E' meglio essere buoni che cattivi, ma a che prezzo?

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14:30 Tayuya:
  [Monte] La quindicenne stamattina indossa un kimono corto e semplice, di un colore blu e senza maniche. Alla vita è stretto tramite una fascia azzurra, la quale si allaccia dietro alla schiena in un morbido e piccolo fiocco. Le gambe sono avvolte da un paio di pantaloni azzurri, freschi e leggeri che si stringono al livello delle caviglie, mentre ai piedi indossa un paio di scarpe nere, senza tacco, simili alle ballerine. Le braccia sono lasciate scoperte e al collo indossa la collana che le ha lasciato suo padre, come ultimo ricordo prima di lasciare Konoha come traditore. Essa è rappresentata da un ciondolo di forma circolare, con sopra disegnato un albero rosso e stilizzato su sfondo azzurro. Alla coscia destra tiene un porta kunai e shuriken, mentre un porta oggetti le cinge la vita, spuntando sulla schiena, sotto al fiocco. I rossi capelli sono tenuti corti, sbarazzini ed ondulati i quali le incorniciano il viso roseo e dai lineamenti dolci e gentili. Gli occhi sono di un colore viola chiaro, profondi e decisamente espressivi. Ha deciso di concedersi all’ennesima passeggiata giornaliera, dopo essere andata a trovare la madre in ospedale ed aver svolto i vari lavori di casa. Si sente bene, tutto sommato, soprattutto ora che è riuscita a rivedere Yotsuko e a riallacciare quel loro profondo rapporto di amicizia che lei credeva rovinato per sempre per via di suo padre. Sono state giornate tranquille, durante le quali si è dedicata anche allo studio e al ripasso di quello che ha imparato, anche se solo teorico… nonostante l’esame scritto l’abbia già fatto. Dovrebbe forse allenarsi in qualche cosa di fisico, ma sembra che stia ritardando sempre più il giorno del suo esame pratico. Paura? Forse, anche se la determinazione di raggiungere il suo obiettivo non le manca di certo, forse vuole solamente essere pronta al cento per cento. Sua madre come al solito cerca ancora di dissuaderla, ma non rientra nei piani della giovane. Il tempo è soleggiato, nonostante qualche nuvola, e ciò le ha dato una marcia in più per salire le scale di ferro che costeggiano la montagna dei volti, per poi arrivare in cima ad essa. Ed è da lì, seduta al suolo con le gambe incrociate, che si gode la bellissima visuale del villaggio di Konoha. Fra le gambe un sacchetto di carne secca e uno di patatine, mentre posato a terra, alla sua destra, vi è un succo all’ace. Schiena dritta e occhi puntati sul panorama, mentre di tanto in tanto spilucca qualche patatine o un pezzetto di carne secca. Adora mangiare, ma nonostante questo la sua corporatura rientra nella norma, ben proporzionata anche se forse risulta leggermente più bassa della media delle altre quindicenni. Espressione rilassata e labbra piegate in un lieve sorriso, per il momento, come gli altri giorni, non vi è ancora nulla a farle perdere il suo buon umore. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken]

14:41 Furaya:
 Risale le scale che portano al Monte dei Volti di Pietra, nello specifico a quella di Hashirama Senjuu. La Consigliera di Konohagakure si presenta con uno Yukata corto di colore nero, arrivante sino a metà delle cosce, con motivi floreali disseminati lungo il fianco mancino. Le suole dei sandali Ninja impattano contro la pavimentazione, sino a raggiungere l'ultimo scalino del Monte e notare, con un volteggiar degli occhi nell'etere, una figura a lei non nota, con dei capelli rossi e sbarazzini. In vita, ha una cintura che chiude l'abito, ma che sorregge anche i due Foderi con al loro interno due Katane: la prima ha un'elsa bianca e nera; la seconda è rossa e nera, ma sfilacciata in più punti, rovinata ed erosa dal tempo e dalle intemperie. I capelli rosei della donna discendono sino a metà schiena, e il ciuffo sfiora la di lei fronte. Attorno alla coscia destrorsa, ha una Tasca Porta Kunai e Shuriken, assieme ad un'altra speculare alla gamba mancina. Attorno al collo, compare la collana con il simbolo del Clan Uchiha. Il coprifronte, invece, è tenuto sulla sommità del capo, in bella mostra come al solito, sul quale si riflettono i raggi solari pomeridiani. Le spalle son rilassate, mentre arresta il proprio incedere in prossimità della ragazza. < Ciao! > Esclama con un piccolo sorriso, di circostanza sicuramente, ma anche per mera educazione, dal momento che si tratta comunque d'un membro di Konoha. < Ti ho disturbata? > Notando come quest'ultima si stia godendo il panorama dall'alto del Monte. [ Chk On ]

14:53 Tayuya:
  [Monte] La mano destra si solleva lentamente, mentre la mente è avvolta dal flusso dei suoi pensieri, e va a posarsi sul proprio ciondolo, accarezzandolo delicatamente coi polpastrelli come una sorta di tic quando è sovrappensiero. Ne percorre i contorni, per poi passare al disegno, il quale non è in rilievo, ma ce lo ha bene impresso nella mente, a fuoco. Presa da quei nostalgici e tristi ricordi, che però non le fanno perdere il sorriso, ma le impongono di prendere un’altra patatina e portarsela alla bocca, sgranocchiandola. Questo è un bel posto per la giovane, soprattutto dopo l’ultima volta nella quale ha incontrato quell’Akimichi con il quale ha stretto amicizia. Ne è felice e magari spera proprio di rivederlo lì. Certo, il panorama è sempre uguale, ma a lei piace comunque, come se davvero ci fosse ogni giorno qualcosa di diverso da poter osservare. Comunque sia una voce distoglie la sua attenzione dai pensieri che affollano la mente, costringendola a voltare il capo verso quel dire così educato e cortese, decisamente femminile. Il sorriso si accentua, sia per educazione che per felicità di aver trovato qualcuno. Gli occhi viola quindi si puntano sulla figura partendo dal basso, dato che la giovane è seduta. Ne osserva i piedi e lentamente risale, osserva i vestiti, le armi ed infine il volto. <Sa..!> il saluto le muore in gola, gli occhi sono fissi su quel viso decisamente conosciuto a Konoha, ma soprattutto per lei. il cuore inizia a battere all’impazzata e lei rimane lì… con la bocca aperta, espressione sorpresa dagli occhi sgranati e quel saluto interrotto a metà. Lei è una leggenda, e mentre rimane imbambolata a fissarla, la mano destra rimane sospesa a mezz’aria, tra le dita stringe una patatina che probabilmente non arriverà mai alla bocca. <…lve!> il saluto viene portato a termine dopo una dose massiccia di coraggio che l’ha costretta a far risentire la sua voce. Il viso si colora di un rosso intenso, probabilmente vergognandosi per la figura che sta facendo proprio davanti all’altra. <Salve!> ripete una seconda volta, questa volta cercando di mantenere un certo contegno. Ma il sorriso si allarga e il volto assume sempre di più un’espressione raggiante ed emozionata. <No… no, no, no! Non mi disturba affatto, si figuri!> è nervosa e lo si capisce dalla voce, dal tono balbettante, mentre la patatina viene rimessa nel sacchetto e lei, con movimenti goffi, cercherebbe di rimettersi in piedi, facendo cadere i sacchetti e spolverandosi i pantaloni con le mani. Si guarda intorno ciondola per la troppa velocità impiegata, e quindi accenna ad un piccolo inchino impacciato. <Stavo solo guardando il panorama e mangiando.> mormora appena, mentre le parole non riescono a venirle fuori. Non sa cosa dire, come comportarsi, e la mano destra andrebbe ad afferrare il proprio ciondolo. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken]

