[Cure]Post Eliminatoria Special Jonin

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21:55 Koichi:
  [Trasporto Emergenza.] Eccola, vedrebbe il dolore pervadere quel gracile corpo, avanzare senza alcun timore su quella pelle femminile, invadendo spazi e corrompendo la mente d'ella, probabilmente non totalmente cosciente, in una condizione di oblio, tra l'esser viva e la stessa morte. Moribonda, all'interno di quella struttura, di quel mezzo di trasporto simile ad una carovana, mentre sarebbero diretti quanto più rapidamente possibili verso l'ospedale di Konohagakure no sato. Ma perché esser lì, in quel frangente? Perché ritrovarsi in un'area totalmente soli, sprovvisti di terzi individui, in funzione di accompagnatore d'ella. La conoscerebbe? Non precisamente, si dovrebbe affermare. Una fama che avrebbe comunque percepito, una presenza che non potrebbe trascurare, non in qualità di medico ma sotto un altro punto di vista. Quel gene che condividono, quella porzione di sangue che, in maniera simile, scorrerebbe all'interno del duo. Lei, distesa e dolorante, e lui, seduto accanto alla Doku, nel tentativo di far fluire le sue iridi arancioni, d'una tonalità carica, al di sopra di quella fisionomia. Quasi sembrerebbe gustarla, per la bellezza e non solo; gli stuzzicherebbe l'idea d'esser lì, dopotutto, pronto ad intervenire ancora prima che il trasporto segni la fine del proprio tragitto. Energie psicofisiche che già scorrerebbero impetuosamente all'interno del proprio organismo, un flusso energetico che alimenterebbe le capacità maschili, rendendolo particolarmente attento, pronto a captare segnali di ogni sorta. Ogni anomalia sarebbe immediatamente colta, mediante i propri sensi tutt'ora tesi. <Kimi.> Conoscerebbe almeno il nome, discretamente conosciuta mediante la sua fama, oltre al fatto che sia stata presentata come una delle partecipanti nella categoria special jounin, un gradino, uno solo, più alto del proprio. Affascinato, sarebbe questo il termine adatto, per tale momento? Capo che verrebbe appena piegato verso sinistra, mentre la fisserebbe, accurandosi che quel corpo non subisca dei peggioramenti. <Avrei preferito offrirti una cena, che trovarti così.> Sussurrerebbe appena, in quel commento appena ironico, lasciando che possa sdramatizzare quel preciso momento; teso? Solo in minima parte. La reazione che potrebbe esservi dalla controparte sarebbe totalmente sconosciuta, ignota, e la cosa sicuramente potrebbe non aver un riscontro totalmente positivo. Un lieve sorriso che si plasmerebbe su quel volto, incurvando appena gli angoli della bocca, mostrando un volto sereno, apparentemente calmo e quieto. Il vestiario intanto andrebbe a costituirsi da un semplice haori bianco e dei pantaloni larghi, elasticizzati, di colore blu scuro; in vita, stretto in busto, vi sarebbe un piccolo obi d'una tinta viola, con un piccolo fiocco dinanzi. <Probabilmente non conoscerai me, ma farò in modo di aiutarti, più di quanto la medicina possa aiutarti e sicuramente senza subire tutto questo dolore.> Allargherebbe appena quel sorriso, non preoccupandosi troppo che l'altra possa al momento ignorare totalmente il suo dire. Ogni parola verrebbe espressa con calma, con una sicurezza a dir poco disarmante. <Uh...> Un ultimo sospiro, scaricando tutta la tensione in quell'unica espirazione, tentando di portarsi avanti, liberando la mente da ogni turbinio di pensieri ed innalzando la propria concentrazione. Una fase preparatoria, un modo per poter sfruttare al meglio la risorsa su cui presto farà affidamento. Eccolo, in effetti, la propria immagine riflessa, all'interno del proprio subconscio, mentre percorrerebbe una zona totalmente scura, al di sopra d'una superficie liquida. Avanzerebbe, come se sapesse già dove si trovi il proprio obiettivo, il proprio punto d'arrivo. La meta, eccola. [Chakra On][Equip.Scheda]

22:09 Kimi:
