[Missione D] - Pulizia e sanità

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Missione di Livello D

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Attendere Fato

Ormai è quasi giunta sera presso il villaggio di Kusa, il sole sta lasciando spazio alla notte, gli ultimi bagliori arancio si intravedono all’orizzonte ed illuminano di poco l’intero villaggio. Questa sera si svolgerà una semplice missione di livello D che vedrà come protagonisti, per cosi dire, Kouki e Raido. Trattasi di una semplice pulizia dell’ospedale di Kusa che ha visto, l’impresa che si occupava dell’intero stabile e della sua pulizia, una decimazione in quanto si sono ammalati a causa del troppo lavoro e adesso si trovano all’interno dell’ospedale come pazienti e non come lavoratori. L’ospedale è composto da ben nove piani, ma per fortuna, per i due, dovranno occuparsene solo di due, visto che gli altri piano sono stati puliti dai superstiti della ditta di pulizia. Per prima si dovranno occupare del primo piano, quella inerente al pronto soccorso, hall e reception, non dovrebbe essere un compito difficile, ma mai dire mai, forse per il troppo lavoro che effettueranno andranno ad essere anche loro pazienti dell’ospedale (?). Per ora i due eroi dovranno sopraggiungere all’entrata dell’ospedale, dove potranno vedere due anbu, gli unici a possedere delle armi all’interno dello stabile, visto che, regola vuole, che chiunque entri all’interno debba essere privo di armi e per di più non deve impastare il proprio chakra. [Missione D per Kouki e Raido] [Per il primo turno tempo libero]

19:40 Raido:
  [Entrata] E' partito questa mattina da Konoha per svolgere i suoi classici lavori. E' passato un po' di tempo, qualche mese da quando la faccenda di cappuccio rosso è finita e ora può tornare alla vita di tutti i giorni, più o meno. Non è ancora pronto a lasciare Kaori da sola per tutto questo tempo ma il suo lavoro chiama e non può non svolgere il proprio ruolo in qualità di Jonin del villaggio. Il treno lo ha portato fino al confine con il villaggio dell'erba, vicino al villaggio e da li si è diretto al palazzo del governo. Ha messo in ordine le varie carte, sistemato qualche piccolo problema incombente e gli hanno comunicato qualcosa di abbastanza strano e alquanto spiacevole, ovvero affrontare una missione D all'ospedale e cosa di preciso? Pulire tutto quanto. Indosso porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Si è informato sulla missione da svolgere, ha cercato qualche sostituto ma subito il desiderio è finito quando ha saputo della kunoichi con cui avrebbe dovuto svolgere tale incarico. Ha continuato a lavorare fino a sera per poi dirigersi verso l'ospedale, l'entrata dell'ospedale ed è li che vedrebbe Kouki, la piccola Yakushi. Il sorriso va a formarsi sul viso del Jonin mentre si avvicina a lei <Ciao> un semplice saluto, niente di complicato. La fissa per qualche minuto avanzando verso l'entrata del suddetto dove vi sono i due anbu armati <Signori> un cenno del capo verso entrambi in segno di rispetto <Credo che già sappiate ma siamo qui per..ehm..pulire> fa fatica a dirlo ma purtroppo gli tocca e, se non avessero niente in contrario, andrebbe a entrare all'interno della struttura.

19:46 Kouki:
  [Entrata Ospedale] Serata nuvolosa, ma le temperature inneggiano alla primavera sfortunatamente per la giovane Genin, la quale preferisce indossare vestiti più pesanti e coprenti, ma purtroppo deve adattarsi alle stagioni e mutare di conseguenza. Indossa quindi un paio di pantaloni neri ma dal tessuto morbido, lunghi fino a poco sotto le caviglie e stretti mediante un elastico in quel punto. Indossa anche una canotta blu, leggera e morbida, che però viene infilata nei pantaloni e ai piedi un paio di scarpe ninja nere. Non indossa altro se non le sue solite fasciature bianche che si, le procurano più caldo del previsto, ma al momento non vuole togliersele. Esse le coprono le parti del corpo lasciate nude dai vestiti, quindi gli stinchi, le braccia fino ai polsi, le spalle, il torno e il collo. Semplicemente non le va di mettere in mostra tutte le sue cicatrici e i segni di bruciature che corrono per l’intero suo corpo, anche sotto ai vestiti, ma soprattutto non le va di dover dare spiegazioni a qualche eventuale curioso paziente, quindi si copre. Le mani sono libere, non indossa i guanti ninja e non porta nemmeno il suo equipaggiamento e le sue armi, ben consapevole che nell’ospedale di Kusa, come in tutti gli ospedali a quanto ha capito, è proibito portare armi. Le ha lasciate quindi direttamente nella stanza della locanda in cui dorme. I suoi lunghi e lisci capelli neri sono raccolti in uno ormai elegante chignon, un cipollotto sulla sua nuca, e ha lasciato libere solo due lunghe ciocche ai lati del viso, le quali, insieme alla frangia che copre appena il copri fronte di Kusa, incorniciano il suo viso infantile e duro, dalla pelle più che pallida. Occhi gialli, grandi e profondi, intenti in un’espressione concentrata mentre si avvia verso l’entrata dell’ospedale. Non per il turno e non è da sola, dato che con lei vi è Raido e solo questa sua semplice presenza l’aiuta a risollevare il suo umore caduto in basso da quando è tornata a Kusa. Prima le fogne e poi quel secondo incontro con le sue paure… insomma, si ritrova ad essere nuovamente poco stabile, anche se finalmente ora può contare su qualche sicurezza interiore in più a seguito di quello strano incontro. Silenziosa come al solito, non si arrischia ad aprire la propria bocca, temendo forse chissà cosa, o probabilmente perché è immersa in qualche suo pensiero. Attendendo che sia l’altro ad aprir bocca per primo. Il sorriso si forma spontaneo sul suo visino, anche se non troppo marcato. <Ciao sensei.> lo saluta, con quel suo tono basso ed infantile, ma armonioso nel suo sibilare. Quello che dovranno fare è occuparsi della pulizia di due piani dell’ospedale, dato che il personale sembra essersi decimato. Nulla di che, ma la ragazzina sa quanto sia importante una corretta pulizia all’interno di quel posto. Lo sguardo è puntato sui due anbu all’ingresso ed è proprio a loro che entrambi i ninja si avvicinano, ovviamente, per poter entrare nell’ospedale. <Buonasera.> un saluto più freddo ed educato verso i due anbu, e quindi, se non ci fosse nessun problema, inizierebbe ad entrare nella struttura, facendo vagare il suo sguardo alla ricerca di qualcuno che possa indicare loro esattamente come svolgere l’incarico. <Come stai? Come mai… hai accettato una missione simile?> insomma, non è nulla di che, nonostante lei la prenda troppo sul serio, ma non si aspettava di trovare Raido lì. Non certo per pulire.

