[Scoperta dell'Elemento] - Nuovo nome. Nuovo Ren. Nuovo genin.

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15:47 Renold:
  [Monte dei Volti] Uno scontro estenuante, quello con il piccolo Khon, che si è dimostrato uno Hyuga nell’anima, tenendo testa a un altro Hyuga più grande fino alla fine, quando è stato sconfitto. Si è recato al monte dei volti, in totale solitudine e relax. E se lo scontro di questa mattina ha lasciato i segni, un lauto pasto ha aiutato a rigenerare le forze e con esse il chakra perduto. Un esame sostenuto e la tensione e l’adrenalina dello scontro che non si sono ancora del tutto spente. Ciò che indossa sono i pantaloni neri da ginnastica e i sandali blu da ninja, che sono sporchi di terra dallo scontro, seguiti dalla canotta nera, che lascia intravedere il tatuaggio del falco nero. I capelli sono corti, tagliati ieri pomeriggio per darsi un look nuovo, neri corvini, tanto sembrare quasi a metà tra il blu e il viola. I lineamenti del viso affilati e gli occhi rossi scarlatti. E’ sui monti e si gode il vento, gli occhi chiusi, ma i sensi comunque tesi a percepire l’arrivo di chiunque dovesse avvicinarsi. Nella mente le immagini dello scontro si susseguono come un film a cui sta assistendo per la seconda volta. Emozioni forti che fanno slargare il sorriso sulle labbra, quello vero.

16:04 Kaori:
 Quella mattina Kaori ha visto sulla bacheca in Accademia la lista di studenti che sarebbero stati esaminati. Ren avrebbe disputato il suo incontro per il titolo di genin sotto la guida ti Tobimasu Aburame. La Hyuga avrebbe voluto davvero tanto assistere ma temeva che la sua presenza avrebbe potuto in qualche modo mettere in difficoltà il fratello e deconcentrarlo e per questo si è limitata ad attendere all'esterno. E' rimasta nella sala sensei dell'Accademia in attesa del ritorno di Tobimasu così da potergli chiedere come sia andato lo scontro e quale sia stato l'esito: il suo scopo era quello di poter essere lei a dare il risultato dell'esame a Ren, così da poter essere la prima a congratularsi con lui in caso di successo o la persona che avrebbe dovuto dargli una brutta notizia in caso di fallimento. Per fortuna tutto è andato per il meglio. Tobimasu le ha riferito che l'esito dell'esame è stato positivo e che è rimasto colpito dal ragazzo. Kaori non ha potuto fare a meno di mostrare un gran sorriso e, illuminandosi in volto, si è diretta all'esterno armata di un coprifronte di Konoha nuovo di zecca. Quest'oggi indossa un semplice maglioncino leggero, di cotone, di un color pesca candido che ricade traforato fino alle sue cosce. La spalla sinistra è scoperta per via dello scollo trasversale della veste mentre le gambe sono coperte semplicemente da un alto paio di calze grige che, da metà coscia in poi, si perdono in dei bassi stivaletti scuri. I capelli scuri, di un viola tendente al nero, sono legati in una treccia che ricade morbida dietro la schiena mentre il coprifronte donatole da Azrael Nara è ben legato attorno alla gola quasi a protezione della stessa. Salta di tetto in tetto grazie al chakra precedentemente convogliato sotto le piante dei piedi. L'energia sarebbe stata difatti richiamata verso le leve inferiori per poi venir indirizzata ai piedi ed espulsa tramite gli tsubo ivi presenti. Qui, il chakra, sarebbe stato concentrato sotto le piante degli stessi per poi venir modellato fino a creare una sorta di seconda suola adesiva e incollosa che le garantisce una stabilità ed un equilibrio eccezionali su ogni tipo di terreno e superficie. Si muove rapidamente, saltando, diretta verso l'estremo del Villaggio, ovvero verso il monte dei volti che delimita una parte della Foglia. Ren le ha detto che solitamente è facile trovarlo lì e per questo è il primo posto che decide di visitare per trovarlo. Giunta ai piedi del monte andrebbe semplicemente a scalarlo camminando sulla sua superficie verticale un passo dopo l'altro. Avanza fino alla sua cima attraversando i giganteschi volti rocciosi dei Kage e stando ben attenta a non cadere. Avanzerebbe fino a raggiungere l'orlo del precipizio per poi risalire quella sorta di gradino e trovarsi nuovamente in piedi sul terreno, come una persona normale. Nessun suono dovrebbe scaturire dai suoi passi felpati, nessun particolare rumore dai suoi movimenti silenziosi. Il tempo le ha insegnato come essere rapida e silenziosa, una vera ninja insomma. Si ritroverebbe a notare da subito la figura di Ren lì presente, notando dapprima i capelli corti e sbarazzini e poi gli occhi chiusi, il sorriso sul volto. Si sente emozionata a rivederlo, si sente impaziente di dargli la bella notizia. E si concede qualche attimo di silenzio per rimirare la sua figura a pochi metri di distanza. <Hai tagliato i capelli, eh?> esordirebbe, alla fine, dopo una manciata di attimi di silenzio, portando le braccia ad incrociarsi dietro la schiena ed il capo a reclinarsi verso la spalla sinistra. <Mi piacciono. Ti donano> aggiungerebbe distendendo appena le labbra verso l'esterno, rivelando un piccolo sorriso gentile interamente dedicato allo Hyuga. [Rilascio del chakra finale] [chakra: 98/98]

