Affrontare il Rikudo con la torta

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22:33 Kaori:
 L'incontro è finito da circa un'ora o poco più. La copia che Kaori aveva mandato all'arena per seguire lo scontro di Raido è improvvisamente svanita quando, a seguito di un attacco inappropriato ed inopportuno della Nara, la stessa si è ritirata dopo pochissimi istanti dall'inizio. Immediatamente le informazioni recepite dalla copia son arrivate all'originale che, dal canto suo, si trovava a casa immersa in un bagno caldo. Ogni immagine, ogni sensazione, ogni cosa vista ed udita dalla sua copia son ora nella sua mente e la portano a sgranare gli occhi e darsi una mossa. Raido sarebbe arrivato a momenti e lei non ha ancora preparato nulla di tutto ciò che aveva intenzione di preparare. Finito il bagno di fretta e furia, la Hyuga si è coperta con un semplice accappatoio bianco e si è diretta coi piedi infilati in un paio di comode ciabatte candide verso il soggiorno. Qui ha preso da dei cassetti una serie di candele profumate che poi ha posizionato ovunque lungo la stanza accendendole di volta in volta. Due al centro del tavolo, un paio dinnanzi la finestra chiusa, sul davanzale, un altro paio sul mobile principale della stanza. Un odore vago, penetrante e dolciastro riempie lentamente l'intera stanza mentre la ragazza, in cucina, si occupa di infornare l'impasto per la torta che aveva messo a punto quella mattina di nascosto da Raido dopo l'ultimo allenamento prima dello scontro. Sapeva che avrebbe vinto, ne era certa, e per questo aveva deciso di preparare qualcosa per lui. Un qualcosa di semplice, basilare, una semplice torta panna e cioccolato ed una serata solo per loro due. Mentre la torta cuoce in forno la ragazza si precipita nella camera di sopra per cambiarsi ed essere quanto mai carina per quella cenetta tutta per loro. Opta per l'indossare un vestito nero con scollo a cuore che risalta la forma generosa del seno e che lascia completamente scoperta la schiena mettendo in vista la forma delle scapole. L'abito stringe i fianchi sottili e poi ricade morbido lungo le gambe aprendosi sui lati in due spacchi che arrivano fino alle cosce. Un abito forse esagerato, un po' "troppo", ma che ha voluto indossare per sottolineare l'importanza di quella sera. Ha vinto, ha trionfato e lei vuole essere bella per lui. I capelli neri, lisci, ricadono in ciocche sottili lungo il viso, il capo, arrivando a solleticare con le punte le scapole nude mentre l'anello di fidanzamento risplende all'anulare sinistro. Il tempo vola, passa e Raido è sempre più vicino al ritornare a casa. Kaori scende al piano di sotto, torna in cucina e, mentre va spegnendo la luce del soggiorno per lasciare che sia illuminato delle sole candele, ecco che va ad estrarre dal forno la torta ormai cotta. Va a posizionarla su di un vassoio per poi estrarre dal frigo una coppa di panna e spalmarla con una spatola lungo i bordi e la superficie della torta stessa. Cioccolato dentro, panna fuori. Una fusione di sapore sempre apprezzata. Tradizionale ma sempre attuale. [chakra: on]

22:45 Raido:
 Ha finito di combattere nel torneo, ha concluso la sua esperienza non molto soddisfacente. Avrebbe voluto combattere di più, avrebbe voluto continuare quello scontro ma Furaya ha esagerato, lo ha capito e si è arresa. Gli da fastidio, gli da notevolmente fastidio questa situazione e vorrebbe cambiarla, vorrebbe cambiare questa cosa ma non può, lo sa benissimo. Non gli resta che tornare a casa in silenzio senza dire, niente; ha dimostrato qualcosa ma non tutto, ha solo fatto vedere poco del di lui vero potere. Una vittoria immeritata, una resa non accettata perchè si, non si è arresa per merito del Jonin ma per qualcosa di stupido che ha fatto. Indosso porta un armatura pesante in parti metalliche fabbricata in proprio a ricoprire ogni angolo del corpo dandogli una maggiore resistenza ai colpi subiti; sugli avambracci e sulle gambe sono stati posizionate apposite protezioni ovvero vambracci e schinieri; sopra il busto porta un kimono bianco che corre lungo tutto il corpo fermandosi all'altezza delle caviglie, maniche lunghe e larghe fino al polso. Il kimono è chiuso con una cintura rossa intorno alla vita e, sopra il kimono ha una piccola armaturina in metallo che ne copre il busto avente piccoli spuntoni sulla parte alta del petto che non vanno a intaccare il collo. Nell'orecchio ha una trasmittente per tenersi in contatto con gli altri nonostante la distanza. Sul fianco sinistro ha la sua katana messa all'interno del fodero e imbevuta di un veleno composito speciale; sulla schiena, sempre alla vita, sia a destra che a sinistra ha due portaoggetti contenenti: 1 tonico recupero chakra speciale, 2 tonici coagulanti, 2 confezioni di fili di nylon conduttore, 5 carte bomba, 2 bomba luce, 2 fuda con all'interno di ciascuno un tronchetto per la