I due ninja che devono occuparsi di queste faccende di pulizia si palesano all’entrata dell’ospedale. Seguono le regole dell’ospedale, nessuna arma hanno in dotazione e i due Anbu, all’ingresso, possono vederlo chiaramente. Questi, non appena ascoltano il loro saluto, andrebbero semplicemente a dire, all’unisono <Buonasera, vi sta aspettando> una voce abbastanza distorta visto che il loro volto è coperto da una maschera bianca con qualche segno qui e li ma con il simbolo del villaggio ben posto al centro della fronte. Non appena entrate all’interno dell’ospedale potete ben vedere una ragazza, molto giovane per essere li, dietro ad un bancone <Benvenuti> dice con un tono gentile e garbato <Penso voi siate coloro che finalmente metteranno a nuovo l’ospedale> continua a sorridere, l’accoglienza deve essere fatta nei migliore dei modi, per chiunque varchi la soglia dell’entrata <Lei è Raido e lei è Kouki, ma se non sbaglio già l’ho intravista> rimane un attimo silente per poi continuare <Lei viene a fare tirocinio qui se non erro quindi conosce bene la struttura, sa come muoversi qui dentro> di fatti per chi non conosce bene la struttura sa che ci si può trovare in un labirinto, anche se ci sono le varie indicazioni per i vari reparti <Per prima cosa vi chiedo di occuparvi del pronto soccorso> ed ecco che l’indice della mano sinistra va ad indicare il corridoio alla vostra destra che porta fino al pronto soccorso <Una che arrivate, poco prima dell’entrata del pronto soccorso, troverete una piccola porta sulla sinistra, all’interno ci sono tutti gli strumenti che vi servono, scope, stracci, guanti detersivi e cosi via> la ragazza pensa di aver detto tutto ai due <Sappiate che c’è molto sangue a terra, quindi dovete avere olio di gomito visto che gran parte di questo si è asciugato e sembra essere ormai un tutt’uno con il pavimento> ed ecco che lascerebbe che i due si dirigano verso il ripostiglio. Mentre avanzate, vedete chiaramente che c’è molta polvere in giro, solo a vedere il pavimento sembra che non vengo lavato da chissà quanto tempo. Le luci sul soffitto ormai sono accese, visto l’ora, e sono posto ad una stessa distanza l’una dall’altra. Il corridoio è ben illuminato e mentre procedete potrete chiaramente vedere l’ingresso e la scritta su questa a caratteri cubitali che reca “Pronto Soccorso” dove poter prendere tutto il necessario per poter cominciare a lavare l’int. Lungo il corridoio, di fronte ad un ascensore, sulla sinistra, c’è una porta, molto probabilmente il ripostiglio nel quale ci sono gli strumenti per lavorare. [Missione D per Kouki e Raido] [Turni Raido – Kouki] [15 Minuti al primo – 10 minuti al secondo] [Ore 20:02]

[//OFF Master a cena, torno tra 20/30 minuti al massimo ^^]

20:16 Raido:
  [Entrata] E' sempre felice di vedere Kouki, contento di poter passare del tempo con lei, almeno fino al giorno in cui, sia lui che Kaori, gli comunichino della di lei adozione. Non può ancora rivelare niente purtroppo, ha promesso di farlo con Kaori, di prendere le decisioni e metterle in pratica insieme. L'attesa è ardua, molto più di quanto si pensi ma deve resistere, non deve cedere ad alcuna tentazione <Per stare con te semplicemente> è vero, ha accettato solo e soltanto per questo. Avrebbe preferito passare il suo tempo con Kaori se al posto di Kouki ci fosse stata un'altra ma così non è quindi tanto di guadagnato <E tu, come stai?> domanda sorridendo mentre varcano la soglia dell'ospedale con passo tranquillo fino ad avvicinarsi al bancone dove una ragazza li accoglie con gentilezza <Già> guarda le pareti dell'ospedale, guarda tutto quanto intorno a se. Conosce quel posto come le sue tasche, ci ha passato giorni interi, un numero di ore spropositato per via di tutte le ferite subite durante le varie missioni di alto livello. Non ne può più di combattere e finire in sale operatorie e stare sotto i ferri anche se adesso la maggior parte delle cure gliele fa Kaori in privata sede e senza scomodare altri medici <In persone> chi non lo conosce a Kusa, a momenti anche le pareti sanno chi è e questo gli da un certo fastidio, soprattutto perchè non ha più la privacy quando va in giro. Ascolta le parole della donna in silenzio senza interromperla, osserva il suo braccio indicare la zona, il modo in cui arrivare al pronto soccorso. Tutto è chiaro, nessuna sbavatura in quello che ha detto <Va bene, ci mettiamo al lavoro> si volta verso Kouki, le sorride nuovamente <Visto che sei di casa, mi rimetto a te> lascia letteralmente il comanda a lei, non che ci sia molto da comandare ma vuole che sia lei a guidarlo passo passo. Non può mettere mano e non deve mettere mano, perciò è lei la più indicata tra i due. Se la genin avesse acconsentito andrebbe a muoversi nella strada indicata dalla donna. Il passo è come sempre lento e tranquillo fino a giungere nei pressi della zona interessata. Il corridoio si mostra pieno di polvere, sporco come se qualcuno non lo pulisse da secoli <Che schifo> commenta quella visione letteralmente disgustosa per poi avvicinarsi alla porta vicino all'ascensore e li, se ci fosse tutto il necessario, aprirebbe per prendere un mocio e un secchio con l'acqua, il necessario per cominciare le pulizie <Prima iniziamo e prima finiamo> sospira, è qualcosa che deve fare purtroppo e non si può tirare più indietro.