16:17 Renold:
  [Monte dei Volti] Non sente minimamente Kaori arrivare, poiché questa è decisamente molto molto silenziosa. Semplicemente se ne sta ad occhi chiusi a rivivere mentalmente lo scontro col ragazzino, a godersi le sensazioni piacevoli che questo ha lasciato. Sensazioni che lo portano a sorridere. Ed è un sorriso che non va via, un sorriso soddisfatto. Un sorriso che Kaori potrà scorgere. Non si avvede di lei, poco distante, se non quando la sente parlare. La sua voce rimbomba per qualche istante nella testa. Spalanca gli occhi di colpo, l’espressione che torna neutra, decisamente preso alla srovvista. Volta verso di lei e la inquadra. <Ciao sorellina. Quando sei arrivata? Non ti ho sentito> scandisce. E quello che l’istinto lo guida a fare è andare verso di lei, che si è fatta punto di riferimento e tentare di stamparle un bacino sulla guancia. Solamente dopo si dedica a ciò che lei chiede anzitempo. La guarda tranquillamente ed annuisce, neutro. <Già. Per una nuova identità ci vuole un nuovo look. E ora sono Ren Hyuga, quindi sentivo di dover cambiare> va a proferire, guardandosi la sorella. Non le stacca gli occhi di dosso, semplicemente preso e come magnetizzato dalla sua presenza. <Ho… fatto l’esame pratico, oggi> scandisce, quindi, andando a scuotere le spalle, come a dare poca importanza alla cosa.

16:31 Kaori:
 La reazione di Ren lascia semplicemente Kaori di stucco. Non che non sia contenta, non fraintendete, anzi! Rimane semplicemente felice di vedere come l'altro l'accolga così tranquillamente nella sua vita. Il modo in cui la saluta con quel "sorellina", in cui si avvicina senza la minima esitazione donandole quel bacio sul viso, tutti gesti e fatti che la portano a sentirsi già accettata da lui. Qualcosa nel quale non avrebbe mai sperato davvero, non così in fretta. Dentro di lei temeva che ci sarebbe voluto del tempo per Ren per accettare di avere una famiglia, una sorella, e riuscire ad aprirsi con loro. Temeva che sarebbe stato arrabbiato, che ci sarebbero volute settimane prima che l'altro potesse comprendere perchè la vita ha voluto questo per lui. Eppure Ren sembra tranquillo, semplicemente sereno ora che Kaori è lì, portandola d'istinto a sorridere, ad illuminarsi, felice nel profondo di sentirlo accanto a sé. <Oh, beh, con il tempo imparerai ad essere super silenzioso anche tu, vedrai> risponde dopo pochi istanti di impacciato silenzio andando a guardarlo dritto negli occhi. <Comunque sono arrivata proprio poco fa, ho preso una...> ridacchia appena, fra sé e sé, immaginando che l'altro ancora non sia a conoscenza della possibilità di poter sfruttare il chakra anche in quel modo così utile e pratico. <...scorciatoia> Sicuramente scalare il monte in quel modo è più rapido e meno faticoso che dover salire la scalinata posta a lato dello stesso. Ascolta la sua voce, le sue parole e non appena l'altro si presenta come uno Hyuga si sente investita d'orgoglio, di felicità ed impazienza. E' curiosa di sapere se l'altro sarebbe riuscito a risvegliare il loro potere, se sarebbe stato il degno figlio di suo padre o il degno figlio di sua madre. Sebbene Mariko non abbia mai sbloccato il Byakugan, infatti, è ugualmente sempre stata una ottima ninja e mai nessuno l'ha sottovalutata per la mancata attivazione del proprio gene Hyuga. Non che siano stati felici di avere una kunoichi nel clan incapace di utilizzarne il potere, ma l'innata, per un ninja, non è tutto e lei l'ha dimostrato chiaramente nella sua carriera da ninja. <Saresti stato Ren Hyuga anche con i capelli lunghi. Ormai non si torna indietro> andrebbe lei a dirgli con un sorriso più dolce, andando a cercare di sfiorare con la propria mancina la sua in un gesto gentile, delicato, che vorrebbe in qualche modo fargli capire che lei non l'avrebbe più lasciato. Ora che l'ha ritrovato non avrebbe permesso più a nessuno di separarli. I due si guardano, si studiano, s'osservano, ed è quasi impossibile per entrambi distogliere lo sguardo dai reciproci volti. Per troppo tempo son stati separati ed è come se ora Kaori non voglia sprecare un altro secondo della sua vita senza imprimere nella sua mente l'immagine di Ren, del suo gemello. Vuole recuperare tutti quegli anni perduti, vuole ricordarsi in ogni istante che lui è lì, che non sarebbe più andato via, che sarebbe rimasto con lei. <Sì, lo so. Ero in Accademia stamattina> sorride lei, appena, guardando il ragazzo con fare sereno, l'espressione morbida e premurosa che quasi sembra essere una carezza per lo sguardo. <Avrei voluto dare una occhiata ma temevo che avrei potuto distrarti> rivela stringendosi leggermente le spalle. <Così ho atteso che Tobimasu tornasse nella sala professori e ho chiesto a lui com'è andata.> aggiunge, poco dopo, continuando. <In effetti sono qui proprio per darti i risultati dell'esame> si ferma, però, a questo punto, quasi a voler scherzosamente creare un attimo di suspance prima della rivelazione finale. [rilascio del chakra finale] [chakra: 98/98]

