{Andare avanti}

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La vista della spiaggia di Kirigakure è davvero meravigliosa, non è vero? Un'alta scogliera accoglie e circonda una sottile striscia di sabbia che si disperde qua e là fra rocce, scogli e l'infiltrarsi dell'acqua marina che, come una mano dalle falangi nodose, scivola fresca in quegli ultimi spasimi delle onde più lontane. Una pineta verdeggiante anticipa la riva mentre le prime case distano parecchi metri da lì. Una zona totalmente naturale, un po' isolata, ove la natura e la pace regna sovrana. Una mattinata serena, tranquilla, ove gli unici suoni presenti sono il vento che soffia scuotendo le foglie dei pini presenti e la risacca della marea che s'agita nel suo letto ad un ritmo regolare. Qualche gabbiano stride, di tanto in tanto, invisibile alla vista. La nebbia, difatti, va calando come sempre su Kiri nascondendo i particolari alla vista. L'aria è pesante, umida, ma non troppo. Il calore del sole di questa quasi giunta estate rende la solita nebbia densa solamente un velo biancastro che cala dinnanzi gli occhi della gente. Un velo sottile, leggero, che permette comunque di vedere ciò che v'è attorno. Un posto perfetto, ideale per allenarsi nell'utilizzo di tecniche suiton o per studiare qualche nuova tecnica appena letta in un rotolo... non è così? [Ambient]

09:59 Raido:
  [Spiaggia] Le copie sono ancora a Kiri, due copie per l'esattezza. Entrambe studiano notte e giorno i rotoli dati loro da Hotsuma e lo fanno nei posti più disparati in fin dei conti. La nebbia è come sempre presente in quel di Kirigakure, una nebbia non troppo fitta anche per via del sole che, con la sua potenza e il suo calore riesce a rendere la suddetta nebbia niente di più che una semplice interferenza della vista. Ha studiato tutto il giorno, l'altra copia sta ancora studiando nella vecchia abitazione del Jonin nel paese dell'acqua mentre la copia sulla spiaggia si rilassa, resta tranquilla, non fa cenno alcuno di voler proseguire oltre. Seduta sulla scogliera, gli occhi fissi sul mare e sulla spiaggi ad ammirare la popolazione di Kiri che si diverte, gioca sulla riva, i bambini che ridono e un sorriso compare sul volto del Jonin, un sorriso soddisfatto, sereno, il sorriso di chi non ha più problema alcuno ma solo ricordi, ricordi che sono prossimi alla scomparsa. Indosso porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha con se tutto quanto l'equipaggiamento, non ne ha bisogno, nessuno oserebbe attaccarlo nella sua Kiri, nessuno farebbe una pazzia del genere. La samehada è poggiata sulle rocce, la katana è sfilata e incastrata tra due rocce in attesa di essere prelevata. Non muove un muscolo, prende il sole, si gode il bel tempo finchè può farlo ed essendo una semplice copia, non ha fretta, non ha motivo di correre, Kaori è con l'originale e tutto va bene anche se, presto o tardi, sarebbero dovute tornare da lui per consegnargli le informazioni dei rotoli. Il tempo passa, dolce come miele, un tempo che vorrebbe fosse infinito ma non lo è. [Chakra 75/75][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

Già. Il tempo scorre dolce, scorre piacevole in quelle terre che hanno il profumo di casa. Ogni zona di quel Paese non fa che riportare a galla, alla memoria, ricordi di anni ormai passati, perduti nel tempo. Successi, fallimenti, delusioni, speranze, sogni, ogni cosa qui ha avuto origine ed inizio. Kiri è la sua terra natia, la sua casa, la culla che l'ha dato alla vita. L'odore salmastro del mare arriva fin sulla scogliera ove il jonin riposa, la gente da basso si fa il bagno, ride, scherza lasciando giungere alle sue orecchie soltanto un vociare indistinto, lontano, confuso. Un vociare che sa di vita, che sa di serenità. Un sottofondo perfetto per un semplice attimo di pace, no? Un panorama che non lascia spazio alle preoccupazioni nel cuore della copia ma che gli mostra uno scorcio della solita vita lì al Villaggio. Sembrano felici, sembrano tranquilli e questo non potrebbe che essere il miglior dono possibile per il jonin della Nebbia. Un alito di brezza soffia gentile scuotendo la sua lunga chioma d'argento, la pelle candida viene carezzata da questo soffio fresco e porta con sé qualcosa di nuovo, qualcosa di diverso. Un suono. Una voce. Un qualcosa che ritorna dal passato facendosi largo fra ricordi e memorie ripescate solo di tanto in tanto nel tempo. <Allora è vero. L'Oni della Nebbia è tornato a casa> Un suono familiare, noto eppure diverso. Una sfumatura in questa voce più matura, più decisa, meno trillante ed acuta. Gli anni sono trascorsi rapidi, veloci, eppure certe cose non cambiano mai. Non cambia la sensazione che quel suono riesce a trasmettere al cuore dello spadaccino, non cambia quel tremolio basso allo stomaco che sembra scatenarsi ogni volta che il ricordo di lei s'affaccia nella sua memoria. Questa voce è stata per Raido la più tenera carezza e la più crudele condanna, per molto, molto tempo. Questa voce ha significato per lui salvezza e dannazione e non credeva l'avrebbe mai più sentita così vicina al suo orecchio. Credeva di aver perduto questa persona nell'istante stessa in cui lei l'aveva lasciato, semplicemente, dopo oltre un anno di profondo amore. [Ambient]

