come ho conosciuto Tobimasu Aburame

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Casa Satoru è la stessa di tutti i giorni: le ottime intenzioni di tenere la casa ordinata sono spesso rese vane dalle azioni del padre e dalla collezione di bottiglie che si porta a casa. Liquore scadente, in modo da poterne comprare tanto e annebbiare i suoi ricordi nell'alcol e nella depressione. Neanche oggi la scena è dissimile dal solito: la tavola della cucina è piena di bottiglie aperte e finite, il puzzo di alcol lasciato al sole con un raggio che scalda il vetro della bottiglia scura e dei piatti lasciati nel lavello abbandonati a loro stessi. L'uomo gorgoglia con la testa appoggiata sul tavolo ed una mano ancora aggrappata alla bottiglia, per ridursi così ha iniziato a bere la mattina presto. A terra attorno a alla sedia ci sono vari cocci, dovuti probabilmente al fatto che il tavolo è stracolmo di bottiglie e muovendosi ne ha buttate a terra una o due. Non è proprio un bel ritorno a casa per il giovane, per niente. <ushh...non mi...burp....no..non mi va giù. non mi va...devo andare in bagno> rantola rimettendosi in piedi, l'uomo anziano una volta rispettabile ma adesso nient'altro che un alcolizzato. Inevitabilmente inizierebbe a camminare sui cocci, ma la sua percezione è così atrofizzata che cammina lasciando una scia di sangue senza accorgersi di quello che sta succedendo..almeno non subito<Satoru...cazzo...SAtoru...dove sei, dove sei ragazzino...> non sa neanche se è in casa in questo momento, vive nel suo mondo senza dare segni di voler tornare indietro [https://www.nido.org/a/src/nido.org_1484876950392.jpg <---il vecchio]

18:17 Satoru:
 Satoru quest'oggi indossa un abbigliamento semplice, è in abiti civili, difatti non indossa le sue protezioni ninja, ma solamente un paio di pantaloni neri di cotone elasticizzati, una maglietta di color rosso che racchiude in se numerose sfumature ed un paio di scarpe, anch'esse nere, comode e pratiche. Oggi è il grande giorno, finalmente ha deciso di dire a suo padre la verità, che è ormai un ninja del villaggio di Konoha e che come tale dovrà assentarsi più spesso per proteggere il villaggio. Il giovane rientra solo in questo momento in casa e la scena che si ritrova davanti scatena subito un cambiamento nel suo umore, la cucina versa in condizioni disastrose, le stesse condizioni che rappresentano il padre, padre che probabilmente ha da poco lasciato quell'ambiente per dirigersi verso il bagno. Il giovane si guarderebbe intorno, bottiglie ovunque, bottiglie vuote ed intere posizionate su ogni mensola o piano d'appoggio della cucina, ma anche bottiglie rotte al suolo, il tutto accompagnato da un intenso odore d'alcool. il ragazzo aprirebbe la finestra presente in cucina, nel tentativo di arieggiare quell'ambiente chiuso e contaminato dall'alcool, così, oltre al sole, potrebbe entrare anche l'aria pulita, l'aria che proviene da fuori quel tugurio. Il giovane prenderebbe in mano un sacco nero per l'immondizia e una scopa, inizierebbe quindi a dare una sistemata a quel loco che lui vorrebbe mantenere ordinato, obbiettivo per il quale deve sempre lavorare molto. Il ragazzo inizierebbe a buttare le bottiglie vuote nel sacco, buttando con esse anche la sua voglia di parlare al padre di essere diventato un ninja, dopotutto cosa capirebbe? cosa farebbe in quelle condizioni. Ecco che mentre il giovane sarebbe intento nelle pulizie, si accorgerebbe solamente ora del sangue presente sul pavimento, l'associazione è immediata, probabilmente il padre si è ferito camminandoci sopra, ecco che l'odio nei confronti del padre per quello schifo si trasforma subito in apprensione e cura. Il giovane lascerebbe la scopa ed il sacchetto contenente le bottiglie sul pavimento della cucina per mettersi rapidamente alla ricerca del padre, non prima di averlo chiamato nel tentativo di ricevere una risposta per trovarlo il prima possibile, il tono, come il viso del ragazzo, è visibilmente preoccupato. <Papà! dove sei?> breve pausa per poi continuare <Stai bene? cosa è successo?> ecco che nel mentre il giovane si aggirerebbe per casa, nel tentativo di trovare l'uomo, andrebbe a cercarlo prima nella sua stanza da letto e successivamente in direzione del bagno, solo una domanda è presente nella sua testa, cosa sarà successo?

