Vincitori e vinti

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11:32 Giusca:
  [Bosco] Passeggia con stupore nel bosco, ammirando la bellezza di quei posti, la flora che rigogliosa lo circonda e che emana profumi intensi grazie alla pioggia che innaffia tutto quanto. Il cielo grigio viene illuminato di tanto in tanto da un bagliore, che timidamente si intravede tra le fronde copiose e fitte degli alberi che rendono l'atmosfera mistica e magica. Il giovane rosso è lì per caso, come al solito, spinto dalla curiosità. Indossa il kimono viola rigato, chiuso in vita da una fascia, lungo fino a metà caviglia e le cui maniche larghe, bagnate, sono arrotolate fino ai gomiti. Sotto ad esso, dallo scollo, si nota una maglia nera a rete che lascia intravedere il petto glabro e poco accennato di Giusca. Ai piedi dei sandali ninja di colore blu aperti nella parte anteriore. I capelli mossi e rossi sono fradici e sembrano molto più scuri di quello che in realtà sono, anche a causa della fioca luce che penetra in quel luogo. La frangia è schiacciata sulla fronte, arrivando fino a metà occhio. Colpevole, oltre alla pioggia, è il coprifronte di Kusa applicato ad una fascia del medesimo colore dei calzari, stretta forte in un nodo. Gli occhi chiari scrutano attentamente ogni dettaglio di quel posto, dalle stradine piccole, alle dimensioni imponenti degli alberi, fino alle piccole case dei falegnami con le relative falegnamerie che si trovano di rado, qua e là. Ascolta la melodia che riecheggia con ritmo incessante, la pioggia che violenta colpisce i tetti, la terraferma e i tronchi degli alberi e che bagna l'intera figura del ragazzo e la sua piccola marionetta in legno, tenuta in braccio, come al solito. Pace e tranquillità, la mente si svuota da qualsiasi pensiero e il burattino sembra essere parte integrante di quella realtà, forse per la sua consistenza.

11:56 Shiro:
 Fisico imponente, passo pesante, camminata con aria a dir poco smargiassa come un piccolo boss. Una giacca nera con un numero non meglio precisato di tasche per quante sono è tenuta chiusa nascondendo una canottiera bianca e la voluminosa muscolatura sottostante. Pantaloni neri che potrebbero assomigliare tranquillamente a quelli di una persona qualsiasi, totalmente anonimi mentre ai piedi indossa degli anfibi neri che sembrano essere stati lucidati da poco con talmente tanti passanti che le calzature arrivano a coprire più di metà del polpaccio; nelle tasche due Tirapugni; occhiali da sole molto grossi coprono metà del volto o quasi ed il cappuccio della giacca alzato fa il resto insieme al capo basso. Su ordine di Kurako aveva dovuto rinunciare al rabacco da masticare, ma ora che è morto rieccolo a rumanare la sua amata"droga" che gli macchia i denti e poi ora è lui a ricoprire il posto del suo ex capo. Il proprio chakra è già bello che impastato per il Taijutser di Kusagakure che sembrerebbe sempre pronto a scattare ma è solo il suo tono muscolare a suggerire una certa irascibilità... ma a chi vogliamo darla a bere gli basta molto poco per scattare al moro qui ma per il momento fa il bravo. Per non saper "ne leggere ne scrivere" il moro ha pensato bene di andare a prendersi una bella armatura pesante completa perchè già si fa parecchio male da solo tramite le porte, almeno in tal modo può contenere i danni e sebbene la maggior parte delle parti metalliche siano al di sotto dei vestiti e quindi ben nascoste, gli spallacci non ci entravano per cui le uniche protezioni a vista sono proprio quelle per le spalle... ma la testa? No quella no, meglio scoperta. E' uscito dal Villaggio, non solo perchè è responsabile di un bel buco creato proprio nel centro del paese ma anche per trovare un posto adeguato per allenarsi <qua dovrebbe andare bene> [Chakra on] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

