In due si lavora meglio

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12:21 Kaori:
 Un caldo sole quasi estivo già splende nei cieli sopra Konoha. E' una giornata calda, serena, con gli uccellini che cinguettano e una brezza frizzante che spira da est. La gente per strada passeggia chiacchierando, i bambini ridono e corrono e la vita scorre lieta e placida per le vie della Foglia. Kaori si ritrova a passeggiare nel mezzo reggendo fra le dita una busta e puntando verso la Magione dell'Hokage nel bel mezzo del Villaggio, ai piedi del monte dei volti. Indossa una semplice maglietta a maniche corte, bianca, che aderisce al ventre ed al seno gentile mentre dalla vita partono un paio di pantaloni azzurri che terminano alle caviglia poco sopra un paio di sandali marroni. Veste leggera, semplice, si gode la sensazione dei raggi solari sulla pelle nuda delle braccia, del viso, mentre la folta chioma violacea scivola liscia fino a metà schiena. I capelli son ricresciuti, poco per volta, e la tinta è sfumata via lasciando modo al colore naturale di tornare a sfumarne i contorni. Avanza a passo tranquillo, sicuro, col coprifronte della Foglia legato come sempre attorno alla gola. Ha bisogno di vedere Hitomu, necessita di parlargli. Per una volta, stranamente, non ha urgenze da riferire o problemi di cui discutere, ma solo buone notizie da dare. Inspira a fondo l'aria fresca del mattino e avanza per i corridoi della Magione fino a raggiungere l'ufficio ormai ben noto del Nono. Qui, se vi fosse arrivata senza intoppi, sarebbe andata a bussare tre volte con le nocche contro la porta di legno. "Toc. Toc. Toc." Se l'altro le avesse concesso di entrare, avrebbe quindi abbassato la maniglia spingendo la porta verso l'esterno, così da avanzare di pochi passi verso l'interno della stanza e superarne la soglia. <Buongiorno> saluterebbe con un sorriso cortese dipinto sul viso, educato, maturo, richiudendosi la porta alle spalle. <Posso disturbare per una manciata di minuti o avete del lavoro urgente da svolgere?> avrebbe quindi domandato per assicurarsi di potergli rubare un po' del suo prezioso tempo. [chakra: on]

12:45 Hitomu:
 Il Sole splende alto sul Paese del Fuoco e il cielo mostra il suo classico colore azzurro. Lo stesso colore che si rispecchia nelle iridi del Nono Hokage, occupato nel suo ufficio a sistemare vecchie scartoffie rimaste per troppo tempo in disordine sopra il tavolo. Si tratta di una bella giornata in quei di Konohagakure. Gli abitanti passeggiano tra le vie del Villaggio, tra chi lavora e chi vuole solamente godersi una giornata di Sole. Nella magione, però, non c'è tempo per fermarsi e prendersi una pausa. Il Torneo è ormai finito e, in un modo o nell'altro, è rimasto del lavoro arretrato che bisogna recuperare. Il jinchuuriki della Foglia si trova in piedi davanti ad uno scaffale mentre ripone dentro un cassetto dei grossi fascicoli. Ognuno di loro ha un posto preciso dove essere conservato e per chi entrasse nella stanza, potrebbe notare alte pile di fogli accantonate tutte vicino alla scrivania. Insomma, il Nono oggi è leggermente indaffarato. Indossa una maglia a maniche lunghe di colore blu scuro e un paio di pantaloni neri con una fasciatura bianca sulla coscia destra. Ai piedi, porta un paio di sandali neri da ninja. Lo smanicato verde, come l'haori bianco da Hokage, sono poggiato sopra lo schienale della sedia visto la temperatura presente quest'oggi al Villaggio. Mentre richiude un cassetto dello scaffale, alla porta qualcuno bussa entrando dentro la stanza. L'attenzione del jinchuuriki viene catturata e di colpo lo sguardo ruota in direzione dell'entrata. <Kaori!> esclama sorpreso il kyudaime. Non si aspettava il suo arrivo oggi. <Buongiorno, cara. Vieni pure, tranquilla> aggiunge il Nono mentre compie alcuni piccoli passi verso il centro della stanza. Le iridi azzurre si soffermano sulla figura della Hyuga scrutando attentamente ogni suo lineamento del viso. Le labbra si distendono leggermente verso l'insù sorridendo in direzione della kunoichi <Dimmi tutto> conclude il jinchuuriki aspettando che la ragazza spieghi il motivo del suo arrivo. [chk off]

13:31 Kaori:
 Un sorriso ancor più ampio e sereno si delinea sulle labbra della Hyuga quando Hitomu la saluta con quel suo fare genuino e sorpreso. L'ufficio è il solito di sempre ma la scrivania appare leggermente diversa dal solito quest'oggi; pile di documenti e fogli traballanti si elevano per decine di centimetri richiedendo di essere visionati e messi a posto alle loro postazioni. Forse, in realtà, non ha scelto il momento più opportuno per presentarsi da lui. O forse potrebbe dargli una mano con tutto quel lavoro che pare aver da fare. Il biondo ad ogni modo l'accoglie serenamente, persino di buon umore, sorridendole ed invitandola ad entrare e fare pure con calma. <Spero di non aver interrotto qualcosa. Sembra davvero un gran bel mucchio di documenti, quello> abbozza lei un mezzo sorriso indicando col capo la pila di fogli posta sulla scrivania. Solo a quel punto, quindi, andrebbe a muovere un paio di passi per bruciare quell'ultima distanza fra sè ed Hitomu porgendo verso lui il braccio destro, quello che reca con sé la lettera in busta bianca che aveva con lei fin da principio. <Sono venuta a darti questa. E' la partecipazione... al matrimonio> ammette arrossendo leggermente ripensando a quel momento ormai così incredibilmente vicino. Se l'altro l'avesse aperta avrebbe trovato un cartoncino di carta sottile con su scritto in lettere argentate data, luogo e ora dell'evento e -ovviamente- il nome degli sposi. Un qualcosa di semplice, elegante e raffinato. <Ci tenevo a dartela di persona. Insomma... considerando tutto> non è un invitato come un altro. Non solo perchè è l'Hokage, ma anche perchè ha accettato di accompagnare la giovane all'altare al posto del suo defunto padre. <E poi volevo parlarti di un altro paio di cose ma... visto quanto sembra tu abbia da fare lo faccio solo se posso darti una mano.> aggiunge, poco dopo, sorridendo, ritraendo il braccio se l'altro avesse preso la lettera dalle sue mani. [chakra: on]

