Incontri e ritorni

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19:44 Sosachi:
  [Ponte] Una serata come tante, una serata come tutte purtroppo. La sua vita è ormai una noia tremenda, ha perso quello stimolo che la rendeva eccitante, ha perso la sua metà, ha perso tutto ciò che aveva ottenuto andando contro sè stesso e contro tutto. Non è riuscito a mantenere quel legame che pareva così solido, gli è stata portata via. Ormai la sera gli serve per stare un po' da solo, un po' con i suoi pensieri, anche se la cosa effettivamente non serve a molto, anzi, non serve assolutamente a nulla, peggiora la situazione e basta. < .. > Cammina sulle assi che compongono il ponte Tenchi, una sorta di collegamento tra il paese dell'erba e della roccia, una lingua di legno artificialmente costruita, che da su un precipizio, su un baratro, quasi come quello in cui sta sprofondando il chunin della casata cadetta dei Doku. Indossa un paio di jeans scuri, delle scarpe comode, una maglietta bianca ed un giubbotto di pelle nera. Non ha armi con sè, solamente il chakra è impastato e libero di circolare. Cammina nella nebbia di quel ponte, quasi come se fosse uno spirito. Si avvicina alla ringhiera e si affaccia, appoggiando gli avambracci sulla struttura e rimanendo a fissare l'orizzonte per quanto sia possibile. Pensa, pensa a quanto possa essere triste la vita, a quanto possa essere ingiusta. [Chakra on]

19:54 Hiroki:
  [strada-ponte] Jeans stretti strappati sulle ginocchia,sandali da ninja blu scuro scoperti sull'avampiede ed una magliettina bianca che sbuca da sotto ad una camicia a maniche corte di color blu scuro.I capelli corvini sono raccolti dal coprifronte d'appartenenza a kusagakure;Questo è l'outfit del nostro teppistello.Come ogni sera dopo aver studiato e ripetuto qualche tecnica il nostro genin se ne va cazzegiando in giro per kusa o fuori dalle mura.Oggi si è spinto verso nord,dove tra qualche metro avrà difronte a sè il ponte Tenchi.Lo sguardo vaga per la nebbia che riduce la visibilità a qualche metro di distanza,sarebbe utile per allenare la sua innata,ma non ha proprio voglia al momento.Non appena il primo piede sarà messo sulla superficie legnosa del ponte esso probabilmente andrebbe a scricchiolare,attirando l'attenzione di qualche presente.Le spalle ondeggiano accompagnando i movimenti del corpo,in bocca stretto fra i denti troviamo uno stelo di chissà quale pianta.Ora dovrebbe "affondare" il suo primo passo sul ponte,ancora sconosciuto e mai visitato,cosa gli riserverà il destino?

20:01 Sosachi:
  [Ponte] Decisamente la sua testa comincia a vagare nei ricordi, comincia a girovagare e a spaziare al di là degli umani confini che gli sono stati assegnati. Un ricordo, un sorriso, la pioggia, il carnevale. Sono tutte fasi che risalgono al vecchio Sosachi, ad una persona che non esiste più. Ha perso la sua metà, è stato tradito da quella persona che considerava la sua metà. Non si fiderà più di nessuno, non avrà motivo per farlo, se non nei suoi superiori strettamente, e basta. Le persone lo disgustano, fanno sembrare tutto così inutile e senza senso, tutto così vuoto e privo di alcun significato. Le mani si stringono a mo' di pugno al solo pensiero di essere stato preso in giro, il sangue comincia a ribollire nelle sue vene, digrigna i denti, lo sguardo si fa truce e gli occhi azzurri come il mare si fanno spenti, quasi assenti. Sbatte i pugni su quella balaustra, dando un colpo forte e ben assestato sulla struttura. Si china poggiando la testa sulle braccia piegate. Una lacrima scende e riga il volto per arrivare fino allo zigomo e poi essere scaraventata verso il basso dalla forza centrifuga. Cosa gli impedisce di scavalcare e di lanciarsi nel precipizio? Cosa lo trattiene lì? La voglia di vendetta, lo spirito di rivalsa, la voglia di dimostrare che cosa sia stato lasciato e quanto sia stata infelice la nuova ipotetica scelta. Probabilmente in futuro, se mai dovesse trovarsi in sua presenza, potrebbe anche attaccarla, non sarebbe di certo lontano dalla realtà: spezzerà il cuore, come è stato spezzato a lui. Hiroki è lontano ancora, è solo il Doku e può sfogarsi da solo, apertamente. [Chakra on]

20:15 Hiroki:
  [ponte] La testolina si alza,mentre gli occhi scrutano il cielo mentre cala il sipario della notte,difatti la luna prende il posto di un ormai spento sole.<bene in vicinanza del ponte Tenchi,si forma una strana nebbia>aggiorna il suo database mentale portando altri passi sul ponte finchè un rumore arriva alle sue orecchie,una specie di tonfo.D'istinto fletterebbe gli arti inferiori abbassando il proprio baricentro,mentre le iridi color blu acceso percorrono tutta la visuale coprendo i 180 gradi frontali,a causa della nebbia e della lontananza ancora non può intravedere Sosachi.Il volto d'apprima rilassato andrebbe a modificare i suoi lineamenti marcando la vene della mascella,la quale si serrà in seguito a quel suono<tsk,sapevo che non dovevo spingermi troppo oltre>eh già,se li ci fossero dei nemici?o qualche animale pericoloso?mukkenin? ormai il danno è fatto,avanza qualche altro passo,verso il lato opposto del ponte,pronto ad impastare il chakra se fosse necessario.

