[Cura] - Dopo la finale degli special jonin

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Giocata di Corporazione

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10:28 Mekura:
  [letto ospedale] Ha ancora gli occhi chiusi,sta cercando di non pensare a nulla, vuole solo cercare di rilassarsi e non pensare a tutti i vari problemi: a Kimi, ad Akendo che l'ha vista sconfitta e debole per l'ennesima volta, a chiedere scusa a Kaori per il comportamento, doveva prenderla in modo più sportiva la perdita e evitare di lasciarsi influenzare da sul disagio interiore, fino alle bruciature che sente nel petto dovute all'elettricità ed alle ferite alle gambe. Si è fatta una oretta di sonno, ci ha provato. Non ha battuto ciglio quando per l'ennesima volta le hanno tagliato i vestiti in modo da non far muovere gli arti e causare il peggioramento delle ustioni Quindi eccola li, con gli abiti da ospedale, l'espressione dolorante, i capelli scompigliati e con la sensazione che un tir le sia passata sopra le gambe. Poveracce: tra ustioni a caldo ed ustioni da freddo, non si salvano mai e le deve mantenere sono una delle cose migliori che ha. Le gira la testa, molto anche, sopratutto ora che l'adrenalina è scemata si accorge di quanto stia male. <....prossima volta...pensiamo meglio questa storia del torneo> borbotta tra se e se constatando una cosa: ci sono stati un sacco di feriti gravi in questo torneo, non è una cosa che doveva succedere, insomma Sakura per poco non rimaneva menomata nella vista. Va bene che l'unica regola importante alla fine fosse non uccidere ma rovinare la vita? Ad ogni modo, ci sarà tempo per andare a purgare i giudici, ora non aspetta altro che il medico arrivi.[ch off]

10:41 Kaori:
 La spalla sta molto meglio ora sebbene si senta piuttosto stanca. In definitiva sta bene, solo un po' dolorante all'arto sinistro, ma nulla che un po' di riposo non possa sistemare. Si è rivestita con calma indossando nuovamente i suoi abiti e la pesante armatura che non avrebbe altrimenti potuto riportare a casa. Ha lasciato l'ambulatorio dove è stata curata per dirigersi verso casa quando, d'un tratto, una infermiera giunge tutta trafelata verso di lei. "Dottoressa, dottoressa per favore, c'è una paziente da curare" ansima lei dopo la corsa per raggiungerla. Kaori schiude le labbra volendo dirle che in realtà non è lì per lavorare ma la donna non le dà modo di dir nulla. "Una squadra di ninja è tornata in pessime condizioni a seguito di una missione e quasi tutti i medici sono impegnati. I tirocinanti li stanno aiutando, non c'è nessun altro" e Kaori si ritrova quindi a cedere e capitolare. Ha giurato di medicare e curare i feriti quando ha deciso di lavorare lì, non può tirarsi indietro mentre qualcuno soffre. <...Va bene, portami dal paziente. Cosa ha?> chiede rassegnandosi e iniziando a seguire i passi dell'altra. L'infermiera annuisce e inizia a guidare il medico fino alla stanza ove Mekura è stata lasciata a riposare in attesa dell'arrivo di un dottore che potesse occuparsi di lei. "Ha le gambe pesantemente ustionate per il freddo e bruciature sparse per il corpo, come se avesse preso la scossa" Kaori si ferma in mezzo al corridoio all'udire quelle parole e sente lo stomaco farsi pesante all'improvviso. Conosce piuttosto bene quel tipo di danni, sono assurdamente familiari. <...Si tratta di Mekura Hyuga?> domanda all'infermiera sapendo già, comunque la risposta alla sua domanda. La donna annuisce e si ferma dinnanzi la porta della stanza. Un sospiro, le spalle che s'abbassano e l'aria che viene ricercata dai polmoni. <Va bene. Me ne occupo io...> sentenzia alla fine umettandosi amaramente le labbra. <Ma avrò bisogno di un tirocinante se lo trovi. Sono stanca> Ha consumato molto chakra per ridurla in quelle condizioni, dopotutto. E la cosa la fa sentire sempre peggio ogni istante che passa. L'infermiera va subito ad occuparsi di cercare qualcuno da affiancare alla Hyuga ed intanto Kaori va facendosi forza e aprendo la porta della camera. Mekura è stesa lì, col camice da ospedale e le gambe visibilmente violacee/nerastre sotto di esso. Deve fare incredibilmente male... chissà da quanto è lì in attesa? <Ehi> la saluterebbe non sapendo bene come altro doversi rivolgere, soprattutto dopo il modo in cui si erano salutate alla fine dello scontro. <Mi hanno chiesto di occuparmi di te in assenza di altri medici. Sono tutti impegnati a cercare di salvare la vita di una squadra appena tornata da una missione> le spiega come per farle capire che non sta cercando a tutti i costi di seguirla, ma che era stata costretta dalle circostanze a farsi nuovamente viva. Andrebbe quindi la special ad avvicinarsi al letto dell'altra per poter osservare e studiare la condizione delle gambe, le piccole ferite e bruciature che si susseguono sul resto del corpo per via delle scariche dell'aria elettrizzante. [Competenze curative B] [chakra: on]

10:51 Kouki:
  [Stanza ospedale] La ragazzina indossa i suoi soliti vestiti, anche se leggermente diversi dal solito. Veste infatti un paio di pantaloni neri dal tessuto morbido ed elasticizzato, corti fino a poco sotto al ginocchio e lì stretti mediante elastici. Scarpe nere ai piedi e una canotta color blu infilata nei pantaloni. Al di sopra della canotta indossa una giacchetta leggera di colore nero, smanicata e tenuta aperta. Le parti del corpo che altrimenti sarebbero rimaste nude perché non coperte dai vestiti, ovvero gli stinchi, il torace, le spalle il collo e le braccia fino ai polsi, sono invece protette da fasciature bianche. Questi bendaggi coprono le cicatrici e i segni di bruciature che avvolgono completamente il suo esile corpo, nascondendole alla vista altrui. Non porta con sé porta kunai e porta oggetti, tutto il suo equipaggiamento non viene portato dato il divieto all’interno degli ospedali. Al di sopra dei vestiti indossa il proprio camice bianco, tenuto chiuso, il quale nasconde i propri vestiti. Di statura piccola data la sua età da bambina e corporatura minuta, appare davvero gracile e sotto peso nonostante si regga perfettamente in piedi con quella sua aria malaticcia. Carnagione pallida, come la neve e capelli neri come la pece, lisci e lunghi fino al sedere, i quali questa volta sono tenuti raccolti in una elegante coda alta, per evitare che le possano essere d’impiccio durante il proprio operato. La frangia invece nasconde giusto appena il copri fronte di Kusa. Occhi magnetici e del color dell’oro, che spiccano in quel volto infantile ma dall’espressione seria e al momento distante. Potrebbe sembrare persa in chissà quale pensiero, ma in realtà è decisamente concentrata su quello che la circonda e pronta ad agire se richiesto. Infatti andrebbe ad unire le proprie mani all’altezza dello sterno, intrecciando le sue dita nel sigillo della Capra. Per essere decisamente pronta ad agire dovrebbe prima impastare il chakra. Tenterebbe dunque di chiudere gli occhi e concentrarsi, cercando di immaginare la propria immagine come una figura interamente nera nella propria mente. In seguito visualizzerebbe la prima sfera di energia di colore verde, statica, all’altezza della mente. Questa sarebbe composta dai suoi sentimenti, dal suo animo, dalle sensazioni… e andrebbe a costituire la sfera psichica del suo corpo. Se ci fosse riuscita cercherebbe di visualizzare la seconda sfera di energia, anch’essa statica ma di colore rossa, e posizionata all’altezza dell’addome. Essa sarebbe composta dalla pura forza fisica, ovvero l’energia sviluppata dalle cellule, dai muscoli, dai tessuti, dalle articolazioni e dalle ossa. Infine cercherebbe di convogliare queste due sfere all’altezza dello sterno, e cercherebbe di unirle in un’unica energia azzurra dal movimento rotatorio, ovvero il chakra. Se tutto fosse andato per il meglio, allora farebbe scorrere quella sua energia lungo i canali del chakra, per distribuirla per tutto il suo piccolo corpo, fino ai punti di fuga presenti. Solo alla fine riaprirebbe gli occhi, avvertendo quella potente energia scorrerle potente in corpo, pronta per essere utilizzata. Si trova in ospedale, ovviamente, in attesa di poter essere utile in qualche modo… e infatti un’infermiera dovrebbe avvicinarsi alla ragazzina in maniera frettolosa ed agitata, informandola sulla richiesta del medico di trovare un tirocinante che possa aiutare. La giovane annuirebbe e quindi si farebbe spiegare le condizioni della paziente prima di dirigersi verso la stanza indicata. Le è stato detto il nome del medico, Kaori, e inizia a sentire quel miscuglio di sensazioni che la porta a farla sentire sia bene che male… ma in definitiva cerca solo di rimanere concentrata e professionale. Seria in viso farebbe quindi il suo ingresso nella stanza, posando innanzitutto il suo sguardo su Kaori. <Salve, mi hanno detto che serve aiuto.> commenta solamente, educata, per poi rivolgersi alla ragazza sdraiata sul lettino, avvicinandosi se le fosse permesso. <Sono Kouki Yakushi, una tirocinante, ma farò del mio meglio per aiutarla.> molto professionale, ma in un qualche modo sincera, così come pare esserlo quel piccolo sorriso che andrebbe a rivolgere verso la ragazza. Cortesia, educazione, deve concentrarsi sul bene di quella persona al momento. Quindi lo sguardo inizierebbe a posarsi sulle ferite, giusto per iniziare a farsi un’idea. [Tentativo impasto chakra – Chakra 25/25]

