifronte della foglia, ben legato e stretto sulla fronte del giovane, con in vista il simbolo del villaggio da cui proviene, villaggio a cui ha giurato fedeltà, al quale darebbe la vita, qualora fosse necessario. Il giovane si trova nello studio che gli è stato destinato, uno studio abbastanza spoglio e di dimensioni ridotte, all'interno della stanza è presente una scrivania, due sedie poste agli estremi di questa, una pianta non distante ed un lettino ospedaliero di colore bianco, ove si possono sedere e sdraiare i pazienti bisognosi di cure e di attenzioni, solo una finestra completa la stanza, finestra alla quale il dottore è affacciato, guarda fuori, osserva la libertà, libertà che lui sta sacrificando per un bene superiore. Resta li, fermo, in attesa di un paziente, in attesa che qualcuno bussi ed entri nel suo studio.

21:39 Eikichi:
  [Ospedale] avanza tremendamente imbronciato, odia quel posto. La destra si allunga verso la spalla stringendola per il dolore. Sebbene siano passati quasi quattro giorni il dolore non ha accennato a diminuire come avrebbe sperato. In viso è disegnata un'espressione orribilmente seccata, labbra strette sopracciglia inespressive ed occhi che continuano a vagare tra le porte che nel lungo corridoio di quel postaccio si susseguono, identiche, inanimate, come stesse vivendo dentro un terribile genjutsu. Indossa il solito kimono bianco aperto e legato in vita da una nastro viola che compiendo tre giri in vita lo assicura stretto al bacino e da cui pende la manica sinistra della giacca mentre la destra è correttamente infilata. Il braccio sinistro è piegato a novanta gradi sull'addome e nasconde la mano nella parte destra della giacca, mentre la destra ciondola accanto al fianco. E' possibile vedere i pantaloni neri in tessuto che scendono dritti verso le caviglie e i piedi, nudi, attraversati da un laccio rosso che divide il primo dito dagli altri quattro; sono i geta in legno che con il loro rumore sordo sul pavimento annunciano sempre il suo arrivo. Sospira ruotando le iridi cercando di capire dove possa bussare e dove no. Fa spallucce non capendo bene e fermatosi alla prima porta sulla destra incontrata si volta fissandola. E' davvero il caso di ricevere delle cure, questa volta e d'ora in poi non sembra che il riposo possa bastare per le ferite che si potrebbe procurare. Socchiude gli occhi innervosito e alza la mano destra chiusa a pugno andandola a battere sulla porta con tre colpi secchi. Si schiarisce la gola annunciandosi < E' permesso?> dice cercando di controllare l'intonazione per mascherare il nervosismo. Rilassa dunque la gamba destra piegandola un poco, mentre la parte sinistra del bacino ruota un poco verso l'alto. Aspetta.