11:58 Giusca:
  [Bosco] Passeggia lentamente, voltando il capo costantemente alla ricerca di qualcosa di interessante. Non
si preoccupa minimamente della pioggia. Il respiro è calmo, così come il suo viso assume un'espressione serena e pacata. Si sta innamorando di quel posto, dei fiorellini che cominciano a svegliarsi, dell'erba che si fa più fitta, così come il muschio che avvolge le radici e le cortecce spesse degli alberi. Osserva i funghetti sparsi, dalle differenti gradazioni di colore sia nel cappello, che nel gambo. Dal rosso intenso fino al marrone, dal bianco fino al grigio. Lascia pervadere le sue narici, ormai dilatate, dai diversi profumi trasportati dalla leggera brezza, la quale di per sé, non è molto fredda, ma accarezzando la pelle morbida e bagnata di Giusca e attraversando le fessure lasciate dal kimono, provoca una sensazione di frescura, al limite tra il piacere e il fastidio. Si avvicina agli alberi, lasciando la presa della mano destra dalla marionetta, così che possa portare il palmo della mano libera sulle cortecce, per sentire la rugosità, per diventare parte integrante della natura stessa, per conoscere la consistenza di quel legname, per studiarlo, così che in futuro, volendo costruire una sua marionetta, possa partire con delle conoscenze empiriche. Fa scivolare delicatamente la sua mano verso il basso, senza distaccarsi dal tronco. Viene a conoscenza dei solchi presenti su di esso. Sintomo dell'età degli alberi. Ascolta il canto degli uccellini, ben nascosti tra le fronde, che si fonde con il rumore della pioggia. Socchiude gli occhi, lasciandosi trasportare in una realtà parallela, cercando di isolarsi dal mondo, come se volesse rimanere lì per sempre.

12:07 Shiro:
 Prima o poi dovrà pur provare ad imparare le mosse che gli ha fatto vedere Saisashi ma quest'oggi ha solo voglia di fare un po il "boscaiolo", si beh insomma fare un po di casino ecco per potersi sfogare. Per potersi togliere di dosso la puzza di Konoha, l'odoraccio di un Villaggio che detesta con ogni sua cellula, un luogo che lo vede presente unicamente per poterlo studiare e per poterne carpire i segreti e le usanze. Un luogo che prima o poi lo vedrà protagonista, un giorno o l'altro avrà la testa dell'Hokage ma per farlo deve prima crescere e diventare più forte. Sempre più forte, ancora più forte senza mai smettere di allenarsi; sole, vento, pioggia, nebbia, neve, grandine non importa. Tutto è finalizzato al compimento della sua vendetta. Sorride, sogghigna in realtà mentre si avvicina ad uno degli alberi più resistenti che riesce a trovare non poi molto distante dal sentiero. Proverebbe a concentrare tutte le proprie energie assumendo una posizione di guardia mancina e con le ginocchia leggermente flesse a mezzo metro di distanza dal muro e circa in una posizione mediana della parete. Prova a distendere il palmo della mano destra ed imponendo la propria volontà al chakra cerca di fare in modo che questo vada a scorrere lungo i meridiani di flusso fino a raggiungere la spalla e ad accumularsi poi nel palmo; mantenendo gli tsubo chiusi proverebbe a metterlo in pressione. Cercherebbe dunque di distendere il braccio destro verso il tronco davanti a se accompagnando il colpo con la spalla, una rotazione in senso antiorario del bacino e del busto per provare ad impattare l'obettivo con violenza ed in quell'istante cercare di aprire gli tsubo e lasciarne fuoriuscire l'energia con quello che è il Colpo a Pressione che dovrebbe quindi riuscire a creare un enorme danno al tronco se non a spezzarlo completamente abbendolo [Chakra on 60/60 se 50/60] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante][Tentativo colpo a pressione]