13:44 Hitomu:
 Lo sguardo del jinchuuriki si incrocia con quello della ragazza. Si è creato un ottimo legame tra il Nono e la kunoichi del Clan Hyuga. Dal nulla, la loro amicizia è sbocciata come un fiore in primavera ma questo rapporto sembra essere in grado di resistere all'avversità dell'inverno quando arriverà. Quando nasce un legame così forte e, soprattutto, così vero, è difficile che qualcosa possa spezzarlo. La ragazza si preoccupa vedendo la quantità di documenti presenti sulla scrivania <Si tratta solo di lavoro arretrato.. Nulla di cui preoccuparsi> sorride ancora una volta il ragazzo verso lei. Kaori, ad un tratto, si avvicina porgendo una busta bianca al jinchuuriki <Oh, eccola qui finalmente> non può far altro che lasciarsi scappare l'ennesimo sorriso sul suo viso. Era da tempo che aspettava questo momento ed ora il giorno tanto atteso per Kaori si sta avvicinando. Ed ne è felice per lei, dopo tutto quello che ha passato. Tiene tra le mani la busta appena consegnata ascoltando le parole della ragazza. <Sono contento che sia stata tu a consegnarmela e non vedo l'ora arrivi questo felice giorno. Te lo meriti, Kaori> afferma di nuovo il jinchuuriki della Foglia. Sarà un giorno di festa per il Villaggio della Foglia. Un evento che unirà due shinobi di diversi Villaggi. La ragazza del Clan Hyuga spiega come abbia altro da raccontare, ma lo farà solo se il Nono si lascerà aiutare. <Certo, perchè no?> il viso si rilassa mentre pronuncia queste parole, felice che lei abbia voglia di dargli una mano. <Questa colonna va nel cassetto a destra> le indica la pila di fogli presente sulla destra della ragazza. Il cassetto, invece, si trova vicino alla parete, sempre sulla destra della kunoichi. <All'altra ci penso io> dividono i compiti, in modo da essere più veloci. <Quindi.. Cosa volevi dirmi?> domanda incuriosito il jinchuuriki. [chk off]

13:59 Kaori:
 E' davvero contenta di vedere il viso di Hitomu sorridente al suo arrivo. Le fa piacere notare come poco a poco i due si siano ritrovati a veder nascere un legame che va al di là di quello fra un ninja ed il suo Kage, più vicino a quello che collega due semplici persone. Perchè, in fondo, questo entrambi sono. Una volta spogli di un pesante cappello o di un coprifronte, non resta altro che un involucro fatto di carne, sangue, sentimenti ed emozioni. Persone. Comunissime, semplici, uniche persone che si sono trovate, quasi per caso, in una notte di luna piena. La rasserena la presenza del biondo, la rasserena l'idea di avere al suo fianco Hitomu e la porta a sentirsi ogni volta sempre più leggera. Sorride quando l'altro la rassicura su quei documenti presenti sulla scrivania e lo vede afferrare la partecipazione con fare sicuro, semplice. Avevano parlato diverso tempo prima di questo momento ed ora, finalmente, è giunto. <Aspettavamo che finisse il Torneo prima di procedere coi preparativi. Anche Hotsuma-sama sarà presente. E' il testimone di nozze di Raido. Spero che siate in buoni rapporti> lo informa lei con fare sereno, tranquillo, tenendo le labbra distese verso l'esterno e l'espressione tranquilla. Conoscendo i due non vede perchè mai non dovrebbero esserlo, le sembrano entrambi tipi tranquilli e pacifici, inoltre condividono sul capo lo stesso importante peso ed onore, per quanto ne sa potrebbe essere una occasione anche per loro per conoscersi meglio al di fuori di meri incontri burocratici fra capi di stato. <Grazie... davvero. Sono impaziente da morire> ammette lei, timidamente, arrossendo appena sulle gote morbide, la destrorsa a salire fino a poggiarsi dietro il capo mentre china il viso verso il basso. L'idea di dichiarare il suo amore per Raido dinnanzi agli Dei non la spaventa, l'ha già fatto in un loro momento d'intimità. Ma l'idea di farlo dinnanzi ad amici, parenti e persone che possono parlarne per giorni quello sì, un po' l'imbarazza. Ma in senso positivo, ovviamente. Kaori va quindi offrendo -o imponendo, a seconda dei punti di vista- il proprio aiuto al Kyudaime e l'altro si ritrova, sorridendo, ad accettare con garbo. Le indica la pila di documenti di cui occuparsi e la Hyuga, annuendo, va subito ad avvicinarsi ad essa per prelevare una prima parte di fascicoli e tenerla stretta fra braccio sinistro e petto. Si avvicina al cassetto a parete indicato dal Nono e a seconda dei fascicoli che ha con sé inizia a risistemarli nel cassetto in questione in modo ordinato e preciso. <Una è una novità importante di cui volevo parlare con te> inizia col dire Kaori umettandosi le labbra, infilando nel cassettone i plichi di fogli che regge con l'altra mano. <L'altra cosa è una richiesta per il Kage.> aggiunge poi sentendo un brivido percorrerla da capo a piedi al solo pensiero di quella domanda che le trema sulla punta della lingua. <Quale vuoi sentire per prima?> sorride, poco dopo, con fare leggero, sereno, andando a recuperare altri documenti dalla sua pila. <Nessuna delle due porta con sé brutte conseguenze o eventi tristi, sono entrambe cose... felici, se vogliamo. Quindi puoi stare tranquillo> l'anticipa, poi, cercando di evitare di portare a galla possibili preoccupazioni. [chakra: on]

