Interrogatorio

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Attendere fatozzo

Il sole splende in quel di Konohagakure, un sole caldo e luminoso che riscalda gli animi della popolazione, un sole che riesce a portare la serenità nei cuori altrui. Quest'oggi seguiamo le vicende di tre giovani Hyuga, Kaori, Mekura e Hiashi i quali hanno partecipato direttamente alla battaglia degli Hyuga puri, hanno vinto. In questi giorni si è svolto il torneo ma non hanno dimenticato che nell'ospedale di Konoha vi è ancora rinchiusa Akane Hyuga, sorvegliata giorno e notte da una squadra di 4 Jonin all'interno della stanza, 4 Jonin all'esterno di essa mentre sui palazzi intorno all'ospedale vi sono decine di Jonin Hyuga a sorvegliare la parte di ospedale in cui lei stanzia. La donna si trova al quinto piano di quell'edificio, nella stanza B-204, non ha più bisogno di operazioni, adesso si sta solo riprendendo in attesa del processo. I 3 ragazzi si ritrovano praticamente in quel corridoio con il permesso per poter visitare Akande dato loro direttamente da Juusan, un permesso da esibire alle guardie all'ingresso. Le guardie all'ingresso sono stanziate ai lati della porta, due per lato mentre l'interno della stanza di ospedale è completamente bianco, mobili bianchi, porte bianche, finestra bianca e con il letto posto praticamente al centro. A fianco al letto vi è una scrivania con una sedia mentre ai 4 punti cardinali della stanza vi sono i 4 Jonin. Akane è sdraiata sul letto, i polsi sono legati alle ringhiere del letto tramite manette anti chakra in modo che non possa sfuggire e anche per precauzione. [AMBIENT]

11:02 Hiashi :
 Il moro porta delle calzature ninja-style ai piedi di colore nero mentre la restante parte del corpo è coperta da un kimono grigio chiaro composto unicamente dal pantalone e la giacca, fermate in vita da una fascia del medesimo colore ed a coprirgli le spalle fino quasi alle ginocchia uno haori grigio scuro molto sobrio. Spicca sulla fronte una fascia di tessuto nero con la quale viene messo in evidenza il coprifronte con il simbolo del Villaggio della Foglia, gli occhi bianchi sono un altro simbolo caratteristico e distintivo del suo clan che è uno dei più noti a livello mondiale per cui è inutile nascondere la propria identità ovunque si vada. Una leggera cicatrice che ormai sembra particolarmente vecchia gli divide il volto in due metà simmetriche, una linea verticale che separa la parte destra da quella sinistra. I capelli sono tornati ad essere lunghi, neri, lisci come fili di seta che disciplinati ed eleganti ricadono lungo la schiena e nella parte bassa, a livello dei reni sono fermati con un elastico. La mano destra porta delle evidenti bende che coprono completamente le dita salendo fino a metà del braccio destro, si muove tra le strade lungo una linea retta ricordando più un automa che una persona in carne ed ossa. Le mani sono parzialmente coperti da guantini ninja con placchette metalliche sul dorso, mentre gli avambracci portano delle placche metalliche come protezione. Dietro il fianco destro un porta kunai a destra dove sono inseriti 4 kunai e 4 shuriken ed a sinistra un portaoggetti con all'interno 5 Fuda vuoti, 1 bomba luce ed un paio di fili di nylon, più un gruzzoletto di monete e qualche carta bomba, un tonico coagulante ed uno per il chakra; nascosti sotto il coprifronte, sotto i vambracci metallici e sotto gli avambracci si trovano un fuda con sigillato un tronchetto pronto per la tecnica della sostituzione, cinque in tutto e tutti non visibili. Altri due portakunai sono legati alle cosce, quello destro contiene cinque kunai i quali sono collegati tramite un filo di nylon lungo un metro ai fumogeni, il cui stock è assicurato al portakunai stesso in modo che lanciando il kunai questo si porti dietro anche un fumogeno almeno secondo le intenzioni dello Hyuga; nel portakunai sinistro invece ci sono 4 kunai con le carte bomba arrotolate attorno all'impugnatura. Possono vedere Akane... finalmente; naturalmente andrebbe a mostrare alle guardie il proprio lasciapassare privandosi nche delle armi se necessario ma non dovrebbe esserlo dato che uno Hyuga può tranquillamente uccidere senza queste e proverebbe ad entrare nella stanza. Le misure di sicurezza sono impressionanti, come lo è la quantità di Jonin Hyuga esistenti; non una parola, non ancora [Equip: portakunai fianco destro con: 4 shuriken, 4 kunai - portakunai coscia destra con: 5 kunai legati con nylon a fumogeni, 1 stock fumogeni - portakunai coscia sinistra: 4 kunai con carta bomba, 2 tirapugni - portaoggetti: 6 carte bomba, 1 bomba luce, 1 tonico coagulante, 1 tonico recupero chakra, 5 fuda, 1 nylon, 1 nylon conduttore, trasmettitore, foto e documenti - 5 fuda con tronchetto nascosti sotto gli abiti - guanti ninja - vambracci metallici - schinieri metallici - armatura pesante (+15 res) - sigillo speciale potenziante ninjutsu - 2 sigilli potenzianti petto e braccio destro - veleno allucinogeno A su ogni lama][Chakra on]

