Una tunica per la salvezza

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21:31 Yukio:
  [Stanza Hasukage] Questa sera ha deciso di mantenersi a lungo dentro la propria stanza, ufficio che rimane in vetta al primo palazzo del complesso dei tre, i tre pilastri portanti del villaggio e dell'alleanza al momento, Kusa è l'unica ad essere collegata a tutti i villaggi, per sua fortuna la costruzione delle ferrovie e delle stazione non è stata eccessivamente lunga ed ora, bhe c'è molto da fare con tutti gli spostamenti di alimenti, colture, bestiame, materiale etc in modo ovviamente più sicuro e veloce però per tener sotto controllo il tutto a momenti nel palazzo amministrativo si danno il cambio per mantenere un ciclo di 24h di attività. Yukio a questo giro è rimasto più per altri motivi fra cui la presenza di kaori, identificata come la ragazza di Raido da molto tempo già. "[J-H] Noi usciamo! Ciao papà!! [/]" - "Fate i bravi! E mi raccomando con l'innata! Niente scherzi e non rompete le scatole alla gente! Vi voglio bene" Un saluto ai suoi due pargoletti, per lui rimarranno sempre tali in fin dei conti. I due ragazzini scorrerebbero fuori dall'ufficio del padre e percorrerebbero le enormi scalinate e corridoi fino a giungere all'esterno della magione, un oggettino creato sotto i piedi e pluf, svolazzerebbero via in poco tempo in quella volta stellata e nera che veglia su Kusagakura. All'entrata oltre alle guardie di routine ci sono due persone in più con le braccia conserte all'esterno della magione e distaccate dalle altre guardie anbu, come se stessero attendendo qualcosa. L'abbigliamento dell'Hasukage è molto spartano, come sempre del resto, il caldo a Kusa si sente eccome essendo fra Suna e Konoha le cui temperature sono sempre e comunque elevate in un certo senso. Una magliettina più da casa che per altro di colore grigio ed aderente veglia sul petto, un paio di pantaloni di tessuto simili a quelli di una tuta felpata del medesimo colore gli coprono le gambe con alla vita e alle caviglie delle fasce elasticizzate ben evidenti ed in fine un paio di sandali shinobistici. Sul tavolo, in un angolo, il cappello da kage ben pulito e sistemato, non ha più bisogno di niente del resto.[ck on]

21:44 Kaori:
 La risposta di Yukio è arrivata piuttosto in fretta. Non sa se questo dipenda da una particolare efficienza da parte dell'altro di cui era all'oscuro o se, semplicemente, l'argomento sia così delicato da aver portato l'uomo ad accelerare i tempi del loro incontro. Suppone che non tutti i giorni la gente vada da lui dicendogli di avere qualcosa da chiedere su una persona morta ormai da molto tempo e, oltretutto, in circostanze decisamente misteriose. Kaori, di fatto, non ha la più pallida idea di cosa sia successo a Kurako, né quando; sa soltanto che è morto e che in qualche modo Yukio è a guardia del suo corpo o, che comunque, sa dove sia stato tenuto. Probabilmente non si aspetta di ricevere una visita del genere, non per il motivo che ha spinto Kaori a raggiungerlo, ma per lei è estremamente importante riuscire a far sì che l'altro rispetti e realizzi il favore che ha da chiedergli. Si umetta nervosamente le labbra avanzando a passo cadenzato verso l'ingresso del primo edificio del complesso che compone la struttura del Palazzo del Governo, ovvero quello dove dovrebbe risiedere l'Hasukage in persona. Kaori indossa un completo composto da pantaloni elasticizzati neri che fasciano e modellano le gambe evidenziandone le forme morbide ed una canotta rossa, aderente, che si stringe sui fianchi per poi ricadere più morbida fino alle cosce, a metà delle stesse. Un giubbino di pelle scura la ricopre fino a sotto al seno e per tutte le braccia mentre una cintura è stretta attorno ai fianchi. Una tasca porta oggetti è appesa dietro il fianco sinistro mentre nessun'arma è con sé. Nessun porta kunai, nessun fodero per una eventuale spada: nulla. Stivaletti ninja e coprifronte di Konohagakure al collo completano la figura della Hyuga che, coi lunghi capelli viola che ondeggiano dietro la schiena ad ogni passo, va a raggiungere -infine- il palazzo ricercato. Poserebbe le iridi perlacee sulle quattro figure presenti all'ingresso, notando due guardie anbu poste di guardia ai lati della porta e altre due figure, un po' in disparte, in apparente e silenziosa attesa. Non sa se sia attesa o meno, se qualcuno è lì per lei, ma -nel dubbio-, va semplicemente rivolgendo lo sguardo sui presenti schiudendo poco dopo le rosee. <Buonasera. Ho un appuntamento con l'Hasukage> principierebbe lei espirando piano, tranquilla, parlando con voce ferma e sicura, lo sguardo determinato e deciso. <Sono Kaori Hyuga> aggiungerebbe, poco dopo, come per informarli della sua identità in caso abbiano ricevuto istruzioni per lasciarla passare. [chakra: on]