11:03 Mekura:
  [letto ospedale] Mekura mugugna impastandosi le labbra mentre con gli occhi sottili guarderebbe in direzione della porta, o meglio in direzione della voce. <hei..> risponde con un tono di voce stanco e trascinato è sorpresa: non pensava di vederla così presto, insomma anche lei è stata ferita. <ah> quindi è un caso di forza superiore. Una intera squadra che è stata ferita proprio in quel momento è sfortuna <...quindi non ti hanno dato neppure il tempo di riposare? ...ma questa è schiavitù> cerca di ironizzare Mekura cercando di forzare un sorriso affabile al di la del dolore che sente. Rigira gli occhi e chiude le palpebre andando a lamentarsi a denti stretti. Cerca di abbassare lo sguardo verso le gambe osservando con preoccupazione la carnagione violacea/nerastra che si trova al livello delle gambe <certo che fa impressione> borbotta andando a guardare verso l'alto prendendo un lungo respiro. <sei stata davvero fenomenale...> afferma sinceramente colpita dalla bravura di Kaori <sapevo che avevi un controllo del chakra superiore e una grande affinità nel ninjutsu, ma senza accorgermene sei diventata...molto, molto più brava di quanto ricordassi> prende un lungo respiro arrivando a causarle una fitta al petto <ah!> corruga la fronte cercando di resistere e rilassarsi <e...mi dispiace per come è andata a finire nella arena, per come ho detto quelle cose...> sospira guardando verso l'alto <...mi sentivo...> chiude gli occhi di nuovo arrendendosi all'idea <mi sentivo in colpa per molte cose..ed arrabbiata, verso me stessa>In quel momento arriva anche l'aiutante di Kaori: una ragazzina dall'aspetto troppo giovane di quello che si aspettava, tanto che la guarda con perplessità. < ...ma allora è vero che sono degli schiavisti in questo ospedale> si lascia uscire dalle labbra rimanendo a guardarla <....Yakushi?> sussurra, quel nome le ricorda qualcosa, la guerra ad Oto ad esempio. <...buongiorno..o buon pomeriggio...non ho capito che ore sono> è palesemente stordita al momento. [ch off]

11:22 Kaori:
 Un piccolo sorriso si forma sulle labbra di Kaori quando Mekura va a cercare di ironizzare sulla faccenda. <No, dai. Prima mi hanno risistemato la spalla> scherza lei tastandosi la zona ancora piuttosto indolenzita con la destrorsa. <Nonostante l'armatura era messa piuttosto male. Faceva senso a vedersi> Vedere un osso che sporge fuori dalla sua sede è sempre uno spettacolo piuttosto spiacevole, soprattutto considerando quanto Kaori sia magra e quanto sia facile poter notare la forma delle ossa in alcune zone del corpo quali appunto le clavicole, le spalle e le scapole. Sì avvicina per osservare e guardare meglio le di lei condizioni e, mentre studia con occhio clinico e attento le sue condizioni, sente le di lei parole andare a raggiungerla. Effettivamente non è un bello spettacolo da guardare, avrebbe preferito che le impedissero di vedere le sue gambe, ma ormai il danno è fatto. <Beh... non è un danno molto estetico. Ma c'è di buono che fra poco andrà molto meglio> cerca di confortarla lei prima di sentire quel dire che le fa capire come Mekura stia cercando in qualche modo di rimediare alla reazione avuta poco dopo lo scontro. Kaori l'ascolta ed alla fine va semplicemente a scuotere lentamente il capo. <Non preoccuparti. Posso capirlo> ammette lei cercando di risultare comprensiva e tranquilla, non porta rancore per quanto successo, specialmente ora che vede quanto l'altra sia sinceramente dispiaciuta per quell'attimo di destabilizzazione. <E non hai motivo di avercela con te. Se non fossi riuscita ad accecarti probabilmente avrei perso l'intero scontro. Avevo bisogno di un margine di vantaggio contro i tuoi micidiali colpi. E nonostante tutto sei riuscita a farmi male anche senza vederci, immagina se avessi avuto tutti i sensi funzionanti!> Non è stato uno scontro facile, affatto. Se davvero non fosse riuscita a ricrearsi quel piccolo margine di vantaggio non sarebbe mai riuscita a batterla. <Sei più forte di quanto non pensi, davvero> e non ha alcun motivo di avercela con se stessa. Proprio in quel momento, mentre Kaori termina di analizzare le ferite della giovane, la porta si apre e Kouki fa il suo ingresso con la solita cortesia di sempre. <Oh Kouki ciao> la saluta la Hyuga con fare gentile, abbozzando un sorriso cordiale. <Dovrai darmi una mano ancora una volta. Penserai che sono un'incapace con tutte le volte che mi serve il tuo aiuto per guarire qualcuno> cerca di sorridere, di mettere la ragazzina a suo agio prima di sentire le parole di Mekura e sorridere divertita. <Credimi. E' molto più forte di quanto non sembri. Alla sua età non andavo nemmeno ancora all'Accademia e lei già riesce a usare il chakra medico> un complimento per la Yakushi, un modo di valorizzarla agli occhi dell'altra. <E' allieva di Raido. Quindi immagino che fra poco la ritroveremo già forte quanto noi> sorride, poco dopo, prima di alzare lo sguardo su Kouki e farsi un attimo più seria. <Ascoltami, Kouki. Queste bruciature le hanno tolto molto sangue a giudicare dai lividi sparsi per cui ho bisogno che tu le dia un tonico mentre inizio ad occuparmi delle gambe> le spiega iniziando a calarsi ora nella parte di medico. <Come puoi vedere dal colore bluastro dei contorni delle ferite si tratta di bruciature da freddo, per cui vanno trattate il prima possibile per evitare che riportino danni alle gambe. Di queste mi occuperò io. Tu, intanto, dovresti occuparti delle bruciature sparse sul corpo: sono un po' più lievi e meno mirate, per cui saranno più facili da medicare, okay?> predispone un piano d'azione distribuendo fra loro i compiti da svolgere prima di andare a richiamare a sé il proprio chakra medico.Immediatamente Kaori andrebbe quindi a porre le mani al di sopra dell'ustione alla gamba destra, a circa una decina di centimetri di distanza, una sopra l'altra. Andrebbe a ricercare all'interno del proprio chakra parte delle energie fisiche che scorrono in esso. Andrebbe a ricercarle, richiamarle, fino a spingerle verso le mani, i palmi, lasciandole fuoriuscire attraverso gli tsubo ivi presenti. Il chakra medico andrebbe dunque ad avvolgere la pelle della Hyuga in un alone verdastro e rassicurante che andrebbe poi a lavorare per permettere l'inizio delle cure. Il chakra medico verrebbe fatto fluire dalle di lei mani fino alla gamba della giovane andando quindi ad attraversare pelle e tessuti nel tentativo di iniziare il processo curativo. Cellule, sangue, tessuti, fibre, ogni cosa verrebbe pervasa di quell'energia verdastra iniziando a formicolare e bruciare mentre la rigenerazione delle cellule che compongono il suo essere inizierebbero a riprodursi e moltiplicarsi a velocità enormemente avanzata. [Competenze curative B] [Mani Terapeutiche B - chakra: 90/100]