11:05 Kaori:
 Ogni passo è sempre più difficile. Il torneo è finito, il matrimonio è alle porte e adesso si ritrova a dover affrontare, una volta ancora, le conseguenze della vicenda degli Hyuga Puri. I passi di Kaori si susseguono lenti nel corridoio dell'ospedale di Konohagakure che oggi non la vede giungere in qualità di medico, bensì di visitatrice. Deglutisce silenziosamente, si sente nervosa, agitata ed in parte il sangue nelle vene ribolle violentemente. Non vedeva quella donna da mesi, da quando la stessa era andata a tentare di fecondarla con quel macchinario. Sperava di non doverla più incontrare ma la situazione va conclusa. Indossa una felpa nera con il cappuccio sceso sulle spalle ed un paio di stretti pantaloni scuri che le fasciano le gambe. Non ha alcuna arma con sé secondo quelle che sono le regole ospedaliere ma il chakra è ben attivo nel suo corpo. Ha le mani nelle tasche della felpa aperta, una maglietta bianca a far capolino sotto di essa, mentre i capelli nero ricadono fino alle scapole. Cammina senza dire una parola, senza sapere cosa sarebbe accaduto durante quell'incontro. Avanza alle spalle dei due Hyuga come se volesse cercare di mettere una sorta di barriera fra sé e la tessai. Avanza tenendo il lasciapassare nella man destra, dentro la tasca, fino a quando non giungono dinnanzi la stanza ricercata. I loro passi si arrestano e uno per volta mostrano alle guardie presenti il loro permesso. Le due guardie li osservano, li studiano e poi si scostano permettendo dunque ai tre di varcare la soglia della camera. Camera decisamente ben sorvegliata, mai lasciata priva di difese. Akane è distesa nel letto con le mani ammanettate. Kaori stringe d'istinto i pugni, sente la mascella contrarsi. Le sovviene alla mente l'immagine di se stessa, nuda, esposta, vulnerabile, distesa su di un lettino di laboratorio con gli arti legati e costretti allo stesso letto. Lo stomaco si contrae, le labbra si stringono e nessun verbo viene emesso. Rimane dietro gli altri, in disparte, osservando con le iridi perlacee e dure la figura della donna. [chakra: on]

