{ Una madre. Una figlia. }

Free

0
0

21:14 Kaori:
 Una serata come tante, quella che questa notte accoglie i cieli di Konohagakure. Un cielo buio trapunto di limpide stelle, una luna folgorante, una brezza leggera e fresca che carezza la pelle con dita sottili. Un fruscio leggero accompagna le vie alberate del Villaggio mentre un vociare divertito e vivace si riverbera per le strade della Foglia. Vociare che arriva man mano sempre più ovattato verso la via che conduce a casa di Kaori. Una casa piuttosto grande, bella, nuova, nella zona residenziale del Villaggio, lì dove gli Hyuga o i civili più ricchi della Foglia hanno residenza. Sua madre è andata a dormire, la casa è stata appena ordinata e pulita dopo la cena e dalla finestra del soggiorno proviene l'unica luce accesa dell'abitazione. La copia della Hyuga non è stanca, non ha sonno, è piuttosto pensierosa. Si chiede quando l'originale sarebbe tornata, quando avrebbe potuto rivedere Raido che, in quel momento, si trova a Kusa con la vera Kaori. Si ritrova a sentirsi gelosa di se stessa nel pensare che lui sia lontano mentre lei non può averlo accanto. Un pensiero assurdo, ridicolo, marginato solamente dalla preoccupazione che circonda il pensiero di Asia. Sarà stata trovata? Yukio avrà accettato di aiutarla? Se anche l'avesse fatto, Asia si trova da quelle parti? Kaori sarebbe riuscita a trovarla nonostante tutto? Sarà ancora viva? Sarà ferita? Starà bene? Un sacco di domande che frullano per la mente della copia che, attualmente, si lascia cadere seduta sul comodo divano del soggiorno posto accanto al camino. Sospira stancamente passandosi una mano fra i capelli scuri. Indossa semplici abiti da casa composti da una casacca bianca, larga e leggera, ed un paio di pantaloni grigi elasticizzati che stringono sempre più man mano che s'avviano verso le caviglie. Piedi nudi, braccia scoperte e nessun'arma con sé. Siede con le gambe incrociate, il busto leggermente chino e le braccia a puntellarsi sulle ginocchia con i gomiti. Si regge il viso osservando il nulla, il vuoto, perdendosi nei suoi pensieri e nelle sue domande senza risposta. Si crogiola in dubbi soffocanti e dolorosi, totalmente inconsapevole di ciò che sta arrivando. [chakra: on]

21:19 Kouki:
  [Esterno Casa] La piccola Yakushi indossa abiti diversi dal solito, sia come tipo che per colore. Il suo esile corpo è avvolto da un vestito cinese dalle maniche lunghe e larghe, fresche, che arrivano a coprirle interamente le mani. Esso è di un colore bianco, bordato di blu ed è lungo fino a poco meno della metà delle sue cosce. Presenta due spacchi laterali e un accenno di colletto, mentre al di sotto, al ricoprire gli spazi lasciati liberi dagli spacchi, vi è un tessuto blu, a mo’ di gonna, largo e morbido leggermene più lungo del vestito, così da arrivarle fino a metà coscia. La vita è stretta da una fascia anch’essa del colore blu del mare, e su di essa, sul davanti, vi è la placca in metallo del copri fronte con su il simbolo di Kusa. Sul retro è cucito il simbolo del suo clan Yakushi, posto in alto e centrale, al livello infra scapolare. I capelli neri e lisci sono tenuti sciolti, liberi di percorrere la propria schiena in tutta la sua lunghezza, arrivando fino al sedere. Alcune ciocche le ricadono avanti sulle spalle e insieme alla frangia incorniciano quel suo viso pallido, mentre i profondi occhi gialli sono carichi di emozioni nuove e positive, emozioni talmente forti e travolgenti da non sapere nemmeno come gestirle. Il viso è felice, lo noterebbe chiunque, anche se il sorriso, al momento, è solo appena accennato, ma è sincero. La decisione che hanno preso Raido e Kaori è decisamente importante per tutti loro, e la ragazzina sente che sta per avverarsi una profonda svolta nella sua vita. Molte cose devono essere ancora sistemate nella sua mente, ma al momento non vuole pensarci. Così felice nell’animo che anche la sua Voce ne è stordita, rimanendosene in silenzio in un angolino della sua mente, almeno per ora. Il suo corpo al di sotto dei vestiti, oltre ad indossare dei pantaloncini corti e neri dal tessuto morbido ed elasticizzato, è coperto interamente da quelle sue fasciature bianche. Le gambe, le braccia anche se nascoste dalle lunghe maniche… tutto, fino al collo. Scarpe ninja ai piedi e i guanti a mezze dita alle mani, senza dimenticarsi del porta kunai e shuriken alla coscia destra e il porta oggetti messo alla vita, dietro alla schiena. Ha tutto con sé, prima di prendere il treno insieme a Raido, è passata dalla locanda per raccogliere le sue poche cose. Solo due cambi di vestiti e niente più. Non possedeva null’altro. Man mano che il treno si avvicinava a Konoha, la ragazzina ha sentito crescere dentro di lei un’emozione che ha iniziato a turbarla. Come dovrebbe comportarsi ora? Cosa dovrebbe fare una volta arrivata a casa di Kaori? Questi e mille altri dubbi che la rendono ora decisamente titubante e nervosa. Alla fin fine dovrebbero giungere nei pressi della casa di Kaori, che la ragazzina ben ricorda anche se c’è stata solo una volta, ma è un ricordo che conserva gelosamente nel cuore. Pochi istanti colpi di indecisione, ma alla fin fine verrebbero portati un paio di colpi leggeri, ma decisi, alla porta di casa. Il braccio tornerebbe lentamente lungo il fianco, e quindi attenderebbe. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

