Hai ricevuto un messaggio questo pomeriggio, lasciato da un corvo che poi è sparito volando via e facendoti perdere le tue tracce. Il messaggio recita "Raggiungimi questa sera sul tardi in ospedale, nel mio studio al secondo piano, terza porta sulla destra del corridoio, non dovrei scriverti, quindi mantieni un profilo basso, mi raccomando, o mi metterai nei guai". La calligrafia è decisamente brutta e imprecisa, non c'è nessun nome scritto sopra, nessun sigillo, niente di niente che possa farti capire chi sia il mittente, ovviamente, si potrebbe trattare di un medico, dato che ti ha chiesto di raggiungerlo nel suo studio in ospedale. Dato che recentemente hai fatto numerose domande, puoi facilmente ipotizzare che il medico stia parlando di Lind o almeno di qualche informazione relativo al giovane che sembra ormai essere dato per disperso e che non si vede a Konoha da molto, troppo tempo. L'ospedale è aperto a tutte le ore del giorno e della notte,tuttavia, essendo sera sono presenti meno persone del solito,i dottori di turno e le infermiere si trovano qua e là per la struttura, tutto sembra nella norma, sta a Saisashi dirigersi dove indicato dal messaggio o no,lui ha il pieno potere nelle sue mani,lui muoverà i fili del destino,ma ad ogni azione,corrisponde sempre una reazione.[Ambient per Saisashi]
Lo studio è molto semplice e abbastanza spoglio, si tratta di una stanza rettangolare non troppo ampia, all’interno di questa è presente una scrivania, posizionata frontalmente alla porta, due sedie per i pazienti sono presenti tra la porta e la scrivania, nei pressi di questa, dall’altro lato della scrivania c’è una poltroncina in pelle nera, la sedia del dottore. Nella stanza è presente solamente una pianta, posizionata a lato della porta d’ingresso, un armadio, completamente chiuso ed una libreria a muro, sulla quale sono presenti numerosi libri di medicina e anatomia. Dietro alla scrivania, sulla parete frontale alla porta, è presente una finestra, ampia, le tende sono chiuse e proprio accanto a questa Saisashi potrebbe scrutare la figura del dottore. L’uomo è di età decisamente avanzata, circa 60 anni, capelli ormai tutti bianchi, ma ancora folti, sistemati e ben pettinati, gli occhi color nocciola sovrastati da folte sopracciglia, naso lineare e labbra molto fini, è alto circa 1.80m, indossa un camice bianco da dottore, aperto, dal quale si intravede una camicia anch’essa di colore bianco abbinata ad una cravatta di colore rosso, pantaloni bianchi e un paio di pantofole da dottore, bianche e comode. L’uomo sta guardando fuori dalla finestra, è visibilmente preoccupato, sa che non dovrebbe fare quello che sta facendo, ma lo fa in buona fede, è troppo tempo che si tiene dentro un mostro, che, giorno dopo giorno, sta diventando più grande di lui. Tre colpi sulla porta, che poi si apre e si richiude subito dopo l'ingresso del giovane, il medico non sta aspettando altre persone, se non Saisashi, ma la prudenza non è mai troppa, l'uomo quindi si girerebbe, portando le iridi che prima guardavano fuori dalla finestra sul volto del giovane, la descrizione combacia, è sicuro che si tratti di Saisashi, in ogni caso, il medico, corrugherebbe il volto, per poi dire in direzione del nuovo giunto. <Saisashi giusto? Piacere, Murami Sato> si presenta, il tono non sembra essere eccessivamente preoccupato, ma in ogni caso non è nemmeno solare, deve parlare di qualcosa di grande, qualcosa che lo ha visto direttamente coinvolto, qualcosa che si era ripromesso di non dire a nessuno, qualcosa che non riesce a tenere più dentro di sé. <Per piacere, siediti> una breve pausa per poi aggiungere. <So che sei venuto a cercare informazioni su Lind, giusto?> questo devono avergli riferito, questo quello che ha saputo, verità o meno che sia. <Ho qualcosa da dirti, una persona influente mi ha detto che posso fidarmi di te> una breve pausa per poi aggiungere. <Non potrei dirti nulla, quindi non devi compromettermi, qualunque cosa succeda, intesi?> le premesse sono gettate dal dottore, ora sta al taijutser.
