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12:13 Kouki:
  [Centro] Una giornata tranquilla come tante altre. Giorni che si susseguono uno dietro l’altro, facendo passare il tempo e il calendario. Così si cresce, inevitabilmente, anche se si volesse rimanere fermi in eterno in un punto, un tempo o un luogo. Quest’oggi la piccola Yakushi è vestita con i suoi pantaloni neri dal tessuto morbido, corti fino a poco sotto le ginocchia, dove si stringono. Indossa ai piedi delle scarpe ninja nere e il torace è coperto da una canotta blu, infilata nei pantaloni. Non indossa altro se non i guanti ninja neri a mezze dita, con la classica placca in metallo sul dorso, il porta kunai e shuriken alla coscia destra e il porta oggetti allacciato alla vita. Il suo equipaggiamento e le sue armi sono distribuiti in questi due oggetti, mentre il copri fronte di Kusa è legato alla propria fronte. A completare il suo vestiario vi sono le sue solite fasciature bianche, che le ricoprono le parti del corpo lasciate nude dai vestiti, quindi gli stinchi, le braccia, le spalle, il torace e il collo. Così nasconde le sue numerose cicatrici e i segni di bruciatura, che avvolgono l’intero suo corpo, anche sotto le vesti. La sua statura è piccola e gracile, decisamente sotto peso per via della scarsa alimentazione e delle notti passate insonni. Pelle pallida, come la luna, lineamenti infantili, ma duri. I lunghi capelli neri e lisci sono tenuti sciolti, le arrivano fino al sedere e alcune ciocche le ricadono in avanti sulle spalle, delicate. La frangia incornicia il suo viso e spiccano i suoi occhi gialli e profondi. Espressione confusa, corrucciata e stanca, mentre cammina passo dopo passo per le vie del centro di Kusa. Non ha una meta, semplicemente sta passeggiando per andare poi a rilassarsi chissà dove… o almeno a provarci. Gli ultimi avvenimenti si stanno accatastando nella sua mente uno sopra l’altro, sia quelli belli, che quelli brutti che quelli confusi. Nessuno le dice nulla, non ha risposte né sicurezze, e questo la porta a provare nuovamente quello stato di squilibrio che lei cerca di bilanciare con la sua freddezza e distanza. Movimenti lenti e calcolati, automatici, mentre il viso è puntato davanti a sé, fisso. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

12:26 Hajime:
 Le nuvole oggi ricoprono il cielo sopra il villaggio di Kusa, a differenza del giorno precedente caratterizzando da un sole senza ombra di quest'ultime. Il ragazzo, anche se ultimamente ha passato uno dei periodi più brutti della sua vita, sembra avere i primi cenni di ripresa, o almeno potrebbe dare l'impressione di star meglio. Non che sia vera questa cosa, in realtà gli incubi quando è solo lo continuano ad assalire, però è passato ad una mentalità diversa che lo sta aiutando ad andare avanti. Infatti, per non impazzire o cadere in depressione, ha optato per azzerare le proprie emozioni, vivendo in maniera più oggettiva possibile, quasi fosse un automa. C'è da dire che però, ovviamente, una persona non può sopravvivere comportandosi solamente in questo modo. Ogni tanto le emozioni ed i sentimenti fuoriescono, andando a distruggerlo, rievocando le sue insicurezze, le immagini di quei mostri che hanno quasi distrutto il suo stesso essere, la sua sopravvivenza. Questi momenti sta imparando a canalizzarli, a gestirli, forse ad accettarli. Ed in questo, si rende conto, l'aiuto più grande lo riceve dalla ragazza che adesso quasi vive nella sua camera. Shinobu. Con lei, molte volte, si ritrova a dover affrontare le proprie emozioni. Non riesce ancora a capirle, a dare loro un senso logico, ma almeno si ritrova a "svuotarsi", a non essere triste. Ha lasciato la ragazza dormire questa mattina, uscendo presto cercando di non fare rumore. Si è messo una maglia a maniche lunghe nera, dei pantaloncini grigi che gli arrivano poco sopra le ginocchia e per finire i sandali da ninja dello stesso colore della maglia. Il coprifronte del villaggio, legato a sorreggergli i capelli, riflette ogni tanto qualche raggio di luce. L'unico equipaggiamento che porta con se è il porta kunai-shuriken legato alla coscia sinistra, con all' interno tre kunai con arrotolata intorno ad ognuno una carta bomba. Nient'altro. Cammina per la strada, senza guardare quello che lo circonda, pensando agli eventi della sera prima, a quello strano modo che ha avuto per avvicinarsi ulteriormente a Shinobu, chiedendosi cosa voglia dire conoscere veramente una persona. [equip: 3 x kunai con carta bomba]

