~Pronti a tutto.

Free

Giocata di Corporazione

1
0

15:29 Furaya:
 Nella Base Anbu, non v'è un vero e proprio trambusto, si potrebbe dire che c'è un vociare confuso di gente che va e viene, innanzi a rapporti da stilare e consegnare al Generale o chi per lui. In questo caso, il Generale è soltanto un tantino impegnato ed è chiuso nel di lei Ufficio, dietro un tavolaccio metallico pieno di scartoffie e altre cose simili, evidentemente rapporti da stilare, in uscita e in entrata. La porta s'apre lasciando entrare un LuogoTenente, uno dei pochi dei quali si fida e al quale lascia fare questo genere di lavori, il quale porta con sé le membra d'una ragazza dai capelli rosa. Sia il LuogoTenente che il Generale sono in mise Anbu, dal momento che sono di turno e di guardia, a voler ben vedere. La donna - dietro la scrivania - che altri non è che la Consigliera della Foglia, ha un paio di pantaloni neri aderenti alle gambe esili, ma allenate. A coprire l'addome, oltre ad una t-shirt del medesimo colore che copre sol le spalle e l'addome, vi è anche una pettorina protettiva col simbolo degli Anbu in bella mostra, al centro della stessa. Sul volto della donna, per ovvietà, compare una maschera simile ad una Volpe, un Segugio, con striature violacee molto scure, non totalmente rosse, ma tendenti al colore stesso sopracitato. E' visibile il tatuaggio sul bicipite destro, tipico degli Anbu al contempo. Sugli avambracci, vi sono anche protezioni metalliche; ai piedi, un paio di sandali neri con le protezioni a ridosso dello stinco. Contro il fianco mancino, vi è soltanto una Katana e una Tasca Porta Kunai e Shuriken è attorno alla coscia mancina. < L'hai portata qui? > Chiede, piegando la testa per osservare meglio Namika, la quale dovrebbe essere addormentata tra le braccia dell'Anbu che l'ha prevalata dalla propria abitazione durante la notte. Purtroppo, gli arruolamenti Anbu funzionano in questa specifica maniera. Si preleva il suddetto dalla propria abitazione -od ovunque sia- per portarlo alla Base Anbu, segreta e sotterranea, innanzi al Generale che ne valuterà le doti, la tipologia di pensiero. Namika, dunque, dovrebbe essere ancora addormentata, poiché tramortita di proposito, ma per niente ferita. Non l'è stato torto un capello. < Poggiala sulla sedia e lasciali da sole. Se avrò bisogno di te, ti chiamerò tramite la ricetrasmittente. > Comunica col suo solito tono serio e nascosto dal modulatore di voce presente nella Maschera. Poggia delicatamente la ragazza sulla sedia, così da permetterle un normale.. risveglio. Se normale possa definirsi questo! [Chakra ON - Tenuta Anbu - Maschera]

15:52 Namika:
  [Base Ambu] Buio. Non vede molto altro e, soprattutto, non sente altro. Non è proprio cosciente, almeno per il momento. Nemmeno ha idea che non si trova più nella sua abitazione, che non si trovi più nel suo luogo sicuro per eccellenza, nel suo letto caldo, ma che, al suo posto, ci sia la base Ambu segreta e sotterranea, una base che non ha mai avuto l’occasione e la possibilità di vedere. Viene poggiata delicatamente sulla sedia da un Lungo Tenente Anbu e forse è a causa di questo movimento, forse è a causa di altro, non si sa. Sta di fatto che le palpebre della quindicenne iniziano a muoversi leggermente, mentre dalle sue labbra sottili già semi-aperte esce un veloce: <Mmh.> Mugugna ancora assopita a causa del sonno. E continuerebbe a dormire se non fosse che, in quello stato di dormiveglia, sotto di lei non sente più il calore e la morbidezza del suo letto, non sente più le lenzuola candide e il loro profumo. Sente qualcosa di più duro, che porta con se una certa freddezza, qualcosa che le fa aprire gli occhi, andando a sbatterli due o tre volte prima di procedere oltre. Le mani vanno a posarsi sullo sguardo, sfregandosi contro gli organi visivi, mentre le bocca si apre ulteriormente lasciando andare un piccolo sbadiglio che copre verso il finale con la mancina. Ed è pochi attimi dopo il suo risveglio che lo sguardo viene posato dapprima sulla sedia, facendo sgranare gli occhietti verdi in men che non si dica, e poi sull’ambiente circostante. <Ma che?> Inutile dire che è spaventata, sorpresa e confusa. Non capisce dove si trova, che ci fa fuori da casa sua e, soprattutto, perché si trova lì. I muscoli si tendono immediatamente e con un veloce, per quanto possibile appena svegli, scatto si alza immediatamente in piedi andando ad assumere quella posizione eretta e attenta. Lo sguardo mentre gira per l’ufficio del Generale Ambu si posa anche sulla figura di Furaya in divisa. Figura che osserva per qualche secondo, andando a soffermarsi soprattutto sulla maschera e sugli abiti che indossa. <Chi sei?> Chiede fredda, rimanendo con le gambe leggermente flesse, nel caso serva muoversi velocemente. <E dove mi trovo?> La mascella viene serrata, così come le labbra, mentre gli occhietti verdi continuano a muoversi, alla ricerca di qualsiasi cosa che possa darle un minimo di conforto e trasmetterle sicurezza in mezzo a tutta quella confusione che ha in testa.