21:40 Kaori:
 Un nuovo sospiro, un nuovo pensiero infelice. Una nuova domanda senza risposta. La copia si abbandona dopo diversi minuti di silenzio contro lo schienale del divano sciogliendo l'intreccio delle gambe e portandole a sporsi oltre il bordo dello stesso. Capo reclinato all'indietro con il viso puntato verso il soffitto e le braccia ora abbandonate lungo il corpo. La pelle candida e nivea par quasi quella d'un fantasma al risplendere di quella luce bianca e decisa che splende dal lampadario sopra di lei. Il petto s'alza rigonfio d'aria per diversi istanti prima di andare abbassandosi e liberandosi dell'ossigeno raccolto. Si svuota poco a poco andando a lasciarla nuovamente a secco d'aria per poi ricominciare con un nuovo ciclo di respiri. Si sente stanca e, benché non ami dormire da sola senza Raido al suo fianco, sa che è ora di andare a dormire. Essendo solo una copia non è davvero stanca, è solo una sensazione dettata dalla sua mente, tuttavia non ha motivo di rimanere ancora sveglia, ancora in piedi. L'indomani sarebbe stata una nuova, lunga giornata e sarebbe stato meglio affrontarla al pieno delle forze. Con questo nuovo pensiero andrebbe a sollevarsi in piedi espirando a pieni polmoni, portandosi vicina all'interruttore della luce posto sulla parete accanto all'apertura che conduce sul corridoio. Starebbe quasi per premere il pulsante e far calare l'intera sala nel buio se non fosse per quei piccoli, brevi rintocchi che catturano la sua attenzione. Uno, due colpi ritmati, a breve distanza fra loro, contro la porta d'ingresso. <Mhn?> Le sopracciglia della Hyuga s'increspano andando ad abbassarsi in un aggrottarsi confuso. Lascerebbe andare l'interruttore lasciando la luce accesa mentre i passi la porterebbero a muoversi verso la porta. Si ferma dinnanzi ad essa portando poi la destrorsa alla maniglia. Un semplice e fluido movimento prima di abbassarla ed aprire quindi quell'anta che la porterebbe in un istante a svelare la figura della Yakushi dinnanzi a sé. Kouki è lì, davanti a lei, con il suo bel vestitino bianco e azzurro ed i bellissimi occhi dorati così simili a quelli di Raido. Kouki è lì e Kaori si ritrova a schiudere le labbra fra loro con fare sorpreso, attonito. Meravigliato. <Kouki> una parola che scivola istintiva dalle sue labbra mentre permane immobile sulla soglia, ancora stupita e sorpresa dal suo arrivo. Non sapeva quando Raido le avrebbe parlato, se poi la piccola sarebbe rimasta a Kusa con lui e la vera Kaori, di sicuro non se l'aspettava lì a Konoha. Il sorriso si apre lentamente sulle sue labbra mentre lo sguardo s'addolcisce e il passo la porta a scostarsi così da lasciar libera la via, l'ingresso, alla piccola kusana. <Vieni, vieni, entra pure, forza. Entra in casa> e quella parola sì, la pronuncia lentamente, dolcemente, carezzando con la voce quel dire, come per voler sottolineare il modo in cui quell'abitazione, da ora in poi, sarebbe stata anche quella della genin. <Oddio, non... non sapevo saresti venuta. Mi sarei fatta trovare un po' più sistemata... e avrei cucinato qualcosa... cioè.. insomma> borbotta lei agitata, leggermente in imbarazzo per via dell'improvvisa emozione del momento. [chakra: 98/98]