21:44 Satoru:
 Il giovane si trova come già detto nel suo studio, in attesa che qualcuno si presenti, ma non è mai saggio sprecare il tempo, infatti ecco che il giovane deciderebbe di impastare il suo chakra per essere pronto nel caso qualcuno si presentasse alla sua porta bisognoso di cure. andrebbe quindi a flettere e divaricare leggermente le gambe in modo da tentare di guadagnare una maggiore stabilità sul terreno. Ecco che ora le braccia scenderebbero lungo il busto, i gomiti si fermerebbero all'altezza dei fianchi, gli avambracci andrebbero ad inclinarsi verso l'interno e le mani, ora, dovrebbero potersi unire rapidamente, andando a formare il sigillo della capra, sigillo che verrebbe mantenuto durante tutta l'esecuzione. Ecco che ora Satoru andrebbe a raffigurarsi mentalmente, andrebbe a tracciare la sua figura, mantenendo inalterate per quanto possibile le sue dimensioni: statura, peso, corporatura. Ecco che ora tenterebbe di dividere in due metà simmetriche il suo corpo, traccerebbe una linea con origine nella sua testa e conclusione nei suoi piedi, dividerebbe dunque la metà destra dalla sinistra del corpo. Ora andrebbe a tentare di creare una sfera all'altezza della fronte, una sfera di colore blu notte, che contenesse tutte le sue energie psichiche e mentali. successivamente, tenterebbe di convogliare tutte le sue energie fisiche in una sfera di color rosso sangue, all'altezza dell'addome. Solo nel caso in cui le due sfere fossero presenti, ecco che andrebbe infine a portare entrambe all'altezza del plesso solare dove tenterebbe di fonderle insieme, nel tentativo di creare un'unica sfera, ricca di sfumature, che sia in grado di contenere le due istanze, il corpo e la mente. Se tutto fosse andato come previsto, il giovane dovrebbe sentire una nuova forza dentro di lui. Ma ecco che una figura chiederebbe permesso, il medico risponderebbe prontamente. <certo, vieni pure> quindi, dopo che il ragazzo seguisse il suo invito, direbbe. <piacere, Satoru, genin della foglia e ninja medico> e ancora. <hai bisogno di cure?> un sorriso caloroso sul volto, vuole far sentire l'altro a suo agio e ancora. <dove ti sei ferito? nel frattempo mettiti sul lettino così puoi farmi vedere la ferita> sempre tono premuroso, ora sta all'altro. [Tentativo impasto chakra 4/4] [Se on chakra 35/35]

22:06 Eikichi:
  [Stanza Satoru] inizia a muovere il piede destro sul pavimento involontariamente dunque sentite le parole del medico cerca di rilassarsi andando con la stessa mano impiegata prima per bussare a sospingere la soglia aprendola lentamente. <'sera> s'appresta a dire portando i primi passi dentro la stanza. Una stanza scarna con solo una scrivania, un paio di sedie ed un lettino dentro la quale Satori gli sembra aspettare ore ed ore infinite, senza sosta. Si guarda bene attorno prima di avanzare, non sa bene dove dirigersi e nonostante il tono gentile del medico non riesce subito a calmarsi. Finalmente fissa lo sguardo sul medico stirando al massimo un sorriso che non facilmente uscirà < la spalla sinistra> dice chinando di poco il capo andando a vergognarsi per lo sforzo che gli richiede il tentativo di restare sereno questa sera. < ho ricevuto un pugno > aggiunge adesso mentre le gote arrossiscono tra l'imbarazzato e l'incredulo. Che quella ragazzetta potesse essere tanto forte di certo non se lo aspettava, ma come sempre non è mai certo giudicare dall'apparenza e in questi casi potrebbe costargli la vita. Questo si che deve capirlo al più presto, la vita da ninja non è di certo la vita da studentello felice cocco di nonna. Indica dunque con la destra la spalla indolenzita e avvicinandosi giusto di un paio di passi alza il capo mostrando questa volta un sorriso più gentile, ma ancora arrugginito. Dietro la figura del medico c'è una finestra, da li è possibile vedere la luna sebbene sia coperta da alcune nere nuvole. Sospira immaginandosi fuori da li...è più forte di lui ma l'ospedale è proprio l'ultimo posto in cui vorrebbe stare in questo momento. <Cosa si può fare?> domanda pur di non distrarsi troppo cercando dunque di mantenere un minimo di conversazione per quanto forzata con Satoru li presente. Abbassa la destra adesso che torna a penzolare sul fianco destro