11:39 Kouki:
  [Stanza ospedale] Osserva la ragazza sul letto di ospedale senza dire nulla, ma solamente guardando l’entità delle sue ferite, pur sapendo di non avere tutte le conoscenze per un’adeguata diagnosi, ed ascoltando quello che ha da dire. Non comprendere il dire sul fatto di essere schiavisti, ma attira la sua attenzione quando ripete il suo cognome. Lo sguardo dorato va a puntarsi in quello violetti dell’altra ed infine annuisce. <Si.> conferma il suo cognome, dato che al momento le sembra solo che non l’abbia compreso. Il suo dire è un sussurro, ma udibile, un sibilo tutto sommato armonioso con quella sua intonazione infantile. In seguito rimane in silenzio, accennando un sorriso verso Kaori, sincero, per ricambiare quella sua premura nel metterla a suo agio, ma lei scuote la testa a quelle sue prime parole. <Non penso tu sia un’incapace. Sei molto forte.> sono poche parole, ma veramente sentite, la crede forte sotto molti punti di vista. <Come stai?> domanda in maniera impacciata verso Kaori, esponendole quel suo sincero interessamento. In seguito non farebbe che rimanere in silenzio mentre sente tutte quelle parole di apprezzamento verso di lei. Si gonfia di orgoglio, sentendosi soddisfatta, e per qualche attimo l’Altra sembra venire alla luce. Certo che è brava, lei deve essere perfetta, giusto? Deve migliorare sempre di più e diventare migliore di tutti. Questione di qualche istante, poi la Voce torna a sopirsi nella sua testa, e il visino della ragazzina si colora leggermente di rosso… facile notarlo data la bianchezza della sua pelle. <Grazie.> si limita a dire, titubante e impacciata. In seguito, quando si entra nel proprio ruolo professionale, la ragazzina ascolta con molta attenzione le parole di Kaori, cercando di fare sue quelle piccole informazioni e conoscenze. Osserva le ferite, nota i particolari che l’altra le fa notare e quindi ne associa le conclusioni alle quali Kaori giunge. Annuisce, andando quindi ad offrire un tonico alla ragazza, aiutandola, per evitare che ella faccia sforzi dolorosi inutili. Infine annuirebbe nuovamente verso di lei, trovandosi d’accordo con quella divisione dei compiti. <Ho capito, va bene.> Una volta fattasi un’idea delle ferite, la ragazzina non perderebbe altro tempo e inizierebbe a concentrarsi sul proprio chakra. Cercherebbe di individuare le due energie che lo compongono, quella fisica e quella psichica, cercando di isolare solo la prima. L’energia fisica dovrebbe quindi separarsi da quella psichica, per poter percorrere i canali del proprio corpo e muoversi velocemente attraverso le proprie braccia, per poi concentrarsi al livello di entrambe le sue mani, non guantate quando si trova in ospedale. L’energia dovrebbe avvolgere quindi le proprie mani, lasciandola fuoriuscire un poco dai punti di fuga in modo da avvolgerle, e dovrebbe assumere una colorazione verde. Dovrebbe sentire sulle proprie mani il proprio chakra medico, curativo. Avvicinerebbe quindi le proprie mani verso il corpo della ragazza distesa, all’altezza delle bruciature lievi che presenta. I palmi verrebbero tenuti rivolti verso di lei, a coppa, distanti dalla pelle di Mekura di circa una decina di centimetri. <Spero di riuscire ad alleviare un pochino il dolore. Perdonami se farà male e tieni duro.> semplici ed ovvi consigli, deve prenderci ancora la mano per poter capire come relazionarsi al meglio, ma per lo meno è sincera in quello che dice, in un qualche modo, a modo suo, vuole risultare confortante. Cercherebbe quindi di far defluire il chakra medico dalle sue mani alla pelle della ragazza, lasciando che esso si insinuerebbe all’interno dei tessuti danneggianti, cercando di iniziare il processo curativo e rigenerante delle cellule e dei tessuti. [Tentativo Mani Terapeutiche D – consumo 5 pc primo turno, poi 0.5 pc a turno][Chakra 20/25][3 ps a turno]

11:48 Mekura:
  [letto ospedale] Guarda verso Kaori sollevando un sopracciglio <eh, come sta piuttosto?> chiede guardando in direzione della spalla, la quale sembra essere tornata al suo posto. andando poi a rilassarsi di nuovo sul lettino. Kaori intanto sembra comprensiva, di capire la situazione ma la Hyuga sente il bisogno di continuare e appena questa ha finito procede <non ho mai avuto un gran rapporto con i tornei, già io sono ansiosa a dimostrare quanto valgo a me stessa ed alle persone che mi conoscono, in un torneo questa ansia è duplicata....inoltre è meglio così credo> sospira amareggiata <non volevo ripetere quanto avevo fatto con Kimi...> l'ha colpita duramente, tanto da mandarla in ospedale..se questo non è Karma non sa che cosa sia. La descrizione di Kouki continua a lasciarla perplessa, sicuramente una ragazzina abile, ma forse è il suo istinto da madre a dirle che questo non è del tutto giusto zittendo invece la suo essere Kunoichi. <nata con i guanti in mano insomma> si mantiene tranquilla, sa cosa sia la procedura, potrebbe fare male, tanto vale che abbia un rapporto cordiale anche con l'aiutante. Appena sente Raido tuttavia una ombra le passa sul volto, non è molto estesa ma diciamo che corruga la fronte ripensando a quella sera: è vero l'ha aiutata, ma ha anche cercato di affettarla aprendola come una cozza e tutto per darle una lezione di vita, personalmente sente un leggero biasimo per quella bambina che ce l'ha come maestro. Ripensa al uomo con diversi sentimenti contrastanti: astio, rammarico, colpa, gratitudine, non sa che pensare del marito di Kaori sinceramente. <Bhe..Raido sa essere un insegnante severo, ma efficace> si limita a dire, dando ragione a Kaori, per motivi diversi magari. <non vedo perché no> Afferra il tonico tra le labbra e lo schiaccerebbe contro il palato, andando a masticarlo fino a ridurlo in pezzi per poi farlo scendere lungo la gola e sospirare. <ho una grande idea> afferma questa tenendo gli occhi chiusi <mettiamoci degli aromi nei tonici, così almeno quando li mangi sanno di frutta> non sarebbe male come idea alla fin fine. Sentendo poi quello che dice Kouki sorride verso la ragazzina <non ti devi scusare, fai quello che devi fare, ce la faaaAH!> sentirebbe un picco di dolore andando a chiudere i denti e stringendo le mani cercando di resistere alla sensazione del calore ed al fastidio che ne consegue evitando di muoversi il più possibile [ch off]