10:32 Raido:
  [Spiaggia] La pace regna in quel di Kirigakure, il tempo dei conflitti è passato, delle guerre, del dolore, il villaggio è sereno, i suo abitanti sono sereni. Tutto quanto è perfetto, ha lasciato il villaggio da più di un anno, ha lasciato il suo villaggio Natale per seguire il cuore, seguire l'amore che ha trovato in quel di Konohagakure. La storia è strana, lui, un kiriano che si innamora di una konohana e scegli di vivere a Kusa; è collegato a tre villaggi diversi e in tutti e tre ha qualcosa per cui vale la pena combattere. Kusa è il paese che serve, il paese che deve proteggere; Kiri è il villaggio di nascita, il posto che l'ha visto crescere e diventare uomo mentre Konoha è il luogo dove risiede Kaori. Nell'alleanza è forse l'unico ninja disposto a dare la vita per tre posti, l'unico ninja che può davvero spiegare il significato di quella parola, il significato di ciò che i ninja hanno cercato di costruire. Un grande fardello e peso grava sulle sua spalle e i suoi progetti non sono da me a conti fatti, ha tanto da fare, il lavoro, proporre la riforma dei sensei all'accademia, agire in favore del villaggio stesso, essere un mentore per tutti quanti. E' giovane, molto giovane, appena 27 anni ma ha già le idee chiare su quello che vuole fare in futuro e in che direzione mandare la propria vita. Non ha fretta, ha tutto il tempo del mondo e come prima cosa c'è il matrimonio, sposarsi, mettere su famiglia. E' una copia, non sa che Kouki è già parte integrante di tutto questo e ancora pensa di doverglielo dire, pensa di dover parlare con la ragazza ma lasciamolo sognare, lasciamo che questi pensieri accarezzino la sua mente. Il sole gli accarezza il viso, i caldi raggi solari si abbattono sul di lui corpo e stranamente non sente caldo, non ha caldo e non suda, è lucido, pulito, asciutto. Niente potrebbe rovinare una giornata del genere, niente a parte una voce che va a irrompere nelle suo orecchie distruggendo quell'amato silenzio che lo circonda. Una voce adulta ma allo stesso tempo così familiare, una voce che ama e allo stesso tempo odia, una voce che non sente da 10 anni ora si palesa li, in quel posto. Gli occhi vanno a spalancarsi completamente, le pupille divengono piccole, due forellini neri con le iridi gialle che perdono lentamente il loro colore, una sorpresa, una brutta e indesiderata sorpresa va a presentarsi alle sue orecchie. Il cuore batte forte, distrugge il petto dell'albino come una maledizione, più forte di quanto attiva il sigillo, non è possibile, non può essere lei, non può trattarsi di lei proprio adesso che tutto sta andando bene. Abbassa le palpebre, cerca di calmarsi, cerca di ritrovare la concentrazione, la lucidità e pensare correttamente a cosa fare <L'ultima volta che ti ho vista, mi hai pugnalato> e non è un pugnalata fisica, bensì è andata via lasciandolo da solo, gli ha fatto provare sentimenti enormi e poi lo ha lasciato preferendo qualcun altro. Non si volta a guardarla, gli occhi permangono fissi sulla spiaggia <Che cosa vuoi?> freddo, distaccato, non vuole avere niente a che fare con lei. [Chakra 75/75][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