12:27 Giusca:
  [Bosco] Scuote il capo, mantenendo ancora gli occhi chiusi, le morbide e pallide labbra leggermente divaricate, come se il ragazzo fosse in estasi. Respira a pieni polmoni, con la bocca aperta, per far scorta di aria fresca e pulita. La marionetta è appoggiata al petto, tenuta stretta dal braccio sinistro, mentre il destro è ancora fermo sul tronco, lasciando che il palmo della sua mano possa coglierne l'umidità dello stesso. Ma ecco che all'improvviso la pace viene interrotta da un rumore violento. Perfino gli uccellini volano via, smettendo di cantare e sostituendolo con un forte battito di ali. Riapre gli occhi, di scatto, l'espressione non è più serena, la fronte si corruga e le labbra si inarcano verso il basso, rendendo il suo viso serioso e e preoccupato. Che cosa sarà stato mai? Cerca di guardarsi attorno, alla ricerca di qualcuno o qualcosa che possa aver procurato un tale rumore. Come se una bomba fosse stata piazzata lì in mezzo, a qualche metro di distanza o almeno così sembrerebbe, dato che nei boschi i rumori tendono ad amplificarsi e l'eco è sovrano. Istintivamente la mano destra viene portata sull'orecchio della medesima parte, come a voler attutire quel rumore fastidioso. I muscoli delle spalle si contraggono, la testa per lo spavento si nasconde tra di esse. Continua a guardarsi intorno, provando emozioni contrastanti. Curiosità, paura, confusione. Non sa cosa fare, si posiziona nuovamente al centro della stradina, per cercare di avere una visione più ampia, per darsi una spiegazione a quanto successo. Ed ecco che scorgerebbe in lontananza una figura, nei pressi di un albero che sembra essere stato abbattuto. Perché ha osato offendere così la natura? Davvero non lo capisce, soprattutto ora che ha cominciato a provare amore e ammirazione per quel luogo magico. Si avvicinerebbe con passo spedito, per capirci qualcosa. <Hey tu, perché hai distrutto quel povero albero?> Il tono di voce è sicuro di sé, non è per iniziare un litigio o altro, ma solo per avere chiarimenti.

12:39 Shiro:
 Il moro si sta evidentemente preparando per sferrare un nuovo colpo ma una voce sconosciuta lo sorprende quasi alle spalle. Si volta lentamente sciogliendo quella posa marziale affinchè l'intero corpo possa voltarsi in direzione del marionettista e con la solita aria un po schifata comincia a squadrare da capo a piedi il rosso con il sopracciglio destro che lentamente comincia ad alzarsi. Più lo guarda e più si alza... il sopracciglio, fino a diventare quasi un arco vicino all'attaccatura dei capelli <perchè mi ha offeso e le offese si pagano con il sangue. Mi ha mancato di rispetto> risponde sfacciato come solo lui sa fare, con la faccia di bronzo di chi sta palesemente mentendo ma pretende che gli altri credano alle sue parole come fossero oro colato <stai per caso pensando di offendermi e mancarmi di rispetto anche tu?> una domanda evidentemente retorica ma gli occhi cadono sulla marionetta ed immediatamente il viso si addolcisce trasformandosi in un sorriso <ahhh ho capito, sei un mercante di giochi per bambini. Vieni da Konoha o da Kusa?> [Chakra on 50/60] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