16:49 Renold:
  [Monte dei Volti] L’affetto che prova per Kaori si rende palese in quel gesto, in quella carezza e il dubbio e lo stupore della ragazza glielo legge sul volto. Ed è una cosa che porta il ragazzo a sbuffare. <.. Ti ho pensato, ieri sera e.. beh, avessi avuto io un fratello chissà dove, probabilmente avrei temuto che mi mandasse a cagare> scandisce, dunque, sbuffando e chiudendo la bocca per pochi secondi. <Kaori: per me è tutto nuovo. E non è facile entrare in tutto ciò. Neanche oggi all’esame lo è stato. Ma ho vissuto troppo tempo senza l’affetto di una famiglia per non accettarne una. Tutti i miei amici sono stati adottati, tranne me. E ora che ne ho l’occasione voglio difendere la mia più che posso> va a scandire. Il tono è basso, serio e determinato, ben sicuro di sé. Sente la ragazza parlare, la vede, non può far a meno di guardarla seriamente. Osserva dunque i monti con aria tranquilla e un pizzico saccente, ma evita di far domande. Seppur ci sia dubbio ed incertezza, queste non emergono esteriormente. Non parla più. Semplicemente la guarda e la sente parlare. Annuisce. <Non ti ho detto niente perché credevo avessi molto da fare. Io.. beh, non sono abituato a condividere, ad.. aprirmi e quella roba lì. Capito, no?> scandisce, guardandola e abbassando lo sguardo, leggermente imbarazzato dalla situazione e dal discorso. Torna quindi su di lei, quando dice degli esami. Pone una mano davanti a sé, come a fermarla. <Allora ci sono delle cose che devo dirti, prima che mi comunichi se ho passato l’esame o no> scandisce. C’è una trepidazione che si rende palese nel tono della voce e che viene dominata, come le altre sensazioni. <.. Oggi, Tobimasu-Sensei mi ha chiamato come “Ren Hyuga” all’appello. E ho spiegato a tutti che sono tuo fratello. Ne sono rimasti ammirati e terrorizzati. Comincio a capire cosa significa trovarsi dall’altra parte e quale peso bisogna portare sulle spalle. Ho affrontato Khon Hyuga. Era un ragazzino, circa dodici o tredici anni. Non mi sono risparmiato di certo> scandisce, guardandola, ora, serio. <E ho vinto all’ultimo turno. Ma ho potuto utilizzare solo Houjutsu e il Taijutsu, che non sono arti a me troppo congeniali. Mi sono divertito moltissimo, non lo nego, ma… c’era sempre una sorta di pressione, come un’ansia di dover essere all’altezza, che mi soffocava. E’ una cosa difficile da dominare. Essere uno Hyuga già ha fatto mormorare la gente, ma… avresti dovuto vederli quando ho detto di essere tuo fratello gemello> scandisce e sbuffa, mentre va a dirigersi verso il precipizio, guardando il vuoto. <Eppure è strano, perché non mi è mai fregato un cavolo di ciò che pensa la gente> scandisce, poi, pensieroso.