20:29 Sosachi:
  [Ponte] Rimane là accovacciato ed accartocciato su se stesso, non si accorge di Hiroki. Non vuole accorgersene. Sta lì con la testa poggiata sulle braccia, sta lì per minuti senza accorgersi che il sole era già tramonatato e la nebbia ormai rende la visibilità pressochè scarsa, se non nulla. Perchè aveva voluto tremendamente cercare una persona con cui condividere qualche cosa? Perchè aveva bisogno di sicurezza? Rialza la testa, poggiando i palmi sulla ringhiera e prendendola praticamente, afferrandola quasi. Le mani si stringono, comincia a sentire il freddo del ferro della struttura, un freddo che si annulla a causa del calore corporeo del biondo. < Che siate tutti maledetti, luridi schifosi. > Non chi ce l'abbia non si sa, o non è dato saperlo. Il sangue scorre come se fosse un fiume in piena, scende e sale attraverso i suoi vasi sanguigni, come se fossero delle rapide. Ha davvero una tale rabbia in corpo da non potersi quasi riconoscere, non è mai stato così arrabbiato con il mondo, perchè alla fine Sosachi non ha nulla da recriminarsi, se non la presunzione e la voglia di cambiare qualcuno che, forse, era già a posto così. Sbuffa, respira in modo irregolare, quasi come se avesse qualche cosa da dentro che deve uscire e deve liberare, come se una forza maligna da dentro lo stesse trascinando verso il baratro, come se stesse cercando disperatamente di trovare un senso alla sua esistenza ed alla sua sete di potere. Deve andare ad Oto, deve cercare quel Raido Oboro e partire o partire senza di lui. Non può aspettare, deve fare qualche cosa, altrimenti la situazione sarà sempre la solita e non cambierà nulla. [Chakra on]

20:38 Hiroki:
  [ponte] Passo dopo passo è sempre più vicino al Doku,ora riuscirebbe anche ad udire le sue parole,dato che si è portato a pochi metri.<oh porca merda calmo bello>così come ha messo i passi in avanti adesso li ripone indietro tenendo sempre il contatto frontale<sono un genin di Kusa tu chi sei?>domanda cercando di mantenere il tono più sicuro possibile,a sentir udire quelle parole in seguito al quel tonfo non devono essere tanto piacevoli,aggiungiamoci anche che non si vede un granchè.Le mani si andrebbero a conciungere all'altezza del plesso solare,formando il sigillo della capra,le due forze: fisica e mentale si scontrerebbero all'altezza dello stomaco generando un moto antiorario,l'impasto delle due forze ovvero il chakra,verrebbe incanalato all'interno del sistema circolatorio attraverso i tubicini.Il flusso verrebbe spinto con forza verso l'esterno del corpo tramite tutti i 361 tsubo,attivandone se ci fosse riuscito il chakra.[se chakra on 30/30]

20:45 Sosachi:
  [Ponte] In tutta quella rabbia sente una voce, una voce già sentita per altro. < .. > Si volta in direzione della direzione da cui starebbe arrivando quel suono. Essendo attivato il chakra, il Doku potrebbe facilmente udire quelle parole e vedere quella figura. Si volta. Lo guarda e non dice nulla, alle sue parole un riso spunta sul suo volto. < Sei un genin di Kusa? > Chiede il Doku al ragazzo. < Pensi davvero che un nemico possa spaventarsi al tuo ingresso trionfale? Hai già fatto un errore madornale, hai detto il tuo livello. Ti sei condannato da solo. > Dice come se fosse un maestro di vita o cosa. D'altronde con Kurako aveva capito il peso di ogni singola parola e questo gli ha sicuramente rivelato che l'altro è un genin, un ninja a lui sottoposto nelle gerarchie del villaggio. < Io sono .. > Non dice altro, cercando di fargli pensare a quale cavolo di persona possa essere Sosachi < Cosa credi? Il chakra non può sempre salvarti, a volte è meglio usare prima la testa e poi il chakra, ricordatelo. > Beh, no, ma sicuramente il fatto che lui abbia impastato il chakra è perchè si sente minacciato ed impaurito. Lo guarda incrociando le braccia al petto < Cosa ci fai qui? Cosa vuoi? > Chiede per infine tornare silenzioso ed attendere che sia Hiroki a parlare. [Chakra on]

21:07 Hiroki:
  [ponte] Il chakra dovrebbe essere stato richiamato correttamente,difatti lo sente scorrere leggero come l'aria all'interno del corpo.Abbozza un ghigno,si rilassa,ha riconosciuto la voce del tipo vergognoso,al bosco dei ciliegi<aaaah il signorino fa il saputello,va bene..odio spiegarmi ma lo farò>gamba sinistra e destra si alternano muovendo i suoi passi verso la voce di Sosachi,calmo e deciso in modo da non gridare<se avessi detto di essere un jonin o gradi superiori ai miei qualunque ninja superiore al grado genin con intenzioni ostili se ne sarebbe fregato comunque>arriccia il naso prendendo fiato per poi continuare enfatizzando il tutto con l'indice medio,come facevano i suoi sensei quando spiegavano la lezione<psicologia inversa amico bello..avessi detto sono un jonin di Iwagakure non sarebbe cambiato nulla,chiunque con un pò di cervello non baderebbe alle parole,difatti può anche mentire sia sul grado che sul villaggio d'appartenenza>e dopo un magnifico facepalm andrebbe a riprendere fiato mettendosi poggiato sull'altra estremità trovandosi a 4 metri dal doku<la testa la uso fin troppo forse,in ogni caso sono qui per caso,non so manco dove cavolo mi trovo>ammette facendo spallucce<sai dirmi come mai tutta questa nebbia in questa zona?>domanda curioso,mentre andrebbe ad abbotonarsi la camicia fino all'ultimo bottone,il freddo si fa sentire.[chakra on]

