L'inizio di un'amicizia

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22:25 Raikin:
  [Kusagakure - Prati Fioriti] Il candido satellite roccioso, imponente e pieno della sua bellezza, si ergere alto nel cielo andando ad illuminare i vasti e profumati prati fioriti di Kusagakure no Sato. Grossi nuvoloni neri andrebbero a ricoprire spesso la Luna creando giochi di luci ed ombre. La pioggia discende lenta dal cielo, come un lieve velo d'acqua che si posa su l'erba e sui fiori, bagnandoli e dandogli un leggero luccichio per via dei nivei raggi lunari che vengono riflessi dalle gocce stantie. Le condizioni climatiche, dunque, non sarebbero le migliori per poter compiere una passeggiata al chiaro di luna, o meglio, la luna c'è, ma la pioggia anche! Questo però non sconforta il giovane Fuukaku che, armatosi di un cappuccio, ha comunque deciso di uscire dalla sua abitazione per farsi due passi e schiarirsi un po' le idee, diretto appunto verso i prati fioriti. In questi giorni sta pensando molto al suo passato. Vecchi ricordi dei suoi genitori sembrerebbero tornare a galla, come in bolle di sapone che volano verso l'alto portandosi dentro alcuni frammenti del passato. Sarà per il suo nuovo percorso nell'Accademia Ninja, o sarà perchè prima o poi doveva succedere, ma questi ricordi hanno cominciato a riaffiorare. Indossa un lungo impermeabile nero che discende sino ai semplici calzari, anch'essi neri, ed una maglietta bianca di cui si riuscirebbe ad intravedere giusto qualche sprazzo al di sotto dell'impermeabile. Le mani sono tenute all'interno delle apposite tasche dei pantaloni e il capo verrebbe tenuto chino, con le scure iridi puntate sul sentiero battuto. In bocca tiene un 'chupa chups' alla banana, i suoi preferiti. Ne va' matto. Continua a muoversi lungo il sentiero, piè destro che si alterna al sinistro e viceversa, in un lento e continuo ripetersi.

22:28 Kakeru:
  [Kusa - Prati Fioriti] Sembrava una serata come le altre nella tenuta dove il giovane risiede. Una serata versa a tenere compagnia al suo amato nonno, avverso da una malattia o forse soltanto dalla vecchiaia. Il giovane era rimasto li accanto a lui per ore finchè il vecchio non ha esalato l'ultimo respiro, facendo scendere in casa un silenzio tombale. Qualche giorno prima però il vecchio ha fatto dono al giovane di una spendente katana: "Questa katana caro ragazzo è stata forgiata dal valente fabbro di fiducia della vecchia Mizukage Mei Terumi, non l'ho mai usata... non ho mai saputo usarla e adesso voglio che la prenda tu. Vai per la tua strada ragazzo". Le sue parole ancora riecheggiano nella sua mente. Neanche una lacrima per ora è stata versata dal giovane che ha legato al dito la promessa, una promessa fatta a se stesso: imparerà ad usare quella katana. Nel cuore della sera dunque prende la sua spada da allenamento e vestito di un kimono bianco esce di casa per svagare la mente accecata dai ricordi del caro nonno, sguardo totalmente assente vaga per Kusagakure senza nessuna meta, arrivando così ad un vasto prato pieno di fiori mossi leggermente da quella leggerissima pioggia. Pioggia... pioggia! Già piove, non ci aveva neanche fatto caso, il suo kimono ormai è bagnato ma al ragazzo non importa anzi per lui è una buona notizia: "Se scendesse una lacrima chi se ne accorgerebbe?" si lascerebbe andare dunque con sguardo spento rivolto al cielo e i pensieri rivolti al nonno. Una lacrima scende.