Non ci vuole molto nel capire dove si trova: basta seguire la scia di sangue che porta alla porta del bagno, spalancata mentre l'uomo seduto sul Water si staccerebbe con le dita pezzi di vetro dalla pianta del piede dondolando e facendoli cadere di nuovo a terra, rendendo completamente inutile quello che sta facendo dato che presto o tardi calpesterà ferendosi ancora. Il sangue macchia i pantaloni e scende copioso verso terra. Accorgendosi finalmente della presenza di Satoru si gira guardandolo stordito ed arrabbiato <sei stato tu vero? ah? mi guardi sempre con quegli occhi schifosi....volevi uccidermi vero? VOLEVI UCCIDERMI! ingrato...ingrato> La scena si fa ulteriormente patetica mentre i pantaloni si bagnano al livello del cavallo e qualcosa inizia a gocciolare sul pavimento. Il vecchio comincia a ridacchiare assolutamente fuori di se con lo sguardo ebbro <..me la sono fatta addosso> no, oggi non sembra essere il solito, sembra peggio. <pulisci questo schifo...e prendimi dei pantaloni..o vuoi lasciarmi così eh? ti piacerebbe bastardo> tra l'altro anche se non è medico Satoru può capire che ha bisogno anche di un vero medico. <PORTAMI DEI PANTALONI> grida in continuazione iniziando a sgomitare ed a farsi ulteriormente male incastrando sempre più in fondo le schegge.

18:38 Satoru:
 Una scena pietosa, ma pietosa davvero, Satoru seguirebbe la scia di sangue che lo porta a suo padre, in bagno, è ferito al piede, si possono chiaramente vedere le schegge di vetro presenti nel piede, dal quale esce copioso il sangue. Il padre inveirebbe in un primo momento contro di lui, accecato dall'alcool, si capisce che è ubriaco dal puzzo che emana e dal modo in cui parla, il suo stato è chiaramente alterato. Satoru emetterebbe un lieve sospiro, non risponderebbe nemmeno ai di lui insulti, ormai è abituato a questo ed anche se ha solo diciotto anni è dovuto crescere prima del previsto, è dovuto crescere perché altrimenti, nella situazione in cui è, sarebbe già probabilmente morto. Il giovane si avvicinerebbe ora al padre, in un primo momento raccoglierebbe i vetri presenti ai suoi piedi, per evitare che questo possa ferirsi ulteriormente, quindi tenterebbe di avvicinarsi al piede del padre, per controllarlo e vedere se può fare qualcosa per fermare il sanguinamento. Solo ora andrebbe a rispondere al padre, il tono è decisamente distaccato, ma al tempo stesso nasconde sentimenti, sentimenti di rabbia e di sofferenza. <Papà! cosa hai combinato, sanguini molto, se non si ferma dobbiamo chiamare un medico> esatto, lo va quasi a sgridare, dopotutto è lui che si prende cura dell'altro e non viceversa come in ogni famiglia normale. Ecco che ora il padre aumenterebbe lo squallore della situazione pisciandosi addosso, purtroppo questa è una situazione non nuova per Satoru, spesso infatti l'alcool lo annebbia a tal punto da non riuscire a controllare gli sfinteri. Ecco che andrebbe ora nuovamente a parlare al padre, dopo aver ascoltato tutte le altrui parole. <Stai fermo dove sei e lascia fare a me> breve pausa per riprendere fiato e tono ora denso di tristezza. <Lasciati stare quel piede, ti prendo un paio di pantaloni e penso a tutto io> esatto, pensa a tutto lui, come al solito, lo fa davvero, ma questo va ad incidere sul suo livello di stress, sicuramente molto elevato rispetto a quello normalmente previsto per un ragazzo della sua età. Il giovane andrebbe rapidamente in camera a prendere un paio di pantaloni puliti per il padre, quindi tornerebbe rapidamente in direzione del bagno. Quella situazione lo turba e non poco, il giovane è al limite, non sa più che pesci prendere con il padre ed ogni giorno che passa sembra peggiorare la situazione. Comunque deve fare qualcosa, quindi andrebbe in un primo momento a togliere i pantaloni al padre, se fosse riuscito nell'impresa li lancerebbe dentro alla doccia, loco in cui a breve avrebbe messo anche il padre, prima di vestirlo con gli abiti puliti. Ma ora tenterebbe di prendere il piede del padre per controllarlo, alcune parole uscirebbero ancora dalla sua bocca. <Cerca di stare fermo, devo provare a togliere i vetri> dopotutto è meglio che lo faccia lui, sano, rispetto al padre, ubriaco perso. armato di pinzette Satoru tenterebbe di estrarre i vetri dal piede del padre in un primo momento e secondariamente andrebbe a tamponare la ferita, nel tentativo di pulirla e di fermare il sangue, ovviamente solo se il padre glielo permettesse

