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15:07 Hikari:
 Sole che si affaccia sul territorio che circonda il villaggio dell’Erba. Era ora che la pioggia lasciasse spazio a un meteo più piacevole, e che soprattutto consentisse di lasciare le mura kusane senza troppi problemi. Infatti una visita al Bosco dei Ciliegi non sarebbe stata molto opportuna se avesse piovuto. E’ proprio qui che in questo momento si trova la giovane genin di Kusa, più che decisa a non rimanere chiusa nel suo piccolo monolocale a lasciarsi tartassare da cattivi pensieri. Proprio questi affollano la mente di lei, che da tempo non riesce a contattare il suo amato. L’ultima volta che ha potuto vederlo è stato a Konoha, un giorno prima che venisse rilasciato dall’ospedale e prima che lei affrontasse la finale del torneo. Poi, da quel momento, nulla. Successivamente, è stata invece lei a dover passare del tempo ricoverata a causa delle ferite riportate. Durante la convalescenza, nessuno è venuto a farle visita: né Shitsui, né Ikkino. I suoi compagni di team sembrerebbero in qualche modo scomparsi. Per tutto il tempo non ha fatto altro che ripetersi che avranno avuto qualche contrattempo, un imprevisto, una missione. Qualsiasi cosa. Ma poi, parlando con il medico che l’ha curata, si è insinuato in lei un atroce dubbio che non le dà pace e che allo stesso tempo lei non vuole alimentare: lo avranno fatto di proposito? Possibile che di loro volontà non abbiano voluto informarsi sulle sue condizioni? Impossibile, non può crederci, non vuole crederci. Sicuramente ci saranno dei motivi validi, è questo che si ripete da settimane. E se invece fosse successo qualcosa di grave? Lei non potrebbe far nulla in quanto non ha loro notizie, a chi dovrebbe rivolgersi? La testa sembra scoppiare. Per trovare un attimo di pace e riprendere il controllo di se stessa, ha deciso di dirigersi nel luogo in cui altre volte ha potuto ritrovare un briciolo di tranquillità. I rami dei ciliegi ondeggiano elegantemente assieme al debole vento che attraversa le fronde. Piogge di petali le abbandonano, cadendo ai piedi della ragazza, intenta a camminare ignorando il peso che ha sul petto. Si sente spesso sul punto di scoppiare, ma cerca di trattenersi in tutti i modi. Decide di sedersi sotto lo stesso ballatoio dove ha passato una serata diverso tempo prima e in cui ha avuto modo di conoscere il ragazzo che l’avrebbe poi curata. I capelli assecondano la lenta corsa del vento, liberi. Indossa una maglietta a mezze maniche viola, che le arriva appena sopra l’ombelico, coperto invece da una gonna bianca a vita alta, che raggiunge più o meno la metà delle cosce. Ai piedi, il nuovo paio di scarpe che ha comprato una volta tornata da Kusa: rosa con la suola bianca, che le lasciano scoperta la caviglia. Il coprifronte questa volta è legato attorno al collo invece che sul capo. Non ha molte armi con sé, solo tre kunai riposti nell’apposito contenitore ben fermo sulla gamba sinistra. E’ un po’ che non porta con sé tutto l’equipaggiamento, ma ritiene di non averne bisogno, per ora. [Portakunai: 3xkunai]

15:13 Raido:
  [Bosco] Il sole splende alto nel cielo, una sfera gialla che illumina tutto quello che vi è intorno i cui raggi si abbattono sulla Terra con grande forza e potenza. Oramai il mondo è nel pieno della primavera, i ciliegi sono in fiore, la vegetazione torna a essere rigogliosa come non mai. E' da poco sceso dal treno, è partito da Konoha per dirigersi al palazzo del governo dove ha le solite pratiche da sbrigare, i vari fogli da compilare e scrivere, la solita routine che non disprezza ma nemmeno ama. Prima di recarsi in "ufficio" ha deciso di fare una piccola e veloce passeggiata per il bosco dei ciliegi, un luogo dove solitamente si incontrano gli innamorati oppure dove vanno le persone che ricercano un po' di pace in quel di Kusagakure. Indosso porta un armatura pesante in parti metalliche fabbricata in proprio a ricoprire ogni angolo del corpo dandogli una maggiore resistenza ai colpi subiti; sugli avambracci e sulle gambe sono stati posizionate apposite protezioni ovvero vambracci e schinieri; sopra il busto porta un kimono bianco che corre lungo tutto il corpo fermandosi all'altezza delle caviglie, maniche lunghe e larghe fino al polso. Il kimono è chiuso con una cintura rossa intorno alla vita e, sopra il kimono ha una piccola armaturina in metallo che ne copre il busto avente piccoli spuntoni sulla parte alta del petto che non vanno a intaccare il collo. Nell'orecchio ha una trasmittente per tenersi in contatto con gli altri nonostante la distanza. Sul fianco sinistro ha la sua katana messa all'interno del fodero e imbevuta di un veleno composito speciale; sulla schiena, sempre alla vita, sia a destra che a sinistra ha due portaoggetti contenenti: 1 tonico recupero chakra speciale, 2 tonici coagulanti, 2 confezioni di fili di nylon conduttore, 5 carte bomba, 2 bomba luce, 2 fuda con all'interno di ciascuno un tronchetto per la sostituzione e 2 fumogeni. Intorno alla coscia di entrambe le gambe vi sono posizionati due porta kunai e shuriken contenenti 9 kunai a tre punte, tre per scompart, 9 shuriken 3 per scomparto. Nel portaoggetti ha posizionato un fuda con all'interno un respiratore per eventuali evenienze subacquee. Sui polsi di entrambe le mani ha posizionato due fuda, uno per polso. Nel polso destro vi è sigillata una nodachi imbevuta di veleno allucinogeno di livello S, nel polso sinistro una katana a doppia lama le cui lame sono imbevute di veleno allucinogeno di livello S. Sulla cintura che lega la vita ha posizionato un altro fuda, sulla sinistra, con sigillata all'interno una zanbato. Sul petto, precisamente sul pettorale destro, vi è piegato in modo che si veda solo il kanji "potenza" ha applicato 1 fuda potenziante; sul pettorale sinistro, invece, ha posizionato una particolare fuda speciale con il sigillo "potenza" dotato di forza maggiore. In ultimo, legata sulla schiena, ha lei, la samehada, la grande pelle di squalo ottenuta dal Kokketsu. Essa è avvolta in delle fasce bianche per coprirne le scaglie di squalo il quale hanno il potere di risucchiare il chakra nemico e non solo. Il chakra scorre in corpo, forte e potente come si addice a un maestro di spada la cui lama è elegante e raffinata quanto veloce e letale. Sulla parte destra del collo, in basso, vi sono stampati in rilievo 3 tomoe nere, simbolo del patto fatto con il diavolo. Ha con se tutto l'equipaggiamento possibile, oramai ha preso il giro a portarsi dietro ogni cosa quando esce da un villaggio, questo mondo non è sicuro e i pericoli sono fin troppi per permettersi di essere disattento. I passi si susseguono tranquilli, non ha fretta e si gode il paesaggio intorno a se, presta attenzione agli alberi, agli animali che giacciono su di essi e il viso si mostra rilassato, senza problemi, felice. [Chk on][Tag se necessari]