21:45 Sosachi:
  [Ponte] Sente ciò che ha da dire Hiroki, non lo convince, anche per il semplice fatto che si erano già incontrati. < Chiacchiere. > Lo liquida senza dire altro e lasciando cadere ogni tipo di altra balla che Hiroki gli ha raccontato. Anche perchè se fosse davvero un jonin di Iwagakure non si sarebbe spinto fin lì per una semplice passeggiata. E soprattutto un jonin come fa a non sapere che non c'è alcun tipo di nesso tra il ponte e la nebbia? < Non c'è alcun nesso. C'è la nebbia. Stop. > Lapidario. Non ha nemmeno tutti i torti, non siamo a Kiri dove praticamente la nebbia la mangiano a colazione o in insalata. < Senti, cosa vuoi da me? Se non hai nulla da fare qua vedi di andartene, io ho altro da fare. Oppure .. Hai mai conosciuto un certo Raido Oboro? > Chiede, magari lui lo ha conosciuto. < Posso sapere il tuo nome? > Chiede infine al ragazzo. D'altronde non sa come si chiami ecco. Se non ecco Hiroki lo sta aiutando a dimenticare il motivo per cui si era recato lì, il motivo per cui è così triste e amareggiato. Osserva l'orizzonte. < Vedi quello che ti sta davanti? l'orizzonte, l'ineffabile? Non ti sei mai chiesto cosa ci sia oltre l'orizzonte? Non ti sei mai voluto spingere oltre i tuoi livelli? Non hai mai voluto capire chi tu effettivamente sia? > Chiede e nel frattempo si avvicina al ragazzo, lasciando tra i due solo 2 metri. Nel frattempo andrebbe ad inviare una quantità costante di chakra alle ghiandole salivari per liberare le tossine nel suo organismo. IL sangue ora si macchia di quella tossina e di quella sostanza. Ora la salamandra si sveglia, meglio che non lo tocchiate. [Chakra on][Arte del veleno 2]

22:04 Hiroki:
  [Ponte] Ascolta le parole del doku telegrafico,con tono decisamente più diverso dal loro primo incontro,dove si era anche scherzato.Inarca un sopracciglio,poi l'altro quando sopraggiungono altre parole da Sosachi<mai conosciuto di persona,solo sentito parlare durante le lezioni di storia in accademia>lo sguardo corre lungo la sagoma del kusano,notando come la nebbia sparisca rendendo il tutto più chiaro ai suoi occhi<se proprio ci tieni a conoscere il mio nome>fa spallucce rimanendo fermo con il corrimano alle spalle,che gli sorregge il sedere<Hiroki>sibila con tono fermo rispondendo con lo stesso stile della salamandra.<no,non mi pongo domande esistenziali,non mi fotto il cervello di cazzate>risponde incurante.<quando vorrò andarmene lo farò di mia iniziativa>sorride con una faccia da paraculo grande quanto una capanna.Rimarebbe quindi a fissare il suo interlocutore stofinando le labbra sotto al nasino pallido come il volto.[chakra on]

22:11 Kurona:
  [Ponte] A volte lasciamo dietro di noi briciole invisibili. Briciole che tuttavia, non hanno mai ingente peso se non per chi abbiamo lasciato indietro, sul tragitto; briciole che a volte, ad ogni modo, quando accumulate ad esser un intero pasto iniziano a mancarci in maniera oltremodo inevitabile. Ci sarebbe dire tanto, davvero tanto a riguardo di Kurona e la sua sparizione per allenarsi alla Roccaforte dei Samurai lasciando dietro di se un marito e due figli. Dobbiamo fare delle scelte. Scelte che sanguinano ad ogni nostro passo anche se poi, per ironico gioco del destino, ci riportano sempre a casa. A guardare da lontano chi amiamo come se non fosse mai stato nostro. Come bianco etere si muove con il suo seguito di Maiko proveniente da ogni parte delle terre Ninja. Da Ame, da Suna, da Oto, da Konoha stessa. Il mento affilato spinto in avanti nel portamento flemmatico che si vorrebbe vedere vestito da una Geiko. Bianco. Bianco latte bloccato in ciocche che scivolano dietro al capo sotto kanzashi d'oro dai quali pendono due gocce di cristallo dietro cui si riflette la luce sotto forma di colori. Nero invece è anche il quipao che veste, il cui colletto violaceo si ripiega morbidamente su se stesso avvolgendole il collo affusolato, nerboluto. Porpora che disegna l'effige del suo clan natìo; Kokketsu. Raro veder diretti discendenti del gene malato, delle pene dell'inferno passate per sopravviver alle torture dei cambiamenti del sangue. Ed è lo stesso a rompere l'utopica bellezza raccontata fino ad ora. Chi vogliamo prendere in giro? Kurona Kokketsu, Ruko Hanabutsuji che fu figlia di Ame, cresciuta ad Oto -con ambo le parti peggiori, suggerirei- si muove come petali nel vento di primavera, con l'haori nero che si gonfia e si sgonfia nel vento e una Zanbato foderata tra le scapole, lievemente inclinata in avanti. Bende, bende, bende ovunque. Dalle dita affusolate, a quel collo adorabile. Così come le scapole esposte dalla fessura dello yukata che pende dalle spalle lasciando curve pigre, curve che segnano il passaggio da donna, a madre. Perchè sì, ha dato alla luce dei figli ed ora è una kunoichi con tesori immensi da proteggere. Tra cui tuttavia, Kusa non è inclusa. "Potete tornare all'Okiya per oggi." Il tono morbido, come fiele, impiastriccia labbra rosse come vino speziato e soffia in direzione del suo seguito di giovani genin donne. Issa la mancina a far cenno di andar via, portando i gomiti verso l'interno del costato. Dalle stesse dita pozze nere come petrolio macchiano le nocche bendate scivolando piano. Corrotta come una bambola e sfregiata da una bruciatura che recita i kanji "Giocattolo-Inferno" sull'occhio destro. La bellezza si sgretola. E quel che è rimasto fuori, è solo la sagoma in cartapesta di quel che è rimasto dentro. Tsubo inondati dall'apporto di chakra, vomitano come furie l'elemento che più si avvicina a quel che perde da oramai anni. A quello con cui ha dipinto ogni campo di battaglia e ogni vena che ha provato ad infettare fino ad ora: Suiton. Risale l'apparato linfatico prendendo possesso, mentale e fisico, del proprio prezioso vitae. "Hiroki" Dipinge il nome che sente con le labbra. Lo spinge, dolce, contro il palato. E non ha sorrisi da regalare, non più da molto tempo. E dopo, vagando verso Sosashi; "E tu devi essere Sosachi." Sfarfalla dalle labbra, spezzettandole nel fantasma di un sorriso. Non c'è da stupirsi, avete presente tutto quel seguito? Tutte le maiko adottate di cui ho parlato prima? Sono tutte spie. Una donna ha bisogno di molti occhi e solo due mani, per aver chi ama sotto controllo. Quando posa su di lui lo sguardo due lacrime nere impiastricciano le ciglia di latte, virano lungo le gote, le guance e al bordo della mascella s'arrestano[ck on][Kokketsu no Hijutsu III: ON][attivazione innata solo a scopo descrittivo]