12:56 Giusca:
  [Bosco] Osserva senza mai distogliere quegli occhi chiari dalla figura che ora comincia a prendere forma. Un ragazzo dai capelli marroni e la carnagione olivastra, almeno così sembrerebbe, dato che la luce è davvero poca in quel posto. Lo vede voltarsi lentamente verso di lui, assumendo una posa più naturale del corpo, ma una più costruita sul volto. Sembra infastidito, forse si è sentito attaccato da quella domanda "inopportuna" che al giovane Giusca invece sembra più che lecita. Infatti le parole che fuoriescono dalle labbra di quel tipo muscoloso che ha ormai assunto un'espressione di collera confermano perfettamente tutto ciò. <Senti non ho proprio voglia di litigare e non sono il tipo, né tanto meno voglio mancarti di rispetto, ci mancherebbe> controbatte mantenendo un atteggiamento calmo, cercando di non istigarlo. <Ma di che parli? Non so chi ti abbia mancato di rispetto... ma non mi sembra comunque un motivo valido per sfogare la tua collera nei confronti degli altri che non centrano nulla, magari usando dei pretesti, soprattutto di chi non conosci> continua, rispondendo a tono, per non far trapelare quel poco di paura che prova, più che altro perché ora come ora, gli sembra una persona violenta. Ma ecco che lo sguardo dell'altro si posa sulla sua marionetta, cambiando completamente. I muscoli infatti si rilassano, non c'è più nessun tipo di contrazione e le labbra anzi da essere serrate si trasformano in un sorriso. Su quello di Giusca invece si legge tutta la confusione che quel tipo gli sta procurando. Come si può cambiare dall'oggi al domani, da un secondo all'altro, in questo modo? Qualche pensiero comincia a frullargli nella testa, ma sinceramente lo preferisce più docile e non un cane rabbioso. E' per questo motivo che si tranquillizza un pochino e risponde senza timore <Non proprio, è la mia marionetta d'allenamento e sono di Kusa>. Indicherebbe con l'indice della mano destra il coprifronte. <Tu invece di dove sei?> Chiederebbe per iniziare un discorso.

13:09 Shiro:
 Sembra che Giusca si metta subito sulla difensiva e ciò sicuramente fa piacere al Taijutser che quindi viene visto, così pensa, come una figura dominante. Ciò va a suo vantaggio naturalmente. Comincia a camminare lentamente tra quella boscaglia con le scarpe che si sporcano sempre più di fango come anche i pantaloni del resto ma chissene importa... ci sono questioni più importanti <ehi ehi ehi calmo calmo, non me la prendo con tutti indistintamente> mente <ma quell'albero è stato inopportuno per questo ha pagato con la vita> sembra voglia convincere Giusca che il caffè è blu, cose senza senso ma spiegateglielo voi che è una assurdità <Di Kusa eh?! Io... mmm... io non appartengo a nessuno, sono un cittadino del mondo ma diciamo che al momento lavoro per l'Hasukage> e ciò lo dovrebbe qualificare senza ombra di dubbio come Shinobi del Paese dell'Erba <marionetta d'allenamento dici?!> storce il muso, è palesemente incredulo <cioè mi stai dicendo che tu ti alleni con quel giocattolo che tra l'altro è pure brutto? Amico senti a me, se ti vuoi allenare sul serio comincia a prendere a cazzotti un tronco e non fermarti fino a quando non lo avrai spezzato> [Chakra on 50/60] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

13:30 Giusca:
  [Bosco] Inutili sono le parole dello sconosciuto, così come quel patetico modo di calmare il ramato e di volerlo convincere che l'albero si sia meritato una morte del genere. E' facile prendersela con i più deboli, con chi non ha la possibilità di controbattere e difendersi, con chi è costretto a dover sottostare al potere degli altri. <Sono calmissimo ed è inutile che ti voglia giustificare con me. Ognuno è libero di fare quello che meglio crede, ma non mi sembra comunque giusto prendersela in quel modo con un albero. Che ti ha fatto, ti ha infilato un ramo in un occhio?>. Una sottile ironia si cela dietro quelle parole che fuoriescono con voce sottile. E' finita l'epoca del perbenismo, dove si crede a tutto ciò che dicono gli altri, non è più il ragazzo di una volta, è cresciuto, è cambiato. <Proprio perché sei cittadino del mondo dovresti avere più rispetto del mondo in cui vivi, non lamentiamoci poi se ci troviamo a vivere in un mondo che non ci piace, fatto di gente falsa e ipocrita. Chi è causa del suo mal pianga se stesso> lo rimprovera in parte, come a volergli far capire che potrebbe sfogarsi diversamente e non necessariamente con l'espressione del corpo, un po' come disse a quel tipo conosciuto nei campi d'addestramento, qualche giorno prima, al quale però ha dimenticato di chiedere il nome. Che a primo impatto assomiglia molto, anche nel modo di fare a questo nuovo conoscente. <Si... non è poi così brutta, ho visto di peggio in giro, basta guardarsi attorno. E poi non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace>. Oggi va così, si parla per detti. <Ma mi hai visto? I muscoli li ho dimenticati a casa> continua prendendosi in giro da solo, accennando un leggero sorriso sulle labbra sottili e lasciando intravedere giusto i due incisivi bianchissimi dell'arcata superiore. <Dovresti imparare a sfogarti a voce, spesso non ci rendiamo conto di quanto capire l'origine dei nostri problemi, possa portarci a vivere una vita più tranquilla. La violenza serve fino ad un certo punto e porta ad uno sfogo momentaneo, incrementando la rabbia e la frustazione. Se ne hai voglia, posso aiutarti>. Ha capito che dietro quel tipaccio muscoloso e aggressivo probabilmente si nasconde qualcuno che ha bisogno di essere compreso in qualche modo. D'altronde non meravigliamoci, la sensibilità di Giusca lo porta inevitabilmente a studiare gli occhi e gli atteggiamenti degli altri, per scavare in profondità, per riuscire a capirli e poterli aiutare in qualche modo. Senza sentirsi superiore però.