15:14 Furaya:
 Sbatte le palpebre, focalizzando la figura della Akimichi con le labbra arcuate verso l'alto, nonostante le di lei iridi color del ghiaccio e la mimica facciale tradiscano un certo dubbio. < Salve a te. > Replica in sua direzione, inarcando appena un sopracciglio - il destro - verso l'alto. < Tutto bene? > Una domanda che le fuoriesce dalle rosee carni come flebile, dovuta, facile. Gliela deve, considerando come stia arrossendo e s'alzi in piedi, seppur in maniera particolarmente impacciata, per esibirsi poi in un inchino. < Ohw.. Ehm.. > Sì, ora quella che si sente impacciata è proprio la Nara, perché non s'aspettava certo un saluto così formale come un inchino da parte della ragazza che, a ben vedere, dovrebbe essere ancora una Deshi. Le iridi vagano alla ricerca di un potenziale Coprifronte, ma tendenzialmente non sembrano trovarne alcuna traccia. Sbatte le palpebre un paio di volte, distogliendo lo sguardo da Yona per un attimo, giusto il tempo che questa situazione di reciproco imbarazzo si plachi e scompaia nel giro di poco. < Ad ogni modo.. > Distende il braccio destrorso in avanti, la cui mano è coperta da un guanto a mezze dita con la placca metallica sul dorso. Le dita sarebbero di poco allargate le une dalle altre, come una stella marina. < ..piacere mio, Furaya Nara. > Si presenta come al solito, anche se sembra non ve ne sia assolutamente bisogno. Tuttavia, lei si sente come una comune Ninja all'interno del Villaggio, nonostante abbia determinati titoli onorifici che dovrebbero elevarla al di sopra della normale gente. < Oh, lo noto. > Indicando con un cenno del capo appena percettibile i sacchetti di patatine e, al contempo, spostandosi, verso il panorama. < Qui, è sempre bello osservare Konoha. > Ed è proprio da lì che iniziarono molte delle sue amicizie, dei suoi percorsi, tipo quello che la portò a diventare una Tatuatrice. < Sei un'Allieva, giusto? > Chiede, preoccupandosi come al solito, se non proprio ficcanasando.. come sempre. [ Chk On ]

15:26 Tayuya:
  [Monte] Non ci sta credendo che sta succedendo a lei. Furaya Nara, la consigliera dell’Hokage, si trova proprio lì, con lei, faccia a faccia. Ancora un po’ e la giovane potrebbe persino svenire. Insomma, ci sono tanti ninja famosi e leggendari, ma lei rientra proprio tra gli eroi personali dell’Akimichi. Nel suo piccolo ha sempre sognato di incontrarla e parlarci, ma ora che è successo per davvero si ritrova senza parola. Forse dovrebbe offrirle delle patatine. Ma mentre è indecisa sul da farsi, la ragazza le risponde, le sta proprio parlando e questo porta la quindicenne a provare emozioni decisamente forti. Molto probabilmente potrebbe sembrare una persona strana e rischia così di fare una pessima impressione, quindi si sforza di risultare il più normale possibile. <Si, tutto bene, mi spiace.> borbotta, con un sorriso dolce ed imbarazzato sul viso. <E’ che mi ha preso alla sprovvista e mi sono emozionata. Insomma… è qui, in carne ed ossa e sta parlando con me!> okay, ora sembra decisamente inquietante… e meno male che aveva deciso di darsi un contegno. Scuote la testa con forza, per cacciare via quelle emozioni e quel suo pessimo comportamento, ma l’altra vanifica ancora una volta quei suoi tentativi di risultare normale. Infatti va a tenderle la mano, in una presentazione coi fiocchi. Gli occhi viola si posano sulla sua mano, e per lunghi istanti rimane immobile, come se il suo cervello avesse smesso di lavorare. Fortunatamente si riprende in fretta, e la mano viene stretta con dolcezza ma decisione. <Moltissimo piacere.> e ora dovrebbe presentarsi, ma il terrore di essere accostata a suo padre la frena per qualche secondo. Ma dopo tutto come potrebbe essere possibile? Insomma, si tratta solo di un nome. Si rilassa, sorride, questa volta più dolce e rilassata. <Io sono Yona Akimichi, è davvero un piacere conoscerla faccia a faccia.> finalmente pare essersi ridimensionata, di fatti il tono è cordiale, ma non più impacciato, così come l’espressione del viso, sorridente, ma non esagitata come poco fa. Annuisce alle sue parole, mantenendo il sorriso e volgendo lo sguardo verso il panorama, gli occhi fissi su qualcosa di lontano da lei. <E’ vero, io vengo qua spesso. La visuale è sempre la stessa, ma allo stesso tempo diversa. Ogni giorno mi offre qualcosa di assolutamente nuovo.> rimane per qualche istante a fissare il villaggio, per poi tornare nuovamente su Furaya. <Si, esatto. Sono un’allieva, sto aspettando di fare il mio esame pratico.> un piccolo sorriso imbarazzato, probabilmente sta aspettando davvero troppo, ma non accenna nulla a riguardo. <Oh!> sussulta, come se si fosse ricordata qualcosa di importante, e quindi va ad abbassarsi leggermente per raccogliere il pacchetto di patatine. Lo sguardo torna sulla donna, per poi porgerle il sacchetto, sorridendo. <Vuole una patatina?> una domanda quasi ingenua da parte sua, ma in cuor suo spera che accetti. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken]

