si torna a casa

Free

0
0
con Hajime

12:42 Hajime:
 Ancora una volta in viaggio il giovane Kusano. Questa volta, però, è diretto verso casa, o meglio, quella che per ora è la cosa più vicina a qualcosa del genere. Visto il viaggio che lo attende oggi, magari doveva dormire di più questa notte, ma le parole di Hiashi-san della sera prima gli hanno lasciato così tanti pensieri e domande che non è riuscito quasi per niente a chiudere occhio. Quindi, anche se aveva deciso di partire in mattinata inoltrata per prendersela comoda, non avendo ne scadenze ne altri motivi per partire prestissimo, alla fine alle sette era già pronto. Vestito e pulito, s'è incamminato quindi prestissimo, così a quell' ora era già pronto per uscire dalle porte di Konoha, dopo aver salutato e ringraziato i proprietari della pensione dove ha alloggiato. Nel suo zaino, che porta fedele sulla spalla, ci sono anche quelli che dovrebbero essere i rifornimenti giusti per una piccola pausa ed un pranzo improvvisato, ovvero una bottiglia d'acqua, diversi tramezzini assortiti un po' casualmente, ovvero uno caprese, uno con tonno, uno prosciutto e funghi. La cosa più importante però, visto che già gli era capitato di passare per i monti ardenti, è stata la geniale idea di portarsi dietron un kway. E per fortuna che l'ha fatto, visto la tempesta che l'ha preso. Almeno, involontariamete, l'essere partito prima gli da un piccolo vantaggio. Trovarsi su queste montagne, con il rischio di doversi accampare e passarci la notte, mentre c'è un diluvio che sembra volersi portare giù il mondo, non è proprio il massimo. Sotto il giubbetto impermeabile indossa tutto il proprio arsenale, per essere sicuro e pronto ad ogni evenienza. Quindi, esclusa la tuta di tinta unica nera, con le gambe e le maniche delle braccia lunghe, che è l'abbigliamento essenziale, indossa anche l'armatura leggera, gli schinieri, i vambracci, i guanti ninja. Ai piedi dei comodi calzari fatti sempre su misura per gente che fa il suo stesso mestiere, ovvero da ninja, per finire poi con il coprifronte del villaggio di Kusa, ben legato sulla fronte, che va ad impedire che i capelli bianchi del genin, già schiacciati dal cappuccio del kway, vadano a coprirgli la visuale. Come accessori, invece, ha con se al fianco destro la sua fidata arma, il tanto. Sul sinistro invece ha un porta oggetti, nel quale sono contenuti ben tre tonici di recupero chakra speciali. Per finire, come sempre, ha legato sia alla coscia sinistra, che al bicipite destro, un porta kunai/shuriken, anche esso carico all' interno. S'è messo tutto per liberare più spazio possibile all' interno dello zaino, così da poterlo caricare con i cambi che si era portato e le poche cose che ha comprato a Konoha come ricordo, oltre quelle piccole razioni di cibo per il viaggio. Dotato di una piccola mappa, con le indicazioni giuste per tornare a Kusa, si beffa del tempo, sfidando senza troppi problemi la tempesta. Tanto, che lo voglia o meno, non ha scelta. Quindi, con ticchettio delle gocce che cadono imperterriti e violenti sia sul terreno che su di lui, continua ad avanzare verso la sua meta, non avendo però riferimenti specifici sul tempo, visto che gli risulta difficile poterlo dire guardando il sole. Anche perchè, di sole, non c'è traccia.[Equip: Armatura leggera|schinieri|vambracci|guanti ninja| 2xporta kunai/shuriken| 6 x shuriken a spirale & kunai| tanto fianco destro| porta oggetti fianco sinistro: 3 tonici recupero chakra speciali]

12:55 Hajime:
 Sottovalutare una tempesta, comunque sia, non è mai una cosa saggia, e il giovane genin di Kusa se ne sta rendendo conto, trovandosi con la pioggia che lo bagna e che picchietta ovunque, confondendo in parte anche i sensi. Anche i fulmini che cadono dal cielo, andando a sfociare in potenti tuoni, non rendono la situazione più facile, illuminando si a tratti tutta la zona, ma rendendo anche il panorama più inquietante di quanto non sia normalmente e facendo saltare sull' attenti chiunque con il loro forte rumore. Ormai, li sotto da diverso tempo, ha anche perso la voglia di asciugarsi con le maniche la punta del naso che, leggermente esposta alle intemperie, è costantemente bagnata. Certo, se uno lo vedesse adesso, sembrerebbe proprio un piccolo fantasma. Un piccolo ometto con un kway nero, dal quale si intravede una piccola faccia dalla pelle di carnagione chiarissima, capelli bianchi e occhi blu. Magari potrebbe usare una cosa del genere per spaventare i bambini, tipo alle feste. Tornando lucido e concentrato sul proprio cammino, sentendo lo stomaco che comincia un po' a brontolare, deve ben pensare a cosa fare. Potrebbe continuare a muoversi. In fondo ha tenuto quasi sempre la stessa direzione, quindi continuando a guardare la mappa, difficilmente s'è perso. Certo, non può esserne sicuro al cento per cento, in fondo si trova nel mezzo di una tempesta, che gli piaccia o meno. Almeno non è spaventato, amando lui l'umidità, l'acqua stessa, e tutte le cose che ne fanno parte. Cerca di sbirciare intorno, cercando quello che gli possa sembrare il punto migliore per accamparsi. Da quello che ha capito, dove la vegetazione è maggiore, probabilmente il vulcano più vicino è spento da anni, quindi in linea teorica un posto più sicuro, anche se non può essere certo di non incontrare animali selvatici, ai quali deve prestare molta attenzione. Vede un gruppo di arbusti, dove il più alto, un piccolo albero, sarà alto più o meno quattro/cinque metri. Non può dirlo con certezza, in fondo in questa situazione assicurarsi totalmente sui propri sensi potrebbe essere una cosa stupida. Viste le foglie e tutto il resto, continua però a pensare che, come riparo, sia il migliore che possa trovare, o meglio, quello più vicino. Si incamminerebbe quindi, evitando una bella pozzanghera ormai piena di fango e qualche altra insidia, tipo dei massi molto scivolosi per l'acqua. Arrivato li sotto, tirando un profondo respiro, lascerebbe cadere lo zaino di lato, andando ad appoggiarsi di peso con la schiena sul tronco più grande, che gli sembra per logica anche il più resistente. <Merda... Possibile che ogni volta che vengo in questo fottuto posto scenda sempre il diluvio universale...?> Si va a chiedere da solo. Magari è maledetto, magari è un messaggio, o forse, più semplicemente, è solo e soltanto sfiga. Grossa sfiga per di più. Continuare lungo i sentieri infatti è pressoche impossibile. O meglio, non si può neanche essere tanto convinti di essere ancora su quello giusto. Tanto vale trovare un punto di riferimento per poi continuare nella propria direzione.[Equip: Armatura leggera|schinieri|vambracci|guanti ninja| 2xporta kunai/shuriken| 6 x shuriken a spirale & kunai| tanto fianco destro| porta oggetti fianco sinistro: 3 tonici recupero chakra speciali]

13:13 Hajime:
 Avere trovato un piccolo riparo, anche se non dei migliori, è comunque una piccola soddisfazione, almeno per il kusano, visto che per un attimo può riposarsi. Infatti, assicurandosi adesso di mettere lo zaino sopra a del fogliame o erbacce o qualcosa del genere, in modo che non si infanghi, si sentirebbe più leggero, liberatosi del suo peso. Certo, in questo caso la vegetazione konohana e la temperatura normale di quel villaggio gli farebbe comodo, visto che questi giorni raramente c'è stata pioggia e freddo. E in effetti, adesso che ci pensa, potrebbe cercare di salire più in alto sull' albero, in modo di potersi guardare indietro, per essere sicuro di star proseguendo sulla strada giusta. Ma prima, visto che ormai è fermo, una piccola