Byakugan!

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Giocata di Clan

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19:06 Kaori:
 Una lieve pioggerella ha preso a cadere in quel di Konohagakure. Il tempo è mite, il vento è leggero e non fastidioso impedendo così alla pioggia di divenire in qualche modo violenta. Essa è rada, leggera, fresca e cade ritmicamente sulle strade come il pianto d'un bambino. Qualche nuvola grigiastra si sposta qua e là oscurando un timido sole discendente mentre la brezza si fa frizzantina ed un odore di pioggia pervade la zona. Kaori si trova all'interno del giardino del Dojo Hyuga al fianco di Ren. Gli ha chiesto appuntamento per vedersi ed andare insieme dinnanzi al capoclan per riconoscerlo a tutti gli effetti come membro della casata Hyuga. Lo ha scortato all'interno dei giardini sotto lo sguardo degli Hyuga di guardia e ha fatto sì che il ragazzo lasciasse eventuali armi o oggetti all'ingresso all'incaricato custode. Lei lo accompagna, lo affianca, facendo da garante per il ragazzo. Si sente un po' tesa, un po' nervosa. Non ama trovarsi al dojo di quei tempi e, ancor meno, ha voglia di vedere Juusan-sama. Tuttavia è una cosa alla quale non può sottrarsi e che deve fare per sé e per Ren soprattutto. Così, avanzando verso la scala che conduce all'area formale della struttura, scosta lo sguardo verso il fratello tentando di abbozzare un piccolo sorriso. <Ti senti nervoso?> domanda lei, tranquilla, inspirando a fondo, sentendo l'acqua della pioggia cadere di tanto in tanto sul viso, sulle vesti leggere. Indossa lei, difatti, un semplice corpetto nero che lascia scoperte spalle e braccia ed un paio di pantaloni di pelle color pece che fasciano cosce e gambe evidenziandone le forme. Degli stivaletti bassi, scuri, calzano comodi ai piedi mentre una cintura le avvolge i fianchi. Giubbotto chuunin e coprifronte della Foglia completano il suo vestiario mentre la folta chioma scura ricade lucente dietro la schiena incollandosi, a tratti, su di essa a causa della pioggia che cade dall'alto. <La prima volta che ho risvegliato il Byakugan mi sentivo tesissima> ammette e rivela lei con un mezzo sorriso mentre andrebbe a salire le scale di legno chiaro che dal giardino conducono all'edificio in stile tradizionale che si erge al centro dello spazio verde. Sopraelevato dal terreno di qualche decina di centimetri si rivela essere un grande palazzo in stile orientale piuttosto ampio ed elegante, uno degli edifici più ricchi e nobili dell'intero Villaggio. Il simbolo del clan è presente su alcuni festoni verticali in carta di riso che costeggiano i lati della scalinata nel punto in cui termina a contatto con la veranda del palazzo. Giunti a quell'ultimo gradino, Kaori andrebbe a fermarsi dinnanzi una delle varie entrate attendendo che Ren si fermi al suo fianco. <Juusan-sama. Sono Kaori Hyuga> direbbe, alla fine, semplicemente prima di tacere e attendere di venir invitata all'interno. [chakra: 98/98]

19:15 Renold:
  [Dojo Hyuga] Ricevuto l’appuntamento di Kaori, ha passato il pomeriggio a prepararsi psicologicamente al momento che prima o poi doveva arrivare. Ciò che indossa, come al solito, sono un paio di sandali blu, da ninja, seguiti da un paio di pantaloni neri e morbidi, adatti al moto, che fasciano la parte superiori e sono occupati sono da due fasciature bianche all’altezza delle cosce, che rivelano un portakunai e un portaoggetti, contenenti kunai e shuriken con armi al loro interno. La parte superiore è coperta da una maglia semplice a maniche corte di colore nero, che lascia intravedere il tatuaggio del falco stilizzato sul bicipite destro. Il coprifronte della foglia, infine, è correttamente indossato proprio lì dove deve essere, alzando parte dei capelli lisci e corvini e non lasciando intravedere la radice. Un metro e ottanta di giovane per ottantadue chili di muscoli ben distribuiti su un fisico dalle spalle e dal petto larghi. Due occhi color cremisi e capelli corti e corvini con riflessi blu/violetti che lo avvicinano tanto a quelli della gemella Kaori, il cui viso con i capelli tagliati è davvero molto simile. La sensazione di nervosismo sale un po’, ma l’espressione è a dir poco granitica. E’ un’emozione che domina alla perfezione, almeno dal punto di vista dell’espressione delle movenze, dove regna la neutralità assoluta. Guarda Kaori, dunque, ne sente le parole. Un sospiro. <So dominare molto bene le emozioni, sorellina. Sto bene> scandisce. C’è del nervosismo nella voce, che lascia volutamente trapelare. La segue dunque all’interno del tempio. <Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato. Mi chiedevo solamente quando> scandisce. In ogni singola frase c’è sicurezza, però, malgrado il nervosismo. Ed è un meccanismo quello che si attiva. Ecco, infatti, che va a incastrare le mani a formare il sigillo della capra e a tentare di concentrarsi su quelle due sfere, la psichica all’altezza del centro della fronte, la fisica all’altezza dell’addome. Una volta focalizzate, tenterebbe di mettere in moto quella familiare pressione che dovrebbe portare le due sfere ad attivarsi e a vorticare su sé stesse. Tentando di mantenere tale pressione, vorrebbe guidare le due sfere in perfetta contemporanea. La psichica tenterebbe di riversarsi negli occhi, negli zigomi e giù nelle gote, dunque, fino a raggiungere al collo e a riversarsi nelle spalle, dove tenterebbe di invadere il petto e di riversarsi proprio al centro, liddove dovrebbe incontrare la fisica, che dall’addome, intanto tenterebbe in contemporanea di essere guidata attraverso i muscoli addominali e di andare su verso il costato fino ad invadere anch’essa il petto, dove tenterebbe di incontrare la corrispondente. La pressione tenterebbe di essere mantenuta in perfetta costanza e di far amalgamare le due forze al centro del petto e quindi di far attivare il chakra. La sente quindi parlare e si pone di fianco a lei. <… Ci riuscirò, vedrai> scandisce, in un soffio, probabilmente percettibile solo a lei. [Equip – Portakunai: 6 Kunai – 3 Shuriken – Portaoggetti: 3 shuriken][Chakra 30/30 se ON]