15:34 Hikari:
 Lascia che il vento la culli. Vorrebbe che con esso tutti i pensieri potessero volarle via e sparire chissà dove. Un bella fantasia, non c’è dubbio. Magari, proprio in questo momento, le persone a cui sta pensando stanno varcando il cancello d’entrata del Bosco, magari in qualche modo hanno saputo che lei si trova lì e magari vogliono spiegarle per quale motivo sono scomparsi da un giorno all’altro. Sì, sarebbe bello. Chiude gli occhi la giovane, lasciando che l’immaginazione prenda il sopravvento sulla realtà. Ritorna con la mente a quel giorno sulla ruota panoramica, all’immagine di lei e Shitsui assieme, vicini. Le guance acquisiscono un colorito più roseo, mentre le labbra si allungano involontariamente in un sorriso. Cosa darebbe per riprovare quelle stesse emozioni ancora una volta. Vorrebbe che la propria fantasia sia così forte da potersi trasformare in realtà. Potrebbe riaprire gli occhi in questo momento e trovare i suoi compagni proprio lì, dinanzi a lei. Al solo pensiero, il cuore le batte, nonostante sappia che le probabilità sono una su un milione. Lo faccio, pensa. Conterebbe quindi fino a tre, anzi no, fino a dieci, come se aumentare l’attesa potesse rendere più realizzabile la speranza. Uno. Sospirando, stringe il bordo della gonna a pieghe tra le dita. Due. Il sorriso non ha ancora abbandonato il suo viso. Tre. Non riesce più a trattenersi. Quattro, cinque… fino a dieci. Riapre gli occhi. Davanti a lei il ballatoio, i petali dei ciliegi, gli alberi. Osserva la zona, ma non c’è nessuno. Una misera fantasia, lo sapeva. Rimane in silenzio, imbarazzata, impietosita da se stessa. Il sorriso speranzoso si trasforma in un sorriso sarcastico. La mano destra si allunga verso il capo, passando poi tra i capelli, mentre un sospiro abbandona le labbra di lei. < Brava. > un sussurro nel vento. Gli occhi si sono inumiditi, ma lei non se ne è accorta. Un lieve bruciore alla gola, ma anche a questo non vuole farci caso. Non vuole ammettere a se stessa di essere sull’orlo del pianto, un’altra volta. Solleva poi lo sguardo, tornando ad ispezionare ciò che la circonda. Una figura di cui prima non si è accorta sta attraversando il parco. Sembra un tipo piuttosto particolare: capelli lunghi bianchi, una strana armatura. Ha con sé delle spade, sembra, ma da quella distanza Hikari non riesce a decifrare il tutto molto bene. Lo continua ad osservare, dunque, cercando di cogliere quanti più particolari possibili. In questo modo forse eviterà di pensare. [Portakunai: 3xkunai]

