Ramen, Special Jonin e Tessai

Free

0
0

19:37 Namika:
  [Chioschetto] Il Sole che ha picchiato tutto il giorno su Konoha a poco a poco sta scomparendo, tramontando e abbandonando il villaggio lasciando il che la Luna prenda il suo posto e svolga il suo compito. Il buio sta prendendo il posto della luce e per la Inuzuka è proprio il momento giusto per andare a cenare con una bella ciotola di ramen. Strano. Sta di fatto che è già seduta al suo chioschetto di fiducia in centro Konoha, si trova posizionata su uno degli sgabelli e ha già ordinato. Per uscire la sera ha deciso di indossare una semplice camicia a quadri neri e bianchi con il primo bottone slacciato e che le arriva fino ad appena sopra metà coscia. Le gambe sono fasciate da un paio di pantaloni neri aderenti e che si adattano perfettamente alle forme ancora acerbe della quindicenne. Le caviglie sono lasciate libere dai pantaloni ma sono fasciate da un paio di stivali ninja neri aperti sul davanti, mentre il coprifronte, che la distingue come vera e propria ninja del villaggio, è posizionato sulla fronte e le fasce nere che lo avvolgono si legano proprio dietro al capo. Con se ha ovviamente anche il portakunai legato alla coscia destra e il portaoggetti posizionato sul fianco sinistro, entrambi con all’interno l’equipaggiamento che le serve. Infine sulle mani porta un paio di guanti ninja neri forniti dell’apposita placca di metallo che le serve per proteggerle. Si trova, dunque, seduta su uno degli sgabelli che ha il chioschetto. Il peso del tronco è spostato in avanti ed è bilanciato dalla forza che i gomiti applicano essendo appoggiati al bancone. Le gambe sono lasciate molli, mentre gli occhietti verdi si muovono un po’ in giro, senza avere un punto preciso sul quale fermarsi. Nel frattempo l’odore del ramen le arriva alle narici, solleticandole leggermente e facendole venire l’acquolina in bocca, mentre un piccolo sbuffo esce dalle labbra sottili della Genin, uno sbuffo stanca forse a causa della giornata troppo lunga. [equip: guanti | fianco sx portaoggetti: 1x fuda - 2x cartabomba - 4x fuda con tronchetto | gamba dx portakunai: 6x kunai - 4x shuriken]

19:51 Takeru:
  [--> Chioschetto] Non sa precisamente quando il sole sia spuntato e al momento non sembra importargli se ci siano variazioni climatiche rispetto al monte dei volti, dove fino alle cinque impersava il temporale. Fatto sta che dopo la gara con Kashirama, si è allenato un po' per mantenere il proprio tono muscolare e migliorare la propria resistenza, prima di rientrare a casa per farsi una doccia. I genitori sono in missione al momento, ma è perfettamente in grado di badare a se stesso. È un po' tardino ma si trova comunque a passeggiare per il centro del villaggio, diretto verso un luogo dove può mangiare, mentre le luci del giorno finiscono di affievolirsi e i riflessi solari lasciano le ciocche disordinate della porzione superiore di capelli. Le altre, laterali e posteriori, sono invece rasate e sfumate abbastanza corte. Indossa un serafino blu elettrico, le maniche lunghe sono alzate fin poco più in avanti dei gomiti, sugli avambracci. Le gambe sono fasciate da un paio di pantaloni neri come gli "stivali" stile ninja calzate dai piedi. Nessun coprifronte, nessun paio di guanti o altro che possa identificarlo come un ninja. Alla fine è soltanto un allievo dell'Accademia. Le fasce bianche che gli coprono caviglie e parte dei polpacci sono coperte dai pantaloni, mentre quelle intorno agli avambracci sono visibili. Un occhio attento potrà notare dei rigonfiamenti in entrambe le zone, dove porta dei pesi in stile Rock Lee, nonostante non sia full-taijutsu. Si ferma in prossimità del chiosco a cui siede Namika e nota un posto libero accanto, con i vispi occhietti azzurri. Si avvicina <Posso sedermi?> Sì, sta parlando con te, Namika. Il tono è concitato, ma non per questo ostile o sgarbato.