12:05 Kaori:
 <Oh sto bene. Certo, sono un po' acciaccata, ma il braccio sta bene. Dovrò evitare sforzi pesanti per un paio di giorni, così che la spalla riposi a dovere> la rassicura Kaori cercando di tranquillizzarla. Lei è stesa in un letto d'ospedale praticamente immobile ed è di Kaori che si preoccupa?
A volte è davvero difficile riuscire a vedere nei suoi modi quelli di una ninja addestrata ad uccidere. Ascolta le sue parole, il suo sfogo, ed ecco che Kaori si ritrova ad annuire e comprendere in parte ciò che l'altra intende dire. <Posso capirti. Anche io ho sempre cercato di fare il possibile per dimostrare le mie capacità. Sai, per non essere agli occhi di tutti solo la ragazzina tutta coccole e sorrisi> le confida Kaori con tono un po' più serio, più deciso. <Così avevo un motivo in più per cercare di vincere oggi. Solo che invece di farmi prendere dal panico ho cercato di ripetermi che potevo farcela. Che sono migliorata, che sono cresciuta e che avrei fatto di tutto per farlo vedere a tutti> Insomma, ha messo da parte l'ansia per quell'evento tramutandola in cieca determinazione. Forse è solo questo che le ha dato modo di vincere, forse è tutto dipeso dal modo in cui ha mentalmente preso l'incontro. <Questa è la cosa che odio di questi tornei. Siamo costretti a far del male a chi non vorremmo. A volte non possiamo controllarci...> e nel dire questo lo sguardo scivola su quelle dolorose bruciature alle di lei gambe. A quel punto Kouki va dicendo la sua rassicurando Kaori con quelle gentili e dolci parole di conforto. La Hyuga la guarda, le sorride, e se ne sente come avvolta. <Ti ringrazio> le dice con cortesia prima di stringersi appena nelle spalle. <Oh un po' stanca. E' stato uno scontro duro. Ma dopo che avremo finito tornerò a casa per buttarmi sul letto probabilmente, e tutto andrà meglio> cerca di prenderla con leggerezza, di rendere più tranquilla l'atmosfera nella stanza. <E tu come stai, Kouki? Come procedono gli studi?> domanda, riferendosi agli sviluppi nella carriera medica. Nel mentre la bambina va offrendo a Mekura il tonico che Kaori le aveva detto di darle e la Hyuga si ritrova a fare quella che, anche se detta come una battuta, suona come una proposta interessante. <Penso che sia una idea geniale. Almeno non sembrerà di star deglutendo una pallina di ferro>
sorride la ragazza mentre il chakra medico continua a fuoriuscire dalle sue mani per andare a spandersi negli arti inferiori della giovane. Il chakra di Kaori misto agli effetti benefici del tonico, va a far vedere fin da subito i primi risultati. Quelle bruciature nerastre e violacee vanno praticamente schiarendo ad una velocità impensabile sfiorando tinte vicine al fucsia, al bordeaux ed al rosso vivo. Il danno è ancora piuttosto esteso ma va decisamente migliorando grazie all'azione combinata del farmaco e delle cure offerte dalle due dottoresse. Kaori, difatti,
vedendo la gamba andare a schiarire così rapidamente, va a scostarsi per portare i palmi a sovrastare ora l'altro arto così da far fluire l'energia verdognola ora sull'altra leva inferiore e permettere anche a questa di iniziare a migliorare alla stessa rapidità della gemella. [Mani Terapeutiche B - chakra: 89.5/100] [Ps Mekura: 32 + 7 (turno precedente) + 3 (Kouki) + 20 (tonico) + 7 (attuali)= 69]

12:17 Kouki:
  [Stanza ospedale] Ascolta senza intromettersi nei discorsi di Mekura e Kaori, rimanendo in silenzio ad ascoltare con attenzione però. Dopo tutto è quello che cerca sempre di fare, ascoltare ed osservare per capire chi ha di fronte. O almeno farsi un’idea. Così si limita ad osservare la ragazza distesa, osservando quel viso che si corruga leggermente, ma senza comprenderne il motivo. <Si, è un ottimo insegnante.> sussurra appena, accennando un sorriso che ha un qualcosa di malinconico e triste. Situazioni del genere non fanno altro che portarle alla mente sentimenti contrastanti, felici e tristi. Quel desiderare di più, pur sapendo di non potere. Ed è in quel momento che mentalmente chiede aiuto all’Altra, le serve quella punta di freddezza e cinismo, sia per difendere il proprio animo, sia per poter fare al meglio il suo lavoro senza essere distratta dai sentimenti. Un profondo respiro, quindi controllerebbe nuovamente il proprio viso e le proprie emozioni, tornando ad essere seria e concentrata. <Non penso che veniamo costretti a fare del male. Dopo tutto uno si iscrive al torneo con la consapevolezza di dover combattere, e quindi essere ferito e di ferire. Se non vuoi fare del male non ti iscrivi, semplicemente.> Decide di esprimere il suo punto di vista, anche se non richiesto, risultando forse decisamente fin troppo logica e fredda nel suo dire. Ma in seguito tace, ascoltando la risposta di Kaori sulla sua salute, annuisce, ricambia il sorriso, ritrovando quella sorta di serenità e dolcezza. <Starai meglio, di sicuro.> tono molto più delicato rispetto a prima, cerca di mettere da parte quella sorta di… cosa? Invidia? Non saprebbe definirlo. Sospira leggermente andando poi a rispondere alla sua domanda scuotendo appena la testa. <Purtroppo gli studi procedono a rilento. Non stanno andando come vorrei, e dovrei proprio darmi una mossa.> ammette sincera, chiudendo per qualche secondo gli occhi. Quelle nozioni sono particolarmente difficili se affrontate da sola, ma lei ce la sta mettendo tutta per cavarsela. Il tonico viene somministrato, e la piccola ascolta con attenzione quella sua proposta… aromi nei tonici? Solleva un sopracciglio mentre si concentra sul proprio lavoro, senza distogliere lo sguardo da quelle bruciature sparse per il corpo. <Non ti piace il sapore dei tonici?> domanda infine, facendo sfoggio di quella sua curiosità, tornando con lo sguardo su di lei. Nel frattempo cercherebbe di spingere il proprio chakra medico più in profondità, fino ad arrivare alla base di quelle bruciature, cercando di spingere le cellule a rinnovarsi, e con loro anche i tessuti, procederebbe sulle bruciature successive sparse per il corpo, man mano che noterebbe il miglioramento su quelle che sta trattando. [Mani Terapeutiche D – consumo 5 pc primo turno, poi 0.5 pc a turno][Chakra 19.5/25][3 ps a turno – PS Mekura: 69 + 3 = 72]

12:37 Mekura:
  [letto ospedale] Risponde da subito alle domande semplici, come quella di Kouki riguardo ai tonici <si può fare di meglio, insomma da una parte ti devi mangiare quello che sembra ferro come ha detto Kaori, che è un po' come ingurgitare del sangue compatto, dall'altra hai il sapore di qualcosa di buono> sospira e prende fiato mentre suda dalla fronte. <eh...in questo mi piacerebbe un sacco qualcosa al sapore di Kiwi> un'altra fitta affaticata mentre le gambe sembrano tornare ad uno stato più naturale. <no, ci ho ripensato, definitivamente mandorle...o ramen, si, meglio Ramen> la testa le gira per lo sforzo ed a malapena riesce a tenere gli occhi aperti. <riguardo al torneo...devo dare ragione alla bambina: si poteva pensare meglio, ovviamente, ma alla fine siamo combattenti, di conseguenza dobbiamo far vedere anche quanto siamo capaci di resistere> sospira ritornando in silenzio per un po' cercando di non pensare al dolore ancora una volta <ma questo non significa che sono poi così esaltata dal fatto che una Hyuga ci abbia quasi rimesso un occhio> Sakura e sta ancora affrontando la cosa <è stato un attacco molto sensibile, poteva accecarla definitivamente, un torneo non dovrebbe permettere queste condizioni. Accecare o assordare temporaneamente? va bene...ma non so se quello fosse un colpo che causasse effetti momentanei> no, non le è piaciuto per niente la mossa di quella genin, non sono occhi comuni, già è difficile trovare un donatore, dove vuoi che lo trovi un Byakugan? un lamento basso inspirato si eleva dal corpo, ma sempre più debole. [ch off]