17:22 Kaori:
 Il fatto che Ren abbia provato a capire e comprendere Kaori la porta a schiudere appena le labbra, stupita. Anche lei, fin dall'inizio di quella storia, ha continuato a pensare a lui, a come possa essersi sentito, a come si senta ora, a quello che possa provare in merito a quella nuova eppure vecchia situazione. Non ha smesso un istante di chiedersi come sarebbero andate le cose fra loro, cosa provi e neppure per un istante ha preso in considerazione il fatto che Ren avesse potuto mettere da parte i propri sentimenti personali in favore dei loro. Non si è messo a rimuginare, non ha preso a crogiolarsi nel dolore, ma ha cercato di mettersi nei loro panni per capire come possano essersi sentiti... Questa cosa la colpisce, la sorprende e la commuove. Le labbra di lei si distendono, il sorriso si fa dolce, toccato e l'espressione ingentilita. <Beh, avrebbe avuto tutti i motivi per farlo...> mormora lei cercando di fargli capire che, se lui avesse reagito mandandoli al diavoli, l'avrebbe capito ugualmente e non si sarebbe comunque arresa nel tentativo di ricreare quel rapporto che il loro stesso sangue ricerca e brama. Ascolta la sua voce, le sue parole e per un istante si ritrova a sfiorare l'idea di saperlo appartenere ad un'altra famiglia. Pensa a come sarebbe stato tutto diverso se l'avesse rintracciato come ormai figlio di un'altro nucleo, di altri genitori. Avrebbe ugualmente avuto tempo per lei? Per ascoltare il suo racconto, per conoscere la sua vera famiglia? La possibilità che le cose sarebbero potute andare assai diversamente la terrorizza e atterrisce. <Sembrerò senza cuore ma... sono contenta che tu non lo sia stato> Adottato. <Se fosse successo, forse, ora, non saremmo qui. Forse non avresti voluto sentire nulla di tutto ciò, forse ti avremmo perso del tutto...> mormora lei abbassando solo ora lo sguardo, non volendo neppure contemplare una tale possibilità. Tuttavia, per fortuna, le cose sono andate in questo modo e non serve pensare ai se ed ai ma che avrebbero potuto altresì realizzarsi. Adesso sono insieme, sono una famiglia e nulla avrebbe potuto privarli di tutto ciò. Ren parla, si spiega e Kaori ride divertita di quel suo modo di porsi. Schietto, diretto, aperto, non si fa alcun problema a dire quel che pensa o quel che prova. <E' normale. Siamo fratelli ma al tempo stesso siamo ancora estranei. Non sappiamo nulla di noi, non mi aspetto che improvvisamente tu senta il bisogno di parlarmi di qualsiasi cosa> dice lei, tranquilla, guardandolo in viso, negli occhi, con le labbra distese appena in un sorriso gentile. <E' qualcosa che arriverà nel tempo, forse. Andiamo per gradi. Abbiamo già fatto un passo, dopotutto, no?> sorride lei cercando di dare una sorta di ritmo al loro rapporto. <Ci siamo incontrati e ci siamo accettati. E' già un gran traguardo considerando tutto.> chiarisce tranquilla umettandosi le labbra. <Adesso conosciamoci. Diamoci tempo per sapere chi siamo. Okay?> La fiducia, l'affetto, il bisogno, quello sarebbe nato tutto da sé se fossero riusciti a conoscersi abbastanza da arrivare ad un simile livello d'unione e d'intesa. Ad ogni modo Kaori gli rivela il motivo per cui è venuta a cercarlo ed il ragazzo le spiega quello che lui ha pensato e provato durante l'esame. Ascolta lei silente ogni parola, senza chiosare, senza replicare, andando a sentirsi colpita del fatto che, fin da subito, egli si sia presentato come suo gemello. Temeva ci sarebbe voluto del tempo prima che riuscisse ad ammetterlo, invece è già successo. Forse per il bisogno di sottolineare a sé ed agli altri il suo appartenere ad una famiglia, forse perchè davvero c'è già un reale legame che li lega, ma quale che sia la verità la ragazza ne è semplicemente contenta. Lo vede muovere qualche passo, avvicinarsi al precipizio, sbuffare sonoramente. Comprende in parte il suo stato d'animo e si ritrova a non sapere bene come affrontare la questione. <Spero davvero che non t'importi. Perchè portare questo nome è una condanna, per un certo senso> mormora lei avvicinandosi a lui, affiancandolo, osservando il Villaggio che si staglia sotto il loro sguardo. <Il nostro è un clan famoso, anche fuori da Konoha è conosciuto e la gente mormora. Si aspettano sempre grandi cose da uno Hyuga, si aspettano il meglio. Qualsiasi cosa ci riguardi è uno scandalo o un enorme vanto, praticamente non esiste privacy> sorride amaramente nel spiegargli in cosa davvero consista il peso di quel nome. <E entrare a far parte di quest'ottica di idee all'improvviso è difficile, me ne rendo conto. Io ci sono cresciuta, ho potuto abituarmi pian piano a questa sensazione, ormai quasi non ci faccio caso. Ma per te è più strano...> dice ruotando il capo verso di lui. <Non dargli importanza, però. Qualunque cosa dicano, qualunque cosa possano pensare di te, non lasciare che il parere di altri influisca su di te. Essere uno Hyuga non ti rende migliore o peggiore della persona che eri una settimana fa. Rimani sempre tu e non devi cercare di essere nessun altro. Capito?> Non vuole che, come Sakura, si senta obbligato a dover comportarsi come tutti gli altri Hyuga, con quell'atteggiamento sofisticato e da rigidoni ligi alle regole con cui tutti i nuovi bambini vengono cresciuti fin da piccoli. Ren va bene così com'è, non deve cambiare, non deve sentirsi diverso o in obbligo verso il clan, per nessun motivo. <Non ti sentivi all'altezza eppure... ehi, guarda qua> un sorriso va plasmandosi allora sul viso di Kaori mentre, allungando la mancina verso di lui, va porgendogli il suo nuovissimo coprifronte della Foglia tenuto fino a quel momento nascosto dietro la schiena. <Ce l'hai fatta. Sei genin, Ren. Sei passato> gli sorride dolcemente snudando i denti candidi fra le labbra, tendendo il coprifronte al ragazzo così ch'egli possa afferrarlo in qualunque momento. <Sei stato bravo. Tobimasu è stato soddisfatto. E tutto questo nonostante sia dovuto ricorrere ad arti che non ti sono troppo congeniali. Pensa quando imparerai a sfruttare le arti magiche quanto potrai diventare più forte> Il copro di Kaori ruota ora verso di lui, il capo s'inclina lateralmente verso la spalla destra mentre lo sguardo s'assottiglia appena. <Anche io sono sempre stata più portata verso il ninjutsu, sai? Non sono capace ad utilizzare nemmeno un kunai e i miei calci non sono esattamente il massimo. Mi chiedo se...> la voce si ferma mentre la destrorsa verrebbe portata verso il viso ad afferrare il mento fra pollice ed indice con fare pensoso. [rilascio del chakra finale] [chakra: 98/98]