22:16 Satoru:
 La figura entra, si palesa, è un ragazzo, un ragazzo che al primo colpo d'occhio appare teso, forse nervoso, forse imbarazzato, motivo per cui Satoru andrebbe a tentare di farlo sentire maggiormente a suo agio, dicendo rapidamente e sempre con un tono caldo e premuroso. <tu sei? studente dell'accademia immagino vero? Di questi tempi i sensei me ne stanno mandando fin troppi> sorride, ovviamente scherza, ma è la verità, è il terzo studente di cui si prende cura. Ma ecco che l'altro indica la spalla sinistra come dolorante, chiede cosa si può fare. <fammi vedere> direbbe Satoru avvicinandosi all'altrui figura, scrutando la contusione, si tratta di un semplice pugno, un livido bello vistoso, un'ematoma, sicuramente da curare, ma nulla di preoccupante, motivo per cui egli direbbe ora al suo paziente. <Siediti sul lettino, così incomincio le cure, non ci vorrà molto, non è grave, tranquillo> tenta di rassicurarlo, dopotutto non è una ferita grave e con il suo jutsu medico dovrebbe riuscire a curarla senza troppa fatica. Il giovane si appresterebbe ora a richiamare il chakra medico, nel tentativo di attuare il jutsu necessario per accelerare la guarigione di quella contusione, egli non deve comporre nessun sigillo, semplicemente si concentrerebbe sul suo sistema circolatorio, l'obbiettivo è quello di visualizzare il chakra e quindi scindere il chakra medico da quello normale, quindi, questo chakra così particolare, verrebbe spostato tramite il sistema circolatorio, fino ad ambo le mani del giovane. Una volta giunto qui, il giovane tenterebbe di farlo fuoriuscire dagli tsubo, se riuscisse nella sua impresa, andrebbe a formarsi una patina verdastra intorno ad ambo le sue mani, il chakra medico sarebbe ora visibile a lui e allo studente ferito. Quindi direbbe allo studente. <cerca di tenere il braccio e la spalla il più fermo possibile> già, ma la bocca la può muovere per parlare liberamente. Ecco che quindi il giovane porrebbe le mani sopra alla spalla sinistra, non direttamente a contatto con la pelle, ma non molto distante da essa, che le cure abbiano inizio. [Mani terapeutiche D 2/4] [Chakra 30/35] [Pv Eikichi 90 + 3 = 93]

22:29 Eikichi:
 cerca di sorridere alle parole di Satoru riguardo l'accademia dunque vedendolo avvicinarsi china il capo osservandosi la spalla e poi il viso del medico e di nuovo la spalla. Sospira ruotando il busto ed il capo e visualizzato il lettino si muoverebbe con facilità verso questo con l'intenzione di sedercisi su. Andrebbe a flettere dunque il bacino per permettere al sedere di incontrare l'altezza del lettino facendo una lieve pressione sui talloni andrebbe a sedersi appoggiando la destra alla superficie comoda del lettino. Torna a sorridere dunque cercando di rilassarsi mentre le iridi si concentrano sul chakra che può benissimo vedere apparire sulle mani del medico. Questo color verde non lo aveva mai notato e nell'osservarlo non si da conto dell'espressione inebetita che assume il suo viso. Il ricordo dell'ansia pare così allontanarsi sostituito dalla curiosità verso quella forma di jutsu mai vista prima < Si, ho appena terminato l'esame teorico per diventare genin...> dice senza distogliere lo sguardo dalle mani del medico che si avvicinano così alla parte contusa seppur senza toccarla. <Ah > porta la destra al capo muovendosi i capelli grigi imbarazzato < Mi chiamo Eikichi ...> si limita a dirgli fissandolo un attimo in viso. Si concentra su alcuni elementi delle sue fattezze, il contorno del viso, gli occhi e il taglio di capelli attirano la sua attenzioni quasi lo sguardo potrebbe risultare fastidioso, ma non si da conto e segue nella sua analisi dei tratti del giovane di fronte a lui. < Ci provo > ribatte senza pensarci al consiglio di mantenere la spalla ed il braccio immobili e poi quasi venisse da un'altro mondo gli si rivolge con un tono strano, ma gentile in fondo < tu saresti un medico dunque...> più una riflessione che una domanda per altro abbastanza ovvia dato il posto in cui si trova e il perchè. < Ma stai qui tutto il giorno?> domanda senza farci caso. E' così che gli succede sempre, quando è concentrato in altri pensieri non si rende conto di quello che dice, potrebbe apparire totalmente tonto, basterebbe guardargli il viso che torna ad un'espressione infantile e persa come un bimbo che segue il volo di una farfalla.