11:17 Mekura:
 Quindi, il fatidico giorno è arrivato. Si aspettava un'altra sede magari ma, del resto, con quello che è capitato l'ospedale è il luogo più neutrale che ci possa essere per Akane, o la prigione. Mekura oggi indossa una sorta di maschera di pietra, non trova altre espressioni mentre ripensa a quelle ricerche che ha fatto nei riguardi dei processi verso Hyuga traditori, qualcosa che potesse confrontare con le azioni di Akane. Non aveva trovato nulla di soddisfacente, anche in questo caso sua madre si era spinta più in la di quanto qualsiasi Hyuga avesse mai tentato, il che rende ancora più pesante l'indagine che dovrà affrontare quest'oggi verso la sua genitrice. Indosso porta i soliti abiti di sempre, non vuole rendere teatrale quello che già è una tragedia. Le braccia sarebbero interamente ricoperte da una sorta di coprispalle in pelle, elaborato e rifinito con una trama a scaglie che protegge l'interno arto verso l'esterno lasciando spazio all'interno in modo da non ridurre la mobilità delle braccia. Coprirebbero le scapole e si congiungerebbero verso il collo così da recare un colletto.Sopra questo porta uno Yakuta senza maniche, il quale copre il collo a metà mostrando la copertura in cuoio sottostante e aperto fino allo sterno, dove una cerniera laterale chiude il tessuto fino ai fianchi scomparendo sotto un busto nero legato attorno alla vita. Le gambe sono ricoperte da un paio di pantaloni aderenti con la trama simile a quella dei coprispalle e sopra questi una sorta di gonna di pelle nera, corta con degli spacchi frontali, uno per gamba. Oltre a questo porta dei vambracci di protezione e null'altro se non una tasca porta oggetti con i propri documenti e il permesso firmato da Juusan. Allunga il passo presentando come gli altri due il permesso, rimanendo in silenzio mentre attende di entrare nella stanza al quinto piano, la B-204 e osservarne l'interno. Non guarda subito Hiashi o Kaori, ma osserva la stanza e sua madre tenuta in quello stato e perennemente controllata da quattro Jounin uno per angolo. La stanza è quanto più allucinante ci possa essere e Akane era tenuta come un animale in batteria, il solo pensiero la infastidisce a tal punto che non riesce a non trattenere una smorfia disgustata. <...> guarda i Jounin tenendo la schiena dritta e cerca una sedia all'interno della stanza. <I vostri ordini sono quelli di tenere d'occhio questo individuo, potete farlo tranquillamente anche girandovi verso il muro, non c'è bisogno che osservate l'indagine> le misure di sicurezza sono esagerate, non c'è modo che quella donna si possa liberare ed in ogni caso dubita che ci sia un motivo. Si piazzerebbe davanti al letto in modo che potesse vederla, senza stare troppo vicina tuttavia per rispettare le misure di sicurezza. <Akane Hyuga, sei pronta a rispondere alle domande che ti verranno poste? senza mentire o sviare la verit°?> domanda lei seriamente prima di guardare gli altri due, con attenzione, prendendo un lungo respiro prima di procedere. <se nessuno ha qualcosa da obbiettare o da fare domande prima che le ponga io, allora procedo: partiamo dall'inizio, come sei entrata in contatto con il cappuccio rosso e cosa è successo dopo> non perdiamo tempo. [ch on]

Finalmente il trio entra nella stanza ritrovandosi davanti ad Akane. Ad Hiashi hanno fatto lasciare le armi ma non prima della stanza, bensì all'ingresso dell'ospedale stesso in quanto non si può entrare in una struttura pubblica come quella armati fino ai denti. Più di tutti, è Kaori quella prova disprezzo verso la donna per quello che le ha fatto, per il modo in cui l'ha trattata. I brividi percorrono il corpo della ragazza che, tuttavia, non parla ne proferisce parole alcuna. Mekura, invece, è la prima che comincia a parlare rivolgendosi direttamente alle guardie ma la loro reazione non è proprio quella che ci si sarebbe aspettati <I nostri ordini sono di sorvegliarla a vista giorno e notte. Se non ti sta bene, quella è la porta> infondo sono Jonin, quindi un grado più alto della ragazza e sono al servizio di Juusan, il capo clan. Una risposta fredda, decisa che non lascia spazio a niente, così stanno le cose e devono farsele andare bene. Tolto questo, è Akane la vera protagonista e verso di lei arriva il verbo di Mekura che può vedere sua madre annuire semplicemente senza dire niente di più. I secondi passano prima che una nuova domanda venga posta, questa volta più diretta e concisa <Durante una missione con tuo padre, dovevamo ucciderlo> una cosa semplice e lineare come non mai ma è il dopo il problema <Lui era sempre stato con noi, faceva parte della squadra e una volta giunti sul posto ha ucciso mio marito e il nostro compagno per poi catturare me. Per inscenare il tutto ha lasciato un suo uomo, uno Hyuga traditore, morto in quel posto. Un medico di Konoha era suo complice e ha falsificato tutti i documenti per rendere tutto quanto concreto e vero> si prende una piccola pausa prima di continuare con il proprio dire. La voce è stanca, distrutta ed è possibile osservare le varie parti del corpo di lei fasciate <Mi ha tenuta segregata per un po', mi ha minacciata mostrandomi il suo potere. Mi ha detto che se non avessi collaborato avrebbe ucciso te e Daiko e non potevo permetterlo ma non potevo nemmeno permettere a quell'uomo di farla franca. Ho collaborato con lui cospirando alle sue spalle per 20 anni anche quando mi impresso il sigillo del controllo> resta silente infine. [AMBIENT][HIASHI aziona per ultimo]

