pomeriggio tra i fiori

Free

0
0

11:38 Hiroki:
  [Prati Fioriti] Il sole ha quasi raggiunto il suo punto più alto,illumina i prati in fiore,dando un senso di tranquilittà e pace.L'erba curata fa da culla al genin kusano che sembra schiacciare un pisolino.Indossa una tuta blu scuro con ai piedi un paio di stivali del medesimo colore scoperti sul davanti.Sul fianco sinistro indossa il porta oggetti,mentre sulla coscia destra il porta kunai&shuriken.Si trova in una zona d'ombra davanti a lui dopo qualche metro inizia la distesa di fiori e campi aperti.Le braccia sono portate dietro la nuca e fungono da cuscino,le gambe sinistra è distesa,mentre la destra ha il ginocchio leggermente alto sorretto dalla pianta del piede a contatto con il terreno.Gli occhi sono chiusi,le labbra sottili leggermente schiuse,in quanto espira l'aria dalla bocca,il petto si gonfia con calma,una volta gonfiato i polmoni lascerebbe uscire l'aria.Sta sonnecchiando,rilassandosi,gli piace stare a contatto con la natura e prendere il calore del sole riscalndandosi essendo tipo un rettile a sangue freddo.[porta kunai&shuriken:3 kunai 3 shuriken][porta oggetti: 1 filo di nylon,3 fuuda con 3 tronchetti da sostituzione precedentemente sigillati]

11:46 Hajime:
 Sarebbe una giornata bellissima nel paese dell' erba, in fondo una giornata di pieno sole non è mai la routine per chi vive in questo territorio, ma per il giovane genin dai capelli bianchi, per Hajime, non è altro che una semplice giornata in bianco e nero. Già, senza colori, vuota, spenta com'è lui ultimamente. Dopo l'esperienza vissuta nelle fogne non gli importa più niente. A stento è uscito di casa, i pasti sono più quelli che ha saltato che quelli che ha effettivamente avuto, la voglia di fare cose, di esplorare, perfino di scoprire di più su se stesso gli è completamente passata. Certo, è un ninja, non dovrebbe farsi demoralizzare o altro in questo modo, ma non c'è niente da fare. Non è esperto, per di più ha sempre vissuto la sua vita in un solo modo, vedersi calpestare in tutti i sensi è stato devastante. Le ferite del corpo sembrano essersi curate in modo autonomo. I primi giorni ha sofferto per i graffi, i morsi, soprattutto quello al fianco, faticando a non pensare ad altro se non a quello che è successo. Con il tempo, però, più quelle guarivano, più le ferite lasciate dentro di lui si facevano spazio fin al suo cuore, come svuotandolo. Non poterne parlare con nessuno poi, non trovandosi nessuno vicino, l'ha costretto a tenersi tutto dentro. Inizialmente ha provato a rivivere la scena per affrontarla, chiudendo gli occhi per rivedere quei mostri attaccarli, per risentire il puzzo di quel posto, il sangue, tutto quanto. Ha cercato di convincersi che non fosse nulla, che è vivo, che tutto si è rimesso a posto, ma ovviamente non c'è riuscito. Ha pur sempre diciassette anni e si è trovato a combattere dei mostri insieme ad una ragazzina che, onestamente, non sa neanche come stia. Ma non gli interessa. Non ha emozioni in questo momento. Cammina, fuori dalle mura, non sa bene in quale direzione. Non lo fa con qualche scopo, è il suo corpo che si ribella semplicemente, volendo muoversi un po', confermare di essere ancora il corpo di un essere vivo. Indossa dei calzari da ninja, dei pantaloncini corti e blu che gli arrivano sopra il ginocchio ed una maglietta a maniche corte bianca. Gli è andata bene che sia una bella giornata perchè, probabilmente, sarebbe uscito in questo modo anche con tempo avverso. Non indossa neanche il coprifronte, ne i porta kunai shuriken, ne niente. Cammina, lo sguardo perso che guarda il terreno davanti ai propri piedi, nient'altro.