 In quel momento per lei non c'è altro che buio. I colpi di Mekura sono arrivati troppo velocemente per il suo occhio e nell'istante stesso in cui il suo addome è stato colpito i sensi hanno iniziato ad offuscarsi per non parlare di ciò che è successo con il secondo colpo talmente potente da andare a farla schiantare contro il muro mettendo a serio rischio la sua vita e facendola svenire sul colpo, dettaglio che forse a ben vedere è solo un lato positivo, un colpo di fortuna per la Hyuga che altrimenti avrebbe dovuto trovarsi contro una vera avversaria e non quel fantoccio che fino all'ultimo ha provato a vincere senza doverla ferire seriamente, ha cercato di toglierle i sensi, metterla KO ma non in maniera definitiva, attacchi mirati a renderla inoffensiva ma non davvero ferita, un trattamento di favore che a quanto pare non le è stato offerto. Un tradimento che per lei non ha nulla a che fare con la sconfitta o la vittoria, se quello scontro non l'avesse avvicinata così tanto alla morte mai lo avrebbe considerato come un affronto eppure eccola lì: sdraiata priva di sensi in presenza di uno sconosciuto che MAI e poi MAI avrebbe fatto avvicinare al suo corpo a quella pelle così candida ora sporca di sangue e che porta i chiari segni di un combattimento all'ultimo sangue e che nulla ha a che fare con la complicità e la fiducia. La sua compagna, l'unica donna ad essersi avvicinata così tanto al suo animo, l'unica ad essere stata perdonata una volta, lei che ha avuto una seconda possibilità e ha deciso di gettarla per un mero titolo privo di alcun valore. Come morta resta lì, incapace anche solo di percepire le parole altrui, di aprire gli occhi o respirare davvero, eppure i segni vitali ancor ci sono, il respiro è affrettato, sembra quasi senza fiato, fatica ad ossigenare il proprio corpo eppure dentro di lei qualcosa la spinge a continuare a farlo, così come il giorno in cui le hanno strappato dal ventre la figlia per poi gettarla con i reni incompatibili con ils uo veleno per strada, proprio come allora anche adesso pare attaccata quasi disperatamente alla vita, lei la regina degli inferi, lei che si è proclamata la morte stessa ora lotta con i denti e con le unghie per resistere al sonno eterno, ha ancora da fare su quella terra, deve trovare Yume, deve compiere il suo destino prima di potersi semplicemente allontanare e tornare al suo mondo d'origine, prima di poter tramutare quella pelle candida in ali di farfalla e donare la sua anima al mondo degli Inferi

22:18 Koichi:
  [Trasporto Emergenza.] Passi che si susseguirebbero nella propria mente, prima di trovarsi dinanzi a quel cancello, a quella porta che separerebbe la propria identità con quella dell'altro, l'altra parte della stessa medaglia. Una porta immensa, una separazione necessaria, affinché ogni entità abbia il proprio spazio. Un semplice cumulo di chakra sarebbe sufficiente ad esser evocata all'interno del plesso solare, una porzione intrinseca di quel frutto, e lasciar che questa dose risalga, elegantemente verso l'alto. Una proiezione leggera, simile a quella di una piuma sotto l'effetto di una pressione gravitazione invertita, un movimento ascendente che oltrepasserebbe sia la zona della trachea che quella della gola. Questa infatti andrebbe a sfociare nella propria mente, presentandosi al cospetto di quel cervello, di quei due emisferi collegati, tentando di individuare quella cavità oramai conosciuta, famosa. Non dovrebbe risultare complesso nel trovare il punto in cui rilasciare il chakra e lasciar che quest'esplosione solleciti il proprio gene innato. Una questione di concentrazione, prima che il cancello subisca l'effetto di quel processo, lasciando che la serratura possa in qualche modo sbloccarsi. Una risata, in lontananza, anticiperebbe il cambio d'identità, una risata bassa ed a dir poco divertita. Mi hai chiamato? Si potrebbe solo lontanamente avvertire, in una domanda posta retoricamente. All'esterno? Quei ciuffi ribelli, azzurri, andrebbero a perdere ogni tonalità, prosciugati come una spugna assorbe i liquidi: fili candidi che incorniciano i lineamenti poco più morbidi del Chuunin, il quale dovrà prendere prendere parte ad un altro cambiamento. I propri occhi infatti andrebbero a cambiare, lasciando che quell'arancione diventi, mediante una progressione di tonalità, in un color verde, acceso e brillante. Due gemme, due smeraldi, che andrebbero ad esser ospitate in quelle due sclere bianche, presentando così l'altrui parte alla ragazza. <Io sono Chikage.