20:12 Kaori:
 Alla sua rassicurazione Kaori si ritroverebbe a sorridere appena volgendo il capo in sua direzione. Le iridi biancastre andrebbero a cercare quelle scarlatte e cremisi di lui specchiandosi in esse, ricercando il suo sguardo con fare tranquillo, sereno. <Sì sì lo so, l'ho già sentita> sorriderebbe lei trattenendo appena una risatina leggera, scuotendo il capo con fare pacato. <Ma con me non hai bisogno di dominarle. Puoi essere libero di mostrare quello che vuoi, non ti giudicherò mai per quello che provi o che senti, fratellone> direbbe lei, ora un po' più seria, sincera, guardandolo con dolcezza, sorridendo piano al suo indirizzo. Vuole che lui impari a fidarsi di lei nel tempo, che si senta libero di dirle quello che più preferisce, che si senta libero di non dover nascondere i suoi sentimenti, i suoi desideri, le sue voglie. Vuole essere per lui un rifugio, un porto sicuro, un aiuto sempre presente cui potersi aggrappare per andare avanti. Per fortuna il ragazzo comunque pare essere davvero tranquillo in quel loro incedere, sebbene la sua voce tradisca una sottile nota di nervosismo. Una nota appena accennata, talmente leggera da essere quasi innotabile, ma che Kaori pensa di aver riconosciuto. Forse, dopotutto, in quei loro brevi incontri qualcosina di lui ha imparato a capirla, a distinguerla, chissà? Vede il ragazzo andare a comporre il sigillo della capra e quindi avviare l'impasto del chakra, probabilmente. Non gli dice nulla, non lo disturba, ma si limita a notificare la propria presenza al capoclan. A quel punto ode la voce di Ren soffiare piano al suo orecchio e richiamare quindi la di lei attenzione. La ragazza va ruotando il capo verso quello del gemello cercandone le iridi con le proprie. Uno sguardo serio, convinto, sincero, che la porta a chiosare poche parole. <Non prenderla per il verso sbagliato Ren ma...> si umetta le labbra prendendo una minuscola pausa prima di riaprir bocca. <Non m'importa se ci riesci o meno> rivela lei a bassa voce, sincera, tenendo lo sguardo fisso in quello del fratello. <Anche se dovessi non riuscire a richiamare il Byakugan rimarresti comunque il mio gemello. Non cambierebbe nulla. Continuerei a credere in te e nelle tue capacità> Un modo per rassicurarlo circa il suo timore di essere o meno un vero e proprio Hyuga della foglia. Un tentativo forse un po' ipocrita considerando il timore che per anni aveva vissuto lei stessa circa la sua incapacità di poter attivare ed utilizzare il potere innato della casata. Solo ora si rende conto di quanto fosse stupida a temere una cosa simile. Con un nuovo incoraggiante sorriso la ragazza va quindi a scostar la porta in carta di riso per poi varcarne la soglia e ritrovarsi nell'area formale della Magione. Lascerebbe passare anche Ren per poi richiudere l'anta e muoversi fino a raggiungere il tavolino basso in legno di ciliegio al quale Juusan-sama è seduto. Un uomo alto, albino, dalle spalle larghe e massicce ed il corpo muscoloso e definito. Iridi perlacee e pelle scura, seduto su di un cuscino ad un lato del tavolino circondato da altri cuscini. La stanza è ampia, elegante e luminosa, con decorazioni ed ornamenti in stile tradizionale e moderno. Kaori si soffermerebbe ad un lato del tavolo andando quindi a chinarsi dinnanzi all'altro col busto e col capo, per pochi secondi. <Juusan-sama> saluterebbe con ossequio, costretta solo dalla sua educazione più che da vera stima nei di lui riguardi. Si rialzerebbe andando a prender posto ad un lato del tavolo inginocchiandosi su uno dei cuscini presenti, le mani ad intrecciarsi fra loro al di sopra del tavolino. <Sono venuta quest'oggi per mettervi a parte di una nuova situazione da poco venuta a galla> principia la Hyuga inspirando a fondo. <Lui è mio fratello gemello, Ren Hyuga> continua volgendo il capo in direzione del ragazzo ed indicando la sua figura con un cenno della mancina. <I miei genitori lo hanno lasciato in orfanotrofio alla nostra nascita nel timore delle mire di Cappuccio Rosso. Temevano di non essere capaci di proteggerci entrambi se ci avessero tenuti, così hanno pensato di dividerci offrendoci diversa protezione.> Riassume e spiega lei nel modo che le riesce più chiaro e conciso possibile e, al tempo stesso, indolore. Juusan sama, sorpreso, inarca le sopracciglia ponendo ora lo sguardo sulla figura di Ren. Uno sguardo serio, fermo, deciso ma non severo. Piuttosto tranquillo se non fosse per quella sfumatura sorpresa e basita. "Oh..." mormora lui osservandolo, scrutandolo, passando lo sguardo da Ren a Kaori come quasi a voler riscontrare nella loro somiglianza una conferma al di lei dire. "Accomodati pure, ragazzo. Prendi posto al mio tavolo" lo invita, alla fine, dopo pochi istanti di riflessione. [chakra: 98/98] [PNG Juusan-sama: http://imgur.com/bz8rd34.jpg]