15:55 Raido:
  [Bosco] Non ferma il proprio passo, si gode quel silenzio che solo determinati posti riescono ad avere. L'ultima volta ha parlato con una genin nella prateria della memoria, un luogo solenne e con una pace priva di eguali, lo stesso posto dove ha conosciuto Kaori più di un anno fa. Ha tanto da dare a quel luogo, lo ringrazia sempre per ciò che ha fatto, ringrazia le prateria per averli fatti incontrare, averli uniti in un modo così indissolubile. La vita gli ha riservato alti e bassi ogni giorno, specialmente in questo ultimo periodo che lo ha visto impegnato in lotte al limite dell'umano, ha messo in pericolo la propria vita per salvare il proprio futuro, ha combattuto battaglie di una grandezza troppo elevata persino per lui e ora si sta godendo il meritato riposo, si può definire davvero felice avendo tutto ciò che si può desiderare dalla vita. I passi si susseguono ancora uno dopo l'altro, ne veloci ne lenti ma il giusto per farlo progredire in quella stradina che attraversa tutto quanto il bosco ed è qui che nota le varie coppiette, la gente che cammina, persone sedute sulle panchine a godersi il pomeriggio, è un bel posto dove passare il tempo in compagnia ma anche in solitudine eppure in tutto questo si sente osservato. Come al solito mantiene alta la guardia, i sensi sono sempre all'erta non lasciando scappare niente, non si fa sfuggire niente per la paura di ricevere spiacevoli sorprese come un attacco a sorpresa. Questo lo porta a essere molto cauto durante le sue escursioni all'esterno del villaggio. Avanza silenzioso, testa alta a guardare avanti a se mentre gli occhi si muovono da destra verso sinistra e viceversa alla ricerca di quel qualcuno che l'osserva. E' una terribile sensazione quella che sta provando e vorrebbe farla cessare immediatamente e poi, alla fine, qualcosa trova. Davanti a se, seduta, trova una ragazza con il capo rivolto verso di se, viene osservato, guardato scrutato man mano che si avvicina <Mh> meglio scoprire il perchè di ciò, può rendergli la passeggiata più tranquilla che mai. Si avvicina mantenendo la solita velocità nel passo, tranquillo e pacata fino ad arrivare nei pressi della Yoton <C'è qualche problema?> il tono è calmo, un mezzo sorriso è formato sul viso dell'albino mentre rivolge a Hikari quella domanda. Perchè continua a guardarlo? Magari adesso può scoprire la risposta. [Chk on]

16:10 Hikari:
 Osserva l’altro nei suoi movimenti. Sembrerebbe tranquillo, magari anche lui, proprio come lei, ha deciso di passare del tempo in quel luogo in cerca di un po’ di pace. Man mano che si avvicina, la ragazza riesce a delinearlo meglio. Sono proprio spade quelle che ha con sé, una su un fianco e l’altra dietro la schiena. Che abbia le stesse abilità del suo compagno Ikkino? Potrebbe darsi. In più, quell’armatura decorata con delle “borchie” è piuttosto particolare, non ne ha mai vista una simile. Sta proseguendo in direzione di lei, guardandosi attorno. Che si senta osservato? Pare essere sull’attenti, come ogni ninja dovrebbe fare d’altronde, ma in qualche modo potrebbe essersi accorto che effettivamente qualcuno lo sta osservando, e quel qualcuno è proprio lei. La diverte la cosa, ha curiosità di vedere per quanto tempo l’altro non capti la sua presenza. Non passa molto prima che le iridi di lui incontrino la figura della genin seduta sul ballatoio. Un brivido le percorre la schiena per l’essere stata scoperta, e non può fare a meno di lasciarsi scappare una debole risata a quel contatto visivo. Ma ecco che, quando lo sconosciuto decide di avvicinarsi maggiormente, finge un’espressione innocente, quasi svampita. Il ragazzo si presenta a lei in modo pacato, gentile, che quasi la fa sentire in colpa per aver in qualche modo “giocato” con lui, se così potrebbe dirsi. < Come? > una domanda rapida, che non aspetta una risposta < No, no. > direbbe, agitando le mani < Ero solo incuriosita dal tuo equipaggiamento. > e con un cenno del capo indicherebbe l’armatura e le spade. Deve ammettere di essere un po’ agitata, questo comportamento da ragazzina non le si addice e soprattutto non le era mai capitato. < Mi dispiace se in qualche modo ti abbia disturbato. > [Portakunai: 3xkunai]

16:28 Raido:
  [Bosco] Ogni volta che incontra qualcuno si rammenta quanto sia cambiato nel corso del tempo, soprattutto da quando è arrivato da Kiri per aiutare Kusa. Se una cosa del genere fosse successa prima, avrebbe certamente rimproverato la ragazza o quanto meno sarebbe andato direttamente al punto senza sorrisi e senza dimostrarsi un tipo tranquillo. Ora invece è tutto quanto diverso, non vi è quasi più l'istinto del kiriano, non è più così distaccato gli altri da impedire a chiunque di avvicinarsi e impedire a se stesso di avvicinarsi a qualcuno. Gli insegnamenti rimangono, non può scacciarli completamente, i suoi ideali restano immutati ma è il carattere che, in qualche modo, si è ammorbidito sempre di più fino a renderlo quasi un agnellino. Per questo motivo si avvicina a Hikari e scegliendo un approccio quanto mai tranquillo. Nota la reazione della ragazza, divertito dal suo modo di fare avendola presa in contropiede molto probabilmente. Vorrebbe ridere ma si trattiene anche in questo caso preferendo mantenere un sorriso più contenuto, un sorriso che porta le labbra ad allargarsi di poco e gli occhi a socchiudersi. Ode il suo dire e la bocca assume una forma a O con un'espressione sorpresa a formarsi sull'intero viso <Non si preoccupi> da del lei a tutti coloro che non conosce, sia piccoli sia grandi, questione di rispetto più che altro, complice un insegnamento duro e distruttivo da parte di Hotsuma anni e anni fa <Il mio equipaggiamento?> guarda all'indietro portandosi verso la samehada per poi guardare la propria armatura. Nessuno ha mai fatto delle osservazioni sul proprio vestiario o sulle proprie armi, certo, più di qualcuno ha dimostrato una certa curiosità verso la samehada ma quasi nessuno ha mai domandato su di essa se non Kaori durante la permanenza a Iwagakure <Ti interessano le armi?> domanda curioso questa volta ma ora, lo sguardo si sofferma sul viso della genin, come se l'avesse vista da qualche parte prima di questo momento. Cerca di ricordare dove l'ha adocchiata ma i ricordi sono molti e non sa a quale evento associarla <Ma..hai partecipato al torneo dei villaggio, non è vero?> forse è l'evento che più di tutti potrebbe aiutarlo a ricordare. Ha seguito gli special jonin e non è una di loro, non è un Jonin, molto probabilmente potrebbe essere una chunin o una genin. [Chk on]