16:10 Furaya:
 Siede dietro la scrivania sulla propria sedia nera e girevole. Or che Namika riapre gli occhi, può notare come la stanza sia perfettamente rettangolare, con pareti bianche e asettiche, normali come quelle di un ipotetico ospedale. Non ci sono quadri alle pareti, quindi nessuna foto ricordo o simili. Non ne necessita la Squadra Speciale. Al contrario, vi sono delle librerie addossate alle pareti, laterali rispetto alla scrivania rettangolare e metallica, grigia. Sulla parete posteriore, dietro le spalle della Nara, è invece presente il simbolo in rosso della Corporazione Anbu che copre per intero il muro. La donna solleva le braccia, poggiando le mani l'una contro l'altra, intrecciando le dita tra di loro. < Non preoccuparti. > Come se fosse normale dire ad una persona rapita di non preoccuparsi e restare calmi. < E lasciami parlare. > Asserisce, schiarendosi la voce, ma restando comunque mutata grazie alla Maschera indossata che la copre per intero. < Sul serio non sai chi hai davanti? > Non in senso letterale, quanto generico. < Queste Maschera accomunano le Forze Speciali Anbu del Villaggio della Foglia. Io sono il Generale Gekido, a Capo di questa Squadra. > Spiega senza troppi fronzoli. Sarà impossibile per Namika notare i cambiamenti e le mimiche facciali, nonché il fatto che le iridi azzurre della Consigliera siano rivolte verso la di lei figura, senza distogliersi mai, ma tenendola sott'occhio, poiché potrebbe compiere movimenti azzardati che lei ha il compito di fermare, nel caso in cui avvengano. < Non voglio farti del male, innanzitutto.. > Allarga infatti le braccia verso l'esterno, coi palmi rivolti in sua direzione e ben visibilmente vuoti, soltanto coperti dai guanti neri a mezze dita e placcate in metallo sul dorso. < ..bensì, ho seguito e mi hanno riferito di alcune tue doti particolari. Sei una Inuzuka, no? > Assottiglia le palpebre, cercando di prevedere l'ipotetica risposta dell'altra o il disegnarsi di sorpresa sul di lei viso. < Sai.. > Commenta, umettandosi le labbra. Deve sembrare più seria, più pragmatica e sicura di sé quando veste i panni di Gekido. Deve essere l'opposto di quello che sarebbe senza Maschera. < ..quando portiamo qualcuno qui, direttamente nel mio Ufficio e non nelle Prigioni come sarebbe normale fare.. > Spiega con fare lento, come una nenia, girando attorno alla questione di proposito per saggiare la pazienza e la tempra altrui. Si prende una pausa tra una parola e l'altra, tutte volute, ma nient'affatto necessarie. < ..è perché pensiamo che sarebbe utile alla nostra causa e alla nostra Squadra. > Gesticola con la dritta nell'etere, sollevandola verso l'alto, facendola ondeggire come un fazzoletto spinto dalla brezza e riabbassato. < Utile alla Causa.. > Ripete con solennità. < ..e pronto a sacrificare la propria vita per il Villaggio e l'Hokage. > Annuncia, seria come mai prima d'ora. Ma non dice nient'altro, lascia che Namika possa riflettere su quanto ascoltato e sperare in qualche suo pensiero. [Chakra ON - Tenuta Anbu - Maschera]