20:26 Kouki:
  [Pronto Soccorso] Non pensava che una missione tanto semplice potesse interessare anche a Raido, in più lo pensava impegnato con i vari preparativi del matrimonio, e invece eccolo lì, accanto a lei. E’ decisamente felice di averlo come compagno per quei lavori che li attendono, ma il viso non lascia trasparire troppo. Tutto sommato nella sua instabilità si sente tranquilla ora, inoltre sa come dovrebbe comportarsi ma non è questo il luogo né il momento adatto per portare avanti una discussione simile col suo sensei. <Oh.> si sorprende sempre delle risposte semplici dell’uomo, il quale vorrebbe solo passare del tempo con lei… situazioni che dovrebbero essere normali per tutti, ma che stupiscono in maniera piacevole la piccola. <Mi fa piacere… tu e Kaori mi mancate tanto, e anche Nahira.> sono praticamente sempre nei suoi pensieri. Tace un attimo a quella domanda che le viene rivolta, per poi sforzarsi di essere gentile. <Insomma, sono successe delle cose, ma questo non è il momento per parlarne forse.> o forse si, tra una spazzolata e l’altra? Una volta all’interno dell’ospedale, la ragazzina andrebbe a puntare il proprio sguardo verso la ragazza dietro al bancone… probabilmente l’ha già vista, forse no, purtroppo la Genin non presta molta attenzione alle persone che non attirano la sua attenzione. Ascolta suo dire e a quel saluto ella risponde con un cenno educato della testa. <Si, giusto. Conosco l’ospedale, vedremo di fare un lavoro più che ottimo.> risponde alla signorina con sicurezza nella voce e determinazione. Professionale e pur sempre educata nella sua freddezza. Forse prende fin troppo sul serio quella missione, ma a quanto pare ci tiene particolarmente. Lo sguardo rimane fisso sull’altra mentre viene loro spiegato da dove devono partire, dove sia il materiale e le condizioni in cui versa il pronto soccorso. Il viso della ragazzina si cruccia, lasciandosi sfuggire un’espressione poco felice per quella situazione. Sangue secco sul pavimento del pronto soccorso? Sembrerebbe schifata ed oltraggiata, ma non dice nulla, andando a seguire con lo sguardo la direzione dove vi è il reparto. <Grazie per le informazioni.> non direbbe nient’altro, semplicemente si avvierebbe, assieme a Raido, a passo svelto verso il luogo, dopo che egli le da il comando, per così dire. Il corridoio ben illuminato mostra, in tutta la sua bellezza, la disastrosa situazione in cui versa il luogo, pieno di polvere. Scuote piano la testa, la giovane, cercando di individuare il più in fretta possibile lo stanzino dove vi è tutto il necessario per dare una pulita a quel posto. <Com’è possibile che non ci sia abbastanza personale? Un ospedale dovrebbe essere tenuto più che pulito. E’ un luogo delicato, dove le infezioni sono dietro l’angolo.> commenta seccata senza riferirsi direttamente a Raido, anche se il tono di voce è abbastanza alto da farsi sentire. Non è lì per far polemica però, ma per darsi da fare. <Si, iniziamo, che è meglio.> afferma alle ultime parole di Raido, con uno sbuffo. Egli prenderebbe il necessario e anche la ragazzina farebbe lo stesso. Un mocio, un secchio, i prodotti per pulire e i guanti. <Riempiamo i secchi con l’acqua tiepida e i prodotti per pulire. Mettiti anche i guanti, eh?> per prima cosa infatti la ragazzina si metterebbe un bel paio di guanti in lattice, per poi cercare di riempire il secchio con dell’acqua tepida arrivando circa a metà. In seguito sceglierebbe il prodotto più adatto, magari un bello sgrassatore, che inizierebbe a versare nell’acqua. <Ecco.> una volta fatto, andrebbe ad afferrare con una mano l’asta del mocio e con l’altra il secchio per poter portarsi all’interno del pronto soccorso ed iniziare a pulire.

Tutto sembra andare per il verso giusto, d’altronde è una semplice missione D che anche i deshi dell’accademia ninja possono eseguire. All’interno del ripostiglio trovate davvero tutto il necessario: guanti, spazzolone, detersivi di ogni genere, un piccolo lavabo dove poter riempire l’acqua, davvero di tutto, da questo punto di vista è davvero ben fornito l’ospedale, forse un po’ meno dalla parte pratica, visto le condizioni in cui verte adesso la struttura. Dal pronto soccorso, una infermiera, ascolta le parole della genin del villaggio che sembra lamentarsi delle condizioni dell’ospedale <Ehi> comincia a dire <Purtroppo non è colpa nostra, abbiamo fatto tutto il necessario per portare i pazienti in altri reparti, come puoi vedere qui non c’è nessuno> andando ad aprire la porta d’ingresso del pronto soccorso di fatti tutti i lettini sembrano essere vuoti, non c’è nessuno neanche le varie macchine che possono essere utili per i pazienti, sembra che si siano organizzati al meglio per poter evitare diffusioni di infezioni e quant’altro <Cominciate da qui> continua a dire l’infermiera indicando il pavimento pieno i sangue, chissà da quanto tempo non si lava quel pavimento li <Già che state cercate anche di raccogliere le lenzuola devi vari lettini e metterli in quel carrello li, sperando che possano venirle a ritirare e a lavarle nel breve tempo possibile> e va ad indicare, con la destra un grande carrello, color blu scuro dove poter mettere tutte le lenzuola. Ma prima di procedere ai lavori, la piccola Yakushi, andando a prendere il mocio, potrà accorgersi di due ragni che cominciano a solcare la propria mano, come si comporterà alla vista dei due piccoli insetti?? [Missione D per Kouki e Raido] [Turni Raido – Kouki] [Tempo libero per Raido, per Kouki 10 minuti a partire dall’azione di Raido]

21:26 Raido:
  [Entrata] La bocca assume una forma a "O" per la sorpresa, sorpresa pervenuta da quella risposa della ragazzina che, in qualche modo, gli scioglie letteralmente il cuore <Anche tu ci e mi manchi tanto Kouki, davvero tantissimo> in quel momento vorrebbe dirle che si, hanno deciso e si, lei ora fa parte della loro famiglia. L'istinto vuole prendere il sopravvento ma si trattiene per la promessa fatta alla Hyuga, una promessa che non può infrangere, non adesso che tutto sta andando bene, adesso che tutto va per il verso giusto e le cose si stanno aggiustando nel migliore dei modi. Ode quel suo dire su quella condizione e purtroppo ha ragione, quello non è il luogo nel il momento per una discussione del genere <Beh, possiamo parlarne una volta finito qui, che ne dici? Magari davanti a ciotola calda di ramen> se devono parlare, è meglio farlo a tavola ma comincia a pensare di riportarla a Konoha con se, di stare a casa e permetterle di rivedere Kaori e, forse, parlarle e darle la buona notizia finalmente. Molta indecisione nella testa del Jonin, non sa come agire in questo caso però sa che vuole finire questo lavoro il prima possibile e andarsene dall'ospedale. Giungono nel corridoio impolverato e la stanza contiene tutto quanto il necessario per poter lavare il tutto in modo perfetto. Resta al fianco di Kouki la quale si lamenta delle condizioni in cui versa quel posto fino a sentire un'infermiera andare a rimproverare la genin mostrandole che non sono proprio degli sprovveduti come sembra. Annuisce al di lei dire senza proferire parola alcuna, non ha voglia di entrare in discussioni di cui potrebbe pentirsi <Si signora> accetta il suo lavoro per poi dirigersi nella stanza e prendere tutto l'occorrente. Avendo lasciato il comando alla Yakushi ne segue gli ordini e le regole <Si signorina> e con questo va a mettere i guanti in lattice sulle mani per poi riempire un secchio con dell'acqua tramite il lavabo buttandoci dentro dei prodotti per lavare a terra. Attende che la schiuma venga fuori per poi immergere il mocio al suo interno, bagnarlo a buttarlo, infine, sul pavimento dove inizierebbe a muoverlo avanti indietro per le varie parti del corridoio. Passa e cammina in quella zona guardando la stanza aperta dall'infermiera, nota il sangue rappreso <Squartano le persone in quelle stanze? Mai visto tanto sangue> e lui ne ha visto davvero parecchio in 16 di carriera <Sono tutti così antipatici in questo ospedale?> sussurra alla ragazzina riferendosi, palesemente, all'infermiera di prima.