16:46 Hikari:
 Fortunatamente, l’incontro non si rivela imbarazzante come la ragazza ha temuto. L’altro pare un tipo piuttosto alla mano e non irascibile, per fortuna. Già una volta le era capitato di essere colta sul fatto mentre osservava un uomo, piuttosto imponente e che non sembrava essere proprio un agnellino, e in quel caso il suddetto elemento le aveva fatto cenno di avvicinarsi e le aveva persino proposto di lavorare in un bordello. Dio, meglio non pensarci. E’ stata la prima e l’ultima volta che lo ha visto. < Dammi del tu, ti prego. > una seconda risata accompagnerebbe quelle parole, in quanto è la prima volta che qualcuno le si rivolge in quel modo. E’ strano sentirsi dare del “lei”, la fa sentire rispettata ma allo stesso tempo più… grande? < Non proprio, ma non vedo spesso in giro persone così armate. > argomenterebbe, osservando per qualche istante le due spade. < In più, non ho mai visto un’armatura simile, è molto particolare. > solitamente non è molto sciolta con gli sconosciuti, ma sarà l’approccio di lui, l’ambiente, in qualche modo non si sente né in pericolo né a disagio. < Anche un mio compagno utilizza armi simili. > affronterebbe il discorso evitando di pensare che in questo momento sembri scomparso o irraggiungibile. Meglio parlare come se fosse tutto a posto, magari in questo modo sarà più facile convincersene. Ora sembrerebbe che sia il ragazzo a scrutarla in viso. Lei sosterrebbe il suo sguardo prima che venga pronunciata la domanda da parte di lui. < Sì, sono stata a Konoha fino a poco tempo fa. > quindi potrebbe conoscerla? Eppure, lei non si ricorda di averlo mai visto. C’è da aggiungere che non ha avuto modo di assistere a tutti gli scontri, quindi probabilmente è per questo che non ha modo di ricordarsi di lui. < Ero nel girone genin. > con molta probabilità, anche l’altro ha partecipato, ma sicuramente non in quel girone, lo avrebbe riconosciuto. [Portakunai: 3xkunai]

16:56 Kazan:
  [Bosco] Si sta aggirando senza apparente meta per quel boschetto nel lasciarsi immergere dal silenzio ovattato solamente dai rumori che offre la natura, indossa un paio di pantaloni larghi e neri che ricadono morbidi sulle gambe ed una casacca bianca aperta nei due bottoni superiori che lascia mostra di parte del petto ben definito in quel fisico longilineo. I capelli neri sono legati in una lunga coda legata con il coprifronte di Kusa che scende fino a metà schiena mentre due ciocche ribelli incorniciano il volto pallido impreziosito da due occhi celesti, così chiari da non sembrare nemmeno di questo pianeta. Continua a vagare in quella passeggiata pomeridiana finchè il rumore di qualche chiacchiericcio non attira la propria attenzione <Uh?> Mugugna solamente incuriosito dirigendo il proprio passo verso l'origine di quel rumore assottigliando lo sguardo cercando di scorgere qualche dettaglio in più