16:46 Namika:
  [Base Ambu] Gli occhietti verdi continuano a muoversi per le pareti, scrutando quella stanza bianca senza, però, perdere mai divista la figura di Furaya. Una figura sulla quale torna un attimo dopo, non appena lei inizia a parlare. Lo sguardo rimane fisso su di lei, mentre i muscoli sono in continua e perenne tensione, pronti a scattare nel caso ci fosse bisogno. Non sta ragionando del tutto lucidamente, è ancora leggermente tramortita e si è ripresa da poco, è ancora fin troppo confusa per immettere informazioni chiari e lucide nella sua testolina rosea. Lascia parlare la Nara senza interromperla, preferisce piuttosto ascoltare le sue parole, cercando di non perdersene nemmeno una, magari le possono dare le risposte che cerca. Ed ecco che, a poco a poco, queste risposte arrivano una dietro l’altra. Lo sguardo va a posarsi dapprima sulla maschera e, successivamente anche sul resto della divisa che ha osservato poco prima. <Sei..> Inizia andando a prendere un bel respiro prima di continuare. <Sei il Generale della Squadra Speciale?> Vuole sentirselo dire di nuovo, come se il tutto dovesse confermarsi ulteriormente. Gli occhietti verdi, sotto questa nuova scoperta, vanno nuovamente a scrutare la stanza nella quale si trova. Le labbra sottili sono leggermente incurvate, mentre la fronte corrugata e il sopracciglio destro alzato in un’espressione sovrappensiero, ma pur sempre attenta a quello che succede. Le parole continuano ad uscire dalla bocca del Generale e lei continua ad ascoltarle, senza interromperle, almeno fino a quando il cognome della quindicenne non le arriva alle orecchie. <Mmh. Si.> Dice continuando a tenere quel tono freddo, distaccato, diffidente, ancora non si trova a suo agio in quella situazione, ma dopotutto come si potrebbe biasimarla? L’espressione sul volto si trasforma leggermente: le labbra vengono schiuse andando a creare sorpresa, mentre, il resto resta imperturbato. <Namika, figlia di Akio Inuzuka.> Va a dire decisa e velocemente senza dilungarsi più di quel tanto puntando, poco dopo, lo sguardo su Furaya con un leggero movimento del capo. Le spiegazioni continuano ad arrivare verso di lei e in modo quasi automatico, la gamba destra va a stendersi portando su di essa e sul rispettivo fianco la maggior parte del peso corporeo della ragazza, mentre la mancina rimane piegata. Il fare lento del Generale non può che darle un leggero fastidio, fastidio che nasce dalla sua impulsività e ansia che prova in quel momento, fastidio che però viene pacato non appena le braccia si stringono appena sotto il seno acerbo e le mani chiuse leggermente a pugno, nascoste appena sotto le braccia. <Quindi io sarei utile?> Chiede per poi andare ad ascoltare le ultime parole e sorprendersi, sorprendersi per una Causa del genere. I pensieri viaggiano, viaggiano andando a riportarla a sua madre scomparsa improvvisamente in una missione, al motivo per cui ha voluto entrare in Accademia e diventare a tutti gli effetti una ninja di Konoha. <Quindi, in poche parole, mi stai chiedendo se sono pronta a sacrificarmi per il Villaggio e l’Hokage?> Chiede andando a scrutare per l’ennesima volta la figura della Nara. La sua testa continua a scorrere e si fermano sul suo modo di essere ninja. È da quando è diventata Genin che ha capito che, in fondo, l’unico modo per riscattare la morte della madre è far si che cose del genere non succedano più proteggendo i membri del Villaggio e, di conseguenza, il Villaggio in se. <Penso che buttare via la propria vita per altri sia folle, oltre che stupido..> Le labbra vengono umettate da un veloce movimento della lingua su di esse e, poco dopo riprende a parlare. <E penso anche che io sia abbastanza idiota da poterlo fare senza rimorsi.> Lo dice in modo indiretto ma lo dice, è pronta a sacrificarsi.