Dieci anni. Dieci lunghi, interminabili, tristi, solitari anni. Giorni, settimane, mesi a susseguirsi con la convinzione di non poter più amare nessuno come aveva amato lei. Secondi, minuti, ore trascorsi sentendosi sempre più solo, più distante, più distaccato da tutto. Una statua di ghiaccio incapace di provare ancora sentimenti dopo esser stato così brutalmente lasciato dalla donna che, come un sogno, aveva abbracciato per molto tempo. E' stato un periodo estremamente difficile, per Raido, quello successo alla separazione dalla ragazza, dalla donna che ora permane alle sue spalle, invisibile attualmente al suo sguardo. Aveva creduto di essere destinato a rimanere solo con le proprie responsabilità ed i propri doveri fino a quella notte passata nella prateria della memoria di Konohagakure... Lei, Yukino, ha lasciato una ferita profonda nel cuore dell'Oboro che -ancora oggi- sanguina dolorosamente nel suo petto. Forse per via del finale improvviso e inaspettato giunto fin troppo presto, senza alcun segno che ne preannunciasse l'arrivo. Forse perché lei è effettivamente stata davvero importante nella sua vita. Forse perchè ancora oggi non accetta il fatto che la loro storia sia terminata così, in un battito di ciglia. La donna non dice nulla in un primo momento all'udire le parole dell'albino ma va a muovere qualche passo per arrivare a fiancheggiarlo e fermarsi alla sua sinistra. Rimane in piedi, il viso rivolto verso la spiaggia sotto i loro occhi, le mani sui fianchi. Se Raido dovesse alzare lo sguardo su di lei, noterebbe la figura di una kunoichi bellissima. Il tempo non ha fatto sfiorire ciò che era sempre stata ma, anzi, forse l'ha resa ancora più graziosa, ancora più elegante. Sensuale. Il suo corpo è sottile, magro, scattante, con una vita stretta e morbida ed un ventre piatto. Il seno è generoso, morbido, così come la forma delle cosce. Le gambe sono agili, sode, compatte e le braccia allenate dai polsi sottili. Il suo viso è un ovale perfetto con un piccolo nasino all'insù e delle labbra carnose e morbide. Gli occhi azzurri sono splendenti, luminosi ed hanno un taglio elegante e felino, con folte ciglia nere a contornarli. I suoi capelli, tuttavia, sono cambiati. Non più lunghi e lisci ma corti e sbarazzini, di un blu scuro simile al colore della notte. Arrivano all'altezza del collo senza raggiungere le spalle e contornano il viso in maniera elegante, matura. Indossa una veste blu scura senza maniche che, dal collo, arriva fino alle caviglie chiudendosi con una semplice cerniera dalle clavicole fino a metà sterno per poi lasciar ricadere i due lati della veste ai lati del corpo mostrando il ventre ed i pantaloni scuri che, sottostanti, fasciano le gambe scattanti. Un paio di stivaletti ninja, poi, completano la di lei figura assieme al coprifronte di Kirigakure legato attorno alla coscia sinistra. <Avevo sentito delle voci, in questi giorni. Che eri tornato a Kiri> risponde dopo una manciata di secondi lei ruotando il capo in direzione di Raido, il corpo a chinarsi così da portarla a sedersi a sua volta sulla scogliera, al fianco dell'Oboro, un metro scarso di distanza a separarli. <Ho pensato che fosse impossibile, ormai sei un ninja di Kusagakure, no? Ma quando ti ho visto qui, poco fa, ho realizzato ch'eri davvero tu> spiega lei tenendo fisso lo sguardo sul fisso dell'Oboro, le labbra appena distese in un sorriso sicuro, semplice, tranquillo. Forse appena sfacciato. <Non credevo portassi ancora rancore> la sua voce giunge dopo diversi istanti più bassa, più morbida all'udito del kiriano. Una dolce pugnalata che ferisce più di qualunque spada. Un tono che non usava con lui da molti anni, ormai, che nel tempo Raido aveva bramato e maledetto in un contrasto amaro che creava tumulto nel suo cuore. <Sono passati così tanti anni> continua lei inclinando leggermente il capo, le iridi azzurre a non abbandonare neppure per un istante lo sguardo di lui. <Eppure fa ancora così male?> E non è chiaro se nella sua voce vi sia dispiacere o soddisfazione, è una sfumatura strana, incerta, che tuttavia non nasconde affatto una viva e sincera curiosità. [Ambient]

[http://pre13.deviantart.net/d3f0/th/pre/i/2016/130/8/5/konan_by_zefimankai-d9zdvs5.jpg - Yukino]

