Legno, amico dell'uomo

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con Giusca

18:44 Giusca:
  [Bosco] E' una bella giornata, ormai la primavera si fa sentire, sia per le temperature calde che per le giornate soleggiate. E infatti il sole è ancora nel cielo azzurro, anche se i raggi solari sono meno intensi visto e considerando che è pomeriggio inoltrato. Il giovane rosso è di nuovo nel Bosco di Shukosato, quel luogo magico del quale si è innamorato e che lo ha avvicinato al mondo della falegnameria. Indossa il kimono viola scuro, rigato, lungo fino alle caviglie, mentre le maniche sono arrotolate all'altezza dei gomiti, mettendo in evidenza i bordi che richiamano lo stesso colore della fascia che lo chiude in vita. Dallo scollo esce il colletto e parte della maglia a rete nera dalla quale si intravede il petto del giovane. Ai piedi ha dei calzari ninja di colore blu e molto comodi. I capelli sono lasciati morbidi, il rosso intenso in quel luogo sembra quasi spegnersi, a causa della poca luce che lo regna. Ed è proprio questo il motivo per cui il bosco, assieme alla vegetazione rigogliosa che vi abita, sembra appartenere ad un altro mondo. La frangia copre tutta la fronte con prepotenza, arrivando fino a metà occhi. La parte alta di essa è tenuta stretta dal coprifronte di Kusa, che tende a schiacciarli. I suoi occhi chiari riflettono lo stupore e l'ammirazione che prova ogni volta che mette piede in quel luogo. La sua espressione è serena e pacata, i suoi passi lenti e sicuri, mentre i respiri regolari. Porta nel braccio sinistro la sua marionetta in legno. La stringe al petto come se volesse proteggerla da tutto. Nel braccio destro, invece, sempre stretto al petto, porta un libro di circa 300 pagine, con una copertina in pelle, un po' vecchiotta. Si intitola "Legno, amico dell'uomo". E' un volume che gli ha prestato o regalato, non l'ha ben capito, il nano Torbs il giorno prima per avvicinarsi alla natura e al lavoro di falegname. Non l'ha visto in giro, nonostante sia passato dinanzi alla sua casetta. Il fumo non esce dalla comignolo, probabilmente non è in casa e anche se non fosse così, non ha voglia di disturbarlo.

19:17 Giusca:
  [Bosco] Continua a camminare lungo quella piccola stradina che attraversa il bosco, voltando costantemente il capo a destra e sinistra per trovare il luogo adatto per iniziare i suoi studi. Ha superato da poco il cratere formato qualche giorno prima da quel tipo strano, osservando anche l'albero abbattuto in sua prossimità. E' ancora lì, per terra, e cadendo ha schiacciato qualche fiorellino sparso qua e là e qualche funghetto dai colori bizzarri e dalle dimensioni variabili. Per non parlare di quel rumoraccio che gli rimbomba nella testa. Decide quindi di avvicinarsi ad esso, cercando di raggirare il cratere, facendo attenzione a non mettere i piedi in punti nella quale la terra è ancora friabile e a rischio frana. Una volta riuscitoci, si porterebbe davanti al tronco caduto, dandogli le spalle e si lascerebbe cadere su di esso, per sedersi, in modo tale da avere sulla sua sinistra un'infinità di spazio, data la lunghezza del tronco e sulla sua destra circa 50 cm di esso essendo la parte nella quale si è spezzato. Ruoterebbe il busto verso la sua sinistra e lascerebbe scivolare delicatamente la marionetta sul tronco, così da poter usare entrambe le mani per aprire quel volume e iniziare la lettura. <La classificazione degli alberi: forestali e fruttiferi. I primi servono per ricavare il legno, i secondi per produrre i frutti. Quindi gli alberi presenti qui sono del primo tipo> parla da solo, leggendo ad alta voce e traendo delle conclusioni in base a quanto letto, infatti osservando anche le immagini presenti nel tomo, paragonerebbe gli alberi che lo circondano con quelli rappresentati. <Definizione di albero: è una pianta allo stato adulto che a differenza dell'arbusto ha un fusto perenne, cioè il tronco con ramificazioni nella parte superiore. Il tronco è formato da più strati: la parte più esterna costituisce la corteccia, il secondo strato è chiamato libro, il terzo è il cambio, infine il cilindro centrale che è formato dal legno. Ogni albero ha la sua sagoma caratteristica che gli deriva dalla conformazione del tronco (sviluppo in altezza e diametro) e dall'insieme delle ramificazioni. Le ramificazioni possono essere monopodiali o simpodiali. La chioma è costituita dai rami e dalle foglie e può assumere una forma piramidale, colonnare, globosa e a ombrello> cercherebbe di collegare le parole appena lette con le illustrazioni, per chiarire meglio i concetti e memorizzarli nella sua mente.