17:06 Raido:
  [Bosco] Dare del lei gli viene praticamente spontaneo, non riesce ad essere diretto verso qualcuno che conosce, sia maschio sia femmina, il suo insegnamento o codice morale gli impone questo tipo di atteggiamento con tutti quanti, nessuno escluso. La ragazza è palesemente più piccola ma ciò non gli impedisce di essere se stesso, in parte almeno <Allora> allunga il braccio destro verso la genin, la mano viene tenuta aperta in modo da poter essere presa tranquillamente <Raido Oboro> si presenta come avrebbe dovuto fare fin dall'inizio ma dire il proprio nome non è sempre una cosa positiva, in giro ci sono molti che potrebbero volerlo molto e nelle liste nere ha anche una taglia molto elevata, in pratica è un banchetto per i cacciatori di taglie che ambiscono ad arricchirsi. Attende che anche la ragazza si presenti o stringa la mano o faccia qualcosa, non lo sa, non prevede il futuro e non vuole fare ipotesi di nessuno genere lasciando il tutto al corso degli eventi <Non è mia abitudine andare in giro armato in questo modo ma gli ultimi avvenimenti che mi hanno visto coinvolto, hanno confermato che il mondo non è posto sicuro> non lo è per niente, il mondo non è sicuro, le persone sono pericolose e ogni passo può essere fatale se non si sta attenti e questo vuol dire allontanarsi da Kaori perchè non ha prestato la giusta attenzione durante le sue spensierate uscite. Nuovamente porta lo sguardo sulla propria armaturina, molto semplice ed efficace contro qualsiasi tipo di avversario <Quest'armatura proviene dal mio villaggio Natale, è un regalo di mio padre> non dice altro ma è il primo regalo che gli ha fatto il genitore per la sua promozione a chunin, il primo e ultimo regalo prima di morire lasciandolo definitivamente <Davvero? Mi piacerebbe conoscerlo allora> sorride ancora una volta ma tutti coloro che utilizzano le armi lo attraggono. Vorrebbe conoscere ogni houjutser per testare le abilità, vedere i progressi e vedere fin dove il mondo può spingersi in quest'arte. Sono le ultime parole che, però, lo fanno pensare. La ragazza ha combattuto al torneo nel girone dei genin..ecco dove l'ha vista e adocchiata. Ha seguito tutti quanti i combattimenti, compresi i genin e lei non è passata inosservata <Ora ricordo, tu sei andata in finale contro il taijutser. Bello scontro, complimenti> un cenno del capo verso di lei complimentandosi per la sua prestazione. [Chk on]

17:22 Hikari:
 E’ giunto il momento delle presentazioni, ed è il ragazzo a fare il primo passo. Si alzerebbe in piedi lei, poiché le sembra inappropriato ricambiare quel saluto da seduta. < Hikari Kurosaki. > come aveva intuito, il cognome dell’altro è lo stesso di quello del proprio compagno. Chissà, forse lo conosce sul serio, data l’appartenenza al clan. Ascolterebbe poi il suo dire per quanto riguarda il mondo. Sicuramente l’altro ha più esperienza di lei, e quelle parole risuonano solenni. Non vuole fare domande sugli avvenimenti da lui citati onde evitare di apparire troppo invasiva con qualcuno che non conosce. < Concordo. > eppure, nonostante ciò, lei continua a percorrere le strade di Kusa con tre miseri kunai, riservando l’equipaggiamento per le missioni o, ad esempio, eventi come il torneo dei villaggi. < Bisognerebbe stare in costante all’erta, anche se io dovrei essere l’ultima a parlare. > in casi come questo, in cui si trova a godersi la tranquillità che aleggia in quel luogo, è spesso con la testa tra le nuvole e poco attenta. Dovrebbe assolutamente correggere questo comportamento. < Di dove sei? > domanderebbe poi a seguito delle sue parole riguardanti l’armatura. Non sa se sia di Kusa, di Konoha, di qualsiasi altro villaggio. Forse è di Kiri proprio come lei. Non sarebbe la prima volta che le capita di incontrare un kiriano, le è già successo durante la permanenza nel villaggio della Foglia. < Si chiama Ikkino Oboro. > in risposta alla curiosità dell’altro < Forse lo conosci. > annuirebbe poi, incrociando le braccia al petto. Ecco che si fa strada nel discorso l’argomento del torneo. Ormai da quando si è concluso ha avuto modo di parlarne con chiunque incontrasse. < Grazie mille. > un sorriso per rispondere a quel complimento. < Avrei potuto cavarmela meglio. > un debole sospiro che si perde nell’aria, sempre più attraversata da una lieve nebbia che comincia a prendere piede. < Ma il mio avversario è stato davvero bravo. > Nel mentre, con la coda dell’occhio le sembrerebbe di notare una figura avvicinarsi sempre più ai due. Farebbe dunque un cenno del capo al suo interlocutore per cominicargli la presenza di una terza persona. [Portakunai: 3xkunai]

17:35 Kazan:
  [Bosco] Continua ad avanzare verso quei rumori, tranquillo, cercando di osservare chi si cela in lontananza <'sera...> Biascica, tanto per annunciare il proprio arrivo, quello sguardo, celeste limpido, come il cielo terso d'estate che si posa sulle due figure che man mano che s'avvicina diventano più definite. Continua ad avanzare verso di loro, regale nel portamento che offre alla vista, formale nel modo di porsi in quell'unico saluto che esterna mentre lo sguardo s'alterna prima sull'uno e poi sull'altra