pausa cibo. Estrarrebbe il tanto, andandolo a conficcare nel legno, in modo che non lo intralci nei movimenti, ma che comunque sia sempre a portata se necessario. Poi, sospirando un po' amaramente per non potersi togliere il cappuccio, visto che anche se al riparo, li la pioggia continua ad arrivarci in maniera più attenuata, andrebbe a sedersi li sotto, con la schiena sul tronco, incorciando le gambe e mettendosi nella classica posizione da indiano. Poi andrebbe a prendere lo zaino, per aprirlo velocemente, estrarre la bottiglia d'acqua ed il primo tramezzino a portata, per poi richiuderlo subito dopo. Per aprire la bottiglia, che è sigillata, ha bisogno di entrambe le mani, quindi appoggerebbe il tramezzino tra le gambe, andando a far quindi forza sul tappo per girarlo, rompendo la poca resistenza che da. Si porterebbe quindi la bottiglia di plastica alle labbra, andando a bagnare quest'ultime con il liquido trasparente che, fresco vista la temperatura circostante, andrebbe a scorrergli all' interno della bocca e via lungo il corpo, provocandogli un leggero brivido di piacere. Staccata dalle labbra, andrebbe a richiuderla con il tappo, facendo una buona pressione per essere sicuro di averla chiusa bene. <Oh... Ci voleva proprio>. Fare una pausa, per quanto la situazione sia precaria, alla fine è sempre il metodo migliore per recuperare un po' di morale. Appoggiata di lato la bottiglia, andrebbe a recuperare il tramezzino. Una volta scartato, andrebbe a scoprire di aver pescato forse quello che gli piace di meno, ma non è ne il momento ne la situazione di stare a fare troppi complimenti. Quindi, addentando quest'ultimo, strappando con i denti la resistenza che gli si oppone al morso, sentirebbe la bocca essere persuasa dal sapore di prosciutto crudo e funghi freschi. Non che non sia piacevole la cosa, anche perchè quando uno ha fame mangerebbe anche del semplice riso in bianco, però non è neanche il suo preferito. Quindi, alternandosi ogni tanto con un sorso d'acqua, finirebbe il tramezzino, iniziando a rilassarsi dalla stanchezza di questa prima parte del viaggio.[Equip: Armatura leggera|schinieri|vambracci|guanti ninja| 2xporta kunai/shuriken| 6 x shuriken a spirale & kunai| tanto nel tronco| porta oggetti fianco sinistro: 3 tonici recupero chakra speciali]

13:31 Hajime:
 Mangiato il primo tramezzino, per quanto abbastanza soddisfatto e con lo stomaco che torna a non brontolare più, decide che sia giusto fare una pausa più lunga, mangiandosene anche un altro per evitare poi di doversi rifermare tra non molto per la fame. In questo modo anche lo zaino sarebbe più leggero, tra le altre cose. Questa volta, nel pescare casualmente nello zaino, tra i due che restano è fortunato. Infatti gli esce fuori quello caprese, il suo preferito. Con la velocità della luce se lo divora, ingozzandosi a più non posso, come se non ci fosse un domani, preso più dal piacere che ha nel gustarlo che dalla fame stessa. Quindi, pulitosi le mani molto brutalmente sul kway (non è proprio la persona più... Hem... Educata del mondo), dopo aver fatto l'ultimo sorso d'acqua e assicuratosi di aver chiuso bene la bottiglia, andrebbe a riporre quest'ultima all' interno dello zaino, pronto adesso per ricominciare ad affrontare quella tempesta che non ha dato cenni di voler rallentare. La pioggia continua ad allagare tutto quanto, come se volesse dimostrare di avere il domineo su tutti quei territori. I fulmini che cadono, accompagnati dal rumore dei tuoni, sembrano essere i testimoni a quella dimostrazione di potere. Infatti, le gocce, sembrano assomigliare a dei piccoli proiettili, che scendono veloci verso il terreno. Adesso che ci pensa, al giovane kusano non capita di poter richiamare il chakra con estrema tranquillità da molto tempo e