17:03 Furaya:
 Non ha fretta, non ha alcuna premura. Aspetta soltanto che Namika si prenda il tempo che vuole per rispondere alle domande e affermazioni della Consigliera, la quale resta al di lei posto. Non si sposta, bensì mantiene lo sguardo fisso sulla figura di Namika. < Ti sembra così assurdo? > Riferendosi alla di lei scetticità nel ripetere le parole da ella espresse. < Soltanto il Generale può accettare qualcuno nelle Forze Speciali.. > E l'Hokage, parlandone pur sempre con il Generale. < ..valutandoli e parlandoci. Se non riesco a capire se sei pronta per sacrificarti per il Villaggio e per chi vi vive, non posso certo darti il mio benestare. > Si stringe nelle spalle, ultimando altre spiegazioni a quelle già date in precedenza. < E' un nostro modo per reclutare la gente, quello per via del quale sei qui. Non preoccuparti: non ti abbiamo fatto del male, non abbiamo approfittato di te mentre eri addormentata e non abbiamo fatto del male ai tuoi genitori, al cane, al gatto o a qualsiasi altro animale domestico. > Perché non utilizza questa ironia anche quando è senza maschera? Che si vergogni? Dalle labbra, fuoriesce una piccola risatina, nonostante lo sguardo permei verso la figura della Inuzuka, altrettanto seria e attenta, data la situazione che la vede al centro dell'attenzione. < Ti sto chiedendo se vuoi essere "usata" dal tuo Villaggio per poterlo difendere. La Squadra Speciale Anbu si occupa di missioni che, per normali Ninja, sarebbero suicide; anche di missioni segrete commissionate dall'Hokage. Non siamo Mercenari, questo ci tengo a specificarlo e non veniamo pagati se ci chiedono di uccidere qualcuno. Tuttavia, può capitare che ci venga chiesto. In quel caso, bisogna seguire i normali ordini e prassi che io o i tuoi superiori ti impartiranno. > Aggiunge con voce calma, pacata nei modi di fare e di dire. Non vuole certo spaventarla, ma metterla davanti alle possibili eventualità. < In realtà, vuol dire che sei soltanto folle come noi. E che, nel tuo essere folle, vuoi aiutare Konoha a resistere a chi vuol buttarla giù, come spesso è successo in passato. Il Mondo Ninja è un mondo di Guerre e senza una adeguata Task Force non potrebbe resistere nessuno. > Sono addestrati per quello, questo le sta facendo intendere, seppur indirettamente e di dubbio gusto, nonché fraintendimento. < Tu ti ritieni davvero utile? Saresti pronta a fare un patto con me? > Trivia. [Chakra ON - Tenuta Anbu - Maschera]

17:32 Namika:
 Ormai la sua completa attenzione è rapita dalle parole del Generale Anbu, lo sguardo è fisso sulla sua figura e ascolta con attenzione le sue parole, senza fretta questa volta, cercando di coglierle nel loro significato più profondo. <Capisco.> Risponde andando a fare un piccolo movimento con il capo in segno di assenso, facendo ondeggiare con esso anche i capelli rosei. Lo sguardo della Inuzuka è serio, serio come, molto probabilmente, si è visto davvero poche volte sul suo volto. Lascia scorrere le parole e, a poco a poco, la sua mente si schiarisce sempre di più lasciando andare le titubanze e le paure, sebbene una buona dose di disagio continua a far parte del corpicino esile e magro della quindicenne. <Strano modo di reclutare.> Dice, a bassa voce, è un pensiero fuoriuscito dalle labbra sottili senza un particolare controllo da parte della ragazza. <Ma vi capisco.> Davvero? Non completamente, ma ci sta provando. <Agire nell’ombra non deve essere facile, mh?> Chiede per cercare di ricevere ulteriori informazioni di quelle che sta già ricevendo, è interessata e curiosa sebben rimanga con un’espressione distaccata sul volto. Vuole capire in cosa si sta cacciando. Segue il successivo discorso della Nara e non può che annuire più volte, abbassando leggermente il volto verso il basso con un leggero movimento del collo, movimento che le serve per andare a posizionare gli occhietti verdi sul pavimento della stanza e a farla ragionare il più possibile lucidamente, mentre sempre più informazioni le si accumulano nella testolina. <Va bene, ci sto. Voglio aiutare questo Villaggio e il suo Hokage, voglio proteggerlo. In qualsiasi modo mi sia possibile farlo.> Ha capito quello che le è stato detto e l’ha inteso chiaramente, l’ha assorbito e adesso è pronta a fare quel patto. È più decisa che mai.