14:12 Hitomu:
 La ragazza spiega come lei e il suo futuro marito abbiano organizzato il matrimonio aspettando il termine del torneo che era in atto nel Villaggio della Foglia. La kunoichi aggiunge inoltre che sarà presente anche il Mizukage della Nebbia, il signor Hotsuma Oboro, che accompagnerà all'altare lo spadaccino che prenderà in matrimonio la ragazza ora davanti al jinchuuriki. <Hotsuma? Sarò felice di vederlo> afferma con poche parole. Il rapporto tra il Mizukage e il jinchuuriki non è mai stato idilliaco, ma entrambi si sono sempre rispettati e non hanno mai discusso tra loro. Certo, non può paragonare il loro rapporto a quello tra il Nono e il Kazekage. Ma, nonostante Hotsuma pensi sempre e solo al suo Villaggio, il jinchuuriki del Kyuubi ripone fiducia in lui per quanto concerne l'Alleanza. Dunque, non ci saranno problemi di nessun tipo. Anzi, sarà un'occasione in più per comprendere meglio la figura del Mizukage. La kunoichi spiega come sia impaziente nell'attesa del matrimonio <Penso sia normale esserlo in queste occasioni. Bisogna attendere ancora un po'..> afferma il Nono cercando di rasserenare la ragazza. Kaori inizia a sistemare i fascicoli dopo le ha indicato il jinchuuriki e spiega come abbia ancora due cose da dire al Nono. Una novità importante e una richiesta per il Kage. Quale ascoltare per prima? Il kyudaime ha la possibilità di scegliere. Rimane fermo nella sua posizione lasciando che la sua parte di fogli rimanga ancora qualche secondo lì a prendere polvere. <Beh.. Se nessuna porta brutte notizie, vorrei sentire la richiesta per prima> ha fatto la sua decisione e ora toccherà alla Hyuga spiegare ciò che ha da dire. [chk off]

14:27 Kaori:
 Le fa davvero piacere sapere che non ci siano problemi fra Hitomu ed il Mizukage. Certo, non è che le abbia detto che sono grandi amiconi, ma almeno sapere che sarebbe contento di incontrarlo la risolleva. Insomma, ci tiene che non ci siano particolari problemi fra i suoi invitati il giorno del suo matrimonio. E poi sarà senz'altro un aiuto per Hotsuma stesso la presenza del Nono all'evento: dopotutto sarà l'unico non konohano a partecipare alla celebrazione, per quanto ne sa lei. Almeno avrebbe avuto qualcuno di già noto con cui poter parlare in mancanza di Raido. <Mi fa piacere sentirlo. Mi sarebbe dispiaciuto saperlo in disparte durante la cerimonia. Dubito conosca qualcun altro a parte te e Raido> sorride lei, tranquilla, prima di fermarsi un istante come colta da una improvvisa folgorazione. <Oh, beh, e mia madre> Effettivamente conosce anche lei. L'ha protetta per diverso tempo durante le vicende che hanno visto Cappuccio Rosso mietere vittime fra gli Hyuga, hanno senz'altro avuto modo di conoscersi almeno un po' in quel periodo. I due quindi si suddividono il lavoro e Kaori inizia a sistemare la sua parte di documenti nel cassettone andando ad aprire il discorso alla volta dell'altro. Gli lascia modo di decidere da sé quale richiesta udire per prima e, quando Hitomu la invita ad esporre per prima la richiesta da fare al Kage, Kaori arresta per un attimo il suo trafficare e ruota il capo in direzione del biondo, umettandosi le labbra lentamente. Lo guarda in viso, negli occhi per diversi istanti in silenzio prima di inspirare a fondo e farsi forza. <Okay, va bene> annuisce lei deglutendo e riprendendo subito dopo il suo discorso. <Volevo... volevo chiederti se non fosse possibile uno scontro di allenamento. Io e te.> Lo dice così, di getto, tutto d'un fiato, così da non potersi rimangiare la proposta fatta. <In vista dello scontro con il Rikudo Sennin. Magari avrei potuto imparare qualcosa di più affrontandoti piuttosto che basandomi su dei consigli. Dopotutto immagino che siate molto vicini a livello di potenza... no?> spiega lei sentendosi d'un tratto molto tesa. E' un grande azzardo questa richiesta, un gran rischio questa possibilità. Non si aspetta che l'Hokage alleni i suoi ninja prendendoli sottogamba e favorendoli in uno scontro, ma spera di non dover sperimentare sulla pelle neppure la sua piena potenza. Insomma, non sa davvero cosa aspettarsi dall'altro. [chakra: on]