21:56 Kouki:
  [Ingresso] Quegli attimi di attesa sembrano durare fin troppo. Sta provando un sacco di emozioni nuove e tutte in una sola giornata. Dopo aver bussato alla porta lei si stringerebbe a sé le sue poche cose, aspettando che l’uscio venga aperto. Il cuore batte forte nel petto, mentre dentro di sé non vede l’ora di vedere la figura della Hyuga. Le è stato detto che è molto impegnata, ma nel frattempo potrà lasciare le sue cose in quella casa, e stare lì insieme a lei e Raido. Questo le è stato detto. La porta viene finalmente aperta e finalmente gli occhi dorati della ragazzina possono posarsi sulla corvina. Non dice nulla, semplicemente la osserva nel suo silenzio con espressione serena, anche se il sorriso è giusto appena accennato, colto dall’imbarazzo. Cerca di osservarne l’espressione e le reazioni, costatando, da quel suo stupore, che non la stava aspettando. <Ciao.> sussurra appena verso di lei, con quel suo tono sibilante, ma caldo ed avvolgente. Non sa bene cosa dire e come comportarsi, e il viso si fa leggermente perplesso. Credeva che comunque Raido l’avesse avvertita, che insomma fosse attesa. Non tanto per trovare chissà quale accoglienza, ma in quel modo le sembra di stare invadendo lo spazio di Kaori senza aver avvisato prima. Il labbro inferiore viene mosso e lei ancora non si schioda dall’ingresso per via di quei pensieri, se non quando non è l’altra ad invitarla. Entrare in casa, in quella casa… quella che ora sarà anche sua. Ancora non riesce ad elaborare del tutto quello che è accaduto, e il suo primo passo oltre l’uscio viene compiuto. <Permesso.> afferma solamente, senza dire altro ma ascoltando quello che le viene detto e che le conferma i suoi dubbi. Rimane quindi ferma all’ingresso, come un pesce fuor d’acqua, sentendo molto più imbarazzo di quanto si aspettava. <Raido mi ha detto che avete preso una decisione.> borbotta senza guardarla in viso, intimidita, non sapendo come iniziare il discorso. <Pensavo che tu fossi stata avvisata, mi spiace piombare all’improvviso a quest’ora.> è forse una delle poche volte in cui riesce a sentirsi realmente dispiaciuta, e non solo, riesce anche ad esprimerlo. Cerca di pesare per bene quelle parole, come se temesse di dire qualcosa di sbagliato che possa offendere l’altra. Vorrebbe davvero lasciarsi andare ai propri sentimenti, ma è difficile per lei, nonostante sappia quello che vorrebbe fare. Accenna un piccolo sorrisino, alzando solo ora lo sguardo verso la ragazza. Le sarebbe piaciuto che ci fosse stata anche lei al bosco, ma ha capito quanto sia impegnata e poi nemmeno lo sapeva. Ancora non si sbilancia più di tanto, preferendo, come al solito, analizzare prima per bene la situazione. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

22:09 Kaori:
 Nota il piccolo bagaglio della bambina, il suo modo impacciato ma educato di farsi strada, di entrare in casa, e non riesce a fare a meno si seguire con lo sguardo ogni suo più piccolo e timido movimento. Richiude la porta alle loro spalle con un movimento leggero e silenzioso per poi udire la voce di Kouki andare a rompere il silenzio creatosi appena fra loro. Nota come lei non riesca a guardarla, come tenga lo sguardo basso e si sente riempire il cuore di tenerezza per la dolcezza innata di quella bambina. Dolcezza che, in verità, è più che altro purezza. Un caldo sorriso si dipinge sulle labbra di Kaori mentre col corpo andrebbe a chinarsi appena verso il basso per portarsi, semplicemente, alla sua altezza. Andrebbe a flettere le ginocchia così da piegare le gambe ed abbassare il busto. Il sedere andrebbe quasi a sfiorar terra mentre le ginocchia punterebbero verso l'alto. La osserverebbe in viso da quella nuova posizione tenendo le labbra tese verso l'esterno in una dimostrazione di gentile affetto. <Sapevo che Raido ti avrebbe parlato tornando a Kusa, ma non sapevo con esattezza quando questo sarebbe successo> le spiega con calma la Hyuga cercando di rassicurare e rasserenare la bambina con fare cauto, gentile, volendo metterla il più possibile a suo agio. <Non preoccuparti, non mi dà fastidio. Anzi, sono felice che sia arrivata finalmente> le sorride allora, maggiormente, mettendo un particolare accento su quell'ultima parola. Finalmente. Finalmente Kouki è con loro, finalmente le hanno comunicato la loro decisione, finalmente non sarebbe stata più sola. E' felice di quel momento, felice di poter vedere la bambina con i suoi occhi, davanti a sé. Felice di poter davvero vedere la sua famiglia crearsi sotto i suoi occhi, man mano, giorno dopo giorno. Adesso nessuno avrebbe potuto dividerli, sarebbero potuti essere davvero la famiglia che volevano. <Forza, vieni con me, ti mostro la tua stanza> la esorta allora, Kaori, rialzandosi in piedi e porgendole una mano. <Dammi pure la tua borsa, la porto io. Sarai stanca> aggiunge poco dopo con fare premuroso per poi iniziare a far strada verso le scale poste in fondo al corridoio. Andrebbe a salirle per giungere al piano di sopra assicurandosi che Kouki rimanga sempre al suo fianco, che la segua per casa. <Come stai Kouki?> le domanderebbe dunque, giungendo al pianerottolo di sopra, avviandosi lungo il corridoio in legno. Pochi metri prima di superare la stanza di Kaori e fermarsi dinnanzi una nuova porta. L'aprirebbe andando a varcare la soglia e accendere la luce, fermandosi quindi a pochi passi dall'ingresso della camera. Se la Yakushi l'avesse seguita e fosse entrata, allora la Hyuga le avrebbe sorriso facendosi da parte. <Questa sarà la tua camera in questa casa. Non è molto grande, ma dovrebbe essere comoda> le dice con fare gentile, cauto, lasciando modo alla piccola di vedere il letto ad una piazza e mezza posto accanto al muro, l'armadio occupare praticamente la parete di fronte ed una finestra con affaccio sul balcone a far entrare la luce della luna. [chakra: 98/98]