21:35 Kouki:
  [Pronto Soccorso] Sorride appena nel sentire le parole del sensei, sentendo dentro di sé qualcosa di simile alla nostalgia, mente le guance pallide vanno a colorarsi leggermente di rosso. L’idea di Raido infine le sembra più che buona, e potrebbe anche approfittarne per cercare di tornare a mangiare qualcosa in più del solito pane. <Si, forse davanti a del ramen sarebbe meglio.> ammette annuendo. Il sorriso permane, per poi svanire non appena, qualche secondo dopo, la voce dell’infermiera arriva dritta alle sue orecchie e la porta ad avere un’espressione seccata che però cerca di nascondere egregiamente dietro la propria maschera fredda e professionale. <Non intendevo dare la colpa a nessuno. Se non a chi dovrebbe assumere più personale.> per lo meno è sincera nelle parole, forse effettivamente si è espressa male. Tuttavia non le importa più di tanto di essere fraintesa, quindi si focalizza ad osservare l’interno vuoto del reparto ed ascoltare le successive parole dell’infermiera. <Va bene, non c’è problema.> già che sono lì in effetti non costa nulla. Ma ecco che la ragazzina va a prendere il mocio, il quale riserva per lei una sgradita sorpresa. Almeno dovrebbe esserlo per la maggior parte delle ragazze, ma forse non per lei. Due ragni che solcano la sua mano. Due piccoli e pelosetti aracnidi. Gli occhi gialli si punterebbero su di loro, seguendone i movimenti, mentre lentamente si avvicinerebbe al lavabo appena usato per riempire il secchio. La mano usata come trampolino dai due ospiti indesiderati verrebbe tenuta sopra al lavandino, mentre cercherebbe di seguire i movimenti dei due animaletti. In seguito con l’altra mano cercherebbe di levarseli di dosso, in modo da farli finire direttamente nel lavandino. Due movimenti secchi. Quindi andrebbe a riaprire l’acqua, ben intenzionata a lavarli via, giù per lo scarico. La ragazzina, nella più totale calma, starebbe ad osservarli premurandosi di affogarli per bene. Non un brivido, non sono i ragni a farle paura o schifo. Si allontanerebbe dallo stanzino, quindi, solo dopo essersi appurata della loro dipartita giù per il tubo, e si avvierebbe a fare il suo dovere. Poserebbe il secchio, vicino al muro accanto alla porta, mentre il manico del mocio verrebbe preso con entrambe le manine. La mano sinistra verrebbe tenuta sopra la destra, con una distanza l’una dall’altra di circa trentacinque centimetri, una distanza secondo lei adeguata per poter imprimere con la mano destra la maggior forza possibile per strofinare ed essere così abbastanza abile nel movimento. Ma lì si bloccherebbe, nel guardare il pronto soccorso, mentre nella testa inizia a valutare e mettere in ordine le cose. <Mh. No.> si volterebbe verso il secchio e quindi andrebbe ad immergere il mocio nell’acqua, per poi lasciare il manico appoggiato al muro… facendo ben attenzione che non cada a terra portandosi dietro tutto il secchio. Quindi la ragazzina andrebbe a voltarsi verso i letti, portando le manine ai fianchi. <Prima leviamo le lenzuola. Le sbattiamo per bene per togliere la polvere ed eventuale sporcizia e solo dopo puliremo per terra.> logico insomma, prima si butta tutta la schifezza per terra, e solo dopo si passa a pulire, se no dovrebbero lavare i pavimenti due volte se dovessero togliere le lenzuola in un secondo momento. Osserverebbe Raido intento già a pulire il corridoio, e quindi proverebbe a correggersi. <O forse mentre tu fai il corridoio, io faccio le lenzuola e poi passiamo al pavimento della stanza. Ma se finisco prima con le lenzuola ti do una mano col corridoio.> anche dividersi il lavoro è un’ottima cosa. Ascolterebbe il sussurro di Raido e a lui andrebbe a rispondere. <No, non tutti, ma alcuni si.> accennerebbe un piccolo sorriso, per poi ammettere. <E forse io rientro nella categoria del personale antipatico.> dopo tutto non parla quasi mai con nessuno se non per lavoro. Detto ciò, e soprattutto convinta fino al midollo della sua scelta, la ragazzina avanzerebbe fino al primo letto più vicino, per togliere quelle lenzuola ed iniziare a sbatterle.

I ragni che dal mocio si sono portati sulla mano della Kunoichi sembrano aver trovato una delle pochissime ragazze al mondo che non sia entrata in una crisi isterica, di fatti la Yakushi sembra essere davvero calma e rilassata alla vista dei due animaletti che andrebbe ad affogarli all’interno del lavabo. Questi, a contatto con l’acqua cominciano a dimenarsi, sino a quando le loro piccole zampette non sembrano muoversi più e, mentre l’acqua confluisce allo scarico, i due corpi, ormai esanimi, svaniscono alla vista dei due ninja del villaggio, un’altra atrocità è stata commessa verso due piccoli esseri viventi. La concentrazione adesso passa nuovamente alla missione, per meglio dire alle semplici pulizie che devono compiere i due <Vuoi fare lo spiritoso?> dice l’infermiera a Raido sentendo le sue parole, sembra essere davvero acida la signora, forse ha fatto troppe ore di lavoro <Se voi prestaste attenzione durante le missioni forse tutto questo sangue che vedi a terra non ci sarebbe…che dici??> domanda la signora al Jonin <Forse il sangue che vedi qui potrebbe essere anche il tuo> continua a dire <Ma tu vedi a questo> queste parole sono dette a bassa voce, per non farsi sentire da Raido. Per quanto riguarda la Yakushi pensa bene ti togliere prima le lenzuola per poi lavare a terra. Andando a togliere quelle lenzuola la polvere comincia ad alzarsi e la piccola kunoichi può percepire un piccolo pizzicore alla gola che diviene sempre più forte, forse la polvere comincia a dar fastidio. Per quanto riguarda il Joni sta compiendo il suo lavoro, a poco a poco il corridoio comincia splendere <Vedo che ti stai impegnando> dice l’infermiera con tono arrogante verso il giovane. [Missione D per Kouki e Raido] [Turni Raido – Kouki] [15 minuti al primo – 10 minuti al secondo] [Ora 21:47]