22:22 Sosachi:
  [Ponte] La scena sarebbe già completa, se non che qualche cosa smuove tutto. Ma andiamo con ordine. Hiroki si presenta al giovane Doku. < Bene Hiroki. > Dice in direzione del ragazzo. < Non c'entra, non sono cazzate. Una persona deve comunque porsi degli obiettivi, chi non ne ha è come se fosse morto. > Dice in direzione del ragazzo che però, non pare essere l'unico personaggio nella scena. Un rumore di passi, di tanti passi. Il pavimento ligneo non è altro che una potente cassa di risonanza per i passi delle ragazze. Si volta, vede un seguito di donne accompagnate da un'altra donna, una ragazza, bella, delicata nelle linee e nelle movenze. Vede un corpo però pieno di bende, pieno di dolore, con le nocche sporche di un liquido nerastro, quasi come se fosse petrolio appunto. Si volta mettendo un braccio in diagonale davanti a Hiroki < Fermo > Dice in direzione del ragazzo, come se stesse cercando di proteggerlo, d'altronde è pur sempre un genin e lui un chunin. < Chi sei? > Dice, ma al sentire il nome di Hiroki ed il suo .. rabbrividisce. Chi sarà mai questa donna? Come fa a conoscere il suo nome? Che cosa si nasconde dietro a quelle bende e a quegli abiti. E' accompagnata da un seguito di ragazze, anch'esse belle, ma deve stare attento: anche le rose sono belle ma pungono. < Come fai a sapere il mio nome? Chi sei? > Chiede. Una spia? Una sua vecchia conoscenza? Uno spirito del passato tornato a prendere a botte finalmente la salamandra? Non la attacca, non ne ha motivo, per ora non sembra essere aggressiva, ma i due si mantengono a distanza dallo stuolo di ragazze e da Kurona. [Chakra on][Arte del veleno 2]

22:34 Hiroki:
  [Ponte] Deglutisce,non può nemmeno rispondere al kusano che diverse presenze femminili affollano il ponte,socchiude gli occhi riaprendoli concentrandosi su una in particolare,la quale rimarebbe da sola<hanno riaperto qualche sarcofago?>rimarebbe fermo studiando la situazione<io lo sapevo che stasera dovevo farmi i cazzi miei>annuisce convinto di se stesso guardando il braccio di Sosachi mettendosi davanti alla sua figura,sente pronunciare i due nomi,qualcosa non torno,il panico deve essere l ultimo dei problemi per un ninja,questo lo sa,ormai è di casa all'ospedale,il dolore non lo spaventa più,almeno finchè non conoscerà il dolore vero sarà così<ehm ricordi qualche minuto fa cosa ci siamo detti sulle domande agli sconosciuti?>si rivolge alla salamandra mettendosi dietro di lui ma in posizione sfalsata provando a coprire in due i 4 metri di larghezza del ponte<se mi chiami così non importa chi tu sia>sibila divertito verso la donna,riferendosi al modo di pronunciare il suo nome.Lo sguardo del marmocchio andrebbe a cogliere i dettagli della "mummia" spalancando gli occhietti.[chakra on]

22:49 Kurona:
  [Ponte] Come rami il sangue fa il suo lavoro; un opera d'arte si svolge sotto gli occhi di Sosachi e Hiroki apparendo come l'ombra d'un albero d'ebano dietro un lenzuolo bianco. Le vene sotto pelle, capillari, divengono ossidiana- il carbone che brucia in occhi di bragia ridotti in una serafica fessura su i due. Ed il palmo racchiude sangue giunto come melma, il colore nero che luccica sotto la fioca luce notturna si divide in quattro piccole sfere -da tre millimetri- che prendono a girarle attorno al capo come un aureola nero. Lo sguardo cianotico, consumato dai passi percorsi fino a questo punto. Consumato episodio dopo episodio fino a giungere ad una limpida conclusione. "So' molte cose." Eterea par che non muova neanche le labbra, soffia come un gatto in sua direzione senza fare passi indietro o in avanti, piuttosto- stanzia. Hera e Sachiko, con capelli color nocciola e occhi grigi come il piombo si inchinano dietro di lei portando le mani alla base del ventre. Facile che Sosachi abbia visto una delle due, o entrambe, di sfuggita in uno dei momenti in cui è stato vicino a Kurako nei pressi del Tanzaku-Gai, dov'è noto abbia passato il suo "periodo nero" tra le braccia di Irou. Con la fame di potere. E l'insoddisfazione di esser sempre stata una marionetta perfetta nelle mani di un padre un po troppo maniacale. Sachiko si veste d'arroganza sorridendogli pure, a differenza di Kurona ch'è posata, imperturbabilmente ferma nella sua statura. I passi schioccano come baci su un tappeto rosso, allungando la mancina bendata, pulita, in direzione proprio di Sosachi. Non è proprio un invito a prendergliela, tutt'altro- è un invito a non aver paura di lei. Ne sentirsi in qualche modo minacciato. Il vento frusta le ciocche bianche che si raccolgono sulle clavicole nude, sporgendosi di poco verso Hiroki quando è questo a parlare. Ma più che osservarlo non fa, rimane immobile- quello si. Lo osserva, sì- è anche vero. Sfarfalla gli occhi rossi come il fuoco come se dovesse ricordare di qualcosa- con la dovuta difficoltà, ma poi, abbandona semplicemente la presa sulla supposizione. "E' consigliabile saper molto. Quanto è consigliabile avere un obbiettivo." Si cuce addosso al discorso di Sosachi stesso. "Ci sono già troppi morti. Che camminano. E troppi spettri vivi." Akendo. Kurako. Kiryuu. Quanti ne dovrebbe dire ancora? Le labbra si chiudono in un sospiro taurino, il petto non si muove- tanto le spalle che rimangono flesse in una posizione del tutto naturale. Ma ecco che, per tanto che Sosachi chiede informazioni, lei gliene da quanto bastano. "Sono una vecchia amica di Jinto." Chiosa, ricalcando il nome del houjuster sannin come se dovesse saggiarne il gusto sulla punta della lingua. E qui si che sorride, in direzione della salamandra. Un sorriso che è una fottuta trappola per topi. "Non sono nessuno di importante, ad ogni modo." [ck on][Kokketsu no Hijutsu III: ON]