14:48 Hitomu:
 Anche se avesse avuto problemi con il Mizukage, il jinchuuriki avrebbe cercato in tutti i modi possibili di non lasciare che durante il matrimonio fosse successo qualcosa. Per lei, soprattutto. Dopo tutte le vicende che ha vissuto, si merita una giornata di felicità da vivere in pace. Ma con Hotsuma non ci saranno problemi di nessun tipo, anzi <Cercherò di farlo sentire a casa propria se sarà l'unico del Paese dell'Acqua presente al vostro matrimonio. Non gli mancherà nulla> con queste parole, spiega come Hotsuma verrà trattato come gli abitanti del Paese del Fuoco senza nessuna eccezione. La ragazza, dunque, inizia a spiegare quale sia la richiesta che vuole porre al jinchuuriki. Il Nono, dal canto suo, rimane attento e pronto ad ascoltare ciò che la kunoichi dal Byakugan vuole dire. La ragazza vuole fare un allenamento contro il kyudaime, in vista dello scontro che dovrà affrontare contro Akendo, il Rikudo Sennin e grande amico del jinchuuriki. Una richiesta abbastanza strana.. <Uno scontro?> il Nono sta riflettendo spiegando alla ragazza i dubbi che gli sorgono. <Io e Akendo siamo abbastanza simili.. Ma abbiamo due modi completamente diversi di combattere. Soprattutto, abbiamo due differenti poteri a nostra disposizione> suppone che la Hyuga sappia del Rinnegan di Akendo. <Comunque.. Se vuoi affrontarmi per farti un'idea del livello di potenza di Akendo, per me non ci saranno problemi> vuole andarle incontro, anche se non riuscirà a scoprire qualcosa per affrontare Akendo. Potrà solamente farsi un'idea su quale step deve raggiungere per affrontare il Rikudo Sennin <Ma ad una condizione> deve dirle la verità, purtroppo. <Akendo non nasconderà un briciolo della sua forza contro di voi. Dunque, neanche io mi tratterrò con te> il tono di voce è serio, come i lineamenti del suo viso. Non sta mentendo, cioè.. Vuole che la ragazza pensi questo. Vuole che lei affronti la sfida seriamente, senza pensare che il jinchuuriki limiterà la sua forza. Non avrebbe senso fare questo scontro, se no. <Se ti sta bene, io accetto la tua richiesta> conclude per poi aspettare la novità che Kaori vuole raccontargli. <L'altra novità?> aggiunge e poi lascia calare il silenzio. [chk off]

15:11 Kaori:
 <Non ne avevo dubbi> sorride lei con fare gentile, rassicurato e leggero. E' davvero felice che le cose stiano andando così bene, che Hitomu sarebbe stato con lei e che Hotsuma non si sarebbe sentito a disagio a quell'evento. sembra star andando tutto davvero troppo dritto per non pensare che all'improvviso una qualche bomba non le sarebbe caduta dritta in testa. Ma per ora, per questo momento, vuole godersi la pace, la serenità che questo periodo le sta portando. Lascia dunque modo al Nono di udire la sua richiesta e di replicare ad essa mentre entrambi si fermano dai loro compiti. Rimangono ad osservarsi, vicini a due differenti cassetti metallici, mettendo per un attimo soltanto da parte le pile di scartoffie da riordinare e rimettere a posto. Ha ragione, quel che dice è vero: godono di due poteri immensi ma differenti i due ninja in questione, eppure per una semplice umana come lei priva di particolari doni divini, il grado di sfida fra loro è esattamente lo stesso. Affrontare Akendo o affrontare Hitomu vorrebbe dire per lei, in egual modo, una sfida quasi impossibile. <Non desideravo conoscere i suoi poteri, solamente rendermi conto di quanto possa essere alta la distanza di potenza fra noi. Voi siete entrambi ninja leggendari e sareste entrambi, per me, uno scoglio quasi insormontabile> spiega lei lo scopo di quella richiesta prima di sentire il resto del discorso del biondo. Sembra essere propenso ad accettare la sua richiesta, sembra pronto a dire di sì, eppure prima di farlo desidera mettere in chiaro dei limiti e delle clausole importanti. Ovvero non si sarebbe tirato indietro, non ci sarebbe andato leggero con lei. E questo la porta a sorridere soddisfatta, consapevole, compiaciuta. Il capo vien mosso, portato ad annuire, mentre la voce vibra fuori dalle corde vocali. <E' quello che volevo. E, ovviamente, anche io metterò tutta me stessa per cercare di affrontarvi> Sia Hitomu, sia Akendo. Il problema è che il suo massimo non raggiunge, forse, neppure la metà del massimo dei rivali che si è ritrovata ora a dover affrontare. Ma, dopotutto, è proprio così che si cresce, no? Cadendo e perdendo contro avversari più forti di noi. <Accetto la tua condizione> aggiunge, allora, quando l'altro le dice che -in tal caso- è d'accordo con l'esaudire la di lei richiesta. Si sente emozionata ed eccitata all'idea di potersi confrontare proprio con lui, in parte è anche impensierita dalla possibilità di poterlo ferire o essere ferita, ma sa che in ogni caso nessuno dei due avrebbe mai rischiato seriamente la vita. Alle ferite, dopotutto, sono entrambi abituati. <Oh... l'altra... beh. Io e Raido abbiamo deciso di adottare una bambina> rivela dopo diversi attimi, Kaori, riprendendo a rimettere fascicoli e plichi nel cassetto. <E' stata una scelta un po' improvvisa, un po' complicata ma... alla fine abbiamo deciso di farlo> [chakra: on]