01:22 Furaya:
 Essere accostati al proprio padre rappresenta una situazione drammaturgica anche per la Consigliera; anche se, nel corso degli ultimi tre anni, ha imparato a convivere coi propri demoni del passato, risollevandosi dalle ceneri nelle quali era stata buttata, seppur il di lei corpo preservi ancora cicatrici esterne vistose ed interne ancor più profonde. Le di lei iridi non vengono distolte dal viso della giovane Allieva, incuriosita dai di lei modi di fare, giacché sembra essere veramente tanto impacciata. < Sono davvero così famosa all'interno del Villaggio? > Domanda con ragionevole - ma anche no - dubbio, palesato dal piegarsi lateralmente del capo - verso la spalla mancina - e il piegarsi delle sopracciglia verso il centro della fronte. Insomma, questo è l'approccio della Consigliera alla sua notorietà di Ninja Leggendario. Insomma, non è solo a Konoha che viene riconosciuta, bensì anche fuori, tuttavia non sembra rendersene conto neppure lei e questo è male. < Comunque, se avevi necessità di parlare con me.. > No, probabilmente non ha capito cosa intende Yona. Come detto, non è assolutamente abituata a queste situazioni, quindi figurarsi se sa come rispondere o prendere parte alla discussione inerente. < ..potevi anche raggiungere la Magione e chiedere di me. > Si stringe nelle spalle, perché per lei sembra sempre tutto così ovvio. < Beh.. Ho sempre un mucchio di lavoro da fare.. > Bere thé, scottarsi, allarmare Saisashi, discuterci e sfidarlo a duello? Solitamente, è solo thé. Ma alle cinque, come tradizione vuole. Quale tradizione, però, non si sa. Probabilmente, sarà quella di sua madre Kaneko, giusto per rendere onore alla di lei memoria. < ..ma lo trovo sempre del tempo! > Sorride gioviale, come se fosse del tutto normale una risposta del genere alla di lei affermazione. Stringe anch'essa l'altrui mano con calma - c'è da dire che non è neanche dotata di tutta questa gran forza - per poi lasciarla andare, facendo ricadere il braccio destrorso contro il fianco corrispondente. < Oh, sei del Clan Akimichi? Non ho mai avuto il piacere di parlare con qualcuno del tuo Clan. > C'è da ammetterlo, è veramente incuriosita dalla giovane. < Vero. Ogni giorno, sembra avere qualcosa di magico. Non pensi? > Le dà il fianco, volgendo il proprio sguardo verso l'orizzonte, dall'alto del Monte dei Volti, osservando Konohagakure dall'alto. < Sai che l'ho disegnata questa veduta? > Così, giusto per attaccare bottone e aprire un discorso che sia degno di tale nomea. < Mi fa piacere, buona fortuna allora. > Riferendosi all'esame che la giovane deve sostenere a proposito del grado Genin. < Uh? > Spaesata, quasi, rivolge l'attenzione al sacchetto ch'ella porge. Si stringe nelle spalle.. < Perché no? > ..allungando la dritta per prenderne una. La sua dieta potrà applaudirle, visto che la segue anche troppo alla lettera (?). L'avvicina alle labbra, la mastica con decisione, ma al contempo compostezza. [ Chk On ]

01:41 Tayuya:
  [Monte] Osserva con occhi carichi di speranza la donna, attendendo il passaggio di quell’imbarazzo. Ancora non ci crede che sta avendo questo onore, tuttavia cerca di risultare il più equilibrata possibile, nonostante il viso raggiante potrebbe tradirla. Ma ecco che le prime parole vengono udite dalla bocca della Consigliera, e le guance della giovane andrebbero a colorirsi leggermente di rosso. Per essere famosa, è famosa, ma forse per la rossa ha un significato del tutto diverso. <Penso che si, siete famosa, dopo tutto è la Consigliera ed ha partecipato attivamente per la protezione del villaggio e l’ho vista all’ultimo torneo! Ero sugli spalti!> si, per poco non volava via per la tecnica usata dall’altra, ma poco le importa, lei era già felice di poterla vedere. <Però per quanto mi riguarda… ecco… lei fa parte di quei ninja che io considero eroi e che sono molto importanti per me. Una fonte di ispirazione, insomma…> mugugna completamente imbarazzata, non riuscendo proprio a limitare questo lato del suo carattere. Inoltre c’è un fattore secondo il quale ora si sentirebbe più vicina alla donna, ovvero quello di un padre divenuto traditore. Ma non ne vuole parlare e non lo farà di certo ora. Il sorriso permane, gioioso, spontaneo, mentre ascolta le successive parole della Nara. <Ah, no no! Non avevo necessità di parlare, è solo che appunto, io la stimo molto e non avrei mai pensato di poterla incontrare per caso.> assolutamente sincera nelle sue parole, mentre non frena la lingua e i suoi pensieri vengono esposti così come vengono formulati. Che sia un bene o un male ancora non può saperlo. Dopo la stretta di male, le parole successive della ragazza la rendono leggermente perplessa, non riuscendo forse a capire il motivo per il quale lei non abbia mai parlato con nessuno del suo clan. <E come mai? Non ne ha mai avuto l’occasione?> domanda lasciando correre la propria curiosità, ormai si sta rilassando, lasciandosi alle spalle l’imbarazzo e l’emozione, per rimanendo raggiante. <Parlare con un Akimichi sarebbe un piacere? Mi dispiace che allora il suo primo incontro con qualcuno del clan sia con me.> ammette con un piccolo sorriso nervoso, dando forse prova di una leggera bassa autostima. Lei non è nemmeno ben vista da qualcuno del suo stesso clan, figuriamoci. Eppure non perde quel suo sorriso, voltandosi anche lei ad osservare il panorama. <Ma sono comunque felice di averla incontrata di persona.> gli occhi guardano lontana, il sorriso dolce si distende e in seguito ascolta le sue parole, costringendola a voltarsi verso l’altra, con espressione meravigliata. <Davvero? L’ha disegnata? Tipo quadro? Anche a me piace disegnare, mi piacerebbe vedere il suo disegno… è riuscita a catturare la magia del villaggio in quel giorno che lo ha disegnato?> sembrano domande assurde, eppure lei le pone con una certa calma e sicurezza. <Catturare su foglio cose astratte è davvero difficile per me, ma mi impegno.> una piccola e leggera risatina, per poi porgerle il sacchetto ed osservare felice la donna che pare accettare di buon grado la patatina. La osserva, osserva ogni suo movimento con occhi gioiosi e solo quando la patatina verrebbe portata alla bocca allora la giovane parlerebbe. <E’ al gusto di carne! Spero le piaccia. Io adoro mangiare, ma ancor di più amo condividere tutto.> già, per lei è un profondo segno di educazione ed amicizia. Non dice nient’altro, tornando ad osservare il panorama. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken]