> Un altro sussurro, in quel capo che appena si abbasserebbe e la mano destra che sfiora il petto maschile, il proprio, accarezzando quasi il proprio cuore. Un saluto singolare, sfoggiato solo in visione d'ella. Ritornato composto, andrebbe a visionare il danno a cui dovrà applicare il proprio potere. <Un danno eccessivo, ma dovrei riuscire.> Dovrei? Un condizionale posto in una proposizione di così vitale importanza; avrà compiuto il primo errore? <Iniziamo con un tonico coagulante, per rallentare la perdita di sangue.> Funzione principale, ma non l'unico, in quanto quella pillola dovrebbe già risollevare superficialmente alcune ferite. Ecco che la mancina mano andrebbe dunque ad avvicinarsi ad una delle tasche, legate posteriormente al proprio corpo, e lasciar che da essa fuoriesca una semplice pillola, di colore rosso. <Non posso permettermi che tu muoia dinanzi al mio sguardo.> Affermerebbe, mentre tenterebbe di avvicinare quella mano, armata del medicinale, tentando di portarla tra le labbra femminile, facendosi aiutare con l'altra mano, la gemella, affinché possa riuscire a superare quel primordiale impedimento e far sì che la pillola venga posta correttamente, sulla base della lingua, centralmente. <Uh, mi stavo dimenticando che non è cosciente.> Stolto! Eccolo infatti che, liberatosi da quel tonico, la stessa mano vada a portarsi verso la golla della Special Jounin e vada a stimolare, massaggiando la zona, in modo tale che i muscoli sollecitati possano compiere ciò che la volontà della ragazza al momento non può, per ovvi motivi. Mano destra che al momento si muoverà semplicemente per spostare qualche ciuffo di troppo, liberando il di lei volto e permettere che la cura possa iniziare. Kimi, torna maledettamente qui! [Chakra On][Equip.Scheda]

Koichi usa Tonico Coagulante!

22:30 Kimi:
 Un tonico viene inserito semplicemente nella sua gola, si fa in modo che lei possa ingoiarlo e che quindi il suo apparato digerente svolga il resto delle funzioni, lo sciolga e ne faccia attivare il principio attivo e in tutto questo periodo la sua coscienza rimane ancora sopita. Chissà se è in grado di immaginare ciò che sta accadendo, magari la folla che acclama la vittoria di Mekura e lei lì con uno sconosciuto, senza Katsumi né Yukio al suo capezzale, abbandonata a lottare praticamente sola per sopravvivere con il solo supporto di qualcuno con cui condivide almeno in parte un potere, un'arma per lei ancora segreta, una conoscenza che solo i membri di quel clan possiedono, solo loro sanno cos'è diventata, Yuurei rimane ancora nascosta a chiunque non faccia parte dei Goryo, mostrata solamente al fratello senza però mai spiegarli davvero, senza mai giustificare quel cambio estetico e di personalità. Insomma lei per ora è nel nulla senza avvedersi di ciò che accade intorno a lei, senza la capacità di percepire il suo sangue arrestarsi così da non provocare ulteriori emorragie o peggiorare ulteriormente quella situazione già estremamente delicata. Respira ancora a fatica seppur sembri placarsi appena quell'accelerazione nel battito, il dolore è lontano dalla sua coscienza solo il corpo può percepirlo mentre la mente è ancora sepolta in qualche meandro lontana da tutt ciò, che stia vedendo il suo futuro? Che stia già meditando vendetta? Non ci è dato saperlo solo al momento sembra così delicata, in grado di spezzarsi da un momento all'altro, assurdamente innocua per chiunque ne abbia anche solo sentito parlare, l'ombra del suo nome di quella Medusa Doku che mai ha mostrato esitazione nell'uccidere qualcuno, la stessa assassina, emissaria degli inferi che non avrebbe mai dovuto permettere ai suoi sentimenti di addolcirla, mai avrebbe dovuto fidarsi della Hyuga a tal punto, avrebbe dovuto solo puntare alla sua morte, vincere in una lotta all'ultimo sangue così come è abituata, un errore che difficilmente finirà per compiere ancora una volta, non ci sono scusanti per la donna, che l'abbia fatto per assurdo bisogno di soldi o per odio ingiustificato nei suoi confronti, che sia stato un semplice errore, tutto avrebbe potuto essere differente se solo avesse mostrato di tenerci un po' alla vita della Doku.