12:54 Kouki:
  [Centro] Ignora tutto quello che la circonda, ogni persona che le passa accanto, lei scivola fra di esse, come una piccola serpe. Invisibile, minuta, in cerca di risposte. I pensieri che vorticano nella sua testa non la lasciano in pace da quando è tornata a Kusa. Dapprima quella spiacevole avventura nelle fogne, dove ha sperimentato, dopo tanto tempo, la pura e semplice paura della morte. Se chiude gli occhi e ci pensa, sente ancora i morsi e le lacerazioni sulla sua pelle. La notte non dorme, gli incubi del presente e del passato si mescolano in un pericoloso mix. La lontananza dalle persone alle quali si è affezionata, suo malgrado, la rende triste e non fa altro che farla scivolare sempre di più nel suo personale mondo fatto di freddo e oscurità. Colei che le rimane accanto è l’Altra, la sua Voce, la sua Altra Entità che vive nella sua testa e ogni tanto usa il corpo della ragazzina come se fosse suo. Vorrebbe fare tante cose probabilmente, ma non ci riesce e rimane bloccata in un vortice di frustrazione. Insieme a tutto questo quel dannato vecchio che le ha fatto vivere la sua paura, aiutandola però anche a comprenderla… di notte rivede l’Altra nella sua testa, quegli occhi inesistenti cavati, quegli occhi che lei le avrebbe portato via. Osserva il suo riflesso allo specchio e la vede… è uguale a lei, ma non ha gli occhi, ghigna e le ride nella testa sadicamente. Tuttavia una specie di equilibrio più o meno l’hanno trovato, una sorta di legame e di amicizia… qualcosa di malato che non sta venendo curato, ma che aiuta la giovane Genin ad andare avanti. Ciliegina sulla torta: Hiroki. Il suo compagno di clan, il suo simile… che l’ha portata in poco tempo a provare nuove emozioni e sensazioni che lei non riesce a comprendere. La confusione regna sovrana, non sa cosa succede, non sa cosa hanno fatto. Un abbraccio, un innocente bacio. Cose totalmente al di fuori della ragazzina. Un’anima in subbuglio, nella quale l’Altra si crogiola divertita. Con questi pensieri continua a camminare lungo la via, fino a che i suoi occhi non incrocerebbero una figura a lei conosciuta, un ragazzo che inevitabilmente riporta la sua mente a quelle dannate fogne. Dovrebbe trovarsi davanti a lei, in linea… è stato lui a trascinarla fuori da quel buco puzzolente, a costringerla a camminare fuori. Arresta il suo passo di colpo, mantenendo lo sguardo gialli fisso su di lui e bloccandosi come una bambola di porcellana senza vita. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

13:04 Hajime:
 Cammina, senza una meta, attraversando le strade e i gironi del villaggio. Non sa dove lo vogliano portare i propri piedi, ma si fida di loro. Certo, sa anche che dovrà fermarsi per comprare qualcosa per pranzo, dopotutto non vuole mica morire di fame, non adesso almeno. Inoltre, per quanto possa non prestare troppa attenzione a quello che lo circonda, lo sguardo va a passare in rassegna le persone che lo circondano, fin quando non si ferma su una figura che riconosce, bloccandosi. Il sangue gli si gela nelle vene, la pelle, già pallida di suo, inizierebbe a sbiancare ancora di più. Le iridi blu fisse nello sguardo altrui. Non è un fantasma purtroppo. Non è neanche un mostro, ci mancherebbe altro. Forse però è qualcosa di peggiore, una realtà che può costringerlo ad affrontarne altre. Non sa che fare, non sa che dire, forse ha anche paura di pensare. La testa comincia a farsi pesante, come se trascinata in un qualche vortice