11:58 Hiroki:
  [Prati Fioriti] Le labbra si schiudono allargandosi sempre di più <Yowhnn>sbadiglia,la bocca impastata andrebbe a mandar giù un pò di saliva,deglutendo.Le gambe cambiano posizione,la destra si stende mentre la mancina si piega.Strofina un dito sotto il nasino,forse il polline dei fiori gli da prurito.Si sta allenando molto in questo periodo,e ogni giorno a mezzogiorno e verso il tramonto tende a isolarsi rilassando corpo e mente,imagazzinando tuttò ciò che ha appreso durante l'arco della giornata.La mattina svolge la parte teorica all'interno del dojo Yakushi,usufruendo della biblioteca,mentre in accademia con i sensei o da solo per i campi o colline allena il fisico e impara nuove tecniche,o semplicemente le ripassa.Ancora non si accorge di Hajime,il quale insieme ad un latitante Giusca ha partecipato alla missione di livello D schifosamente fallita,infatti proprio da essa è scaturita la voglia di imparare e sapere del neo genin[porta kunai&shuriken:3 kunai 3 shuriken][porta oggetti: 1 filo di nylon,3 fuuda con 3 tronchetti da sostituzione precedentemente sigillati]

12:08 Hajime:
 Fuori c'è il sole, molta luce, troppa luce, gli da quasi fastidio agli occhi. Non sa che ore siano, non ne ha idea. L'unica cosa di cui potrebbe rendersi conto se gli interessasse è che dopo essersi svegliato ha passato un infinità di tempo sotto l'acqua della doccia, senza neanche star a badare se fosse troppo calda o troppo fredda. Può averci speso un'ora, o magari diverse, non lo sa. E non sa neanche se si è svegliato di mattina o di notte. Come detto è semplicemente spento. La missione che hanno fallito, per quanto possa essere stata una brutta delusione per il ragazzo, non è altro che un ricordo sbiadito, quasi che non fosse stato neanche suo, ma di qualche esperienza passata estrapolata alla mente di qualcun altro. Qualcosa gli prude nella gola. Forse è perchè la sente un po' secca, dopo tutto questa mattina non ha fatto colazione ne ha bevuto niente. A dire la verità non ha neanche parlato, ma in questo alla fine non c'è niente di speciale. Cammina, muove un passo dietro l'altro, lasciandosi guidare dal movimento, senza stare a dar peso alla meta da raggiungere. Trovandosi in un territorio aperto, involontariamente, si trova a dover coprire una piccola salita, trovandosi il sole totalmente in faccia. Andrebbe quindi a chiudere gli occhi, respirando un po' affannosamente. A dire la verità ha paura nel farlo, non sa cosa vedrebbe. Quindi resta li immobile, bloccato dalle proprie sensazioni. Vorrebbe scappare da se stesso in questo momento, da quel sole che gli illumina il viso, rischiarando la sua carnagione molto candida. Si lascerebbe cadere sulle ginocchia quindi, andando a sbilanciarsi in avanti e cadendo carponi, con i gomiti che pure andrebbero ad impattare sul terreno. Respira più affannosamente adesso, con gli occhi finalmente riaperti, anzi spalancati, impauriti, che osservano il terreno sotto di lui, coperto dalla propria ombra. Aspetterà, non vuole rialzarsi e trovarsi di nuovo quella luce in faccia che lo costringerebbe a chiuderli nuovamente. Aspetterà, in silenzio, cercando di recuperare una respirazione normale, o quanto meno provandoci.