20:08 Namika:
  [Chioschetto] Gli occhietti verdi continuano a muoversi di qua e di là, senza soffermarsi su nulla di preciso, ma continuano il loro corto viaggio all’interno del chioschetto. Chioschetto nel quale alberga quel profumino di ramen che le piace particolarmente e che, in un certo senso, la fa anche sentire a casa. <Mmh.> Mugugna mentre le narici vengono solleticate da quell’odore familiare e non può che arricciare leggermente la radice del naso per poi andare a puntare lo sguardo sul cuoco del chioschetto e osservare i suoi movimento per qualche secondo. Il tutto però viene arrestato non appena una voce maschile le giunge alle orecchie. Incurva leggermente le labbra sottili andando a posizionare gli occhietti su Takeru con un leggero movimento del collo verso la sua figura. Figura che inizialmente scruta attentamente, cercando però di risultare il meno invasiva e inopportuna possibile, lo sguardo si muove dall’alto al basso, andando a osservare il ragazzo in tutto il suo metro e settantanove. La bocca si allarga e i suoi angoli vengono portati immediatamente verso l’alto, andando a formare un tiepido sorriso nella sua direzione, un sorriso comprensivo e decisamente amichevole. <Oh, certo. Siediti pure, è libero.> Dice con tono energico per poi indicare con la mano destra lo sgabello libero accanto al suo, rafforzando ulteriormente le parole che ha appena pronunciato. Tiene lo sguardo fisso su di lui fino a quando il cuoco del chioschetto non le porge la ciotola di ramen con fette di manzo sul bancone, proprio davanti a dove è seduta. <Grazie mille!> Esclama velocemente in direzione del dipendente per poi puntare immediatamente la sua attenzione sulla sua cena. <Sei qui anche te per cenare?> Domanda fin troppo stupida vista l’ora, domanda che viene lanciata in direzione del Deshi nonostante lo sguardo sia sempre e comunque rivolto al ramen e al fumo che esce dalla ciotola. Il braccio destro si allunga, andando ad afferrare le bacchette di legno per poi spezzarle con un veloce movimento e infilarle all’interno del brodo. <SI MANGIAA!> Esclama tutta convinta aspettando ancora qualche secondo prima di impugnare le bacchette. [equip: guanti | fianco sx portaoggetti: 1x fuda - 2x cartabomba - 4x fuda con tronchetto | gamba dx portakunai: 6x kunai - 4x shuriken]

20:20 Takeru:
  [--> Chioschetto] Il fatto che abbia la pelle abbastanza chiara è visibile, nonostante la luce del giorno sia ormai quasi del tutto scemata. I lineamenti morbidi da bambino che aveva qualche mese fa hanno già lasciato quasi del tutto posto a qualcosa di più ruvido, segno che sta maturando. L'espressione dà comunque l'idea di uno che si è drogato di bevande energetiche, tanto è luminosa e vispa. Mentre la barbetta non dà ancora segno di crescita, così come i peli sporadici sulle braccia. Si riempe le narici del profumo del ramen, estasiato completamente. Il ragazzo ha 14 anni, ma la sua voce tutto sommato si può definire abbastanza "matura", nel senso che non ha più la voce da bambino, anche se a tratti potrebbe ancora sembra un bambino per la sua innata esuberanza. Ricambia il sorriso della ragazza. <Evvai!> Esulta, prendendo poi posto senza troppe cerimonie. <Esatto!> risponde, mentre fa presente il ramen che vuole a chi prende le ordinazioni. <Non c'è niente di meglio di un ramen> La scruta un attimo prima di chiedere: <Sei un Genin o un Chunin?> Non esagera con i ranghi, ma non si sa mai. Gli occhi posati sul volto di Namika.