22:32 Kouki:
  [Ingresso] Quel silenzio porta una certa tensione nella ragazzina che non sa bene come reagire… sicuramente se l’Altra saprebbe benissimo come comportarsi, ma non ha intenzione di chiedere aiuto a lei in questo momento. Deve riuscire a comprendere le cose da sola, e soprattutto non vuole rischiare di rovinare quel momento. Cercherebbe di regolarizzare il respiro, piano, per tranquillizzarsi, mentre Kaori si accuccia davanti a lei, per osservarla dritta negli occhi. La Yakushi non si allontana, ricambia lo sguardo apprezzando quella dolcezza e sentendosene rincuorata. <Mi ha detto che avevi molto da fare. Anche se… ecco, mi sarebbe piaciuto se ci fossi stata anche tu.> si sforza per esprimere quello che prova, sembra farsi una violenza immane, ma per lo meno sono parole sincere dettate da quello che sente. Ancora non riesce ad essere sciolta come vorrebbe, a dimostrarle quanto sia felice come invece era riuscita a fare con Raido, ma questo è probabilmente dovuto al fatto che la ragazzina ci tiene particolarmente a Kaori. Tiene ad entrambi, ma non vuole rischiare di rovinare le cose con lei. Il suo sensei, il suo… papà, ha visto la parte peggiore di lei senza indietreggiare nemmeno un millimetro. Ora, non è che lei non creda nell’affetto di Kaori, ma ha sempre la perenne paura di ferirla. Paura che però sta cercando di affrontare pian piano. Annuisce quando la Hyuga l’accompagna per farle vedere la sua stanza. Una stanza, una vera e propria stanza, non come quella in cui stava alla locanda. L’emozione sale, ma scuote la testa all’offerta dell’altra. <Non ti preoccupare riesco a portarla. Non sono particolarmente stanca.> ammette iniziando a seguirla, dapprima stando dietro di lei, ma poi inizierebbe ad affiancarla, in quel suo piccolo desiderio di starle affianco. <Come sto… non lo so. Io sono felice, emozionata… uhm…> così tanto da non riuscire ad esprimersi correttamente. È dannatamente difficile. Si trova lì, mentre il suo desiderio più profondo si è avverato… quella parola che sente sulla punta della sua lingua vorrebbe farla uscire, ma non riesce. E se fosse troppo improvviso? Dopo tutto Kaori si è sentita buttare addosso fin troppe notizie già una volta, al chiosco di ramen, ha paura quindi di ricreare quell’atmosfera. Ah, ma quanto desidererebbe pronunciare finalmente quella parola. <Tu come stai? Come mai avete preso questa decisione, alla fine?> pone quella semplice domanda, vuole sapere cosa li ha spinti, cosa li ha fatti decidere. Intanto raggiungono la stanza, e la ragazzina ne varcherebbe la soglia, rimanendo ad osservare senza parola il suo interno. Un letto… un letto decisamente grande e anche comodo a vedersi. Un armadio, un balcone. Sembrerebbero piccole cose, ma molto importanti per lei. Ed ecco che tutte quelle emozioni scoppierebbero dentro di lei arrivando ad una consapevolezza. Il borsone viene fatto cadere a terra. Gli occhi si riempiono di calde lacrime, mentre il corpo inizia a tremare. <Grazie. È davvero molto per me. Sono molto, molto felice ma piena di paure.> ammette, decidendo di essere sincera anche verso Kaori. <Vorrei esprimermi al meglio, ma non so se sia corretto.> ancora una volta, un’altra verità, e in quel momento andrebbe a voltare lo sguardo verso di lei. Un viso rigato da lacrime che nulla hanno a che fare col dolore, occhi sereni ricolmi di gioia, e un grande sorriso a solcare quel viso e dandole per la prima volta un aspetto più adatto alla sua età. Un grande e sincero sorriso carico di felicità, mentre le braccia si raccolgono al petto. E quella parola è lì, sempre pronta a vedere la propria nascita su quelle labbra pallide. <Una casa, una famiglia. Una vera famiglia… vero? Io non so bene cosa sia, ma le ho viste in giro per le strade.> ultime parole prima di tacere, continuando ad osservare gli occhi dell’altra, di Kaori… la sua mamma ora. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