11:48 Kaori:
 Le parole di Mekura portano Kaori a irrigidire il viso. Perchè? Perchè cerca di proteggerla? E' sua madre, sì. Ed è un'assassina, una indiziata ed una pericolosa minaccia. Le parole dei jonin sono quasi come un trionfo per Kaori che non stacca neppure per un istante lo sguardo dalla figura della Tessai distesa nel letto. Nessuno strappo alla regola per lei, nessun risparmio. Sarebbe rimasta fra quelle lenzuola tenuta d'occhio da chiunque desideri sbatterle in faccia il proprio disprezzo, il proprio schifo. Non dice nulla, comunque, limitandosi ad attendere che le domande vengano poste. Lei, dal canto suo, non avrebbe neppure proseguito con l'interrogatorio, l'avrebbe condannata e basta. Forse è innocente, forse no, ma è la sua mano quella che ha sgozzato suo padre. E la sua mano che l'ha ucciso, che è ancora sporca del suo sangue. Il cuore accelera, il dolore sale e così la rabbia che riesce a stento a contenere nel suo corpo. Ascolta quindi le parole, il racconto di Akane e si ritrova a mordersi il labbro inferiore. Dovrebbero crederle? Come possono sapere che sta dicendo la verità? Che non sta cercando di salvarsi da una esecuzione? Allo stesso modo non possono sapere se non stia invece dicendo ogni cosa con sincerità, potrebbe davvero esser stata costretta da lui per salvare i propri figli. Ma Kaori non vuole crederci, non vuole lasciare spazio nella sua mente ad una possibile scusante per lei. Non alla donna che le ha portato via suo padre. <Sgozzare mio padre rientrava nella tua idea di collaborare con lui?> La domanda esce tagliente, affilata e glaciale dalle sue labbra andando a spezzare e straziare il silenzio presente nella camera a seguito delle di lei parole. Non le importa se abbia sofferto, se sia stata costretta, se non voleva. A lei importa sapere la verità, sapere chi deve ritenere responsabile per la morte di Naru. Tiene lo sguardo fisso, gelido, in quello della donna andando a rimanere impassibile ed immobile sul posto. Non urla, non alza la voce, non v'è neppure violenza nel tono. E' una domanda piatta, quasi cantilenante, seria, pronunciata con una voce fredda ed impersonale. [chakra: on]

11:58 Mekura:
 Magari è stata brusca nel chiederlo, sperava in un minimo di pietà in tutta questa storia, invece se la doveva far bastare <sta bene, mi scuso per il comportamento> dice lei senza guardare chi ha parlato rimanendo concentrata sulla madre la quale intanto parla si quanto è successo dal suo punto di vista. <...> ci sono altre domande da aggiungere a tutto questo <riguardo al sigillo del controllo parleremo dopo, quello che al momento ci importa è cosa hai fatto mentre eri cosciente di quello che stavi facendo...> afferma questa assottigliando lo sguardo <hai avuto la possibilità di lasciare una traccia di indizi, una pista, perché non hai cercato di contattare subito Juusan sama una volta che quel uomo ti ha dato abbastanza libertà per agire?> domanda la Hyuga aspettando una risposta, ma ci sono tante altre domande da fare. Kaori pone giustamente una domanda personale riguardo al padre e se era necessario uccidere Naru <hai avuto diverse possibilità di agire, in particolare hai affermato che avevi sotto controlla Naru da tempo, perché non hai collaborato con lui per trovare un'altra soluzione?> Insomma, vuole capire quanta effettiva libertà aveva quella donna <...quando hanno preso Kaori hanno avuto il tempo di portare avanti "l'esperimento"> lo chiama in questo modo senza specificare ulteriormente la cosa <con risultati fallimentari, in base alle prove raccolte hai dimostrato più volte di aver danneggiato i piani del cappuccio seppur in minima parte, quindi la domanda: hai sabotato tu l'esperimento?> vuole sapere tutta la verità, la pretende. [ch on]