12:20 Hiroki:
  [Prati Fioriti] Nel bel mezzo del sonnelino un tonfo rimbalza all'interno delle sue orecchie.La lingua andrebbe ad assaporare l'aria alla ricerca di fonti di calore,ma ciò non è possibile dato che l'innata non è attiva.Schiude gli occhi,lentamente cercando di capire da dove provenisse quel rumore cupo,rimane in silenzio per ascoltare lasciando che il vento a favore gli porti qualche suono.La coda dell'occhio mira su di una delle tante collinette naturali dei campi,forse è da lì che ha sentito il rumore,non può sentire l'affanno dell'altro,tanto meno si sarebbe alzato per dare un occhiata,anche perchè se ci fosse stata una minaccia probabilmente l'attentatore lo avrebbe già colpito durante il sonnellino.In ogni caso andrebbe a stiracchiarsi allungando i muscoli per poi portarsi in una posizione più comoda,ovvero con le braccia dietro la schiena ed entrambe le gambe distese<forse qualche animale>cerca di darsi una risposta,tenendo d'occhio l'area circostante,sempre tranquillo e sicuro di se.[porta kunai&shuriken:3 kunai 3 shuriken][porta oggetti: 1 filo di nylon,3 fuuda con 3 tronchetti da sostituzione precedentemente sigillati]

12:32 Hajime:
 Se si potesse guardare da solo il genin dai capelli bianchi forse sarebbe anche un po' nauseato da se stesso, trovandosi quasi patetico. Ma ne può farlo, ne può sentirsi in maniera diversa. Ha provato odio in vita sua, ha pensato di voler vendicarsi, uccidere, ma erano tutti pensieri di un bambino forse mosso più dalla rabbia che altro. O meglio, ha sempre pensato che l'avrebbe fatto per sopravvivere e l'ha fatto, ma non aveva mai pensato alle conseguenze. Certo, quelli erano mostri, qualcosa di deforme, osceno, spaventoso, sicuramente non naturale e cielo chissà cos' altro. Ma a tratti, per quanto spenta, c'era dell' umanità in loro. Chi può aver fatto questo? Non ne ha idea, non vuole saperlo e sicuramente non vuole affrontarlo. Le mani andrebbero a premergli sulle tempie, con forza quasi a voler tirare fuori tutto quello che c'è li dentro. Al naso dovrebbero arrivargli gli odori della natura, dei fiori, della terra stessa, invece la mente gli gioca un brutto scherzo, facendogli rivivere l'odore dei corpi bruciati dal ninjutsu della ragazza. Quella puzza disumana, come il sangue ed i resti che lo coprivano. Non può restare li così, non ne uscirà, come questi giorni. Però è lontano dal suo letto, da quei quattro muri che può identificare come casa. Anche gli altri ragazzi che abitano con lui lo stanno evitando, inizialmente chiedendosi cosa gli fosse successo, poi guardando il suo stato pensando bene che sia del tutto meglio evitarlo. Si porterebbe le mani agli occhi quindi, per coprirli dalla luce ma permettendogli di tenerli aperti, quindi, cercando di far forza sulle proprie gambe, cercherebbe di rialzarsi, trabbalante e poco stabile. Iniziando a camminare nuovamente, prima lentamente, poi velocemente, quasi correndo, per finire per inciampare sui propri passi, ritrovandosi nuovamente per terra, con un altro tonfo in una posizione leggermente diversa da quella precedente. Infatti rotolerebbe, trovandosi spostato di qualche metro, con la schiena appoggiata sul terreno ed il volto coperto dalle mani rivolto al cielo.

12:45 Hiroki:
  [Prati Fioriti] Inarca un sopracciglio,sente ancora un tonfo questa volta più o meno nella stessa direzione di prima,dopo il tonfo anche un leggero rumore,non identificabile<mhà sarà qualche lepre che caccia>fa spallucce,alza lo sguardo guardando quella palla di fuoco incandescente,ha raggiunto il punto più alto,l'ombra sta cambiando di fatti si trova metà busto illuminato<sarà mezzogiorno o poco più>riflette ad alta voce,facendo forza con le braccia e gli addominali cerca di alzarsi per poi compiere qualche metro dietro di lui sfuggendo ai raggi solari,calpestando lo stesso terreno di quando è venuto,mentre tornerebbe sui suoi passi,dovrebbe poter vedere più facilmente il lato poco prima cieco della collinetta,curioso di capire quale animale stesse cacciando o magari stava perdendo l'uso delle proprio facoltà motorie,stile Peter Griffin nella puntata in cui si scordava come ci si siede.Dovrebbe percorrere 10 metri prima di girar la testa e forse notare una figura umana ovvero Hajime faccia all'aria.Se lo avesse notato allora inarcherebbe le sopracciglia scuotendo il capo.[porta kunai&shuriken:3 kunai 3 shuriken][porta oggetti: 1 filo di nylon,3 fuuda con 3 tronchetti da sostituzione precedentemente sigillati]