Il ragazzo è visibilmente agitato, dopotutto i medici gli avevano detto di non avere informazioni in precedenza, dopotutto vige sempre il segreto professionale e Saisashi non è un familiare del giovane, quindi non potrebbe ricevere informazioni sulle sorti di Lind, su quanto è successo, su quanto è accaduto in ospedale. Ecco che il dottore, vista la sua esperienza e la sua età, tenterebbe di contenere la rabbia del giovane, spiegandogli la situazione. <ti prego, cerca di contenerti, capisco la tua rabbia, ma i dottori con cui hai parlato hanno mantenuto il segreto professionale> una breve pausa per poi aggiungere. <Non sei un parente di Lind, non potresti sapere cosa gli è successo> già, il tono sarebbe ora molto serio, quasi duro. <so quanto sei legato a lui, quindi ho deciso di rivelarti quanto so> già, il medico è stato mosso da una persona influente, ma anche da compassione ed empatia nei confronti del giovane, oltre che dalla volontà di liberarsi di quel peso che tanto da tanto porta dentro. <Dopo l'esame fallito, Lind è stato ricoverato in ospedale per ricevere le cure di cui necessitava> fin qui nulla di strano, dopotutto Saisashi sapeva dell'esame fallito dal giovane e delle ferite subite. <Il ragazzo era strano, aveva scatti d'ira, pensieri oscuri, cupi> già, era tormentato da qualcosa, tormentato dall'interno, tormentato dalla sua stessa mente. <Dopo aver guarito le sue ferite, abbiamo deciso di tenerlo in osservazione, per capire se fosse pericoloso> una breve pausa per riflettere sulla situazione, nel tentativo di ricordare quanto più possibile. <aveva dei momenti di lucidità, in cui sembrava perfettamente normale, tuttavia, alternati a questi, aveva dei momenti in cui perdeva la calma, diventava aggressivo, cupo, rabbioso> già, i medici spesso hanno dovuto sedarlo per farlo calmare, difatti era pericoloso. <ha tentato di aggredire più volte gli infermieri, gli stessi con cui aveva stretto rapporti di amicizia nei momenti di lucidità> una storia pesante, triste, un qualcosa di cui già Saisashi aveva potuto notare l'esordio, un qualcosa che evidentemente è peggiorato nel suo amico, una malattia che forse più che il fisico ha preso la sua testa, siamo solo all'inizio del racconto, ma il dottore lascerebbe ora la possibilità al giovane di riflettere su queste parole, porre eventuali domande, attenderebbe quindi una risposta dall'altro, prima di continuare. [Ambient per Saisashi]
Il ragazzo è visibilmente scioccato, tremante, il tono della voce è insicuro, la rabbia precedente si è tramutata in tristezza, tristezza che il medico va subito a recepire, tristezza che non passa inosservata, nonostante, ovviamente, il medico vuole rispettare la volontà del giovane e proseguire con il suo racconto, non prima però di dire. <Siediti, è meglio> già, preferisce che l'altro si sieda, è una cosa stupida forse, ma in questa situazione è meglio che mantenga la calma, ecco che inoltre il medico prenderebbe un bicchiere, vi verserebbe dell'acqua e lo allungherebbe sulla scrivania, verso il giovane, nel caso questo voglia bere. Nessun'altra cortesia per il momento, ma tornerebbe al sodo, continuerebbe il suo discorso. <Con una dose di farmaci che io stesso ho prescritto siamo riusciti a calmarlo> una breve pausa per poi spiegare. <ovviamente era sedato, ma non aveva più scatti d'ira e manteneva la lucidità, nonostante potesse sembrare maggiormente atipico> già, un mix di sedativi, nessuno scatto d'ira sacrificando in cambio un po' di vitalità, niente di strano, dopotutto le medicine hanno sempre degli effetti indesiderati. <Stavamo per dimetterlo, quando si sono presentate due persone> una breve pausa, un singhiozzo, tono che diventa più tremolante. <hanno detto di essere i suoi genitori> una breve pausa per poi chiedere. <mi confermi che non era nato nel villaggio di Konoha?> già, evidentemente questo gli hanno detto le due persone, che non erano cittadini di Konoha. <In ogni caso si sono presentati, sembrava lo conoscessero bene, avevano con loro i documenti del giovane Lind> insomma, va a giustificarsi, anche se in realtà dal suo tono si può capire che nutre qualche dubbio sul fatto che fossero i veri genitori di Lind. <Lui non era lucido, ma era capace di intendere e di volere, almeno in quel momento, sotto l'effetto dei farmaci> tono che si fa quasi nervoso ora, forse anche il dottore si sente in colpa. <ha firmato le dimissioni, è andato via con loro> ecco, finalmente il peso è tolto dallo stomaco, semplicemente due persone, i possibili genitori del giovane, si sono presentati e il ragazzo è andato via con loro. <tuttavia non ho più avuto sue notizie, nessuno ha preso i farmaci che avevo prescritto, potrebbe essere pericoloso> già, non sa dove sia, non sa se è pericoloso o meno, se si è calmato o se è ancora in stato confusionale con scatti d'ira, se i due erano o meno i suoi genitori, insomma, molte domande, poche risposte.