11:15 Raido:
  [Spiaggia] Dopo quel giorno, ha vissuto a Kiri per 9 anni, non l'ha più vista, non l'ha più incontrata e di conseguenza non ha più udito il suono della sua voce e piano piano il dolore ha cominciato a scemare giorno dopo giorno divenendo solo un lontano ricordo. Almeno è questo che ha sempre pensato di provare ma oggi ha capito che non è così. La di lei voce gli ha riportato alla mente anche quei ricordi rimasti sopiti per molto tempo, ricordi che ha messo nel dimenticatoio o semplicemente ha rimosso perchè troppo belli e quindi troppo dolorosi per esistere nella sua mente. Lei è riuscita a far battere il suo cuore nuovamente, è riuscita a riportarlo alla vita dopo quei 4 anni passati ad allenarsi, a fare del proprio meglio per rendere suo padre fiero di lui. In quel lasso di tempo non ha visto altro se non la strada da percorrere per diventare un grande ninja, per realizzare il sogno del genitore oramai scomparso da tempo. Lei lo ha risvegliato portandolo alla realtà, gli ha mostrato i piacere della vita, lo ha fatto sorridere rendendolo felice ma allo stesso tempo gli ha mostrato le sue debolezze, gli ha fatto capire in cosa è debole e Raido ha capito, ha fatto sue quelle nuove informazioni. Il cuore è solo un mezzo per giungere a una prematura sconfitta, un modo per essere uccisi prima di quanto si immagini ed è grazie a lei che quel cuore si è tramutato in ghiaccio, grazie a lei gli occhi sono divenuti glaciali e inespressivi. La ama per ciò che gli ha fatto provare e la odia per ciò che gli ha fatto all'animo. Non vuole vederla, non vuole posare lo sguardo sul suo viso per paura di tornare a provare quei sentimenti dimenticati. E' vero, adesso ama Kaori con tutto se stesso ma non può dimenticare il suo primo e vero amore, non può dimenticarla totalmente, è un'impresa impossibile e allo stesso tempo è un qualcosa di sbagliato e irrispettoso verso la Hyuga. Si mantiene fermo nella sua posizione, non distoglie lo sguardo dalla gente sulla sabbia, cerca di portare tutta quanta la concentrazione su di loro ma lei continua a parlare, non la smette. La sua visita a Kiri non è passata inosservata, molti lo hanno visto iniziando a parlare nuovamente di lui, molti lo hanno scrutato con attenzione, persino fermandolo dandogli il benvenuto o il bentornato ma mai avrebbe pensato che tali voci giungessero alle di lei orecchie. Ode i passi, quei piccoli passi battuti sulla roccia che la portano al proprio fianco e in pochi tempo è li che se la ritrova; gli occhi si muovono, vanno nella di lei direzione riuscendo a vederne i sandali e una parte delle gambe. Il cuore torna a battere, sfonda il petto letteralmente preferendo quasi la morte <Kiri è il mio villaggio, non l'ho dimenticato> non è impossibile vederlo li, non ha dimenticato la sua Kiri e ogni volta tornarci è un piacere per tutto se stesso, un piacere immenso. Vorrebbe definirla la sua casa ma sa che non è più così, la sua casa è altrove adesso e va bene così, non cambierebbe decisione per nulla al mondo, specialmente adesso. La sua voce continua a uscire e come se non bastasse va a anche a sedersi al suo fianco e con la coda dell'occhio riesce a vederne il viso, bello e splendido come un tempo, anche di più ora che è maturata. La sua voce fa male, tocca corde del cuore rimaste fin troppo sopite, si annida in parti del cervello risvegliando sensazioni bellissime e bruttissime contemporaneamente <Quando ami una persona con tutto te stesso, è difficile dimenticare> l'ha amata con tutto se stesso per davvero e per anni ha vissuto nel di lei ricordo, per anni non ha visto nessun altra se non lei portandolo alla distruzione <Perchè sei qui? Perchè mi stai parlando?> il volto si ruota di scatto, la guarda, le sopracciglia sono abbassate, è arrabbiato, furioso e gli occhi esprimono ogni singolo sentimento, odio, rancore, tutto quanto <Per 10 anni non ti sei fatta viva, per 10 anni sei scomparsa facendo finta che non esistessi e adesso mi parli come se non fosse successo niente?> si alza in piedi, fa forza con le leve inferiori ergendosi in tutta la sua imponenza. [Chakra 75/75][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

Un mezzo sorriso va formandosi sulle labbra di lei quando le prime parole dell'Oboro vengono fuori. <No. Non credevo l'avessi dimenticato. Non ne saresti capace> dice lei con tono gentile, guardando l'orizzonte. Sebbene si siano separati, sebbene si siano allontanati, sebbene siano passati anni dal loro ultimo incontro, non si può negare che, un tempo, Yukino sia stata la persona che forse ha conosciuto Raido più di chiunque altro. I suoi punti di forza, i suoi punti di debolezza. Ciò che ha amato, ciò che ha odiato. Sa quanto l'altro tenga alla sua nazione, quanto si sarebbe sempre dato da fare per salvare e proteggere la Nebbia e non avrebbe mai messo in dubbio la sua fedeltà verso il Villaggio. Non appena trova posto accanto a lui, comunque, le parole che gli rivolge lo portano a sciogliersi, a buttar fuori quelle parole, quelle domande che per tutto quel tempo non ha potuto rivolgerle. Yukino ascolta, incassa, senza smuoversi di un millimetro, continuando ad osservarlo e sostenere quello sguardo duro e minaccioso ch'egli le rivolge. Sostiene la sua furia, il suo rancore, arrivando a seguire con lo sguardo i movimenti dell'albino che, ora, va semplicemente alzandosi quasi in un moto di rabbia, come per riflesso condizionato. <Dieci anni. Sono passati dieci anni da quando la nostra storia è finita eppure ancora non riesci ad accettarlo. Ti fa ancora sentire così pieno di rabbia> la sua voce è bassa, ferma, non si lascia spaventare od irretire dalla sua furia ma scivola fuori come una sorta di pericolosa nenia. Si solleva lentamente in piedi, con grazia, in un fluido movimento di reni, ruotando il corpo in direzione di Raido, fermandosi di fronte a lui, continuando a forzare quel contatto visivo fra i loro occhi. <Eravamo ragazzi. Eravamo poco più che adolescenti...> la sua voce è miele, una carezza leggera, sinuosa, che scivola fra loro pungente e stuzzicante. <Adesso siamo cresciuti. Tu sei un uomo, io una donna. E sarebbe stato infantile nascondermi da te solo per una rottura brusca, non trovi?> Inclina il capo, l'osserva, raccoglie un po' d'aria nei polmoni. <Mi dispiace per come mi sono comportata in passato. Per essere sparita così, all'improvviso, mettendo fine a tutto. Non volevo ferirti> La sua voce è seria, par essere sincera mentre parla e sovrasta il suono delle onde che si rincorrono giocose poco distanti. <Ma ero ancora giovane e immatura e avevo una vita davanti... Non ero pronta a quello che c'era fra noi, in quel momento. Una storia come quella come credi che sarebbe continuata?> Sembravano felici. Sembravano perfetti insieme, completi. L'uno accanto all'altro erano capaci di spaccare il mondo, si amavano come poche persone abbiano mai amato qualcuno in vita loro. Non si sarebbe detto possibile che qualcosa avrebbe potuto separarli, una storia come la loro... sembrava destinata all'eternità. <Sono fuggita da qualcosa di troppo grande.> ammette lei, amaramente, abbozzando un sorriso leggero. <Non ne vado fiera, ma... è la verità> Stringe le labbra osservandolo, un alito di brezza scivola fra loro andando a fischiare distante. Yukino muove un passo, uno soltanto, avvicinandosi ancora al corpo di Raido, bruciando quella scarsa distanza che s'era creata fra loro. <Ti ho pensato, in questi dieci anni. Non ho mai dimenticato...> mormora lei schiudendo le labbra, fissando le iridi feline in quelle ocra dell'albino. C'è qualcosa di pericoloso in quello sguardo, un richiamo lontano che si eleva dalle onde come un vecchio incantesimo. I ricordi, i vecchi sentimenti, forse solo una complicità dimenticata nel tempo. <...Dopotutto sei stato il mio primo amore> [Ambient]