22:59 Kaori:
 Lo sguardo di Kaori si addolcisce lentamente, si fa appena malinconico nell'udire quelle prime parole da parte della genin. <Sarebbe piaciuto anche a me, Kouki. Davvero> ammette lei sincera, a bassa voce, tentando di portare una mano al viso della piccola per tentare di sfiorarne il capo, i capelli, lasciando una carezza leggera ed affettuosa che voglia confortare l'animo della piccola kunoichi. <Purtroppo in questo periodo sono sorte tante questioni delicate di cui ho dovuto occuparmi...> sospira lei stringendo le labbra per un attimo prima di schiuderle nuovamente e riprendere in fretta. <Non che tu non fossi importante come loro, eh! Non fraintendermi> si affretta a dire temendo di potersi far malintendere dall'altra. <Ma non trovavo giusto che dovessi attendere ancora del tempo per sapere cosa avevamo deciso solo perchè non avevo modo di correre a dirtelo. Volevo che tu potessi sapere che avevi una casa cui poter fare ritorno il prima possibile> le rivela dolcemente svelandole i propri pensieri, le proprie preoccupazioni, prima di prendere a guidarla per casa verso la sua stanza. Lascia che Kouki porti da sé il suo bagaglio come lei ha voluto e, nell'udire le sue parole, si ritrova a voltarsi per guardarla avanzare al suo fianco, rivolgendole di tanto in tanto uno sguardo, fra un gradino e l'altro della scala in legno in fondo al corridoio d'ingresso di casa. <Beh è ovvio, no?> domanda Kaori guardandola, sorridendo appena, dolcemente, con le iridi perlacee riflesse in quelle d'oro di lei. <Volevamo averti con noi.> la risposta è semplice a dirsi, ma più complicata da accettare ovviamente. E' un concetto grande, importante e Kaori sa bene quanto sia stato complicato il loro rapporto in un primo momento. <Ho avuto modo di conoscerti durante il tuo soggiorno a Konoha per via del Torneo. In ospedale, fuori, qui a casa... ho avuto modo di avvicinarmi a te e di affezionarmi a te. Di vedere quello che aveva visto Raido prima che ti conoscessi> le dice fermando il proprio passo una volta giunte dinnanzi la porta della stanza, prima di aprirla ed entrare. La guarda negli occhi, il tono ora un po' più serio, un po' più fermo mentre cerca di rendere chiara la verità delle cose agli occhi di Kouki. <E ho iniziato a non sopportare più l'idea che fossi sola. Che ogni giorno tornassi a casa da sola, in una stanza vuota, senza nessuno che mangiasse al tavolo con te, che ti desse il buongiorno. Mi faceva sentire male> ammette lei stringendo appena le labbra, umettandole rapidamente. <Ho realizzato che, semplicemente, non volevo più che tu fossi sola. Che volevo saperti felice. Con noi> le labbra si distendono, un sorriso le illumina il volto ed alla fine apre la porta. La accompagna all'interno della stanza andando a mostrarle quella che sarebbe stata la sua camera sperando che le sarebbe piaciuta. Ma poi qualcosa accade e Kaori si volta d'istinto verso Kouki. La borsa cade, gli occhi si fanno lucidi e il suo corpicino trema. Kaori schiude le labbra sorpresa, preoccupata, fissandola allarmata. Ode le sue parole, la sua voce, e va ad accogliere quell'ampio sorriso appena spuntato sul volto altrui scosso dalle lacrime che le solcano le gote. Rimane toccata e profondamente colpita da quella reazione così disarmante e naturale. Rimane commossa e travolta dalla dolcezza di quella naturalezza e, inginocchiandosi alla sua altezza, andrebbe semplicemente a tentare di abbracciarla. Il busto verrebbe sporto verso il corpo di Kouki, le braccia portante a tentare di cingere le sue spalle mentre andrebbe a cercare di far poggiare il di lei viso sulla propria spalla. La stringerebbe con dolcezza, con affetto, se lei avesse permesso, andando a donarle tutto il calore di cui è capace. <Non dovrai guardarle da lontano adesso, Kouki. Siamo qui. La tua famiglia. La tua casa.> le dice all'orecchio con voce sincera, accorata, bassa, carezzando i suoi capelli con dolcezza in quell'abbraccio se le fosse stato consentito. <Non sei più sola. Mai più. Noi siamo qui. Con te. Per te.> continua Kaori andando ora a scostarsi da quella stretta per cercare di guardare la bambina negli occhi. Le mani si porterebbero ora al suo viso per tentare di asciugare le lacrime umide con i pollici in un lento movimento circolare. <Qualsiasi cosa ti spaventi, di qualsiasi cosa tu abbia paura, puoi parlarcene. Ci penseremo noi ad aiutarti, a fartele superare. Puoi dirci qualunque cosa tu voglia...> [chakra: 98/98]

23:20 Kouki:
  [Camera] Si rende conto in quel primo momento che forse ha sbagliato a formulare quelle sue parole. Il dire di Kaori la rende un po’ più consapevole, mentre sembra discolparsi per non essere stata presente, cercando di farle capire che non pensa che la ragazzina sia meno importante. <No, no. Non l’ho pensato. Sei una Kunoichi, lo sono anche io, gli impegni sono perfettamente comprensibili. Non mi sono offesa, non c’è bisogno che ti scusi.> è sincera in quella sua parole, forse ancora fin troppo rigida, ma col tempo forse migliorerà. La segue dunque per le scale e quando finalmente lei risponde a quella domanda, rimane un po’ spiazzata dalla semplicità, o forse c’è qualcosa che lei non riesce a comprendere, ma fortunatamente Kaori lo va a spiegare. Si è affezionata col tempo. Un concetto che non riesce ancora a comprendere bene, ma almeno non le è oscuro. Accenna un sorriso, andando però a chiedere delucidazioni riguardo ad un punto. <Cosa hai visto in me?> è strano come quella comprensione così profonda da parte di Kaori la porti a rabbrividire. Nessuno aveva mai dato nemmeno l’idea di preoccuparsi così per lei, se non loro due. Sentire che qualcuno vuole prendersi cura di lei, la porta ad essere ancora più felice. Un qualcosa di nuovo che la porta a quei ricordi passati che ancora la tormentano… quando era diversa, quando non aveva difficoltà ad essere se stessa. Ma è un tempo davvero molto lontano e da allora sono cambiate molte cose. <Non so esattamente come sentirmi, ma mi fa piacere che abbiate pensato a me. Pensavo… ero convinta che alla fine sarei rimasta solo come una specie di amica, credo.> si era autoconvinta di questo molte volte, cercando per l’appunto di non affezionarsi oltre, ma ormai era troppo tardi. Non dice altro e in seguito si spostano in quella che sarà la sua stanza, lei piange, sorride, lascia sfogare quel fiume intenso di emozioni e Kaori si abbassa al suo livello per accoglierla dolcemente fra le sue braccia. Non si scosta, rimane immobile, appoggiando la testa sulla sua spalla. <Devo ancora… elaborarlo.> ammette infine, dopo aver ascoltato tutte quelle sue parole dolci e convincenti. <Ho paura di fare o dire qualcosa di sbagliato… non so come fare per il clan ora… e in tutto questo c’è questa novità.> le lacrime scorrono, la voce leggermente rotta dal pianto silenzioso. <Avevo paura di non piacerti. Volevo evitare delusioni e non affezionarmi… ma allo stesso tempo ho iniziato a desiderare così ardentemente dentro di me di poterti chiamare… mamma.> lascia andare tutto quello che ha trattenuto fino ad adesso, cercando di seguire il flusso delle emozioni. <Sono sempre stata allevata con determinati pensieri, che non potevo meritare nulla di tutto questo. E sento dentro di me la paura di poter essere lasciata sola di nuovo se faccio qualche sbaglio. Come succedeva…> quelle parole rivelano un po’ di quello che è stato il suo passato, per la prima volta con lei. <Ma ora sono felice e magari non riesco ad esprimerlo bene, ma mi devo ancora abituare… devo ancora convincermi che sia vero e che me lo merito. Quindi grazie… grazie per avermi accettata.> sussurra piano quella parole colme di gratitudine ed affetto, osservandola occhi negli occhi e facendosi asciugare quelle lacrime. <Posso… chiamarti mamma?> il cuore batte all’impazzata nel petto, mentre finalmente da voce a quel suo profondo desiderio, con la paura di aver osato troppo. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