20:45 Renold:
  [Dojo Hyuga] Sente il proprio chakra riversarsi al centro del petto, mentre quell’impasto viene mantenuto costante. Scioglie il sigillo della capra e sente ancora il dire di Kaori. Se la guarda, lo sguardo è del tutto determinato, così come il ghignetto che mette su ad arte per tranquillizzarla, malgrado effettivamente non sia del tutto tranquillo e lo mascheri in maniera superlativa. Sprigiona sicurezza al fianco di Kaori, si bea della sua presenza, una spalla valida sulla quale contare. Ne sente le parole e le archivia. E sono proprio queste a costituire un valido aiuto a tranquillizzarsi. Si addentra nella magione e quello che fa istintivamente è guardarsi intorno ordinatamente e piazzare l’occhio su Jusan-Sama e sul tavolino in ciliegio. Lascia che sia Kaori ad andare avanti e rimane sulla porta educatamente e rispettosamente, fino a quando Jusaan-Sama stesso non lo invita ad entrare. Lo sguardo del capoclan degli Hyuga è severo e dritto, ma subito potrà notare come ad esso ne corrisponde uno altrettanto sicuro del ragazzo, così come la somiglianza col defunto Naru e con.. sé stesso, forse, dato il fisico naturalmente scolpito e slanciato, sempre tonico di Ren. Un sospiro, quando questo lo invita ad entrare. <Jusaan-Sama> lo saluta, andando a chinare rispettosamente il capo e parte del tronco, gambe tese e dritte in un inchino rispettoso e quantomai sicuro. Sente l’invito del capoclan e va ad eseguire. Uno sguardo va a Kaori, che è neutro eppure sicuro. Va quindi a prendere posto proprio di fronte al capoclan, come ordinato poc’anzi. Un sospiro. <Mi presento: sono Ren, figlio di Mariko e Naru Hyuga, fratello gemello di Kaori, Jusaan-Sama> ancora un piccolo inchino rispettoso col capo, il tronco dritto, un atteggiamento fiero e sicuro nel complesso. <Sono cresciuto in orfanotrofio fino all’età di diciotto anni. Sono un genin riconosciuto del villaggio della foglia, diplomato all’accademia ninja col massimo dei voti e mi presento dinanzi a voi per chiedere di essere ammesso nella famiglia ed accettare oneri e onori di ciò che questo comporta> scandise parola dopo parola con una sicurezza che ha quasi del disarmante. Non ostentata. Ma è chiaro come il carisma sia istintivo nello Hyuga. [Equip – Portakunai: 6 Kunai – 3 Shuriken – Portaoggetti: 3 shuriken][Chakra 30/30]

21:00 Kaori:
 Ren prende posto al tavolo dopo essere stato invitato dallo stesso capoclan. Kaori ne segue i movimenti, lo vede prender posto e ascolta in religioso silenzio la sua voce, le sue parole. Sentir nominare suo padre le causa ancora una fitta di profondo dolore al petto e la porta a stringere i pugni con fare sofferente. Cerca di mascherare il dolore sul viso attraverso una espressione mesta e tranquilla, senza tuttavia riuscirci davvero. Fa male. Avrebbe fatto male sempre rendersi conto che Naru non è più al suo fianco. Tuttavia rimane in silenzio e lascia che sia Ren, da sé, a presentarsi agli occhi del capoclan. Juusan, dal canto suo, l'osserva fisso in volto scrutandolo, studiandolo, mentre tiene le braccia conserte sul petto. Annuisce appena, poco dopo, col capo, come a voler prendere atto e nota delle parole appena udite. "Mi dispiace per la tua storia, ragazzo. Per non aver avuto la possibilità di vivere con la tua famiglia come sarebbe dovuto essere" principia Juusan con tono fermo e sincero, tenendo lo sguardo fisso in quello di Ren. Kaori, silenziosamente, china appena il capo stringendo le labbra. Se solo non avessero sottovalutato la minaccia e non avessero deciso di occuparsene da soli forse questo non sarebbe successo. Ma ormai non ha senso continuare a rimuginarci su, a recriminare. "Tuttavia mi fa piacere sapere che alla fine abbiate potuto riunirvi e ritrovarvi." aggiunge, poco dopo, con fare cortese, educato, gentile. "Se Kaori stessa, qui al tuo fianco, conferma le tue parole non ho alcun motivo di non credere a questa storia e, ovviamente, nessun motivo per non concederti la possibilità di essere uno Hyuga riconosciuto del clan" continua allora successivamente Juusan volgendo ora lo sguardo su Kaori. La ragazza dal canto suo rialza il viso per portare le iridi perlacee a specchiarsi in quelle gemelle e simili dell'uomo, sostenendone l'intensità e la forza. <Non vedo perchè mentirvi in proposito, signore> commenta lei, pacatamente, inspirando dal naso. <Dopotutto credo che sia difficile smentirci potendoci vedere uno accanto all'altra> aggiunge, poi, riferendosi alla somiglianza palese sui loro volti, a quella stessa forma degli occhi, al colore dei capelli, al viso dai lineamenti decisi ma non duri. "Ma suppongo che non siate voluti venire fin qui solamente per informarmi della sua esistenza." continua, poco dopo, Juusan rivolgendo il proprio sguardo in quello di Ren. "Dico bene, Ren?" [chakra: 98/98] [PNG Juusan-sama: http://imgur.com/bz8rd34.jpg]