sostituzione e 2 fumogeni. Intorno alla coscia di entrambe le gambe vi sono posizionati due porta kunai e shuriken contenenti 9 kunai a tre punte, tre per scompart, 9 shuriken 3 per scomparto. Nel portaoggetti ha posizionato un fuda con all'interno un respiratore per eventuali evenienze subacquee. Sui polsi di entrambe le mani ha posizionato due fuda, uno per polso. Nel polso destro vi è sigillata una nodachi imbevuta di veleno stordente di livello S, nel polso sinistro una katana a doppia lama le cui lame sono imbevute di veleno stordente di livello S. Sulla cintura che lega la vita ha posizionato un altro fuda, sulla sinistra, con sigillata all'interno una zanbato. Sul petto, precisamente sul pettorale destro, vi è piegato in modo che si veda solo il kanji "potenza" ha applicato 1 fuda potenziante; sul pettorale sinistro, invece, ha posizionato una particolare fuda speciale con il sigillo "potenza" dotato di forza maggiore. In ultimo, legata sulla schiena, ha lei, la samehada, la grande pelle di squalo ottenuta dal Kokketsu. Essa è avvolta in delle fasce bianche per coprirne le scaglie di squalo il quale hanno il potere di risucchiare il chakra nemico e non solo. Il chakra scorre in corpo, forte e potente come si addice a un maestro di spada la cui lama è elegante e raffinata quanto veloce e letale. Sulla parte destra del collo, in basso, vi sono stampati in rilievo 3 tomoe nere, simbolo del patto fatto con il diavolo. Le vesti sono sempre quelle, non si è cambiato ma lo sta per fare. Cammina per interi minuti prima di giungere nei pressi della casetta di Kaori; allunga il braccio destro andando ad aprire la porta per po richiuderla dietro di se una volta entrato. Toglie la samehada dalla schiena poggiandola contro il muto, slaccia la cintura della katana appendendola al'appendiabiti. Tutto quanto è spento, vi è solo una luce calda e soffusa provenire dalla cucina e presto si dirige in quella stanza notando come varie candele sono poste, sul tavolo, sulla finestra e un'odore di dolce va a riempire la casa. Si guarda intorno sorpreso, non sa cosa succede ma la vista di Kaori porta i di lui occhi a brillare. E' bellissima vestita in quel modo, davvero stupenda <Cosa sta succedendo?> però non capisce, non riesce a collegare le due cose, anche se palesi. [Chk on]

22:59 Kaori:
 La spatola va modellando la panna tutt'attorno la forma del dolce mentre le candele, dal soggiorno, emanano un profumo che va mescolandosi a quello della torta stessa. C'è davvero un buon odore nell'aria e la casa è calda, accogliente, illuminata della luce soffusa di alcune candele. Sua madre non è in casa, Kaori le ha chiesto di lasciar loro la serata così da poter festeggiare l'evento. E' andata dal capoclan per un incontro informale, fra vecchi compagni, probabilmente avrebbero parlato di suo padre per tutto il tempo. La torta è finalmente pronta e Kaori si ritrova con una piccola macchia di panna sul viso, senza rendersene conto. Mette nel lavandino coppe sporche e posate usate e, proprio mentre sta per iniziare a lavare i piatti, la porta di casa si apre. Raido è tornato e lei sente subito un fremito percorrerla da capo a piedi. Porta la torta verso il soggiorno posandola sul tavolino ove son state posate in precedenza due candele. Rimane in piedi accanto ad esso fino a quando non scorge la figura di Raido far capolino nella stanza. Sorride lei, senza snudare i denti, osservandolo con fare deciso, dolce, illuminata in viso dai riflessi dorate delle candele tutte attorno. <Si festeggia> mormora lei andando a muovere qualche lento, aggraziato passo verso di lui. Andrebbe ad avvicinarlo, a ridurre la distanza fra loro fermandosi dinnanzi a lui, portando le mani a sostare sulle sue spalle, le iridi perlacee a ricercarne lo sguardo. <Bentornato a casa, mio campione> sussurrerebbe lei tentando di andare a levarsi in piedi sulle mezzepunte facendo leva sulle mani poste sulle di lui spalle e sulle dita che premono contro il pavimento lucido. Andrebbe a guadagnare qualche centimetro in altezza per poi andare a tentare d'avvicinare il viso a quello di lui e poggiare le proprie labbra sulle sue. Vorrebbe donargli un bacio. Un piccolo, tenero, dolce bacio di bentornato prima di scostarsi nuovamente dal suo viso ed inspirare a fondo l'aria profumata di quella stanza. <Ero sicura che avresti vinto. Anche se non in questo modo...> dice lei andando a smuovere le labbra rosee, calde, ed osservandolo poi con una occhiata leggermente più tesa. <Speravo non usassi quel potere... ma almeno è durato poco> Cerca di confortarsi così, pensando che forse, avendo attivato il sigillo solo per una manciata di secondi, non avrebbe potuto perdere chissà quanta forza, chissà quanto tempo vitale. [chakra: on]

23:18 Raido:
 Entra nell'edificio, nella casa aspettandosi di trovare Kaori e la madre intente a cucinare per la cena, qualcosa di buono e sostanzioso e invece trova qualcosa di diverso. Trova Kaori con un vestitino molto sopra le righe, molto più osé di quanto si sarebbe immaginato. Scruta la stanza, guarda tutto quello che vi è al suo interno notando la torta appena cucinata, appena sfornata con della panna sopra; l'odore è inebriante ed è sicuro che anche il gusto sia qualcosa di eccezionale e di buono ma non è in vena di feste. Ode il di lei dire, osserva il suo volto sorridente ma non è in vena di festeggiare qualcosa perchè non c'è niente da festeggiare attualmente. Si festeggia quando una vittoria è meritata ma lui non ha meritato niente, non ha vinto per merito proprio, anzi, non ha fatto praticamente niente, ha solo messo a segno un colpo, uno solo e non è riuscito a concludere il proprio operato. Lascia avvicinare la ragazza senza muovere un muscolo, senza fare un passo. Si fa toccare continuando ad ascoltare il di lei dire per poi distogliere lo sguardo <Si, campione> accetta quel bacio, quel piccolo bacio dato di sfuggita ricambiando il favore ma non ha voglia di fare niente al momento. Sente ciò che viene detto e non condivide le sue parole, non condivide niente di quello che dice <Se questa la chiami vittoria> alza le braccia portando le mani sui di lei fianchi per poi scostarla, portarla di lato cercando di avanzare per la stanza dirigendosi al tavolo. Scosta una sedia, si siede poggiando il braccio destro sul tavolo, lo piega con la testa che va a poggiare sul pugno destro <L'ho usato talmente poco che non ho nemmeno risentito degli effetti> non ha sentito quasi niente, ne dolore, ne stanchezza ne niente, solo un grande ed enorme vuoto, un piccolo fallimento che non avrebbe mai voluto nel suo curriculum. Per uno come lui, vincere è qualcosa di importante, la vittoria è qualcosa che va guadagna e non regalata e vincere facilmente non gli va a genio, avrebbe preferito che Furaya si fosse arresa dopo uno scontro degno di questo nome o fosse data per sconfitta dopo un'intensa lotta carica di adrenalina e invece niente, solo fumo <Forse mi aspettavo troppo da lei, non lo so ma non sono un campione e non sono un vincitore, non è così che voglio vincere e di certo non merito tutto questo> andando a indicare Kaori, la torta, le candele e tutto quello che lei ha preparato con tanto amore <Voglio solo andare a letto> afferma infine senza dire più niente ne fare più niente. [Chk on]

23:36 Kaori:
 E... no, non si aspettava questo tipo di reazione. Okay, si aspettava di saperlo scontento dell'esito dello scontro, sa quanto lui ami avvertire l'ebrezza di una sfida, la difficoltà di uno scontro, così da potersi sentire davvero padrone della situazione. Tuttavia non avrebbe mai pensato che una vittoria semplice l'avrebbe reso più scontento di una sconfitta. Questo, davvero, non l'avrebbe mai aspettato. Ne vede il viso triste, immusonito, l'espressione quasi vuota mentre la saluta e risponde alle sue parole con fare rassegnato e sarcastico. Kaori schiude le labbra, l'osserva basita sentendo le braccia di lui che vanno a scostarla. Non oppone resistenza, non fa nulla, lascia solo che lui si faccia spazio fino a sedersi. Sente le sue parole, la sua voce sconfortata, e quel dire quasi la scatena. <Che peccato> questa volta è lei ad essere sarcastica, questa volta è lei a sentire la voce farsi pesante, gelida, mentre l'altro par quasi lamentarsi di non aver sofferto abbastanza gli effetti di quello stramaledettissimo marchio. Non le piace, non le piace per niente quella situazione, quel momento. Avrebbe dovuto essere una bella serata, un momento felice, da condividere, così da poter pensare insieme alle imminenti nozze, ed invece così non è stato. Lui è nervoso, freddo, distante e lei non sa come dovrebbe reagire a quelle sue parole. Cerca di essere tranquilla, cerca di rivolgergli parole gentili, ma l'altro par essere semplicemente immune a qualsiasi stimolo, troppo preso dall'insoddisfazione per poter provare qualsiasi altra cosa. <Sì aspettavano tutti di più da lei. Sicuramente non che attaccasse l'arena intera e che poi scappasse> commenta lei ora di molto raffreddata da quella situazione. Le sembra essere divenuto, ora, tutto estremamente inopportuno. Si sente scoperta, si sente nuda, si sente a disagio mentre i propositi per quella bella serata sembrano andati tutti a monte. <Ma non è colpa tua se l'incontro è durato poco. Non potevi fare più di così in quei pochi secondi.