dal quale non può uscire. Non è un genjutsu, ovviamente, ma è qualcosa di peggio. è la stessa paura che cerca di nascondere, di sopprimere, di cancellare. Non pensandoci, col tempo, senza guardarsi la cicatrice sul fianco, si sarebbe convinto che è stato solamente un brutto sogno, niente di più. Invece, guardando quella figura, non può far altro che rivivere tutte le immagini di quella dannata avventura. Perchè sono vivi? Dovevano morire dopotutto... Erano circondati, assediati, stanchi, feriti, distrutti. Eppure sono vivi, non per merito loro. Una esplosione, ricorda solo questo, per quanto si possa ricordare di qualcosa. Non si muove ancora, rimanendo fermo. Non è forte il ragazzo, non mentalmente, non in questo caso. Non sa come agire perchè il solo affrontare le proprie emozioni, le proprie sensazioni, i pensieri, lo mette fuori gioco. La sua vita è tutto, si basa tutto sulla sua sopravvivenza. Realizzare che è tutto dovuto ad un caso, che è tutto forse "finto". No... Non può riuscirci. Si rende conto che son diversi secondi che non respira. I muscoli involontari lo costringono a farlo, a far rientrare aria nei polmoni. Non riesce a muoversi, le gambe gli tremano. Anzi, cercherebbe di appoggiarsi al terreno, di lasciarsi cadere per sentire qualcosa di stabile e duro sotto di se come sostegno.[equip: 3 x kunai con carta bomba]

13:20 Kouki:
  [Centro] Rimane in silenzio, senza nulla da dire, non sapendo esattamente cosa dire di specifico. Be… nemmeno sa se dovrebbe dire qualcosa in effetti. Anche l’altro si immobilizza, che dire sono diventati due statue di pietra, entrambi impossibilitati ad affrontare quello che è successo. Per lei non è tanto l’attacco o i mostri, per quanto ripugnante sia stato, ma proprio quella sensazione di essere sopraffatta, ad un passo dalla morte, impossibilitata a fare nulla. E la cosa che l’ha spaventata di più è stato il fatto di essere fuggita. È scappata rifugiandosi nella sua testa, isolandosi, lasciando che l’Altra prendesse il suo posto… lasciando che l’Altra soffrisse al posto suo. I piccoli pugni vengono stretti, sensazioni di colpa e rabbia l’affliggono. Il viso rimane una maschera fredda e neutra, mentre l’altro sembra tremare e accasciarsi al suolo. La gente intorno a loro li guarda, ma passa oltre, evitandoli. Di solito la gente strana si evita, no? Il ragazzo, molto più grande di lei, è distrutto. Lei è mentalmente instabile, eppure ha una marcia in più rispetto all’altro. Non può affrontare di botto quella situazione, ma può chiedere aiuto. Quindi ecco che lentamente la ragazzina inizia a scivolare indietro… nella sua mente, nella sua psiche, nel buio nel suo personale mondo. Ancora una volta chiede la forza alla sua Amica, un poco del suo carattere, facendo leva a quell’equilibrio tanto precario. Può sentire l’Altra sorridere dentro di sé, la sente… e quindi ecco che le gambe inizierebbero a muoversi verso il ragazzo, fermandosi a poco da lui. Lo guarderebbe dritto negli occhi, un’espressione che dapprima era distante e logorata dal terrore che ora si è fatta sicura ed arrogante. È l’Altra. Un leggero sorrisino sulle sue labbra pallide. <Come te la passi?> una domanda prettamente provocatoria, il tono è infantile, ma è un sibilo… un sibilo profondo, caldo ed avvolgente. <Sembri uno straccio.> non aggiunge altro, osservandolo con uno sguardo arrogante, di chi si crede superiore. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

13:31 Hajime:
 Le emozioni prendono il sopravvento sul ragazzo, lasciandolo sconvolto e demoralizzato, in uno stato di depressione che raramente ha raggiunto. Non guarda l'altra, non sa dove sia, in realtà non sa più lui dove si trova, come se intorno avesse un oceano di nulla. Tutto bianco, lui l'unico puntino nero al centro. Quel commento della ragazza, un po' sprezzante e provocatorio, è un fulmine a ciel sereno nel suo mondo illusorio. Lo squarcia, trafiggendolo e rompendolo, come se iniziassero a formarsi dei muri fatti da specchi tutto intorno, con questi ultimi che iniziano a rompersi, facendo cadere a terra, un pezzo alla volta, il materiale che li compone. -toc- crack- toc-. I pezzi continuano a cadere, il mondo però non torna a comparire. <Perchè siamo vivi...?> Andrebbe a sussurrare, ponendosi quella domanda che tanto l'ha tormentato, ma che sicuramente non ha provato a rispondere, non trovando il coraggio di farlo. Una parte di lui vorrebbe urlare, scuotersi, contorcersi, graffiarsi, se necessario anche mordersi. Ma non riesce a farlo, è perso in se stesso. L'unico scopo della sua stessa vita è dovuto al caso, la sua sopravvivenza potrebbe essere considerata uno scherzo crudele del destino. <I mostri... Non si sono fermati... I mostri... Hanno vinto...> Continua in quel proprio stato, con lo sguardo perso, che non fissa nulla. Non ha colore, non ha sentimento, non ha neanche un briciolo di luce brillarci dentro. Se uno lo guardasse potrebbe tranquillamente pensare che il ragazzo sia cieco, o che sia sotto l'effetto di un genjutsu veramente potente, da togliergli uno ad uno i sensi. Una tortura, ecco che cos'è. Una semplice e dolorosa tortura. E poi... Che ha fatto in tutto ciò? Niente. Non solo è scappato dal problema, cosa che vorrebbe continuare a fare, ma non ha neanche detto nulla a riguardo. <Il villaggio è pieno di mostri... Ma...> Ma cosa...? Forse è un "ma non m'interessa". Perchè in fondo non ha più senso nulla, tanto meno avvisare il resto del mondo di quello che succede. [equip: 3 x kunai con carta bomba]

13:48 Kouki:
  [Centro] Lo vede a terra, sulle ginocchia, e in quel modo potrebbe quasi essere alla stessa altezza della ragazzina che se ne sta in piedi davanti a lui. Lo guarda, lo studia, mentre l’altro tiene la testa chinata, come un debole. Il sorriso della ragazzina, a quella vista, si accentua di più… un ghigno maligno e divertito. L’Altra si sta divertendo. Quella prima domanda le fa alzare un sopracciglio, una domanda senza senso, stupida a parere suo. Sguardo di sufficienza, di chi sta solo compatendo il prossimo. <E tu saresti un ninja?> domanda velenosa verso di lui. Lo stuzzica, lo provoca, ma sente anche una leggera irritazione. <Ti è bastata una situazione difficile per metterti in queste condizioni? Ma non ti vergogni a portare quel copri fronte?> implacabile, sputa tutto quel suo veleno, ma lo fa con una certa grazia. Il tono è infatti calmo ed avvolgendo, un sussurro sinuoso nelle sue orecchie. <I mostri hanno vinto, e allora? Vuoi evitare che si ripeta? Rialzati ed allenati. Diventa più forte e migliora.> continua a sussurrare verso di lui con una certa determinazione e sicurezza. Rimane in silenzio in seguito, forse anche lei ragionando su quelle ultime parole… il villaggio è pieno di mostri. Si, sono sotto di loro, nelle fogne e chissà quante altre persone hanno ucciso o uccideranno. E loro cosa stanno facendo? Stanno scappando dalle loro responsabilità da ninja. Prende una profonda consapevolezza di se stessa, una profonda mancanza che ha osato fare nei confronti di quel copri fronte che indossa anche lei. <Alzati subito in piedi. Siamo ninja di questo villaggio e questo villaggio potrebbe essere potenzialmente in pericolo con quei mostri. E noi, cosa stiamo facendo?> ancora, lo provoca, ma questa volta è come se volesse farlo ragionare. Con insistenza insinua la sua voce nel cervello dell’altro. <Stiamo mancando il nostro dovere di ninja.> nonostante lei non provi una profonda simpatia o fedeltà per Kusa, lo sente invece nei riguardi nel suo ruolo, del suo essere. <Dovremmo quanto meno fare rapporto, avvertire chi di dovere.> continua, con una glaciale sicurezza e consapevolezza. <Che ne dici? Vuoi continuare ad essere una larva, oppure vuoi evolverti e iniziare a diventare qualcuno?> tace ora, tenendo fisso il suo sguardo estremamente serio ora, verso di lui. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

14:00 Hajime:
 La ragazza non conosce per niente il ragazzo, è evidente. Infatti, oltre a quella situazione, non hanno mai avuto opportunità di parlare. Potrebbe continuare a insultarlo per ore, potrebbe anche picchiarlo, ma non otterrebbe niente da lui. Non in questo stato, non in questo momento. Si è chiuso in se stesso, nel vuoto, ed è questo che vorrebbe lo circondasse. Forse era tutto una finzione, da quello che è successo nelle fogne a quello che sta vivendo questi giorni. Anche la stessa cosa con Shinobu. Magari non c'è niente di reale, niente di vero. Deve tornare ad essere quello che in realtà è, che la testa gli ha sempre consigliato e suggerito di essere per sopravvivere tranquillamente. Un dettaglio, un qualcosa sullo sfondo che se ci fosse o meno non cambierebbe assolutamente nulla. Non vuole che la gente lo guardi, gli parli, gli chieda di interagire. Lui vuole solamente sopravvivere. Non gli interessa cosa pensa lei, cosa voglia o non voglia fare. Se non lo considera un ninja, se non gli fa gli attributi o altro. Non è importante. Si stuferà di perdere tempo a parlargli, lo lascerà stare, finendo per ignorarlo, lasciandolo solo, nel suo castello di carte. Si tasta una tasca con la mano, controllando che ci siano ancora dentro dei soldi per comprare qualcosa da mangiare. Non deve pensare, è sbagliato farlo. Ragionare porta a brutti ricordi, brutte emozioni, non a sopravvivere. Cercherebbe di rialzarsi, con lo sguardo perso davanti a se, ignorando l'altra totalmente. <Devo comprare da mangiare...> Direbbe, provando quindi a spostarsi di lato, per provare a passare oltre la ragazza. Dove si trova il venditore più vicino? Vuole qualcosa in particolare? No... In fondo il cibo è pur sempre cibo... Gli basta mangiare. Perchè i mostri dovrebbero attaccare il villaggio? Ma anche se lo facessero... Perchè dovrebbero attaccarlo nuovamente? Magari l'altra volta volevano essere solamente ignorati... Forse li ha infastiditi in qualche modo... Non doveva. Deve stare più attento, la gente è suscettibile, non è necessario crearsi dei problemi inutili. Non aiuta a sopravvivere. [equip: 3 x kunai con carta bomba]

14:11 Kouki:
  [Centro] L’altro non pare reagire a nulla, non le da nemmeno la soddisfazione di vederlo arrabbiato o in lacrime. Nulla… e ciò la rende ancora più irritata. Ma dopo tutto, a lei cosa le importa? Se una persona è debole allora non sta a lei renderla forte, sarà solo un peso e perirà. Lo sguardo si fa distante, e lei non importa delle persone, eppure perché si sente in dovere di dargli una scrollata? Lo sguardo è glaciale, lo trafigge e lo inchioda a terra, lì dove il ragazzo a quanto pare preferisce stare. La ragazzina scuote la testa mentre lui si rialza e pronuncia solo quelle inutili parole. Lo segue con lo sguardo, etichettandolo come un caso perso ormai. <Perché sei diventato ninja? Per comprare da mangiare?> domanda di punto in bianco verso di lui, sentendo una sorta di curiosità. Vuole comprendere il suo modo di agire e pensare. Perché si comporta in quel modo? Cosa lo spinge? Nel porre quella domanda, la ragazzina solleverebbe la mano destra e con forza cercherebbe di afferrargli un polso. Vorrebbe solo fermarlo, nulla di più. La presa dovrebbe essere ferrea, poco delicata. <Non scappare, codardo. E affronta quello che ti si para davanti.> ovvero quello che lei gli sta dicendo. Dentro di sé non capisce il perché stia ancora lì a perdere tempo, tuttavia non demorde ancora. Cercherebbe di tenerlo fermo, con la sua manina che starebbe stretta al polso. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

14:23 Hajime:
 è in parte assurda ed in parte divertente tutta la situazione. Forse non per i due ragazzi eh, anzi sicuramente non per i due ragazzi, questo è oltre ogni dubbio, ma lei probabilmente ha colto il segno questa volta. Quell' affermazione riesce a fare breccia nel guscio del ragazzo. Non perchè sia forte o chissà cosa, anzi lei probabilmente lo dice anche per deriderlo in qualche modo, ma a lui, che ascolta tutto quello che gli viene detto adesso senza empatia, prendendo le parole per quelle che sono, sembra un' affermazione più che giusta. <Si... Devo mangiare... Sopravvivere... Essere ninja rende la cosa più facile...> Commenta quindi, fermandosi sul posto visto che l'altra lo afferra. Si volta, puntando le proprie iridi spente verso quelle alturi. Non cerca ne di leggere qualcosa in quello sguardo ne di capirla. La fissa semplicemente aspettando che continui il suo discorso, perchè prima o poi dovrà lasciarlo andare. Il tempo non gli interessa, è un discorso relativo e senza senso in questo momento, almeno dal suo punto di vista. Mentre ignora il cordardo, non interessandogli minimamente quello che possa pensare di lui, pensa alle altre parole, allo scappare e al dover affrontrare quello che gli si para davanti. La realtà è proprio questa infatti, deve sopravvivere, in questo momento è l'unica cosa che conta. <Che problema... Hai?> Le chiederebbe spento, con un tono di voce troppo neutrale per essere considerato di un ragazzo di diciassette anni. <Bisogna sopravvivere... è questo che conta...> Andrebbe ad aggiungere, continuando a fissarla, senza però sperare di ottenere qualcosa. E quindi, a dire la verità, non ha senso ne scappare ne affrontare le cose per il ragazzo, almeno fin quando si trova nel suo guscio. Non ha importanza quello che si fa, basta che si sopravvive. <Vuoi del cibo anche tu?> Andrebbe a chiedere la sua parte razionale, chiedendosi perchè continui a tenerlo. Magari anche lei vuole mangiare, ma forse non può permetterselo. O magari nel suo sopravvivere ha bisogno di parlare agli altri, non ne ha idea, forse questo dovrebbe scoprirlo, in modo di poter continuare la propria strada una volta appagato il bisogno altrui. Dopotutto non sembra volerlo ignorare.[equip: 3 x kunai con carta bomba]

14:37 Kouki:
  [Centro] Parte della sua curiosità viene soddisfatta non appena sente la risposta alla sua domanda. Lui deve sopravvivere, e basta. È diventato ninja per quello, non per altro, non per la forza o la potenza, ma per sopravvivere e mangiare. No, non è affatto divertente e la ragazzina non lo sta prendendo in giro. O meglio… non proprio esattamente. <Dunque, sei diventato ninja per sopravvivere in questo mondo. Nobile da parte tua.> e questa non è una critica… del resto lei lo è diventata per essere sempre più forte e scoprire chi è. Quindi quello che dice è un dato di fatti, afferma quello detto dal ragazzo poco prima. L’unica cosa di divertente in tutto questo è vedere un’undicenne cercare di fare la morale a un diciassettenne. Lei poi, la morale. È sempre più irritata da quella situazione, soprattutto quando sempre che quella coi problemi è lei. Si, dei problemi li ha, ma fra quelli non vi è quello di essere una larva senza volontà. <Io che problema ho? Io? Sei sicuro che fra noi due quello che ha problemi ora sono io?> decisamente irritata da quella semplice affermazione, anche se al ragazzo non sembra importare nulla di quello che viene detto. <Ascoltami bene.> farebbe maggior presa al polso, e cercherebbe con uno strattone di abbassarlo leggermente verso di sé, in modo da portare i suoi occhi, negli occhi dell’altro. <Vuoi sopravvivere? Va bene. Ma ora fai girare le rotelline nel tuo cervello e pensa. Questo comportamento ti porta a sopravvivere? Io non credo. Ti porta al livello di una larva, ti porta ad essere indifeso. Ti porta a rammollirti. Quindi, mio caro, questo comportamento non ti è di aiuto per sopravvivere.> questo è un argomento che tocca profondamente la ragazzina, eccome. Lo si nota dall’intensità dello sguardo, della voce, della presa che terrebbe sul suo polso. <Se vuoi sopravvivere devi lottare con le unghie e con i denti. Devi far valere te stesso, devi lottare e combattere. Sempre. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della tua vita.> continua a snocciolare quelle sue parole, convince, sincere, determinate. Perché sa di cosa sta parlando. <Se vuoi sopravvivere ti fai forza.