15:23 Hitomu:
 La ragazza è felice nel sentire dire che Hotsuma non avrà alcun problema durante il matrimonio e il jinchuuriki è soddisfatto del suo umore. Piano piano, sta lasciando indietro ciò che le è successo e sta affrontando la vita a pieno petto, senza lasciarsi trascinare verso l'abisso. Per fortuna, tutto sta andando nei migliori dei modi. Sarà anche frutto delle attenzioni del suo futuro marito tutto ciò che, durante il loro ultimo incontro, gli aveva spiegato che le sarebbe stato vicino. Kaori è in buone mani e questo lo solleva molto. La kunoichi spiega il motivo di questa richiesta e ciò che voleva trarre in beneficio da una sfida del genere. Non conoscere i poteri di Akendo, ma solamente il divario che esiste tra lei e la forza altrui. La Hyuga accetta la condizione e afferma che metterà anche lei tutta la sua forza. Un sorriso si disegna sul volto del jinchuuriki che conferma allora la loro prossima sfida <Bene, dunque! Non farti trovare impreparata> le consiglia il Nono. Successivamente, la kunoichi racconta come lei e Raido abbiano deciso di adottare una bambina mentre, nel frattempo, riprende a sistemare i fogli nei cassetti. Una decisione non affatto semplice, un bel passo da compiere per entrambi. <Si tratta di una decisione difficile, ma questo vi fa davvero onore. Prendersi cura di una bambina che ha perso quasi tutto, non sarà semplice. Ma, conoscendo entrambi, so che potrete donarle l'amore di cui ha bisogno. Non ho dubbi> è una scelta difficile e coraggiosa, ma si tratta di qualcosa di ammirevole. Non è da tutti adottare una bambina e darle tutto ciò di cui ha bisogno. Ma la fiducia del jinchuuriki è ben riposta in loro. [chk off]

17:07 Kaori:
 La raccomandazione del Senjuu fa sorridere Kaori che si ritrova a pensare fra sé e sé che, anche preparata al massimo delle sue capacità, non potrebbe mai riuscire a sostenere davvero uno scontro contro di lui. Insomma, è il Kage della Foglia e jinchuuriki del Nove Code, è davvero impossibile che lei possa riuscire ad equiparare il suo potere, o quanto meno fronteggiarlo quel tanto che basta per non soccombere. Ma sa che ce l'avrebbe messa tutta, che si sarebbe impegnata al massimo delle sue capacità per riuscire a capire quanto più forte di lei può essere l'altro. Una sfida che vuole rivelarsi essere, invero, più che altro scoperta, studio ed una prova per se stessa. <Ce la metterò tutta, te lo garantisco. Farò tesoro di questa opportunità: dopotutto non tutti i giorni si può dire di aver affrontato l'Hokage, no?> sorride lei, gentile, andando a distendere le labbra verso l'esterno mentre ruota il capo all'indirizzo del jinchuuriki, le mani che si fermano per un istante prima di tornare ad inserire documenti e fascicoli nel rispettivo cassetto. Mancano ormai gli ultimi documenti da reinserire a posto, la fine della pila che l'altro le aveva precedentemente indicato sulla scrivania. Kaori si volta, la raggiunge e raccoglie gli ultimi plichi con ambo le mani, accuratamente, onde evitare di rovinarne i contorni. Andrebbe a sistemare i fascicoli fra l'avambraccio sinistro ed il petto e, di volta in volta, va inserendo nel cassetto-archivio i vari fogli nei loro posti. E' a quel punto che rivela ad Hitomu l'importante decisione presa e maturata con Raido di voler adottare una bambina e, alle parole dell'altro, si sente come confortata dall'idea di aver ricevuto persino l'approvazione del biondo. Tuttavia desidera essere sincera fino in fondo con lui e per cui schiude le labbra lasciando fuoriuscire nuove altre parole. <In verità... l'avete vista. Si tratta di una kunoichi di Kusa, ha partecipato al torneo nella categoria dei genin> rivela la ragazza umettandosi le labbra, infilando nell'archivio gli ultimi fogli rimasti. Richiude dunque il cassetto e, incrociando le dita all'altezza delle cosce, si volge verso la figura dello shinobi. <Si tratta di Kouki Yakushi.> aggiunge, poco dopo, puntando le iridi perlacee sul viso regolare e gentile dell'altro. <Quella bambina è senza genitori, è sola e Raido l'ha presa davvero a cuore. Io ci ho messo un po' più di tempo ma... ho iniziato a volerle bene anche io. Sarà difficile essere una famiglia considerando che veniamo tutti da zone diverse dell'Alleanza, ma forse abbiamo persino trovato una soluzione> ammette la ragazza distendendo appena le labbra verso l'esterno. <Raido vorrebbe che andassimo a vivere sul confine fra i nostri villaggi, vicino la stazione della ferrovia. Fra i Monti Ardenti e le colline di Kusa, di modo tale che in un'ora di treno possiamo essere nell'uno o nell'altro Villaggio a seconda del bisogno, ed in questo modo poter vivere tutti assieme> spiega Kaori sorridendo, lo sguardo ad intenerirsi poco a poco, addolcirsi, mentre per la prima volta vede divenire reale la possibilità di divenire con lui una famiglia vera. Una casa solo per loro, un posto solo loro, dove essere marito e moglie. Madre e padre. <Credi sia una scelta avventata?> domanderebbe però, alla fine, rialzando lo sguardo sul suo viso per poi stringere appena le labbra, quasi come avesse timore che l'altro possa trovare quasi affrettata quella scelta. [chakra: on]