22:35 Satoru:
 La cura continua, le braccia sono tenute distese e salde, le mani immobili, ferme, ad una scarsa distanza dalla ferita in modo tale che il chakra medico possa fare il suo lavoro, aiutando a guarire quel brutto ematoma, aiutando il giovane Eikichi a sentire meno dolore, dopotutto a nessuno piace soffrire e le arti mediche sono nate proprio per questo, per evitare inutili sofferenze. Il giovane continua ad essere imbarazzato, ma pare che lentamente si stia sbloccando, la cura procede senza intoppi e quindi il medico può fare quattro chiacchere con il suo paziente. <Piacere di conoscerti Eikichi> già è sempre un piacere conoscere le nuove leve di Konoha, coloro che saranno il futuro dell'intero villaggio. <sono felice, come è andato l'esame? ti senti pronto per il pratico?> domanda curioso, anche nel caso magari l'altro voglia fargli qualche domanda, chiedere qualche consiglio o qualcosa del genere, insomma, cerca un modo per mantenere viva la conversazione per non rendere quella cura una semplice applicazione noiosa e ripetitiva di un jutsu. Parole che verrebbero udite e quindi, ultima domanda che farebbe sorride il giovane medico, sorriso al quale seguirebbero alcune parole. <Sono un ninja medico, ma anche un genin> precisa, sempre con tono cordiale e caloroso. <Sono in ospedale quando ho i turni, ma al tempo stesso svolgo missioni come tutti gli altri ninja> una breve pausa per poi aggiungere. <salvo le vite, tolgo le vite se serve, insomma, sono un ninja che lavora il doppio> riderebbe dicendo questo, ma alla fine è la verità. <ho già svolto una missione C ed una D, sai, non sono genin da molto> rivela all'altro, per poi attendere una sua eventuale risposta, continuando la cura. [Mani terapeutiche D 2/4] [Chakra 29.5/35] [Pv Eikichi 93 + 3 = 96]

22:55 Eikichi:
 finalmente sblocca lo sguardo dal viso di lui andando a ruotare di quarantacinque gradi il capo verso l'angolo basso sinistro in modo da osservare il lavoro. Sente un strano tipo di pressione fargli leva sulla pelle, sui muscoli che gli hanno fatto male in questi giorni impedendoli di esercitarsi con serenità. S'incanta di nuovo guardando il chakra verdastro brillare attorno alle mani di Satoru <uh> fa come per svegliarsi da quell'incanto e osservandolo gli rivolge finalmente un sorriso gentile. Senza pensarci poi troppo c'è riuscito. Le gote arrossiscono un poco per poi continuare dicendo < Beh, è andato bene si> abbassa ruota il capo andando ad osservare la stanza, i suoi mobili e la finestra come perennemente distratto, forse per difesa, forse per ingenuità < La verità è che non vedo l'ora di sostenerlo, però> aggiunge lasciando in sospeso per qualche istante la frase prima di continuare < Ho bisogno ancora di allenarmi e, la verità, è che allenarsi da solo non è sufficiente...> termina sconfortato. < Voglio allenarmi e trovarmi a dover pensare a strategie di difesa e d'attacco che nascono dal confronto diretto, non dal tavolino di casa mia > chiude involontariamente il pugno destro pensando ad un possibile scontro. Si sofferma dunque sulle parole di Satoru < togliere vite eh..> ruota lentamente il capo tornando a guardarlo con serietà in fine < E' strano no? Che il bene del nostro villaggio e dei nostri cari debba passare per il male di tante altre persone> con leggerezza termina la frase distogliendo lo sguardo dalle iridi altrui quasi non fosse un pensiero stupido che mai lo lascia senza sonno la notte.