> anche lei, se fosse rimasta come era un tempo, sarebbe come quel ragazzo. Immobile, apatica, debole, abbandonata. La sua forza è stata l’Altra, la sua seconda personalità venuta in suo soccorso. <Per sopravvivere devi essere forte sia fisicamente che mentalmente. Se vuoi sopravvivere devi reagire. Ricercare la potenza, essere più forte di chi ti vuole schiacciare. So di cosa parlo, capisco perfettamente.> sono parole sentite, sono così forti per lei e per come le dice, che non possono essere ignorate. E se verranno ignorate… be, non può perdere tempo con chi si abbandona e si arrende. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

14:47 Hajime:
 Si, è diventato ninja per quel motivo, ma lei sta facendo tutto quel discorso dando per scontato che il ragazzo non sia capace di combattere, un errore abbastanza grave. Lui è capace di farlo, non ha neanche problemi a farlo, ma lo fa solo per sopravvivere, non di certo per crearsi problemi per strada. Non è utile, anzi è il modo migliore per complicare la propria sopravvivenza. Quindi la guarda, con il proprio sguardo vuoto, cercando di trovare il punto d'incoerenza nella ragazza, il suo punto di fragilità, cercando di vedere il perchè voglia fargli tutto quel discorso che, francamente, a lui non interessa. Non vuole avere sentimenti, non gli servono, lei ancora non lo capisce. Magari non lo accetta proprio perchè ha paura di accettare la cosa in se e per se. <Parli... Ma non è vero che capisci... O magari continui semplicemente perchè speri di autoconvincerti di aver ragione...?> Andrebbe a dire, con tono neutrale, ignorando l'altra che cerca di strattonarlo. Probabilmente, a livello di forza fisica, è più forte di lei. Questo non può saperlo, ma da quello che vede gli sembrerebbe un semplice discorso di dimensioni. L'ha vista combattare poi, sa che è un utilizzatrice di ninjutsu, non di taijutsu. Ma comunque alla fine questi pensieri sono inutili. Non ha nessun motivo per combatterla. Poi, visto che è stata lei stessa a fare tutti i suoi discorsi sul villaggio, sul dovere da ninja, allora logicamente non vede in lei una minaccia. Non attaccherà un ninja del suo stesso villaggio, non se vuole essere coerente con se stessa. Anche perchè sennò finirebbe che il ragazzo potrebbe solo sorridere dell' altra, trovando la sua incoerenza un pessimo modo di sopravvivere. <Senti il bisogno di fare rapporto...? è questo che ti tormenta...? Non vuoi farlo da sola? Ti serve un altro testimone...? Ti accompagnerò allora... Non m'interessa> Le cide, provando a venirle incontro per essere lasciato in pace. E poi lui ha altre motivazioni, ma a lei non riguardano.[equip: 3 x kunai con carta bomba]

15:02 Kouki:
  [Centro] Continua a guardarlo, ma l’altro pensa solo nel suo guscio. Pensa solo a se stesso, come è giusto che sia, pensa di essere unico. L’unico al mondo a soffrire. Lei lo lascia, lascerebbe quella presa in malo modo, come se il polso dell’altro si fosse fatto bollente all’improvviso. L’espressione si fa lievemente disgustata, mentre ascolta le sue parole. <Io parlo in merito a quello che dici tu. Tu dici che sopravvivi, io ti dico che ho esperienza in merito, quindi so come ci si sente a voler solo sopravvivere.> risponde, distante da lui, ritirandosi dall’altro. Non ha voglia di sprecare altro fiato con lui. <Volevo solo provare a darti qualche consiglio. Ma evidentemente abbiamo reagito in due modi diversi per sopravvivere. Io lotto, e non parlo solo fisicamente, ma anche mentalmente. Tu invece potrai anche lottare quanto vuoi, ma mentalmente sei sotto, arreso.> tace, riprende fiato, si guarda intorno con non curanza. Ha perso del tutto interesse, l’ha irritata fin troppo. <Non mi serve il tuo aiuto, non mi serve la tua compagnia. Io parlavo solo per darti dei consigli, non per farmi accompagnare.> afferma infine, sincera. Non ci sono contrasti in lei, non c’è incoerenza. Voleva solo provare a capirlo e a dire la sua a riguardo. <Stai tranquillo, avevo già deciso di andarci da sola. Non sento il bisogno di fare rapporto, sento il bisogno di essere fedele a me stessa e di rispettare il ruolo che copro come ninja. Ma se tu non vuoi, chi se ne frega.