22:00 Yukio:
  [Stanza Hasukage] "Bha... Sarà una serata stressante..." Si lascerebbe andare con la schiena indietro, lasciandola aderire sulla propria poltrona in pelle nera, resterebbe li per qualche minuto; un paio di respiri per poi sollevarsi di scatto e dirigersi a passo lento verso uno dei tanti mobiletti o credenze in cerca di un bicchiere, del ghiaccio e del jack, sperando che ci sia. "Bere, si, ho bisogno di un bicchierino" Che tanto piccinino non è ma non è rilevante come cosa. Nel frattempo che con una mano si prepara il ghiaccio e si versa il jack, la sinistra passerebbe a prendere una sigaretta dal pacchetto nella propria tasca ed un accendino sempre dentro di essa, accendendola prima che finisca di versare il liquore. All'esterno, invece: "La signorina Kaori Hyuga, certamente, siamo apposta qui per scortarla all'entrata, avrà un badge provvisorio per accedere al piano superiore, la preghiamo di seguirci" Un cenno di capo nei confronti della donna mentre avanzerebbero per primi, sorpassando le porte scorrevoli così da entrare nella hall, una delle tante e poco dopo verso l'ascensore che è situato difronte a loro "Per utilizzare l'ascensore dovrà poggare il badge sopra il lettore, subito dopo cliccate l'ultimo piano e questo è tutto, noi resteremo qui, le auguriamo una buona serata" Molto semplice come cosa del resto, niente di rilevante e tutto nella norma, solita sicurezza che, certo, in confronto forse a Konoha è più stretta ma del resto ogni villaggio ha le proprie prassi, soprattutto a Kusa quando si tratta della zona centrata del paese, la più sicura sicuramente, la piccola fortezza. Yukio nel proprio ufficio non farebbe altro che girare e rigirare il jack con ghiaccio dolcemente. Andrebbe ad accomodarsi nuovamente sulla propria poltrona fumando e bevendo di tanto in tanto aspettando l'arrivo di kaori. Due colpi alla porta ed ecco che viene aperta senza che Yukio dica niente "[?] Signore, Kaori è nella struttura, appena è qui la faccio entrare[/]" - "Si si, nessun problema, poi fai la solita prassi di controllo per non far avvicinare nessuno alla stanza, discussione privata in corso" Un occhiolino di intesa alla donna che chiude poco dopo la porta. Di fatti all'uscita di kaori dall'ascensore vedrà una donna con un tailleur bianco latte che attende la Hyuga.[ck on]

22:13 Kaori:
 Due dei quattro uomini presenti vanno ad avvicinarsi alla ragazza informandola di esser lì proprio per lei. Kaori li osserva, annuisce e non replica, seguendo le istruzioni ricevute senza opporre resistenza. Se avessero chiesto eventualmente armi o di tenere in custodia la sua tasca porta oggetti non avrebbe fatto altro che donar loro tutto ciò che ha con sé al di fuori del vestiario seguendo quindi i due verso gli ascensori. Passo lento, attento, all'interno dell'edificio mentre le iridi perlacee si posano ovunque per memorizzare i dettagli del palazzo che, probabilmente, non avrebbe rivisto una seconda volta. Una volta giunta all'ascensore avrebbe preso il badge provvisorio fornito dai due per poi annuire alle loro indicazioni. <Tutto chiaro. Vi ringrazio> avrebbe chiosato quindi al loro indirizzo entrando dunque nella cabina in sua attesa. Spalle verso la parete, viso verso le porte e destrorsa armata di badge che andrebbe a posare la carta magnetizzata sul lettore disposto all'interno del piccolo locale. Una volta che la carta fosse stata letta ecco che sarebbe andata a premere il pulsante indicante l'ultimo piano e, a quel punto, ecco le porte richiudersi ed il viaggio partire. Mentre la cabina s'innalza verso l'alto Kaori respira a fondo a grandi boccate. Non sa bene come iniziare l'argomento, né quanto potrebbe esser presa seriamente