Chi sei? Satoru non lo sai

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con Satoru

08:50 Satoru:
  [Vie del centro] Per ogni evenienza il giovane oggi ha scelto un abbigliamento comodo e che gli consenta di eseguire i movimenti senza troppe limitazioni, indossa un paio di pantaloni di color nero corvino elasticizzati, una maglietta di color rosso intenso, un rosso simile a quello del sangue ed un paio di scarpe nere, comode e adatte a diverse tipologie di terreno. A completare il tutto indosserebbe l'equipaggiamento ninja di cui dispone, entrambe le mani sarebbero coperte da un paio di guanti ninja, anche gli avambracci e le gambe sarebbero coperte dal suo equipaggiamento, vambracci e schienieri sarebbero infatti ben saldi sulle rispettive parti del corpo del giovane. Inoltre all'altezza del fianco sinistro Satoru ha con sé un portakunai diviso in tre scompartimenti, dentro di esso sono presenti cinque kunai ed ognuno ha una carta bomba arrotolata intorno al manico; mentre sul fianco sinistro il giovane ha un porta oggetti, contenente cinque fuuda con dentro i tronchetti per eseguire la tecnica della sostituzione e un set di fumogeni. Il coprifronte sarebbe posto all’altezza del collo, legato come fosse una collana, lasciato né troppo stretto né troppo largo, in modo tale da pendere leggermente. Il cielo oggi sembra essere indeciso, il sole, presente seduto al suo posto, nel trono dei cieli, scalda l’aria e i passanti, illuminandoli con i suoi caldi raggi, ma nonostante egli sprigioni tutto il suo calore, sono presenti varie nuvole che di tanto in tanto lo coprono, impedendogli di compiere il suo dovere. Il giovane si trova per le vie del centro cittadino, ieri sera non è stata una giornata facile, tutt’altro, per fortuna Tobirama è giunto in suo soccorso e ha salvato suo padre, ma questo si trova ancora in ospedale, incapace di parlare o proferire parola, di conseguenza il giovane non può chiedergli informazioni, almeno non ancora. Il giovane è ancora visibilmente scosso, anche se sicuramente sta meglio rispetto al giorno precedente, i suoi passi lo portano a vagabondare le il villaggio della foglia, non ha ancora stabilito una meta precisa, vuole solamente camminare, come se camminare potesse riuscire ad alleggerire il peso che si trova a portare dentro di Sé, è stato adottato e lo ha scoperto solamente a diciotto anni, diciotto anni per i quali i suoi genitori addottivi gli hanno mentito, facendogli credere di essere il loro figlio biologico, senza dargli spiegazioni a riguardo, senza mai dirgli la verità. Il giovane stringe ancora nella sua man destra il documento relativo all’adozione, purtroppo sono presenti solamente poche informazioni, informazioni che per ora non sono sufficienti a scoprire di più riguardo alla sua identità.

09:02 Satoru:
  [Vie del centro] Il giovane continua nel suo vagabondare, ma in realtà tutte le sue attenzioni sono rivolte al suo interno, sono rivolte alla sua storia, dopotutto noi siamo i nostri passi e il nostro passato, scoprire che tutto quello in cui ha sempre creduto è una bugia lo ha destabilizzato parecchio, non sa più a cosa credere, ma soprattutto non sa più cosa fare. La storia è diventata ancora più cupa dal momento in cui il giovane ha scoperto un’unica cosa sulla madre biologica, o meglio, solamente una cosa è emersa dal documento di adozione, lui è stato affidato alle persone che lo hanno cresciuto dopo essere stato trovato, solo, affamato e in un fiume di lacrime, nella casa della madre biologica. La situazione è questa, da un lato c’è il padre alcolista, unico membro della famiglia affidataria rimasto in vita, padre che anche se prima di cadere nel giro dell’alcool gli voleva bene, ora si è trasformato nello spettro di sé stesso e gli causa solamente problemi; dall’altro c’è la madre biologica, una perfetta sconosciuta, ma non solamente questo, una sconosciuta che all’epoca della nascita di Satoru non se ne è minimamente occupata, lasciandolo solo in preda ai suoi bisogni necessari per la sopravvivenza. Nella sua testa vorrebbe che tutto fosse diverso, tenta di giustificare la madre biologica, spera che questa sia stata obbligata a lasciarlo solo, spera che questa avesse dei validi motivi per farlo, infatti se da un lato vorrebbe conoscere la donna da cui è venuto al mondo, dall’altro non saprebbe cosa dirle, non saprebbe se volerle bene o no, non saprebbe cosa fare, dopotutto se i genitori affidatari gli hanno mentito, la sua vera madre lo ha abbandonato, non è una bella situazione a livello psicologico per il giovane, forse è la peggiore situazione che potesse capitare. Tra tutti questi dubbi e queste domande, il giovane è certo di una cosa soltanto, vuole andare fino in fondo a questa storia, vuole scavare nel suo passato, vuole trovare una risposta a tutte le sue domande e non gli importa se queste saranno positive o negative, in questo momento per lui la cosa più importante è sapere, non può e non vuole più vivere nell’incertezza, non sa niente di sé ed ora vuole sapere tutto, tutto quanto.