23:02 Koichi:
  [Trasporto Emergenza.] Questo dovrebbe permettere di sostituire momentaneamente il sangue perso durante il corso della battaglia, stimolando nettamente la produzione di globuli rossi all'interno d'ella. Dovrà davvero attendere l'arrivo in ospedale, in cui può operare insieme ad altri colleghi, anche più esperti, e con un equipaggiamento del settore sicuramente meglio? Certo, probabilmente sarebbe questo quello che potrebbe eseguire un semplice esponente medico, ma Chikage sarebbe differente. Fuori da ogni schema, un'anomalia che si divertirebbe con poco e questa potrebbe essere il punto d'incontro, in tutto ciò. Ruoterebbe appena il capo, un paio di volte, in ambedue le direzioni, notando come la carovana sia ancora in movimento e che non s'appresterebbe a rallentare, segno che non son ancora giunti a destinazione. Oltremodo, sono totalmente al sicuro, all'esterno di ogni contatto visivo esterno. <Hai fatto davvero un incontro carino.> Ammetterebbe, mentre applicherebbe sul proprio volto una leggera smorfia, non di disappunto, ma in coscienza del finale a cui sarebbe giunto lo scontro. Avrebbe voluto che l'altra vincesse, che ottenesse ciò che davvero meriterebbe. Che l'altra abbia deciso di moderarsi per non rischiare la squalifica? Perché sappiamo tutti come si può arrivare a tale conclusione, nel caso. Busto che andrebbe dunque a piegarsi appena in avanti, alzandosi appena da quella sedia su cui era riposto, sbilanciandosi appena in avanti senza alcun problema, trovando un ottimo equilibrio, mediante quei calzari ben impiantati al suolo. <Torna qui...> Sussurrerebbe lentamente mentre il volto maschile si avvicinerebbe, quasi pericolosamente, al capo d'ella, ma non verso quelle che tutti attenderebbero, approfittatori delle disgrazie altrui, ma poco più sopra. Sulla fronte d'ella, infatti, non preoccupandosi di sporcare quelle labbra maschili di sangue, andrebbe ad appoggiarsi per donarle un piccolo bacio significativo. <...Yuurei.> Un sorrisetto che si formulerebbe, mentre la mano destra andrebbe ad avvicinarsi alla propria bocca, sfruttando le dita per rimuovere quella colorazione scarlatta da lì. Mani, ora libere, che andrebbero ad essere poste sulla zona interessata, sulla zona da curare, all'infuori della milza che sarà totalmente curata dal medicinale appena ingerito. I palmi maschili che andrebbero a saggiare il contatto dell'epidermide femminile, ancorandosi ad essa, in una stretta decisa, imprimendo una giusta pressione affinché il prossimo passo possa rivelarsi come la mossa migliore. Un paio di respiri, prima d'annunciare: <Questo potrebbe farti male, ma sarà sicuramente un granello rispetto a tutto il dolore che avrai supportato.> Nessuna storia, di nessun Shinobi, sarebbe priva di macchia, di sacrifici e vari dolori; anche lui, seppur con una porzione di ricordi assenti, potrà definire il suo stile di vita sicuramente non comoda e perennemente felice. Lo darebbe quasi per scontato quel concetto, mentre il movimento andrebbe ad esser eseguito, diretto e deciso, applicando una forzatura sul corpo d'ella, affinché l'osso possa esser ripristinato correttamente, tornando nuovamente allineato con tutta la struttura del corpo umano. E se quella credete che sia l'unico guadagno, vi errate. Infatti il proprio potere innato andrebbe ad esser attivato, intinto, affinché una quantità di chakra notevole vada ad esser richiamata, evocata ed esser trasferita all'interno dei propri vasi sanguigni. Sarebbe quel tocco che ancora permarrebbe su Kimi ad esser ponte di quella cura anomala, di quel procedimento