Il discorso del medico sicuramente è pesante da sopportare, un discorso duro, perché la verità a volte e dura, la verità a volte fa male, ma forse, è meglio sapere e soffrire che soffrire perché non si può sapere, il giovane prova rabbia e tristezza insieme, sentimenti contrastanti, dovuta ad una quantità molto grande di informazioni, ricevuta tutta di colpo, numerose informazioni, tutte insieme. Il dottore stesso nutre dubbi e incertezze su quanto è accaduto, si sente ferito forse dalle parole del giovane, che non può comprendere la complessità della situazione, il tono del dottore sarebbe ora triste, ma al tempo stesso con la volontà di spiegare la situazione. <è complesso Saisashi, il male che lo affligge è mentale, abbiamo provato a fare del nostro meglio, non era propriamente sedato, ma i tranquillanti erano l'ultimo tentativo per placare le sue crisi> una breve pausa per poi aggiungere. <fidati, per un medico non riuscire a curare un paziente è la peggior vergogna, mi porto dentro questo peso da quando è andato via> già, un peso difficile da digerire e da deglutire, dopotutto si sente responsabile di quanto è successo. <diciamo che le prove da loro portate confermavano che erano i reali genitori di Lind> una breve pausa, per poi aggiungere. <parlando in modo non ufficiale, ho avuto una brutta sensazione, ma non ho potuto fare nulla, la legge è la legge> già, erano i genitori e nonostante l'età del figlio, nelle condizioni in cui versava, erano gli unici che potevano prendersi cura realmente di lui, almeno agli occhi del medico. <Se non ricordo male, le due persone che sono venute a prenderlo, provenivano dal villaggio di Oto> già, questo quello che gli sembra di ricordare, non molto, ma pur sempre un inizio da cui partire. <Lui si chiamava Paroi, un uomo anziano, debole all'apparenza> una breve pausa per ricordare al meglio. <la donna, lei sembrava comandare in famiglia, la figura sicuramente più autoritaria, però non ricordo il nome> già, queste tutte le informazioni che ha. <da quel giorno non ho avuto più notizie, purtroppo non so altro> già, tutto qui, pur sempre qualcosa da cui cominciare, questo quanto sa il medico, ora sta a Saisashi porre eventuali altre domande, il medico è ancora disponibile ad ascoltarlo.
Il ragazzo si arrabbia nuovamente, ma dalla sua escalation di rabbia, in cui accusa i medici di essere degli incompetenti, conclude con delle frasi decisamente più appropriate al contesto ed alla situazione, il medico dopo aver lasciato sfogare il ragazzo, risponderebbe nuovamente alle sue numerose domande. <Hanno detto che si sarebbero occupati di lui, riportandolo a casa, che era scappato, che lo stavano cercando da tempo> una breve pausa, per poi aggiungere una nota meno positiva nelle sue parole. <tuttavia non ho avuto un buon presentimento nel parlare con loro> già, non gli piacevano, questo è sicuro, ecco che ancora tenterebbe di ricordare maggiori dettagli, per poi aggiungere a riguardo. <si, penso che per casa intendessero Oto, ma sinceramente non sono sicuro di dove siano andati, questo è tutto quello che so, puoi provare a cercare informazioni, cercarle qua da qualcuno che conoscesse bene Lind, cercarle ad Oto> già, a lui la scelta su come agire, le informazioni sono tutte qua, non sono molte, ma sono già una base da cui partire. <spero vivamente che tu riesca a riportarlo qui, farò ogni cosa per riuscire a curarlo> una breve pausa per poi concludere dicendo. <comunque non so se il giovane era in grado di affrontare un viaggio così lungo senza soste, puoi provare a chiedere in giro se li hanno visti, lui uomo anziano ed alto, la donna robusta e con indole a comandare ed il tuo amico Lind, che ricordi bene sicuramente> già, sicuramente non sono andati direttamente ad Oto e chissà, prima di partire per il villaggio del suono il giovane potrebbe trovare altre informazioni nei pressi di Konoha, ma per oggi è tutto, il medico tornerebbe alla sua finestra, il taijutser tornerebbe da dove è venuto. [End]