12:23 Raido:
  [Spiaggia] Come avrebbe potuto dimenticare Kiri? Il villaggio che gli ha dato tanto in questi anni, l'unico posto che lo ha sempre accolto nonostante tutti i disguidi avuti. Li si è forgiato, ha sofferto per il clan e per la morte dei suoi genitori ma grazie a questi eventi ha temprato il proprio spirito divenendo più forte, più maturo e in grado di andare sempre avanti. Kiri ha fatto di lui l'uomo che è adesso, Kiri gli ha donato tutta la forza in suo possesso e rinnegarla, dimenticarla, sarebbe un crimine ben peggiore di qualsiasi altro crimine. Peggio di attaccarla, peggio di distruggerla, sarebbe un crimine morale e solo la feccia commette atti del genere. Non è capace di compiere un atto simile e nonostante viva a Kusa e consideri Kaori la sua casa, non può far a meno di pensare al villaggio, pensare a come sarebbe tornare a vivere qui, ritornare alla vita di un tempo, tornare ad essere un Kiriano puro in tutto e per tutto. Lo vuole, lo vuole davvero e magari, un giorno, potrebbe realizzarlo, magari il giorno in cui sia lui che Kaori smetteranno di essere ninja...forse quel giorno possono trasferirsi a Kiri per vivere gli ultimi di vita che restano loro, una vecchiaia vissuta in pace e nella più completa serenità. I nipotini che vengono a trovarli, giocano intorno a loro; Kouki una grande kunoichi e sua figlia adottiva, arriva, la famiglia si riunisce. E' un sogno che potrebbe coronare tra un po' di tempo ma si, perchè no, può sempre parlarne con Kaori e sapere cosa ne pensa. Tornare a vivere la vita di un tempo, nessuno può attaccarli perchè la fama lo precede, nessuno può far loro del male a Kiri e in tutta la Terra, è il posto più sicuro che ci sia. Yukino lo conosce fin troppo bene, con lei si è confidato, ha espresso ogni suo pensiero rivelando la parte più profonda di se e come pochi altri, sa che non potrebbe mai dimenticare Kirigakure <Già> una semplice risposta, una risposta tranquilla prima del vero diluvio. Non riesce a trattenere più niente, il ricordo di lei fa ancora male e sebbene Kaori abbia preso il di lei posto, Yukino rimane il suo primo amore e rimane l'unica persona che sia riuscito a ferirlo in modo indelebile, una ferita al cuore impossibile da rimarginare ma solo da tenere sotto controllo con il ghiaccio ed ecco il perchè del cuore ghiacciato. Sputa fuori le domande, la rabbia, i sentimenti. Tutto quanto ma non piange, non versa lacrime per quel momento, non riesce a farlo e non vuole farlo, è cambiato ma l'orgoglio di kiriano glielo impedisce, gli impedisce di mostrarsi debole davanti a chi odia e chi disprezza e le sue parole non fanno altro che alimentare questi sentimenti. Lo conosce ma dimostra di non conoscerlo abbastanza. Stringe le mani, chiude i pugno osservando come va ad alzarsi lentamente continuando con il suo dire ma quelle parole sono veleno, sono come centinaia di coltellate al petto, una dopo l'altra senza sosta, senza avere la possibilità di reagire. Non la fa avvicinare, non le permette di stargli vicino. Si scosta, l'aggira andandole alle spalle portando lo sguardo sull'oceano che circonda l'intera isola <Il primo amore...> il primo amore non si dimentica mai, è un sentimento impossibile da cancellare e difatti non ha dimenticato niente di lei. China il capo verso sinistra, la guarda con la coda dell'occhio <Ti ho amata all'epoca, ti ho amata così intensamente che quei sentimenti sono ancora presenti nel mio cuore. Ti ho amata perchè ero solo, soffrivo e tu eri l'unica a rendermi felice in un momento buio della mia vita> si volta, si gira tornando a guardarla. Le labbra serrate, vorrebbe aggredirla, fargliela pagare ma questo non è lui, lo sa e si contiene, trattiene il moto <Tu mi hai rigettato in quel mondo, sono tornato a vedere tutto quanto buio per colpa tua. Avrei capito, se solo avessi parlato io avrei capito ma no, hai preferito andartene>...<Per colpa tua ho sofferto e ho accettato la fine della storia ma la cosa che non accetto è il modo> quello non accetta e se anche Kaori gli facesse una cosa del genere, allora per lui non ci sarebbe più speranza, si racchiuderebbe per sempre nel proprio guscio. Il cuore continua a battere imperterrito, non riesce a calmarlo <Ero pronto ad attendere tutto il tempo del mondo per te e mi hai tradito, hai tradito la mia fiducia. Anche io ti ho pensata in tutto questo tempo ma alla fine, sono andato avanti> e la sta dimenticando giorno dopo giorno. [Chakra 75/75][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