[OFF scusami ancora il ritardo ma è stato impossibile informarti prima] Satoru fa quanto richiesto, va a prendere un paio di pantaloni dalla camera ma appunto qui capita qualcosa di nuovo. Infatti prima che potesse tornare verso il bagno qualcosa cade a terra. "tap" un suono leggero di carta nascosta tra i vestiti. Fogli, documenti, che non c'erano prima e che sono stati nascosti alla rinfusa dopo essere stati tirati fuori. Ad una prima occhiata Satoru può leggere alcune note e chiaramente vedere l'insegna del villaggio della foglia con al centro quello che sembrano i termini di un documento ufficiale. Per capire meglio c'è bisogno di una lettura più chiara, ma per ora l'unica altra cosa che può Leggere il ragazzo è "adozione". Non c'è altro a meno che non prendesse il suo tempo per leggere tutto.

19:40 Satoru:
 Il giovane si troverebbe ora nella camera da letto del padre, qui, mentre tenterebbe di prendere i pantaloni puliti si imbatterebbe in un documento mai visto prima, un documento che parla di adozione, un documento che riporta ben evidente il simbolo del villaggio della foglia, un documento che mai ha visto prima, che non sa spiegarsi. In un primo momento il giovane leggerebbe soltanto la parola adozione, nulla di più, basta questo a destabilizzarlo, dopotutto non ha fratelli, quindi le soluzioni possibili sono due, o è stato adottato o ha qualche fratello adottato dai suoi genitori di cui non conosce l'esistenza, nella sua mente, l'ipotesi più probabile sembra la prima. un leggero mancamento, il giovane si ritrova ora per terra, seduto sul pavimento della stanza, con i pantaloni del padre alla sua destra ed il documento in questione alla sua sinistra, non sa ancora cosa recita il foglio, ma è visibilmente turbato, ha paura, in ogni caso, le persone che lo hanno cresciuto gli hanno mentito, in ogni caso. Il giovane, solo dopo esser ripreso leggermente, allungherebbe la mano per afferrare il documento, vuole dare un'occasione al padre, nonostante le sue pessime condizioni attuali, di spiegargli la situazione. La mancina prenderebbe il foglio, la destra i pantaloni del padre, il giovane si alzerebbe quindi in piedi per dirigersi soltanto ora in direzione del bagno, loco dove si trova il padre. Il suo volto è chiaramente distrutto, dagli occhi nel frattempo è uscita qualche lacrima dovuta alla situazione altamente stressante, nel tragitto gli occhi scorrerebbero ulteriormente sul foglio, nel tentativo di trovare altre informazioni, ma il poco tempo non basta per carpire ulteriori informazioni. Satoru sarebbe ora nuovamente sulla soglia della porta del bagno, i suoi occhi cadrebbero nuovamente sul padre, ancora sporco di piscio e alcool, una situazione pietosa, ma il giovane i questo momento non riuscirebbe a provare pietà, solamente rabbia. Le sue labbra andrebbero a schiudersi lentamente, tremando, il suo volto sarebbe cupo e lo sguardo triste e rabbioso, rivolto verso il padre. <Cosa è questo documento? cosa significa?> tono tremolante, ma rabbioso al tempo stesso, vuole una spiegazione, parla accecato dalla sofferenza, senza considerare la situazione in cui riversa il padre. <Mi hai mentito riguardo a cosa?> esatto, qualunque cosa sia si tratta di una menzogna. Ora le lacrime uscirebbero nuovamente dai suoi occhi, coprendo il volto e cadendo al suolo. <Anche la mamma lo sapeva?> ecco, la sofferenza è tanta, si sente tradito da coloro di cui si fidava, è una situazione davvero pesante per lui, un evento imprevedibile. Solamente ora il giovane, in attesa di una risposta del padre, tenterebbe di leggere il documento, per capirne qualcosa in più.