dall'altro per via della sua insolita e strana richiesta. Secondo Mekura avrebbe compreso il suo bisogno di avanzare tale favore, ma non ne è poi così sicura. Si sente sempre più stranita dall'idea di aver deciso d'intraprendere una simile scelta. Si umetta le labbra, deglutisce, si sistema i capelli nervosamente con le mani prima di sentire la cabina fermarsi e le porte aprirsi dinnanzi a sé su di un corridoio quasi vuoto. Una donna elegantemente vestita la accoglie portando la Hyuga a muovere un paio di passi oltre la soglia della cabina, avvicinandosi alla stessa. <Salve. Avrei appuntamento con l'Hasukage> ripeterebbe alla donna come se ci fosse bisogno di chiarirlo una volta giunta incolume al piano appena raggiunto. Ma, insomma, sempre meglio essere chiari e trasparenti nella vita che non si sbaglia mai. Se la donna l'avesse scortata fino alla stanza ecco che Kaori sarebbe andata a seguirla fino a raggiungere l'ufficio dell'uomo. Se l'avesse fatta entrata avrebbe varcato la soglia col fiato mozzo in gola, se invece l'avesse lasciata dinnanzi la porta avrebbe bussato un paio di volte in attesa d'esser ricevuta. Quale che fosse stato l'iter seguito, alla fine la Hyuga si sarebbe dovuta ritrovare al cospetto del Kokketsu, ritrovandosi dunque nel suo ufficio. In teoria. <Yukio-sama, buonasera> saluterebbe, lei, inchinando rispettosamente il busto verso il basso, in avanti, con le mani rigide e dritte lungo i fianchi ed il capo basso in segno di rispetto. Ha combattuto per lui, si son visti un paio di volte, ma non ha mai superato quella soglia di confidenza tale da permetterle di sentirsi tranquilla al di lui cospetto. Soprattutto, poi, non ora che l'altro è divenuto il Kage di Kusa. <Grazie per avermi permesso quest'incontro> aggiungerebbe, poco dopo, prima di tornare in posizione eretta, guardando per un attimo la porta con fare attento per assicurarsi che nessun altro sia presente nella stanza a parte loro. [chakra: on]

22:24 Yukio:
  [Stanza Hasukage] Un sorso di Jack bello abbondante, lasciando il bicchiere sul piano della scrivania producendo il rumore del ghiaccio che va a cozzare con le pareti in vetro del bicchiere. Alle parole della propria segretaria gli occhi si punterebbero verso la porta, in attesa che venga aperta dalla sottoposta per far accedere Kaori. Un cenno di capo da parte della donna vestita di bianco la quale apre la porta per far accedere la donna, chiudendola lentamente dopo lo spostamento di lei all'interno della stanza. "Buonasera Kaori! Fa piacere, molto piacere. Il torneo è andato per il meglio, sei stata brava" Un cenno di capo verso di lei, sorridendole "Accomodati pure" Schioccando la lingua sul palato "Posso offrirti qualcosa?" Domanda, inclinando la testa verso sinistra, attendendo prima una sua risposta, per poi continuare "La lettera l'ho presa direttamente io e non la mia segretaria, motivo per cui l'ho messa fra le prioritarie. Certamente un nome e cognome insolito da vedere in una pergamena" E proprio alla fine di quelle parole il bicchiere verrebbe preso con la mano sinistra, il mignolo di quella mano è ornato visibilmente dall'anello dell'akatsuki appartenente all'ex orochimaru, motivo che tramanda data l'immortalità che forse si cela in tutti e due gli esseri, ormai.[ck on]

22:42 Kaori:
 E' da diverso tempo, ormai, che la Hyuga non ha modo di incontrare personalmente il Kokketsu. Al torneo ha potuto vederlo dalla distanza, nelle tribune, ad osservar i vari scontri, ma non ha avuto modo di avvicinarsi per un saluto. La volta precedente erano in piena guerra e lei era solamente una genin mandata ad inviar cibarie ad un popolo affamato. Ha combattuto per lui, sì, potendo dare un quanto mai minimo apporto alla sua causa. Ma ora... ora è tutto un po' diverso. Lui non è più un mito ricercato dal suo stesso Paese e lei non è più una ragazzina spaurita. Adesso v'è un Kage e v'è una special jonin ormai cresciuta. Certo, non è che ora Kaori sia "raggiunta", ha ancora molto da vivere e da imparare, ma sicuramente è molto diversa da quando l'altro l'ha potuta vedere l'ultima volta. Non più una timida ragazzina spaurita, ma una kunoichi più decisa, più forte, più fiduciosa. Permane a testa alta nell'ufficio dopo il suo rispettoso inchino