13:48 Kaori:
 Le parole di Kouki si fanno improvvisamente più serie, più fredde, quasi come fossero taglienti. Non che si riveli scortese o acida, assolutamente, rimane cortese ed educata, tuttavia diviene così risoluta e logica da apparir quasi distante. Kaori ascolta e la osserva attentamente mentre continua a far fluire il proprio chakra verso gli arti inferiori della special jonin. <Certo, è giusto. Ma quello che intendevo dire è che in uno scontro reale non combatti allo scopo di mostrare le tue capacità. Il tuo scopo è far del male e non devi frenarti per farlo. Nei tornei devi limitare enormemente le tue capacità per riuscire a vincere senza arrecare seri danni ai tuoi avversari e questa è la difficoltà che maggiormente odio, molto più che la competizione stessa. Perchè non sempre è possibile arginare la forza dei propri colpi> E lei, che è una ninjutser, questo lo sa molto bene. Spiega e chiarisce il suo punto di vista verso la piccola Kouki mentre lei, poco dopo, torna al sorriso gentile di sempre e le offre un po' di conforto. Sì, starà meglio, ha ragione. Ode le sue parole circa la sua preparazione medica ed un pensiero va a scivolarle per la mente portandola a chiedersi se forse non dovrebbe cogliere l'occasione per cercare di avvicinarsi maggiormente a quella bambina. <A volte è difficile studiare da soli. Ma... se vuoi... beh, posso darti una mano, ecco> le proporrebbe sentendosi improvvisamente in difficoltà. Forse non è il modo giusto per avvicinarsi al cuore di una bambina, forse non è il modo appropriato per conoscerla meglio, forse sta sbagliando tutto, ma lei di bambini non è mai stata pratica e la situazione fra loro è piuttosto delicata. Non vuole trattarla come una bambina qualsiasi perchè, dopotutto, Kouki non lo è. E' più sveglia, più matura, più intelligente. Ma al tempo stesso non vuole addossarle sulle spalle un tipo di atteggiamento che forse non dovrebbe ostentare, forse dovrebbe solo cercare di farle godere per quanto possibile quegli ultimi anni da ragazzina che le rimangono. Ahhh, che casino! Per fortuna però Mekura con le sue considerazioni salva la strana situazione andando a catturare l'attenzione di Kaori che ora si ritrova a sorridere nel sentire quello che, se non la conoscesse, avrebbe potuto scambiare per il delirio di un malato. <Se fai la brava appena finiamo ti faccio portare dalla mensa dell'ospedale il budino alla fragola. O un gelato al cioccolato.> sorride Kaori con fare divertito scoccando a Kouki un occhiolino complice. <In realtà sono riservati ai bambini malati, ma per questa volta potremmo fare una eccezione>. Ascolta poi le considerazioni della special circa il torneo e quando fa quelle ultime osservazioni Kaori si ritrova a divenire improvvisamente estremamente seria. <Sì, hai ragione. Ho assistito all'intervento sull'occhio di Sakura, è stato... orribile. Era ferito in profondità è stato un miracolo che quella specie di scheggia non avesse danneggiato il nervo ottico. Il luminare dell'ospedale in persona ha dovuto occuparsene per salvarle l'occhio...> rivela e spiega Kaori con fare davvero molto preso, assorto. <Invece che per la sua vita era ossessionata dall'idea di non perdere la vista, se quel colpo fosse stato solo un po' più forte non so come avrebbe potuto reagire> sospira tristemente mentre le cure di entrambe le dottoresse vanno a lenire finalmente i danni sul corpo della giovane. I tessuti son stati riparati e rigenerati, la pelle bruciata è caduta ed è andata sostituita da strati di pelle nuova e liscia... e particolarmente rossa. <Okay. I danni sono stati riparati ma c'è ancora una cosa da fare> mormora Kaori andando solo a questo punto ad annullare il jutsu medico e avvicinarsi ad una vetrina posta nella stanza per cercare un barattolino. <Mhhhn> cerca fra cassetti, ante e scaffali fino a quando, dopo qualche minuto, non trova quello che stava cercando. [Mani Terapeutiche B - chakra: 89/100] [Ps Mekura: 72 + 20 (tonico) + 7 = 99]

14:03 Kouki:
  [Stanza ospedale] Kaori dice la sua a riguardo il torneo, e la ragazzina l’ascolta, in silenzio, tenendo per sé quello che vorrebbe dire. Il fatto è che non sa come spiegarsi al meglio, ma di sicuro non riesce ancora a comprendere il loro punto di vista a riguardo. Tace, ascolta, rimugina, fino a quando non sente quelle parole rivolte a lei… quell’aiuto inaspettato ma che sembra rendere davvero felice la ragazzina. <Davvero, mi daresti una mano? A me… farebbe piacere.> un sorriso sincero, raggiante, che le fa battere forte il cuore e provare quel calore che tanto desidera. Impacciata nei modi, ma ci prova davvero ad avvicinarsi, anche se è difficile… non sa come fare, forse entrambe non sanno come fare. Ascolta il dire di Mekura sui vari gusti che i tonici dovrebbero avere. Kiwi, mandorle, ramen… insomma, cibo. Lei storce lievemente il naso all’idea di ingurgitare cose simili, lo stomaco le si chiude, ma forse potrebbe mangiare tonici al gusto di pane. Scuote appena la testa, decidendo di dire la sua anche in quell’occasione. <A me piace il sapore dei tonici.> commenta lievemente. Quel sapore ferroso le piace, l’idea di sembrare di masticare sangue non la disgusta, non le fa effetto. La disgusta di più l’idea di mangiare pillole al sapore di ramen o altro. Ma comunque sono gusti e lei alla fin fine solleva appena le spalle, sorridendo alla risposta che invece va a dare Kaori riguardo ai budini. Sembra più allegra, più leggera. Si sente bene. In silenzio poi ascolta il seguito riguardo al torneo, alle regole ai danni che sono stati fatti. Anche lei ha rischiato, con quel qualcosa di non ben definito nel collo, sente ancora il rumore di qualcosa che si spezza, di quella sua vertebra scheggiata. È orribile, ma si è iscritta consapevole dei rischi. Sta per ribattere al dire di Mekura, a quel rimuginare sul fatto che poteva essere accecata o meno, ma le labbra si aprono e si chiudono velocemente, senza emettere suono. Si rende conto che si sta parlando di un torneo, non la guerra o qualcosa di simile, ma solo un torneo che dovrebbe semplicemente avere delle regole un po’ più… civili? Corruga la fronte, non riesce a comprendere. Per lei è tutto così normale. <Io non vi capisco, non riesco a capire questo concetto. Ma forse ci tenete perché conoscete la Hyuga ferita. Insomma per me è una cosa assolutamente normale rischiare di rimetterci così tanto in un torneo, in una battaglia.> dopo tutto la ragazzina non ha nemmeno mai provato rancore verso nessuno in quel torneo. <Io non provo rabbia verso Natsumi per le ferite che mi ha procurato, e nemmeno verso la Hyuga che mi ha attaccata buttandosi subito contro di me. Se ho perso e subito ferite è stata solo per colpa delle mie mancanze e debolezze, logico che gli avversari fanno di tutto per vincere.> parla in maniera sincera anche se forse fin troppo distacca nel spiegare quel suo punto di vista. Vorrebbe davvero comprendere il loro, ma forse non ci sta riuscendo. Tace ora, imponendosi di rimanere in silenzio per concentrarsi sul suo lavoro. Lentamente cerca di fare in modo che le cellule si riformino, aiutando i tessuti, mentre la pelle perderebbe quel colorito dato dalle bruciature. Le ferite sembrano riparate, e quindi anche la ragazzina andrebbe ad annullare il chakra medico, permettendo alla forza fisica di ricongiungersi con quella psichica, suo posta nella componente del chakra. <Mi dispiace, spero di riuscire a comprendere il vostro punto di vista.> sembra parecchio affranta da questo, non riesce a percepire quello che provano, si sente cinica sotto questo punto di vista. Lo sguardo ora seguirebbe il fare di Kaori, incuriosita. <Cosa manca?> andrebbe a domandare, confusa. [Mani Terapeutiche D – consumo 5 pc primo turno, poi 0.5 pc a turno][Chakra 19/25][3 ps a turno]