17:32 Hitomu:
 La ragazza lo raccomanda che ce la metterà tutta quando affronterà il jinchuuriki della Foglia e quest'ultimo china la testa più volte, come ad approvare le sue parole. Questo è quello che vuole. Una sfida impossibile sulla carta, vero. Ma se l'impegno sarà totale da parte della ragazza, qualcosa riuscirà sicuramente a realizzare nello scontro contro il kyudaime. Dopo esser rimasto sorpreso della notizia data dalla kunoichi, ritorna a muoversi in direzione dei blocchi di fascicoli da sistemare. Ne prende due tenendoli dal basso con entrambi le mani e si direziona verso l'archivio in cui sistemare il tutto. Legge sull'etichetta la categoria di cui si trattano i due fascicoli e apre il relativo cassetto ponendo con cura e ordine i fogli dentro di esso. Nel frattempo, ascolta nuovamente le parole della ragazza che continua nella spiegazione della decisione presa da lei e Raido, il suo futuro marito. La bambina che hanno deciso di adottare è una genin di Kusagakure che ha affrontato anche l'ultimo torneo avvenuto nel Villaggio della Foglia. <Kouki..> il jinchuuriki ripete il nome anche nella sua testa cercando di ricordare la ragazza in questione tra i partecipanti nella categoria più bassa del torneo. Il ricordo del viso della Yakushi appare in memoria al Nono <Sì, ricordo quella sfida..> afferma spiegando di avere in mente il momento in cui la ragazza era impegnata nello scontro del torneo. Kaori informa anche della loro decisione di andare a vivere tra i confini dei vari Villaggi, in modo da vivere insieme come una famiglia vera. <Anche se lo fosse, non ci sarebbe nulla di sbagliato. Se credete che questa sia la vostra strada, intraprendetela. Bisogna fare ciò che ci rende felici, Kaori> spiega il jinchuuriki approvando con le sue parole ciò che stanno facendo lei e Raido. <Konoha, Kiri e Kusa, anche se dal cognome della ragazza, dovrebbe avere origini di Otogakure se non sbaglio..> afferma il jinchuuriki per poi aggiungere <Siete l'immagine dell'Alleanza Ninja> espone il suo pensiero con il sorriso sulle labbra, come se l'unione tra Raido, Kaori e Kouki fosse il completamento del lavoro compiuto in tutti questi anni da lui e gli altri kage. [chk off]

17:55 Kaori:
 Hitomu torna a sistemare la sua parte di documenti nel relativo cassettone a muro e Kaori si avvicina alla scrivania con pochi, lenti passi, ritrovandosi a tenere sotto gli occhi la figura del jinchuuriki. Ne segue il fare con lo sguardo, l'osserva e ode le sue parole, pendendo letteralmente dalle sue labbra. Ha grande stima del parere altrui e ha come il bisogno di sapere che qualsiasi scelta lei abbia fatto sia avallata ed accettata da lui. Sapere che Hitomu sarà presente a prescindere dal fatto che possa ritenere avventata o meno quella decisione, sapere che sarà pronto a sostenerla in ogni caso, come Kage e come persona, è qualcosa che le preme dentro il petto, contro la cassa toracica. E' importante per lei. Hitomu, la sua considerazione, il suo parere. E' una figura speciale ai suoi occhi e ci tiene che possa sapere ogni cosa di lei. Il ragazzo dice di ricordare quella bambina, il suo incontro e va subito dopo a rassicurare la Hyuga con le sue parole. Non dice cosa pensa della situazione, se la ritenga affrettata o abbastanza ponderata, ma la incita a fare semplicemente ciò che lei ritiene giusto, ciò che può arrivare a renderla felice. Kaori si ritrova a sorridere, lentamente, rincuorata e contenta di udire quelle parole da parte del biondo e va poco dopo ad annuire quando il ragazzo esprime quel pensiero con fare pensoso. <Sì. Viene da Oto ma... è una storia complicata> annuisce e conferma la Hyuga senza aggiungere altro in merito. La storia di Kouki è terribile e difficile, è qualcosa di intimo e privato che forse non avrebbe dovuto conoscere neppure lei. Non è stata Kouki stessa a parlargliene, ma ha scoperto tutto attraverso un resoconto di Raido. Non sa se la bambina sarebbe felice di sapere che lei conosce la sua storia, ma nel dubbio preferisce evitare di raccontarne i dettagli a chiunque altro. E' qualcosa che spetterà a lei e lei soltanto decidere di raccontare. Quell'ultimo dire di Hitomu, poi, porta la Hyuga a schiudere le labbra osservandolo con fare colpito per un breve ma infinito istante. Una frase semplice, breve, ma profondamente intensa. Non aveva mai visto la cosa da questo punto di vista. Egoisticamente vede nel loro matrimonio solamente la possibilità di poter vivere la propria vita al di lui fianco, ma da un punto di vista più ampio è anche la reale unione di terre diverse. Una Hyuga ed un Oboro. Membri di due clan incredibili, famosi, estremamente potenti. Dei frutti importanti nati dalla Nebbia, dalla Foglia, che s'uniscono andando a creare inevitabilmente dei legami solidi fra le loro famiglie e, per estensione, fra i loro clan. Fra le loro Terre. Un legame, questo, forse più fragile rispetto quelli più intimi fra i due, ma ugualmente esistente. Un collegamento, una unione che non può essere ignorata. Kaori sorride, alla fine, intenerita da quel concetto ritrovandosi a sentire le gote alzarsi verso l'alto. <Non l'avevo mai vista così, in effetti.> ammette lei alzando la mancina per sistemare una ciocca dietro l'orecchio, le ciglia a sfarfallare rapide una, due, tre volte in rapida successione. <Ma sono felice che tu l'abbia fatto. Che questa situazione possa, in qualche modo, dimostrarvi che quest'Alleanza esiste, funziona.> chiosa lei inclinando leggermente il viso verso la spalla destra, le iridi perlacee ancora fisse sul volto del jinchuuriki. <Ad ogni modo sì, credo che questa sia la nostra strada. Credo che fosse scritto nel nostro destino> ammette la ragazza abbassando ora lo sguardo, addolcendo poco a poco la voce. <Sono solo impensierita per Kouki. Non sono una madre, non l'ho mai fatto... e lei è già abbastanza grande da poter pensare e capire da sola. Temo di non essere capace a crescerla o aiutarla come avrebbe potuto fare una vera madre. E questo mi fa preoccupare circa la possibilità che un domani anche io possa avere un... un figlio> Le dita si portano d'istinto al ventre, quasi meccanicamente, in un gesto che ricorda appena quel suo modo di fare subito successivo alla liberazione dai laboratori di Cappuccio Rosso. In quel periodo in cui credeva di poter essere incinta del frutto nato dal lavoro di laboratorio di quei matti fanatici. <Quando sei diventato padre... eri spaventato anche tu?> chiede allora, alla fine, risollevando lo sguardo sul viso di Hitomu, cercando ora consiglio dall'esperienza dell'altro. [chakra: on]