12:57 Hajime:
 Perchè continua a cadere? Non s'è scordato come si cammina, o almeno così crede. In fondo è impossibile scordarsi come si può fare, poi certo, se uno è momentaneamente bloccato è un altro discorso, anche se si ricorderebbe come si fa (tra l'altro). Ma lui è li, disteso, bloccato. Si trova a spostare le mani, andando a guardare il cielo con gli occhi blu acceso, cercando di studiarne le forme che lo compongono. Ovviamente guardare verso quella grande palla arancio è impossibile, vista l'intensità di luce che emana, quindi, cercando di deviare lo sguardo, cercherebbe di identificare quelle poche nuvole che lo compongono. La forma, come sempre irregolare, può essere associata a qualunque cosa uno voglia vederci. Lui, il genin dai capelli bianchi, in questo momento in quelle poche nuvole a lui simili almeno per colore ci vede la solitudine, o quanto meno la tranquillità di poter star li, sicure che nessuno possa disturbarle. Andrebbe con le mani ad artigliare il terreno, sentendo l'erba strofinarsi con il suo palmo e passare tra un dito e l'altro. Non lo fa con cattiveria, ha semplicemente bisogno di sentire quel terreno sotto di se per convincersi che si trova in quel posto ed in nessun altro. Più le mani affondano in quella superficie, più sente la terra, che gli va anche sotto le unghie stesse, sporcandolo, non che gli importi. Non ci sono mostri, non è in un luogo chiuso. Può respirare, l'aria è pulita. Non ha neanche nausea, le ferite stanno migliorando sempre di più. Deve tranquillizzarsi. Certo, non è nel suo stato migliore, ma non è morto... Non del tutto almeno. Cercando di caricare il proprio peso sui gomiti andrebbe a tirarsi su con la schiena, in modo di mettersi seduto. Qualunque cosa lo circondi, qualunque cosa passi sotto il suo sguardo, verrebbe bellamente ignorata. Che fosse un fiore particolare, una farfalla, un altro piccolo insetto, o lo stesso ragazzo che non è molto distante da lui. Le immagini arriverebbero al cervello che in qualche cassetto della memoria le salverebbe, ma come dice lo stesso sguardo del ragazzo, uno sguardo totalmente vuoto e spento, nulla che lo circonda è poi così importante da doverci fare caso. Gli basta sapere che non è in quel posto e che non deve chiudere gli occhi pensandoci.

13:11 Hiroki:
  [Prati Fioriti] Assotiglia lo sguardo,il tipo ha un'aria conosciuta,l'ha visto più di una volta senza però conoscerne il nome,l'indice si posa sulle sottili labbra,sembra pensare,d'un tratto indice e pollice andrebbero a schioccarsi producendo il classiclo suono "stak".Ora lo sguardo è fisso sul genin,le palpebre sono immobili<che fai ti sei dato alla caccia alle lucertole?>domanda assicurandosi di tener il tono della voce alto abbastanza per coprire la distanza tra i due.Ferma i propri passi,è curioso della risposta che dovrebbe arrivare<no perchè se è un allenamento particolare voglio provarci anch'io>ghigno per poi riprendere<quell'altro amico tuo,quello della marionetta,chiama anche lui magari così insieme ci riuscite>ride della sua stessa battuta,portando le mani in tasca e flettendo il busto in avanti data la risata.[porta kunai&shuriken:3 kunai 3 shuriken][porta oggetti: 1 filo di nylon,3 fuuda con 3 tronchetti da sostituzione precedentemente sigillati]