23:42 Kaori:
 E' contenta di sapere che Kouki comprenda la sua vita, i problemi che ogni giorno riempiono e colmano le ore di una kunoichi. Certo, sa benissimo che anche l'altra lo è, tuttavia è anche una bambina e a volte i desideri più profondi del proprio cuore finiscono con l'offuscare la logica verità della mente e per questo la Hyuga temeva che Kouki potesse finire col malinterpretare le sue parole. Si sente un po' più leggera sapendo che l'altra non è rimasta delusa di quella sua mancanza e così la porta più serenamente al piano di sopra. Qui si ritrova a spiegarle come mai abbiano deciso di accoglierla con loro e, all'udire quella sua domanda, la Hyuga si ritrova a prendersi qualche attimo di silenzio prima di risponderle. Riflette, ci pensa, e poi schiude le labbra per lasciar fluire una risposta verso l'altra. <Ho visto un cuore gentile. Ho visto un animo puro, innocente, desideroso di imparare, di conoscere il mondo. Ho visto una bambina sola che non merita di esserlo, ma che merita di avere qualcuno pronto a combattere per lei> le risponde Kaori con fare sincero, fermo, sicuramente convinta delle sue stesse parole. E poi ascolta quella sua osservazione, quell'ammissione, umettandosi le labbra con difficoltà. <Mi dispiace di averti fatto attendere tanto prima di capire che era la cosa giusta da fare... Ma.. ho avuto dei problemi con la mia famiglia proprio poco prima di conoscerti. Ho... superato un periodo difficile e che aveva reso l'argomento per me piuttosto delicato. Volevo essere sicura di quello che stavo facendo per non farti del male...> si scusa Kaori ammettendo con difficoltà quelle parole, sospirando appena. Non era pronta all'idea di avere dei figli, non dopo aver rischiato di portarne seriamente in grembo uno che non era il suo. Uno che non era di Raido. Ma ora ha imparato a superare quel trauma, quel timore, ed ha aperto il cuore alla possibilità di amare una bambina come fosse sua. Quella bambina. Kouki. Accoglie il suo pianto stringendola dolcemente a sé in un abbraccio gentile. La stringe con affetto, con gentilezza, ascoltando le sue parole, le sue paure. La lascia parlare senza mai interromperla guardandola poi negli occhi e ritrovandosi come investita da quel dire. La chiama per la prima volta mamma. Nella sua vita, per la prima volta, viene chiamata così e la cosa le smuove qualcosa dentro. Sente le viscere stringersi, le fatidiche farfalle agitarsi nello stomaco mentre con dolcezza andrebbe a carezzare il suo viso, asciugando quelle lacrime che ne hanno solcato troppo a lungo la forma. <Kouki. Se dovessi sbagliare sai cosa succederà?> Kaori cerca di essere risoluta, di essere sincera, ferma, guardandola negli occhi mettendo per un attimo a tacere i pensieri, le emozioni. <Verresti sgridata. Verresti corretta. E poi verresti abbracciata. Ci assicureremmo di spiegarti come fare bene la prossima volta e poi ti aiuteremmo a rimetterti in piedi. Nessuno sbaglio potrà allontanarci da te. Nessuno sbaglio potrà potarci a farti del male in questo modo> le mette sotto gli occhi la verità, forse la miglior rassicurazione possibile. <Mi dispiace che quel nostro primo incontro ti abbia messo così in allarme... mi dispiace davvero. Ma non aver paura di parlare con me. O di starmi vicino. Voglio essere una famiglia per te quanto lo è Raido... voglio che ti senta al sicuro con me quanto con lui...> le rivela con dolcezza, con sincerità, addolcendo poco a poco la voce. <Non hai bisogno di ringraziare. Non ti abbiamo semplicemente accettata... ti vogliamo bene. Ed è qualcosa che non possiamo controllare o decidere noi, ma è un sentimento che semplicemente proviamo> le sorride allora, dolce, distendendo le labbra verso l'esterno. Andrebbe a carezzare un'ultima volta il suo viso prima di andare ad alzarsi in piedi e tenere lo sguardo ancora fermo su di lei. La domanda giunge diretta, innocente al suo udito, portandola quindi a schiudere le labbra con sorpresa. La osserva ammutolita per un secondo soltanto prima di ritrovarsi a sorriderle teneramente e allargare appena le braccia come per volerla accogliere fra di esse. <Certo che puoi... piccola mia> [chakra: 98/98]