21:59 Raido:
  [Pronto Soccorso] Ascolta il dire della ragazzina e ha ragione, dividersi il lavoro è la cosa migliore, possono finire più in fretta e fare tutto quanto meglio, almeno queste sono le intenzioni <E se io finisco di lavare qui per primo, vengo ad aiutarti con le lenzuola> sorride nel dire quella frase per poi tornare a pulire il pavimento con somma dedizione. Ne mette di più di quanta ne metterebbe in una missione vera e propria, ha bisogna di mettere la parola fine a questa storia, si è già stancato di lavare ma le di lui ironiche parole non passano inosservate e l'infermiera subito si altera. Essa mostra tutta l'acidità che la forma, un miscuglio di acido che esce fuori in un'unica volta. Gli occhi dell'albino vanno a posarsi su di lei, resta in silenzio, lascia che parli. Vorrebbe rispondere a tono, vorrebbe davvero zittirla dicendole che le missioni non sono così facili come la donna crede ma sa anche che sarebbe inutile farlo, il di lei lavoro è fare l'infermiera e sono due cose ben diverse fare il ninja e aiutare la gente, curarla soprattutto, è sempre un compito onorevole <Dimmi un po', da quanto non hai un'avventura sotto le coperte con qualcuno?> forse è questo il punto, non fare determinate cose può portare ad avere un'acidità infinita <Ridi un po' e smettila di fare l'acida> lo dice chiaro infine; non ha voglia di passare la serata con una che non riesce a divertirsi per smorzare un po' la noia di questo lavoro. Le braccia continuano a muoversi su e giù, avanti e indietro facendo muovere il mocio, lo spazzolone; cerca di passarlo in ogni punto di quel corridoio lavando via tutta quanta la polvere e la sporcizia, tenta di farlo letteralmente brillare sotto la luce del neon sopra le loro teste. I passi sono lenti in modo da non fare niente di fretta, da pulire ogni singolo centimetro non lasciando niente di sporco e, soprattutto, non lasciando modo alla donna di proferire altra parola, specialmente qualche critica. Un mezzo sorriso viene formato sul volto del Jonin nel sentire quell'ultima frase, sta per perdere la pazienza <Non hai un lavoro da fare? O sei qui per renderci la serata un inferno? Se è così dimmelo subito che faccio lo stesso> se proprio deve soffrire, allora è giusto che soffra anche lei con lui. Basta perdersi in chiacchiere, non ha tempo da perdere con mister simpatia, deve lavare un pavimento e vuole farlo nel migliore dei modi facendo avanti e indietro, da un lato all'altro dando il massimo, sempre se di massimo si può parlare.

22:06 Kouki:
  [Pronto Soccorso] Di certo non piangerà i due poveri ragni che presto lasciano il mondo fisico per essere accolto dal freddo tubo di scarico. Nulla di che, erano una minaccia alla sanità dell’ospedale e lei li ha eliminati. Tutto tranquillo e tutto calmo. Sorride a quell’accordo che trova con Raido, per quel reciproco aiuto che si offrono, e quindi annuisce. <Va bene.> possono anche finire in fretta facendo le cose per bene, ma lei spera di non tralasciare comunque nulla. Torna quindi ad occuparsi dei suoi lavori, nel pensare ed escogitare il piano di pulizie più efficace, salvo poi ascoltare il dire acido della donna… il quale risveglia la parte acida della ragazzina. Quella più simpatica insomma. <Certo, come se non prestassimo attenzione. Perché i ninja vanno in missione divertendosi a ferirsi e farsi massacrare.> commenta seccata in direzione dell’infermiera, immischiandosi in quella piccolissima discussione anche se nessuno le ha chiesto nulla. Ed ecco perché la stessa Yakushi rientrerebbe nel personale poco simpatico dell’ospedale. Certo, con i colleghi, perché con i pazienti si sforza sempre di essere gentile e pacata. Il suo sensei però va a rispondere a tono all’infermiera e la ragazzina tornerebbe a farsi i fatti suoi, mantenendo quel piccolo sorriso, divertita eccome dalle risposte a tono dell’altro. Dopo tutto le fa piacere che in un certo qual modo sono simili nel relazionarsi con le persone. Più o meno… be, in quel frangente almeno. Comunque sia cercherebbe di scuotere le lenzuola nel migliore dei modi, in seguito le arrotolerebbe fra di loro tenendole tra le braccia, senza star li a piegarle ovviamente, dato che dovranno essere lavate. Quindi si dirigerebbe al carrello blu della biancheria sporca e lì dentro ci butterebbe le lenzuola del primo letto. Ovviamente per non continuare a fare avanti e indietro, ora andrebbe verso il secondo letto portandosi dietro il carrello blu. Non ha ricordo di aver mai fatto lavori del genere, eppure è molto probabile che nei suoi ricordi dimenticati vi sia una qualche esperienza simile data la sicurezza con la quale agisce. Man mano cercherebbe di portarsi avanti col lavoro, di letto in letto, mentre un pizzicore alla gola si fa via via sempre più intendo. Inizialmente cercherebbe appena si schiarirsi la gola e di compiere piccoli colpi di tosse per eliminare qualsiasi cosa sporca si sia insinuata dentro di sé… ma tutto quello la porterebbe ben presto a tossire con più foga. Ma la ragazzina non demorderebbe, anzi, cercherebbe di darsi una mossa nel suo togliere, sbattere e buttare le lenzuola. Movimenti secchi e calcolati, meccanici, intervallati da qualche colpo di tosse qua e là. <E se non hai nulla da fare, potresti darci una mano per impiegare il tuo tempo in modo costruttivo.> ancora una volta cercherebbe di dire la sua. Dopo tutto l’ambiente è grande e vuoto, le parole dovrebbero sentirsi bene aleggiare nell’aria. Non aggiungerebbe altro, continuando nel suo lavoro. Celere ma senza voler tralasciare nulla.

La divisione dei lavori sembra essere la mossa più utile in questa missione di pulizia, dividendosi il tutto si finisce prima e i due possono terminare nel più breve tempo possibile questa agonia, soprattutto per Raido. Proprio per quest’ultimo l’infermiera sembra avere un’antipatia immane, ma da dove può scaturire tutto questo? Ma ecco il culmine di tutto, l’infermiera sembra alterarsi quando ode le parole del jonin, sembra che un demone si impossessa del suo corpo, gli occhi sembrano adesso irrorati di sangue, la rabbia comincia a ribollire dentro di lei <COME TI PERMETTI??> dice alzando la voce avvicinandosi al jonin. La mano destra va a chiudersi andando cosi a formare un pugno. La sinistra invece va a tirare su la manica del braccio destro, sembra proprio pronta a fare rissa <PERMETTITI UN’ALTRA VOLTA DI DIRE UNA COSA DEL GENERE E TI GIURO CHE TI FACCIO RIMPIANGERE DI ESSERE ENTRATO QUI DENTRO> sembra che i capelli si muovano da solo, sembra davvero essere impossessata da qualcosa, dalla rabbia senza ombra di dubbio. Con passi di ferro si dirige verso il Jonin pronto a piantargli un pugno in testa per tutte le parole che le ha detto. L’infermiera non sembra badare minimamente le parole della Yakushi che finalmente toglie tutte le lenzuola dai lettini e la polvere sembra essersi calmata, anche se comunque la gola continua a pizzicare e fa si che la ragazza continui a tossire. Mentre l’infermiera si avvicina a Raido per dargli un pugno in testa, ecco che si sentono dei passi provenire dalla Hall e si intravedono due figure, non proprio nitide, chi saranno?? [Missione D per Kouki e Raido] [Turni Raido – Kouki] [15 minuti al primo – 10 minuti al secondo] [Ora 22:17]