13:59 Shiro:
 Solleva la mancina andando a grattarsi i capelli dietro la nuca. Cosa gli avrà mai fatto l'albero?! E chi lo sa, non sembra interessargli molto la cosa quanto più che altro <mi hai sentito lamentarmi?! La gente si divide in due categorie: chi il mondo lo fa e chi ci si adatta! Io faccio quello che mi pare, quando mi pare, come mi pare, perchè ne ho voglia. La gente falsa è quella che manda avanti le cose, gli ipocriti sono quelli che si accodano> lo addita poi indicandolo da capo a piedi <e certo che t'ho visto, un alito di vento potrebbe portarti via ma sei stato tu a parlare d'allenamento> sbotta quindi a ridere all'offerta di aiuto riguardo una soluzione discorsiva dei suoi problemi <non hai capito proprio un c***o. Le parole le usano chi non sa usare le mani> sbotta quindi con uno sguardo più duro rispetto a prima <le parole servono solo a perdere tempo, l'unica cosa che conta sono i fatti> [Chakra on 50/60] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

14:17 Giusca:
  [Bosco] Ascolta con attenzione quanto dice l'altro, senza distogliere mai lo sguardo dai suoi occhi. Studia i suoi movimenti, la mano che viene portata dietro alla nuca. E' in totale disaccordo, forse ha frainteso le sue parole e il suo modo di fare. Non è la reazione che sperava vedere e un po' è dispiaciuto, ha fallito in qualcosa, non è riuscito a farsi capire, nonostante sia così diretto e spontaneo, così trasparente. <Puoi dirmi tutto quello che vuoi, ma non ti credo affatto, dietro al tuo modo di fare c'è per forza dell'altro, che giustamente non hai voglia di stare a dire ad uno sconosciuto come me... e ti capisco> la destra torna a stringere la marionetta in un caloroso abbraccio. <Fortunatamente o sfortunatamente, dipende dai punti di vista, le tue piccole provocazioni, se così possono essere definite, non mi toccano minimamente, ma per il semplice motivo che ho imparato a capire me stesso. Sai anche io un tempo avevo voglia di distruggere tutto, sai quante volte ho preso a pugni il muro della mia stanza, per motivi personali che ora non ti sto qui ad elencare e che probabilmente nemmeno ti interessano>. Si avvicinerebbe al tronco distrutto, piegandosi sulle ginocchia e sedendosi per terra, noncurante delle pozzanghere di acqua presenti. <Le mie non vogliono essere prediche nei tuoi confronti, né tanto meno voglio sembrarti superiore. Ti parlo per esperienza personale, ti potrà sembrare tutto una presa in giro, ma io sono serissimo>. Voce calma, rassicurante, sguardo carico di emozioni, come al solito tutto quello che dice è sentito, vero, diretto. <Potrei risponderti a tono dicendo che chi usa solo le mani è perché non ha cervello e in ogni caso, è vero, i fatti contano, ma spesso certe azioni è meglio evitarle, ed è proprio per quello che bisogna imparare ad agire prima con le parole e solo successivamente con i fatti. Sono uno conseguenza dell'altro. Se vuoi picchiarmi fallo pure, non opporrò resistenza, anzi, magari puoi porre fine alla mia vita una volta per tutte, ma dubito che questo possa farti stare meglio>