andando a puntar le iridi color perla in quelle modificate di lui. Accoglie con gratitudine quelle sue parole andando a chinar il solo capo in avanti, questa volta, e mostrando un piccolo sorriso ad increspar le labbra morbide. <Vi ringrazio, Yukio-sama. Sono felice che abbiate apprezzato quanto avete visto> chiosa, in risposta, risollevando il capo e puntando lo sguardo in quello di lui. Al suo invito la giovane andrebbe a prender posto ad una poltrona possibilmente presente dall'altro lato della scrivania dietro la quale è posto il ragazzo, le gambe ad accavallarsi fra loro in un gesto spontaneo e meccanico che vedrebbe la coscia mancina portarsi al di sopra della gemella, facendo ondeggiare appena il relativo piede nel nulla. <No, vi ringrazio. Non è necessario> risponderebbe alla di lui cortesia prima di udire le successive parole del Kokketsu. Già. Ha ragione. Sicuramente un nome insolito, come insolita è la circostanza per la quale è stato richiesto quell'incontro, dopotutto. Kaori lo sa, se ne rende conto, e semplicemente va annuendo inspirando appena. Nota l'anello che l'altro sfoggia al proprio dito e rimane ad osservarlo per un istante soltanto prima di ritornare presente a se stessa e spezzare il silenzio venutosi a creare fra loro. <Sì. Insolito> afferma e concorda lei umettandosi rapidamente le labbra, schioccando la lingua sul palato. <Ma in questo momento è importante per me potermi avvicinare a lui un'ultima volta> Si sofferma per un istante in quel dire poco chiaro per poi sospirare e riprender parola. <Tempo fa ho saputo che Kurako è morto. Non so come, non so quando sia successo, ma suppongo che sia stato attorno al periodo della rivoluzione. Poco prima o poco dopo.> inizia col dire lei partendo dal principio. <Molte persone sono rimaste ignare di quanto accaduto e fra queste... Asia. La tigre che a quanto pare accompagnava Kurako ovunque andasse.> .. <L'ho incontrata poco tempo fa nei pressi di Konoha. Era ferita, mal nutrita, depressa. Credo stia vagando alla ricerca del suo padrone da quanto ho potuto sapere e scoprire parlando con Mekura> continua lei la propria spiegazione umettandosi dunque le labbra. Giocherella nervosamente con le dita prendendo una piccola pausa. <Ho cercato di ritrovarla, di aiutarla, ma è sparita. Secondo Mekura sta ripercorrendo i posti importanti per Kurako alla ricerca del suo odore e perciò... mi ha suggerito di chiedervi aiuto. Dice che sapete dove si trovi il suo corpo e che magari potreste darmi qualcosa che gli sia appartenuto per attirare Asia da me> Arriva, alla fine, al punto cruciale del discorso risollevando lo sguardo alla ricerca di quello dell'altro. <Forse vi sembrerà una richiesta stupida, forse vi ho scomodato per nulla ma... è una vita che soffre senza sosta da mesi. E' distrutta e continuerà a cercarlo finché ne avrà le forze.> Il solo pensiero le stringe dolorosamente il cuore in petto. <...O finché qualcuno non metterà fine alle sue speranze di ritrovarlo> Lascia cadere dunque così quel discorso, tacendo, richiudendo le labbra fra loro con fare lento, basso, tenendo le iridi perlacee riflesse in quelle rosse e nere dell'altro. [chakra: on]

23:03 Yukio:
  [Stanza Hasukage] Solleverebbe il bicchiere con il jack al suo interno, sollevando successivamente le spalle "Come vuoi, nel caso puoi servirti da sola se hai la necessità" Non si può sapere, del resto lui se verrebbe a sapere certe cose inizierebbe a bere come un dannato, ma sono dettagli "Avvicinarsi a lui un'ultima volta?" Inclinando la testa verso sinistra, ripetendo quelle parole e lasciandola continuare, finendo quel suo discorso e dando le proprie motivazioni "Oh Mekura... Incontro di Asia, credevo avesse retto meglio la perdita sinceramente ma gli animali sono molto più empatici degli esseri umani, comprendo questa sua reazione" Bevendo dell'altro jack dal bicchiere in modo dolce, ponderando bene le parole che ha da dire "La tua richiesta del resto è solamente quella di far avvicinare Asia" Sollevando le spallucce "Rivedere Kurako è impossibile" Socchiuderebbe per qualche secondo gli occhi, riaprendoli poco dopo in direzione di quelli di Kaori, puntandola in modo ipnotico, non che voglia farle niente ma semplicemente le rivolge l'attenzione anche