23:58 Kouki:
  [Camera] Le parole di Kaori la lasciano un po’ perplessa. La osserva corrugando la fronte mentre l’altra le spiega cosa abbia mai visto dentro di lei. La vera Kouki probabilmente, quella che ha dovuto soffocare. L’espressione si fa quindi ora stupita e smuove altre parole verso la ragazza. <Tu pensi che io sia così? Io non credo di esserlo totalmente. Non sono sempre gentile, non sono né innocente, né pura. Ecco, forse lo ero un tempo, ma ora non so. Ho fatto brutte cose in passato, che non mi permettono di essere considerata innocente.> va ad ammettere qualcos’altro di sé all’altra, aprendosi molto più con lei che con chiunque altro. Si sente via via sempre più sciolta, ma le successive parole di Kaori le provocano una stretta allo stomaco. L’ha portata ancora una volta a scusarsi, quando non era proprio sua intenzione… quindi prenderebbe un profondo respiro, scuotendo il capo e cercando di essere un po’ più dolce nei modi. <Non ti preoccupare. Erano solo mie paura, ma non ti ho mai dato la colpa di niente. Sarebbe sciocco da parte mia.> ammette sincera, sorprendendosi ogni volta di se stessa per quanto riesca ad essere completamente diversa in varie situazioni. Questo grado di scioltezza forse dovrebbe averlo sempre, tranne in missione, ovviamente. E così si ritrova ora a parlare liberamente, ad esporre quei dubbi e quelle paure che però vengono disciolte come neve al sole dalle parole della Hyuga. Nessuno la allontanerà, nessuno di loro due la farà soffrire… le viene spiegato in che modo andrebbero ad agire, ed è un discorso talmente logico da essere comprendo appieno. Non dice nulla, ma sorride, dimostrandosi più sicura e consapevole. <Va bene… mi sento molto meglio ora, molto più sciolta.> ed è vero, ha ricevuto molte sicurezze, molto forti, tanto da farle sembrare le sue preoccupazioni inesistenti. Inoltre ora che vivrà con loro, man mano spariranno del tutto. Quelle carezze, quello sguardo e quelle parole… tutto la fa sentire al sicuro, ben accetta, tutto la porta a credere con fermezza a quelle parole. E non appena l’altra le da quel piccolo ma importantissimo permesso, la ragazzina cercherebbe di smollare il proprio freno una volta per tutte. La felicità è grande, il sorriso si accentua e il viso si illumina. Le labbra si dischiudono e senza pensarci cercherebbe di gettarsi fra le sue braccia… uno slancio di affetto puro, segno che si sente davvero sicuro. Cercherebbe di smuovere le proprie braccia per attaccarsi a lei, e affonderebbe il proprio viso contro le sue vesti. <Mamma.> mormora appena, contro di lei, soffiando quella parole dolce e protettiva. <Una mamma e un papà… una famiglia. Una casa.> vorrebbe ringraziare ancora e ancora, ma non lo fa, si trattiene, limitandosi, se l’altro glie lo avesse permesso, a quell’abbraccio ricco di significato. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