14:39 Shiro:
 Sorride ma scuote il capo il ragazzone <si vede che non mi conosci affatto> non c'è praticamente nulla più oltre quella facciata. Perchè questo è Shiro, un violento senza cervello. Un ariete da battaglia <le tue sono tutte balle, favolette che ti racconti per non doverti confrontare contro quelli che rischiano di pigliarti a calci senza neppure che tu ti renda conto di cosa sia successo <Sei un debole amico, un debole che si diverte a giocare con le bambole come una femmina. Perchè non ti metti un bel grembiulino e non mi prepari il pranzo eh? Magari ti riesce meglio che non tutta questa manica di fandonie che spari in giro come verità assolute. Esiste una sola ed unica verità e la raccontano i vincitori!> i vinti non possono parlare solitamente quindi difficilmente possono controbattere ma non è solo questo, il vincitore è anche colui che viene riconosciuto come forte e colui che è più forte solitamente è il vincitore. Una sorta di circolo vizioso <dovrei picchiarti? Non ci sarebbe neppure la soddisfazione, sei una nullità come tutti gli altri ninjutser, genjutser e houjutser> dando evidentemente per scontato che non sia pratico del taijutsu [Chakra on 50/60] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

14:55 Giusca:
  [Bosco] <Noto che l'unica cosa che sai fare è accanirti e prendere in giro> un sorriso malizioso si stampa sul volto del rosso. Che dietro il suo modo di essere così "innocuo" ci sia dell'altro? <Se io non so nulla di te, tu non sai nulla di me e basandomi sul tuo modo di approcciarti alla gente, potrei smontare ogni tua parola in un niente. Le favolette le lascio ai bambini, io mi baso sulla realtà. Mai sottovalutare chi non si conosce, è l'errore più comune e soprattutto mai avere la convinzione di essere i migliori. Sfortunatamente il grembiulino l'ho dimenticato a casa, ma la prossima volta lo metto e se avremo modo di rivederci ne porterò uno anche per te> Piccolo momento di pausa, non è abituato a parlare tutto d'un fiato. <I vincitori, così come li chiami tu, sono vigliacchi che hanno paura dei vinti, che preferiscono opprimerli, non dando loro la possibilità di esternare la loro volontà, perché li temono. E ricorda in questo mondo anche i vincitori possono diventare vinti e viceversa, quindi inutile prendersi in giro> voce carica di ironia, non sembra nemmeno più il ragazzo di poco prima. <Come detto poco fa, non mi conosci e non sai nulla di me, potrei essere un taijutster tranquillamente. La mia corporatura potrebbe deviare i tuoi pensieri, rendermi speciale. Magari è una cosa voluta, in ogni caso non devo darti spiegazioni>