12:05 Hiashi :
 Mekura è la prima che si è fatta avanti con quelle sue domande, mirate e volte a scoprire quella che è la verità su di loro e sulle loro vite. Le guardie rifiutano di abbassare la guardia e per questo motivo continuano a svolgere il loro dovere, non vogliono correre rischi e giustamente dato quello che la donna ha combinato insieme a Cappuccio Rosso. Sembra che il tutto sia cominciato durante una missione ma questa cosa se la deve togliere, questo sassolino che continua a dargli fastidio nelle scarpe <Cosa sai di mio padre, Kotori Hyuga?> il moro non ha idea di che fine abbia fatto, se sia vivo o morto. Conosce a malapena il suo volto da quelle foto segrete che ha trovato a casa propria ma non ha dubbi che sia stato il proprio padre ad ingravidare sua stessa figlia Runriko che ha poi dato al mondo Hiashi stesso. Le rimostranze sono più che giustificate naturalmente. Le domande di Mekura proseguono naturalmente e non ha intenzione di intromettersi ma dopotutto le sue domande sono poche, semplici, dirette e si spera dalle risposte anche efficaci ma rimane al suo posto. Rimane in disparte ed evita accuratamente di incrociare lo sguardo con ognuno di loro, si le vicende del giorno precedente lo hanno scombussolato non poco e lo hanno spinto ad andare avanti e dovrebbe cominciare a superare i propri traumi ma ad ora è complicato... c'è troppa pressione perchè possa farlo, la tensione è palpabile [Chakra on]

Mekura continua con le sue domande, mette da parte determinati argomenti per affrontarli dopo per poi porre un nuovo quesito ad Akane <Non avevo abbastanza libertà di agire, avevo solo dei momenti di lucidità ma non potevo comunque avvisare il capo clan. Quell'uomo mi teneva in pugno, minacciava sempre voi e poi dovevo portare a termine la mia missione a qualunque costo> il discorso è sempre più difficile da seguire, da spiegare ma ci sta provando, almeno fino a quando Kaori non ponendo quella domanda <No, in quel momento ero sotto il dominio del sigillo> afferma senza guardarla in faccia e senza guardare nemmeno in faccia Mekura <Non dovevo dare sospetti, la missione veniva prima di tutto. Mi dispiace per quell'uomo, quando ho riacquistati il senno e mi sono resa conto di quello che avevo fatto, è stato orribile. Non c'è niente che possa dire o fare per rimediare al mio crimine, nemmeno le scuse posso apparire sincere a questo punto> è consapevole di tutto quello che è successo e non vuole nemmeno provare a scusarsi, sa che non serve a niente, non serve a niente pronunciare quelle parole perchè sono le più inutili che ci siano. Alla fine Mekura offre una nuova domanda, più diretta, più concisa che mai <Si, ho sostituito lo sperma con dello sperma morto, secco e non più utilizzabile> ammette ma questa è una cosa che si sa, non è un segreto che sia stata lei a rovinare l'esperimento <E' stata l'unica cosa che potevo fare. Non tutte rimangono incinte dopo la fecondazione e lei sarebbe potuta passare per una di quelle> giustifica il suo operato, un modo per poterla salvare, per non costringerla ad avere i figli di qualcun altro. Ascolta il dire di Hiashi, tutto le sue parole. Il viso viene mantenuto abbassato, non guarda nessuno in faccia, non ci riesce e non lo merita, lo sa e lo accetta <Kotori faceva parte del progetto come cavia insieme a tua sorella che ora è tua madre. E' l'unico che sia riuscito a fuggire ma di dove sia, non ne ho idea> una speranza per il giovane Hyuga a quanto pare. [AMBIENT]