22:51 Raikin:
  [Kusagakure - Prati Fioriti] La sagoma nera continua a muoversi lungo quel sentiero battuto con lente movenze. Non ha fretta. Non ha una meta o un luogo stabilito da raggiungere. Sa solo che vuole camminare. Camminare e cercare di ricordare il passato, ma è come se avesse un blocco che non riesce a rimuovere. I traumi subiti, le varie famiglie adottive tra cui rimbalzava pesso senza mai creare un vero e proprio legame affettivo. Si sente solo, ma si è sempre sentito così. Forse neanche immagina cosa voglia dire sentirsi in maniera differente da quella. Un lieve venticello spirerebbe per i prati, smuovendo i fiori e il nero cappuccio che ricopre il capo del ragazzo. Il piede destro va ad impattare un piccolo sassolino che comincia a rotolare dinanzi ai suoi piedi, una, due, tre volte. Le iridi verrebbero ora alzate dal suolo e puntate in avanti, verso l'orizzonte. I prati fioriti si distendono sino al confine col Paese della Cascata, lungo il limitare dei territori di Kusagakure no Sato. Proprio mentre si soffermerebbe con lo sguardo diretto verso i prati, scorgerebbe una figura in lontananza, a qualche metro da lui. Balzerebbe subito agli occhi questo splendente kimono bianco che verrebbe illuminato da alcuni candidi raggi della luna, quando quest'ultima si libererebbe dalla stretta morsa dei neri cirri. <Mmm...> mugugna strizzando appena gli occhi, cercando di mettere a fuoco quell'immagine. Non lo conosce, o almeno non sembra ricordare nessuno che possa assomigliargli. Per esserne sicuro comincia a muoversi nella sua direzione, cercando di diminuire la distanza tra sé e l'altro ragazzo. <Ehi...> chiosa verso il giovane, non arrestando il suo moto e continuando a camminare <Anche tu hai sbagliato giorno per una passeggiata?> domanderebbe ironico, riferendosi al meteo, mentre abbozzerebbe un lieve sorriso.

23:05 Kakeru:
  [Kusa - Prati Fioriti] Mani lungo i fianchi, iridi perse nel cielo nuvoloso e piangente come lui. Dopo la prima lacrima i suoi dotti lacrimali iniziano a lasciarsi andare facendo scendere una lacrima dopo l'altra; il giovane però non lascia spazio a espressioni. La katana di legno che porta con se è ancora allacciata alla sua schiena. Si fa forza il ragazzo che dopo aver fatto cadere ai suoi piedi l'ultima lacrima distoglie lo sguardo dal cielo per ammirare la vasta distesa di fiori come non aveva fatto quando è arrivato lì: "Nonno" penserebbe "è arrivato il momento di imparare l'arte della spada" deciso e fiero il braccio destro che prima era lungo il fianco si alzerebbe sorpassando la testa e portando la mano dietro la nuca dove sbuca il manico del bastone di legno, d'altronde è uscito anche per questo. Afferrerebbe dunque la spada da allenamento e la sguainerebbe portandola davanti a sè e facendo poi spostare anche il braccio sinistro afferrandola anche con l'altra mano. Vorrebbe iniziare a squarciare il vento e la pioggia attorno a se per prendere dimestichezza con essa, essendo la prima volta che impugna quell'arma se così vogliamo chiamarla, ma proprio quando sta per stringere le mani sull'impugnatura per dare il primo colpo sentirebbe una voce dietro di se, maschile sembrerebbe. Dopo aver ascoltato la domanda postagli dal Fuukaku sogghignerebbe inizialmente <Tzh!> ghigno che si spegnerebbe immediatamente <Ho sbagliato giorno in assoluto per tutto!> risponderebbe freddamente, si volterebbe in fine per guardare in faccia il ragazzo, "Sembra uno a posto" penserebbe guardandolo. Lascia andare la mano sinistra dallì'impugnatura abbassando la spada da allenamento, non vuole mica far pensare all'altro che sta per picchiarlo con quella roba. <Sono venuto qui per svagare un po' la mente, tu? Come mai in giro con questa pioggia?> chiederebbe al ragazzo. Magari la conversazione lo aiuterà a svagarsi.