Quando Yukino si avvicina Raido, quasi in un moto riflesso e condizionato, va distanziandosi. L'aggira, le va alle spalle, ne sfugge lo sguardo andando ad osservare l'orizzonte e l'oceano. Lei rimane immobile, sorride amaramente, scorgendo in quei suoi gesti quei piccoli cambiamenti avvenuti nel tempo. La prima volta in cui il kiriano rifugge un suo contatto, la sua vicinanza. Si limita a rimanerle accanto, alle spalle, mettendo però ben palese un muro fra loro. Lei si volta, ruota il corpo, ritorna con lo sguardo sulla figura dello spadaccino ed ascolta le sue parole, la sua voce, il suo dire. Non dice nulla, non interviene, se non quando Raido si ferma e la sua voce tace. La ragazza inclina il capo, sostiene il suo sguardo e schiocca semplicemente la lingua sul palato andando a vibrare nuove parole. <Avanti?> domanda con tono basso, provocatorio, andando ad incrociare le braccia al petto, sotto al seno generoso. <Dici di essere andato oltre eppure... bruci ancora di rabbia. Ti faccio ancora male> mormora lei sfrontata, diretta, implacabile, con la sua voce che come veleno scivola e sfiora il suo udito. Scioglie l'intreccio delle braccia sul petto, tenta nuovamente d'avvicinarsi fino a porre la propria destrorsa sul suo petto, lì ove i due lembi del kimono vanno ad intrecciarsi per coprire la sua pelle nuda. <Cosa vuol dire per te "avanti"?> domanda allora sfidando con lo sguardo il viso di Raido, puntandosi e soffermandosi sulle sue iridi senza timore, senza paura. <E' evidente che non hai dimenticato. Nè i momenti belli, nè quelli brutti. Che ancora adesso vedermi, sentirmi, parlarmi, ti fa male. In che modo sei andato avanti, Raido?> la domanda scivola meschina fra le sue labbra, lentamente sillabata da quella lingua venefica che schiocca e vibra fra le labbra scarlatte. <Hai continuato per la tua strada, sei cresciuto, sei diventato famoso non solo a Kiri, ma nel mondo. Hai combattuto guerre, rivoluzioni, tornei. Hai fatto in modo che chiunque sappia chi sei, che tutti possano temerti, che nessuno possa... dimenticarti. Sei entrato nel cuore di molte persone e da quello di molte altre... non sei mai uscito> Il tono si ammorbidisce, lentamente, lasciando sfumare quel tono di sfida in una sorta di gentile carezza. Lo sguardo s'abbassa, le mani si ritraggono vanno a posizionarsi sul proprio petto, al centro di esso, una sopra l'altra. <Ma puoi davvero dire di essere andato... oltre?> Rialza lo sguardo, Yukino, tornando a cercare quello di Raido. E v'è una nota di dolore nelle sue iridi, una nota di sofferenza in quel lucore bluastro nei suoi occhi. <Quando ti ho salutato, oggi, volevo soltanto poterti parlare un'ultima volta, sicura che ormai le nostre vite avessero preso strade diverse, che quel passato che abbiamo condiviso fosse solo un ricordo lontano. Eppure... vedere come ancora significo qualcosa per te, come ancora sono capace di sconvolgerti mi dà speranza> Speranza di non guardare a lui come solo un ricordo lontano, speranza di poter trovare nuova realtà, forse, al fianco di qualcuno che ha avuto troppo timore di accompagnare negli anni più sensibili e critici della vita di un individuo. <Metti da parte per un secondo soltanto tutto il rancore e il dolore ed il fastidio per il modo orribile in cui mi sono comportata e di cui mi sono così tanto pentita. Prova a dimenticare solo per un attimo che sono stata una stupida, egoista adolescente spaventata e dimmi...> si ferma, il tono s'abbassa, lo sguardo si riempie di un timore profondo e di una fragilità muta fusa ad una dolcezza sottile. <...non è possibile che io possa ancora renderti felice?> Puoi farlo, Raido? Allontanare da lei la figura del demone che ha gettato il tuo cuore in un letto di rovi, distaccare da lei la figura ormai demonizzata dei tuoi incubi e provare a vedere solamente una persona normale, una persona che un tempo hai amato, hai protetto, hai difeso, hai considerato il tuo mondo intero. Puoi trovare la lucidità necessaria a vedere solo questo in lei? Per distinguere i sentimenti che è capace di scatenarti dentro nonostante tutto? [Ambient]