12:24 Kaori:
 E le domande, le parole, ogni cosa si sussegue in quella stanza portando il cuore di Kaori ad accelerare ad ogni istante, in ogni secondo. Akane risponde alle domande di Mekura, dà la sua versione dei fatti, spiega quanto è successo e solo alla fine rivolge il capo verso Kaori. Inizia a offrirle una risposta, dice di non averlo ucciso volontariamente, di esser stata sotto il controllo di Cappuccio Rosso in quel momento. E qualcosa dentro lei si rompe, fa male, sanguina. Non vuole più sentire, non vuole più ascoltare, non c'è nulla che le importi di lei, ormai. Inspira a fondo, stringe i denti, e si volge verso la scrivania donando le spalle al resto dei presenti. Poggia le mani sulla superficie del banco, china il capo, chiude gli occhi. E' stata usata. Suo padre è stato ucciso da una figura controllata da qualcun altro, da un burattino. Dovrebbe riuscire a perdonarla ora, dovrebbe poter soprassedere sulla sua condotta, ma non riesce... non può accettarlo. Le sue mani portano su di loro il sangue di Naru... e anche se non era cosciente lo ha ucciso. Non può perdonarla, non può sopportare la sua vista. E non può incolparla. Le viscere si stringono, si contraggono, e Kaori semplicemente stringe i denti lasciando che Akane continui a parlare. Ha impedito lei che Kaori portasse in grembo il figlio di Hiashi. L'ha voluta salvare o forse voleva solo mandare a monte il progetto di Cappuccio rosso, non lo sa. E questo come dovrebbe farla sentire? Meglio? dovrebbe renderle più semplice il perdono? No. Affatto. Rende tutto solamente più complesso. Non dice nulla in merito, non aggiunge niente, ma si ritrova con la mancina a scivolare sul proprio grembo con fare involontario. Lascia che parlino di Hiashi, di suo padre e si sente improvvisamente lontana mille miglia da loro. Vorrebbe andar via, vorrebbe non essere lì. Vorrebbe non aver dovuto rivederla, dover ricominciare quella tortura daccapo. Tace, sofferente, permanendo con le spalle rivolte in direzione del letto. Non le importa altro, non ha nulla da chiedere. Si limita ad attendere che tutto finisca, che i suoi compagni terminino quell'interrogatorio. [chakra: on]

12:33 Mekura:
 Bhe almeno per Hiashi c'è un briciolo di speranza ma, c'è qualcosa che non torna in quello che sta dicendo Akane. <...ho letto il tuo libro riguardo al sigillo che hai creato> afferma lei senza mezzi termini <serviva il byakugan per usarlo e quel uomo da quello che tu stessa mi hai detto lo ha ricevuto quando sono stati presi gli occhi a Daiko> stringe la mandibola continuando <indipendentemente da quello che hai affermato non rientra con la linea temporale degli eventi: affermi di essere sotto il suo controllo attraverso il sigillo. Perché non ha ordinato subito di rapire chi gli serviva allo scopo? ha aspettato che fossimo in grado di difenderci o capire che quello che stava facendo era sbagliato> insomma, perché non li hanno rapiti da subito? abbastanza giovani da plagiarli? aveva tutti i mezzi per farlo. Poi si parla di fecondazione, si parla di donne non incinta <quante erano? quante ne avete rapite?> non le hanno trovate da nessuna parte, questo significa che si sono sbarazzate anche di loro. Ma c'è una domanda che le preme di più <...attraverso alcuni appunti che sono stati trovati sappiano che dei tentativi di fecondazione sono riusciti, in particolare ovuli donati, sopratutto rubati da determinate donne Hyuga> La guarda dritta negli occhi, seria, morta dentro per quello che sta per domandare, vede ancora l'immagine davanti a se di quel laboratorio e non Akane in se per se <tu sapevi che il risultato di quei tentativi, i neonati, con i corredo genetico di quelle donne erano usati come cavie e macellati come animali?> cade un silenzio tombale in quel momento mentre continua a vedere quella scena, non è in quella stanza bianca in quel momento, è ancora li <quale era lo scopo ed a cosa servivano?> [ch on]