14:29 Mekura:
  [letto ospedale] Annuisce a quanto detto da Kaori ma con la sua lucidità che va calando, possiamo dire con certezza che parla, ma è come sentire una persona che sta delirando. Quando poi parla delle possibilità di gelato e budino alla fragola, in quel momento Mekura trova la forza di aprire gli occhi: il gelato è il gelato e non ha mai assaggiato un budino alla fragola. Viene poi a sapere che si tratta di un trattamento speciale per i bambini malati che va subito a smorzare il desiderio: potrebbe mai rubare il dolcetto ad un bambino? <oww...così i fai sentire in colpa> rimane in silenzio per un po' poi arrendendosi alla gola afferma <perché non tutti e due?> vergogna Mekura, vergogna, prendere il dolcetto dai bambini malati, poi continuerebbe a ridere rilassandosi sul letto <hee..mi farò portare qualcosa dall'esterno, non ti preoccupare> del resto ha dei bambini ed un possibile Akendo da schivizzare. <si, dopo lo scontro sono andata ad accertarmi della condizione per capire come stava> sospira <stava male ovviamente ed ancora a distanza di giorni non ha voluto usare il byakugan per non sforzarlo> la ragazzina intanto sembra non capire perché si preoccupano entrambe della situazione tanto da far aprire ancora una volta gli occhi a Mekura ascoltandola con molta, moltissima attenzione <...tu sei di Oto vero? il tuo clan mi ricordo che è originario di quelle parti> afferma la Hyuga cercando di improntare il discorso <forse giudico troppo severamente Oto, ma da quello che ho visto la loro politica base è quella dell'attacco con poco rispetto verso l'avversario all'urlo "lo scopo giustifica il mezzo", ovviamente non parlo per te, non ti conosco neppure> sospira <ma ho combattuto una guerra li ed è quella impressione che mi ha dato dopo aver visto come le due fazioni si scontrassero a discapito di civili> sospira chiudendo gli occhi <la guerra è la guerra, non esiste nessuna guerra onorevole, la sopravvivenza dei tuoi compagni e di te stesso oltre la supremazia militare obbliga a uccidere il tuo nemico e l'odio si trascina al di la della guerra> afferma lei seria <ma questo si tratta di un torneo tra alleati, alleati che hanno versato il sangue insieme e che in nome di quel sangue mantengono alto il nome della loro "fratellanza" e lo celebrano in questo modo. Gli incidenti capitano, gli attacchi sono violenti devono esserlo o se no non sarei qui> afferma questa seriamente <ma mutilare a vita un tuo alleato è come rimandare la sua morte alla prossima missione: come farai a correre senza una gamba? come vedrai il nemico che spunta dal punto cieco causato dal tuo occhio assente?> sospira di nuovo controllando se può alzare le spalle <nessuno qui biasima il fatto che un torneo del genere possa essere pericoloso e sono felice che tu riesca a passare oltre la questione, ma attaccare in questo modo in una competizione amichevole è una, perdonami il termine, infamata> senza contare gli altri motivi che ci stanno alla base <inoltre, non ha colpito un occhio qualunque, quelli non sono facili da reperire o sostituire come gli occhi normali..come se fossero semplici, ed inoltre, è la ragazza del secondo finalista, che guarda caso è il mio allievo> e la sua faccia dice tutto <e conoscendolo la cosa mi preoccupa, molto> poi con lo sguardo cercherebbe anche lei cosa stanno cercando.. [ch off]

14:48 Kaori:
 Il sorriso raggiante di Kouki porta Kaori a sentirsi improvvisamente travolta da una marea di emozioni diverse. Quella bambina è capace di zittirla in ogni circostanza. La sua gioia nel sentirsi ricercata da lei, nel sentirsi avvicinata è come un balsamo contro ogni dolore. Possibile che sia così sola da ritrovarsi a gioire così tanto per un semplice aiuto offertole? E' da questo che Raido ha voluto salvarla cercando di prenderla con loro? Inizia a sentirsi sempre peggio per essersi sentita così contraria alla questione eppure continua a chiedersi se possa davvero accettare così facilmente il figlio di qualcun altro in casa sua come proprio. Dopotutto, poi, sa perfettamente che con la ragazzina non ha neppure una minima parte della stessa intesa che intercorre fra lei e Raido e questo avrebbe potuto creare problemi in un ambiente familiare. Ma non vuole pensarci, non ora. Forse non dovrebbe pensarci affatto, forse dovrebbe semplicemente agire d'istinto. <Certo Kouki. Sarebbe un buon modo per aiutarti finché sei qui a Konoha e per passare un po' di tempo insieme> mormora la ragazza cercando di farle capire che quella sua offerta è stata dettata da due tipi di motivazioni molto diverse. Una di carattere professionale ed una di carattere personale. <Oh tranquilla, abbiamo abbastanza dolci per tutti in mensa. Nessun senso di colpa> sorride alla volta di Mekura quando parlano dei dolcetti per poi lasciare che l'argomento prosegua verso la questione morale del torneo. Il punto di vista di Kouki è giusto da un certo punto di vista, ma troppo freddo e distaccato dall'altro per quanto riguarda la ragazza. Le parole che pronuncia Mekura per risponderle sono sagge, veritiere, forse un po' soggettive ma sostanzialmente rispecchiano il pensiero di Kaori. La Hyuga, tuttavia, non sa se quel discorso possa riuscire a rispondere a pieno ai dubbi della Yakushi e per questo si trova -a cura finita- a tentare di dare una visione più chiara della propria prospettiva. <Vedi, Kouki, questo torneo è stato fatto non solo per stuzzicare lo spirito competitivo dei ninja partecipanti e permettere loro di mettere in mostra le proprie capacità, ma anche per agevolare in qualche modo la collaborazione fra ninja. Questo torneo ha concesso a shinobi di ogni parte del mondo di incontrarsi in un unico Villaggio e conoscersi> inizia col dire Kaori con tono pacato, tranquillo, guardando la bambina in viso. <Lo scopo di questo torneo, credo, è anche quello di spingere alla collaborazione ed alla unione fra i Villaggi attraverso la comune sollecitazione dello spirito competitivo. Per questo è stata imposta come regola suprema e generale quella di non uccidere nessuno e di non tentare neppure di farlo: perchè questa è una competizione fra compagni. Perchè si tratta di un campo di prova per i ninja, una sfida, non una trappola.> spiega Kaori umettandosi le labbra, fermandosi per un attimo prima di riprendere il suo discorso. <Per un ninja perdere un occhio od un braccio equivale a duplicare il rischio di morire in missione. Per uno Hyuga perdere anche un solo occhio sarebbe per Raido perdere una mano. Lui, come ben sai, combatte con le armi: come potrebbe continuare a lottare senza poterle più impugnare?> domanda lei cercando di fare un esempio a Kouki abbastanza vicino da permetterle magari di capire quanto avrebbe potuto soffrire nel sapere mutilata una persona cara. <Un danno permanente di questo tipo può impedire ad un ninja di continuare a combattere e questo va semplicemente contro la logica stessa del torneo.> Conclude, quindi, il suo discorso sperando che fra le proprie parole e quelle di Mekura Kouki possa un po' meglio capire i loro punti di vista sulla faccenda. Kaori comunque alla fine recupera il barattolino disperso e, quando torna vicino il lettino, lo apre rivelando una sorta di pomata bianca umidiccia dall'odore di menta. <E' una pomata che viene utilizzata per le ustioni più serie. Serve a ristabilire la corretta circolazione del sangue e a reidratare la pelle. Aiuta a riprendersi più in fretta da danni massicci come questi> spiega la Hyuga ad entrambe prima di andare a prendere una porzione di crema ed andare a spalmarla sull'arto inferiore destro della ragazza. <Vieni, Kouki, occupati dell'altra> invita quindi, la bambina, a fare lo stesso procedimento con l'altra gamba. Andrebbe a distendere e massaggiare quella fredda crema bianca sulla gamba di Mekura per poi spalmarla su tutto l'arto, dal ginocchio alla caviglia, con ambo le mani, assicurandosi che essa venga assorbita correttamente dalla nuova pelle della ragazza. <Questo rossore svanirà nel giro di un paio di giorni, ma temo che rimarrà comunque il segno permanente sulle gambe> avvisa la conclannata con un pizzico di colpa nella voce. Il confine fra pelle vecchia e pelle nuova sarebbe rimasto lì a perenne ricordo e memoria di quanto accaduto quel giorno. [chakra: 89/100]