09:10 Satoru:
  [Vie del centro] Perché la vita a volte è così crudele con le persone? Perché tutto questo doveva succedere proprio ora, in un momento molto delicato della sua vita, dato che ha da poco intrapreso la carriera ninja e da ancora meno tempo è diventato un genin di Konoha? A queste domande non c’è e non può esserci risposta, dopotutto è la vita che decide, è la vita che comanda, c’è chi preferisce chiamarlo Dio, chi al contrario non credendo preferisce chiamarlo Fato, chi ancora crede nel Karma e chi invece non crede affatto, ma questo è ininfluente, perché che si creda in qualcosa o meno, il mondo, la vita, il destino, prendono decisioni riguardo i singoli individui e questi non possono far altro che accettarlo, decidendo se assecondarle o se fronteggiarle, decidendo cosa fare di sé, ma soltanto dopo che la decisione principale è stata presa da entità decisamente più grande dei singoli uomini. Satoru è immerso nei suoi pensieri e i suoi passi continuano a spostarsi a caso per le vie della città, dopotutto esattamente come i suoi pensieri liberi si spostano senza chiedere il permesso al suo cervello, pare che i suoi passi si muovano senza alcun controllo, liberi, almeno loro, di portarlo in giro per la città. Il giovane in questo preciso istante si ferma, i pensieri sono troppi e troppo forti, si ferma come se questo potesse fermare anche il proliferare dei dubbi nella sua mente, cosa ovviamente che non si verifica. Una lacrima, una soltanto scenderebbe ancora sul suo volto, partendo dal suo occhio sinistro e scendendo lentamente sul suo volto fino all’altezza delle sue labbra, la mancina rapidamente andrebbe a passare sul volto, il tentativo è quello di asciugare la lacrima il prima possibile, non vuole mostrare a tutti i passanti la sua debolezza attuale, dopotutto è un ninja e non vuole piangere davanti a tutti, la lacrima viene asciugata, le labbra si aprono leggermente, le corde vocali vibrano e permettono ad un sussurro di uscire dalla sua bocca, parole udibili soltanto da lui, difatti il tono è molto basso. <Basta piangere> una breve pausa, sta tentando di convincersi da solo, sta tentando di fermare i suoi pensieri e le sue emozioni. <Puoi farcela, scoprirai tutto, stai tranquillo> una manciata di parole utili per contenere le sue emozioni, utili per dargli tregua, almeno per il momento. I passi infatti comincerebbero di nuovo a trasportarlo in giro per la città, ma qualcosa sta iniziando a frullare nella sua testa.

09:23 Satoru:
  [Vie del centro] I passi continuano, ma in questo momento non si muovono casualmente, i passi hanno ricevuto finalmente una meta da raggiungere ed è stato proprio il suo cervello ad impartire l’ordine, il giovane si sta dirigendo verso la stazione di polizia di Konoha, dopotutto sul documento rinvenuto in casa ha scoperto che proprio la polizia lo ha trovato e lo ha dato in affidamento, dopotutto sicuramente loro dovrebbero avere qualche informazione in più sulla madre, o almeno questa è la sua speranza ed in ogni caso tentare non nuoce, al massimo sarebbe tornato a casa con le mani vuote, ma è disposto a rischiare di perdere tempo, dopotutto in questo momento scoprire di più sul suo passato è il suo primo obbiettivo, la sua prima missione. Il giovane sarebbe in balia di due emozioni principali, da un lato la speranza di trovare informazioni nuove, sapere magari il nome della donna che lo ha partorito, sapere dove abita, se è ancora in vita, come mai ha dovuto o voluto abbandonarlo, insomma, la speranza di trovare qualsiasi informazione, senza tornare a casa a mani vuote; dall’altro lato è presente la paura, paura di non scoprire niente di nuovo, paura di sprecare inutilmente del tempo, paura di scoprire informazioni brutte sulla sua madre e sull’eventuale padre biologico, sicuramente è combattuto, ma per fortuna la speranza è superiore alla paura, dopotutto non c’è paura più grande dell’incertezza e lui vuole sapere. I suoi passi sono decisi, scavalca vetrine e negozi senza fermarsi, non ha interesse verso questi, vuole solamente giungere alla sua meta, scavalca le persone che passano per le vie, passa oltre alle persone, lui è fatto così, quando si mette qualcosa in mente niente e nessuno possono distrarlo, prosegue dritto fino al suo obbiettivo ed è proprio per questo motivo che sarà un valido elemento nelle missioni ninja, perché quando decide qualcosa, niente e nessuno possono ostacolarlo, frapponendosi fra lui ed il suo successo, è fatto così, testardo forse è la parola più adatta per descriverlo, ma ora nulla lo separa dalla sua meta.