L'uomo è in una condizione che dire disastrosa è poco, lo fissa scocciato e poi fissa quelle carte <dove....dove le hai prese quelle?> prima geme e successivamente cerca di rimettersi in piedi per poi scivolare a terra facendosi ulteriormente male tanto da urlare..ma è arrabbiato e presto l'urlo di dolore si trasforma di uno grido disperato <DOVE LE HAI PRESE QUELLE! LADRO, LADRO! LASCIALE QUELLE SONO DI TUA MADRE; DI TUA MADRE!!!!> non lo ascolta, non lo sente e si trascinerebbe con le mani a terra cercando di afferrarlo strisciando sul pavimento per aggrapparsi alle caviglie e tirarlo a se per farlo cadere. <VIENI QUI DAMMELE! DAMMELE!> continua a gridare infuriato e qui la scelta a Satoru: non ha idea di quanto sia la forza di un ubriaco, ma è davvero infuriato e potrebbe fargli del male, seriamente del male se si lasciasse prendere [1/4 per schivare]

20:07 Satoru:
 Una situazione disastrosa, che forse anche a causa della sua impulsività, Satoru trasforma in una situazione pericolosa, difatti il padre si dimenerebbe, urlerebbe ed inizierebbe a strisciare verso il giovane, giovane che lo osserverebbe con attenzione, ascolterebbe le sue parole, parole di rabbia, urli, più che parole a dire il vero, ecco che le sue labbra andrebbero a schiudersi rapidamente, il tono ora sarebbe decisamente più rabbioso, dopotutto una situazione simile sfida i nervi di chiunque. <Lascia stare la mamma ora, scommetto che è tutta colpa tua> una breve pausa, il padre si sta avvicinando a lui, si sta avvicinando accecato dall'ira, il giovane quindi si metterebbe sulla difensiva, dopotutto può succedere qualunque cosa, non conosce l'uomo che ha davanti, lui conosce suo padre, non la bestia, annebbiata dai fumi dell'alcool, che si trova ora davanti a lui. ancora qualche parola uscirebbe dalla sua bocca. <non provare ad avvicinarti e dammi delle spiegazioni> avvertenza che ovviamente viene totalmente ignorata dal padre. I movimenti dell'altro sono indirizzati verso di lui, potrebbe infatti scorgere l'intenzionalità dell'altro, pare che l'altrui mano vorrebbe afferrare le sue caviglie, forse nel tentativo di farlo cadere a terra. La stanza è stretta, la situazione problematica, Satoru non può permettersi di cadere a terra, il padre probabilmente avrebbe usato violenza su di lui e più che il male fisico, quello che lo spaventa è proprio sapere a che punto possa arrivare suo padre. Il giovane si trova sulla soglia d'ingresso del bagno, il padre e di fronte a lui, il giovane si limiterebbe a muovere gli arti inferiori, la gamba mancina e la destra si scambierebbero rapidamente posizione indietreggiando, dei passi all'indietro, prima il destro, poi il sinistro e così via, nel tentativo di allontanarsi il più velocemente possibile dal padre, nel frattempo il busto resterebbe eretto e le braccia leggermente aperte rispetto ad esso nel tentativo di mantenere il migliore equilibrio possibile, in tutto questo il foglio sarebbe tenuto stretto nella mancina, mentre i pantaloni verrebbero lasciati cadere a terra dalla destra. il giovane indietreggerebbe di circa quattro metri, fino al muro del corridoio. Qui tenterebbe di spostarsi verso destra, in modo da non trovarsi con le spalle al muro.Il giovane, in ogni caso, manterrebbe lo sguardo sul padre, la situazione potrebbe diventare pericolosa e non vuole perderlo d'occhio, ha paura, suo padre lo sta "attaccando" e lui non sa letteralmente cosa fare. Se tutto andasse per il verso giusto si limiterebbe solamente a spendere ancora qualche parola, il tono ora sarebbe ricco di tristezza, tendente alla disperazione. <Calmati e dimmi cosa succede, me lo devi> breve pausa per riprendere fiato, un sospiro che manifesta il suo stato d'animo. <Me lo devi per tutto quello che ho fatto per te> una lacrima ancora scenderebbe sul suo viso, il ragazzo sta male psicologicamente e a volte le ferite mentali fanno soffrire più di quelle fisiche. [Tentativo schivata: indietreggiamento 1/4]