18:26 Hitomu:
 A piccoli passi, il jinchuuriki del Kyuubi fa ritorno sui documenti posti davanti alla scrivania che, ormai, stanno per terminare grazie soprattutto all'aiuto dato dalla ragazza presente nella stanza. Le iridi azzurre si spostano su di lei per fissarla ancora una volta. Gli sguardi si incrociano e a lui scappa un piccolo sorriso <Grazie per l'aiuto che mi stai dando> dice il jinchuuriki alla kunoichi del Clan Hyuga con un tono dolce. Se non ci fosse stata lei, sarebbe dovuto rimanere lì per ore e ore facendo ritorno tardi a casa dalla sua famiglia. In questo modo, invece, avrà più tempo da passare con loro. Sembra qualcosa di normale, ma invece non lo è. Spesso fa ritardo in magione per portare a termine i lavori e questo toglie del tempo ai suoi cari. Gli dispiace non essere presente ogni ora nella vita di suo figlio che sta crescendo velocemente e una volta grande, potrebbe iniziare a sentire la mancanza della presenza di un padre. E non vuole che questo accadda. Kaori spiega che la storia di Kouki è complicata e il jinchuuriki non vuole entrare nel merito visto che la Hyuga non aggiunge altre informazioni. Non vuole risultare invadente nella vita di una bambina di cui conosce solamente il nome e il cognome. La ragazza nota come non aveva mai visto l'unione con Raido dal punto di vista mostrato dal Nono e ne rimane sorpresa e felice. Ma la kunoichi mostra anche la paura che racchiude dentro il suo corpo. Ovvero, il timore di non essere all'altezza del ruolo di madre verso Kouki e chiede consiglio al jinchuuriki domandando come si sentiva lui quando Tobirama nacque. <Ero.. sì-spaventato, emozionato, eccitato. Insomma, un bel mix di emozioni. Quando fai una cosa per la prima volta, hai sempre il timore di non essere all'altezza o la paura di non saperla fare. Ma questo non deve spaventarci, anzi. Solamente con l'esperienza si possono imparare le cose. Bisogna iniziare, prima di tutto, e poi andare avanti. E se si commette qualche errore, bisogna farne tesoro e cercare di migliorare> spiega il Nono dal suo punto di vista. Essere un genitore è più difficile di essere un shinobi, questo è certo. Ma con il passare dei giorni, i momenti passati insieme, le situazioni che si creano, l'amore che riescono a darti, tutto risulta essere più semplice. <Dovrai essere il suo appoggio nel caso di bisogno. Dovrà sempre trovare in te la sicurezza nei suoi momenti difficili> aggiunge nuovamente. Le iridi si posano su di lei mentre le dice un'ultima cosa <Non potrai aiutarla come la sua vera madre perchè semplicemente non lo sei. Ma sei Kaori Hyuga e, secondo me, è questo che lei vuole che tu sia. Te stessa. Lascia che sia il tuo cuore ad aiutarti, quando ce ne sarà il bisogno> prende l'ultimo fascicolo e staccando lo sguardo dalla ragazza, si dirige verso l'archivio riponendo al loro posto i fogli. Il lavoro è terminato. [chk off]