se non è la persona più rassicurante con lo sguardo che si ritrova ma non può farci niente per questo o meglio, poteva evitare molte cose passate, questo si "Non credo che troveresti delle risposte in un corpo trivellato, detto sinceramente" Poggiando per l'ennesima volta il bicchiere sul piano in legno, ciccando la cenere successivamente nel posacenere ed inspirando grazie all'ausilio della mano gemella libera "Molte persone sono ignare su quanto è successo, comprese le sue bestie. Così dovrà restare" Schioccando la lingua sul palato "È uno di quei segreti che mi porterò nella tomba, ma forse posso aiutarti" Muovendo l'indice destro avanti e indietro come a trovare una soluzione "Ma del resto che cosa vado a guadagnarci per aver aiutato una ragazza che cerca di aiutare un animale? Mi fa certamente piacere l'empatia che trasmetti agli animali, però..." Appoggiando completamente la schiena sul proprio schienale assumendo una posa da mezzo sdraiato, mantenendo sempre il contatto visivo sulla donna "In cambio ho una richiesta da farti, una cosa più che verbale, niente che devi fare, niente da commissionarti, un semplice richiesta mia, personale, riguardo a tale situazione" Spiega, sollevando nuovamente le spallucce e tacendo, ripassandole la palla della parola al balzo.[ck on]

23:20 Kaori:
 E' più che comprensibile e naturale la confusione che aleggia per alcuni istanti sul viso dell'Hasukage all'inizio del racconto. Non è semplice riuscire ad esporre in maniera chiara una storia di quel tipo, ma Kaori ha tentato di fare il possibile per ordinare la cosa per punti e rendere quanto più comprensibile possibile il tutto. Al termine del racconto, tuttavia, si ritrova a sentirsi più turbata e confusa che mai, in quella sottile e flebile attesa che precede le parole del Kokketsu e succede il proprio dire. Si sente nervosa, agitata e, sì, forse avrebbe dovuto accettare l'offerta dell'altro. <Okay, forse un bicchiere mi serve> aggiunge con tono mezzo sarcastico e mezzo serio rialzandosi dalla propria postazione e avvicinandosi al mobile che l'altro le ha indicato per servirsi. Pochi passi piuttosto rapidi a portarla verso lo scaffale in questione, i fianchi a seguire quel movimento deciso mentre andrebbe ad appropriarsi di un bicchiere pulito versandoci dentro un po' di liquore. Non troppo, non è mai stata tipa da reggere molto l'alcol, ma giusto il necessario per sciogliere un po' nervi e tensione. Ruota il corpo in direzione dell'Hasukage, mantiene il bicchiere nella destrorsa e beve un piccolo sorso. La gola brucia e la bevanda lascia una scia di fuoco fra le labbra altrui mentre la voce di Yukio va rispondendo per punti al dire della Hyuga. Non può rivedere Kurako, è fuori questione. Il suo corpo è stato trivellato e ferito in più punti, pare, qualcosa che forse non avrebbe voluto davvero vedere. Non riesce a fare a meno d'immaginare la figura dell'altro devastata, bucata in più punti, con la pelle ormai bianca come la neve e fredda come il ghiaccio. Un brivido le percorre la colonna mentre sente la delusione farsi strada nel cuore, la possibilità di avvicinare Asia allontanarsi sempre più da sé. Deglutisce silenziosamente, a vuoto, reggendo il bicchiere con maggior forza, mordendosi il labbro inferiore con convinzione. L'altro fuma, poggia la sigaretta e poi prosegue nel suo dire andando a darle però una nuova, piccola speranza. <Mhn?> Le orecchie di Kaori si drizzano, l'attenzione sale alle stelle mentre muove nuovamente qualche passo per tornare alla scrivania. Poggia il bicchiere su di essa, le mani ai suoi lati coi palmi poggiati sulla superficie lignea. Osserva Yukio dalla sua postazione, in piedi, col busto appena sporto verso di lui, magneticamente. Pende letteralmente dalle sue labbra, ode il suo dire riscoprendosi ora nervosa. Sta giocando con lei, la sta facendo attendere, la tiene in bilico su di un filo sottilissimo. E Kaori attende, rimane in equilibrio, osservandolo negli occhi, sostenendone lo sguardo quasi con sfida. La Hyuga respira piano, a ritmo, tenendo le iridi fisse in quelle di Yukio. Ode quel suo ultimo dire sentendo giungere una proposta vaga e priva di sostanza, una richiesta senza nome. <Vi ascolto> chioserebbe alla fine lei, tranquilla, pacata, con tono sicuro. Non trema la voce, non vacilla il tono. Ricambia quasi quella specie di gioco. <Anche se immagino che quanto potreste richiedermi sia... non so, silenzio?