13:24 Hajime:
 Una figura gli parla, gli fa domande, forse anche una battuta, non ne ha idea il giovane dai capelli bianchi. Ne capisce perchè dovrebbe interessargli. Non fa neanche lo sforzo di cercare di identificare chi sia, gli passa semplicemente sotto lo sguardo qualche istante per poi essere superato, come se non ci fosse neanche. <...> Resta li seduto, fermo, con il respiro adesso tornato normale e le gambe distese lungo il prato. Le mani, che poco prima gli erano servite per tirarsi su, sfruttando le braccia come leve per alzare la schiena, adesso andrebbero a poggiarsi sulle cosce. Resta fermo, sentendo altre parole entrargli nelle orecchie. Il cervello però non solo non si pone la briga di dargli un significato, non sta neanche a memorizzarle, come se fosse un brusio, un sussurro, un qualcosa che è troppo lontano per essere identificato. <...> Silenzio. Ancora scena muta dal giovane. L'altro, invece, sembra avere più parole di quante non si potessero pensare, visto che insiste a parlargli, forse non notando il totale disinteresse del giovane. Per questo, Hajime, sentendo quella melodia della voce a cui non sta dando un senso si volterebbe, fissando con lo sguardo la figura altrui. Una cosa rapida, pochi attimi, una manciata di secondi. Gli occhi del bianco direbbero probabilmente tutto. Come prima cosa, infatti, si noterebbe facilmente che sono "spenti", senza un minimo cenno di luce, un totale disinteresse, il vuoto, la mancanza stessa della voglia di notare quello che ti circonda. Poi le occhiaie, proprio sotto di esse. Decisamente visibili e marcate, che danno quella sfumatura nerognola alla pelle, di chi ha riposato male o affatto. Come ultima cosa, se l'altro ricambia lo sguardo, noterebbe anche che le stesse iridi del ragazzo sembrano voler dire qualcosa. Infatti, non solo sono spente, ma sono fisse, non cercano la luce o si muovono leggermente per studiare meglio la figura altrui, cercando di coglierne i dettagli. Stanno semplicemente ferme. Certo, non è cieco, ma il suo sguardo non sembrerebbe confermarlo. Dopo quei pochi attimi si volterebbe nuovamente, tornando a fissare i propri piedi come all' inizio, stufatosi di guardare il cielo o altro.

20:20 Hajime:
 Una figura gli parla, gli fa domande, forse anche una battuta, non ne ha idea il giovane dai capelli bianchi. Ne capisce perchè dovrebbe interessargli. Non fa neanche lo sforzo di cercare di identificare chi sia, gli passa semplicemente sotto lo sguardo qualche istante per poi essere superato, come se non ci fosse neanche. <...> Resta li seduto, fermo, con il respiro adesso tornato normale e le gambe distese lungo il prato. Le mani, che poco prima gli erano servite per tirarsi su, sfruttando le braccia come leve per alzare la schiena, adesso andrebbero a poggiarsi sulle cosce. Resta fermo, sentendo altre parole entrargli nelle orecchie. Il cervello però non solo non si pone la briga di dargli un significato, non sta neanche a memorizzarle, come se fosse un brusio, un sussurro, un qualcosa che è troppo lontano per essere identificato. <...> Silenzio. Ancora scena muta dal giovane. L'altro, invece, sembra avere più parole di quante non si potessero pensare, visto che insiste a parlargli, forse non notando il totale disinteresse del giovane. Per questo, Hajime, sentendo quella melodia della voce a cui non sta dando un senso si volterebbe, fissando con lo sguardo la figura altrui. Una cosa rapida, pochi attimi, una manciata di secondi. Gli occhi del bianco direbbero probabilmente tutto. Come prima cosa, infatti, si noterebbe facilmente che sono "spenti", senza un minimo cenno di luce, un totale disinteresse, il vuoto, la mancanza stessa della voglia di notare quello che ti circonda. Poi le occhiaie, proprio sotto di esse. Decisamente visibili e marcate, che danno quella sfumatura nerognola alla pelle, di chi ha riposato male o affatto. Come ultima cosa, se l'altro ricambia lo sguardo, noterebbe anche che le stesse iridi del ragazzo sembrano voler dire qualcosa. Infatti, non solo sono spente, ma sono fisse, non cercano la luce o si muovono leggermente per studiare meglio la figura altrui, cercando di coglierne i dettagli. Stanno semplicemente ferme. Certo, non è cieco, ma il suo sguardo non sembrerebbe confermarlo. Dopo quei pochi attimi si volterebbe nuovamente, tornando a fissare i propri piedi come all' inizio, stufatosi di guardare il cielo o altro.