23:21 Raikin:
 Mentre si avvicina, noterebbe che il ragazzo dalla chioma argentea estrarrebbe una sorta di spada di allenamento, dalla composizione lignea. <Ehi ehi, vengo in pace!> chioserebbe sorridendo, e portando ambo le mani dinanzi al petto con i palmi aperti rivolti verso il giovane, come a volersi discolpare di chissà cosa. Ferma il proprio incedere vicino al ragazzo. Le iridi nere fisserebbero il suo candido volto Ora ha la certezza di non averlo mai incontrato prima d'ora, ma probabilmente avrà all'incirca la sua stessa età, o giù di lì. Attende la risposta dell'altro che non tarda ad arrivare. A quanto pare non sembra essere un buon momento per il giovane dalla folta chioma bianca, che parrebbe avere lo sguado spento e con pensieri per la testa. <Mmm...> mugugna nel sentire il dire dell'altro per poi chiosare <Anche io sono qui per svagare un po' la mente, lasciarla libera di viaggiare nei meandri del passato...> direbbe attristendosi un po' in volto. <Ma vabè!> scuoterebbe il capo per poi abbozzare un sorriso. Non vuole di certo appesantire il ragazzo con i suoi problemi, nonostante non sappia che anche l'altro non se la sta passando poi tanto meglio! <Comunque scusa la mia maleducazione, non mi sono presentato> direbbe mantenendo il sorriso <Mi chiamo Raikin, piacere di conoscerti!> favella, andando così a presentarsi. Inarcherebbe un po' le sopracciglia strizzando appena gli occhi <Senti un po'...> la mano destra verrebbe portata sotto al mento e comincerebbe a massaggiarlo, in una sorta di posa da 'pensatore' <Ma tu non c'eri alla lezione in accademia, o sbaglio?> domanda curioso, per capire se anche l'altro è un Deshi dell'accademia come lui. E poi, inutile dire che ha una memoria imbarazzante, magari i due si conoscono già da tempo e il Fuukaku lo ha dimenticato! Chissà!

23:42 Kakeru:
  [Kusa - Prati Fioriti] Squadra il ragazzo dalla testa ai piedi, teoria cofermata: sembra uno a posto. <Oh no scusami> direbbe all'altro che giustamente è stato sulle sue dopo aver visto il giovane con la sua arma <Ero venuto qui per allenarmi un po'> direbbe infine. Sposterebbe la katana da allenamento dalla mano destra a quella sinistra per lasciare che il ragazzo gli stringa la mano e correlare così una nuova conoscenza <Il piacere è mio, io sono Kakeru> si presenterebbe all'altro con viso che inizierebbe a sciogliersi da quell'amaro che aveva precedentemente e accennerebbe un piccolo sorriso al neo conoscente. <Che sbadato ho ancora in mano questa cosa> direbbe per poi portare l'arma inizialmente sopra di se e farla scivolare lentamente per la sua schiena riposizionandola dove la aveva presa. Al dire dell'altro capisce subito che ha davanti un Deshi, un novello ninja dunque; di sicuro saprà più cose di lui dato che lui non ha mai avuto a che fare con ninja o cosa del genere. <Io veramente non ho mai pensato di diventare un ninja> direbbe per poi rimuginare nelle parole di suo nonno, lui avrebbe voluto farlo da giovane, dunque io farò quello che lui non ha potuto fare. Forse quell'incontro è stato voluto dal destino per far intraprendere la carriera da ninja al giovane ragazzo che ora sprizza gioia ed è pronto a rispondere all'altro <Non sono mai venuto ad una lezione del genere ma ho deciso di intraprendere anch'io questa strada. Chissà forse ci rivedermo ad una lezione> direbbe iniziando a pensare che forse da li a poco sarebbe potuta nascere una nuova amicizia tra i due, forse la prima vera amicizia con un altro della sua età, o così sembrerebbe, dato che essendo di Kirigakure non è riuscito a stringere amicizie con ragazzi di altri paesi; forse quel mito si sarebbe sfatato <I miei genitori sono originari di Kirigakure, il paese della Nebbia, tu invece?> chiederebbe al ragazzo senza però immaginare quello che il giovane ha per la testa.