15:04 Shiro:
 Sorride beffardo. Proverebbe a concentrarsi sul proprio chakra in stasi a livello del Plesso solare per cercare quindi di agitarlo in un moto vorticoso più violento provando a deviarne una piccola quantità affinchè attraverso il sistema di circolazione possa fluire in direzione del collo e raggiungere dunque una concentrazione di Tsubo nell'emisfero frontale sinistro provando a forzarne l'apertura prima di cercare di passare con la stessa quantità di chakra alla seconda concentrazione di tsubo nell'emisfero frontale destro ed anche qui proverebbe a lasciar fluire il chakra forzandolo a passare attraverso gli tsubo per aprirli ed infine raggiungere la terza porta quella posta alla base del midollo allungato rilasciando completamente i vincoli del sistema nervoso per provare dunque a sfruttare tutte e tre le porte in proprio possesso tanto che dovrebbe comportare una maggiore ossigenazione dei tessuti che dovrebbe assumere un colore rossastro. Proverebbe a concentrare tutte le proprie energie assumendo una posizione di guardia mancina e con le ginocchia leggermente flesse a mezzo metro di distanza dal muro e circa in una posizione mediana della parete. Prova a distendere il palmo della mano destra ed imponendo la propria volontà al chakra cerca di fare in modo che questo vada a scorrere lungo i meridiani di flusso fino a raggiungere la spalla e ad accumularsi poi nel palmo; mantenendo gli tsubo chiusi proverebbe a metterlo in pressione. Cercherebbe dunque di distendere il braccio destro verso il terreno sotto i propri piedi accompagnando il colpo con la spalla, una rotazione in senso antiorario del bacino e del busto per provare ad impattare l'obettivo con violenza, le ginocchia che si piegano per potersi naturalmente abbassare ed in quell'istante cercare di aprire gli tsubo e lasciarne fuoriuscire l'energia con quello che è il Colpo a Pressione che dovrebbe quindi aprire un cratere di più di 6 metri di raggio tutto intorno al combattente ed altrettanti di profondità. A questo punto, dal fondo di quella voragine proverebbe a guardare Giusca <Ora mi conosci, fammi diventare un vinto visto che ti temo. Vieni pure avanti> [Chakra on 50/60 se 40/60] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante][Tentativo porta della vita + colpo a pressione]

15:29 Giusca:
  [Bosco] Osserva ogni movimento dell'altro, che si accinge a concentrarsi, per fare qualcosa. Cosa ha intenzione di fare? vuole ucciderlo per davvero? Non fa nemmeno in tempo a capire cosa stia facendo, che subito la mano destra del tipaccio va a toccare il terreno sotto ai suoi piedi e tutto comincia a tremare, la terra comincia a frantumarsi, si formano crepe e piccole frane. <Ma tu stai fuoooori>. Giusca che era seduto per terra, si ritrova catapultato all'interno di un cratere di dimensioni incredibili che ad occhio non saprebbe dire, forse sui 6 metri di profondità. Cadrebbe quindi all'interno, senza aver possibilità di salvarsi, andando a sbattere l'anca sinistra e facendosi scivolare dalle mani il burattino, che si graffierebbe leggermente, mentre ascolterebbe il tono da sbruffone dell'altro, non dando molto peso a quanto detto, ma pensando più che altro alle fitte provocate dalla caduta. Infatti il suo viso sofferente verrebbe graffiato all'altezza della guancia sinistra, a causa di alcuni detriti. Il respiro si farebbe affannato, la bocca divaricata cercherebbe di catturare più ossigeno possibile, gli occhi andrebbero a chiudersi quasi lentamente, il carnato chiaro sembrerebbe ancora più pallido, mentre si sentirebbe quasi le forze abbandonarlo. Alle spalle avrebbe il taijutser , anche lui all'interno del cratere formatosi.

15:38 Shiro:
 Vede il povero Giusca completamente preda di quel cratere e non può far a meno di scoppiare a ridere a crepa pelle mettendosi addirittura le mani sui fianchi osservando la reazione del marionettista. Disattiva la porta della vita perchè non ha intenzione di utilizzarla ancora <Ragazzino, prima di dare fiato alla bocca faresti bene a collegarla al cervello, potresti trovarmi di cattivo umore quel giorno oppure potresti incappare in qualcuno decisamente meno "amichevole" di me> gli fa un cenno del capo prima di tendergli la mano per aiutarlo a rialzarsi <esci da qua altrimenti ti ci seppellisco> sbotta il ragazzone che ancora se la ride sotto i baffi. Terrorizzare chi non usa il taijutsu è uno dei suoi passatempi preferiti ed il povero Giusca quest'oggi è stata l'ennesima vittima che ne ha fatto le spese <fai anora in tempo a mollare tutto ed a cominciare a darti da fare sul serio con quei quattro muscoli rachitici che ti ritrovi poppante> [Chakra on 40/60] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