Il ragazzo indietreggia con facilità visto il modo in cui si muove il padre, il quale allunga il braccio per afferrarlo ma non ci riesce. <ghhhhhrrrrr....torna qui!> grida per poi mettersi a piangere sconfortato <.....perché, perché..> senza freni inizierebbe a piangere come un bambino, con tanto di lacrime che scendono copiose come una cascata, suoni, convulsioni..non è un pianto finto, ma un pianto disperato di un vecchio. <io...io ... sob...sob....> continua e continua e non si ferma iniziando tuttavia a parlare, a rispondere alla fine <non potevamo avere figli....la mamma...la mamma non poteva sopportare un'altra gravidanza persa....abbiamo preso te....bastardo...> non si trattiene ad infamarlo <non sei nostro..non sei suo...perché ti ho tenuto? dovevo cacciarti prima appena lei è morta....la mia amata...la mai..la mia...> in quel momento tuttavia lui sviene, letteralmente per via del collasso dovuto all'alcol e anche per le ferite che continuano a sanguinare. Satoru potrà vederlo chiaramente e si deve sbrigare prima che succeda altro, qualcosa di altrettanto grave

20:31 Satoru:
 Un mix di emozioni rivesto il nostro giovane protagonista, rabbia, sofferenza, disperazione, ma al tempo stesso è dispiaciuto di vedere il padre in quella condizione. ecco che infatti l'uomo inizierebbe un copioso pianto, un pianto nel quale tornerebbe ad essere più umano, nonostante la rabbia e gli insulti rivolti a Satoru si potrebbe vedere chiaramente un lato più umano, un lato che mostra quanto la sua rabbia sia in realtà dovuta alla sua debolezza e all'alcool, Satoru udendo le parole del padre inizierebbe a piangere anch'egli copiosamente, le lacrime andrebbero a cospargersi su tutto il di lui viso, andando a bagnare anche il pavimento vista la quantità di queste. il foglio sarebbe tenuto ancora ben saldo nella destra, dopotutto non lo ha ancora letto, ma non vuole assolutamente perderlo, dato che su quel foglio sono iscritte nozioni sulla sua vera identità, su chi è per davvero. Ecco che ora, dopo aver udito le parole del padre, andrebbe a rispondere, il tono di voce sarebbe tremolante, le parole interrotte di tanto in tanto dal pianto e dalla necessità di prendere fiato. <Perché mi avete mentito?> una breve pausa. <Voi mi avete sempre voluto bene> esatto, lo trattavano come se fosse davvero figlio loro, almeno fino a quando la madre era viva ed il vecchio era in sé, certo, ora invece il padre sembra manifestare un grosso disprezzo verso di lui, ma sa che molte delle sue parole non sono guidate dalla ragiona, ma bensì dall'alcool. <Avresti dovuto cacciarmi? saresti morto senza di me> è vero, difatti si è messo in pericolo più volte a causa del suo vizietto. Tuttavia il fato non da tempo al padre di rispondere, dato che questo sviene rapidamente, Satoru sembra quasi rinvenire, sa che deve fare qualcosa se vuole salvarlo, suo padre è in pericolo. Il giovane in un primo momento correrebbe in cucina, qui dalla finestra aperta in precedenza, che da sulla via principale, si metterebbe a gridare a gran voce, con tono