21:11 Namika:
  [Chioschetto] Il buio sta a poco a poco prendendo il sopravvento sul villaggio di Konoha e, ormai, si può già notare la figura della Luna nel cielo, quella Luna che ama tanto e che, qualche giorno prima, si è fatta vedere nella Piena, nella sua bellezza più splendente. Il sorriso tiepido della Inuzuka si fa più ampio non appena l’esclamazione del ragazzo le arriva alle orecchie, un’esclamazione che accoglie con piacere e che accompagna con una piccola occhiata amichevole al quattordicenne. Le bacchette vengono poi impugnate nella mano destra, la mano dominante, per poi andare ad afferrare alcuni spaghetti e portarseli alla bocca, masticandoli e lasciarli scivolare giù per l’esofago. <Beh, su questo siamo decisamente d’accordo.> Commenta riguardo il ramen, andando a strizzare un veloce occhiolino amichevole in direzione di Takeru per poi scrollare le spalle e portare lo sguardo attento e sveglio su di lui con un veloce movimento del capo e del collo, facendo muovere con esso anche i capelli rosei che iniziano ad ondeggiare leggermente. Altri spaghetti vengono alzati alle labbra, ma, prima di poter essere portati all’interno della bocca, la domanda del Deshi le arriva alle orecchie e non può stringere le spallucce andando ad abbassare gli angoli della bocca alla tipica faccia alla “not bad”. <E chi ti dice che non sia una Special Jonin?> Indubbiamente le piacerebbe, ma no, purtroppo non lo è ancora, è solamente una Genin, un ruolo semplice e forse basso nella graduatoria dei ninja, ma che per lei significa davvero tanto, significa essere diventata un vero e proprio Shinobi di Konoha dopo le sudate e studiate in Accademia. Il tono che usa è amichevole e anche leggermente divertito e, ancora, decide di non rispondere alla domanda del quattordicenne, piuttosto va a concentrarsi su di lui. <E tu invece?> Chiede semplicemente andando ad osservare la sua figura. Indubbiamente non c’è nessun oggetto particolare che lo indichi come ninja del villaggio, ma, a volte, anche lei esce senza coprifronte e il resto dell’equipaggiamento, volte in cui vuole semplicemente farsi una veloce passeggiata o una cenetta in tutta tranquillità. [equip: guanti | fianco sx portaoggetti: 1x fuda - 2x cartabomba - 4x fuda con tronchetto | gamba dx portakunai: 6x kunai - 4x shuriken]

21:24 Takeru:
  [Chioschetto] Tamburella con le dita sul bancone, impaziente di ricevere la sua ciotola di ramen. Le sorride, uno sguardo di sfida quasi la ragazza lo avesse invitato a una competizione per stabilire se lui è in grado di capire i gradi degli altri senza conoscerli o qualcosa del genere. Porta gli occhi vispi dalla zona dove il tizio del chiosco sta cucinando sul volto della ragazza. <Perché? Vuoi dirmi che gli Special Jonin hanno il tempo di mangiare fuori?> Suona come una battuta ed effettivamente lo è, ma i più attenti possono anche capire che voglia far presente gli obblighi che qualcuno di suddetto rango possa avere, obblighi di cui lui non sa assolutamente nulla, ma ipotizza. E se il grado di lei è basso, figuriamoci il suo... <Tessai> scherza, simulando orgoglio e incrociando le braccia al petto. Seh. Come no. Nel frattempo il suo cibo arrivo e afferra le bacchette in fretta. <Itadakimasu!>

21:44 Namika:
  [Chioschetto] Un’altra bacchettata di spaghetti viene portata alle labbra, masticata e lasciata scivolare per la gola. Un piccolo sospiro viene lasciato andare dalla bocca della Inuzuka, un sospiro tranquillo, rilassato e sereno. Un po’ quello che sente in questo momento. Nonostante la giornata un po’ pesantuccia e piena, in questo momento riesce a ritagliarsi un piccolo spazio per se e la sua solarità. Inutile dire che il ramen fa gran parte del lavoro nel darle il buon umore, ma anche il caratterino vispo di Takeru sicuramente ha un effetto benefico su di lei, un carattere che, in parte, le ricorda anche il suo. <Gli Special Jonin bravi come me, che concludono tutte le missioni in un batter d’occhio, certo che si.> Risponde al ragazzo andando a fare un piccolo sorriso divertito e decisamente ironico, un sorriso che è accompagnato da una veloce arricciata del nasino alla radice. Quel mezzo sorriso che ha dipinto sul volto si allarga ulteriormente non appena sente la risposta alla domanda che ha posto in precedenza al quattordicenne. <Uo, allora immagino che dovrei inchinarmi alla tua sola vista.> Dice, cercando di stare al gioco altrui, lasciandosi scappare anche una risatina divertita. Risata che però finisce alle successive parole del ragazzo, parole che accoglie con un leggero sorriso e che va a ricambiare immediatamente. <A te!> Esclama per poi andare a posare gli occhietti verdi e accesi sulla sua ciotola di ramen, prendendone un’altra bacchettata e soffiando su di essa prima di infilarla nella bocca. <Comunque Namika, Genin. Piacere.> Dice, andando a rivelare il suo vero grado ninja, per poi lasciar scivolare le bacchette all’interno della ciotola e tendere la mano destra verso Takeru, in attesa di una possibile stretta dalla sua parte. [equip: guanti | fianco sx portaoggetti: 1x fuda - 2x cartabomba - 4x fuda con tronchetto | gamba dx portakunai: 6x kunai - 4x shuriken]