00:17 Kaori:
 <Tutti noi abbiamo fatto cose che possiamo definire brutte o sbagliate. Ma questo non vuole necessariamente dire che non si è innocenti> Inizia col dire Kaori andando dunque ad umettarsi le labbra prendendo una piccola pausa. <Se fermassi un bambino per strada, uno più piccolo di te e lo spingessi ad uccidere una persona od un animale facendogli credere che sia la cosa giusta da fare, questo lo renderebbe cattivo?> domanda Kaori guardando l'altra dritta negli occhi. <Io credo di no. Avrebbe compiuto una cosa orribile, certo. Ma non sapeva quel che stava facendo, è stato semplicemente mal guidato. L'innocenza di una persona risiede nell'intenzione che c'è dietro i suoi intenti, dietro la consapevolezza alle spalle dei suoi gesti. Ed io credo che non potresti mai fare qualcosa di male sapendo di star ferendo qualcuno ingiustificatamente> continua a dire la Hyuga con fare sincero, serio, sorridendo con dolcezza. <Ne sono sicura> Ha fede in lei, ha fiducia nei modi gentili e spontanei della Yakushi e ritiene che non sarebbe in grado di compiere qualcosa di oscuro o malvagio. La bambina la rassicura, la rasserena e va confortandola del fatto di non averla mai incolpata di nulla nel loro rapporto. Kaori si sente meglio al sentire quelle sue parole e, tuttavia, sente di doverle comunque una spiegazione. <Sono felice di questo, davvero. Ma ho comunque pensato che fosse giusto darti una spiegazione, Kouki. Adesso che siamo una famiglia è bene che tu parli con noi così come noi dobbiamo parlare con te. Non trovi?> le sorride appena, teneramente, tentando di carezzarle nuovamente il capo, i capelli, prima di smuoversi in nuove parole e rassicurazioni nei riguardi della bambina. Vuole che si senta libera con lei, che si senta più a suo agio e che non tema l'idea di contrariarla. Vuole davvero essere una famiglia per Kouki, e cerca quindi di offrirle con le sue parole tutto il suo appoggio e la sua vicinanza. Sentire dalla sua voce che questo la fa sentire meglio smuove anche la stessa Kaori che, alla fine, si apre a sua volta alla bambina invitandola a lanciarsi pure contro di lei se avesse voluto. La invita ad unirsi in un abbraccio che arriva immediato, che va a renderle estremamente più vicine. Il primo abbraccio regalatole direttamente e spontaneamente dalla bambina. Il primo abbraccio da figlia a madre e da madre a figlia. Kaori la stringe, la abbraccia, la coccola e rimane in silenzio per diversi istanti beandosi di quell'unica parola appena udita.
Mamma. Mamma. L'assapora lentamente, dolcemente, sentendosi scaldare il cuore da quell'unico dire per poi annuire appena col capo e sorridere commossa alla volta della bimba. <Sì. Una mamma. Un papà... ed una figlia> mormora lei con dolcezza, a bassa voce, prima di andare a sentire gli occhi bagnarsi di lacrime silenziose e mute. Si commuove, si emoziona e poi va semplicemente a schiarirsi la voce e sorriderle con affetto. <Che ne dici se ora ti aiuto a sistemare le tue cose e poi ti pettino i capelli prima di andare a letto?> domanderebbe allora ricercando il parere della piccola a quella sua proposta. <Mia madre lo faceva sempre prima di farmi andare a letto quand'ero piccola, mi rilassava tanto. Mi piaceva> le rivela ricordando quei giorni lontani con aria leggera, dolce, guardandola negli occhi con sguardo gentile. <Possiamo fare tutto quello che vuoi...> aggiunge, poco dopo, con tono morbido e leggero, lasciando quindi modo alla bambina di decidere cosa vorrebbe fare prima di abbandonarsi al sonno e lasciar modo alla notte di avanzare veloce fino a guidare entrambe al mattino successivo. Il primo di una nuova era. Il primo di una nuova vita. [END]

00:29 Kouki:
  [Camera] Le parole che vengono dette da Kaori hanno l’intento di farla ragionare e così avviene. Il viso si corruga in un’espressione pensierosa dato che si sta davvero sforzando di comprendere quelle profonde parole. Mugugna ascoltando tutte quelle parole, arrivando alla fin fine ad annuire. <Credo tu abbia ragione, anche se dovrò comprendere molto meglio questo concetto.> lo afferma con serietà e sicurezza, quasi come se volesse studiare una qualche nozione importante… tuttavia ha comunque qualcosa da ridire contro tutta quella sicurezza che la ragazza espone. <Forse io non sarei in grado di fare del male ingiustificato, ma l’Altra si. Ne proverebbe piacere.> è pur sempre un pericolo anche se adesso tace nella sua testa. <Vedi ogni tanto qualcosa di Lei traspare in me, e io non sono me stessa e nemmeno lei, ma un miscuglio.> ma ci saranno altri momenti in cui parlare di quello e cercare di arrivare ad una soluzione buona per tutti, anche per l’Altra. Dare spiegazioni, parlare di tutto senza nascondersi nulla… potrebbe anche essere fattibile, perché no? Ma ci dovrà ancora pensare bene, dopo tutto ci sono cose che ha taciuto anche a Raido. Per il momento però non ci pensa, si lascia andare a quell’abbraccio, si lascia coccolare, assaporando per la prima volta quell’affetto sincero, familiare. Fa parte di loro, la sua vita sta cambiando sempre più. <Una figlia.> lo ripete. Non una cosa, non un prodotto, ma una figlia. Ora ha dei genitori, ma ha anche un creatore e prima o poi quella storia dovrà essere risolta. Non vuole pensarci ora comunque, rimane ad ascoltare quelle parole, distaccandosi appena da lei al sentire quella proposta. <Pettinarmi i capelli? Ma sono davvero lunghi, non sarebbe stancante?> tuttavia sceglierebbe di non tirarsi indietro, si farebbe aiutare nel sistemarsi, ma sicuramente si preparerebbe per la notte da sola, senza voler far vedere la sua pelle nuda e vergognosamente segnata. Si lascerebbe pettinare i capelli, in quel momento solo loro, in quel loro primo momento, al quale spera ne seguiranno molti altri. Sorride ora, più serena, più felice… sentendo per la prima volta una parte di quella spensieratezza a lungo dimenticata. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C][END]

Kouki e Raido partono da Kusa per tornare a Konoha dove li attende una copia di Kaori.
Kouki si reca a casa dove viene accolta, in nottata, da una ignara e sorpresa Hyuga che accoglie con affetto ed entusiasmo la piccola.
Le due parlano, s'abbracciano, si trovano e si aprono.

Per la prima volta vicine.
Per la prima volta una famiglia.