> Nonostante tutto cerca di dargli in qualche modo conforto, di alleviare quel senso di fastidio e insoddisfazione che probabilmente sarebbero rimasti nel suo stomaco per diverso tempo. Andrebbe quindi lei a muovere pochi passi verso la parete così da accendere la luce con un semplice gesto delle dita sollevando l'interruttore alla parete. Il lampadario andrebbe ad illuminarsi mentre lei andrebbe a ripercorrere la stanza a grandi passi soffiando su ogni candela così da spegnerle una per una. Prima quelle sul mobile, poi quelle sulla finestra e per finire quelle sul tavolo. Man mano che le spegne le raccoglie stringendole fra le dita per poi andare a riporle nel cassetto opportuno del mobile da cui le aveva estratte. Ode la voce di Raido, quel suo ultimo commento, e si ritrova a dare in un leggero sbuffo delle narici, silenzioso, per rassegnarsi a quel freddo concludersi della giornata. <Beh, non posso certo trattenerti, quindi vai se ne hai bisogno. Io metterò questa nel frigo e lascerò un biglietto a mia madre per dirle che può mangiarla se le va> Ormai, dopotutto, non è più un qualcosa fatto per loro, è solo un dolce come un altro fatto per grattare un prurito di troppo, uno sfizio qualunque. <Non ci metterò molto a mettere tutto a posto. Devo solo lavare i piatti> aggiunge, poi, andando ad afferrare il vassoio con la torta per dirigersi verso la cucina con passo lento, cadenzato ed attento, sempre che l'altro non avesse fatto qualcosa per impedire un qualsiasi di questi suoi movimenti fatti finora per la stanza. [chakra: on]

23:55 Raido:
 Il sarcasmo della ragazza non tarda ad arrivare, un sarcasmo sul sigillo ma non ha capito, non ha capito ciò che ha voluto realmente dire. Non è per il sigillo che si lamenta, non è per quello che va a lamentarsi <Non è per il sigillo, è per lo scontro in se. L'ho usato perchè per una volta volevo dare tutto me stesso in uno scontro che credevo avvincente, uno scontro che mi avrebbe dovuto dare qualche emozione e invece niente. Solo questo mi secca> si prende una pausa, una lunga ed estenuante pausa prima di andare a ricominciare a parlare, di dire qualcosa che aleggia nella di lui mente da troppo tempo <Per uno come me, la resa mia o dell'avversario non è tollerabile, per come sono stato educato, per il mio stile di combattimento> è abituato ad andare fino in fondo in ogni scontro, ovunque. Non si trattiene mai se non quando è strettamente necessario. Si trattiene all'accademia, con i deshi o con la sua allieva, Kouki, con loro trattiene di gran lunga il proprio potere, le proprie capacità perchè non vuole ferirli ma durante uno scontro di quella portata in cui è concesso dare il massimo, non può non farlo, non può usare solo meno della metà della propria forza. Non riesce a far capire quanto ci tenesse a questo scontro; ha studiato per giorni come battere i suoi avversari, come fronteggiarli e andare loro contro, come uscirne vincitore. Si è davvero impegnato in questa lotta, ha davvero lottato fino al massimo anche fuori dall'arena cercando di combattere con tutto se stesso. Le parole di Kaori arrivano nuovamente, sente lo sconforto nella di lei voce, la depressione per non esser riuscita ad avere la sua serata <Già> commenta infine mettendo fine al discorso sul torneo. Gli occhi si posano sul fare della Hyuga che si appresta ad accendere la luce ma con uno scatto al massimo della velocità si alzerebbe dalla sedia dirigendosi verso la ragazza; la mano sinistra si alza andando a fermarle il polso prima che prema l'interruttore così da bloccare tutto quello che avrebbe fatto dopo <Sono dispiaciuto anche perchè in questa festa manca qualcosa> va a sorridere, un mezzo sorriso che si forma sul viso del Jonin. Le lascia il polso per poi dirigersi verso lo stereo che vie è nel corridoio che porta in cucina; si avvicina ad esso andando ad accenderlo, mette un CD con una musica romantica di sottofondo, una canzone. Torna da Kaori, le afferra i fianchi portandola verso di se <Ora è perfetta e...> il braccio destro si alza, l'indice si allunga verso il di lei viso raccogliendo la panna <...avevi della panna> porta il dito alla bocca per assaggiarla, la gusta, deliziosa come sempre <Scusa> è d'obbligo a questo punto. [Chk on]

00:18 Kaori:
 Può arrivare a comprendere quello che l'altro prova ma non a condividerlo. Sono molto diversi, loro, figli di educazioni ed istruzioni differenti. Lei, in uno scontro, cerca di sopravvivere con meno ferite e feriti possibili, lui ne ricerca l'adrenalina, un confronto, un traguardo. Lui vede nella battaglia non solo il raggiungere un ideale ma anche una prova di forza per sé e per gli altri. Una prova di quella forza che per molto, troppo tempo, è stata sottovalutata. <Lo so> sospira Kaori, alla fine, umettandosi le labbra. Anche se può arrivare a comprendere i di lui pensieri, i suoi sentimenti, sa che non può fare molto -se non nulla- per risollevarlo, per confortarlo. Può solo stargli vicino, stargli accanto, ed attendere che semplicemente la delusione passi da sé. Le dispiace soltanto di sentirsi così inutile, di vederlo così abbattuto. Sperava che almeno la vittoria dello scontro per cui era stato tanto teso l'avrebbe risollevato, ma a quanto pare ha solo peggiorato le cose. Tuttavia... <Beh, almeno adesso hai l'occasione di affrontare una vera sfida> cerca di dire la