23:54 Raikin:
  [Kusa - Prati Fioriti] Iridi che sarebbero ancora puntate sulla figura del neo-conoscente, in attesa delle sue risposte che non tardano ad arrivare. Kakeru, questo sarebbe il nome del ragazzo appena conosciuto. Lo osserverebbe rifoderare quella katana da allenamento dietro le spalle, con molta grazia. <No, tranquillo... Anzi scusa se ho interrotto il tuo allenamento, non era mia intenzione> direbbe cercando di scusarsi come può. Effettivamente non sapeva che l'altro si stesse allenando, o comunque che stesse per cominciare. <Dunque sei uno spadaccino?> domanderebbe curioso. La domanda non può che sorgergli spontanea dato che l'altro possiede una sorta di katana di legno. Ascolterebbe poi il dire relativo all'accademia e alla carriera da shinobi <Ah! Mi fa piacere che anche tu sia interessato a divenire uno Shinobi> direbbe mentre sul suo volto andrebbe a disegnarsi un sorriso. Farebbe una piccola pausa per poi continauare <Dopo tutte le guerre che ci sono state, e il terrore che hanno dissipato in tutti i territori, mi fa piacere che ci siano altri ragazzi come me disposti a mettersi in gioco per salvaguardare la popolazione ed evitare che succedano nuovamente disastri del genere> il sorriso che fino a quel momento era dipinto sul suo volto andrebbe pian piano a tramutarsi in una smorfia di rabbia e di dolore, che però cercherebbe subito di mascherare. Ode le parole dell'altro riguardo ai suoi genitori. Un tasto dolente per Raikin che purtroppo ha un tristo passato <Io invece sono natio di queste terre, o almeno questo mi sembra di ricordare> direbbe alzando leggermente il capo e osseravando il cielo, mentre la pioggia comincerebbe a bagnargli il volto <Purtroppo i miei genitori sono morti quando ero piccolo, non ho molti ricordi di loro... Sono stato sbattuto da una famiglia all'altra> verbierebbe con un leggero tremore alla voce <Ma che ci vuoi fare... Sono i problemi che porta la guerra con sé, proprio questo mi spinge a far sì che non accada nuovamente una situazione del genere> manterrebbe il capo alto, con lo sguardo perso nel nulla.

00:04 Kakeru:
  [Kusa - Prati Fioriti] Attenderebbe le risposte del Deshi che sembra essere schietto nelle parole. <Uno spadaccino? Io?> sogghignerebbe leggermente al ragazzo per quelle parole <Magari lo fassi! Mi sto allenando proprio per diventarlo> Stringerebbe il pungo destro per poi portarlo di fronte a se come gesto di promessa a se stesso <Vedrai, un giorno tutti conosceranno la lama di Kakeru!> direbbe per poi scoppiare a ridere in una grassa risata, è ancora alle prima armi e già ironizza sul suo futuro. Già ma quale sarà il suo futuro, solo il fato lo deciderà. Per ora sa solo che il primo passo è quello di divenire un Deshi come Raikin, il resto verrà da se. Continuerebbe poi il discorso <A parte gli scherzi sono ancora un novellino, inizierò a frequentare l'accademia per diventare uno Shinobi come penso farai anche tu> stamperebbe dunque un occhiolino al ragazzo. Occhiolino che subito verrebbe spento dopo aver sentito le parole del Fuukaku sui suoi genitori, sulla loro perdita e su come la sua vita familiare non fose poi tutta rose e fiori. Il tutto gli farebbe raffiorare ancora una volta il ricordo del nonno, ma questa volta non un triste ricordo bensì un pensiero di quanto fosse stato fortunato lui ad averne avuto uno: <Non ti abbattere amico mio, io oggi stesso ho perso mio nonno ma non per questo dobbiamo abbatterci così> direbbe cercando di far salire il morale al giovane <Certo la guerra non è di sicuro una delle migliori cose ma da oggi avrai me a rallegrarti> Direbbe ancora per allietare l'animo perso dell'altro <Chissà forse ti potrei aiutare a ricordare> direbbe in fine. <Non ti hanno lasciato nulla i tuoi genitori che possano farti risalire al passato e alle tue origini?> chiederebbe attendendo che l'altro risponda.