14:59 Kouki:
  [Stanza ospedale] L’idea di passare del tempo con Kaori la rende felice per due motivi principali, il primo è poter passare del tempo con lei e conoscerla e il secondo è quello di poter imparare e migliorarsi. Certo, questo la fa stare leggermente male, continuare a ricercare le sue attenzioni forse non è una cosa saggia. Ma per il momento non vuole pensarci, vuole solo vivere quel momento ed essere felice di quell’aiuto. Dopo tutto a quanto pare anche l’altra vuole conoscerla, no? Le sorride, annuisce. <Ne sarei felice.> un piccolo sussurro, lieve. Il fare della ragazza allettata riguardo il budino e il gelato, invece, la fa sembrare buffa, ma anche simpatica, alla giovane. La ragazzina si sente strana nel provare emozioni simili nel parlare o ascoltare qualcuno, ma probabilmente è una cosa normale che lei sta scoprendo solo ora. Non dice nulla comunque in merito ai dolci, rimanendo in silenzio ad ascoltare lo scambio di battute fra lei e Kaori… almeno fino a quando Mekura non decide di risponderle, cercando di farle comprendere. Ha la totale attenzione della ragazzina che, come un animale assetato, cerca di aumentare la propria comprensione, per allargare la propria mente. Quella prima domanda la fa irrigidire, dopo tutto non conosce nulla di Oto. <Suppongo di si, credo.> non ricorda, non ricorda nulla nemmeno il villaggio di Oto. Gli unici ricordi che ha sono di celle e laboratori, non sa nemmeno se fosse Oto. Confusa la sua espressione, ma vuole capire, e la sua attenzione aumenta man mano che la sente parlare di guerra e fazioni. Guerra e fazioni, risveglia in lei un qualche tipo di ricordo lontano, che fa urlare la Voce dentro la sua testa, costringendola a porta una mano alla tempia. Una piccola smorfia di dolore, gli occhi vengono chiusi, ma continua ad ascoltare. Si sente in difficoltà, ma non può distrarsi proprio ora. Man mano che Mekura espone il suo punto di vista, la ragazzina riesce a comprendere qualcosa forse. A rincarare la dose inoltre vi sono anche le parole di Kaori. Porta degli esempi che forse rendono più facili la comprensione alla bambina, tanto che si sente quasi in colpa per quel suo pensiero troppo cinico e freddo. Mentalmente va quindi a prendersela con la Voce nella sua testa. Un torneo fra alleati, non fra nemici, e di sicuro fra alleati non si attacca con l’intenzione di menomare. Chi menomerebbe un proprio possibile amico? Forse sta iniziando a capire e lentamente annuisce. <Ho molto da imparare. Immagino che dimostrare a tutti i costi di essere i migliori allora non sia una cosa molto accettata.> è come giorno dopo giorno ogni persona stesse distruggendo un pezzo di lei. Pian piano inizia a sentirsi vuota, cercando di riempire quella mancanza con quello che sente. Lei era in un modo, un modo che a quanto pare non va bene e che chiunque sta smantellando… pensava di aver capito finalmente chi era, invece ha ancora molta strada da fare. Soprattutto se la propria mente divisa continua ad essere in contrasto con sé stessa. <Mi spiace, devo essere sembrata insensibile.> è dura fare i conti con l’Altra, riuscire ad essere come realmente si è. Sospira, eppure le parole di Mekura riguardo le due fazioni rimangono nella sua testa… vorrebbe fare domande, ma sa che forse quello non è il momento. Non guarda in faccia nessuna delle due ragazze, forse addossandosi una sorta di colpa, e limitandosi ad eseguire quello che Kaori le chiede riguardo allo spalmare la pomata. <Si.> andrebbe quindi a posizionarsi vicino all’altra gamba, prendendo con la mano destra un poco di pomata, per poi iniziare a spalmarla sull’arto della ragazza. Un tocco lieve, delicato, ma deciso tanto basta per poter spalmare l’unguento… ci mette attenzione, accortezza, passando dalla coscia, al ginocchio, al polpaccio fino alla caviglia. Movimenti lenti e circolari quelli delle dita, mentre si impegna ad aiutare la ragazza. [Chakra 19/25]

15:08 Mekura:
  [letto ospedale] <e allora, che il budino ed il gelato venga a me, lo chiameremo budino gelatato> afferma ironizzando, compiendo una strana espressione da parte sua, come se stesse elogiando in modo biblico il budino ed il gelato..è una cosa che di solito lo fa per prendere in giro Akendo quando parla come se fosse il buddha reincarnato. Lascia parlare intanto Kaori la quale da una spiegazione più ampia e meno personale di quanto abbia fatto Mekura al momento, andando a giustificare certi atteggiamenti portati avanti nel torneo. Quindi osserva la pomata riconoscendola <non sarebbe la prima volta che la vedo> afferma lei sospirando mentre osserva la procedura ed il segno delle cicatrici sulle gambe. Rimane un po' in silenzio ad osservare quelle cicatrici, con rammarico. <ah..> sospira non potendoci fare molto <le mie gambe...con queste sono riuscita ad attirare parecchie attenzioni in passato, con le cicatrici risulteranno grottesche> rimane con una espressione di rammarico continuando ad osservare <...bhe se non c'è la bellezza c'è il carattere> ma non sembra per niente convinta di quello che si sta dicendo per darsi una pacca sulla spalla. Una piccola vanità anche quella sfigurata da un marchio che dimostra la sua debolezza e la sua lentezza nello schivare. Rimane fissa li, con quella espressione sconsolata a guardare loro due che lavorano e controllare se sente ancora le dita dei piedi stringendole e rilasciandole. [ch off]