09:37 Satoru:
  [Vie del centro] Le leve inferiori del giovane continuano il suo moto perpetuo senza la minima interruzione, i suoi occhi si guarderebbero intorno, si poserebbero qua e là in cerca dell’insegna della polizia, sa che si trova in quest’area del villaggio, ma non essendoci mai andato personalmente preferisce aiutare la sua ricerca con l’ausilio dei suoi occhi, dopotutto senza l’aiuto di questi sarebbe impossibile scorgere l’edificio. Le iridi si fermerebbero in questo preciso istante, si fermerebbero a scrutare con attenzione l’insegna sopra ad un edificio, bingo, si tratta dell’edificio giusto, la sede della polizia di Konoha, loco dove sono presenti gli uffici dove le persone possono andare per i più svariati motivi quando hanno bisogno di qualcosa di cui si occupano le forze dell’ordine. Ecco che le leve inferiori del giovane terminerebbero il loro moto, le gambe verrebbero fermate alla stessa altezza, leggermente divaricate in modo da aiutare l’equilibrio del giovane ninja, che in questo preciso istante si troverebbe davanti all’ingresso della polizia di Konoha. Sarebbe fermo fisicamente, ma al contrario, le rotelline del suo cervello girerebbero vorticosamente, nel tentativo di comprendere al meglio cosa fare, difatti ora si è bloccato davanti all’ingresso, ma in realtà sta programmando il suo ingresso e le domande da fare, sta pensando a quale è il miglior modo di presentarsi, quale sia il miglior modo di chiedere informazioni, difatti non può e non vuole presentarsi senza avere un adeguato ordine mentale, anche perché, dovrebbe trovare informazioni relative a diciotto anni prima o nel caso in cui la fortuna fosse dalla sua, trovando qualche persona che era in servizio diciotto anni fa e che potrebbe avere informazioni da riferirgli sul caso. La mente gira, lavora, si sforza, ma per il momento, al contrario, le gambe restano ferme ed egli rimane fuori dalla porta del loco ove a breve dovrà entrare. Nuovamente le emozioni stanno avendo la meglio su di lui, comunque ha paura, ha paura di scoprire informazioni che possono peggiorare ulteriormente la situazione relativa a lui ed al suo passato, e si sa, la paura o fa agire in modo impulsivo o, al contrario e come in questo caso, congela le persone.

09:45 Satoru:
  [Stazione di polizia] Ora basta, non può e non vuole permettersi di aspettare oltre, il giovane ferma rapidamente i pensieri e mette in moto nuovamente le leve inferiori, la mano mancina andrebbe a spingere lievemente la porta d’ingresso, le gambe, una volta che la porta sarebbe aperta davanti a lui, andrebbero a muoversi portandolo all’interno dell’edificio. Una rapida occhiata per guardarsi intorno, sono presenti alcuni civili che probabilmente, come lui, sono li per richiedere informazioni o servizi alle forze dell’ordine, quindi, senza perdere ulteriore tempo si metterebbe anch’egli in coda, una coda per sua fortuna abbastanza breve, qualche persona soltanto davanti a lui, che attende il suo turno per poi avvicinarsi ad un grosso bancone dal quale spunta un agente di polizia, deputato ad ascoltare i civili e dare ad essi le informazioni necessarie, insomma un poliziotto che svolge un lavoro d’ufficio, dopotutto qualcuno deve pur farlo. Il tempo passa, una manciata di minuti nella quale il giovane continua a pensare a cosa dire e a come presentarsi, ecco che le persone davanti a lui hanno finito il loro tempo ed il giovane muoverebbe nuovamente le leve inferiori per portarsi fino al bancone. Una volta giunto qui, le di lui labbra andrebbero a schiudersi leggermente, alcune parole possono uscire dalla sua bocca, per giungere fino alle orecchie dell’uomo. <Buongiorno, scusi il disturbo> un breve pausa per prendere fiato. <Il mio nome è Satoru, ho scoperto solamente ieri di essere stato adottato> ecco che ora con la mano porgerebbe all’altro il documento, per poi continuare a parlare. <Mia madre è morta, mio padre si trova in ospedale e non può aiutarmi> parla dei suoi genitori addottivi ovviamente. <Puoi darmi qualche informazione? Vorrei sapere chi è la mia vera madre, dove abita o dove abitava, insomma, qualunque informazione sul mio passato mi sarebbe utile> Chiede informazioni, informazioni che spera la polizia possa avere, ma per ora non può far altro che aspettare le altrui parole, sperando di ricevere informazioni utili sulla sua storia. [End]

[terza free per Satoru]

Dopo la sconvolgente scoperta sulla sua adozione, il giovane Satoru, dopo aver affrontato numerosi dubbi ed emozioni, decide di recarsi alla stazione di polizia di Konoha in cerca di informazioni riguardo al suo passato, portando con sè il documento relativo all'adozione.