01:59 Furaya:
 C'è qualcosa che deve aggiungere necessariamente, prima che sia troppo tardi. < Dammi del tu, per favore. > Si sente decisamente troppo vecchia quando le danno del "Lei" o qualsiasi altro titolo che implichi la sua posizione. E' troppo buona e vuole essere allo stesso livello di un qualunque Ninja, priva di bonus in più per via della carica che ricopre ormai da quasi cinque anni. Accosta un sorriso cordiale e gentile accanto alla di lei richiesta. La calma che la contraddistingue, apparentemente, è palesata anche dal timbro della propria voce. < Oh, comprendo. Non sono l'unica, però, che partecipa attivamente alla protezione del Villaggio. Affinché Konoha sia protetta sempre, c'è bisogno dell'aiuto di tutti i Ninja che il Villaggio possiede. > Si stringe nelle spalle, dando vita ai suoi soliti discorsoni che tanto adora, a ben vedere, sicché li propina a tutti assieme alle proprie idee e considerazioni, alcune volte cercando persino di inculcarli negli altri. Magari, fino alla fine, ci sarà qualcuno che la penserà come lei, con il quale sentirsi a proprio agio e finalmente ( nuovamente ) una persona normale. < Unendo le nostre forze, siamo in grado di aiutare il luogo in cui siamo nati e cresciuti. Quindi, se vuoi diventare un Ninja anche tu, impegnati nel tuo Esame Pratico! Non lasciarti abbattere, se hai dubbi a proposito dell'Esame, anzi.. > Scrolla le spalle, umettendosi le labbra con la punta della lingua prima di riprendere il discorso in questione. < ..fammi pure tutte le domande che vuoi! > Esclama, mettendosi come sempre, forse eccessivamente, a disposizione di tutti quanti coloro che necessitano di risposte, d'aiuto. Non sarà la migliore in questo campo, ma almeno ci prova e tenta con tutte le proprie forze di riuscirci. Ad esempio, ultimamente è stata impelagata con la storia di Nahira e di suo padre, il quale venne cacciato tempo addietro proprio dal genitore della Consigliera. Ha fatto nuove scoperte, ha trovato un ennesimo motivo per avercela a morte con Ryota Nara. Ovunque vada, si trascina dietro il peso onnipresente dell'Anima di suo padre, del famoso Traditore della Foglia, come un mantello di vergogna ch'è costretta a portare addosso, non potendoselo più togliere. < O-Ohw.. > Balbetta, arrossendo sulle gote, quando la definisce un Eroe. < Sono ben lontana dall'essere un Eroe. > Ha come un dejà vu. Questo discorso l'affrontò con Raido Oboro, quando questi le disse che Kurako Senjuu era morto. < Mi piace definirmi patriottica o di combattere per la Pace dell'Alleanza. > Perennemente minacciata da chi non sa farsi un anfiteatro di fattacci suoi. < Esatto, non ne ho mai avuto l'occasione. > Ammette, replicando al discorso riguardante un Akimichi. < Più che altro, ho avuto molto a che fare con determinati Clan.. > Tipo gli Hyuuga, che ancor dovrebbero ricordarsi di lei quando aiutò l'Ex Capo Clan Daiko, tra l'altro ex marito della donna. < ..ma mai con gli Akimichi in particolare. Quindi, mi fa piacere conoscere una loro esponente. > Aggrotta, però, le sopracciglia nel sentir l'ultima frase della giovane. < Perché dici così? > Ha evidentemente una bassa autostima. Vuole scavare a fondo, adesso. < Sì, l'ho incorniciata e sistemata nel mio Ufficio. > Quale dei due, genio del male? < Alla Magione Nara. > Complimenti. < Un giorno, se vuoi, te lo farò vedere. > Promette, anche se non ha proprio l'aria d'una promessa, tuttavia potrebbe essere intesa come tale. < Diciamo che io mangio di tutto, quindi non ho preferenze particolari. > Masticata la patatina, la butta giù, pulendosi le labbra con un gesto secco della dritta, giusto per rimuovere qualche ipotetica briciola. < E devo dire che sono buone, infatti! > Ridacchia appena. [ Chk On ]