riuscire a farlo in quella situazione, trovando la pace e il silenzio interiore in una tempesta come quella, deve per forza essere un buon allenamento. Quindi, restando nella propria posizione, che in fondo seduto in quel modo è un' ottima posizione meditativa, andrebbe a rilasciare le braccia, appoggiandole sopra le gambe, con le mani che finiscono sopra i rispettivi ginocchi. Prenderebbe un profondo respiro, sentendo l'aria riempirgli i polmoni, per poi uscirne per ricominciare il ciclo. Chiuderebbe gli occhi, non avendo bisogno di quel senso per trovare la giusta concentrazione, anzi riducendo le informazioni in arrivo al cervello in questo modo, per permettergli di focalizzarsi meglio. La prima cosa che farebbe è immaginarsi due piccole fiammelle, una come se fosse all' interno del suo cranio, proprio nella tempia, di colore blu scuro, profondo, come il fondo dell' oceano. L'altra all' altezza dello stomaco, sempre dentro di se, di un colore rosso acceso che anche il fuoco stesso avrebbe paura d'incontrare. Quindi, isolandosi da tutti i suoni che lo circondano, separando per un attimo l'apparato uditivo dal resto del corpo, cercherebbe di convogliare da prima tutte le proprie forze fisiche, partendo da tutti i muscoli volontari per arrivare a tutti quelli involontari, richiamando quest'energia nella fiammella rossa, che piano piano si espanderebbe, assorbendo ogni energia stessa di ogni fibra muscolare del suo corpo, poi farebbe lo stesso con le proprie energie mentali, andando a cercare ogni suo pensiero, ragionamento, anche il più piccolo neurone che porta il più semplice messaggio, andando a convogliare tutta quest'energia nella piccola fiammella blu, che a sua volta pure inizierebbe ad espandersi, raggiungendo una notevole dimensione rispetto a quella iniziale, uguale ed identica, se non per il colore, a quella rossa. Adesso, visto l'evolversi delle due piccole fiammelle, che ormai sono due vere e proprie sfere, contenente tutto il suo essere, inizierebbe a farle muovere. Lentamente, seguendo una rotazione oraria, come se fossero comandate da un ticchettio di un orologio invisibile, come se seguissero imperterrite la lancetta dei secondi, cercando di afferrarla e aumentando lentamente la propria velocità nel tentativo. Mantenute entrambe ad una velocità uguale e costante, rilassato nella mente e nel corpo, ormai separato da quello che lo circonda, andrebbe ad avvicinare le due sfere, portandole ad un lieve contatto. Queste, come se fossero una il complemento dell' altra, non si infrangerebbero ne si respingerebbero al contatto, bensi inizierebbero ad interagire, continuando nei loro moti perpetui ed iniziando a mescolarsi, amalgamandosi, con lo scopo di formare un' unica grande sfera, formata da entrambe, senza che nessua delle due possa prendere il sopravvento sull' altra. E quindi, quando anche la più piccola parte di entrambe si fosse unita in quella nuova sfera che mantiene lo stesso movimento, con dimensioni maggiore visto che è formata da entrambe le precedenti. Lascerebbe uscire fuori un altro profondo respiro, lasciando che l'ernergia richiamata gli scorra per tutto il corpo, andando ad inondarlo di nuove energie, cariche di potenza e di voglia di mettersi loro stesse in gioco.[tentativo di richiamo del chakra][chakra 40/40][Equip: Armatura leggera|schinieri|vambracci|guanti ninja| 2xporta kunai/shuriken| 6 x shuriken a spirale & kunai| tanto nel tronco| porta oggetti fianco sinistro: 3 tonici recupero chakra speciali]

13:49 Hajime:
 Per sua sfortuna, ovviamente, il procedimento non ha buon fine, essendosi dimenticato della cosa essenziale, ovvero la posizione delle mani nel sigillo della capra. Quando si rende conto di non averlo eseguito infatti, e di non sentire le energie scorrergli nel proprio corpo, inizialmente sarebbe preso da un attimo di panico, non capendo dove stia sbagliando, poi scoppierebbe in una profonda risata, cadendo quasi di lato. <Oh... Cielo... Sono proprio un macello...> è divertito dalla situazione stessa, era così concentrato dentro se stesso da non rendersi conto di aver fatto un errore madornale, di quelli che neanche i bambini più deboli dell' accademia potrebbero fare. Si gratta la testa, rendendosi conto di quanto sia stato stupido, ma felice di questa nuova esperienza. Sbagliare, per quanto possa sembrare brutto, è la migliore delle cose che una persona possa fare, anche perchè, come avviso per la prossima volta, eviterà di compiere nuovamente quest'errore. <Stupido... Stupido... Stupido... Concentrarsi non vuol dire solamente isolarsi... Ma vuol dire non staccare il cervello in primis... Possibile che non imparo mai...?> Si andrebbe a chiedere, monologando da solo in un dialogo che, per quanto possa sembrargli stupido, è sempre un' auto-lezione di vita. E in fondo, per quanto possa sembrargli assurdo, ripensando alla serata di prima, quando era sotto le macerie delle due statue di due dei ninja più forti della storia, sarebbe pronto a scommettere che anche loro, quando hanno iniziato, hanno commesso un sacco di errori stupidi, come lui in fin dei conti. Si alzerebbe quindi, senza la minima intenzione di riprovare a richiamare il chakra nuovamente. Non che non ne sia capace, più volte l'ha eseguito ed è anche convinto che aveva raggiunto un buon livello di concentrazione, ma prende questa scelta semplicemente perchè, per quanto possa sembrare stupida, quell' errore l'ha commesso, quindi per apprendere al meglio dai propri errori, quest'esperienza se la deve cavare senza chakra, come una normale persona, andando avanti e sopravvivendo. Così crede di diventar ninja, ma soprattutto così crede di diventar uomo. Andrebbe ad estrarre l'arma inficcata prima nell' albero, dopo essersi quindi rialzato, andando a riporla nuovamente lungo il fianco destro. Purtroppo, mentre prima s'è rotolato dalle risate su se stesso, si rende conto di essersi un po' sporcato lungo il fianco, andando a coprirlo con un po' di pantano. Cercherebbe di ripulirlo quindi, alla bella e buona, più che altro per evitare di essere intralciato, non di essere pulito, quest'ultima cosa gli interessa in maniera molto blanda. Quindi, caricato lo zaino in spalla, estrarrebbe due kunai dal porta kunai/shuriken che tiene legato sulla coscia sinistra, piegandosi leggermente sulle ginocchia per arrivarci più facilmente con la mano sinistra, dopo aver allungato il braccio. Passandosene uno nella mano destra, ormai deciso a sopravvivere quella giornata senza l'aiuto del proprio chakra, inizierebbe a scalare l'albero, usando i kunai come due arpioncini, per prendere meglio presa. In fondo l'alberello, per quanto sia il più grande tra quelli che lo circondano in questo piccolo riparo, non è neanche molto grande. Saranno si e no 4 metri con molti spunti per fare presa o per spingere con le gambe, caricando sui piedi. Gli serve più come sforzo fisico e come leggero punto elevato per potersi guardare indietro.[tentativo di richiamo chakra fallito][Equip: Armatura leggera|schinieri|vambracci|guanti ninja| 2xporta kunai/shuriken| 6 x shuriken a spirale & kunai| tanto nel tronco| porta oggetti fianco sinistro: 3 tonici recupero chakra speciali]

14:03 Hajime:
 Facendo un po' di fatica, impigliandosi in qualche ramo e costretto quindi ad usare i kunai per romperli e crearsi un passaggio più agevole, conquistando centimetro dopo centimetro quella salita, facendosi anche una bella sudata, il giovane ninja di Kusa troverebbe un modo per salire, come una piccola scimmietta, con la pioggia che, ovviamente, più sale meno resistenza trova da parte della pianta, andando di nuovo a bombardarlo con le sue gocce imperterrite e oggi piene di violenza. Non ha bisogno di raggiungere per forza la cima, gli basta superare la cima delle altre piante. Quindi, ottenuto il proprio scopo e trovato un punto dove potersi appoggiare, almeno con i piedi, per liberare una mano e restare comunque in equilibrio, si passerebbe il kunai dalla mano destra alla bocca, andando a stringere con i denti l'arma metallica che, vista la temperatura, a contatto con questa nuova parte del ragazzo, va a fargli venire un leggero brivido di freddo su questo nuovo tratto di pelle, soprattutto sulle labbra. Cercherebbe con la mano liberata di tastarsi la tasca, andando a estrarre la mappa. La visuale ovviamente non è delle migliori, quindi deve cercare di orientarsi seguendo più o meno a grandi linee il panorama che lo circonda. Per fortuna, venendo da un posto come Konoha, dove la vegetazione boscosa è presente, guardandosi indietro, dalla strada da cui pensa di essere venuto, riesce tranquillamente a distinguere quei boschi che dovrebbero caratterizzare la vegetazione del villaggio della foglia e del paese del fuoco. Fa un piccolo sorriso, in fondo non si era perso, più o meno era restato sempre sulla strada giusta. Sorridendo sta sempre attento a non lasciare la presa dei denti sull' arma. Sia mai che vuole far cadere quel kunai nel terreno. Gli serve per altri scopi. Infatti, riposta alla bella e meglio la cartina nella tasca, stropicciandola un po' ma, onestamente, chi se ne frega, recupererebbe il kunai con la mano destra, nuovamente libera, per lanciarlo verso il terreno, poco sotto di se, semplicemente, adesso che ha studiato nuovamente la mappa, nella direzione "giusta" che dovrebbe prendere dall' albero per continuare sulla propria strada verso Kusa. Quindi, liberato nuovamente dall' arma, avendo l'arto libero insieme alle gambe ed usando il kunai nella mano sinistra come rampino, inizierebbe la discesa, con molta calma e cautela, attento a non farsi male. Magari si sbuccerebbe un po', provocandosi qualche piccolo taglio e qualche scheggia fastidiosa nelle dita, anche se il guanto ninja indossato, con gli altri pezzi di armatura, lo aiuterebbe a non farsi nessun danno. Certo, con la conoscenza che ha nel rilascio del chakra sarebbe potuto salire su quella pianta semplicemente correndo, senza stare a fare la scimmia e tutto il resto. Ma come detto prima, allora non avrebbe imparato nulla dal proprio errore, restando poco concentrato e forse la prossima volta facendo lo stesso errore. Quindi, tornato una volta a terra, recuperando un attimo fiato e liberandosi dai rametti secchi e dal fogliame rimastigli appiccicati, recuperando anche il kunai lanciato prima e mettendosi nella direzione giusta, ricomincerebbe il proprio viaggio. Tornerebbe ad affrontare la tormenta, imperterrito. Senza ne paura ne altro, semplicemente accettando la tempesta come sua compagna. Con le gocce enormi che lo bombardano sulla testa, tuoni e fulmini che vanno a decorare l'ambiente, come se fosse uno dei peggiori quadri che abbia mai visto ed il vento che, più si aggira per queste montagne, più il suo ululato sembra più un pianto della terra stessa, che una semplice forza della natura. [Equip: Armatura leggera|schinieri|vambracci|guanti ninja| 2xporta kunai/shuriken| 6 x shuriken a spirale & kunai| tanto nel tronco| porta oggetti fianco sinistro: 3 tonici recupero chakra speciali] <end>

Hajime, di ritorno a Kusa e di passaggio per i monti ardenti, si trova a scoprire che per concentrarsi non c'è bisogno solamente di una pace interiore, ma che la testa e quindi la mente deve restare sempre lucida e connessa. Non bastano infatti buone intenzioni per raggiungere il proprio scopo.