22:29 Raido:
  [Pronto Soccorso] Il volto di Raido si trasforma, un'espressione da beota divertito va a crearsi, non si spaventa, non si muove, se non per lavare a terra, e non ha alcuna reazione, ride soltanto nel vedere come la donna si incavola. Ha fatto centro, un centro perfetto a quanto pare <Allora ho ragione> è convinto al cento per cento di questa sua teoria, fin troppo convinto <Una persona si arrabbia in quel modo solo quando sa di essere nel torto> spiega tranquillo con gli occhi fissi su di lei. Ne scruta il viso, i capelli che si alzano, il pugno caricato, la manica alzata pronta a colpirlo. Anche se lo facesse, non sentirebbe molto dolore, al contrario, la donna si farebbe male da sola, molto male ma non crede che ciò possa davvero avvenire o quanto meno non crede che abbia davvero il coraggio di farlo <O suvvia, picchieresti davvero uno che pulisce i corridoi? Non è abuso di potere questo?> oppure bullismo, le alternative sono davvero tante ma si sta divertendo, mai avrebbe creduto che in quel posto ci fosse qualcuno di tanto spassoso. Forse deve affrontare missioni D più spesso. Continua a pulire e lavare il pavimento sottostante mentre sente dei passi provenire dalla Hall dell'ospedale riuscendo a intravedere due figure, si stanno avvicinando a quanto pare. Non le vede proprio alla perfezione ma sono due e può intuire chi siano <Credo che le tue urla abbiano allertato gli Anbu a guardia dell'ingresso. Sai, potresti essere arrestata per aver tentato di colpirmi> un'alternativa niente male per la donna ma è per questo motivo che lui non sta reagendo, si priverebbe di tutto quanto il divertimento <O per le minacce> ci pensa bene. Al contrario della donna, non ha commesso alcun reato, non ha minacciato ne insultato o fatto altro ma solo posto una semplice, quanto intima, domanda. E' tranquillo, molto tranquillo e il divertimento sta salendo. A Kiri non ha mai avuto modo di divertirsi, non durante missioni D ma qui a Kusa è tutto quanto diverso, sta trovando i migliori soggetti che il mondo intero ha da offrire. Non bada poi troppo alla donna continuando a pulire il corridoio. Oramai dovrebbe aver finito e se, così fosse, ignorerebbe l'infermiera per dirigersi nella stanza dove Kouki sta sbattendo le coperte in modo tale da aiutarla nella sua impresa e semplificarle il compito. Se fosse riuscito ad arrivare nei pressi della stanza <Quasi quasi inizio il tirocinio anche io, se sono tutti come lei qua dentro, potrei dire per la prima volta che il lavoro è divertente> si, se la sta spassando, decisamente e la cosa gli piace immensamente.

22:38 Kouki:
  [Pronto Soccorso] Togliere le lenzuola dai letti non è nulla di difficile, dopo tutto ci vuole poco tempo, soprattutto se non bisogna piegarle. Continua quindi nel suo lavoro, cercando comunque di prestare attenzione a quello che avviene attorno a lei, soprattutto alle parole che iniziano a volare. Ma la piccola sembra, di tanto in tanto, cadere preda a qualche attacco di tosse, e la cosa la infastidisce e non poco. Polvere, troppa polvere, decisamente. Il suo lavoro sembra giungere a una qualche fine, mentre nel corridoio sembra si stia avverando una qualche tragedia. L’infermiera va su tutte le furie e non dovrebbe essere per niente difficile sentirla. La ragazzina cercherebbe di mettere le ultime lenzuola dentro al carrello e quindi si avvierebbe per riportare l’aggeggio là dove l’aveva trovato. Lo spinge cercando di direzionarlo al meglio, anche se la voglia di lasciarselo sfuggire per sbaglio in modo che travolga la donna è forte. Ma non lo fa, stasera si sente stranamente in armonia con la propria testa e la propria Voce. Se fosse riuscita nel suo intento, allora cercherebbe di avviarsi verso il proprio mocio e nel frattempo di dare una sbirciatina a quello che sta accadendo tra Raido e l’infermiera. Lei ha un qualcosa di buffo in quel suo modo di arrabbiarsi, come se potesse fare qualcosa al suo sensei. Un piccolo sorrisino nel mentre che osserva la scena. Tossisce, ancora, spostando il proprio sguardo verso le due figure, incuriosita. In silenzio ascolta senza intromettersi più di tanto, forse ha perso la voglia di interagire con quella donna che le fa solo salire il nervoso. <Ti stai divertendo?> domanda quasi perplessa verso di lui, il quale le starebbe venendo praticamente incontro. <A me fa solo salire il nervoso e la voglia di travolgerla col carrello della biancheria.> ammette senza problemi verso di lui, candidamente, andando ad afferrare nuovamente il proprio mocio lasciato a mollo nel secchio. <Comunque ho finito con le lenzuola, possiamo dedicarci entrambi al pavimento della stanza.> ed affrontare con gioia tutto quel sangue rappreso a terra. <Chi sta arrivando?> domanda infine verso l’uomo, non essendo riuscita a distinguere le due figure in avvicinamento. Insomma, pare che entrambi stiano ignorando la donna ora. Senza ulteriori indugi, quindi, andrebbe a posare il mocio bagnato sul pavimento e inizierebbe a pulire la stanza, concentrandosi sui punti più sporchi, soprattutto dove vi è quel sangue.

Il demone dentro l’infermiera continua ad avvicinarsi alla figura dell’Oboro, il pungo sembra essere carico per poterlo sferrare. La rabbia e la collera continuano a farsi largo nell’infermiera quando continua a sentire le parole dell’uomo che altro non fanno che istigarla <ALLORA TE LE VAI PROPRIO A CERCAREEEEEEEEEE> ormai è quasi vicino all’uomo, non sente più le sue parole di Raido. I pochi passi che li separano vengono fatti come se fosse un toro pronto alla carica, sembra che stia facendo tremare l’intero corridoio dalla propria rabbia. Ormai manca poco all’impatto ma finalmente quelle due figure, che hanno cominciato a correre lungo il corridoio vedendo la scena, si mostrano alla vista dei presenti e non sono gli anbu, come presume Raido ma bensì due infermieri del reparto psichiatrico dell’ospedale <Forza prendila> dice uno dei due all’altro che adesso afferra, in tempo la signora, cercando di bloccarla con le sue possenti braccia. La signora comincia a dimenarsi tra quelle braccia che la bloccano, cominciando a scalciare come se non ci fosse domani <Ce l’ho> dice l’infermiere forzuto all’altro. Quest’ultimo si rivolge verso Raido <Scusate per questo piccolo inconveniente> comincia a dire il giovane chinando il capo <Lei è Benio, una paziente del reparto psichiatrico> è davvero rammaricato il giovane <Si finge infermiera ma è davvero innocua a meno che non la si punzecchia> e a quanto pare qui è stato fatto, ma purtroppo non si conosceva la natura della signora che si fingeva infermiera <Scusateci per questo inconveniente> si ferma un attimo nel dire <Per sdebitarci di questo disguido ci occuperemo noi dell’altro piano. Ripuliremo tutto noi non appena facciamo addormentare Benio> ed ecco che adesso i tre si allontanano dal luogo lasciando che i due possano terminare di lavare. Il corridoio è ormai limpido, manca solo il pronto soccorso e togliere quelle macchie di sangue ormai incrostate. La missione è quasi al termine. [Missione D per Kouki e Raido] [Turni Raido – Kouki] [15 minuti al primo – 10 minuti al secondo] [ora 22:48]