18:48 Kaori:
 Il sole lentamente cala, la giornata termina e Kaori si ritrova ad udire la voce di Hitomu andare a ringraziarla. Parole gentili, che arrivano come una carezza, ma che la portano semplicemente a scuotere di poco il capo. <E' il minimo che potessi fare dopo tutto quello che fai ogni giorno da solo> sorride lei con fare sincero, gentile, osservando il biondo dall'altra parte della scrivania. <L'ho fatto volentieri> ammette tranquillamente inspirando a fondo, lasciando dunque modo al giovane di finire di sistemare la sua parte di documenti ed ascoltare le parole dette dalla stessa kunoichi. Non ha avuto ancora modo di parlarne con Raido, ma ha davvero paura di non riuscire ad essere in grado d'essere una buona madre, soprattutto ora che suo padre non c'è più e si sente ancora così incredibilmente instabile. Però desidera esserlo, desidera davvero poter avere un figlio, qualcuno da proteggere, da crescere, da amare. E desidera poter aiutare Kouki, poterla vedere maturare, crescere, fiorire, divenire una ragazza sorridente, più leggera, più felice. Desidera farle conoscere il significato stesso di famiglia. Ascolta la voce di Hitomu, il suo racconto, fa tesoro di quell'esperienza che cerca di conservare in sé come un prezioso tesoro. Si umetta le labbra, annuisce, ed alla fine va abbozzando un sorriso quand'ode quell'ultimo rassicurante dire da parte del jinchuuriki. Forse ha ragione... Kouki non ha, di fatto, una madre biologica per via della sua natura di esperimento di laboratorio, per cui non potrà mai pretendere di esserlo lei. Ma può essere un riferimento per lei. Un manto pronto a proteggerla, una spalla su cui piangere, un paio di mani pronte a carezzarla o a tenerla su quando rischia di cadere. Può essere un rifugio per lei e questo sì, questo può permettersi di esserlo. <Credo tu abbia ragione> mormora lei con un sorriso timido, tirato sulle labbra. <E poi se dovessi sbagliare c'è sempre Raido che può aiutarmi a sistemare le cose. Così come io posso provare ad aiutare lui se dovesse sbagliare> aggiunge un po' più incoraggiata, un po' più rincuorata. <Ti ringrazio, Hitomu. Mi ha fatto davvero bene parlarne con te... mi sento un po' più sicura adesso> rivela la ragazza sorridendo, sfogandosi, mentre l'altro finisce a sua volta di sistemare i propri documenti. <Sono felice di avertene parlato.> Lo è davvero. <Ma ti ho rubato fin troppo tempo; se non c'è altro in cui posso aiutarti allora ti lascerei tornare alle tue cose> aggiunge poco dopo tranquilla, serena, puntando lo sguardo sulla figura dell'altro. Se non avesse avuto altri incarichi da darle o altre domande da porre, ecco che la ragazza si sarebbe chinata in un piccolo inchino per poi andare a rialzarsi e avvicinarsi quindi alla porta, lentamente. <Grazie davvero per avermi ascoltata. E per aver accettato di aiutarmi. Quando vorrai e ne avrai l'occasione scrivimi e ci affronteremo> sorriderebbe lei, guardandolo, con fare leggero portando la mano sulla maniglia della porta. <Se avessi bisogno di aiuto, di qualsiasi cosa, scrivimi. Non devi fare tutto da solo, intesi? Anche se si tratta di mettere in ordine un archivio. Sono al tuo servizio> e, con queste ultime parole, andrebbe a donargli un ultimo grande, luminoso sorriso. <Alla prossima, allora. Ci vediamo presto> avrebbe salutato e, aprendo la porta, ne avrebbe varcata la soglia per dirigersi poi nella lunga strada verso casa. [Se END]

19:06 Hitomu:
 Il jinchuuriki sorride alle parole della ragazza. Gli piace essere aiutato, soprattutto dalle persone che ha più a cuore. Un modo, come un altro, di passare più tempo insieme e, nel frattempo, parlare, discutere, scherzare. Infatti, questo è stato un bel pomeriggio passato insieme a Kaori in cui hanno parlato di ciò di cui la ragazza aveva bisogno. La mano destra sbatte più volte sulla maglia blu indossata cercando di togliere un po' di quella polvere rimasta attaccata dopo aver riposto i documenti al loro posto. La ragazza sembra essere ora più sicura di se stessa e pronta per affrontare queste prossime sfide che la vita le sta mettendo davanti. Sfide da vivere con il sorriso sulle labbra e con il cuore in mano al posto di un kunai. <Sono felice di esserti stato d'aiuto, Kaori. Sai che quando hai bisogno, io sono qui> che sia come Hitomu o come Hokage, lui sarà sempre disponibile per la Hyuga. Per lei come per tutto il Villaggio, in fondo. Avrà sempre tempo, spazio, consigli e un sorriso per loro. Sono diventati tutto per lui. Dal primo fino all'ultimo. Dalla sua famiglia fino all'ultimo abitante dentro del mura della Foglia. Un amore nato e maturato sotto il tetto del Villaggio. Darebbe la vita per lei, per suo figlio, per chiunque combatta al suo fianco e rischi la vita anche solo un singolo istante per lui. <Grazie a te per avermi aiutato, di nuovo. E salutami Raido.. e Kouki anche> c'è una persona in più ora nella loro famiglia. La ragazza si appresta ad uscire ma prima si mette al servizio del Nono <Mmh.. Pensa ad organizzare il tuo matrimonio al momento!> un ordine, più o meno. Deve concentrarsi su quello. Per il resto, ci saranno gli altri in questi giorni. <Non preoccuparti di nient'altro. Ce la caveremo qui> le sorride un'ultima volta lasciandola andare <A presto, Kaori> la saluta guardandola sparire dietro la porta dell'ufficio. Tempo di mettere in ordine la stanza e poi farà ritorno nella sua abitazione. Una serata libera, finalmente. [END]

Kaori si reca nell'ufficio di Hitomu per consegnargli la partecipazione alle nozze.

I due si mettono a lavorare insieme per mettere in ordine dei documenti da risistemare e nel mentre la Hyuga richiede al Kage una richiesta importante. Uno scontro, un allenamento in vista della sua lotta contro Akendo come premio per il Torneo. Hitomu ci riflette ed alla fine acconsente alla richiesta premettendo che i due ce l'avrebbero messa tutta.