seriamente preoccupato <Chiamate un medico! chiamate un medico, mio padre è ferito ed è svenuto, vi prego> breve pausa e ancora <Qualcuno chiami un medico> prova a gran voce ad attirare l'attenzione dei presenti, sperando nella buona fede di qualcuno. Ma ecco che ora tornerebbe dal padre, andrebbe a sfilarsi rapidamente la maglietta con la quale tenterebbe di creare un laccio emostatico all'altezza della caviglia del padre, il tentativo è quello di bloccare il sangue, per far si che la feriti sanguini meno. Immediatamente dopo andrebbe a girare il padre a pancia in su, sarebbe ora disteso in terra, il giovane andrebbe ad aprire la bocca dell'uomo, tenterebbe quindi di estrarre la di lui lingua, vuole evitare che questa gli vada in gola soffocandolo, quindi tenterebbe di eseguire un massaggio cardiaco, nel tentativo di rianimarlo. Il ragazzo è visibilmente scosso, ma dopotutto, nonostante tutto, si tratta sempre di suo padre e non può lasciarlo morire così, ha troppe domande da fargli, vuole sapere di più su questa storia, sarebbe troppo facile per l'uomo morire e lasciarlo così, senza dirgli niente.

Satoru fa tutto il possibile, cerca di chiamare aiuto ed addirittura rianimarlo, fa tutto quello che serve, che un buon figlio deve fare per salvarlo e sopratutto con una freddezza senza pari, rapido e indipendente, senza farsi prendere dal terrore. Ma è davvero difficile perché passano i minuti, l'uomo non sembra riprendersi, ma piuttosto eccolo li che inizia a sbiancare, sta morendo sotto il suo sguardo...ed è in quel momento che "VRAM!" qualcosa di pesante è caduta sulla porta all'entrata, spalancandola e sempre più vicino sente un ronzio, un ronzio spaventoso, enorme, costante. In breve tempo dal corridoio che si affaccia sul bagno inizia a subentrare una spaventosa quantità di insetti neri che svolacchiano e si attaccano alla parete in grande quantità tanto da rendere il corridoio nero per quanti sono e dal nero emergerebbe una figura completamente rivestita da una armatura metallica da capo ai piedi tanto che non è visibile un solo centimetro di pelle. I connotati sono nascosti eppure il suo modo di vestire è quanto più colorato possibile e sul cappello a falda larga che porta sulla fronte, vi è l'insegna di Konoha. <buon giorno Akachan, posso darvi assistenza? sono costernato, ma per entrare ho dovuto sradicare la porta> il tono è gentile ma metallico e stranamente innaturale come se davanti a lui ci fosse una sorta di automa <mi accerterò a ripagare i danni...o cielo> Detto questo una nuvola di insetti si muoverebbe verso l'uomo e lo circonderebbe per sollevarlo in volo a mezz'aria <non temere giovane, gli insetti non gli faranno del male, sono sotto mio controllo per ora, prego prendi> gli porgerebbe quello che sembra un tonico coagulante <questo permetterà di chiudere le ferite e coagulare il sangue abbastanza da tenere sotto controllo l'emorragia, prego seguimi giovane...come ti chiami?> chiede alla fine facendo cenno di seguirlo mentre porterebbe via il padre con se..a Satoru la parola.