02:16 Tayuya:
  [Monte] Improvvisamente la ragazza sembra ammutolirsi, consapevole del fatto che sta comunque parlando a macchinetta e molto, forse troppo… e magari sta solo causando fastidio alla Consigliera. La mano destra va quindi a stringere il proprio ciondolo, mentre la sinistra sorregge il sacchetto di patatine, sentendosi in un qualche modo in colpa e lasciando che per qualche secondo il suo viso si adombri. Un sorriso tenue e dolce tuttavia torna ad affiorare sulle sue labbra, mentre gli occhi rimangono puntati sul paesaggio. <Mi spiace, forse parlo troppo.> il modo migliore per sapere se si è fastidiosi, e parlarne direttamente e subito, in questo caso lei si è già portata avanti chiedendo scusa. Eppure le parole dell’altra che le chiede di darle del tu, sembrano piombare su di lei come oro colato. Il viso si illumina e gli occhi si puntano gioiosi sul viso dell’altra. <Posso?> domanda, come se davvero per lei il dare del tu alla Consigliera sia come una mancanza di rispetto… ma subito ritratta. <Ma certo che posso se me lo dici tu!> ecco, si è già abituata senza tante cerimonie a passare al tu. Si sente felice, in un qualche modo soddisfatta, più vicina a lei. Proprio come se fosse una qualsiasi ninja del villaggio. Ascolta le sue parole, annuisce con decisione e quindi prende subito parola. <Lo so! Infatti io voglio diventare come quelle persone, come te e come gli altri ninja. Voglio difendere il villaggio, voglio essere ninja, ma a modo mio. Andando contro tutti quelli che me lo sconsigliano, come mia madre in primis.> ammette con un sorriso forte e determinato, gli occhi ardono e dentro di sé il cuore batte all’impazzata. <Hai proprio ragione… tutti insieme creiamo qualcosa di spettacolare!> esclama, andando ad allargare le braccia come se da lì, da quella posizione, volesse abbracciare tutto il villaggio. <E io voglio farne parte, per difendere questa magia.> il sorriso e lo sguardo si perdono per qualche istante ad osservare quello che si presenta davanti ai suoi occhi, per poi far ricadere le braccia lungo i fianchi. <Grazie per la tua disponibilità. Sai, io voglio davvero impegnarmi, e ce la metto tutta, ma… sono un po’ negata nei combattimenti. Cioè, ho sempre paura di fare troppo male, e io non voglio farlo più del dovuto. E sono impacciata, goffa, mi faccio prendere dall’ansia e risulto scoordinata.> e che ci sta a fare a provare a diventare una kunoichi? Forse sua madre ha ragione, ma la ragazza continua imperterrita. Si impegna, ma forse ha bisogno di credere più in se stessa, un’autostima che le persona che la circondano, pian piano, stanno sgretolando, nonostante lei lotti per rimanere la stessa. Ascolta le sue successive parole, sul non ritenersi un eroe, ma la ragazza scuote la testa. <Tutti coloro che si battono per il villaggio e per la pace, sono degli eroi per me.> ammette sincera, arrossendo lievemente. Ma quando si torna sull’argomento clan, la ragazza tornerebbe a stringere il proprio ciondolo. <Non sono ben vista da alcuni del clan. Non spicco per qualche capacità particolare, ne tanto meno ho sviluppato l’innata ancora. Ma… il tasto dolente credo che sia mio padre.> ammette, abbassando lo sguardo sul ciondolo che porta al collo. <Le sue colpe sono diventate le mie per alcuni.> non per tutti, ne è consapevole, ma le pressioni sono state forti, sua madre si è ammalata ed è tutto calato sulle sue spalle come un macigno. Ma scuote la testa, non vuole pensarci, scaccia via le cattive emozioni e cerca di sorridere all’idea del suo disegno incorniciato ed appeso all’ufficio della sua magione. <Oh… immagino che sia bellissimo.> chiude gli occhi, cercando di figurarselo, usando molta immaginazione. <Verrei a vederlo senza problemi!> ammette infine, tornando ad osservare la donna intenta a mangiare la patatina. Il sorriso si allarga, si fa raggiante a quel suo apprezzamento. <Meno male!> decisamente sollevata. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken]

11:55 Furaya:
 Sbatte per un attimo le palpebre come se fosse perplessa. < Uh? > Si lascia sfuggire dalle labbra. < Niente affatto. > Replica innanzi alle di lei scuse. < Non farti problemi che non esistono. > Agita un poco la dritta nell'etere, come a voler scacciare proprio quelle scuse inutili, a modo suo, e che hanno lasciato un senso di inadeguatezza attorno. < Certo che puoi! Ahahah! > E ridacchia anche lei, forse divertita dal modo di fare della giovane kunoichi, ancora Allieva dell'Accademia. In questo momento, comunque, sembra che tutto stia filando liscio, proprio perché iniziano a parlare con la tranquillità solita di due amiche, di due persone che si conoscono. Il sorriso viene stampato sul viso della Consigliera, piegando le braccia al di sotto del seno e rivolgendo ad ella il proprio sguardo. < Tua madre te lo sconsiglia? > Chiede, probabilmente intromettendosi in questioni che non sono le sue. < Oh, scusa se ti sono sembrata sgradevole. > D'altro canto, riguarda sempre la famiglia di Yona, non la propria, e la domanda posta - che altro non è che la ripetizione della frase altrui - potrebbe darle fastidio e non volerne discutere oltre. Un po' come la Akimichi, anche lei parte prevenuta, affinché non vi sia nessun disguido che possa rovinare il momento e la situazione che, di per sé, sembra molto buona e positiva. < Ad ogni modo, se può farti piacere.. > Si stringe nelle spalle. < ..scegli la via che preferisci, alla quale vuoi aspirare. Non rinunciare mai ai tuoi sogni e, seppur vi sia qualcuno che non crede in te - e fidati ce ne saranno -, non smettere mai di credere in te stessa. > Mentre parla, col tono che sarebbe sì serio ma sicuro, sul viso si allarga un piccolo sorriso, non di circostanza, quanto di incoraggiamento ad affrontare tutta quella che sarà la sua vita da Ninja. < C'è da dire che la vita da Ninja non è semplice. Dovrai affrontare le tue più oscure paure e superarle. Sei mai arrenderti. > Che sia una metafora o meno non è dato ora saperlo. L'importante è che riesca a capire buona parte delle insinuazioni della Nara, con quei soliti discorsoni da Consigliera o da rompiscatole, che le si addice meglio. < Eh.. Posso capirti. > La dritta si alza, passando tra i ciuffi lungo la tempia. < Su questo, bisogna allenarsi. Se tu non vuoi uccidere in una Missione, cerca di evitare i punti vitali. Potresti apprendere un combattimento che comprende alcuni punti di pressione, i quali non uccidono, ma tramortiscono. > Che non sarebbe male, se consideriamo che non vuole uccidere nessuno. Insomma, lei cerca sempre di dare consigli e aiuti a chi ne ha più bisogno. Magari, delle volte, sono errati o diversi da quelli che ci si aspettava, tuttavia lei ci prova lo stesso. Ascolta le successive considerazioni della giovane, inspirando e rilasciando aria dalle nari. < Potresti risvegliarla poi, perché questa discriminazione? > È una discriminazione che precedentemente faceva Ryota nel Clan, cacciando dal Quartiere Nara chiunque non risvegliasse la Kagemane. Un comportamento non contemplato, che lei sta provvedendo man mano a rimuovere. < Le sue colpe sono e saranno sue. Non tue. > Il tono è più duro e grave, forse perché.. Si rivede in lei? Perché anche lei ha dovuto portare sulle spalle il peso di un padre e le sue colpe? [ Chk On ]