21:14 Renold:
  [Dojo Hyuga] Lancia un’occhiata a Kaori. Un’occhiata neutra che dura qualche secondo, come a volerle far capire qualcosa, come a lanciarle una sorta di segnale. Solo dopo qualche tempo torna con lo sguardo fisso su Jusaan-Sama e ne sente le parole. Lascia che questo completi il primo discorso e va a prendere parola solo quando tace. <E’ un dispiacere che condivido, Jusaan-Sama> scandisce, sicuro eppure sincero, adesso. Non manca di guardare l’uomo dritto negli occhi perlacei. <E tuttavia una famiglia per qualcuno che mai l’ha avuta, è qualcosa di raro e prezioso, quali che siano i sentimenti a livello personale. Sono stato accolto da Kaori come un fratello e per questo non posso che ringraziarla> scandisce, sicuro. Ed è verso di lei che volta, verso Kaori e le labbra si aprono per qualche frazione di secondo in un sorrisetto determinato. Solo qualche frazione di secondo, perché poi torna sull’uomo. Ed annuisce anche alle successive parole del capoclan. Ennesimo cenno rispettoso. <Vi ringrazio, Jusaan-Sama> scandisce, ritornando su col volto e riprendendo a fissarlo negli occhi, affatto impressionato. Non parla, se non alla fine, quando interpellato. Lo sguardo, ancora una volta, cerca sostegno per qualche secondo in quello di Kaori, ma successivamente riprende sicurezza e torna su Jusaan-Sama. <Si, signore. Eravamo qui per notificarvi della mia esistenza e per chiedervi di darmi una possibilità per tentare di attivare l’arte oculare del Byakugan, la capacità innata di chi appartiene a questo clan> scandisce ancora una volta, inequivocabilmente sicuro. [Equip – Portakunai: 6 Kunai – 3 Shuriken – Portaoggetti: 3 shuriken][Chakra 30/30]

21:38 Kaori:
 Lo sguardo di Kaori s'alterna lentamente fra quello del fratello e quello del capoclan a seconda di chi ha la parola. Incontra le iridi scarlatte di Ren andando a fissarle con dolcezza e decisione, annuendo appena come a volerlo incoraggiare. Lei è lì, al suo fianco e non sarebbe andata via. L'avrebbe aiutato, sostenuto e accompagnato qualunque cosa fosse accaduta. Non avrebbe più lasciato che le loro mani venissero divise dal fato. Le loro dita sarebbero rimaste intrecciate le une le altre per sempre, in quel solido e concreto legame che da sempre caratterizza quello che è un rapporto gemellare. Ascolta dunque le loro parole, la copia della Hyuga, e quando ode il discorso di Ren circa l'avere una famiglia, si ritrova a specchiarsi nel suo sguardo addolcendosi visibilmente. Il viso si fa dolce, le labbra si schiudono e distendono in una bozza di sorriso gentile. Colpita, toccata nel profondo da quelle sue parole. Non risponde, non dice nulla in quanto non desidera mettere Juusan a parte dei propri sentimenti, tuttavia lascia che il suo sguardo faccia trapelare tutti i suoi pensieri verso la mente di Ren. Vede in lui un ragazzo forte, deciso, intraprendente, che non si lascia fermare dalle difficoltà che la vita gli pone davanti. Che sia agitato o meno in questo momento la sua voce non trema, i passi non vacillano, la sua strada viene perseguita fermamente e con decisione. Ne ammira la sicurezza, la forza e non fa altro che annuire leggermente col capo nel tentativo di sostenerlo, dandogli la propria approvazione. E Ren continua, parla, si esprime cortese alla volta di Juusan che, dal canto suo, nel sentire quelle sue parole va semplicemente a guardare Ren negli occhi. "Com'è giusto che sia. Dopotutto sei già stato riconosciuto e nominato genin di Konoha: sei sicuramente pronto a scoprire il segreto alla base della tua discendenza." annuisce il capoclan volgendo solo ora verso Kaori lo sguardo. La ragazza ne segue la traiettoria e incontra le iridi di Juusan, senza dire alcunché. "Kaori. Desidero che provi tu ad aiutarlo in questa sua richiesta." sentenzia l'uomo andando prendere una piccola pausa. "Come sai per poter correttamente richiamare il potere del Byakugan è necessario ricercare una certa pace interiore per controllare al meglio il proprio chakra. Sono sicuro che sarai più capace di me di guidare la sua mente in questo percorso in questo momento" spiega l'uomo con voce calma, bassa e serena, tacendo infine e portando su entrambi il suo sguardo supervisore. Kaori va quindi ascoltando quella richiesta e, annuendo, si riscopre felice di tale possibilità. <Va bene, signore> afferma lei, subito, pacatamente, prima di voltarsi verso Ren con il capo e con il corpo. Va semplicemente spostandosi, gattonando fino a raggiungerlo e sedersi in ginocchio esattamente di fronte a lui. Andrebbe a cercare di allungare di poco le mani nel tentativo di cercare le sue e tenerle fra le proprie, fra le loro stesse ginocchia. Lo sguardo rimarrebbe nel mentre dritto e fermo in quello di Ren come a voler cercare di mantenere su di sé la sua attenzione. <Ren, ascoltami> direbbe lei con voce bassa, pacata e sicura. <Il Byakugan è un potere oculare piuttosto delicato e richiede un certo tipo di controllo. Se sarai distratto, se sarai poco concentrato non riuscirai a richiamarlo perciò devi sapere che la prima cosa necessaria per attivarlo è la calma> principia Kaori fermandosi un istante, dando modo al fratello di salvare quelle parole nella propria mente. <Sai gestire le tue emozioni e questo sarà sicuramente d'aiuto al tuo scopo. Libera la mente, trova un livello accettabile di pace e liberati da ogni distrazione. Sentiti vuoto, come sospeso> continua lei, serena, tentando di risultare al tempo stesso chiara e concisa. <A quel punto componi il sigillo della Tigre, quando ti sentirai pronto, e concentrati sul tuo chakra. Dovrai portarlo a risalire fino agli occhi per nutrirli con la tua energia. E' un procedimento complicato, fatto di un equilibrio sottile. Serve una quantità sufficiente a risvegliarne il potere ma che non risulti né troppo bassa né troppa e basta.> .. <Se userai poco chakra il Byakugan semplicemente non si attiverà. Se ne userai troppo sentirai dolore agli occhi, bruceranno e le tempie pulseranno dolorosamente per una eccessiva concentrazione di energia. Dovrai sentirti sicuro sulla quantità che riverserai nei tuoi occhi, è qualcosa che cambia da persona a persona, per cui solo tu potrai capire quando sarà abbastanza e quando no> spiega la ragazza rimanendo per tutto il tempo con lo sguardo fisso in quello del fratello e le mani nelle sue. Accomodante, gentile, paziente, spiega ogni passaggio con lentezza fino a quando non si ritrova a scostare le mani da quelle di lui e riunirle sul proprio grembo. <Prova a farlo, Ren. Io rimarrò qui davanti a te> Sarebbe stata lì come un riferimento, un'amica, un appoggio sul quale concentrarsi per non lasciarsi distrarre dalla presenza di Juusan o dal timore di fallire. Sarebbe rimasta lì, senza giudicare, senza timore di vederlo fallire, semplicemente desiderosa di stargli accanto. [chakra: 98/98] [PNG Juusan-sama: http://imgur.com/bz8rd34.jpg]