23:01 Satoru:
 Le braccia vengono mantenute ferme, le mani fisse sopra alla ferita, in modo tale che il chakra di tipo medico possa continuare a scorrere andando a rigenerare la pelle lesa dalla contusione, ormai la contusione è quasi interamente sistemata, difatti il colorito della pelle è sempre più roseo e sempre meno verdastro ed il grosso livido presente sulla spalla sta via via sparendo, segno che Satoru sta facendo bene il suo lavoro, difatti lo studente dovrebbe sentire ora sempre meno dolore, sempre meno fastidio in quel punto. Le prime parole altrui riguardano l'esame per diventare genin, Satoru sorriderebbe vedendo le guance altrui arrossarsi, sicuramente si tratta di un ragazzo timido, motivo per cui il giovane tenterebbe di incoraggiarlo. <Vedrai che andrà tutto bene, lo sosterrai sicuramente con successo, sfrutta le debolezze del tuo avversario, nascondi le tue, ragiona sempre e andrà tutto bene, ne sono sicuro, mi sembri un ragazzo in gamba> già, questo quanto pensa, per quanto poco lo ha potuto conoscere, un incoraggiamento il suo, ma ancora, relativamente allo scontro. <Se non trovi qualche studente con cui allenarti, se vuoi possiamo vedere qualcosa insieme nei prossimi giorni, qualche tattica, qualche difesa> già, potrebbe allenarlo lui stesso in vista del suo esame qualora lo volesse, ovviamente. Discorso che ora si farebbe più profondo, volto del medico che si farebbe pur serio, anche se il tono rimarrebbe pacato e tranquillo. <già, infatti la morte del nemico deve essere l'ultima possibilità, se si può è sempre meglio catturare, imprigionare, tentare di riabilitare> una breve pausa per poi aggiungere. <insomma, la morte è l'ultima strada, tienilo sempre a mente> già, questo quanto pensa. <purtroppo arriverà il giorno in cui vedrai morire un uomo, per mano tua o di qualche compagno, ma spero sia il più tardi possibile> già, è un tema che gli sta a cuore, ha visto un uomo morire, sa che non è mai bello vedere la morte in faccia. [Mani terapeutiche D 2/4] [Chakra 29/35] [Pv Eikichi 96 + 3 = 99]

23:16 Eikichi:
 rimane in silenzio pensando alle sue debolezze, a come nasconderle in caso di necessità e alla possibilità effettiva che di fronte all'imprevisto, alla velocità possa restare concentrato mantenendo il sangue freddo. Sospira mentre un sorriso gli curva le labbra illuminandogli il viso. < Mi farò trovare più che pronto> dice stringendo i denti tra il sussurro e dichiarazione. Torna ad osservare la spalla, vede il livido che se prima ne copriva metà adesso è quasi rimasto un alone, un ricordo. < Grazie > dice senza pensare mentre ascoltando la proposta di satoru ruota di scatto il capo verso il medico e sgranando le iridi lo fissa mentre un sorriso gli si disegna chiaro aprendosi fino a mostrare i denti < Lo faresti sul serio?> gli domanda come spiritato, se fosse possibile si vedrebbero delle fiammelle prende il posto degli occhi e del fumo salire dalle narici di quanto l'idea lo eccita < Ti andrebbe di allenarti con me?> ripete entusiasta alzando anche il tono di voce involontariamente. Le gote arrossiscono un'altra volta ma questa volta non di vergogna. Rilassa dunque i muscoli del viso al sentire le parole di Satoru circa la morte, torna serio quasi stesse valutando la sua risposta, quasi ci stesse pensando prima di dover esprimere una giudizio di valore importante < Capisco...> si limita a dire in prima battuta poi dopo aver mugugnato continuando < Spero accada il più lontano possibile> termina sospirando. Un pensiero va alla nonna naturalmente, ai compagni e al villaggio in secondo luogo. Visualizza il viso di nonna, l'orticello e rabbrividisce evidentemente dunque voltandosi verso Satoru gli sorride imbarazzato e credendo che il giovane possa aver capito.