Hyuga sperando che, almeno quest'argomentazione, possa riuscire a riportare un briciolo di speranza nell'animo del jonin. <Il Rikudo Sennin penso che non si arrenderà all'inizio dello scontro> Dopotutto questa vittoria così semplice contro la Consigliera gli ha garantito la possibilità più unica che rara di affrontare il possessore del rinnegan in persona. Non sa se questo aiuterà il giovane a risollevarsi, tuttavia la ragazza ha ormai capito che per quella sera è meglio andare a dormire. Va per spegnere le candele e riaccendere la luce ma si ritrova immediatamente bloccata da uno scatto improvviso e straordinario del jonin. Kaori si sofferma, schiude le labbra e boccheggia per un attimo colpita, sorpresa, non sapendo ora cosa aspettarsi da lui. Lo guarda negli occhi ascoltando le sue parole e, quando l'altro sorride, si ritrova altamente turbata. Ma... fino ad un istante prima era triste, abbattuto e depresso. Cosa è successo nel mentre? La mano di Kaori rimane a mezz'aria mentre il ragazzo va a mettere su un po' di musica. Musica bassa, dolce, romantica, che risuona per la stanza portando la giovane a sentirsi improvvisamente presa in contropiede. Ruota il busto verso di lui snudando i denti in un mezzo sorriso interrogativo, l'espressione a metà strada fra la sospettosa e l'ammaliata. Il sorriso è teso, incerto, mentre lui si riavvicina e va a cingerle i fianchi con le mani, premendola contro di sé. D'istinto le mani di lei vanno a posarsi sui suoi avambracci e così lo sguardo che va a tornare sul suo viso. Avverte la mano di Raido scostarsi dal suo fianco per posarsi sul volto raccogliendo quella che è una piccola goccia di panna. Lui l'assaggia, portando il dito alle labbra, la osserva e quelle sue parole la portano a sospirare appena con fare rassegnato. Come può, ogni volta, finire con il farla sentire così... leggera? Basta un suo sorriso ed ogni altra cosa svanisce. E' scorretto. E' ingiusto. E' amore. <Non hai fatto nulla per scusarti> mormora lei con la voce bassa che non vuole sovrastare troppo la melodia che li accompagna. <Mi dispiaceva non poter far nulla per risollevarti. Ogni volta che qualcosa ti turba è una sconfitta, per me.> rivela lei umettandosi ora le labbra, lasciando scivolare le dita lungo il suo bicipite, sulla manica del kimono bianco. <Non dovrei permetterlo> sussurra, a quel punto, leggermente intristita. [chakra: on]

15:21 Raido:
  [Cucina] Sa che lo sa, lo sa benissimo e sa che non può nemmeno comprenderlo a pieno. Non hanno ricevuto la stessa educazione e non hanno vissuto le stesse esperienze. Ha un parere diverso per quanto riguarda i combattimento; negli scontri ricerca sempre l'emozione, una certa dose di adrenalina che possa sfidarlo. Durante una missione mira a vincere, a completare la missione anche a costo della vista senza mai trattenersi ma in uno scontro è diverso. Confrontarsi contro un ninja alla pari, contro qualcuno di veramente forte è qualcosa che può regalare esperienze oltremodo spettacolari, esperienze che possono portare a capire i propri errori, capire i propri limiti e superarli. Questo cerca in uno scontro, poter arrivare oltre se stesso. Sa di essere forte, è consapevole delle sue abilità nell'uso delle armi e in questo non è secondo a nessuno, forse solo Hotsuma è capace di reggergli il confronto ma, a questo punto, nemmeno il Kage potrebbe batterlo in quanto a forza ed esperienza con le armi, non dopo l'ultimo allenamento che hanno affrontato e svolto. Ha visto se stesso migliorare a dismisura, ha visto i suoi poteri aumentare; non è un Dio, non è immortale ma sa fin dove può spingersi. Le parole di Kaori giungono alle di lui orecchie veloci, decise con quell'affermazione che lo costringe a voltarsi in sua direzione. Deve combattere contro Akendo Seiun, il possessore del rinnegan, un avversario di gran lunga superiore a Furaya e di gran lunga superiore all'albino stesso. Non ha possibilità di sconfiggerlo e batterlo, ne è conscio ma costui può offrirgli una sfida degna di questo nome, un combattimento capace di emozionarlo e portarlo a sfruttare ogni risorsa presente nel proprio corpo, ogni briciola di abilità. Vuole affrontare lo scontro al massimo e deve allenarsi ancora per giungere a una certa perfezione con le armi, una perfezione che potrebbe portarlo ancora più avanti anche se non in vantaggio <Speriamo che almeno lui s'impegni> commenta con un mezzo sorriso a formarsi in viso, un sorriso sarcastico. Non è sicuro di niente al momento, solo di una cosa, non gli piace vedere Kaori abbattuta. Si alza di scatto, corre verso di lei bloccando ogni suo movimento, ogni sua idea; accende lo stereo, mette le musica per portarla nuovamente a sorridere e l'avvicina a se come una regina. Gli occhi vengono portati nei suoi, osserva la ragazza, resta a guardarla sorridendo felice di averla al proprio fianco <Ho rovinato la serata ma vorrei rimediare> comprende le di lei parole, capisce ciò che intende. Gli dispiace vederla in questo stato, gli dispiace tremendamente. Abbassa le mani, le fa scivolare lungo il di lei corpo portandole ai fianco; fa leggermente forza su di essi per poi sollevarla verso l'alto e verso di se in modo che si avvinghi alla propria vita <Già vederti e vederti vestita così mi risolleva> un pizzico di malizia nel di lui viso e nel di lui mentre va ad avvicinare le labbra alle sue cominciando a baciarla. Cammina per la stanza arrivando nuovamente nei pressi del tavolo dove poggerebbe la ragazza, la fa sedere su di esso <E poi, abbiamo una torta da mangiare>. [Chk on]