> compie un paio di passi per allontanarsi da lui, senza distogliere il suo sguardo freddo e distante da lui. <Tu mi hai detto qualcosa di te, che io riesco a comprende. Mentre tu non sai niente di me, quindi sei tu che non puoi comprendere me. Quindi non dirmi che non capisco. Non giudicare senza sapere cosa ho passato. Io volevo solo darti dei consigli.> è incredibile, ogni volta che cerca di fare qualcosa non per se stessa, viene sempre incolpata di chissà cosa. Forse dovrebbe davvero tornare a pensare solo a sé, ignorare gli altri e andare avanti per la sua strada. Perché provare a cambiare? Qua sembra tutto inutile ogni volta. <Non voglio la tua compagnia. Ti ho parlato solo perché volevo scrollarti un po’, per comprendere questa tua strana psiche… non di certo per obbligarti a venire con me. Farò da sola quello che voglio, come sempre. Spero di non vederti più.> sibila verso di lui, e poi riprenderebbe il suo cammino. Dopo tutto non aveva intenzione di fargli cambiare idea per farsi accompagnare, voleva solo essere d’aiuto, scrollarlo. Lei ha capito cosa deve fare ed agirà semplicemente per rimanere fedele a se stessa. Continuerebbe a camminare dunque, decisamente di pessimo umore ora. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 6 shuriken a spirale – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi – 5 tonici coagulanti e 1 speciale – 5 tonici recupero chakra e 1 speciale – 5 veleni composto speciale – 2 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C][END]

15:15 Hajime:
 Non va a commentare ulteriormente perchè trova la cosa di per se inutile, anzi crede di aver fatto proprio centro. Perchè quella foga dopotutto? Sembra quasi che l'abbia afferrata lui e non il contrario. Ma appunto, non è per nulla utile stare li a rispondere. Lei crede di conoscerlo perchè sa come la pensa a riguardo? Buon per lei, anche se ha forti dubbi. Il suo essere ninja la spinge a comportarsi così? Nuovamente, buon per lei, anche se forse hanno due idee così diverse sull' essere ninja che non sono lontanamente compatibili. Ma non gli importa, non risponderle è la migliore risposta che può darle. Lei può pensarla come vuole, semplicemente quel mare di parole a lui sembrano delle onde che, inutilmente, pensano di poter spostare uno scoglio, perchè in fondo non sono altro che questo. Finalmente è libero, può tornare a fare quello che deve per sopravvivere. Si deve sbrigare, ha perso fin troppo tempo. Deve comprare qualcosa da mangiare, tornare a casa e assicurarsi che Shinobu stia bene. Non è in effetti del tutto solo, quello è il suo piccolo tesoro, la sua ancora di salvezza a cui si aggrappa. Come ha detto ieri sera alla stessa ragazza, è un egoista. Vuole sopravvivere, deve sopravvivere e tiene a lei esclusivamente per questo. Gli ha anche detto che dovrebbe provare a volere altro, ma in realtà, dopo questo discorso, dopo aver affrontato un problema serio a modo proprio, è più che convinto di non volere nient'altro. Anzi che ieri ha sbagliato totalmente. Perchè è questa la realtà, è così che va il mondo ed è così che si deve vivere. Può piacere o meno, ma illudersi che la vita sia qualcosa di diverso da questo, che bisogna fare altro, che bisogna dimostrare a se stessi qualcosa, è pura e magra illusione di una qualche consolazione. Accettare le cose per quello che sono nella disperata corsa alla sopravvivenza è l'unico metodo per restare in maniera più sicura vivi. Lasciare alla gente le proprie illusioni, restando in disparte a vederle distruggersi da sole è e sarà sempre, o almeno di questo il ragazzo è convinto, la cosa migliore. [equip: 3 x kunai con carta bomba][end]

Hajime e Kouki si incontrano per la prima volta dopo aver vissuto l'esperienza nelle fogne. Lei si affida alle sue personalità, lui la vive a modo suo, finendo per trovarsi su due sentieri totalmente opposti.