00:15 Raikin:
  [Kusa - Prati Fioriti] Ascolta le parole del giovane Kakeru che a quanto pare non è un vero e proprio spadaccino, ma è ciò che vuole diventare. Ecco perchè era lì ad allenarsi. Ha in mente di divenire un grande spadaccino e far conoscere a tutti il suo nome. <Ahahah complimenti! Il primo passo per ottenere ciò che si vuole è proprio questa volontà di ottenerla!> direbbe sghignazzando <E a quanto pare, a te non manca di certo questa volontà!> continua poi, mantenendo il sorriso e osservando quanta grinta ed energia ci ha messo in quel dire il ragazzo che ha dinanzi. Ascolta ancora le parole dell'altro per poi rispondere <Eh già, anch'io ho iniziato a seguire le lezioni in accademia, e spero di diventare un abile Shinobi!> come dettogli dal Sensei, ha le carte in regola e le capacità per diventarlo. Sta a lui impegnarsi, giorno dopo giorno e migliorare sempre più. I risultati si ottengono solo col duro allenamento e, come appena detto a Kakeru, con la forza di volontà. Sentirebbe poi le parole che riguardano il nonno del ragazzo, dipartito proprio quest'oggi <Mi dispiace, sentite condoglianze!> verbierebbe rattristato per l'accaduto, nonostante non conosca ancora bene il ragazzo. La perdita di un familiare, a prescindere, è sempre una brutta cosa. <Non mi farò mai abbattere da nulla, anzi... Utilizzo propri queste battute di arresto per potermi migliroare e andare avanti!> piccola pausa per poi riprendere <No, non ho nulla di loro, neanche una fotografia o qualcosa lasciatomi da loro, ma sono sicuro che se dovrò scoprire chi fossero o chi sono io, prima o poi lo scoprirò!> parole ferme e sicure le sue.

00:28 Kakeru:
  [Kusa - Prati Fioriti] Il ragazzo sembra essere molto allegro e nulla sembra abbatterlo, questo al giovane Kakeru piace <Mi fa piacere che la pensi così, non bisogna mai abbattersi di fatti non mi sto piangendo addosso e mi sono ripromesso di imparare l'arte della spada> deciso delle sue parole continuerebbe a sentire il dire del giovane che aimè non ha oggetti legati alla sua famiglia. Al giovane dispiace, sa quanto la famiglia sia un pilastro fondamentale per la crescita di una persona. <Troveremo qualcosa... troverai qualcosa, io non saprei da dove iniziare dato che ci conosciamo da ora> sogghignerebbe nuovamente il giovane <ma io ti darò una mano> allungherebbe così il braccio cercando di farsi stringere la mano destra dal ragazzo <questa è una promessa!> direbbe in fine con sguardo deciso. <Anzi facciamo così: ti sfido!> direbbe con occhi che si stringerebbero <Ognuno di noi ha uno scopo se pur misero e quello scopo porta ad allenarsi e a crescere: da ora tu sarai mio rivale in allenamento!> direbbe con fare di sfida ma pur sempre amichevole <Ci stai?> domanderebbe <Facendo così secondo me cresceremo entrambi come Shinobi> tenterebbe in fine con queste parole di convincere il ragazzo, in fin dei conti il miglior modo per crescere è anche quello di mettere un po' di pepe con una sfida e dando il meglio di se. Attenderebbe dunque che il ragazzo ricambi.