23:24 Satoru:
 La ferita è ormai praticamente rimarginata, l'ultimo afflusso di chakra medico continua a scorrere sui suoi palmi, infondendo benessere nella ferita dello studente che ormai è quasi interamente rigenerata, ferita che infatti ha assunto ormai color roseo e pelle che è ormai completamente rigenerata, o quasi. Alla prima affermazione del giovane il medico risponderebbe con un sorriso, seguito da ulteriori parole di speranza. <ne sono sicuro> già, una frase semplice, ma ricca di carica e di emotività, quindi il discorso verterebbe rapidamente sull'allenamento, pare che l'altro sia interessato, dopotutto potrebbe essere un allenamento davvero utile, per entrambi, motivo per cui il giovane aprirebbe nuovamente la bocca, facendo vibrare le corde vocali per rispondere all'altro. <certo, se hai bisogno ci possiamo organizzare, un allenamento fa sempre bene, sarà utile anche a me> già, è sempre bene mantenersi in forma ed allenati, almeno questa pensa. Infine, tornando sull'ultimo argomento. <già, prima o poi succederà, siamo ninja dopotutto, ma non è detto che succeda presto, stai tranquillo> conclude il suo dire, conclude anche le sue cure, difatti la ferita è ormai sanata, la spalla è ormai come nuova, motivo per cui il medico richiamerebbe il suo chakra, cessando di utilizzare quel jutsu tanto utile quanto vitale per la sua professione, aggiungendo. <abbiamo finito, fino a domani non fare troppi sforzi, ma sei come nuovo> già, tutto risolto, rapidamente e indolore. e ancora. <Io torno al mio lavoro se non hai altre domande o dubbi> quindi, il medico, ascolterebbe le altrui parole e dopo che lo studente esca dalla la stanza si recherebbe alla scrivania, continuando il lavoro che deve concludere, le cartelle cliniche, qualcuno deve pur farle. [Mani terapeutiche D 2/4] [Chakra 28.5/35] [Pv Eikichi 99 + 3 = 100] [End]

23:35 Eikichi:
 <Stupendo> torna a sorridere serenamente, meglio cambiare discorso e tornare all'eccitazione dell'allenamento < Ti verrò a cercare per organizzarci, sarebbe fantastico> ridacchia facendo sapllucce. Ed è esattamente nel compiere quel movimento involontario che si rende conto che la spalla, ormai guarita, non gli fa più male come prima. Adesso solo un lieve fastidio ha preso il posto delle fitte dei giorni precedenti e che gli impedivano di muovere per bene l'arto sinistro. < grazie! adesso potrò tornare ad allenarmi> dice socchiudendo in un sorriso gli occhi. Alla fine ha anche dimenticato il perchè era così nervoso prima di entrare, che sia merito di Satoru? è probabile. Compie un piccolo salto per scendere dal lettino, si da una spinta con il bacino e atterrando sui piedi flette poco le ginocchia attutendo l'arrivo. < bene, vorrà dire che ti lascerò lavorare in pace > Si volta avviandosi verso la porta nel fare ciò porta di nuovo il braccio sinistro a piegarsi a novanta gradi sull'addome ed a nascondere la mano dentro la parte superiore destra del kimono, saldamente allacciato in vita. Giunto alla porta, prima di aprirla di nuovo ruota il busto verso il medico. Gli è rimasta una sensazione piacevole in petto, qualcosa che di certo non è opera del jutsu. Agita dunque la destra limitando a salutare con quel gesto. Ritorna a guardare la porta e con la destra la apre velocemente muovendo pochi passi per uscire. E' di nuovo in corridoio e s'appresta a percorrerlo con calma. Pensa alla nonna, al recente incontro con il medico e senza nemmeno volerlo al villaggio. <Proteggere queste persone è il compito di ogni shinobi...ed io sono uno shinobi> per la prima volta dice quella parola senza nervosismi, senza ansie ma con un caldo sorriso a riscaldargli il cuore.[END]

Eikichi si reca allo studio di Satoru per farsi curare la contusione alla spalla sinistra. Dopo il nervosismo e l'imbarazzo del deshi, una conversazione rilassata porta i due a programmare un futuro incontro d'allenamento.