17:40 Raido:
  [Bosco] Anche il nome gli è familiare, è la ragazza del torneo, una delle ragazze del torneo della sezione genin che, da quanto ha visto, è praticamente al femminile. Molte ragazze stanno cominciando a prendere piede nel mondo dei ninja <Piacere di conoscerti> altro del cenno del capo mentre il discorso si fa sempre più ampio. Hanno toccato un paio di argomenti abbastanza strani oltre al torneo, qualcosa di cui non si usa parlare tutti i giorni anche se, deve ammettere, che i propri dialoghi ultimamente stanno vertendo su cose abbastanza improbabile e inconsuete, più del solito ovviamente <In questo momento siamo in un periodo di pace, non vi sono minacce imminenti, una piccola distrazione può starci ogni tanto> non vuole farle pesare questo fatto, farle pesare che non è abbastanza attenta da tenersi sempre sull'attenti; al momento non ne ha nemmeno bisogno, c'è lui nei paraggi e se mai qualcuno di "minaccioso" dovesse farsi vivo, lo avrebbe affrontato senza particolari problemi in merito <Sono di Kirigakure, arrivato a Kusa un anno fa> lo dice senza porsi troppi problemi, non è un segreto il suo, a Kusa sanno più o meno tutti che è originario del villaggio delle nebbia, sanno che è arrivato da li direttamente per aiutare Yukio nella lotta contro il consiglio. Resta silente nell'udire il nome di questo utilizzatore dell'Houjutsu e, sorpresa del giorno, lo conosce davvero, lo sta aiutando a farsi strada nel clan, gli insegni i segreti degli Oboro, non tutto ma qualcosina di tanto in tanto per portarlo ad avere una conoscenza della materia sempre più approfondita <Si, so chi è, gli sto insegnando ad affinare le sue abilità nel Dojo degli Oboro> non è un suo allievo diretto, è un maestro Oboro, si ma non lo considera tale, al massimo è un adepto. Non ha voglia ne tempo di prendere con se altri genin per allenarli, Kouki è la prima e unica, almeno per adesso <Siete stati tutti quanti davvero bravo, nessuno escluso, anche tu Hikari Kurosaki> è una cosa che ripete a tutti quanti i genin, al momento la loro autostima sembra cadere a picco ma ha osservato ogni singolo scontro e può decidere in modo imparziale. Tutti quanti hanno mostrato la propria forza e tanto basta, questo è quello che pensa e quello che continua ad affermare giorno dopo giorno a tutti quanti. Nota il gesto della ragazza, il suo avvisarlo <Lo so> ha sentito dei movimenti ma non ha dato molto peso, non è qualcuno con cattive intenzioni e preoccuparsi risulta inutile. La presenza di Kaza si manifesta alla fine e la sua voce si fa sentire; volta il capo verso di lui <Sera> salutandolo ma niente di più. [Chk on]

18:02 Hikari:
 < Il piacere è mio. > rivolgerebbe all’altro un sorriso cordiale. Non pare voglia sottolineare la mancanza di attenzione di lei, fortunatamente. Lo sa già bene da sola, ma in periodi come questi, in cui ha la mente completamente affollata, non riesce a pensare ad altro. La sorpresa poi che le balena negli occhi nell’apprendere che anche lui proviene dal suo stesso villaggio. < Davvero? Anche io! > esclamerebbe. < Mi sono trasferita qualche mese fa. > continuerebbe, non che all’altro possa importare qualcosa, giusto per fare due chiacchiere. Il discorso continua poi per quanto riguarda Ikkino, e a quanto pare Hikari ha avuto proprio ragione. < Immaginavo lo conoscessi. > annuirebbe, soddisfatta di se stessa, anche se per una cosa così piccola < Spero se la cavi bene, ogni tanto fa qualche sciocchezza. > lei lo conosce piuttosto bene, e sa quanto alcune volte possa essere impulsivo. Un tipo piuttosto particolare, sì. Muoverebbe poi il capo verso l’alto e verso il basso, concordando con le parole dell’altro che elogia tutti i partecipanti del torneo. < Ti ringrazio ancora, ma cercherò di fare del mio meglio la prossima volta. > in diversi le hanno detto che è stata brava, ed è così, anche lei lo pensa, solo che avrebbe potuto fare molto di più se solo avesse usato di più la testa. Il suo interlocutore sembra aver avvertito la presenza di una terza persona prima che lei potesse fargli cenno. Fantastico, pensa. Deve avere una grande accortezza, per ritornare al discorso dell’attenzione. Il ragazzo che li raggiunge crede di averlo già visto. Sì! Qualche giorno prima, in strada. Non ricorda bene il suo nome. < Sera. > direbbe anche lei, in saluto. Purtroppo però, si sta facendo piuttosto tardi, e lei ha in mente di fare una cosa su cui medita da qualche giorno. < Mi dispiace, ma devo salutarvi. > sposterebbe lo sguardo da Raido al nuovo arrivato. < Un po’ all’improvviso, ma meglio che vada. E’ stato un piacere, Raido Oboro! > detto ciò, saluterebbe con un cenno del capo anche l’altro ragazzo, partendo poi a passi svelti verso Kusa. [End.]

18:06 Kazan:
  [Bosco] Si avvicina, le figure dei due che diventano più nitide tanto da poterne vedere i lineamenti del volto, il passo è quieto, regale in quel portamento innato che lo caratterizza mentre lo sguardo, così chiaro da sembrare quasi inumano che si alterna tra le due figure <Spero di non aver interrotto nulla, passavo solamente di qui> Cordiale nel tono che offre, accompagnando quelle parole con un piccolo sorriso che ne tende le labbra quando sente il congedo di Hikari, le palpebre che si sgranano e le labbra si schiudono in una piccola sorpresa <Ohh...> Mugugna, storcendo le labbra d'un lato prima di riportar lo sguardo su Raido <Spero non se ne sia andata a causa mia> Mormora, prima di storcer le labbra d'un lato nel mostrar una piccola smorfia mentre le spalle si alzano per avvicinarsi al volto <Non era mia intenzione interrompervi> Ancora cordiale nel tono, quieto, allargando leggermente le braccia per accompagnare le proprie parole prima di lasciar che un piccolo sospiro abbandoni le proprie labbra