19:42 Giusca:
  [Bosco] E' affascinato da quella lettura, non distoglie mai lo sguardo dalle scritte, se non per rendere pratici gli insegnamenti teorici che sta apprendendo. Infatti si avvicinerebbe sempre da seduto, appoggiando il volume sulle sue cosce, nel punto in cui l'albero si è spezzato, così da poter distinguere le varie parti del tronco, piegando il busto verso destra e chinando il capo. <Ecco, questa è la corteccia> portando la mano su di essa, potrebbe sentire la rugosità e i solchi che la caratterizzano. Per fortuna non vi è resina, altrimenti il suo povero kimono a quest ora sarebbe da buttare. Poi cercherebbe di distinguere gli altri strati sia in base ai diversi colori, sia dallo spessore dei cerchi, che non è possibile notare nel caso di un albero ancora in piedi. Si porterebbe l'indice destro all'altezza della bocca, che divaricandosi, farebbe uscire timidamente la piccola lingua rossastra. Si inumidirebbe il polpastrello, così da poter girare con facilità la pagina. <La presenza di una determinata specie di albero è dettata dalle condizioni climatiche>. Piccola pausa prima di continuare a leggere, un colpo di tosse per schiarire la voce. <Perfino le foglie variano in base al clima. Solitamente sono piatte e sottili e si occupano della fotosintesi clorofilliana (vedi pag. 20). Ma possono avere anche forme differenti. Sono costituite da un lembo, ovvero la parte estesa della foglia, il picciolo che collega la foglia al ramo e la guaina che collega il picciolo al ramo. Le forme più comuni del lembo sono: aghiforme, filiforme, asimmetrica e cuoriforme. (vedi tabella a fine pagina per la lista completa)>. Al che prenderebbe un respiro profondo e distoglierebbe un attimo lo sguardo da quelle scritture, per riposare un po' la vista.

20:08 Giusca:
  [Bosco] Le prime nozioni sono abbastanza superficiali e servono per dare giusto un'infarinatura generale di quello che tratta il libro e per avvicinare il ramato a quel mondo pieno di sorprese. Infatti cercherebbe di leggere in maniera molto rapida le ulteriori informazioni che riguardano gli alberi, le foglie, cambiando pagine, per andare alla ricerca della parola "Legno", così da poter capire qualcosa in più sulla sua costituzione e per facilitarsi il lavoro nel momento in cui, in futuro, dovrà iniziare a lavorarlo.
<Oh finalmente!> esclamerebbe tirando un sospiro di sollievo. I precedenti argomenti non l'hanno annoiato, ma riguardavano qualcosa che non aveva molto a che fare con il lavoro del falegname. La mano destra si avvicinerebbe alla frangia ribelle così da scostarla per liberare la vista e non sforzarla ulteriormente. Tornerebbe sulle scritte, aiutandosi con l'indice della mano destra, la quale verrebbe riportata sul volume, per non perdere il segno. <Il legno può avere diversi nomi, a seconda dell'uso a cui è destinato:
legna se fornisce combustibile e
legname da lavoro, costruzione, se indirizzato verso tali impieghi. E a me interessa proprio quest'ultimo se voglio costruire la mia marionetta>
. Gli occhi si riempirebbero di gioia e dal tono della sua voce si riuscirebbe a captare l'interesse che la lettura gli sta suscitando. <Il legname da lavoro...> trascurerebbe il paragrafo riguardante la legna <...può essere scolpito e lavorato con degli utensili. Può essere usato per fabbricare mobili. Quelli più utilizzati sono i legnami di noce, palissandro e ciliegio>. Piccola pausa di riflessione. <Chissà se vanno bene anche per costruire marionette!> continuerebbe ad alta voce, senza curarsi del fatto che potrebbe non essere il solo in quel luogo.