15:39 Kaori:
 Forse l'idea di affrontare Akendo potrebbe aver risollevato il morale del jonin che, adesso, pare meno abbattuto di prima. Ancora deluso, certo, il sarcasmo che ne riempie la voce è palese ed evidente, tuttavia per lo meno non sembra egualmente scoraggiato. Forse sta semplicemente accettando l'idea che ormai quest'esperienza è andata, sfumata poco a poco mentre una nuova opportunità gli si para davanti. Chissà? <Sono sicura che non avrebbe interesse ad affrontare degli avversari senza rendere la sfida interessante. Sicuramente avrai più possibilità di me di avvicinarti a lui> mormorerebbe lei con un mezzo sospiro. Come avrebbe potuto mai riuscire a colpirlo? A metterlo in difficoltà? Lei che a stento è riuscita a farcela contro dei suoi parigrado? La sfida col Rikudo sarebbe stata decine di volte superiore, molto più complessa e lei non ha idea di come potrebbe fare per vincere. Ma, alla fine, il suo scopo non è neppure la vittoria in sé quanto l'occasione di poter vedere un vero Maestro in azione, una leggenda di quel calibro combattere davanti ai suoi occhi. Avverte la presa di Raido attorno al polso, avverte il cambio repentino d'umore, quel suo passo indietro nel loro rapporto. E' stato un po' scontroso per via di turbamenti personali ed ora ne è dispiaciuto. Kaori non è arrabbiata, non gli porta rancore, comprende il suo fastidio. Sa quanto l'altro disdegni i comportamenti deboli, arrendevoli e immagina che debba esser stato frustrante vedersi sfuggire dalle dita la possibilità di disputare un incontro che rendesse chiaro a chiunque altro che davvero lui è il miglior jonin dei Villaggi. Questa vittoria gli dà un titolo, certo, ma agli occhi degli spettatori gli è stato regalato dalla ritirata dei suoi avversari, non dalla loro sconfitta. Lascia che l'Oboro metta su un po' di musica di sottofondo, che torni da lei avanzando per la stanza buia illuminato dei soli riflessi dorati di quelle candele profumate. Lo guarda, sorride, l'ammira, e quando ode le sue parole si ritrova ad osservarlo negli occhi semplicemente rapita. <Non hai rovinato nulla.. non avevo considerato che potessi non essere dell'umore adatto. Mi dispiace> si scusa lei, a sua volta, per aver azzardato forse un gesto inopportuno. Voleva fare qualcosa di carino, certo. Una sorpresa per celebrare la sua vittoria, ma le circostanze non erano state propriamente le migliori. Un po' di colpa la ha anche lei. Avverte le mani di Raido andare a posarsi lentamente sulla sua pelle, sul suo vestito, scivolando fino a fermarsi sui fianchi dove andrebbe ad imprimere un po' di forza. Kaori lascerebbe che lui la sollevi, si ritrova d'istinto a stringere le cosce attorno ai suoi fianchi, gli spacchi laterali dell'abito a lasciare dunque praticamente nude le carni delle leve interiori. Le braccia vanno invece a stringersi attorno alle sue spalle, al collo, fermandosi dietro la nuca, sentendo il calore dei suoi capelli d'argento fra le dita. L'osserva dall'alto della sua nuova posizione mentre lui le parla. <Temevo fosse un po' troppo> sussurra lei rivelando i suoi dubbi mentre i loro volti s'avvicinano, le loro labbra si cercano. <Ma volevo essere più bella per te, stasera> ammette prima di lasciare che le sue parole vengano fermate dalle labbra altrui. Andrebbe a sentirle su di sé, sulle proprie, assaporandone il gusto, il calore, la dolcezza, ricambiando quel bacio che si riverbera e ripercuote per tutto il corpo. Stringe ancor più le gambe attorno a lui, ai suoi fianchi, schiudendo le labbra così da accogliere al meglio quelle di Raido. Si muovono, lui cammina, si sposta e la fa sedere alla fine sul tavolo del soggiorno dove Kaori non andrebbe a sciogliere la presa delle gambe attorno al suo corpo. <Quindi, alla fine, hai fame...> mormora Kaori quando le loro labbra si dividono e lui pronuncia quelle ultime parole. E chi lo sa a che tipo di appetito si stia riferendo la ragazza. [chakra: on]

16:03 Raido:
  [Cucina] Può solo immaginare le capacità del Rikudo, osservare il rinnegan in azione è qualcosa che non si vede tutti i giorni. Vedere un sannin capace di cose straordinarie. E' una sfida non avvincente, di più, qualcosa che potrebbe fargli capire come affrontare avversari di questo calibro con maggiore forza ed esperienza. Una sfida del genere potrebbe portarlo a battere persino Yukio, il tessai di Kusa nonché Kage e se ci riuscisse? Se arrivasse davvero nelle condizioni di poter battere il Kokketsu? Il voler diventare Kage torna alla ribalta, la possibilità di dimostrarsi più forte dei Kage stessi lo elettrizza, lo fagocita portandolo a provare un'emozione completamente nuova, una scarica di adrenalina mai provata prima <Oh fidati, mi avvicinerò eccome a lui. Questa volta, sul serio, non mi tratterrò e non ci andrò leggero. Se con Furaya ho usato qualche accortezza per evitare di ucciderla, con lui non mi limiterò> vuole combattere per uccidere, vuole uno scontro all'ultimo sangue con quel ninja, arrivare alla resa di uno dei due oppure al k.o. tecnico. Già pregusta tutto quanto lo scontro, assapora il momento imminente e si, questo è davvero lo scontro più avvincente ed emozionante che abbia mai affrontato e non vede l'ora di iniziare, di scontrarsi con lui come i Kami comandano. Kaori lo conosce, sa quanto questa sfida possa motivarlo, sa quanto può portarlo a pensare anche per giorni e giorni a questo combattimento ed è per questo che la considera una santa; nonostante lei non condivida il suo pensiero, non fa niente per farlo, lo lascia andare per la sua strada senza impedirgli di eccellere in tutto ciò che fa e l'ama anche per questo <E' vero, non ero dell'umore adatto ma basta averti al mio fianco per riprendermi subito e ci sei riuscita> si è ripreso completamente. Il pensiero di dover affrontare Akendo gli ha fatto dimenticare quello che è successo oggi; è vero, è il miglio Jonin dell'alleanza ma nessuno lo sa con certezza ma contro Akendo, se dovesse resistere contro di lui, allora lo affermerebbe senza problem alcuno. Deve dimostrare a tutti quanti che il suo grado non è solo un titolo messo li a caso ma è qualcosa che si è guadagnato con il tempo, con la fatica e il sudore, con la forza della propria schiena. Solleva Kaori, la prende letteralmente in braccio spingendola contra di se, la stringe con più forte tenendo le mani fisse sui di lei fianchi come a volerne simboleggiare l'appartenenza <Sei bellissima, la più bella> del mondo, dell'universo, del suo cuore, non serve specificarlo, non serve dirlo perchè entrambi lo sanno, entrambi sanno tutto quanto. Parlare ancora, di queste cose futile, perde di significato, perde di importanza. La poggia sul tavolo mentre la donna rimane avvinghiata, sente le di lei cosce tenere stretti i fianchi e poi quella frase piuttosto allusiva. Sorride, la guarda, la fissa, la scruta e non smuove gli occhi dal di lei viso, si lascia immergere da quegli occhi perlacei che ancora oggi sanno incantarlo come il primo giorno <Moltissima. Voglio la torta. Voglio il mio dolce e il mio regalo> avvicina le labbra alle sue ricominciando a baciarla, la bacia ancora senza smettere mentre il braccio destro si stacca dal di lei corpo, va ad allungarsi in avanti verso il vassoio con sopra la torta cercando di avvicinarlo a loro <Ma soprattutto voglio la torta> ironizza su, ci scherza ma vuole davvero assaggiarla. [Chk on]

16:24 Kaori:
 Un po' il pensiero di immaginare Raido in uno scontro a piena potenza contro il Rikudo la spaventa. Teme per i danni che potrebbe riportare, le ferite che potrebbe subire. Il Rikudo è pur sempre un avversario ostico, temibile, forse il peggiore possibile da ritrovarsi contro. Sebbene sappia che quella sfida non vuole vedere al suo termine alcun morto, è ugualmente preoccupata per le conseguenze che avrebbe potuto riportare. Al tempo stesso, però, è eccitata all'idea di poter vedere Raido confrontarsi a piena potenza, senza risparmiarsi, dando fondo ad ogni sua possibilità e forza. <Lo so> mormora la Hyuga con un piccolo, mezzo sorriso. Sa che non si sarebbe limitato. Sa che avrebbe dato tutto e sa che sarebbe stata in pensiero per tutto il tempo. <Cerca solo di conservare un po' di forze per il matrimonio però, mh?> mormorerebbe semplicemente, alla fine, abbozzando una piccola risata. Per fortuna sembra che il suo piano abbia funzionato: Raido è totalmente rinsavito e galvanizzato dal pensiero di poter affrontare il Seiun e va tirandosi su man mano che i secondi passano. Le si avvicina, la stringe, la bacia e tutto ciò che dice accende un fuoco caldo e gentile nel cuore della Hyuga. Lo ama. Ama vederlo pronto a confortarla, ama saperlo al suo fianco, ama il modo in cui cerca di farsi perdonare dopo un piccolo errore ed ama vedere quei suoi sorrisi aprirsi sul suo viso. Ama tutto di lui, è il suo uomo, il suo amore ed è felice del fatto che sia riuscita in qualche modo a distrarlo dalla propria tristezza. Si stringe a lui col corpo, con l'anima, andando ad assecondare quel suo tentativo di prenderla in braccio. Ne ode la voce, le parole e semplicemente sorride intenerita del suo dire. Non