17:44 Furaya:
 Fa spallucce quando la ragazza le comunica che, effettivamente, il loro è uno strano modo di reclutare le persone. < Non posso certo venire a casa tua, con il rischio di infrangere regole più specifiche, riguardanti il disturbo alla quiete pubblica. Qui, invece, ci siamo soltanto io e te. Io posso sentire te e tu me, nessun altro è invitato a questo party. Considerala come una confessione, innanzi a me che sono tuo giudice e al contempo compagno. > Tranquilla ancor nei modi di fare, continua a scrutare il volto e i lineamenti dell'altra. < Agire nell'ombra vuol dire che nessuno sa chi siamo davvero sotto la Maschera. > Nessuno di esterno all'organizzazione quantomeno, poiché all'interno son costretti a conoscersi gli uni e gli altri per collaborare assieme durante le varie Missioni. < E questo sai cosa vuol dire? > Domanda, piegando la testa lateralmente, poggiando la guancia contro le nocche della dritta, sollevata di proposito per sorreggere il peso del di lei capo, senza spostare la Maschera che ha sul volto. < Che ci sono regole ferree.. > Non le dà tempo di rispondere, prendendo subito la parola, per proseguire in quella spiegazione quanto più austera e seria possibile. < ..da rispettare all'interno delle Forze Speciali. Regole sulle quali vige il pugno di ferro e anche delle punizioni. La pena maggiore, come potrai comprendere, è la morte per i traditori. Ci sono diverse scalette per le punizioni, ma penso tu non sia curiosa di sapere cosa è riservato a chi sceglie di non mantenere il patto di segretezza con chi è esterno all'organizzazione. Come ben saprai, nessuno all'infuori degli Anbu sa chi siamo. Io potrei anche essere l'Hokage sotto mentite spoglie, ma a nessuno deve interessare. Scegliamo di prendere parti a missioni suicide, di farci molteplici nemici che potrebbero prendere di tutto punto i nostri familiari nel mirino. E non vogliamo questo. Noi ce la prendiamo coi diretti interessati, non siamo la Yakuza né alcun altro tipo di organizzazione malavitosa e mafiosa. > Chiosa senza fronzoli, continuando a parlare di relative regole, alcune delle quali importanti. < Quando ti troverai qui dentro, nella Base.. > Deglutisce. < ..non sarai Namika. Avrai un soprannome che potrai sceglierti tu stessa. > Che indirettamente le stia chiedendo di farlo? Oggi le piace giocare, a quanto pare, e girare attorno a questioni di discreta importanza. < Fin qui, è chiaro, no? La prima regola degli Anbu è la segretezza, per poter agire indisturbati nell'ombra. > Conclude, ma ha ben altro da dire, ancora. [Chakra ON - Tenuta Anbu - Maschera]