20:32 Giusca:
  [Bosco] Comincia a diventare buio, il sole ha lasciato il posto alla luna che cerca di illuminare il tutto con il suo candore, riuscendoci in parte. Per fortuna riesce ancora a leggere, seppur con fatica. Cercherebbe di spostarsi, sempre seduto sul tronco, nella zona maggiormente illuminata. Una volta riuscitoci si riimmergerebbe nella lettura. <Il legno, da distinguere dalla legna, può essere tenero e duro e può avere colorazioni differenti, diversa densità e diverse caratteristiche della venatura in base alla specie di albero. I nemici principali di questo materiale sono i funghi e gli insetti>. Ruoterebbe delicatamente il collo un po' dolorante, vista la posizione scomoda, per sgranchirlo. Poi riprenderebbe a leggere <Il legno formatosi più tardi è di colore più scuro, quello più giovane di un colore più chiaro. Nota bene: il colore non è indice di durezza. Ecco ora viene presentata la struttura del legno in maniera più dettagliata e ci sono anche dei disegni numerati con una piccola legenda>. Deglutirebbe, schiarendosi ancora una volta la voce con un colpetto di tosse. <La corteccia è lo strato esterno e offre protezione. Poi c'è il libro, il cambio, l'alburno di colore chiaro, il durame di colore scuro e infine il midollo cioè la parte centrale del fusto dal quale partono i rami. Ogni anno l'albero aggiunge un anello di legno tra il vecchio legno e la corteccia e questo stabilisce l'anzianità dell'albero stesso>. Il discorso, seppur abbastanza complicato, gli suscita curiosità, ma la stanchezza si fa sentire.

20:46 Giusca:
  [Bosco] Gli occhi cominciano a fargli male, il buio è sovrano in quel posto. La luna viene oscurata di tanto in tanto da qualche nuvola e questo contribuisce ad aumentare la stanchezza. Per questo motivo Giusca deciderebbe di chiudere il libro, di afferrarlo con la mano destra e di portarselo al petto. Si volterebbe verso la marionetta, rimasta ferma sul tronco e la afferrerebbe con la mano sinistra, portando anch'essa al suo petto. Esattamente come all'inizio. Farebbe leva sui polpacci, contratti, dandosi una spinta con il busto in avanti per sollevarsi e si guarderebbe intorno, cercando di individuare l'esatta posizione del cratere, seppur con fatica per la scarsa visibilità, e mantenendo una certa distanza da esso, per non caderci dentro. Quindi si allontanerebbe da quel posto con passo felpato, mentre sul suo viso si disegnerebbe un'espressione di fatica mista a soddisfazione per le nuove nozioni apprese. I suoi occhi infatti sarebbero lucidi e leggermente arrossati per lo sforzo. <Non vedo l'ora di buttarmi sul letto> direbbe tra sé e sé o forse riferendosi alla marionetta, accennando un leggero sorriso. [End]

Giusca si reca nel bosco di Shukosato con un volume datogli dal nano Torbs. Si siede sul tronco di un albero caduto e comincia a leggere, apprendendo nozioni riguardanti gli alberi e il legno, trasformando gli insegnamenti teorici in pratici, grazie ai confronti con la realtà che lo circonda.