22:02 Renold:
  [Dojo Hyuga] La tensione aumenta, eppure avendo Kaori affianco, a pochi passi, sembra essere comunque una bazzecola. Tutto sembra essere semplice con un punto di riferimento vicino. Sente Jusaan-Sama annuire e quello che fa è andare ad annuire copiosamente al suo indirizzo. <Vi ringrazio della possibilità e della comprensione, Jusaan-Sama> scandisce. Va quindi a voltare verso la sorella, a dare il profilo al capoclan. C’è una consapevolezza, una sicurezza, tanto che volta le iridi scarlatte proprio verso di lei. Sfila un sorriso nel sentire dunque la spiegazione. <Sembra che questa sia la nostra prima prova insieme, sorellina> annuisce, sicuro in sua direzione, riservandole un sorriso che ora tradisce una certa tensione, eppure che emana sicurezza. Ed ecco che le mani andrebbero a giungersi, i medi, gli anulari e i mignori ad intrecciarsi, i pollici e gli indici, invece ad unirsi, eretti, a formare il sigillo della tigre indicato nella spiegazione. Andrebbe successivamente a chiudere gli occhi. Quello che vorrebbe compiere è una vera e totale azione di svuotamento della mente. Tutto dovrebbe fuoriuscire: la magione, Jusaan-Sama, quella stanza e persino Kaori. Tenterebbe di raggiungere un livello di isolamento tale da rimanere completamente da solo insieme al suo chakra. Non vorrebbe nient’altro nella mente. Solo lui e quel potere al centro del petto. Un sospiro profondo dovrebbe condurre tutto il non necessario fuori dal cervello. Tenterebbe dunque di concentrarsi proprio sul chakra stesso al centro del petto, un chakra che idealmente vorrebbe visionare mentalmente. Vorrebbe tentare di selezionare la quantità giusta di chakra da irradiare, tenterebbe di selezionarla accuratamente, affidandosi a nient’altro che al suo istinto, a sé stesso, a quella cosa che mai l’ha tradito. Un pensiero fisso, l’unico, che vorrebbe permeare il ragazzo. Una volta sicuro della quantità di chakra da irradiare, tenterebbe dunque di esercitare una pressione che non vorrebbe essere troppo violenta, né troppo fioca da non permettere al chakra di risalire. Una pressione media e costante, come una brezza che vorrebbe guidare il Chakra all’interno del sistema circolatorio dal centro del petto a risalire il proprio sterno e a riversarsi dunque lungo il collo e da lì sul mento, sulla mascella e su verso gli zigomi, fino ad arrivare all’obiettivo: gli occhi. E’ qui infatti che tenterebbe di riversare quella quantità di chakra che dovrebbe aver portato e che vorrebbe invadere la sclera e la pupilla interamente. Una pressione che vorrebbe essere mantenuta per far sì che il chakra sosti costantemente proprio all’interno degli occhi. La ricerca quell’innata, la chiama, la vuole con ogni fibra del suo corpo. Solo dopo riaprirebbe gli occhi in uno scatto che dovrebbe condurlo in un ringhio fermo:<BYAKUGAN!> un ringhio determinato e volitivo, come a chiamare l’innata, a imporle di manifestarsi. [Equip – Portakunai: 6 Kunai – 3 Shuriken – Portaoggetti: 3 shuriken][Chakra 30/30] [Byakugan I – Tentativo di attivazione innata]

Tirare un D50 pls ♥ (Buona fortuna!)