12:11 Tayuya:
  [Monte] Parla, si sta aprendo con la donna come se la conoscesse da sempre, ma senza ancora sbilanciarsi troppo per via del ruolo che ella ricopre all’interno del villaggio e che, per forza di cose, al momento non la mette allo stesso livello della giovane. Insomma, non si sente di poter parlare come se nulla fosse, ma questa specie di blocco potrebbe affievolirsi e scomparire col passare di qualche minuto. Al momento sentirebbe ancora un po’ troppo il giudizio dell’altra su di sé, anche se la Consigliera si mostra tutt’altro che in quel modo, ma è solo la visione che la rossa ha del momento. Tutto sommato si sente felice e non ha motivo di essere a disagio, non più almeno. Fortunatamente la situazione è tutto fuorchè tesa al momento. Lei ride e ciò non fa che rendere ancor più felice la ragazza, che si ritrova a sentirsi sollevata, accentuando quel suo sorriso. Parlare come se fossero due persone comuni, due amiche… è un qualcosa che riempie il proprio cuore di gioia. Scuote la testa al dire successivo di Furaya, rassicurandola del fatto che non è stata invadente. <Tranquilla, nessun problema.> dopo tutto sono discorsi che sta tirando in ballo lei, no? Quindi perché non rispondere? <Mia madre pensa che non sono adatta. Che sono troppo buona e ha paura che io venga uccisa, dato che io non ho intenzione di farlo.> commenta leggermente imbarazzata, mentre va a confidare qualcos’altro di se stessa. Ascolta quelle parole, quelle parole che vogliono confortarla e darle la forza di seguire il suo sentiero. La osserva, ricolma di gratitudine ed infine annuisce. <Già, hai ragione. Per questo non mi sono lasciata fermare. Mia madre non capisce che non sono una sprovveduta, anche se non voglio uccidere, non mi permetterei mai di sottovalutare l’avversario.> seria e decisa nel tono, come nell’espressione. Dovrà affrontare le sue paure, essere pronta a tutto, lo sa bene… ma non può allontanarsi dal suo credo ninja. <Non mi arrenderò.> e su questo non transige, non cede. Le successive parole della donna le fanno nascere un’espressione sorpresa… temeva di essere rimproverata per questo suo non voler far del male, soprattutto da un ninja celebre come lei, ma a quanto pare si sbagliava. Dovrebbe davvero smetterla di temere il giudizio di chiunque. Un sorriso sincero, sollevato. <E’ vero, hai ragione! Posso studiare metodi per tramortire, ma non penso che basterà solo questo.> il viso si farebbe più triste, più profondo, anche se non svanisce. <Non si tratta solo di missioni, ma anche di… di tutto il resto. Non voglio che nemmeno l’omicidio sia visto come metodo di punizione.> finalmente è riuscita a dirlo, e la mano andrebbe a stringersi con più forza intorno al proprio ciondolo. Il pensiero scatta verso suo padre e il cuore batte dolorosamente nel petto. <Oh, il non risveglio dell’innata è solo un qualcosa in più. Preme molto quello che ha fatto mio padre e alcuni del clan non riescono a capire che io non sarò per forza come lui. Forse credono che mi abbia plagiata, proprio per il fatto che vorrei ritrovarlo e riportarlo a casa.> prende un profondo respiro, per scacciare quell’opprimente peso, per poi sorridere verso il panorama. <So che le sue colpe non sono le mie, ma è difficile ignorare le voci, soprattutto se tutta questa situazione ha fatto ammalare mia madre. Comunque sia io non mi lascio sopraffare. Devo essere forte per me, ma anche per lei!> un impeto di determinazione e forza, e torna sorridente ad osservare il viso dell’altra. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken]

12:35 Furaya:
 La Nara, tranquilla, resta ad ascoltare quanto viene espresso dalla giovane Deshi. Incuriosita, forse perché sente che c'è qualche assonanza tra lei e la ragazzina, tende bene l'orecchio e ascolta ciò che dice a proposito della madre e dei problemi che, giornalmente, deve affrontare. < Bisogna allenarsi su uno stile di combattimento che miri a destabilizzare, a tramortire l'avversario, ma senza uccidere. Questo sta a significare che il tuo stile deve essere speciale, rispetto a quello degli altri. In quale stile ti stai specializzando? Arti Magiche? > Chiede, piegando la testa lateralmente, verso la spalla destra. Se non si fosse capito, come al solito, sta cercando di aiutare chi ha davanti e, in questo caso, sta cercando di trovare un metodo di combattimento adeguato per la Akimichi, il quale non miri ad uccidere, bensì soltanto a sistemare le cose. Ma ha bisogno di scoprire qualcosa in più su di lei, se vuole aiutarla al pieno delle proprie conoscenze ed esperienze. Lei non può definirsi poi così "buona" e "pura" come la Akimichi, poiché delle volte si è costretti ad uccidere e lei lo è stata molte volte. < Esatto. > Mormora in sua direzione, lasciando fuoriuscire dalle labbra una piccola risata di incoraggiamento. Le piace come ragiona, tutto sommato, quindi può tranquillamente ritenere questa discussione come profondamente interessante per altri molteplici motivi. < Dipende dalla situazione. > Esplica verso quella, con sguardo serio. Esterna dei suoi sentimenti? Forse, non è proprio in grado di farlo, tant'è che i lineamenti del volto sono irrigiditi, specialmente la muscolatura della mascella. < Non sempre puoi sbattere in carcere in qualcuno. > Vuol dire che è positiva alla pena di morte per determinati crimini? Davvero? O forse, a fondo, c'è qualcosa di più? Per quale motivo ora la pensa così? Le cede comunque la parola, affinché anch'essa possa dire la propria. < Cos'ha fatto tuo padre? > Domanda a bruciapelo, quasi incurante del resto della discussione, volendo capire per quale motivo se la stanno prendendo con lei. C'è passata anche lei nell'occhio del ciclone, come nel di lei caso. < Mi spiace per tua madre. Avete tutto il necessario per provvedere a lei? > Chiede, infine, mordendosi il labbro inferiore, lasciando poi un piccolo sospiro. [ Chk On ]