17:42 Renold:
  [Monte dei Volti] <Ma non l’ho fatto> corrisponde immediatamente al primo dire di Kaori, voltandosi nuovamente verso di lei, a guardarla. La scruta attentamente, duro nell’espressione, perentorio nel dire, di chi non ammette repliche. <Sono incazzato, Kaori. Lo sono. Ovvio che lo sono. Lo sono perché avrei voluto restare con la mia famiglia, con te, con la mamma…> scandisce, assotigliando le ciglia. <… con papà> completa in un soffio, un ringhio incazzato. <… Ma si vive una volta sola e poco. Tu sei un ninja, io lo sono. Con ogni probabilità moriremo là..> ed indica un punto indefinito oltre Konoha col dito della mano mancina. <… Su qualche campo di battaglia. Non ha senso portare rancore, anche se si è arrabbiati. Ho un grande autocontrollo e so dominare le emozioni e ragionare lucidamente, il più delle volte> scandisce, guardandola tranquillamente. Sente quindi il dire di lei sulla famiglia e si trova solamente a guardarla e ad annuire tranquillamente, come a volerle confermare. Ma non parla, visibilmente pensieroso e, a differenza sua, totalmente introverso ed abituato a tenersi tutto dentro. Ma ciò su cui si sofferma sono le parole sul clan Hyuga, che lo fanno sospirare per tutta risposta. <La gente dimentica che siamo uomini, prima di tutto. Amiamo, odiamo, abbiamo pregi e difetti e qualche volta…> la guarda, assottiglia gli occhi scarlatti. <… falliamo> scandisce, sbuffando e scuotendo la testa. <Posso prometterti di dare il massimo, non di essere infallibile. Come oggi. Per battere quel ragazzino ci è voluto tutto l’impegno. Non so per quanto sarei potuto andare avanti. Il mio Chakra era quasi finito> scandisce, annuendo. La guarda e la vede tirare fuori il coprifronte, poi. Alterna lo sguardo da questo a Kaori, per tornare all’oggetto ed afferrarlo. Se lo guarda. E non appena Kaori nomina le arti magiche, ecco che la guarda, una scintilla negli occhi scarlatti. <… Già. Voglio diventare un bravo ninjutser. Mi fai da sensei? Sei mia sorella, chi meglio di te?> scandisce, sorridendo. Un sorriso determinato, più simile ad un ghigno. <Dai, insegnami qualcosa, Kaori>. Ed ecco che detto ciò andrebbe a intrecciare le mani a formare il sigillo della capra e quindi a tentare di focalizzare nuovamente quelle due sfere, la psichica al centro della fronte e la fisica giù, nell’addome e a tentare di esercitare pressione. Ecco che tenterebbe di esercitare pressione perché le due sfere si mettano in moto e quindi avanzino entrambe dirette al centro del petto, la fisica attraverso gli addominali e quindi il costato, la psichica attraverso gli occhi, gli zigomi, il collo e le spalle. E una volta nel petto la pressione verrebbe mantenuta costante perché queste si mescolino e attivino il chakra. In tutto ciò il coprifronte ha già preso posto, legato alla propria fronte [Att. Chk][Chakra 30/30 se ON][Equip – Portakunai: 5 Kunai – 3 Shuriken – Portaoggetti: 3 Shuriken]