Ren tira un D50 e fa 35

22:24 Kaori:
 Un sorriso a delinearsi sulle labbra di Kaori quando l'altro pronuncia quelle parole. Un sorriso ad illuminarle il volto quando, ancora, la chiama a quel modo. E' vero. E' il primo passo, il primo traguardo che i due raggiungono insieme da quando si sono conosciuti. La ragazza non dice nulla, non si muove, non vuole distrarlo ulteriormente. Lo lascia concentrare, liberare di ogni distrazione e pensiero per poi limitarsi ad osservarlo avida di curiosità. E' vero, non le importa che lui risvegli o meno il Byakugan, non gli avrebbe voluto più o meno bene a seconda del risultato, sarebbe sempre stato il suo gemello Ren anche se avesse dovuto incontrare lo stesso destino di loro madre. Tuttavia... tuttavia vorrebbe davvero tanto vederlo felice, soddisfatto, fiero delle sue capacità speciali. Vorrebbe vedere sul suo viso scatenarsi lo stesso potere che lei stessa ha scoperto di poter utilizzare nel tempo. Vorrebbe vederlo crescere sano, forte e come il fiero figlio di loro padre. Vorrebbe saperlo fiero di se stesso, vederlo davvero convinto di essere uno Hyuga della Foglia. Poter risvegliare il Byakugan sarebbe stato per lui come una sorta di certezza, una specie di prova incontrovertibile della purezza del suo sangue. E Kaori vede la sua concentrazione, vede il suo impegno in quell'espressione che va via via rilassandosi, nel sospiro che libera fuori lo stress ed i pensieri, in quei secondi che lenti scorrono silenziosi mentre le sue mani compongono il sigillo della Tigre. Tutto si muove, corre e procede mentre il silenzio si fa opprimente e, d'improvviso, la voce di Ren si eleva come un richiamo nella stanza. Kaori dilata le iridi, schiude le labbra e scorge sul viso del gemello qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso, qualcosa di unico. Le iridi scarlatte vanno come sfumando improvvisamente in un bianco brillante e perlaceo. L'iride muta, la pupilla svanisce ed il rosso sanguigno lascia spazio a quella tinta biancastra tipica del loro clan. Le vene attorno agli occhi si gonfiano, tirano la pelle del viso nella zona poco sotto le tempie. Il Byakugan si risveglia, si mostra sul volto del ragazzo permettendogli dunque di vedere per la prima volta il mondo da una prospettiva assai diversa. Potrebbe vedere Juusan sama come una figura tridimensionale ripercorsa nel suo interno da sottili canali ricchi e colmi di energia bluastra e azzurra. L'intera stanza è trasparente ai suoi occhi, il mondo oltre le pareti si rivela alla sua vista e tutto ciò che di strano potrà notare è la figura di Kaori. Appare lei diversa, infatti, da Juusan o da se stesso. Il suo corpo non è intercorso da canali azzurri e sottili, è interamente fatto e ricoperto di chakra. Una grossa, incredibile massa di chakra azzurro che si muove sotto i suoi occhi sotto forma di persona. La ragazza sorride fiera, orgogliosa del fratello, andando a distendere le labbra verso l'esterno. <Papà sarebbe fiero di te> gli dice, semplicemente, con voce leggermente triste, bassa, pensando al giorno in cui ha assistito al di lei risveglio. Severo, intransigente, duro. Ma orgoglioso. "Bene. Ora hai scoperto il potere segreto ed antico degli Hyuga, ragazzo. Un potere ancora acerbo ma che crescerà con te se deciderai di allenarlo e scoprirlo man mano" chiosa Juusan, d'un tratto, inspirando a fondo. "Per i primi tempi potrà stancarti usarlo, bruciare un po' gli occhi, ma è solo questione di allenamento e pratica" lo informa tranquillo con un accenno di sorriso sulle labbra. "Non sforzarti troppo per oggi. Andate pure a rallegrarvi per questo momento. Presto inizieremo gli allenamenti" Li congeda, alla fine, con tono sereno, portando Kaori a voltarsi verso di lui e chinarsi semplicemente in un saluto rispettoso. <A presto> saluta, semplicemente, prima di rialzarsi, attendendo che anche Ren sia pronto a lasciare la stanza. Solo quando egli lo avesse ritenuto opportuno, quindi, si sarebbe diretta verso l'uscita per varcare la soglia e tornare all'esterno, sulla veranda, senza tornare ancora in giardino. La pioggia cade ancora scrosciante e leggera e lei si fermerebbe tranquilla sotto la tettoia all'esterno della stanza, al riparo, volgendosi quindi verso il gemello con una espressione serena, soddisfatta e contenta. <Ci sei riuscito, fratellino. Come ti fa sentire?> domanderebbe, incuriosita, se l'altro avesse deciso di accompagnarla all'esterno al congedo del capoclan. [chakra: 98/98] [PNG Juusan-sama: http://imgur.com/bz8rd34.jpg]

