Nell'Aula A-1 dell'Accademia Ninja di Konoha, è il momento tanto atteso. Il giorno dell'Esame Teorico per diventare GENIN. Yume-Sensei comincia a distribuire i fogli che indicano le domande a cui dover dare una risposta. Miew potrà prendere posto dove preferisce, considerando che di venti banchi -quattro colonne, cinque file- ce ne sono almeno la metà vacanti. < Il Test si suddivide in sette domande, alle quali dovete rispondere entro mezz'ora. Non vi do un minuto di più, perciò impegnatevi e rispondete a quante più domande. > Spiega, mentre distribuisce le varie scartoffie ai presenti. < Se copiate, sarete bocciati. Se non rispondete a tutti, idem. Se mi fate domande mentre scrivete, senza dubbio. > Insomma, devono soltanto piegare la testa sul foglio e sul banco, scrivere e scrivere. Niente di più. Yume, ovviamente, è la solita acidona, con capelli neri lunghi sino alla vita e rasati sul lato sinistro del cranio. Indossa abiti semplici e prettamente da ninja, quali pantaloni neri, sandali dello stesso colore, t-shirt grigia e giubbotto da Jonin, lasciato aperto sul davanti. Il coprifronte è attorno al collo, ben evidente. < Bene, cominciate! > Annuncia. [Esame Teorico: MIEW | Chiusa | Attendere Domande via Missiva | 30 MINUTI dalle 15.56]
[Consegna: 16.24]
Puoi fare la End. Obbligatoria♥
[Aula] La ragazza risponde con foga a tutte e sette le domande, di getto, senza pensarci più di tanto. Alla fine non le interessa effettivamente di passare il test. Tanto alla fine si sa, con le raccomandazioni e qualche piccolo favore si può ottenere tutto o almeno è questo che le è stato insegnato nella vita. Afferrerebbe quindi il foglio con la mano sinistra e la penna con quella destra, sollevandosi lentamente dalla sua sedia, sempre con quella sensualità che la caratterizza. Si avvicinerebbe ancheggiando verso il sensei, guardandolo fisso negli occhi e porgendo tutto quando nelle mani dell'altro, assicurandosi di avere un contatto fisico. <Ecco a lei> direbbe con quel tono di voce caldo e basso, che nasconde sempre un po' di malizia per poi voltarsi di scatto, lasciando i capelli liberi di svolazzare nell'aria per dirigersi verso casa. [End]