14:32 Raido:
  [Spiaggia] Si, è andato avanti anche se non lo dimostra, è riuscito a lasciarsi il passato alle spalle. E' passato oltre la figura di Yukino concentrandosi su quella di Kaori; lo ammette, è una ferita ancora aperta, prova ancora qualcosa per lei e nel suo cuore lo sa, lo sa benissimo anche quando dice il contrario. Kaori non capirebbe o forse si, capirebbe quello che sta provando in questo momento ma non vuole darle alcuna preoccupazione, non vuole farla soffrire, ha già sofferto tanto in questi mesi. Non sa se dirglielo o meno, sa come comportarsi con Yukino, sa che deve tenerla a distanza, lontana dal suo mondo e dal suo cuore, non può permetterle di avvicinarsi alla sua vita o rischia di soffrire nuovamente. Perchè proprio ora che sono in procinto di sposarsi? Perchè adesso che sono a un passo da l'essere felici per sempre, lei, deve ricomparire a scombussolargli la testa? Tutte domande rivolte al destino e al suo piano sadico e crudele, cosa ha mai fatto per ricevere un trattamento del genere? Cosa ha mai fatto per avere qualcosa di simile? Non lo sa, non ne ha idea ma ora deve affrontare una nuova sfida, forse la più grande della sua vita, la sfida nel gettare definitivamente il passato alle spalle e non rivolgergli più la parola. Una cosa può dire a favore della ragazza: è abile con le parole, sa come avvicinare un uomo al suo cuore, sa come farlo suo ed è un grande potere, è influente, è capace di arrivare al cuore di chiunque con le sole parole e ci sta riuscendo anche lui, piano piano il suo dire si insinua in lui come un'arma, come un veleno. Pone domande, da risposte insidiose mentre la osserva avvicinarsi, sente la sua mano sul petto, sente quel contatto e un brivido va a percorrergli la schiena, un brivido che ha provato stando con lei, il brivido di chi gli ha fatto provare emozioni di una certa potenza. Gli occhi vengono completamente aperti come se avesse scoperto la verità della vita, una rivelazione ben più grande di se. Tutti i ricordi di lei si ammassano, i momenti belli e intensi prendono il sopravvento arrivando a colpirlo direttamente al cuore, i baci, le carezze, le notti di passione passate insieme, i momenti trascorsi all'interno del villaggio. Ricorda tutto quanto come se fosse successo ieri ma e non può dimenticarla, lei fa parte del passato, è vero, ma è sempre una parte importante della sua vita, una parte fondamentale della sua vita. Dimenticare è impossibile, è impossibile dimenticarla e per andare davvero avanti è l'unico modo, accettare tutto quanto, accettare tutto senza tirarsi indietro. Sente la mano di lei mettersi al centro del petto, quelle parole giungono forti, gli fanno battere il cuore, sapere di non essere mai uscito dal di lei cuore, vuol dire che ha pensato seriamente a lui in tutti questi anni? Speranza, le da speranza, una speranza per tornare a essere felici insieme e quella domanda finale, quella domanda che sconvolge ogni suo pensiero. Per un attimo l'immagine di loro, felici in giro per Kiri si manifesta nella mente, la sente plausibile, la può addirittura toccare. Lui e Yukino nuovamente insieme come un tempo nel suo villaggio Natale, un sogno bellissimo ma appunto, è solo un sogno. Non si può avverare, Kaori è sua moglie, la sua unica ragione di vita e l'ama, l'ama fin troppo per tradirla in questo modo. China il capo verso Yukio, la fissa negli occhi, le braccia vengono alzate, un movimento automatico, le mani aperte vanno a poggiarsi sul di lei viso a coprirne le guance. Il cuore batte sempre più piano, si sta rilassando mentre il corpo viene avvicinato di più a quello della ragazza, i visi sono molto vicini, fin troppo <Ti ho amata Yukino, ti ho amata più di chiunque altro e sempre ti amerò> avvicina la bocca alla sua, stanno per toccarsi, stanno per siglare quel patto ma si ferma, pochi millimetri prima va a fermarsi non proseguendo <Ma non sarai mai in grado di rendermi felice, c'è già chi lo fa ed è a Konoha e mi sta aspettando> allontana il viso, abbassa le mani distaccandosi dalla donna <Ci sposeremo tra poche settimane, sei libera di venire alla cerimonia se vuoi> un colpo al cuore per Yukino probabilmente ma adesso gode, dentro di se sta godendo come non mai, si è ripreso la sua rivincita sulla donna che lo ha fatto soffrire, che lo ha distrutto come mai nessun altro. Oltrepassa la sua figura, raccoglie la samehada, estrae la katana dalle rocce portandola nel fodero <Addio Yukino> un ultimo saluto prima di lasciare la scogliera e, in modo simbolico, lasciarsi Yukino alle spalle. Lei è il suo passato e non la dimenticherà mai ma adesso sta andando avanti e deve proseguire per quella strada. [Se END]