15:25 Kaori:
 E' contenta di sapere che Kouki sia felice di passare del tempo con lei: questo sicuramente porterà dei progressi nel loro rapporto, sebbene non si possa ancora sapere se si tratti di progressi positivi o negativi. Per lo meno però avrebbero potuto finire col far chiarezza su quella che è la sintonia che può intercorrere fra loro e questa è la cosa più importante per Kaori. Gli argomenti si susseguono ed al dire di Mekura la Hyuga va sorridendo divertita. A volte quando Mekura pronuncia quelle strane parole sembra quasi una bimba nonostante abbia passato ed affrontato un sacco di situazioni terribili e critiche. Entrambe, insieme, vanno ad offrire a Kouki la propria "saggezza", la propria esperienza, portando la bambina a sentirsi quasi colpevole per i suoi pensieri e le sue parole. Kaori schiude le labbra nell'osservarla e cerca di rimediare subito alla cosa. <No, non è così Kouki. Essere ambiziosi non è necessariamente un male, io e Mekura ci proviamo da anni a dimostrare a chiunque che siamo più forti di quanto non sembri, ma ci sono limiti che non possono essere superati se si vuole continuare a salvaguardare la propria umanità> rivela la ragazza cercando di non far passare un messaggio sbagliato attraverso le proprie parole. <Tu conosci Nahira, per cui sai quanto per lei sia importante la compagnia di Skoll, vero?> le domanda cercando di ricorrere una volta ancora ad una situazione per lei più vicina e semplice da comprendere. <Se vi foste trovate avversarie al torneo, saresti arrivata ad uccidere la sua cagnolina pur di batterla?> le domanda con fare accorato, gentile, cercando di farle capire di quali limiti stava precedentemente parlando. <E' giusto che tu non voglia essere sottovalutata, che tu voglia mostrare di essere brava, ma è anche bene che nel farlo tu non distrugga cose che non potranno più tornare indietro> Quali, ad esempio, delle vite innocenti. Un sorriso gentile va ponendosi sulle labbra di Kaori mentre la osserva ed il capo va scuotendosi appena. <Non preoccuparti Kouki. Non hai fatto o detto nulla di male> tenterebbe di rassicurarla mentre insieme vanno spalmando quella pomata sulle gambe della Hyuga. A quel punto la cura può dirsi, finalmente, davvero terminata. Kaori si distacca dal suo corpo e tira un sospiro stanco. Ha sulle spalle il peso dell'incontro e della sua stessa cura alla spalla ed ora anche quel piccolo intervento. Ha davvero lavorato sodo oggi ed ora è il caso di concedersi un po' di sano riposo. Ecco dunque che, udendo il dire di Mekura, andrebbe a richiudere il barattolo per rimetterlo a posto. <Una cicatrice è sempre sexy su una guerriera ninja. Vuol dire che dopo una caduta si è rialzata più forte di prima> cerca di tirarla su comprendendo il suo dispiacere all'udire quella notizia. <E poi, ehi, anche se non ti piaceranno le tue gambe potrai far leva su molte altre qualità. Con quel viso ti basterebbe quello per riuscirci> cerca di tirarla su, di confortarla, ritrovandosi per un attimo soltanto a sentirsi catapultata ad un periodo di molti mesi prima, quando avevano trovato quello stesso grado di confidenza. La cosa la impietrisce per un istante portandola a chiedersi se sia la cosa migliore da fare, ma alla fine decide di non pensarci adesso. <Beh, noi abbiamo finito. Per questa notte riposa qui, sarebbe meglio far riposare le gambe prima di rimetterti in piedi. Da domani potrai tornare a casa, ma attenzione a non sforzarle troppo nei prossimi giorni. Necessitano un po' di riposo> l'avverte Kaori prima di avvicinarsi verso l'uscita: dopotutto non è neppure di turno. <Kouki, avvisa una infermiera di sistemarle una stanza per favore e poi portale un budino ed un gelato, come le abbiamo promesso> incarica la ragazza con fare cortese, cauto, portando la destrorsa a poggiarsi ora sulla maniglia della porta. <Ci rivediamo presto> dice rivolta ad entrambe con un sorriso prima di lanciar loro un'ultima occhiata e raggiungere Raido verso l'uscita dell'ospedale. [END]

15:39 Kouki:
  [Stanza ospedale] Non ha ancora compreso bene tutto, ma forse è già un passo avanti. Per il momento vorrebbe solo concentrarsi sul fatto che potrà passare del tempo con Kaori, ma lei ha un’altra lezione di impartirle. Ascolta con attenzione quelle nuove parole, soffermandosi su una in particolare: umanità. Va a fare leva su qualcosa che fino a poco tempo prima era convinta di non possedere, e che solo da poco ha imparato a riconoscere a sé stessa, anche se con molta fatica. Ascolta quell’esempio, andando a mordersi il labbro inferiore. Non è dubbiosa sulla risposta, è solo che la sua mente sta vagando nei ricordi… al ricordo del primo incontro con Nahira, quando ancora non c’era niente di umano in lei, quando era corrosa dalla solitudine e dal senso di abbandono. Ricorda come abbia pensato di far del male a quella cagnolina. Chiude gli occhi, sa che ha fatto del male, non lo ricorda con precisione, ma sa che lo ha fatto. Gli animali non la amano per questo. <Non farei del male a Skoll.> ammette con decisione, ma non può esserne sicura al 100%. Lei non lo farebbe, ma l’Altra? Trattiene il respiro ed annuisce, comprendendo. <Certo, rispettare dei limiti. Lo capisco. Mi impegnerò.> lo deve fare se non vuole rischiare di fare del male al prossimo. Il dire di Mekura sul budino gelatato riesce a strapparle un piccolo sorrisino appena accennato, facendole cambiare nuovamente umore. È divertente, anche se lei non mangerebbe mai dei dolci, comunque rimane in silenzio continuando a spalmare la crema ed ascoltando le sue parole riguardo alle cicatrici. Non dice nulla, cerca di tenere tutto quello al di fuori di sé, eppure non può fare a meno di alzare lo sguardo su di lei. <Grottesche?> mormora verso Mekura, corrugando appena la fronte. Torna infine ad osservare la sua gamba, iniziando a perdersi nei suoi stessi pensieri. <Grottesca, giusto…> un ennesimo sussurro, rivolto a sé stessa. È quella la parola che cercava per sé, quello il motivo per il quale tiene nascoste le sue? È grottesca. Per questo non può meritarsi molte cose, perché è grottesca, brutta. Sia dentro che fuori… chiude gli occhi, trattenendo il respiro. Sta dando fin troppo corda alla Voce, deve riuscire a distaccarsi e tornare sé stessa. Difficile, così dannatamente difficile. Kaori parla, e in seguito la ragazzina non può che tentare di dire quello che aveva già detto a Nahira. Deve rincuorarla, essere gentile. <Non saranno delle cicatrici a renderti una brutta persona. E’ quello che hai dentro a renderti bella.> lo dice con convinzione e sicurezza, questo perché ha avuto modo di capire che sia Nahira che Mekura sono belle persone, al contrario di lei. Un concetto che non riesce ancora ad applicare a sé stessa. Dolce ora, mentre va a sorridere alla ragazza distesa, annuendo infine alle parole di Kaori. <Va bene, ci vediamo.> lo afferma con una sorta di speranza nel cuore. Si rivolgerebbe infine a Mekura, nuovamente, cercando di darle una sorta di saluto ed augurio. <Spero che il dolore sia passato ora, almeno un poco. Arrivederci e grazie.> quindi rimarrebbe un altro poco con Mekura, per poi lasciarla riposare e andare ad avvisare una infermiera. Rimarrà poi lì in ospedale, non ha altro da fare dopo tutto. [END][Chakra 19/25]

Kaori si ritrova a dover curare Mekura a seguito del loro scontro alla finale.
Dopo un iniziale imbarazzo dovuto alle condizioni della ragazza che lei stessa ha causato, le due iniziano a parlare più serenamente mentre Kaori fa chiamare un tirocinante per farsi aiutare.

Accorre in suo aiuto la piccola Kouki che seguendo le spiegazioni della Special va ad offrire un fondamentale aiuto per la risoluzione delle condizioni della Hyuga.