22:41 Renold:
  [Dojo Hyuga] E’ una sensazione delle più strane. Sente le vene sotto gli occhi gonfiarsi tutto d’un tratto, così come quelle immediatamente sotto le tempie, una sensazione di formicolio agli occhi, come se qualcosa fosse in estremo cambiamento. Lo percepisce e lo asseconda con determinazione: lascia che l’occhio cambia e il flusso di chakra viene comunque mantenuto invariato. Il potere del Byakugan sorge attraverso il ragazzo, che può godere di quella sensazione nuova, una sensazione tridimensionale, quasi, che lo porta a vedere ben oltre la normale vista. L’apparato circolatorio di Jusaan-Sama è la prima cosa che entra nel raggio visivo. Vi indugia solamente qualche secondo, scruta il chakra nell’apparato dell’uomo e riporta lo sguardo su di lui, guardandolo dritto negli occhi. Annuisce, ma non accenna a disattivare il potere del Byakugan, non ancora. <Vi ringrazio, Jusaan-Sama. Mi allenerò con costanza> scandisce, dunque, annuendo ed inchinandosi. Ecco che vaga su Kaori con lo sguardo. Stringe leggermente gli occhi, da cima a fondo. Non proferisce niente, non al principio. Ne sente le parole ed annuisce, pensieroso, portandosi fuori dalla magione, proprio accanto a lei. <Mi fa sentire… potente> scandaglia ancora la copia di Kaori, fatta di Chakra. <Riesco a vedere il flusso di Chakra. E questo significa che nessuna trasformazione, moltiplicazione o genjutsu può essere efficace> c’è sicurezza nel tono, c’è compiacimento, seppur rimanga impostato. Digrigna i denti, tenendo gli occhi su di lei. <Sei una copia?> domanda, dunque. Prende dunque un passo indietro ed apre le braccia. Guarda la sorella dopo un lungo silenzio. <… non dovrei farlo, ma.. sono curioso> scandisce, abbasssando la voce. <Gli somiglio, Kaori? A…> abbassa gli occhi. <.. papa> complete la frase, digrignando i denti. [Equip – Portakunai: 6 Kunai – 3 Shuriken – Portaoggetti: 3 shuriken][Chakra 30/30] [Byakugan I]

22:55 Kaori:
 Potente... già. Una parola che spesso e volentieri viene affiancata ed assimilata a quello che è il loro clan, il loro tratto distintivo. Potente, perchè è questo ciò che è uno Hyuga, di norma. Potente, perchè adesso può sapere con certezza chi è e quali siano le sue origini. Potente perchè ha appena scoperto i tratti di una capacità che molti sarebbero disposti ad ottenere a costo della vita di chissà quanta gente. Il sorriso di Kaori si fa appena buio, amaro, mentre ode la risposta del fratello. <Già...> replica appena in un mormorio basso mentre la pioggia continua a calare. Lui la osserva, continua a fissarla attraverso quella nuova vista e si rende conto della vera natura della ragazza. Kaori schiude per un attimo le labbra essendosi quasi dimenticata di non essere la vera special jonin della Foglia ma solo un frutto del suo chakra. Annuisce poco dopo con aria leggermente imbarazzata, sollevando la mancina verso il capo, grattandosi distrattamente la chioma scura. <Oh... sì. La vera Kaori è dovuta partire per risolvere una certa faccenda e mi ha lasciata qui a Konoha a tenere d'occhio la situazione, ad occuparmi di sua madre> spiega la copia umettandosi le labbra, riabbassando la mancina riportandola lungo il fianco. <Attualmente non sa niente dei te. Ma appena scomparirò tutto quello che ho vissuto verrà trasferito nella sua mente e scoprirà tutto in un istante, come se l'avesse vissuto lei.> spiega poco dopo annuendo, cercando forse di tranquillizzare il ragazzo che potrebbe esser rimasto deluso del fatto di non aver avuto finora davanti a sé la vera gemella. Ed è a quel punto che la domanda arriva all'udito di Kaori. Dolorosa, diretta, spontanea. Comprende la sua curiosità, comprende il suo bisogno di potere e si sente quasi soffocare. Schiude le labbra osservandolo sentendo il respiro mozzarsi in gola. Le iridi si contraggono appena, il cuore fa male e lo sguardo s'adombra rapidamente. Un sorriso amaro, malinconico, si dipinge sulle sue labbra morbide andando a schiudersi poco dopo per donargli una effettiva risposta. <...Sì. Moltissimo> la sua voce è bassa, triste, mentre lo sguardo si fa distante. Sovrappone alla figura del fratello quella di suo padre vedendo nelle sue iridi perlacee lo sguardo severo e attento del genitore. <Sei identico a lui, quand'era più giovane. Stessa altezza, stesse spalle larghe, stesse mani calde...> le iridi ripercorrono questi dettagli man mano che li elenca fino a salire verso il suo viso, il suo sguardo. <...stessi occhi> Ora sì, adesso ha gli stessi occhi che erano stati di loro padre. <Avete lo stesso sguardo serio e attento. Avrei voluto che vi conosceste...> Come avrebbe reagito, suo padre? Come avrebbe reagito vedendo davanti a sé il suo bambino ormai divenuto uomo? Un uomo che non aveva potuto guidare lui stesso, che non aveva potuto allenare, veder crescere? Maturare? Nei suoi ultimi istanti di vita, mentre pronunciava morente il nome di Kaori, avrà pensato anche a lui...? [chakra: 98/98]