22:59 Sosachi:
  [Ponte] Ok, prima o poi le prenderà, ma questo è sicuro, cioè la faccia da schiaffi non gliela toglie nessuno. Ma farsele dare per colpa di Hiroki, questo no. La donna avanza verso i due, non minacciosa, ma sicuramente di grande impatto nei confronti del Doku, quasi pietrificato. Se c'è qualche cosa che ha imparato dalla sua esperienza è di dubitare di coloro che parlano poco e sono lapidari, mentre non credere a quelli come Hiroki che parlano troppo, chi parla troppo ha qualche cosa da dimostrare, forse inutilmente. Sente Hiroki parlare e dire qualche cosa. La prende in giro, ma che cosa gli è preso. < Hiroki stai zitto > Dice in direzione dello Yakushi. Sta sicuramente giocando con il fuoco e questo non è bene, di certo poteva permettersi di scherzare ironicamente con il Doku, ma con la Kokketsu qui presente .. non si sa come la prenderà. Il veleno circola potente nelle vene e nel sangue, andandolo a mischiare come se fosse una sorta di unico fluido. Il braccio viene portato di nuovo parallelo al corpo e guarda negli occhi quella donna, che cosa nasconde? Che cosa sa di lui che non dice? E quelle ragazze dietro? Che cosa sta succedendo? Non vuole e non può attaccare per primo, chi attacca parte sconfitto in molti casi, anche perchè per lui, la ragazza è un oggetto misterioso e sconosciuto, senza alcun tipo di identità. Quelle nocche, che cos'è quel liquido? Che cosa sta succedendo. Gli occhi si sgranano, osserva quella ragazza. Le sue movenze sono attraenti, ma come le sirene nasconde qualche cosa. Allunga una mano in direzione del Doku. < Non ti conviene ti tocchi, dovresti saperlo > Sorride chinando leggermente il capo. Vuole testare effettivamente quanto conosca il chunin. Non prende la mano, ma le sorride, non bonariamente, ma cercando di risponderle con un'espressione praticamente. < Jinto eh. Jinto, che razza di personaggio .. è da un po' che non si fa vedere. > Dice, quindi ha per lo meno contatti o ha avuto rapporti con la Yakuza. < Quindi se conosci Jinto, penso tu conosca tutto di me. Penso sia giusto che almeno io sappia il tuo nome, non credi? > Chiede, senza cambiare espressione e praticamente lasciando in disparte il giovane Hiroki. Non è lui adesso il personaggio che desta il suo interesse, ora è Kurona la sua meta. < Hiroki, dovresti fare più attenzione alle parole. > Non dice altro. Per lo meno non ha un carattere ostile. [Chakra on][Arte del veleno 2]

23:12 Hiroki:
  [Ponte] Osserva,ascolta e manda al cervello quante più nozioni possibili.Le gambe sono tenute all'altezza delle spalle,gli abiti casual di certo non lo aiutano,di fatto quei jeans stretti andrebbero a farsi sentire in quella posizione,sentendosi tirare i quadricipidi.La nuova arrivata si concentra maggiormente sulla salamandra,il che va bene al teppistello.Spavaldo ignaro del possibile pericolo,si comporta da il dodicenne che è.Due ragazze adesso si inginocchiano dietro Kurona,mentre alcuni flash tornano alla mente del genin,scene già vissute<aaah sarà qualche pezzo grosso>sghignazza,rilassando adesso tutti i muscoli,i due parlano e rimane in silenzio cercando di capirci qualcosa,ma la realtà e che non sta capendo davvero nulla,ormai sappiamo che non ama ricevere ordini,tuttavia riconosce il grado del kusano e in situazioni simili essendo uno shinobi sa come comportarsi.<si hai ragione,ma se è così forte da come mi stai facendo capire,se avesse voluto almeno io non dovevo già respirare da un pezzo>breve pausa mentre inarca un sopracciglio quando sente che non conviene toccarlo<mmm beh poi se si irrita così tanto vuol dire che non ha una mente fredda>fa spallucce dice la sua,in quel che può attende[chakra on]