13:04 Tayuya:
  [Monte] Ascolta con attenzione le sue parole, trovandole leggermente difficili da applicare, dato che lei, nel combattimento, è ancora una frana. <Be… uhm… direi le arti marziali.> ammette titubante, non sapendo con esattezza come sviluppare il suo stile. <Ma non saprei come fare o cosa fare, dovrei studiare per bene come tramortire, ma in missione non sarei solo io, si va in squadre. E i miei compagni potrebbero non pensarla come me.> si ritroverebbe quindi a doversi far andare giù una probabile uccisione quando magari si poteva evitare e soffrire per conto suo. Rimane in silenzio, ragionando, pensando, mentre ancora una volta sente le parole dell’altra, sono parole dure, significative, ma che provocano un dolore sincero al petto della rossa. Scuote la testa, il pugno si stringe intorno al ciondolo. Non vuole credere nemmeno in un solo momento a quella affermazione. O meglio, in situazioni non critiche. <A volte non si può, perché magari il combattimento non potrebbe permetterlo… per difendere se stessi si è costretti ad uccidere, ma per me rimane l’ultima delle opzioni.> categorica, il cuore batte sempre più veloce perché sta per andare ad esporre il suo credo, mettendo a nudo il proprio animo. <Quando invece si può fermare e bloccare un criminale, penso che si possa tranquillamente mettere in prigione. Io… sono convinta che ognuno è responsabile delle proprie azioni, ma a volte viene portato a fare del male per cause di forza maggiore. Magari è cresciuto senza conoscere altro, magari è stato plagiato, magari ha sofferto così tanto che non ha visto altra via. Magari è impazzito, magari è malato mentalmente. E in ognuna di questa circostanza non mi sento di dare loro la completa colpa delle loro azioni. Se una nasce malato, pazzo, o lo diventa a causa di qualcun altro… che colpa ne ha? Se c’è anche solo una minima speranza di farlo cambiare… perché non tentare?> inizia quel suo elenco, per poi continuare, dopo un breve respiro. <In ogni caso non mi sento in diritto di giudicare. Vorrei che comprendessero i propri sbagli e non potrebbero farlo se muoiono. A tutti va data la possibilità di redimersi… in caso contrario possono rimanere in carcere anche a vita a scontare la loro pena. Io non voglio giustificare nessuno che vada contro la legge… ma ognuno ha i propri motivi e secondo me vanno compresi.> sente gli occhi riempirsi di lacrime, che però ancora non scorrono. <Nessuno ha il diritto di togliere la vita, sia questo un criminale o un ninja al servizio del villaggio.> ecco fatto, ha esposto il proprio pensiero, quello che fa soffrire ogni giorno perché sa, e glie lo hanno ripetuto più volte, che è fin troppo utopistico. Le lacrime ora scendono, il sorriso permane. <Che stupida, vero? Penserai che sia sciocca, lo so. Non so ancora niente del mondo e probabilmente tu hai molta più esperienza e sai di cosa stai parlando… al contrario di me. Eppure non voglio cambiare questo mio modo di vedere le cose.> ecco perché sua madre si preoccupa per lei riguardo alla via che ha scelto. Tace ora, le lacrime scendono silenziose e quella fatidica domanda viene posta. <Ha tradito Konoha e non so nemmeno il perché… ha cercato di uccidere l’Hokage e colpire la stessa alleanza.> un solo sussurro, la voce tremola non riuscendo ancora ad elaborare quanto successo. <E’ scappato, è stato inseguito. Ed è riuscito ad andarsene dopo aver ucciso i suoi inseguito… tra cui il padre della mia migliore amica, mi sorella. Lui era il suo compagno da quando erano allievi, non capisco cosa possa averlo spinto a tanto. Ma lo scoprirò. Ed impedirò che venga ucciso.> lo sguardo serio, i muscoli contratti e il viso solcato da quelle lacrime silenziose. Le fa male, tutto le fa male in una maniera incredibile ed alla fine annuisce, rincuorata almeno per il fatto che per sua madre hanno tutto. <Si, abbiamo tutto per fortuna. Grazie.> un piccolo sorriso, le è grata per quella vicinanza. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken]