18:04 Namika:
 Annuisce alle parole della Nara, annuisce perché, finalmente, sta iniziano a capire come lavorano, come lavora quell’organizzazione che si occupa della protezione del Villaggio di Konoha e del suo Kage. Gli occhietti rimangono fissi sulla figura davanti a se e, solamente poco dopo, vanno a lanciare un piccolo sguardo alla sedia sulla quale era appoggiata appena prima di svegliarsi. Ci mette poco, fa un passo all’indietro, le gambe vengono piegate e il posteriore va a posarsi sulla sedia. Il busto viene spostato in avanti, andando a bilanciare il suo peso attraverso i gomiti che vengono appoggiate nella parte finale della coscia, proprio vicino a dove si congiunge con il ginocchio. Le parole che Furaya lascia andare dalle sue labbra passano dalla maschera e le arrivano alle orecchie, cerca, come sempre, di comprenderle, di assimilarle, di capirle, di accettarle. Annuisce di tanto in tanto con il capo, alcune cose le sa già, altre le sta apprendendo al momento, è comunque attenta a tutto, ad ogni minimo particolare. Lo sguardo rimane serio, sebbene con una certa sfumatura di sorpresa appena si parla delle regole ferree. Sorpresa che però viene immediatamente allontanata dal volto e dell’animo della Inuzuka, dopotutto doveva aspettarselo. Sono Forze Speciali, si basano sulla segretezza, è giusto così. E ne è veramente convinta. Si posa l’argomento anche sul soprannome che potrà avere all’interno delle forze Anbu, un soprannome a cui pensa al momento, subito. <Un soprannome?> Chiede di nuovo per poi umettarsi le labbra e uscirsene con un semplice: <Artemis. Potrebbe andare?> Vuole una conferma, come se volesse avere l’approvazione anche da parte del Generale. <Si, è tutto chiaro. La segretezza è essenziale.> E mentre lo dice annuisce due o tre volte, cercando di far comprendere che, effettivamente, a capito quello che le sta dicendo ed è pronta a rispettarlo.

18:14 Furaya:
 Le lascia, come poc'anzi, il tempo necessario per assimilare determinate parole, regole e spiegazioni. Non parla nel mentre lei resta zitta, finché non ha parole da dire al Generale. Un soprannome vale un altro, ma sarà quest'ultimo ad identificarla all'interno della Base Anbu, nessun altro. < Artemis va bene. > Comunica, stringendosi nelle spalle, poiché, come su detto, uno vale l'altro, purchè sia un soprannome che venga usato soltanto all'interno della Corporazione e tra i vari Anbu. < Nella Base, abbiamo palestre e dormitori. > Annuncia in sua direzione, con le palpebre che s'assottigliano dietro la maschera. Ovviamente, invisibile all'esterno come azione fisica compiuta dal proprio corpo, soltanto per accentuare le proprie parole. < Un'altra delle regole che dovrai rispettare è quella relativa alle Missioni. Se prenderai parte ad una missione, devi sapere che la stessa deve essere portata a termine, senza se e senza ma. Verrete addestrati sotto questo punto di vista. Non ci si arrende, non si lasciano lavori a metà, soprattutto se commissionati dall'Hokage. > E sono tutte commissionate dall'Hokage, quindi non hanno veramente vie di scampo e non possono rinunciare a nessuna delle stesse. < Alcune missioni saranno facili, altre anche a rischio vita. Ma questo non importa ad un Anbu. Prosegue nella Missione fino alla morte, se necessario, abbattendo qualsiasi nemico gli si pari sulla strada. Ovviamente, se la Missione richiede un prigioniero vivo, non ci sono scusanti. Avremo un prigioniero vivo. Abbiamo una squadra scelta di torturatori per farlo parlare. > Lo dice con tranquillità, son cose che deve sapere. < Sicura tu non abbia domande da fare, Artemis? > La chiama volutamente col nuovo soprannome. < Ti va davvero tutto bene ciò che noi Anbu facciamo qui sotto? > Metaforico o meno, son sotto terra per davvero. < Quindi, se io ti dicessi di ammazzare un tuo consanguineo perché traditore del Villaggio.. > La vuole mettere alla prova? < ..saresti pronta a farlo o ti tireresti indietro? > Domanda, par quasi divertirsi quando si trova nei panni di Gekido. [Chakra ON]