23:31 Kurona:
  [Ponte] Il chakra dagli tsubo che prima di muoveva in senso antiorario per mera inerzia ora cammina con la pigrizia di chi non ha null'altro da fare, risale il torace, le tempie, dita e avambracci dove il sangue nero cade inanimato lasciandola di un pallore delicato. Una donna posata di tutto rispetto e con oramai la sua veneranda età alle spalle, sebbene sia minuta come lo stelo di un fiore. Ciocche bianche carezzano le guance, le labbra che si schiudono ad emettere un solo- semplice- sospiro piuttosto scocciato. Ed è lo stesso momento in cui chakra fisico e psichico vengon convocati in un punto nitido: Il terzo occhio. Tra pietre incandescenti si accende una spia invisibile, un ondata d'urto contro le barriere psichiche di Hiroki. E' come un verme. Si insinua sotto, attorno, lo asfissia con una mano invisibile andando ad infettare con il proprio chakra ogni-singolo-nervo del giovane ninja. Scorre come sangue addosso a lui, cammina dal collo ai piedi avvolgendolo completamente tra le sue spire. Tuttavia non lo guarda- non ne ha alcun bisogno. Mentre s'avviluppa attorno ad Hiroki, lo sguardo rimane in direzione di Sosachi. Non si avvicina e con un cenno della mano, congeda anche Hana e Sachiko. Un batter di tabi contro il legno, ancheggiante, defilandosi in direzione della Magione di Yukio così come hanno fatto tutte le altre donne poco prima. "Sono curiosa." La risposta al deshi del Senjuu dell'Alba è breve, ma significativa. E' curiosa di sapere che effetto faccia. E' curiosa di sapere quale sia il veleno della Salamandra. E' curiosa, in generale. Lo è sempre stata, fino ad un passo dal baratro. Fino a quando è morta, ufficialmente, d'innanzi agli occhi di Kusa e d'innanzi agli occhi di Buro, uno dei giovani accademici che avevano ben deciso di seguirla come sensei. Le folte ciglia bianche si abbassano, in quel sorriso in direzione di Sosachi, mentre i fili invisibili della sua presa sui nervi del teppistello iniziano a muoversi. Il primo assaggio arriva dal basso, dall'unghia dell'alluce destro. Un tocco secco, all'improvviso, atrocemente, la burattinaria gli fa palesare la sensazione di essersi fatto strappare l'unghia per intero. Oh, torture che conosce più che bene, dato quello che ha passato. Sorride, lei, la bastarda. E la cosa più maledettamente inquietante è che ha il sorriso più dolce del mondo. Labbra color vino e una fila di denti bianchissimi che si mettono in mostra a Sosachi, mentre nella testa dell'altro di proietteranno sensazioni. Illusioni. Riflette e muove intaccandone la mente, avvolgendola con la dolcezza di una madre- solo per poi piegarla, asfissiarla. "Non ti devi preoccupare." La linguetta passa sulle labbra liberandole dalla secchezza, mentre la destra scivola nella manica dell'haori nero tirando fuori un kiseru in ebano ed oro, con il braciere già fornito. "Non conosco molto di te. Solo quello che mi fu necessario, alla giunta degli abitanti di Oto. Mi rammarico ancora molto per le perdite. Fu una grande battaglia, quella al Penitenziario." Una grande battaglia dove lei uccise amici e nemici senza far le minime distinzioni, per altro. Ma non mettiamo i puntini sulle i, suvvia! Espira, debole, rigirando gli occhi dalla salamandra, all'altro. "E' inutile proteggere qualcuno. Se chi combatte, combatte senza mani. Tener a freno la sua lingua farebbe di te un buon maestro." Tocchi. I passi di Kurona come tuoni, macigni, una figura immensa- nonostante la sua delicata mole. Si pone d'innanzi al giovane Hiroki, nel tentativo di allungar le dita ed accarezzargli il mento. "Se vuoi esser libero--" Incalza, sottovoce, piegandosi verso il suo orecchio. "Devi saperti piegare a chi è più forte di te. Sfruttali. Appari come la peggiore delle larve; ma non tentare di mostrarti più forte. L'arroganza non è per i deboli. E l'arroganza non è per i saggi. E' arrogante chi, nel limbo, è conscio di non esser nessuno ma non lo accetta." Pelle di pesca che si ritira, resa ruvida, insensibile, dalle bende. FOSSE riuscita, gli lascerebbe una carezza materna. Zuccherina. Nonostante il suo sorriso sia quello di Lucifero. "Sono stata via molto, da Kusa." .. "Yukio Kokketsu, Hasukage; dov'è." [ck on - 10/60][Sconvoglimento di III sensi - Scoinvolgimento attivo: Tattile{Hiroki}][Hijutsu disattivata][Genjutsu;125]

23:42 Sosachi:
  [Ponte] La quiete prima della tempesta, dicevano una volta i saggi. Sosachi si volta alle parole di Hiroki pensando "questo non è molto furbo", più che altro .. un genin non avrebbe uno stuolo di adepti così. Un chunin? Può essere, ma in ogni caso, che sia un chunin o superiore, sarebbe comunque troppo forte per Hiroki. Lo è anche per Sosachi, che è un chunin. < Ok > Dice il Doku guardando Hiroki con una faccia che è un mix tra stupore e indifferenza (faccia di sosa: https://goo.gl/images/bkkd0z). Sicuramente Hiroki ha la lingua troppo lunga e non ha di certo esperienza, visto che una cosa del genere sarebbe costata cara alla sua epoca, quando praticamente gente come Azrael Nara lo voleva morto per un banale furtarello e una presa in giro insieme a Kuricha Yakushi. Lo sguardo torna su Kurona, ammaliante nelle sue forme, quasi spettrale, ma allo stesso tempo ipnotica, quasi come se fosse una creatura angelica. Quelle pozze nere, gli ricordano l'arte che padroneggia Yukio, ma non è assolutamente certo, d'altronde il mondo ninja riserva sempre un sacco di sorprese. Quelle due parole di Kurona pesano più di un'intera discussione < Non credo tu lo voglia scoprire, c'è chi morirebbe .. dalla voglia di scoprirlo, però > Quindi si ferma a guardare la ragazza che poi pare fare qualche cosa a Hiroki. < uhm? > Vede la scena e sente le parole della ragazza < Oto, il mio Paese .. > Percepisce che cosa stia succedendo, dal momento che si avvicina a Hiroki e percependo quello che dovrebbe essere il dolore avvertito dal giovane < Lascialo, prendi me piuttosto. E' un giovane genin, imprudente. > Dice, quasi con fare fraterno, ma senza muoversi o scomporsi, c'è da usare i metodi giusti con le persone giuste. < Sei stata lontana da Kusa .. > Non capisce, non può pensare sia Kurona, anche perchè per tutti lei è deceduta. < Posso accompagnarti io da lui, ma prima, dimmi il tuo nome. > Chiede, vuole sapere .. è curioso, forse più interessato di quel nome, che delle condizioni di Hiroki. [Chakra on][Arte del veleno 2]