18:21 Raido:
  [Bosco] Le sorprese non finiscono nemmeno qui, la ragazza è una kiriana proprio come lui e sta notando che molti sono gli shinobi provenienti da Kiri risiedenti a Kusa, forse questo villaggio sta cominciando a emigrare verso l'erba. Non capisce il perchè, non capisce il motivo ma è felice che almeno non è solo in quel posto, anzi, vi sono altri che provengono dal suo stesso <Oh, molto bene, ci sono tanti Kiriani in quel di Kusa a quanto pare> lo dice persino ad alta voce andando a confermare il suo pensiero in merito alla questione delle nebbia <Non lo so, per ora ci ho solo combattuto ma ho visto troppo poco per poterlo giudicare a pieno> hanno fatto un piccolo scontro, niente di troppo impegnativo alla fine, quel che basta per vederlo in azione e farsi un'idea del suo modo di combattere contro avversari più forti ed esperti. Il torneo torna ad essere l'argomento preponderante, si parla della sua prestazione in quella sede, non l'ha disprezzata, tutti i genin gli sono piaciuti alla fine, chi più, chi meno, alla fine tutti quanti hanno dimostrato ciò che valgono <Sempre, bisogna sempre impegnarsi e migliorare> nonostante il proprio grado, continua a migliorare anche lui, giorno dopo giorno si allena, combatte contro se stesso cercando di superare i propri limiti e giungere a un certo tipo di perfezione. Il giovane genin giunge in quel luogo e, allo stesso tempo, è Hikari a doversene andare, peccato, hanno appena iniziato a grattare la superficie <Il piacere è mio> un cenno del capo verso la ragazza per poi portare lo sguardo su Kazan il quale va a scusarsi. Inarca un sopracciglio nel sentire tali affermazioni da parte da costui <Non preoccuparti ragazzo> è sicuro che non sia colpa sua e non ha interrotto niente alla fin fine, non hanno fatto niente di che, solo chiacchiere del più e del meno. Scruta il giovane dall'alto in basso, sono alti quasi uguale e non dovrebbe essere difficile inquadrarlo ma è la sua figura che lo porta a pensare, a riflettere <Hai un aspetto familiare, ci siamo già incontrati?> anche qui la curiosità prende il sopravvento. Forse lo ha visto nei registri dell'accademia, forse in giro per Kusa ma il suo aspetto gli ricorda qualcosa, una figura abbastanza lontana. [Chk on]

18:28 Kazan:
  [Bosco] Mantiene lo sguardo su Hikari mentre se ne va e solamente quando ha lasciato il posto ruota il capo per riportar l'attenzione su Raido, quello sguardo azzurro, limpido che par quasi mostrare la chiarezza d'un animo tutto da scoprire che cerca lo sguardo dello Shinobi quando torna a parlare con lui <Oh bene, non mi piace essere la causa della dipartita di qualcuno, almeno, non in questi casi> Commenta, lasciando che le labbra si tendano in un piccolo sorriso, un sorriso che scema subito dopo quando lui torna a parlare, le sopracciglia che s'arcuano entrambe <Mhm...> Mugugna, quando lui gli pone la domanda, il labbro inferiore che vien preso tra i denti mentre le spalle s'alzano ad avvicinarsi al volto come in una sorta d'imbarazzo <Non credo> Commenta, lasciando spaziare lo sguardo sulla figura dell'uomo <Però probabile che mi sbagli, certe volte non ho buona memoria> Cerca di salvarsi in quelle parole che gli dona, tendendo nuovamente le labbra in un piccolo sorriso <Kazan> Si presenta solo alla fine, solo con il nome, evitando il cognome, quel cognome che par non rappresentarlo più da quando ha saputo che non è figlio di quella famiglia che l'ha cresciuto ma che è stato trovato da qualche parte, senza conoscere la sua vera origine. Torna silente infine, alzando solamente la mano destra nel porgerla a Raido così da completar quella presentazione mentre lo sguardo torna fisso su di lui

18:42 Raido:
  [Bosco] A nessuno piace essere la causa della dipartita di qualcuno, capisce ciò che prova il giovane anche se non si è mai trovato in una situazione del genere o se è successo, è sempre riuscito a tirarsene fuori senza troppi problemi <Penso che se fossi stato tu la causa, ti avrebbe guardato male, non credi?> è consuetudine fare una cosa del genere, lo ha visto fare molte e molte volte nel tempo. Non è lui la causa ma dal tono utilizzato dalla ragazza e dalla sua espressione, è facile dedurre la sua fretta, probabilmente un impegno ricordato all'ultimo momento, chi lo sa, tutto può essere ma son cose che non lo riguardano, non sono fatti suoi sapere ciò che passa per la testa degli altri, a meno che non stia indagando su qualcosa di concreto. Lo sguardo permane fisso sul volto del giovane, gli ricorda tanto un Uchiha; l'ultimo che ha visto di quel clan è Hitachi Uchiha e l'aspetto si palesa simile, molto più di quanto si possa immaginare e non solo, ha un aspetto simile anche allo stesso Madara, che sia un membro di quel clan? Non lo sa ma ancora per poco, adesso sta indagando per togliersi questa piccola curiosità improvvisa. Allunga il braccio destro, la mano aperta va ad afferrare quella dell'altro stringendola, non troppo forte ne troppo piano, il giusto per non fare male <Raido Oboro, Jonin di Kusagakure> il nome completo compreso di titolo, questa è la sua presentazione in veste ufficiale anche se non porta mai il copri fronte con se o un giubbotto shinobistico. Quel tipo di vesti non gli piacciono, nemmeno a Kiri ha mai indossato qualcosa del genere ritenendoli scomodi e poco adatti a una missione, li si riconosce troppo <Probabile che ti abbia visto da qualche parte per il villaggio, sei un affiliato degli Uchiha per caso?> una domanda più diretta non può esistere. [Chk on]