18:39 Namika:
 Annuisce convinta non appena le viene detto che il suo soprannome va bene, vuole quello, ha scelto quello. Gli occhietti verdi si muovono nuovamente all’interno della stanza con una calma e tranquillità che non si erano ancora visti all’interno del viso della ragazza. A poco a poco si sta ambientando sebbene sul volto c’è sempre quella serietà che alberga dentro di lei da quando si è svegliata su quella sedia. <Quindi si può alloggiare e allenare alla Base?> Chiede verso la Nara per poi continuare ad ascoltare un’altra regola per essere un Anbu, un’altra regola da rispettare per essere un membro delle Forze Speciali, un’altra regola che si scolpisce in testa ed è pronta a rispettare se significa dover proteggere il villaggio. <Quindi la missione è più importante dei compagni?> Va a chiedere velocemente, con una leggera indecisione nella voce. È davvero disposta a questo? È davvero risposta a sacrificarsi per servire il Villaggio e il suo Kage? La risposta è lì, dentro di lei, è pronta a venir accolta dalla Genin. È pronta, si. È questo il suo scopo, servire il posto nella quale vive, il posto che la vista nascere e l’ha cresciuta nonostante tutti gli intoppi che si sono messi davanti. Non appena si sente chiamare con “Artemis” lascia andare un piccolo sospiro, è strano sentirsi chiamare così, ma si abituerà anche a questo, ne è sicura. <Nessuna domanda Gekido.> Dice più sicura che mai per poi andare a dare ascolto alla successiva domanda. Una domanda che lì per lì la spiazza. Rimane in silenzio per qualche secondo, il tempo che basta per elaborare le idee che raccolto in questa conversazione. <È un traditore, ha infangato il nome del Villaggio, non è più un consanguineo. Sarei pronta ad ucciderlo.> Lo dice, pronuncia quelle parole, anche se sarebbe un’enorme fatica farlo per davvero, le richiederebbe uno sforzo enorme, ma lo farebbe, dopotutto è pienamente fedele alle parole che le sono appena uscite di bocca.

18:50 Furaya:
 Annuisce alla prima domanda della ragazza, senza aggiungere altro al contesto, se non una semplice frase. < Poi, ti farò vedere dov'è. > Aggiunge, stringendosi nelle spalle. La mandritta viene diretta verso il cassetto segreto, dal quale tira fuori una scatola nera traslucida. Gliela porge, poggiandola sulla scrivania. < Qui, è presente il tuo equipaggiamento Anbu e la tua Maschera, Artemis. Prendine e canne buon uso, per noi, per te stessa e per il Villaggio. > Afferma, con il capo che viene nuovamente reclinato per poterla guardare meglio in questi ultimi momenti che sanciscono l'entrata definitiva di Namika Inuzuka nelle Forze Speciali Anbu. < La Missione è l'unica cosa che conta. > Un po' come la vittoria, come diceva qualcuno qualche tempo fa, del quale ora non ci interessa narrare né la storia né il nome. Al resto, le lascia il beneficio del dubbio, cosicché possa avere qualcosa a cui pensare nel mentre farà l'addestramento, nel mentre vive e cresce. < Hawkins, vieni a prenderla. Può tornare a casa. > Vocia verso la ricetrasmittente all'interno della quale infonde una minuscola quantità di Chakra dell'enorme potenziale che possiede. < Benvenuta, allora, Artemis. Non farmi pentire di aver scelto te, tra tanti. > Il Luogotenente arriverà a breve, per poter portare via la Inuzuka, conducendola alla di lei abitazione o comunque fuori dalla base. [End]

19:11 Namika:
 <Va bene.> Commenta alle parole del Generale per poi andare ad allungare leggermente il collo per poter osservare la scatola nera che appoggia sulla scrivania. Si alza sulle gambe con una leggera spinta che viene in aiuto di esse da parte delle braccia per poi andare ad afferrare, con entrambe le mani, la scatola. Scatola che tiene per qualche secondo lì, con se, e che osserva attentamente prima di tornare con gli occhietti verdi su Furaya. Occhietti che si fermano decisi sulla maschera che porta in volto la Nara, un po’ come se, in questo modo, volesse trasmetterle quella sicurezza e decisione che ha in se, sebbene non riesca a vedere il volto della donna. Ha fatto la sua scelta, ha scelto la via che vuole intraprendere, ciò che vuole farsene della sua vita, ha scelto la via dell’ombra. <Non te ne pentirai.> E ne è convinta più che mai, vuole servire il Villaggio con tutta se stessa, con tutto quello che può. Lo sguardo finisce poi su Hawkins che scruta leggermente prima di tornare sul Generale e salutarla con un piccolo cenno del capo formale. Seguirà poi il Luogotenente fin fuori dalla Base Anbu per poi dirigersi a casa con passo svelto e con i pensieri che, indubbiamente, l’avvolgeranno. [end]

Namika viene condotta alla Base Anbu, laddove discute del di lei ingresso nelle Forze Speciali direttamente col Generale Gekido.