00:34 Raikin:
  [Kusa - Prati Fioriti] La pioggia continua incessante a discendere sui due ragazzi e su tutto ciò che li circonda. Ode le parole dell'altro che già gli sembra molto loquace e disposto a dare una mano. Magari insieme a lui potrebbe scoprire qualcosa di più sul suo passato. Ma da dove cominciare? Neanche lui sa bene dove sono radicate le sue radici. <Sono sicuro che diventerai un abile spadaccino, e magari un giorno mi insegnerai come usare la spada> sorride mentre indicherebbe l'arma del giovane. Lui non ha ancora nessun'arma, ma solo perchè non saprebbe come utilizzarla. Sa bene che uno shinobi ha bisogno di alcune armi per poter adempiere al proprio compito e sicurametne giungerà anche per Raikin il momento in cui dovrà imparare ad utilizzare un'arma, chissà che non sia proprio una katana come al compagno. Continua poi ad ascoltare le parole dell'altro <Una sfida?> alzerebbe un sopracciglio mantenendo lo sguardo su Kakeru e ascoltando il suo restante dire. Gli propone una sorta di sfida per crescere assieme e migliroarsi allenandosi l'uno con l'altro <Sai che non sarebbe affatto una cattiva idea?!> direbbe annuendo col capo e pensando ai risvolti positivi di tale vicenda. <D'accordo, ci sto!> sorriderebbe, mentre andrebbe ad alzare l'arto superiore destro con molta energia e veemenza, stringendo la mano a pugno. <Allora la prossima volta che ci vedremo ci alleneremo insieme!>. Ora però si è fatta 'una certa' e il biondino inizia a sentire un po' di stanchezza. <Mi ha fatto davvero paicere incontrarti e parlare, ora però devo tornare nel mio dojo. Ci si vede in giro, o in accademia allora!> Si volterebbe dando le spalle a Kakeru, e comincerebbe a muovere nuovi passi in direzione del centro cittadino, lì dove è situata la sua abitazione. Non ha mai avuto veri e propri amici, né tanto meno qualcosa che potesse somigliare ad una sorta di legame affettivo. Quest'oggi ha fatto una nuova conoscenza, e chissà, magari sarà proprio questo il suo primo vero e proprio legame. Era uscito per fare una passeggiata rinfrescante sotto la pioggia primaverile, e si è ritrovato un amico. Un nuovo amico. [End]

00:45 Kakeru:
  [Kusa - Prati Fioriti] La pioggia continua incessante a cadere sulle teste dei due ragazzi e quando la mano del ragazzo stringe quella di Raikin nel suo viso appare un sorriso. <Ben fatto! E con questo siamo a due promesse in un giorno solo> ghignerebbe per poi tornare a rispondere <Certo che ci alleneremo, di insegnarti come usare la katana forse è un po' presto per dirlo ma ci potrei provare più in là> direbbe portandosi la mano destra dietro la nuca e strofiando i bicnhi capelli facendo cadere le gocce che vi si sono impregnate. <Faremo un doppio allenamento: con la katana e con le tecniche> direbbe il giovane cercando di proiettarsi già in un futuro dove i due si allenano per parchi, campi e accademia. Le parole del Fuukaku però farebbero notare al ragazzo che è passato un bel po' di tempo fuori casa, i genitori potrebbero essere in pensiero: <Si, in effetti è volato il tempo> direbbe <Forse dovrei andare anch'io> concluderebbe sorridendo al Deshi e voltandosi verso il sentiero che porta verso casas sua, camminerebbe con sorriso stampato sul viso, insomma il contrario di come è arrivato li quella sera. In fin dei conti non è stata una brutta idea concedersi questa piccola uscita notturna. Si volterebbe nuovamente per un ultimo saluto <Ci si vede Raikin!> e con la mano destra alzata saluterebbe il giovane per poi tornare a camminare verso al sua dimora. [END]

Kakeru e Raikin si incontrano per la prima volta parlando dei problemi che li affliggono e mettendo così le basi per una nuova amicizia.