14:02 Furaya:
 L'attenzione è totalmente rivolta alla Akimichi, annuendo di tanto in tanto alle di lei parole, senza lasciarsene sfuggire una. < In quel caso, dovete imparare a collaborare tra di voi. Non sempre in una Missione dovete uccidere, anzi.. > Si stringe nelle spalle, poiché non sempre è necessario. < ..delle volte, è meglio fare dei prigionieri e lasciarli alle competenze di chi di dovere. > Anbu o Polizia che siano. La di lei voce è calma, pacata, non sembra tradire nessun'altra emozione negativa che possa far pensare all'altra che abbia qualcosa contro quanto detto da ella. < Inoltre, per riuscire a completare una missione, appunto, dovete riuscire anche ad andare d'accordo tra di voi.. > Si stringe nelle spalle con altrettanta placida calma. < ..capire quali sono le debolezze tra l'uno e l'altro, coprirle con i pregi vostri. > Gesticola appena con la destra, dando ulteriori spiegazioni e, si spera, chiarimenti alle domande della giovane Akimichi. < E tale deve restare. L'ultima delle opzioni: ragiono anche io così. Se non è necessario uccidere, allora cerco d'evitare. Tuttavia, quando non c'è altro modo per fermare l'avanzata d'un nemico.. > Abbassa lo sguardo verso il terreno, quasi come se si vergognasse d'aver ucciso in passato. Rialza il capo soltanto quando la ragazzina riprende a parlare, a disquisire a proposito d'argomenti dei quali hanno iniziato poc'anzi e che, attualmente, vogliono terminare. < Concordo con te. Conosci l'Hokage Kuugo Gaito, no? Lui fu messo in prigione e venne liberato da un suo alleato. > Non c'è bisogno che lo citi. < Una volta fermato nuovamente.. > Risolleva le iridi color del ghiaccio in sua direzione, seri e guardinghi. < ..credi fosse saggio rimetterlo in cella, essendone già scappato una volta? > Era munito anche di manette anti-chakra, ma ciò non è bastato a tenerlo fermo ed incatenato nella cella della Prigione. Lascia che il quesito aleggi nell'aria, senza ch'ella dia la giusta risposta allo stesso. < Sul resto di quanto hai detto, non posso che concordare. Anche io la pensavo e la penso come te. > Replica, sorridendole. < Tuttavia, come ti ho spiegato precedentemente, non sempre è corretto lasciarli vivere. E' una decisione grossa, davvero, da prendere.. Ma se non si può fare altrimenti.. > Scrolla le spalle, non sapendo cos'altro dire a tal proposito. Il discorso vorrebbe terminare in questa maniera, avendo già espresso tutto quello che la di lei mente ha potuto partorire in quel lasso di tempo. < No, non penso tu sia sciocca. Sei buona, forse un po' troppo. > Alza la dritta, discostando un poco l'indice dal pollice per indicare la quantità. < Ma questo non è un problema. > Asserisce con un sorrisetto ancor più esteso, come a tranquillizzarla. Le ultime parole dell'altra, relative al di lei padre, Traditore anch'egli del Villaggio e Attentatore dell'Hokage, le fanno tornare alla mente troppi ricordi, segno inequivocabile che quel Disturbo avente non è mai passato del tutto. Forse, non passerà mai del tutto. < In questo caso.. Lo sbatteresti in prigione a vita per i crimini commessi? > Un altro quesito che lascia nell'aria, prima di iniziare a compiere un paio di passi indietro. Lascia che Yona possa riflettere su queste domande da lei poste. < Mi trovi alla Magione, comunque, quando vorrai vedere il disegno. > Un mezzo invito, prima di iniziare a dileguarsi. [ End ]

14:22 Tayuya:
  [Monte] Ascolta con attenzione i consigli che le vengono dati, il collaborare coi compagni, andare d’accordo, colmare le mancanze con i propri pregi… insomma, incastrare le abilità di tutti affinchè venga alla nascita una squadra più o meno perfetta ed efficiente. Annuisce, sorridendo. <E’ vero, questo è importante per una squadra, come prendere le giuste decisioni.> il viso rimane rivolto verso il villaggio, verso quel panorama tanto rilassante. Il cuore batte sempre più velocemente, grata alla donna per quelle parole, per quel modo di fare e per quel tono tutt’altro che malevolo nei suoi confronti. Uno scambio di idee, nient’altro, senza che nessuna delle due si senta in colpa per i propri pensieri. <Lo so…> il viso ora si abbassa, andando ad osservare il terreno. <Quando non c’è altra scelta lo so che va fatto. Nonostante i miei pensieri, non lascerei mai che qualcuno faccia del male a degli innocenti o ai miei cari.> è consapevole che un giorno o l’altro dovrà prendere tale decisione, spera solo che sia il più lontano possibile, spera solo che non debba prenderla con suo padre. È già abbastanza doloroso pensarle e basta. Quando la donna nomina Kuugo, la giovane annuisce… ha presente la sua storia, anche se all’epoca era davvero molto piccola, ma nel tempo si è sempre tenuta informata sulla storia di Konoha. In silenzio ascolta, ascolta quelle parole, comprende quanto tutto sia stato necessario e non giudica. Ma la risposta a quella domanda, arriva quasi subito. <Si. Lo avrei rimesso in cella.> fuori esce come un sussurro, un alito doloroso per mente e cuore, perché sa quanto quelle sue idee possano sembrare sbagliate. <Io comprendo la decisione che è stata presa, so che è stato fatto per un motivo di sicurezza e le sue colpe erano gravi. È scappato dalla prigione, risultava un pericolo enorme… lo so.> tuttavia le piacerebbe davvero conoscere i pensieri più profondi che dimorano nella mente di quei criminali. Cosa li spingi a fare quello che fanno? Il potere, ma perché? La rossa rimane della sua idea, comunque, pur sapendo che quello che è stato fatto è accaduto per difendere il villaggio. Continua ad ascoltare, annuendo, ma non trovandosi d’accordo fino in fondo, per quanto vorrebbe, davvero. A volte sarebbe tutto molto più semplice pensarla come gli altri. <Non sempre è corretto lasciarli vivere. Ecco, vedi… è questo che mi fa male. Io non ritengo di avere questo diritto di scelta sulla vita altrui. Così come non ce l’hanno i criminali. Desidero davvero utilizzare ogni mia singola energia per cercare più e più volte di recuperare chi si è perso, senza mai darlo per perduto.> il non sentirsi dare della sciocca le solleva un po’ quel peso, troppo buona, come spesso le dice sua madre e non può che accennare un piccolo sorriso. Non sa come ribattere, però, non saprebbe che rispondere. <Io… vorrei cercare di capire cosa lo ha spinto a fare quello che ha fatto. Perché, il come. Voglio comprenderlo e poi voglio che paghi in prigione. Vorrei che comprendesse lì il suo sbaglio e che possa tornare quello di un tempo, che si pentisse delle sue azioni e che chiedesse perdono.> non ha dubbi in merito, le risponde subito. Catturarlo ed ucciderlo è fuori discussione per lei, l’unica cosa che spera, appunto, è di non essere costretta ad ucciderlo perché impossibilitata a catturarlo vivo. Per questo ha già scelto la sua strada, per trovarlo e non lasciare che altri possano ucciderlo, sa già che via futura prenderà la sua vita. Annuisce alle ultime parole della donna, tornando a sorriderle. <Grazie per le tue parole, davvero.> andrà a trovarla, probabilmente dopo che si sarà fatta mille pensieri... l’altra se ne va, mentre lei rimarrebbe ancora ad osservare il panorama, dando sfogo alle sue lacrime, senza nessun testimone. [Equipaggiamento: 6 kunai – 6 shuriken][END]

Un incontro fortuito per la Akimichi, apparentemente, con la quale Furaya trova delle assonanze a seguito d'alcuni discorsi sulla tematica della bontà.