21:58 Takeru:
  [Chioschetto] Trangugia spaghetti come se non ci fosse un domani, con la faccia stile Beerus/Whis quando dice "Umai". <Oh?> continuando a stare allo scherzo. <E di cosa vi occupate? Ninja medico, "sensitivo"> fa le virgolette con le mani, mentre si riferisce alla categoria di quelli che si occupano i percepire il chakra e roba così <o altro?> Tutto questo prima di tornare alla propria ciotola di ramen. Ovviamente lo mastica... non è che si ingozza col rischio di farselo andare di traverso. Giammai sprecare una tale prelibatezza. <No, nessun bisogno di inquinarsi. Teniamo l'ambiente pulito> Battuta piuttosto sciocca, ma ride comunque. <Takeru, allievo dell'Accademia Ninja> incapace di persino di impastare il chakra, per ora. Non dice nulla sul proprio clan/cognome, che per il momento rimarrà un'incognita per tutti, anche per potenziali parenti. Porta la mano destra anche lui verso quella della ragazza, andando come sempre a battere il cinque. A conclusione del movimento, però, anziché stringere con vigore come fare con un ragazzo, si mostra un tantino più delicato nella presa. <Piacere mio> La guarda negli occhi, in segno di rispetto, durante la presentazione. E magari resterà lì ancora un altro a mangiare e scherzare. [Exit]

22:10 Namika:
  [Chioschetto] Inutile dire che il ramen è sempre buonissimo e lei se lo sta gustando con calma e serenità. Meglio di così? Ormai la Inuzuka e Takeru sembrano aver iniziato una piccola e semplice conversazione, conversazione che sta procedendo per il meglio al momento e che, con una ciotola di ramen davanti, non può che migliorare. Gli occhietti verdi vanno a posarsi immediatamente sul Deshi e, alle sue parole, eclissa velocemente l’argomento uscendosene con un semplice: <Tante cose pericolose.> Certo, come no. Manco stessero parlando di un Jonin vero e proprio o un Hokage. La conversazione va avanti e alla sua battuta non può che ridere, una risata genuina, spontanea, energica, ma, questa volta, non troppo esuberante. Va a creare un mezzo sorriso sul volto e scrollare le spalle. <Simpatica, dai.> La battuta intende, ovviamente. Lo sguardo torna sul suo ramen, ciotola che osserva attentamente andando a guardare le piccole fette di manzo che non ha ancora avuto modo di assaggiare. <Uh.> Mugugna non appena sente la presentazione dell’altro. La mano destra va a stringere quella altrui che, rispetto alla stretta del quattordicenne, è una presa calda, forte e solida. <Quindi sei all’Accademia! Ti piace?> Chiede in direzione del ragazzo, cercando di informarsi a poco a poco. Dopotutto lei è appena uscita da essa e, sicuramente, ha ancora in mente tutto chiaro e limpido. Può dargli dei consigli se ha bisogno. Se ne starebbe quindi lì, ad ascoltare e parlare con il ragazzo, fino a quando non verrà il momento di tornare a casa per fare la nanna. [end]

Un tranquillo incontro avviene in un chioschetto in centro Konoha e, tra ramen e chiacchiere, Namika e Takeru iniziano una conversazione piacevole e scherzosa.