alternativo, che nessun altro medico potrebbe compiere. Una donazione, sacrificando il proprio quantitativo di chakra, per un frutto migliore, per un guadagno sul corpo d'ella. La vedi, ora, quella mano tesa verso di te, Doku? Sarebbe la mano di chi avrebbe deciso questa sera di estrapolarti fuori da quella stanza, apparentemente senza uscita. Non sarebbe giunta ancora la tua ora, il tuo ultimo respiro non si sarebbe ancora posto. Lascia quel bozzolo in cui sei tornata e spiega nuovamente le tue ali, o' Farfalla degli Inferi. Vola, ora! [Chakra On: 26/70][Equip.Scheda][Innata Goryo Sindrome – Secondo Stadio][+20 PV Kimi, per effetto del Tonico Coagulante, sulla Milza - 1/2][2/4 Turno: Jutsu Goryo Effusio su Spalla][+41 PV Kimi, per effetto dell'Atto Manuale e del Jutsu Goryo, sulla Spalla.]

23:17 Kimi:
 Il tonico continua con il suo effetto andando pian piano ad agire sulla sua milza e su quell'emorragia interna mentre lei osa più di quanto gli avrebbe mai permesso se solo ne fosse stata in grado ovvio. Non si accorge di quel bacio, del poggiarsi della labbra altri ed è una fortuna che l'altro non ingerisca distrattamente quel sangue che la sporca perché basterebbe comunque ad avvelenarlo, il suo corpo tossico in ogni aspetto e non solo nel chakra. Ad ogni modo mentre la spalla va pian piano a sistemarsi la sua coscienza riaffiora, le palpebre che sbattono un paio di volte nel tentativo di mettere a fuoco. Lentamente le palpebre svelano quelle iridi chiare mentre lei muove la bocca impastata, la lingua sbatte contro il palato mentre apre le labbra per poter respirare meglio, saggiare l'aria intorno a sé quasi fosse davvero una salamandra. Si chiudono le palpebre per poi riaprirsi nuovamente, il processo si ripete nuovamente, ancora un paio di volte mentre la figura di Koichi o meglio Chikage va a farsi chiara ai suoi occhi, lo osserva perplessa, un sacco di domande affiorano pian piano nella sua mente lasciandola in quello stato comatoso e sicuramente più pacifico del previsto, giusto il tempo di riprendersi insomma, quel tanto che basta per capire cos'è successo e ricordare perchè sia finita lì <chi sei e perchè mi tocchi> domande più che ovvie no? Mica tanto. La voce rauca esce dalla bocca impastata, le brucia la gola parare mentre fissa con attenzione quell'uomo senza ancora muoversi ancore impegnata in quel lavoro di memoria per estrapolare le informazioni necessarie, gli occhi che vagano appena per cercare altri suggerimenti

23:36 Koichi:
  [Trasporto Emergenza.] E quel consumo di chakra notevole si farebbe avvertire, ma non per tale motivo rimuoverà il proprio impegno, sospinto dalla propria determinazione, nell'intenzione di portare quanto prima a compimento quell'operazione, quel processo che dovrebbe permettere alla Doku di poter riprendere coscienza e poter sentire molto meno i danni fino ad ora riportati; mancherebbe solo un dolore provenire dalla milza, in costante miglioramento. <Uh... ti sei svegliata.> Constaterebbe, da quelle palpebre che andrebbero ad impattare, un paio di volte, prima che l'altra possa davvero avere coscienza del luogo in cui sono ed aver la facoltà di argomentare, con una voce naturalmente rauca. Aveva previsto anche ciò e, per tale motivo, si sarebbe incaricato l'impegno di portare con sé una piccola bottiglia d'acqua, la quale verrebbe ora mostrata al cospetto di quel corpo femminile. <Credo che dell'acqua possa essere un giusto modo per far decadere il tuo livello di smarrimento.