23:55 Hiroki:
  [Ponte] Attimi,il flusso celebrale viaggia tranquillo finchè la donna,mostra ciò che è in grado di fare.Non è un genjutsu come gli altri,dove è riuscito anche a rilasciarli o a farsi manipolare per scoprirne gli effetti.Qui si tratta di roba seria,anche se volesse arrivarci mentalmente la tecnica è molto più complessa,difatti oltre al dolore mentale per la "perdita"dell unghia,il corpo del genin è sovrastato dal malessere più totale causato dall'illusione stessa.Kurona si avvicina,in quegli istanti,dove il tempo rallenta,dove si viene catapultati non si sa dove,avverte la rottura dell'ultima falange.Non può contrastarlo,non può rilasciarlo è troppo.Una carezza seguita da consigli,sfiora il volto pallido,il quale è totalmente contratto dai nervi,non parla,semplicemente prova a resistere,mentre il cervello come i nervi sono tutti nelle mani delle Kokketsu.Ora si può dire sta provando un vero genjutsu,vedremo come andrà finire,fatto sta come detto anche da egli stessa,stasera era meglio farsi i cazzi propri.[mente 25][resistenza 10][chakra on]

00:10 Kurona:
  [Ponte] -SOSACHI- Parole, parole, come polline al vento la sfiora lasciandola intaccata. Un po come tutto il resto. L'insofferenza che le dipinge gli occhi ha un che di malinconico, di luci e di follia che son venute a mancare mentre, cercando il senno, ha perso tutto quello che amava nuovamente. Titanio la forza psichica della Genjushita che piega il mento in avanti alle parole della Salamandra sul morire dalla curiosità. Incassa e il divertimento le si appiccica alle labbra come il rossetto sbavato dopo un bacio appassionato. Espira placidamente, lasciando andare la figura del ragazzino per ritornare in direzione dell'altro. "Tutti noi abbiamo bisogno d'inciampare." Per quel che riguarda il lasciar perdere il giovane. "E di sbagliare." Quasi lascia presupporre clemenza in direzione dello Yakushi, anche lui originario di Oto. Esternalmente lei, è come una corolla bianca. Come una giornata di vento assente. Le ciocche si muovono, avide, tra e sulle spalle scivolando sulla pelle coperta da bende- o nuda, bianca come neve. E così, con lo stesso torpore dell'inverno muove i propri passi in direzione di Sosachi. "Perchè ti sacrifichi per gli altri, Salamandra?" Soffia e scivola, acqua cristallina tra le ciocche bionde dell'altro. Le dita delicate poggiano il palmo verso la tempia, andando a far scivolare falangi e polpastrelli. Cerca- ma non lo fa velocemente. Oh no. La geisha canuta muove dita come legnetti morbidi sulla pelle, senza sentirla davvero vicina a se. Ed è una sensazione che le si riflette negli occhi; Tristezza e lontananza. E' la prima ad esser distante. Ed è sempre la prima ad aver desiderato e preteso amore. Dal proprio uomo. Dai propri cari. Brancola lo sguardo e, per qualche istante- carezzando la guancia di Sosachi, si ritira richiudendo le falangi in un pugno. "Kurona." Buffo; Nero. Si chiama "Nero" lei che è così pallida. Quante bugie nasconde, questa donna. "Kurona Hanabutsuji; Ninja dell'Erba in ritiro. Sacerdotessa del tempio Kokketsu." Eremita tornata dai suoi demoni. Espira, porta il kiseru alle labbra e da fuoco al tabacco dall'odore dolciastro, ma non fruttato. -HIROKI- Per Hiroki la prospettiva si assottiglia, differisce da quella con Sosachi. Kurona prende e ribalta la sua realtà finendo per esser loro due da soli in una stanza d'ospedale bianca senza porte ne finestre. Kurona rimane d'innanzi a lui, uguale. Ma la sua voce rimbomba ovunque, in quelle pareti- nelle sue orecchie, sulla sua bocca. Rimane in piedi, proprio com'era prima, d'innanzi a lui. Con la mano torpida sul suo viso. [gen]"Mi hai capito, Hiroki?"[/gen] Una domanda, semplice- e lo sguardo di Kurona che curiosa in quello non più dolorante dell'altro.[ck on - 12/60][Sconvoglimento di III sensi - Scoinvolgimento attivoi: Tattile - Visivo - Uditivo{Hiroki}]

00:20 Sosachi:
  [Ponte] Hiroki soffre, sicuramente il Genjutsu è troppo potente per un genin del suo livello, specialmente se a farlo è un ninja abile in quell'arte. Dannazione a Hiroki ed a quella sua linguaccia. Da una parte se lo merita, dall'altra gli spiace, doveva proteggerlo. Non sa che cosa stia passando per la testa del giovane Hiroki, ma sicuramente non è piacevole, non lo mette in dubbio. Si rivolge a Kurona, la vede nella sua veste bianca, candida come la neve. < Lascialo andare, tutti devono ammettere dai propri errori, ma penso possa bastare. > Dice < Tutti sbagliano > Dice, proprio lui dice che tutti sbagliano, specialmente dopo il recente abbandono che ha subito < Tutti sbagliamo, nessuno è perfetto, la perfezione è noiosa. > Quindi sente la sua mano sfiorargli la guancia, una mano calda, ovattata quasi, non si scosta, ma lascia che la ragazza faccia quello che deve, per ora non ha cattive intenzioni. < Kurona > Ripete il nome, l'ha già sentito. Sì, ora si ricorda < Kurona Kokketsu, che cognome importante > Dice. Ryuuma e Yukio sono parenti, presumibilmente < Sosachi Doku, chunin del villaggio. Ma penso che tu mi conosca già. E' sempre un piacere ritrovare persone .. amiche, sebbene in questo mondo siano più le persone di cui non fidarsi, di quelle di cui fidarsi. > Sorride, andando a prendere con la mano quella di Kurona, quella con cui gli stava sfiorando la guancia, e gliela abbasserebbe senza avvelenarla, sia chiaro. Fidarsi si, ma non fidarsi è meglio. < Non volermene, ma il tuo ritorno mi lascia perplesso. Lascia Hiroki, ti porto da Yukio. > Dice in direzione della ragazza, sperando lasci andare il giovane. [Chakra on][Arte del veleno 2]