18:08 Kaori:
 Ha ragione. Ha ragione su tutto, su ogni punto e Kaori lo sa. Lo sa bene e non replica rispettando il dolore e la rabbia di lui a quella situazione. Le dispiace che si senta così. Le dispiace pensare che per anni non abbia potuto ricevere l'abbraccio di una madre, gli insegnamenti di un padre, persino qualche rimprovero da parte dei suoi genitori. Le dispiace sapere che per tutta la sua vita sia stato solo ed è arrabbiata esattamente come lui per non aver avuto la possibilità di crescere al suo fianco. <Non posso lamentarmi. Ho avuto una vita serena fino a qualche anno fa. Avevo una famiglia ed una casa, quanto bastava per vivere> principia lei osservando il Villaggio, l'orizzonte, il sole che inizia a calare davanti a loro, lentamente, poco per volta. <Eppure... ho sempre sentito che mancava qualcosa nella mia vita, lo sai?> continua rimanendo di profilo ad osservare le strade sotto di loro, l'espressione distante a quei giorni ormai trascorsi e perduti. <Sto per sposarmi, ho adottato una bambina, eppure quel vuoto non si è colmato mai del tutto> gli rivela piccole verità su di sé, gli rivela informazioni forse scioccanti considerando che ha appena diciotto anni, ma lo fa per un motivo ben preciso. <Eri tu.> aggiunge, alla fine, ruotando il capo in sua direzione portando le iridi perlacee sul suo viso. <Mancavi tu. Non sapevo della tua esistenza, che avessi un gemello, non mi avevano mai detto nulla di te. Eppure... in qualche modo sapeva che mancava qualcosa.> Il sorriso amaro sulle labbra si fa morbido, si fa leggero, mentre si stringe leggermente nelle spalle. <I gemelli hanno sempre avuto un rapporto che dei normali fratelli non possono comprendere ed ora inizio a capire, in parte, cosa voglia dire avere questo collegamento. Non ti conosco, ti ho appena trovato, eppure quel vuoto ora non c'è più> rivela lei guardandolo, specchiandosi in quelle iridi rosse, andando a cercare di mostrargli la sincerità insita nei suoi occhi, nel suo sguardo. <C'è il vuoto lasciato da papà, certo, non ho ancora superato la sua perdita ma... Quel vuoto che mi sono portata dietro per anni... è sparito> gli sorride con dolcezza andando quindi a sentire un alito di vento carezzare la sua pelle. <Anche io sono furiosa per averti perduto. Ma ti prometto che non ci perderemo mai più. Che rimarremo insieme, se lo vorrai> Il tono si fa ora serio, sincero, mentre l'espressione si fa importante, solenne, nel guardare il volto del gemello. Volto che, con i capelli così tagliati, ora somiglia già di più a lei stessa. Le parole di Ren sono vere, sacrosante, e quel che dice trova ampia condivisione nella mente di Kaori. Lei annuisce, non replica fin quando lui non conclude il suo discorso. <Non mi interessano i tuoi successi, Ren. Non voglio che tu sia perfetto. Voglio che tu dia il meglio di te così da poter dire in ogni occasione di aver provato ogni cosa per riuscire> gli dice seria, guardandolo negli occhi. <Molte battaglie ti porteranno a raggiungere e sfiorare i tuoi limiti. Vincerai e rimarrai col fiato necessario a sopravvivere, il corpo distrutto. E questo non ti deve far sentire debole. Ma saprai che invece ti renderà più forte> sorride cercando di rassicurarlo mentre lui va ad afferrare il coprifronte che ha guadagnato e sudato quella stessa mattina in Accademia. I due si guardano, parlano, si comprendono, e quando l'altro le chiede di fargli da sensei Kaori si ritrova a sorridere e sentirsi improvvisamente onorata da quella proposta. <Ne sarei davvero felice... mi piacerebbe insegnarti quello che so> rivela e accetta la ragazza tingendo appena le gote di un rosso naturale e genuino, vedendo da subito l'entusiasmo del giovane nell'andare a richiamare il proprio chakra. Una risata leggera, deliziosa si libra dalle labbra della special che, guardandolo, porta le mani sui fianchi andando a scuotere appena il capo. <Ti insegnerò le tecniche che conosco, ma non oggi. Hai affrontato un duro esame e hai usato molto chakra, non è bene che ti sforzi troppo per oggi. Te lo dico come sorella, come superiore e come medico> ad ogni ruolo indicato va sollevando un dito della destrorsa con fare semplice e divertito prima di portare una mano nella tasca del suo maglione, con fare fluido e semplice. <Tuttavia possiamo verificare subito una cosa senza farti stancare troppo> aggiunge estraendo dalla tasca un pezzettino di carta bianca. E' un semplice foglietto pulito, privo di scritte, che la Hyuga porge al ragazzo tenendolo fra pollice ed indice. <Come ben sai il chakra di un ninja ha una certa affinità con un elemento. Con questo foglietto possiamo scoprire con quale è più affine il tuo> spiega la ragazza ponendo quel pezzo di carta fra loro. <Ti basterà far fluire un pizzico di chakra nella carta e a seconda di come reagirà questo foglio sapremo a quale elemento sei più vicino> termina, quindi, porgendogli a questo punto il foglietto in attesa che l'altro prosegua con l'esercizio indicato. [rilascio del chakra finale] [chakra: 98/98]

18:20 Renold:
  [Monte dei Volti] Sente le sue parole ed annuisce copiosamente alle parole di Kaori. <Già. Si dice che il rapporto che c’è tra i gemelli, non sia paragonabile a niente. Assolutamente niente. Un po’ ci credo. Neanche io conosco te, non fraintendermi, ma… è come se fossimo legati da un filo> scandisce, riflettendo ad alta voce. Lo sguardo è comunque serio. E continua a gaurdarla con espressione decisamente impostata. Non fa una piega ed annuisce a più riprese, commentando solo di tanto in tanto, evidentemente di poche parole. <Mai. Mi sembra di essere tornato a vivere, Kaori, da ieri. Non voglio perderti più> scandisce ancora, digrignando i denti. Ma tutto il resto viene messo in secondo piano quando la ragazza tira fuori il foglio di carta. Sorride, determinato e lo afferra. La sensazione di pesantezza data dal coprifronte. Non agisce, non subito. <… Ren Hyuga, Genin di Konoha. Lo avevo promesso ad alcune persone, sai? Tra cui me stesso> diventare genin, si intende. <Kaori…> e la guarda, ora, serio. <Tu sei un ninja medico. Ma io voglio entrare negli ambu. Come si fa?> domanda dunque subito dopo, andando a guardarsi il foglio di carta e a concentrarsi per richiamare quel chakra all’altezza del petto. Va quindi a tentare di esercitare la necessaria pressione e se vi fosse riuscito, andrebbe a guidare il Chakra attraverso il petto, verso la spalla destra, fino a farlo riversare nel bicipite sinistro, nell’avambraccio, sul polso e quindi nelle mani. La pressione continuerebbe e verrebbe amplificata perché questo fuoriesca attraverso gli tsubo della mano e si riversi sul foglietto, in attesa di qualcosa. [Rilascio Chakra sul foglietto][Chakra 29/30][Equip – Portakunai: 5 Kunai – 3 Shuriken – Portaoggetti: 3 Shuriken]