> Come se l'altra si fosse appena svegliata, ancora stordita di quanto sia realmente accaduto; ovviamente la aiuterebbe ad ingerire quel liquido, se non ponesse particolare resistenza. Che sarà mai innalzare lentamente quel capo, chinarlo, e far sì che le labbra d'ella possano ritrovare un contenitore, colmo di quel liquido trasparente. Fresco, ma non ghiacciato. <Procediamo con ordine.> Esordirebbe, schiarendo appena la voce: <Lui è Koichi.> E se ne avesse la possibilità, indicherebbe la propria mente, ticchettando appena sulla tempia destra. <Mentre io sono Chikage.> Cosa sarebbe quel dualismo presentato, dinanzi alla Special Jounin? <Ah ovviamente, sono un esponente della Famiglia Goryo.> Ecco svelato il mistero, in quanto anche l'altra ambirebbe ad un destino simile, ad un sentiero che li porterebbe ad ospitare del sangue ospite, che risveglierebbe un subconscio fino ad ora sopito, dormiente. <Il perché sia qui risulta ovvio.> Un sorrisetto che andrebbe a plasmarsi, in quella domanda: <Dopo lo scontro, essendo oltremodo medico, mi son preso carico di accompagnarti in questo mezzo di trasporto speciale, diretto verso la struttura ospedaliera di Konohagakure no Sato, ove ti avrebbero operato per risanare le tue ferite.> Un piccolo respiro, pesante, scaricando quasi quel peso di quel Jutsu da poco utilizzato. <Ma come avrei potuto permettere che qualcuno possa ambire ad operare su una consanguinea?> La cassa toracica che andrebbe a riempirsi, caricarsi d'altro ossigeno, prima di evocare una nuova mole d'aria e far vibrare le proprie corde vocali. <Oltremodo, come potrai conoscere, noi abbiamo un metodo alquanto singolare per risanare ferite, applicabile su qualsiasi abbia al suo interno il nostro gene.> E preché non avrebbe dovuto provarlo, testarlo, in quel modo? <Ed ora son qui.> Alzerebbe appena le spalle, quasi come se fosse un semplice innocente, dinanzi a quella situazione. <Mi prenderò cura di te.> Un ultimo sussurro, mentre si guarderebbe per un attimo attorno, in un fluire leggero ed appena percettibile. Imbarazzo? [Chakra On: 24/70][Equip.Scheda][Innata Goryo Sindrome – Secondo Stadio][+20 PV Kimi, per effetto del Tonico Coagulante, sulla Milza - 2/2]

13:52 Kimi:
 Rifiuta semplicemente l’acqua, non ne sente il bisogno per quanto la gola sia secca la sua mente ora sta decisamente pensando ad altro, perché è lì? Chi è lui? Tutte domande alle quali il ragazzo si appresta a rispondere velocemente. Tace lei ascoltando semplicemente, un esponente Goryo a vegliare sulla sua guarigione, ospedale, operazioni, lo osserva dubbiosa confusa ancora, eppure non sta così male no? Peggio. Il dolore la raggiunge tutto di botto, risvegliatosi completamente non ha nemmeno il tempo di arrabbiarsi per ciò che le è accaduto che quella botta la coglie impreparata tornando a farla svenire, gli occhi che si voltano indietro lasciando che il bianco della sua sclera si renda ben visibile, le iridi che vanno a svanire mentre la testa ricade indietro priva di sensi, svenuta ancora una volta, il troppo dolore questa volta non è stata in grado di sovrastarlo ma almeno adesso sa di avere qualcuno lì a vegliare su di lei, un gruppo di persone i goryo che non considera come il suo clan né come una famiglia ma verso i quali ha un importantissimo debito, deve la sua vita a loro e forse questa è la seconda volta che intervengono per salvarla e se non ucciderne i membri più fastidiosi poteva essere un buon pagamento adesso è ovvio che prima o poi dovrà mostrare la sua gratitudine e che le verrà presentato il conto, qualcosa glielo suggerisce [end]

Non arriviamo alle sei azioni ma vengo finalmente curata.
SONO TORNATAH!
Uppatemi la vita ♥