22:58 Raido:
  [Pronto Soccorso] Ascolta le parole di Kouki mentre l'infermiera inveisce contro di lui provocandogli solo delle risate <Certo che mi sto divertendo, ti immagini come sarebbe la serata senza di lei? Noiosa, almeno lei la rende viva> risponde alle domande della Yakushi. Non fa in tempo a rispondere alla successiva, il pugno della donna sta per andare ad abbattersi sul di lui capo, un colpo che potrebbe anche sentirlo vista la furia della donna e si sa, molte volte la rabbia fa scaturire la vera potenza di un persona, anche se questa persona non è una ninja bensì qualcuno di normale. Pochi secondi ma quelle due figure finalmente si mostrano e non sono gli anbu bensì altri due infermieri che vanno a bloccare la donna, due uomini piuttosto grossi in grado di tenere ferma una pazza come lei <Mh> gli occhi si soffermano sulle loro figure mentre va ad udire ciò che essi dicono portando il sorriso a farsi sempre più grande e largo. Quindi non ci sono persone come lei in quel posto, bensì fa parte della strutta dell'ospedale, quale peccato, avrebbe davvero voluto cominciare il tirocinio con soggetti del genere <Oh ma figuratevi, è di buona compagnia> la butta sul ridere perchè, effettivamente, è tutto da ridere qua. Arrabbiarsi non serve a niente e non serve a niente nemmeno dare colpe, è un piccolo errore che, per lui, è di poco conto alla fin fine <Anzi, se ce la lasciate qualche altro minuto che finisco di lavare a terra sarebbe perfetto, almeno mi faccio due risate> il sorriso non svanisce, continua a perdurare <Troppo gentili, grazie> ringrazia i due infermieri con un cenno del capo. Un piano in meno da fare, rimane soltanto la stanza in questione da sistemare, finalmente qualcosa di buono sta accadendo e la missione è quasi finita. Volta il capo verso Kouki, osserva la ragazzina <Comunque si, scrostiamo questo pavimento> ed è così che comincia la parte più difficile di tutte, togliere il sangue da terra. Inizia a muovere lo spazzolone con più foga sul terreno, lo muove avanti a indietro tentando di pulire e togliere tutto quanto il sangue; su ogni macchia fa all'incirca 3 passate o più se servono, mette tutta la forza che ha a disposizione per fare un lavoro di eccellenza. Lava e pulisce, strofina come non mai cercando di togliere ogni singola macchia e cerca di non andare contro Kouki, di intralciarle il cammina lasciandole il giusto spazio <La prossima volta, però, ce ne andiamo in una vera missione. Voglio vedere come ti comporti durante qualcosa di più impegnativo> direbbe verso la ragazza, si, vuole vederla combattere, impegnarsi di più.

23:06 Kouki:
  [Pronto Soccorso] Il punto di vista di Raido non collima proprio con quello della ragazzina, eppure le fa spuntare un piccolo sorriso divertito. Dopo tutto è una bella serata se si esclude il fatto che devono pulire, nulla di pericoloso, niente che possa sfociare in un qualche tipo di attacco da parte di mostri deformi. Dopo tutto nelle fogne c’era andata per recuperare un pallone, e invece. Comunque sia l’infermiera sembra carica e pronta per scagliarsi sul serio verso Raido, e ciò non può che far risaltare un’espressione perplessa e confusa sul viso della ragazzina. Sembra indemoniata, urla senza ritegno e pare proprio in una piena crisi di isterica. Fortunatamente le due figure in avvicinamento sembrano intervenire bloccando la donna… alla fine sono due infermieri, i quali vanno a spiegare il malinteso. Una paziente psichiatrica. La giovane rimane completamente interdetta… non solo per la facilità con la quale la donna ha preso una divisa e si è spacciata per infermiera, ma anche perché probabilmente ha ricevuto ordini da una pazza. Come se lei fosse tanto sana poi. <Cioè mi sono ammazzata di polvere per nulla?> si, be, diciamo che le lenzuola forse sarebbero state comunque levate e lavate, ma comunque il principio la infastidisce. Non dice altro, rimanendo a fissare i due che pian piano trascinano via la scalciante donna imbizzarrita. Il suo sensei invece la prende in maniera molto più leggera. Scuote la testa, lentamente, incredula, per poi tornare al proprio lavoro. Con forza andrebbe a cercare di ripulire tutto quel sangue secco, passando il mocio in ogni angolo, sotto ai comodini e sotto ai letti, impegnandosi a fondo in quel lavoro. Nessuno dei due cerca di intralciare l’altro, dividendosi quella stanza nella maniera più produttiva. <Come vanno i preparativi per il matrimonio?> va a domandare dal nulla, così di punto in bianco, mentre i suoi occhi sono fissi sulle macchie di sangue e la sporcizia che lei si ostinerebbe a pulire. Avanti e indietro con il mocio, che ogni tanto va ad immergere nel secchio. Infine alle parole dell’uomo, la ragazzina accennerebbe un piccolo sorrisetto. Non si sente in ansia, non sente la pressione del sensei, ma si sente solo onorata. <Mi farebbe davvero piacere fare una missione simile con te. Solitamente le ho sempre fatte con un’altra ragazza, non mi sono trovata male con lei.> hanno ucciso dei vecchi e salvato un cervo misterioso, tutto sommato è stato qualcosa di emozionante.

Il dilemma principale i questa missione è orami andato, la donna demone è stata portata via con forza e i due ninja del villaggio possono procedere tranquillamente la missione, ormai giunta al termine visto che ormai hanno ad fare un piano in meno in quanto i due infermieri appena andati via si sono offerti di ripulire il secondo piano che spettava ai due ninja. Quest’ultimi adesso cercano di togliere, con tutta la loro forza, le macchie di sangue sul pavimento. A poco a poco quelle macchie, grazie alla forza dei due e alla reazione con l’acqua e detersivi, cominciano a svanire. Anche questa volta i due ninja si sono divisi la stanza a metà, cosi da completare la missione ancora prima rispetto al previsto. Finalmente questo piano dell’ospedale sembra essere tornato pulito e splendente e dunque essere nuovamente usato. D’un tratto ecco che, nell’aria, comincia a sentirsi un ticchettio e d’un tratto ecco che la signorina della reception si palesa dinanzi ai vostri occhi <Sono qui perché ho saputo cosa è successo> dice la ragazza <Ma cedo che questo piano è tornato splendente e lucido> rimane un attimo silente per vedere meglio la situazione, cerca di squadrare ogni angolo e non vede alcuna traccia di sporco <Mi dispiace tanto per quello che è successo. Siete esonerati nel pulire l’altro piano, visto che se ne occuperanno i due infermieri che sono venuti a prendere la signora Benio> rimane un attimo silente <Sono davvero mortificata> dice chinando il capo come segno di scusa <Siete liberi di andare, solo dopo aver messo tutti gli strumenti che avete utilizzato all’interno del ripostiglio> dice dopo aver alzato il capo e sorridendo <Grazie ancora> dice la ragazza che adesso ritorna verso la reception per continuare a fare il proprio lavoro. [Missione D per Kouki e Raido] [Turni Raido – Kouki] [15 minuti al primo – 10 minuti al secondo] [End] [End obbligatorie ^^]