18:37 Kaori:
 Un sorriso sincero, vero, reale, si crea sulle labbra della Hyuga al sentire le parole del ragazzo. Sì, concorda con lui. Il loro legame è semplicemente incomprensibile. Non è qualcosa che razionalmente si possa spiegare, è come se fosse un richiamo da parte del loro stesso sangue. Sono legati a livello vitale da un unico filo rosso che collega non le loro dita come racconta la leggenda, ma il loro stesso cuore. Perdere l'uno, probabilmente, avrebbe significato perdere anche l'altro. <Legati...> accarezza quella parola con la voce, bassa, morbida, sorridendo appena mentre un alito di brezza soffia scuotendo qualche ciocca sparuta sul suo viso. L'osserva, ode la sua voce e subito si sente come travolta da nuove emozioni profonde quando l'altro le rivela che incontrarla gli ha donato una nuova vita. E, difatti, è così. La venuta di Kaori ha comportato per lui la conoscenza di una verità che ha stravolto la sua intera esistenza. La comparsa di una famiglia, di una origine, di un collegamento col mondo e la vita stessa. La ragazza se ne sente toccata, sinceramente toccata e, sorridendo, va a guardare il fratello con dolcezza. <Non succederà. Lo impediremo> cerca di rassicurarlo sollevando lentamente la mancina verso l'alto tentando di portarla poi sul suo viso. Tenterebbe di sfiorarne una gota, di carezzarla, lasciando una semplice carezza su di essa. <Insieme.> Una promessa, la sua, per impedire al fato di separarla ancora dall'altra metà di se stessa. Il ragazzo si sente come rinvigorito dalla notizia d'aver superato il suo esame e va a guardare alla ragazza come una nuova guida. Assorbe da lei informazioni e consigli e le chiede, infine, qualcosa che la lascia per un attimo di sasso. Si ritrova a fissarlo a labbra schiuse, il viso ad arrossire improvviso, mentre la lampante coincidenza che ha davanti agli occhi la porta ad imbarazzarsi in un secondo. Ren vuole diventare un anbu. Sarà destino che ogni Ren che conosca sia legato a quel lavoro? Un destino che ogni Ren nella sua vita diventi così importante e speciale per lei? Cerca di scacciar via quel pensiero in un istante andando poi a rispondere al di lui dire. <Non so come aiutarti in questo, purtroppo. Per diventare un medico basta andare in ospedale e chiedere d'essere istruiti> dice lei con tono spiacente, osservando il fratello negli occhi. <Ma gli anbu sono ninja privi di identità agli occhi esterni, non ho idea di chi siano dietro le loro maschere e non saprei a chi poterti indirizzare> risponde lei dispiaciuta di non poterlo aiutare fino in fondo su questa questione. <Puoi provare a parlarne col Kage oppure cercare un anbu per il Villaggio e chiedergli un colloquio col generale> aggiunge, poco dopo, offrendogli le uniche possibilità che le vengono per la mente, stringendosi appena nelle spalle. <Mi spiace di non poterti aiutare più di così> sospira, appena, stringendo le labbra. <Come mai questa scelta?> aggiunge, poco dopo, incuriosita dall'altro, mentre osserva il modo in cui il ragazzo afferra il foglietto dalle sue mani. Rimangono in silenzio per un po', a quel punto, in attesa che il chakra di Ren giunga nella carta. E' un attendere breve, di pochi secondi, che ben presto va a palesarsi ai loro occhi con un fenomeno bizzarro. Il foglio di carta si strappa letteralmente a metà. Come se un taglierino ci fosse passato sopra si divide in due, un taglio netto e improvviso che recide la carta con un unico movimento. Le labbra di Kaori si distendono verso l'esterno e lo sguardo si solleva a cercare quello di Ren. <Fuuton. Possiedi l'affinità elementale del vento> rivela la ragazza con fare colpito, felice, in qualche modo soddisfatto. <Anche a me successe la stessa cosa quando mi fecero fare quest'esercizio.> Un'altra cosa in comune fra loro. [rilascio del chakra finale] [chakra: 98/98]