12:42 Hiashi :
 Kotori è fuggito, Kotori potrebbe essere ancora vivo. Molto bene. Bene bene bene. Un altro dei colpevoli che deve pagare e non se caverà in aclun modo... partirà e riuscirà a trovarlo ovunque si sia nascosto. Va ad inchinarsi dopo essersi voltato verso Mekura e Kaori <Mi spiace per ciò che mio padre ha causato> faceva parte anche lui del progetto e loro due, come lui stesso, sono delle vittime innocenti. C'è un'altra cosa che vuole sapere e dopo di ciò solamente una ultima domanda <ho ancora due cose che voglio chiarire> sospira il ragazzone che quindi prende qualche istante di tempo <cosa avete fatto a Runriko tramite Koshiro Uto> ed infine <avete trovato qualcosa di utilizzabile in ambito medico?> forse una domanda che si sarebbe potuto aspettare da Kaori ma che vuole porre per riuscire a dare un senso a ciò che è stato fatto fino ad ora da quel disastroso progetto. Vuole dargli un senso in qualche modo. Per riuscire ad andare avanti più facilmente <Dovranno essere tutti quanti sottoposti a processo, anche noi. L'intero clan> solo così si potrà arrivare a scoprire chi sapesse e chi no <devo parlare con Juusan-sama> questo è un commento rivolto più che altro a se stesso [Chakra On]

Kaori si volta, si gira dando le spalle ad Akane, non vuole più sentirla ne vederla e solo in quel momento, Akane, va a voltare lo sguardo verso Kaori, la guarda per la prima volta adesso che le sta dando le spalle <Mi dispiace> un dispiace sincero viene proferito dalla donna verso la ragazza, lo si può capire dal tono di voce e, se si voltasse, anche dal suo sguardo. E' consapevole che non può cambiare il passato, non può far ritornare i morti in vita e quel "mi dispiace" è l'unica cosa che può dire o fare. Mekura ricomincia e continua con la sua serie di domande, continua a chiedere delucidazioni perchè, effettivamente, a un primo sguardo, non torna niente <All'inizio collaboravo sotto minaccia di morte dei miei figli ma non ha fatto niente, non ha agito subito semplicemente perchè aspettava che perfezionassi la mia tecnica. Mi voleva con se solo per quel sigillo, per questo ha aspettato e ponderato, desiderava che ogni cosa fosse perfetta e senza sbavature. Affrettare i tempi avrebbe rovinato tutto ma quando sono riuscita a perfezionarlo, allora tutto è cominciato con Daiko> prende fiato, una lacrima scende lungo il viso prima di ricominciare a parlare <Daiko era venuto a cercarmi, lo faceva e mi ha trovato in un momento di lucidità. Gli ho detto tutto quanto, ho rivelato tutta la verità e mi ha chiesto di ucciderlo, di continuare con il mio ruolo. Ho pianto quel giorno, ho versato tutte le lacrime che avevo in corpo quando l'ho privato della vita. I suoi occhi sono finiti in mano a Cappuccio Rosso e ha imparato l'utilizzo del sigillo> questa è la storia a grandi linee ma le domande non finisco qui perchè Mekura continua incessante e senza sosta <Non lo ricordo> ammette ma la parte più brutta e difficile arriva. La special jonin ha colto il punto, è arrivata al centro di tutta la questione, il vero orrore di tutta questa storia <Si, lo sapevo> anche qui lo ammette ma con un gruppo in gola <Pezzi di ricambio, esperimenti> a questo servivano e detto così è davvero orribile. L'attenzione viene passata su Hiashi, non guarda nemmeno lui ma ascolta attentamente <Lei è stata la prima a esser fecondata, era una delle nostre cavie ma è morta purtroppo> inarca un sopracciglio nel sentire la successiva, lo sguardo è spaesato come se non sapesse di cosa stia parlando il giovane al momento <Non che io sappia, credo di no> non sa davvero cosa dire e come dirlo. [AMBIENT]