pensa di essere così bella, di essere alla pari di ben altre figure, eppure è contenta di sapere che l'altro la veda a questo modo. Le labbra di lei si distendono, si allungano verso l'esterno mentre le parole scivolano, scorrono e fluiscono fra loro. Si baciano ancora, nuovamente, andando ad unirsi in un nuovo scontrar di labbra che si discioglie solo quando l'altro pronuncia quelle ultime parole. Kaori sorride, ruota il capo e nota il vassoio con la torta vicino a loro. La paletta per tagliarla è poggiata proprio a lato e subito andrebbe ad afferrarla per accontentare il suo uomo. <Ogni tuo desiderio è un ordine> sussurra con fare complice, divertito, andando a tentare di tagliare una piccola fetta di dolce dal vassoio. La luce è soffusa, la musica prosegue con quel suo incedere lento e dolciastro e lei va allentando appena la presa attorno ai di lui fianchi. Taglia la fetta di torta, la sfila dalla sua sede tenendola in equilibrio sulla paletta e poi la deposita su uno dei tovagliolini presenti sul tavolo. Andrebbe a porgerla verso di lui stando attenta a non far aderire la panna morbida e lucida contro il tovagliolo. <Ecco a te> mormorerebbe lei servendo la sua porzione all'albino, le labbra a schiudersi mentre sente che l'atmosfera torna ad essere leggera, dolce, intima. <La tua torta. Il tuo dolce. Ma per il regalo mi sa che aspetteremo> [chakra: on]

16:45 Raido:
  [Cucina] Il matrimonio...non ci ha pensato, il torneo è finito e loro possono davvero sposarsi, convolare a nozze come una vera coppia. Il giorno sta pian piano arrivando, il giorno in cui possono unirsi sta giungendo veloce come non mai. Combattere si ma ogni sua energia dev'essere investita per programmare e organizzare quel giorno, vuole che tutto quanto sia perfetto, tutto sia al posto giusto, persino gli invitati devono esserlo. Niente deve essere fuori posto, tutto deve essere programmato fino al minimo dettaglio e chiunque osi rovinare quel momento, potrebbe passare un brutto quarto d'ora e non solo per la rabbia dell'albino ma per ciò che potrebbe fare. Sa che una volta preso dall'ira potrebbe fare cose di cui potrebbe pentirsene amaramente ma non ci può fare niente, non può fare niente per impedire al proprio carattere di venire fuori, alla furia che conserva dentro permettendole di uscire solo nei momenti più giusti <Per il matrimonio sarò in forma smagliante> una forma mai vista prima e che deve esibire solo in quel particolare frangente della sua vita. I baci si susseguono, unisce le labbra alle sue trovando faticoso distaccarsene, non vuole abbandonarle in quanto esse sono la sua fonte di vita, la fonte della vita eterna; ogni bacio sono anni in più che assimila, anni che vuole vivere al suo fianco senza negarsi niente. La mano destra prendi si il vassoio mentre la sinistra si abbassa sulle cosce scoperte tastandone la carne, carezza quella zona con il pollice e poi con tutta quanta la mano, vuole sentirla completamente sotto di se. La tensione è completamente svanita, l'armonia e l'atmosfera ritornano dando un tocco in più alla serata e si, Kaori è riuscita nel suo intento, non ha fallito, non fallisce mai e ogni sua parola è capace di distrarlo, di portarlo a pensare ad altro, a qualcosa di diverso che gli consenta di cambiare il proprio umore e il proprio atteggiamento. Si stacca lievemente dalla Hyuga, la fissa mentre è intenta a tagliare una fetta di torta e nota come la panna e il cioccolato siano abbondanti. Gli occhi fuoriescono dalle orbite a quella vista, lo stomaco brontola per l'evidente fame che sta arrivando <Dopo questa dovrò allenarmi per giorni per smaltire> ma per ora non si preoccupa andando a prendere il pezzo datogli dalla ragazza. Lo porta alla bocca assaggiandone un pezzettino; lo mastica, lo gusta cercando di assaporare ogni gusto presente al suo interno fino a deglutire il tutto <Buonissima> è ottima e non lo dice solo perchè è sua moglie ma perchè è la verità. Ne prende un altro pezzo, stacca un altro pezzo tornando a masticare come si deve tutto quanto e nuovamente ingerisce per poi ascoltare le parole della ragazza <Aspettare?> non ha capito niente si vede, non può e non vuole aspettare niente. Abbassa il braccio destro posando il pezzo di torta sul vassoio per poi prendere tutto quanto il vassoio con una mano. La mano sinistra viene messa sotto i glutei di Kaori e non si nega una piccola palpatina per poi sollevarla portandosela in braccio <Il mio dolce e il mio regalo arrivano adesso> e con queste ultime parole va a dirigersi verso le scale che portano alla loro stanza da letto. Si, ci sta andando anche con la torta, probabilmente l'avrebbe finita quella sera stessa e avrebbe scartato il suo regalo. [END]

Dopo aver combattuto al torneo, Raido si reca a casa dove trova Kaori con una sorpresa. Parlano dello scontro, dell'imminente combattimento con Akendo e si fanno le coccole.