18:55 Renold:
  [Monte dei Volti] Ancora una volta lo sguardo magnetico lo guida verso Kaori, che non può fare a meno di guardare in maniera famelica, come il nuovo punto di riferimento. Ne sente le parole e la guarda. <Si, legati. Non ci conosciamo, ma lo sento. E sono sicuro che lo senti anche tu> scandisce, quindi, guardandola e sciogliendo per qualche secondo quell’aria arcigna che tanto ricorda Hyuga Senior per far posto a qualcosa di più disteso. Ma è solo qualche secondo, qualche frangente. Continua dunque a guardarla e si bea di quella carezza che lei gli rivolge. <Insieme> conferma, con una premura e un’attenzione che sono riservate solo e unicamente a lei e a lei soltanto. Va quindi a tornare serio, quando lei dà le indicazioni e ad annuire tranquillamente, guardandola negli occhi. <Troverò la mia strada, non ti preoccupare, sorellina> è sicuro nel dire. Una sicurezza istintiva che trasuda affetto. Una parte che solo lei può vantare di vedere, al momento. La domanda, poi, lo coglie alla sprovvista. La guarda, sorpreso e solo dopo va a rispondere. <Mi piacciono le emozioni forti, le scariche di adrenalina e il pericolo. E’ una parte di me importante, che non posso ignorare. Oggi, mentre combattevo, riuscivo ad essere lucido, a pensare con il cervello. E il combattere, il battermi, mi piaceva. Mi piace l’adrenalina che mi dà affrontare qualcuno. E cosa meglio degli Ambu?> scandisce, quindi, sicuro. <E comunque mi devi ancora dire chi è il tuo fidanzato e chi la mia nipotina> va a confidare poi, lo sguardo tagliente che sembra volerla perforare, mettendola ancor più a disagio. [Chakra 29/30][Equip – Portakunai: 5 Kunai – 3 Shuriken – Portaoggetti: 3 Shuriken]

19:08 Kaori:
 Una volta ancora si ritrovano incatenati entrambi dallo stesso sguardo. Impossibilitati a guardare altrove, a distoglierlo in un altro punto. Occhi negli occhi s'osservano, si scrutano, si studiano e d'improvviso il volto di Kaori va annuendo appena al sentire le parole di Ren. <Sì> conferma semplicemente, senza aggiungere altro, perchè ormai è certa che su quest'argomento non ci sia altro da aggiungere. Entrambi sanno e vedono quanto il loro legame sia reale, acerbo, ma concreto. Non si conoscono, non sanno molte cose l'un dell'altra, eppure c'è qualcosa che li unisce e che li fa sentire bene già solo se sono insieme. Ren promette a sua volta che insieme si sarebbero tenuti vicini, avrebbero impedito a chiunque di separarli e, alla fine, lasciano che la loro voce prosegua in ben altri discorsi, ben altri argomenti che portano la ragazza a sorridere felice. <Mi piace quando mi chiami così> ammette con un vago rossore sulle gote, riferendosi a quel "sorellina", con cui l'altro ha preso a identificarla. <fratellone> aggiunge, poco dopo, guardandolo, assaporando il gusto di quella parola, del significato dietro essa. Suo fratello. Suo gemello. Suo stesso sangue. Lascia che il ragazzo le riveli il motivo per cui ha scelto di indirizzarsi verso il corpo anbu e non dice una parola fino a quando non è lui a terminare la sua spiegazione. La ragazza annuisce, comprende in parte quel che pensa, ed in qualche modo lo trova estremamente simile a Raido per modo di pensare. <Mh... conosco una persona che prova esattamente le stesse cose. Mi farete uscire matta tutti e due, con questa passione per il mettervi nei guai> sospira, alla fine, con un tono a metà strada fra la genuina preoccupazione ed il divertito. <Li conoscerai. Al momento vivono a casa con me e mamma in attesa delle nozze. Appena verrai a casa per conoscerla conoscerai anche loro.> sorride lei prima di fermarsi. <Beh... se vuoi, ovviamente. Se volessi conoscerne uno per volta lo capirei, ecco. Quindi non farti problemi a dirmelo eh!> esclama subito cercando di rendere chiaro al ragazzo che, in questo momento ed in questa particolare situazione, è lui a poter decidere ogni cosa. <Ad ogni modo adesso devo andare. Ho delle commissioni da sbrigare purtroppo... ma mi ha fatto davvero piacere rivederti. Volevo essere io a darti quel coprifronte> rivela e ammette lei con un candido sorriso, prima di stringersi nelle spalle ed inspirare a fondo. <Ancora congratulazioni, Ren. E... ci vediamo presto. Appena sarai pronto a incontrare la mamma avvisami. Mandami una missiva ed io organizzerò tutto quanto> gli dice andando poi a rivelargli il proprio indirizzo così da dargli modo di scriverle. I due si salutano quindi così, fra un sorriso ed una chiacchiera, preparandosi già al loro nuovo incontro. [END]

Kaori cerca Ren al Monte dei Volti per riferirgli il risultato del suo esame pratico e consegnargli il coprifronte da nuovo genin della Foglia.

Il ragazzo le chiede di divenire la sua sensei e di insegnargli qualcosa e Kaori, come primo atto da sensei, gli permette di scoprire l'affinità elementale del suo chakra. Il foglietto di carta ha parlato: il vento è il suo compagno.


Terza per me, UP elemento Fuuton per Ren ♥