00:34 Hiroki:
  [Ponte] La sua mente ha smesso da un bel pò di registrare nozioni,per ora c'è solo malessere e dolore,il tutto svanisce quando la donna porterebbe sia lei che il marmocchio in un'altra dimensione.Il bianco dei muri senza porte e finestre lo acceca,socchiudendo gli occhi guarda per quel che riesce la donna nel suo aspetto.Il suono delle sua voce insieme alla luce lo disturbano,fortunatamente però il senso di malessere ed il dolore lo hanno abbandonato.Gli pone una domanda alla quale risponde con un ghigno sul volto<n-non sarò m-mai una larva>balbetta riprendendosi pian piano e capendo di trovarsi all'interno del genjutsu<infatti non accetto lo accetterò mai,so di essere un annullità,ma solo con i più forti,buoni o cattivi che siano si può migliorare>sibila stringendo gli occhi tra il rimbombare e la luce<o vivo al massimo raggiungendo i miei obiettivi o vuol dire che questa non è la mia strada..ad ogni modo grazie>conclude svelando alla donna che alcuni obiettivi in realtà li ha,non svelerà mai quali siano.Aspetterebbe il suo destino,d'altronde non prova nemmeno a rilasciare quel genjutsu.Intanto che aspetta prova a godersi la dolce fine,con una visione di tutto rispetto anche con tanto di bende ovunque.[mente 25][res 10][chkra on]

00:41 Kurona:
 Non lascia andare Hiroki, ma in compenso, ritira la mano senza permettergli di toccarla. O almeno ci prova. Un po come se si fosse appena ricordata qualcosa -quale, degli abusi subiti?-. La violenza nel gesto /ritirare la mano/ grava sulla pelle di Kurona, sul fruscio delle vesti che strillano quando appoggia la mano al centro della gola muovendo un passo indietro, rispetto al chunin. "No." Lapidatoria, mentre scivola a sistemarsi l'haori sulle spalle portandosi la pipa alle labbra. Tira, invade petto e bocca con fumo biancastro che vomita dalle narici. "No- no- non vorrai essere in quella stanza quando io rincontrerò mio marito." Non è mai stato un segreto, che Kurona e Yukio avessero una relazione piuttosto intima. Ne che i figli di Yukio, Joji e Hime, siano in realtà i figli di Kurona, e Yukio. Messi al mondo dalla Special Jonin molti anni prima. Non specifica oltre sull'argomento, piuttosto riprende a camminare proprio in direzione della Magione di Yukio in attesa che l'Okiya sia restaurata del tutto dall'ultima grande guerra della Liberazione. Sventola la mano che aveva accarezzato il Doku in aria, leggera, lasciando dietro di se l'indelebile odore di the e sangue che pare inseguirle le dita. "Se ti è a cuore, prenditi cura di quel che potrebbe diventare. Se non ti è a cuore, smettila di fare l'ipocrita. E' solo una persona. E di persone e mosche il mondo ne è pieno." Recide, come la lama di un coltello, mentre se ne va via senza dir altro a Sosachi. [HIROKI] Kurona sembra divenire evanescente, per quanto il torpore della sua carezza rimanga li, vicino a te, contro la guancia. Sorride, amorevole, alzando la schiena dalla posizione solo per curvarsi di qualche grado. "Guardati. SEI, una nullità. E' la realtà. Lo siamo stati tutti all'inizio. Ed è ammettendolo, è essendo /nessuno/ che si arriva ad esser qualcosa. Chi tace, sente di più. E chi sente di più, diviene più saggio. Impegnati Hiroki. Lascia che Sosachi t'insegni. Essere un ninja, non è solo manovrare le arti. E' avere un etica e seguirla al costo della propria vita." E mentre Kurona, per Hiroki e per Sosachi diventa una triste sfumatura oltre il ponte, con lo sguardo malinconico di chi sta cercando qualcosa- soffia via dalle labbra, udibile a tutti e due. <O al costo della vita di chi ami.> [END]

00:48 Sosachi:
  [Ponte] Le cose non vanno come devono andare < Dovresti cominciare a fidarti di più. Non ti faccio del male, non ne ho motivo. > Dice in direzione di Kurona. < Non mi interessa, fate quello che dovete, ne ho basta di queste trame tra i piani alti. > Dice, in effetti da giovane ne aveva passate a causa di persone che si erano prese gioco del Doku. < Non mi è a cuore più di quanto stia a cuore a te. Solo che è indifeso, non può ribellarsi, è troppo debole per opporti resistenza. > Dice in direzione della donna che ormai rimane solo una sagoma, una figura, un alone nell'orizzonte. < Andiamo Hiroki > Direbbe al giovane caricandoselo sulle spalle. Direzione? Ospedale? No, casa di Sosachi, per farlo riprendere e poi spedirlo a casa. Non può lasciarlo di certo lì in quello stato. [END]

00:52 Hiroki:
  [Ponte] Ascolta quei consigli,con la felicità di chi ancora una volta per grazia divina ha salvato le chiappe.Sorride teneramente verso Kurona,iniziando a mettere in pratica il di lei consiglio,stanco e incasinato fisicamente e mentalmente si lascia caricare a peso morto,lasciando quei nemmeno 40 kg sulle spalle di Sosachi.Rimarebbe silente,provando a non addormentarsi,si sente tranquillo,forse gli dei o gli stessi ninja li vogliono bene.Socchiude gli occhi,ma con un sorriso stampato in volto andrebbe via,non avendo la possibilità di vedere la donna andar via.[end]

Sosachi e Hiroki si incontrano sul ponte quando una vecchia presenza torna a far visita al villaggio di Kusa: Kurona. Subito Hiroki viene preso in un genjutsu a causa della sua arroganza, mentre gli altri due parlano di altro e, in particolare, del ritorno della Kokketsu a Kusa.