> azzarda lei assottigliando appena lo sguardo, incuriosita, ricercando nelle altrui iridi una risposta al proprio dire. <Tenere per me che sapete qualcosa su Kurako, magari. Mi par di capire che sia una informazione riservata, dopotutto.> aggiunge lei inclinando appena il capo verso la spalla sinistra, lo sguardo attento a captare qualsiasi cenno da parte dell'altro in risposta alle sue parole. <Ma se mi sbaglio, o se c'è altro che posso fare per voi, avanzate pure la vostra richiesta> [chakra: on]

23:40 Yukio:
  [Stanza Hasukage] "La vita è ricca di sorprese ed imprevisti, signorina Kaori" Sollevandosi lentamente dalla poltrona solo dopo che la donna gli abbia risposto, solo dopo che la palla la passerebbe a lui "Oh si che dovi ascoltarmi, sei obbligata più che altro. Mekura su molti punti sbaglia, non dovrebbe parlare molto ma lei vuole sempre aiutare, non è da rimproverarla ma certamente si potrebbe agire in altri modi senza far intervenire il diretto interessato" Sospira, avvicinandosi a kaori arrivandole dal proprio lato sinistro. Le dita affusolate e tatuate si poggerebbero delicatamente sul dorso del palmo sinistro di lei, una carezza che seppur gelida per altri motivi è pur sempre una carezza "Jack di buona annata, non è malaccio" Indicando con un cenno di capo il bicchiere che si è fatta kaori, giusto una frase di circostanza che non riguarda un cazzo il discorso attuale "Esattamente, comunque. Il silenzio" Spostando gli occhi dal bicchiere di lei verso i suoi occhi "Sei la ragazza che ha una storia d'amore con una delle persone che mi è più vicina, una persona a cui tengo. Non vorrei che ti capitasse qualcosa soprattutto per mano mia" Schioccando la lingua sul palato "Essendo una discussione confidenziale e fatta dentro questa stanza, qui questa discussione morirà" Togliendo le dita gelide dal palmo della mano di kaori, iniziando a camminare in lungo ed in largo per la stanza con il bicchiere nella sinistra e la sigaretta nella destra "Kurako ebbe qualche problema con una sottospecie di... possessione, qualcosa che, più che altro, lui stesso accetto" Un attimo di pausa per un sorso, riprendendo "Sapevo le conseguenza di quella possessione ma non potevo fermare la sua scelta, era un qualcosa di personale e che nessuno poteva intervenire in alcun modo, doveva scegliere lui la strada da prendere e... Scelse quella sbagliata, sostanzialmente" Riassume l'inizio di quel breve episodio per farle capire la scelta fatta successivamente "La situazione che si presentò era la presenza di uno dei ninja più forti fra le nazioni a spasso con l'istinto omicida e di espansionismo, pronto a conquistare e a uccidere chiunque gli si presenti avanti. Ma era un mio amico" Sospira "Certamente non avrei appoggiato le sue scelte ma avrei fatto il possibile per evitare che si ficcasse nei guai, questo si" Pausa per un tiro di sigaretta, riprendendo "Si mise contro la madre dei miei figli, molestandola. Ebbe un rapporto con lei e la minacciò di morte.. Si introdusse dentro la mia dimora, era diventato un pericolo, non tanto per me ma quanto per la mia famiglia" - "Chiunque ucciderebbe per salvare la propria famiglia e che tenta di ucciderla prima di ogni cosa. Lo lasciai per un buon periodo, non volevo scontarmi con lui, ma venne il giorno in cui ero costretto" Poggiando il bicchiere sulla credenza con una relativa forza, di piatto, producendo un rumore abbastanza forse "Non è rimasto molto del suo corpo ma ho ancora qualcosa, un indumento con il suo odore" Muovendo nuovamente i passi verso kaori, finendo di camminare avanti e indietro "Potrebbe esserti utile per attirare Asia, cerca nella selva nei dintorni di Kusa e a Nord. L'indumento lo dovrò portare fuori dal rotolo di confinamento, ti sar recapitato nella stanza di albergo che ho prenotato a nome mio nel centro di kusa, è troppo tardi e pensavo di farti pernottare quanto meno a Kusa, soprattutto dopo ciò che hai fatto per me è il minimo in fin dei conti" Spiega, sollevando le sopracciglia "E' una cappa nera, riporta ancora l'odore di Kurako, gli animali potrebbero sentirlo ancora a differenza nostra. Arriverò all'alba un mio collega con il rotolo apposta per te, custodiscilo con cura nel caso"[ck on]