il salvatore con gli insetti [https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/564x/14/11/a8/1411a83a429687a99d9c35d31a21917a.jpg]

20:59 Satoru:
 La situazione sembra essere tragica, il sangue continua ad uscire, il padre sta sbiancando, la freddezza di Satoru incomincia a venire meno, difatti, se in un primo momento era riuscito ad isolare le emozioni reagendo in modo immediato, in questo momento ricomincerebbe a piangere copiosamente, tanto che le di lui lacrime andrebbe a bagnare la maglia indossata dal padre, ma come in ogni storia, non sempre tutto va per il verso sbagliato ed infatti un uomo arriva in soccorso del giovane Satoru, un uomo che appare quasi un'automa, un uomo che pare controllare gli insetti, dopotutto Satoru ha già sentito parlare dei clan di Konoha e sa che gli Aburame hanno questa capacità, la capacità di controllare la natura, servendosi degli insetti per i loro scopi. Satoru, ancora con la mente annebbiata ascolterebbe le altrui parole, l'altro sembra avere la situazione sotto controllo e riesce a calmare la disperazione del nostro protagonista. Il giovane quindi senza sprecare ulteriore tempo prenderebbe il tonico che gli è stato consegnato ed aprendo la bocca del padre con delicatezza andrebbe ad inserirlo in essa, nel tentativo di farglielo ingerire, dopotutto in un momento come quello l'unica cosa da fare è fidarsi delle parole di colui che sembra decisamente più esperto di lui. Satoru ora seguirebbe la figura meccanica e il padre, che sarebbe trasportato dai di lui insetti, il suo volto sarebbe ancora cupo e coperto di lacrime, ma le labbra andrebbero ora a schiudersi leggermente, in modo tale da permettere alle corde vocali di vibrare in modo tale da produrre semplici parole che potrebbero raggiungere le orecchie altrui. <Chi sono? Purtroppo non lo so più> le lacrime cadrebbero ancora sul suo viso, il ragazzo è visibilmente shoccato da tutta questa situazione, prima ha scoperto di essere stato adottato, ora il padre sta rischiando la vita, insomma, dopotutto ha soli diciotto anni. <Mi chiamo Satoru e> una pausa un po' più lunga, quasi a cercare le parole adatte per esprimere la sua sofferenza. <e.. e.. credevo che quest'uomo fosse mio padre> queste le sue parole, il tono chiaramente triste e denso di sofferenza, la mano andrebbe invece a mostrare il foglio all'uomo, consentendole di vedere il certificato di adozione, certificato che conferma il fatto che l'uomo che sta morendo non è il padre biologico del ragazzo. Nel mentre le leve inferiori del giovane continuerebbero a muoversi e a seguire l'uomo, nonostante tutto vuole fare il possibile per far si che il padre si salvi, sia perché comunque lo ha cresciuto, ma soprattutto perché vuole andare fino in fondo a questa storia, vuole capirne di più.

Il tizio ascolta in silenzio, lo lascia parlare e si limita a guidarlo verso l'ospedale, devono muoversi in fretta. <giovane Satoru, sai il tuo nome> afferma questo sempre con quella strana voce <è un inizio> non dice altro e sotto i piedi di Satoru una volta dato il tonico al padre si formerebbe una nuvoletta di insetti. IL tizio che li ha portati in salvo quindi inizierebbe a correre e con lui gli insetti di conseguenza a seguito Satoru e il padre adottivo <il mio nome è Tobimasu Aburame, giovane, ti aiuterò con tuo padre fino a quando non si riprenderà> Detto questo entrambi verrebbero trasportati dal tizio in armatura verso l'ospedale. Non vi saranno altre informazioni per un po' da suo padre: vivrà ma avrà bisogno di tempo per riprendersi, ma almeno le carte possono dare una mano in questo. [end]

Piccola quest di introduzione alla trama personale ed avvicinamento al clan Aburame.

Commento: molto bravo, il pg ha un carattere di ferro, sono curiosa di vedere le interazioni future.