23:13 Renold:
  [Dojo Hyuga] E quel chakra all’altezza degli occhi va finalmente ad essere rilasciato. Ed ecco che l’innata dovrebbe andare a disattivarsi, i vasi sanguigni sotto gli occhi a sgonfiarsi e tornare entro i limiti. Gli occhi perlacei degli Hyuga bruciano un po’ e lo costringono a strizzare un paio di volte gli occhi in maniera corposa. Non è nient’altro che un bruciore, un fastidio per quell’innata, quel segno di riconoscimento degli Hyuga. Digrigna i denti nel sentire il primo cenno d’assenso. La guarda, sicuro. <.. Ma non solo. Senso di responsabilità. Un potere del genere va usato con saggezza e cautela. E per fare del bene> scandisce, quindi, serio, annuendo tranquillamente. Sente lo sguardo della sorella su di lui e ne sente anche le successive risposte. Lo sguardo va ad essere distolto da lei, assottigliato. Prende quindi un paio di passi, mossi verso l’esterno della magione, ma non troppo da portarsi sotto la pioggia. Un sospiro copioso ed una lunga pausa. Niente trapela dall’esterno di ciò che prova all’interno. <Capisco> scandisce, lo sguardo rivolto all’esterno. <Tuttavia ci sono rimasto male, sorella. Potrai anche trasferirgli i ricordi e ciò che hai vissuto e stai vivendo, è vero. E copia o no, rimani sempre mia sorella, per quanto sua emanazione, ma… non credi che avrei dovuto essere avvertito prima e non scoprirlo accidentalmente col Byakugan?> domanda. Il tono è calmo e pacato, neutro e sicuro. Un lungo silenzio ne segue, fino a che lei non proferisce quelle parole. Annuisce, ma non indietreggia. Solamente dopo si volta. <Ti chiedo scusa, sorellina. Sono stato indelicato> scandisce, quindi. C’è comunque affetto e sicurezza. [Equip – Portakunai: 6 Kunai – 3 Shuriken – Portaoggetti: 3 shuriken][Chakra 30/30] [Byakugan off]

23:26 Kaori:
 E' felice di sapere che veda questo nel potere che ha appena risvegliato. Felice di vedere come, nonostante la forza appena trovata, sia comunque deciso a volerla piegare per il bene del prossimo. Le fa profondamente piacere e la porta a sentirsi semplicemente sollevata. Non che pensasse ne avrebbe fatto cattivo uso, ma sentirglielo dire a voce è una conferma assai migliore. Il Byakugan viene rilasciato e le vene attorno agli occhi si sgonfiano. Lo sguardo torna ad essere il solito di sempre eppure diverso. Le iridi cremisi non vi sono più, svanite, sostituite ora e per sempre dal color perlaceo tipico della sua casata. Ora che quell'antico potere è stato sbloccato i suoi occhi son mutati per sempre. Sentire come il ragazzo ci sia rimasto male per quella improvvisa rivelazione porta Kaori a sentirsi improvvisamente in fallo, colpevole di un torto del quale non si era effettivamente resa davvero conto fino a quel momento. Le dispiace di aver fatto in qualche modo un passo falso con lui, e si ritrova ad abbassare appena lo sguardo con fare mortificato. <Mi... dispiace. Sinceramente non ho pensato potesse ferirti> confessa lei sinceramente, dispiaciuta, giocherellando nervosamente con una delle cerniere del suo giubbotto da chuunin. <E non ho pensato di dover avvisare. Ho così tante cose a cui dover pensare che non ho proprio pensato di dovertene parlare... Spero mi perdonerai per questo> stringe le labbra fra loro pentita, dispiaciuta, aggrottando appena le sopracciglia. Ogni giorno i suoi pensieri vanno a rivolgersi a sua madre che sembra essere sempre più vicina ad una crisi nervosa, ai suoi compiti come kunoichi, al non dover usare il chakra a meno che non sia necessario onde evitare di svanire da un momento all'altro, al doversi occupare di Raido e Kouki e... a se stessa. Non sa dove sia ora la vera Kaori, cosa stia facendo e come stia. E' preoccupata e si sente impotente nel dover rimanere lì a Konoha a controllare la situazione in sua vece. In tutto questo ha scoperto dell'esistenza di Ren ed ha iniziato a preoccuparsi per lui e per come possa essersi sentito nello scoprire la verità sulla sua stessa esistenza e non ha affatto pensato al fatto che avrebbe dovuto informarlo della sua natura di copia. Si sente sciocca a non averlo fatto, ora, si sente davvero colpevole per aver fatto rimanere male l'altro per questo. Sospira silenziosamente, a capo chino, odiando l'idea di aver già commesso il suo primo errore nei suoi confronti. Ode le nuove parole dell'altro, quelle scuse, e semplicemente si ritrova a scuotere leggermente il capo. <Non importa> mormora espirando, richiudendo per un istante le palpebre, stancamente. La serata è ormai finita e la notte procede. La pioggia scende ancora incessante e il loro fare lì è ormai concluso. <Sarà meglio tornare a casa. E' stata una lunga giornata> dice, alla fine, rialzando timidamente lo sguardo, ponendolo decisamente più imbarazzata sul viso di lui. Si sente ora strana, a disagio in sua presenza. Come temesse di non essere considerata allo stesso modo di prima, come se adesso che ha scoperto in lei l'esser solo una copia, non vedesse altro che un fantasma, una eco lontana di una figura ancora mai conosciuta davvero. [chakra: 98/98]

Kaori porta Ren alla Magione Hyuga per presentarlo a Juusan-sama e spiegargli la situazione circa la loro natura di fratelli gemelli.

Qui Juusan accoglie e dà il benvenuto al ragazzo per poi permettere a Kaori di insegnargli a risvegliare la sua innata.

Tiro dado: 35/50
Voto master: ???/50

Ho preferito gestire in free la cosa utilizzando il png di Juusan così da offrire più spunti di role a Ren, per questo ho salvato la giocata come free :3 In ogni caso lascio a Mekura il voto finale ♥