23:23 Raido:
  [Pronto Soccorso] <Piuttosto bene a dire il vero, ci siamo dilungati un po' ma non dovrebbe mancare troppo, il giorno si sta avvicinando> ogni tanto battono la fiacca ma per fortuna tutto procede come i Kami vogliono e dopo tanti momenti tristi, una piccola gioia sembra arrivare all'orizzonte. Ode il dire di Kouki, un sorriso nuovo va a palesarsi sul volto dell'albino <E' deciso allora, affronteremo una missione insieme, una vera missione> non vuole sminuire questo tipo di missioni ma non è un modo per verificare le capacità effettive della ragazza, tutto qui. La stanza viene pulita da cima a fondo, non ci sono più macchie di sangue, non vi è più niente da ripulire, hanno fatto un compito egregio sotto ogni aspetto. All'improvviso giunge la signorina del bancone che si scusa per il recente accaduto con la pazza Benio <Ma si figuri, non è successo niente. Ci voleva un po' di movimento e qualche risata per rendere il lavoro più leggero> un mezzo sorriso ancora. Ha sempre affrontato missioni dure in cui la serietà è tutto, non sono ammesse risa o leggerezze e affrontare qualcosa come una pazza che finge di essere infermiera, lo rende leggero, tranquillo. Ha bisogno di ridere, di non pensare a niente nemmeno sul luogo del lavoro. Prende lo spazzolone, il secchio tornando nel ripostiglio dove lascerebbe tutto quanto compresi i guanti che provvede a togliere dalle mani. Sono nuovamente libere anche se la puzza di quel lattice la si può ancora sentire. Lava le mani sotto il lavabo, le sciacqua per poi rivolgersi a Kouki <Che ne dici se prendiamo il treno e andiamo tutti e due da Kaori adesso? Dai, passi la notte da noi> si avvicina alla ragazzina porgendole la destra aperta, vuole che la prenda e lo segua fino a casa, il luogo che anche lei, tra un po', può considerare come tale. [END]

23:29 Kouki:
  [Pronto Soccorso] Nel sentire le parole dell’uomo, lei si rallegra. Ben presto ci sarà il matrimonio al quale vuole andare, ma allo stesso tempo ne avverte l’ansia. Come se il giorno in cui si separeranno sarà sempre più vicino. Questo perché la ragazzina ha idea che rimarrà comunque sola a Kusa. Ma non vuole rovinare tutto e un altro sorriso si palesa sulle sue labbra pallide. <Una missione io e te. Sarebbe il massimo.> un modo come un altro per mantenere attivo quel legame che sente verso di lui. Forse al momento l’unico modo che conosce per passare più tempo con il proprio sensei. Lentamente sembra che il pavimento stia tornando come era un tempo, ovvero lucido e senza una macchia. Con forza la ragazzina sfrega il mocio sulle macchie, notando con quanta facilità esse inizino a venir via. Pulire il sangue. Nella propria mente sente che una situazione simile è successa un sacco di volte in quel suo passato, in quei tasselli che ancora non ricorda. Un brivido lungo la schiena, ma non ferma il proprio movimento meccanico nel pulire, lasciando che il cuore inizi a batterle forte nel petto. Pulire il sangue. No, non è proprio una cosa nuova alla sua mente e persino la sua Voce lo sa. Il viso si incupisce e lei torna a farsi silenziosa come sempre, senza smettere di lavorare. Solo una volta finito di pulire, la ragazzina fermerebbe il proprio moto, andando a posare i suoi occhi distanti sulla figura della signorina che ora si palesa davanti a loro per controllare il risultato. L’ascolta, ma senza soffermarsi troppo sulle sue parole, sentendo man mano il proprio equilibrio scivolare via. Ascolta le sue scuse, e lei muove appena il capo in un cenno di assenso, senza accompagnare la sua voce al movimento. Altri secondi di silenzio prima di annuire nuovamente alle ultime parole della donna. <Certo.> il mocio viene quindi messo all’interno del secchio, contenente ormai acqua sporca e putrida, e per qualche istante la ragazzina si perde nell’osservarla, forse intravedendo qualcosa di sé. Qualche secondo, poi inizierebbe a portare il secchio e il mocio nello stanzino per riordinare il tutto. Il secchio viene svuotato dall’acqua sporca nel lavabo, per poi essere sciacquato con acqua pulita e stesso procedimento toccherebbe anche al mocio zozzo. Con calma e molta cura, la piccola Genin cercherebbe di finire per bene il proprio lavoro, fino all’ultimo. Dopo aver concluso il proprio lavoro, il distacco della ragazzina viene interrotto da quelle semplici parole di Raido, che la portano a puntare il proprio sguardo prima sulla mano aperta dell’uomo, e poi sul suo viso. Espressione della ragazzina che pare rilassarsi, cacciare via il brutto per favorire il ritorno del bello. <Posso passare la notte insieme a voi?> l’entusiasmo sembra farsi strada come una scarica, un’esplosione di gioia. Con loro ha solo mangiato, passato serate, ma una vera e propria dormita insieme a loro? E dove dormirebbe? Davvero con loro? Il sorriso si allarga e la mano viene stretta senza ripensamenti. <Va bene!> è bastato davvero poco per risollevare il morale della ragazzina, dopo tutto. [END]

Semplice missione D per Kouki e Raido che dovevano pulire due piani dell'ospedale di Kusa. Tutto sembra procedere per il meglio ma c'è n unico problema: la presenza di una infermiera davvero acida. Questa impartisce ordini ai due con tono altezzoso e viene poi stuzzicata da Raido. La donna perde le staffe ed è pronta a fare del male all'Oboro ma il tutto si ferma quando due infermieri bloccano la signora che non è una infermiera ma viene svelato che si tratta di una paziente del reparto psichiatrico che è scappata spacciandosi per infermiera. I due infermieri si offrono volontari a ripulire il piano di sopra per scusarsi del piccolo problema che si è creato, mentre i due ninja di Kusa terminano il loro compito lavando il corridoio e il pronto soccorso.

Nulla da dire, ottime descrizioni e rapidità nelle azioni per questo vi do 1 px a testa ^^

Spero vi sia piaciuta ^^