15:52 Giusca:
  [Bosco] Le risate gli rimbombano nella testa, non riesce nemmeno a capire bene cosa stia dicendo l'altro. Riesce a malapena a voltare leggermente il tronco così da poter vedere il taijutster allungare la mano per aiutarlo a rialzarsi. Farebbe lo stesso, così da riuscire a sollevarsi lentamente, accusando fitte allucinanti nei punti colpiti e istintivamente le mani verrebbero portate lì. Si reggerebbe a malapena in piedi, tremando sulle ginocchia, come se le gambe non avessero muscoli in grado di sorreggere quelle piccole ossa. Si volterebbe sempre a fatica alla ricerca della sua marionetta. Per fortuna la vedrebbe a pochi centimetri da lui e riuscirebbe a riafferrarla allungando il braccio destro, senza dover ulteriormente sforzare la parte sinistra colpita. <Come dovrei uscire di qui? me lo spieghi?> direbbe con voce flebile e affanno, intervallando le parole con lunghi e profondi respiri. Il viso sofferente e graffiato mostra chiaramente il dolore. C'era bisogno di fare tutto questo? Si riferiva proprio ad azioni del genere, è di queste azioni che si può fare a meno, di questi fatti. Le altre parole verrebbero totalmente ignorate, ormai di offese ne ha avute abbastanza. Vorrebbe solo uscire da lì.

16:08 Shiro:
 Proverebbe per certi versi a tirarlo fuori dalla fossa mentre ne esce a propria volta dal cratere che ha creato egli stesso <come ti dicevo> con tono molto simile a quello che ha usato Giusca stesso, gli sta facendo il verso sostanzialmente <ciò che conta non sono le parole, ma i fatti. E a fatti ti sei dimostrato un debole. Segui il mio consiglio> abbraccia il taijutsu come unica sola vera arte degna di nota che è ciò che è stato costretto a fare lui in realtà dato che non è in grado di utilizzare ne le arti magiche ne quelle illusorie per un "difetto di fabbrica" chiamiamolo così <mi è venuta fame... e sete. E' ora di andare in un bordello dove posso riempire la pancia e svuotare il resto. Te ne vieni? Magari impari qualcosa dal maestro> da solo o in compagnia comunque comincerebbe a muovere i passi lasciandosi il bosco alle spalle [Chakra on 40/60] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante] [End]

16:21 Giusca:
  [Bosco] Il ragazzo verrebbe tirato fuori dalla fossa con estrema facilità, data la costituzione fisica del taijutster. E' la seconda volta che lo chiamano "debole", ma la prima dopo il cambiamento che ha subito in questi ultimi tempi. Evidentemente deve fare ancora molta strada, non tanto a livello di ninja, lì sa di peccare alla grande, ma proprio a livello umano, di crescita personale. Essendo un chikamatsu non può avvicinarsi all'arte del taijutsu, non avrebbe senso. Il suo punto di forza sono le marionette, deve solo migliorare nel ninjutsu e houjutsu, ma ci vuole tempo e allenamento. Ascolta le ultime parole che fuoriescono dalla bocca dello sconosciuto, quell'invito a seguirlo in un bordello. Non ci era mai stato prima a dire il vero, lo seguirebbe solo perché è ferito e non ha voglia di stare da solo, chissà magari potrà davvero imparare qualcosa da quel tipo folle, forse ad essere più determinato. Scuotendo la testa in cenno di sì, proverebbe a seguirlo, a qualche metro di distanza data la stanchezza, il dolore che si legge nei suoi occhi, cercando di non perderlo di vista e lasciandosi quel bellissimo posto, ormai rovinato da quel cratere, alle spalle. [End]

Giusca si trova nel bosco ammirando la bellezza di quel luogo. D'un tratto un rumore mostra la presenza di un'altra figura. Da una chiacchierata "tranquilla" con scambi di punti di vista, si arriva alla formazione di un cratere da parte di Shiro sotto ai loro piedi. Aiutato dallo stesso creatore del cratere riesce ad uscire, un po' dolorante, e decide poi di seguirlo verso il bordello.