00:04 Kaori:
 Lo sguardo della Hyuga segue la figura del Tessai nel suo lento e pacato incedere. Lo vede alzarsi, muoversi, avvicinarsi, fino a fermarsi al suo fianco e sentire la sua mano sfiorare il proprio palmo. Un tocco freddo, gelato, ma in qualche modo gentile, che non la mette a disagio. Beh, ad eccezione del fatto che si trova accanto ad uno dei guerrieri più forti della storia ninja, ecco. Non replica a quel suo primo dire limitandosi ad ascoltare in silenzio le sue parole. Rimane un istante confusa dal repentino cambio di discorso circa il liquore preso, ma è stata avvisata più volte delle stranezze di quell'individuo e per questo non ci si sofferma più del dovuto. Lascia quindi che Yukio prosegua, che il suo discorso avanzi e si ritrova semplicemente toccata da quanto egli dice in quella sorta di premessa. Non avrebbe mai pensato che l'altro potesse tenere a lei, per quanto in maniera indiretta essendo lei la quasi moglie di Raido. Non avrebbe mai pensato che l'altro potesse volerla in qualche modo al sicuro. La cosa la colpisce, la scalda ed al tempo stesso la mantiene vigile. Annuisce, infine, al suo premettere che quella discussione non avrebbe trovato vita fuori da quella stanza e avverte la mano di Yukio abbandonare la propria, iniziando a muoversi e camminare per l'ufficio. Lei rimane immobile ruota il corpo per seguirne gli spostamenti e ascolta in religioso silenzio il suo racconto. Quanto ode la lascia sempre più di sasso ad ogni parola che viene pronunciata. Inizia a comprendere il cambiamento di lui, la metamorfosi, quel suo mutare da Kurako a... <Nan> mormora a bassa voce, a labbra schiuse, quando egli parla di una possessione violenta e indomabile. Ricorda benissimo l'incontro avuto con lui, quella sera alla prateria della memoria. Una persona totalmente diversa da Kurako, più viscida, meschina. Yukio prosegue, la storia avanza e Kaori si ritrova a sentire il mondo crollare sotto i piedi quando sente ciò che Kurako aveva fatto nei confronti dello stesso Tessai. La gola si secca, la mente in qualche modo s'annebbia, e la mano corre quasi d'istinto al bicchiere lasciato sulla scrivania. Lo porta alle labbra, lo svuota, mandando giù il contenuto tutto d'un colpo. Non osa immaginare. Non riesce a farlo. Anche lei è stata in qualche modo violentata, anche il suo corpo è stato usato contro la sua volontà. Ma nel suo caso s'è trattato d'una macchina, di una siringa infilata in lei per fecondarla. Quella donna, invece... Un brivido risale lungo la colonna, il pensiero di ciò che deve aver subito la scombussola e nausea mentre inizia ad immaginare, poco a poco, ciò che deve aver animato Yukio alla scoperta di un simile avvenimento. <Non poteva più tornare indietro...> mormora Kaori quando l'altro lascia intendere, alla fine, più o meno velatamente d'averlo dovuto uccidere con le sue mani per quanto aveva fatto. <Era stato inghiottito. Non ha mantenuto la sua promessa...> richiude le palpebre lentamente, tristemente, con la voce che va spegnendosi pian piano, affranta. Aveva promesso di non farsi trascinare dall'oscurità, di mantenere forte, saldo, se stesso. Aveva promesso che insieme avrebbero protetto la Foglia, unendo le forze. E poi è crollato. Riapre gli occhi poco dopo, la Hyuga, udendo il resto del dire del Tessai, ritrovandosi a dilatare appena le iridi nel sentire la voce di Yukio. <Io... davvero, grazie> boccheggia per un attimo lei prima di riuscire a sbloccarsi e spiccicar parola. <E' molto più di quanto osassi sperare, davvero.> aggiunge poco dopo inchinandosi con rispetto e vigore in sua direzione, i capelli viola a scivolare ai lati del viso, ondeggiando all'altezza del seno. <Grazie> ripete ancora, sollevando quindi busto e capo, e riportando le iridi perlacee sul viso altrui. <E... mi dispiace. Per quanto è successo, per aver riportato tutto alla memoria> Immagina che non debba essere stato facile, per lui, rivivere quei ricordi per donare a lei quel racconto. <Spero che lei stia meglio> Kurona, la donna senza nome. [chakra: on]

00:23 Yukio:
 "Esattamente" Schioccando la lingua sul palato "Nan. Ma non era l'unico ad aver avuto questo... Problemuccio, per così dire" Sospira "Siamo stati in molti ad aver avuto una situazione uguale a quella di Kurako, lui purtroppo è stato l'unico a cadere" Si andrebbe ad accendere un'altra sigaretta, schiacciando la prima sul posacenere per estinguere la corona di tabacco che sta bruciando vivamente. La destra sistemerebbe i propri capelli di lato e poco dopo i piercing sul sopracciglio "È tardi" Borbotta "Dove cazzo si sono ficcati quei due" Sospira, guardandosi attorno "N-no, non poteva più far niente. Quanto meno sono riuscito ad avere dei figli dalla donna che amo... O amavo, non so ancora che cosa potrei provare nel rivederla nuovamente, è via per un allenamento da molto tempo e i piccoli crescono... Bhe piccoli, i ragazzi" Solleva le spallucce "E proprio per questo motivo è tardi! Non sono ancora tornati! Ah dannati, quando impareranno ad ascoltarmi quando li chiamo!" Si, mentalmente s'intende e viene bellamente ignorato "Scusami Kaori, devo accompagnarti alla porta che vado ad acchiappare le due birbe per Kusa, avrò un bel po' di chilometri da fare se voglio trovarli prima del mattino" Massaggiandosi la nuca, dirigendosi però, prima dei saluti, verso il finestrone della propria stanza, aprendolo in modo che possa far uscire la propria testa "HIME E JOJI! A CASA!" Chiudendola subito dopo "...Funziona come avvertimento... Se il padre è strambo figuriamoci i figli, no?" Ridacchiando, smorzando il discorso di prima per chiuderlo in un certo senso. Se la donna accetterebbe tale invito la scorterebbe fino alla porta del suo ufficio ove la donna in bianco attende con il sigillo della capra mantenuto. "Signorina, la accompagno all'albergo" Pronuncia la segretaria di Yukio, in modo tale che possa recarsi nella stanza già prenotata "Spero che farai buon uso dell'oggetto, Kaori" Cercherebbe di avvicinarsi ad essa per darle due baci, uno sulla guancia destra ed uno sulla sinistra, un saluto più confidenziale che altro "Ah e quando torni a Konoha porta i miei saluti a Mekura e Furaya, e se lo vedi anche Hitomu, non bisogna mai dimenticare certe cose" Ridacchia, svanendo poco dopo nel nulla dopo esser uscito anche lui dal proprio ufficio.[Eventuale End]

00:51 Kaori:
 Kaori ascolta le spiegazioni di Yukio andando a cercare di capire di chi stia parlando. In molti avevano avuto una situazione simile, ma fra chi? Kusani? Konohani? Ninja? Membri dell'Akatsuki? Non lo sa, non ne è certa, ma non se la sente di chiedere ulteriori chiarimenti. Insomma, non le pare esattamente il caso di intromettersi. Lascia che l'altro continui col suo dire, che fumi la sigaretta mentre poi inizia a brontolare qualcosa sui suoi figli. Lo trova quasi tenero nel modo in cui si apre con lei, nel modo in cui le parla della donna dalla quale ha avuto i suoi bambini. <Mekura aveva detto che siete un padre affettuoso, ma vederlo di persona è diverso> sorride intenerita, la Hyuga, andando a distendere appena le labbra verso l'esterno. Fissa Yukio in viso, negli occhi, mentre l'altro sbotta per via del ritardo dei figli. La ragazza trattiene una risata per poi ritrovarsi a seguire con lo sguardo il di lui moto mentre si scusa per dover metter fine all'incontro. <Non preoccupatevi, ormai sembra che non ci sia altro da aggiungere, comunque> lo rassicura Kaori andando quindi a seguire l'altro verso la porta dopo il suo urlare fuori dalla finestra per richiamare l'attenzione dei due pargoli sventurati. La porta viene aperta e la donna in bianco fa nuovamente la sua comparsa. Kaori la saluta con un cenno del capo per poi voltarsi verso Yukio e ricevere, sorpresa, quel saluto così confidente ed amichevole. Un sorriso gentile, timido e raggiante che le si staglia sul viso mentre, semplicemente, ricambia il gesto sfiorando le sue guance gelide con le proprie labbra. <Vi farò sapere se il piano funzionerà. Spero davvero di sì> aggiunge lei, in risposta alla sua raccomandazione, per poi sorridere ed annuire alla sua ultima richiesta. <Sarà fatto. Anche se... beh, Hitomu lo rivedrete presto al matrimonio, no?> sorride lei, divertita, prima di congedarsi dall'altro e seguire la donna in bianco verso la stanza che le è stata prenotata in albergo. [END]

Role per aiutare Asia, tigre del defunto Kurako.