Kaori aziona per ultima

Master a pranzo

13:01 Mekura:
 Quindi è questo quello che è successo. Questa è la verità, servita davanti ad un piatto d'argento e quel "mi dispiace" che non può significare molto ormai. E mentre Hiashi farnetica sulla pulizia del clan Hyuga, Mekura rimane fissa a guardare la madre. Nel modo in cui ha sofferto, in quello che è stata costretta a fare e già se lo vede suo fratello, il suo stupido fratello che pensava di riuscire a salvare tutti, a vincere sopra ogni cosa, a prevalere solo nella sua assurda convinzione di essere un "eroe". Il racconto procede fino alla parte più difficile, nel picco della follia di quel uomo e della sua setta: I suoi figli, i loro figli, sono stati usati come pezzi di ricambio e scarti per esperimenti fatti da persone fuori di testa. Li hanno fatti nascere, il tempo di piangere e poi ucciderli. Non è riuscita a salvarne neanche uno, e come altre cose in questa storia, non se lo perdonerà mai. <a cosa servivano?> ripete di nuovo <pezzi di ricambio per cosa? o chi?> chiede con una espressione sempre più disgustata sul volto buttando un occhio verso Kaori, aspettandosi una reazione forte da parte della Hyuga. Prende un lunghissimo sospiro prima di procedere: ormai ha finito le domande, non c'è molto altro da aggiungere, davvero nulla di più di quanto non si sapesse già <hai qualcos'altro da rivelare?> domanda la ragazza continuando a fissarla negli occhi. [ch on]

13:04 Hiashi :
 <Runriko è morta per mano mia. Ho trovato il laboratorio di Koshiro Uto nel deserto di Suna, ho ucciso lei, ho ucciso lui ma prima che potessi fare altro è saltato tutto in aria> le spiega quella parte di storia che sembra le manchi ed è anche giusto così dato che ha messo lui fine a quella branca della ricerca. Le domande di Mekura si fanno più profonde e precise, il moro la lascia fare ed ascolta quelli che sono i particolari che mancano ad una situazione che si è rivelata sempre estremamente contorta ma che finalmente potrebbe riuscire a trovare una conclusione <Anake, saresti disposta a collaborare al processo per individuare coloro della Casata Hyuga coinvolti nel progetto? Sarebbe importante chi di loro ne fosse a conoscenza e tra questi quali erano sotto il controllo del sigillo e chi invece no. Mekura è estramente dura, forse si è imposta di fare quella parte ma in passato è stato proprio Hiashi quello che voleva le soluzioni più drastiche e quindi ora DEVE essere lui quello ad aprire un dialogo. Lo sente come suo dovere e proverebbe ad avvirinarsi ad Akane se nessuno glielo impedisse, cercherebbe di poggiare entrambe le sue mani sul volto della donna e di appoggiare infine le proprie labbra sulla sua fronte prima di guardarla negli occhi. Chiaro che i fantasmi del suo passato non possono svanire da un giorno all'altro ma si forza a farlo, si forza a guardare quegli occhi perchè è importante in questo momento <dovrai comunque pagare per le tue colpe> ma il tono è estramente più conciliante di quanto ci si potrebbe aspettare [Chakra on]

Altre domande da parte di Mekura verso quella donna, ancora domande ma siamo arrivati a un punto focale, tutto quanto sta finendo <Bambini deformi, bambini con particolari problemi> una risposta semplice alla fine, non vi è niente da dire. Infatti, all'ultimo quesito va a muovere la testa, un no fatto con il capo fino a quando Hiashi non le chiede quella piccola cortesia <Se può servire a qualcosa> lo farà, non si nega, non lo impedisce e vuole collaborare a tutto questo fino a quando non sente le mani di Hiashi sul proprio volto e quel bacio dato sulla fronte. Gli occhi vengono letteralmente aperti e sgranati come non mai, un gesto impensabile, un gesto accompagnato da quella frase <Mekura> va infine a dire <Dopo la mia morte, distruggimi gli occhi...per favore> è sicura di dover morire, è sicura di cosa l'attende ma non piange ne fa niente, attende solo l'inevitabile. Le guardie iniziano a muoversi, camminano verso di loro andando a mettersi davanti ad Akane <Avete finito, il tempo è scaduto. Uscite> e così finisce la visita del trio che ora può andarsene con la maggior parte delle risposte ottenute. [END]

Kaori, Hiashi e Mekura vanno in ospedale a trovare Akane per farle un ultimo interrogatorio su quanto è successo e capire meglio come sono andate le cose in passato. Avere una delucidazione migliore e, alla fine, ottengono tutta quanta la verità mentre Akane si dimostra collaborativa.

Note: Semplice ambient. No px