A volte il passato ritorna. A volte come un'onda prende la rincorsa e ripercorre gli sforzi fatti fino a raggiungerti di nuovo e ti travolge, t'investe, trovandoti inerme e spiazzato sotto una pioggia di ricordi. Una giornata iniziata così serenamente, apparentemente tranquilla, coronata dalle risa di bambini festanti e di gabbiani pacifici, si è tramutata nel giro d'una frase in una vera e propria tempesta. Yukino ha portato con sé ricordi ed emozioni creduti sepolti da anni e ha ribaltato il cuore dello Jonin che si ritrova ora vulnerabile sotto l'influsso delle parole della donna. Non perchè sia uno sprovveduto, non perchè lei sia particolarmente abile nell'arte oratoria, no. Semplicemente perchè lei è ancora una parte importante della vita e della crescita dell'albino. Un pezzo che ha riscritto gran parte della sua persona, che ha aiutato a creare il Raido che esiste oggi. Ed una parte così speciale di sé come potrebbe rimanere indifferente al suo udito? Al suo cuore? La ferita che lei ha aperto e spalancato nel tempo nell'animo dell'Oni ha sanguinato fino ad oggi, fino a questo istante, lasciando nella mente di lui solo altre domande, dubbi, incertezze. Lo aveva amato davvero? Era stato solo un passatempo? Si era già dimenticata di lui? Domande che negli anni si era posto e riposto più volte non trovando mai pace. Domande che trovano ora il loro epilogo e le loro risposte. Sì, lo aveva amato. Sì, aveva continuato a pensare a lui e se l'aveva lasciato è stato solo per paura di un sentimento troppo grande, troppo intenso per le semplici spalle di una ragazza di appena sedici anni. Un atto crudele, certo, quello di lasciarlo in quel modo fuggendo via con un altro uomo. Ma fatto, forse, con l'innocenza dell'inesperienza e della paura, con la buona fede. Adesso lei è lì e gli ha offerto le spiegazioni di cui aveva bisogno per voltare definitivamente pagina. Raido ne prende atto, affronta a pieno petto la situazione e si avvicina a lei fino a rendere nulla la distanza. Yukino sostiene il suo sguardo, non indietreggia, non si muove. Forte, determinata, bellissima, rimane in attesa di qualcosa che potrebbe arrivare da un momento all'altro. I loro volti sono vicini, i loro respiri si fondono e mischiano e la voce di Raido è come una carezza sulla pelle. La ragazza trattiene il fiato quando sente quelle parole, quando lui s'avvicina ancora fin quasi a baciarla. Il suo cuore batte come un tamburo e tutto pare annullarsi attorno a loro finchè... Se ne va. Raido prende la sua scelta, è deciso e decide di andare avanti, questa volta per davvero. Si allontana, la supera e recupera le sue armi con fare deciso, senza alcun ripensamento. Yukino rimane di sasso per alcuni istanti prima di voltarsi verso di lui con l'espressione ferita e basita, gli occhi lucidi di chi non accetta la verità delle cose. Non riesce a parlare, non riesce a dire altro, si limita a vederlo allontanarsi con la sua schiena che si fa sempre più piccola man mano che s'avvicina all'orizzonte. Il cuore di Raido sarà ora più leggero, più deciso. Quando il passato si ripresenta dinnanzi alle proprie porte è sempre un duro colpo, sempre una sorpresa. A volte ci offre nuovi spunti, nuovi orizzonti, a volte riapre vecchie storie credute finite. Altre volte, invece, il passato è solamente passato. [END]

Durante il soggiorno a Kiri per imparare le tecniche scritte nel rotolo degli Spadaccini della Nebbia, una delle due copie di Raido incontra inaspettatamente Yukino, la donna che in passato ha per prima rubato il suo cuore per poi gettarlo in pasto ad anni di dolore e sofferenze.

I due si rincontrano, parlano e ritrovano vecchi sentimenti mai spariti completamente.
Tuttavia, mentre la donna sembra voler tentare di ricostruire qualcosa, Raido pare deciso a voler andare avanti al fianco di Kaori, piantando lì la kiriana e voltando le spalle a quel capitolo adesso concluso della sua vita.

Te l'avevo promessa da una vita e alla fine ce l'abbiamo fatta çAAAAç
Scusa per il ritardissimo ma ehi se è stata bella!
Spero che ti sia piaciuta e che in qualche modo abbia potuto offrirti qualche piccolo spunto introspettivo sulla situazione di Raido.
Tuttavia, nonostante sia stata una bella ambient, non posso assegnare px y.y <3