18:49 Kazan:
  [Bosco] Stringe la mano di Raido per alcuni istanti, ricambiando la stretta per poi allentarla e riportar il braccio adiacente il rispettivo fianco, ne ascolta le prime parole e scrolla le spalle <Sarà così, ma alla fine, credo non mi importi più neanche tanto> Borbotta, storcendo le labbra, come se quella preoccupazione precedente fosse svanita in un istante, come se quelle domande fossero solo pura formalità più che reale interesse. Ne ascolta la presentazione e sgrana le palpebre <Ohh... un Jonin> Esclama, tendendo le labbra in un ampio sorriso <Io sono diventato Genin da poco> Commenta, alzando la mano destra ad indicar il coprifronte che però, in questo caso, tiene legati i capelli neri in una lunga coda quando ne sente l'ultima domanda. Il sorriso scema così come lo sguardo che s'incupisce <Uchiha?> Ripete quella parola, prima di scuotere il capo <Beh...> Mormora ora, le labbra si serrano tra loro, resta in silenzio alcuni istanti prima di sospirare e rialzar lo sguardo su di lui <A dir la verità non sono affiliato di nessuno> Commenta, portando il labbro inferiore tra i denti <Ho scoperto da poco di essere un trovatello, che quella che ritenevo la mia famiglia non lo è veramente e che tutto questo tempo ho creduto di essere chi in realtà non sono> Quasi uno sfogo in quelle parole che dona, scuotendo più volte il capo <Per cui no, non sono un affiliato e sinceramente, non so neanche io chi sono veramente> Apatico in quelle ultime parole che dona, allargando le braccia per accompagnare quelle parole e nulla più, sospirando appena nel riportar le braccia adiacenti i rispettivi fianchi

19:00 Raido:
  [Bosco] Un genin, forse ha visto il suo nominativo con foto negli uffici del palazzo del governo, un posto dove si reca per svolgere un lavoro decente cercando di aiutare Yukio come meglio può ma non può dar tanto retta alla fine. Il matrimonio è alle porte e passare del tempo a Kusa sta diventando veramente impossibile, far conciliare vita privata con il lavoro è davvero difficile e non si è mai trovato in una situazione del genere. Non lo spaventa ma lo sta stancando, vorrebbe riposare al momento, dormire per giorni interi senza pensare ai suoi doveri di shinobi <Un genin eh? Solitamente gli esami pratici li faccio io ai deshi, non mi hanno avvertito> pensa al perchè non lo abbiano chiamato. Va bene che è impegnato ma quando deve esaminare qualcuno si fa sempre trovare disponibile e pronto <Com'è la vita da Ninja, è soddisfacente?> tutti pensano che fare il ninja sia qualcosa di bello ma in pochi riflettono sul suo vero significato e sul fatto che esso ti fa rischiare la vita giorno dopo giorno, missione dopo missione. Il discorso cambia andando a parlare degli Uchiha ma ciò che ne esce è uno sfogo molto personale sul suo passato <Mh> molto sono orfani a Kusa, molti non hanno una famiglia e tanti si ritrovano soli a vivere la loro vita senza una guida che possa portarli avanti <Non demordere, con il tempo scoprirai la verità e capirai chi sei. Basta solo non arrendersi e andare avanti a testa alta> quello che fa ogni giorno da quando anche suo padre è morto lasciandolo completamente solo senza nessuno. Lo sguardo si porta sul cielo, la nebbia si sta facendo fitta e il cielo comincia a oscurarsi <Purtroppo devo andare, il dovere chiama> inizia a camminare sorpassando il giovane <Alla prossima Kazan> e con quest'ultimo saluto se ne va dal bosco dei ciliegi diretto verso il palazzo del governo. [END]

19:04 Kazan:
  [Bosco] Alza le spalle alle prime parole di Raido <Com'è la vita da Ninja? Beh, sono appena diventato Genin ed ancora devo scoprire com'è la vita da Ninja> Commenta, socchiudendo le palpebre per poi sentirne il seguito, un sorriso affiora sulle labbra scuotendo il capo <No, non demordo anzi, da quando ho saputo di essere stato adottato ho nuova voglia di andare avanti fino ad arrivare a scoprire chi sono veramente> Commenta ancora, allargando le braccia <E non so perchè, ma credo che questa sia la via giusta per darmi delle risposte> Aggiunge, annuendo convinto con il capo per rafforzare le proprie parole <Ma solo il tempo mi dirà se ho ragione> Conclude, sentendo poi il congedo da parte del Jounin <E' stato un piacere incontrarti, buon proseguimento> Saluta, cordiale, chinando leggermente il capo in quel commiato che offre prima di ruotar sui tacchi nel donargli le spalle e prendere a camminare in direzione opposta da lui per allontanarsi dal luogo [End]

Raido incontra Hikari al bosco dei ciliegi dove parlano del torneo e della provenienza di entrambi da Kiri. Poi arriva Kazan dove rivela un particolare molto intimo su di se