20:31 Hiroki:
  [Prati fioriti] Gli occhi del marmocchio sbattono più volte le labbra,stranito dal comportamento e dall'aspetto del genin difronte a lui,scuote il capo<questo si è drogato pesantemente>fa spallucce,proprio non ha voglia di andargli incontro<ma come cavolo è arrivato fin qui?>il tono del suo vociare dovrebbe arrivare ad Hajime,lo guarda lì seduto.Adesso nota il suo sguardo,uno sguardo strano non di una persona in buono stato<non so cosa tu abbia preso bello mio ma ti consiglio di smettere>il suo tono è da tipico paraculo,proprio non riesce a dire altro.Si volterebbe lasciandosii il genin alle spalle,le mani vengono nascoste all'interno delle tasche<beh se è arrivato fin qui,vuol dire che puo anche tornare>si andrebbe ad autoconvincere cercando di dare spiegazioni alla sua coscienza,dovrebbe quindi allontanarsi verso il sentiero che porta verso il centro abitato di kusagakure.[exit]

20:42 Hajime:
 L'altro continua a parlare, ma ad il ragazzo di Kusa dai capelli bianchi non importa minimamente. Non lo ascolta, troppo confuso e preso dai propri pensieri. Infatti, più evita di dialogare con altri, più si chiude in se stesso, rfinendo per isolarsi sempre di più. Resta li fermo quindi, senza un obbiettivo. Lo sguardo fisso nel vuoto, visto che che non ha niente di particolare da guardare. Per lui potrebbero passare ore come secondi, non se ne accorgerebbe neanche. In fondo in questo momento il tempo per lui non ha valore, che abbia fretta o meno non si deve preoccupare di tornare a casa presto, ne di preparare la cena a qualcuno (se non che se stesso) ne altri mille problemi che effettivamente non ha. L'unico che gli resta, quello che forse è anche più grave, è il suo incubo. Il ricordo di quell' avventura. Magari potrebbe anche provare a parlarne, ma con chi? Si fida solo di se stesso ed è più che convinto che gli altri non solo non lo capiscano, ma non dovrebbero neanche avere interesse a farlo. L'unica persona con cui forse parlerebbe è Hiashi, ma al momento la cosa è infattibile. Quindi resta li, sentendo l'aria accarezzargli la pelle, facendogli ricordare che comunque è vivo. Per puro caso, certo, ma lo è. E forse rendersi conto di questa cosa è la paura più grande. Ha combattuto, lottato, ucciso alcuni di quei mostri, ma alla fine è vivo non sa neanche perchè. Quelle immagini gli rimarranno impresse nella testa ancora per qualche tempo e, quando cominceranno a lasciarlo in pace, vuoi per la stanchezza, vuoi per la fame, vuoi per casualità, tornerà a casa. Poi comincerà a ripensarci. <Exit>

Hiroki ed Hajime si incontrano casualmente. Il primo cerca di interagire con l'altro ma, stufo del comportamento altrui, che non da cenni di vita, decide di andarsene.