Condizione umana

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00:57 Hajime:
 Dopo aver dormito a casa di Hiashi la notte scorsa, il piccolo kusano ha avuto l'opportunità di pensare tutto il giorno su cosa fare e sul proprio futuro. Ha voluto prendere una giornata intera perchè la scelta è difficile, ma alla fine crede di aver trovato la soluzione giusta. Innanzi tutto, non cercherà assolutamente di riconciliarsi con la Inuzuka. Non ha tempo da perdere in amicizie, soprattutto perchè la gente non lo capisce e lui non vuole perdere tempo a capirle. Non può quindi fidarsi di chi non può ne capire ne può capirlo. La seconda cosa è che, com'è giusto che sia, deve tornare presto a Kusa, per risolvere il proprio problema. Un' altra cosa lo assilla nei pensieri, ed è proprio per questo che si è diretto fuori dal villaggio, passando per gli alberi e cercando un isolamento tranquillo. Non vuole incontrare nessuno. Non vuole parlare con nessuno. Il silenzio è il miglior compagno che la sorte possa dargli, non chiede, non pretende e ti da l'opportunità di pensarci a fondo per risponderti da solo. Alla fine, non ricorda a che ore è partito, non ha fatto cena comunque sia, si ritrova nuovamente nel posto dove credeva di essere stato attaccato. Cosa che in realtà non era successa, non del tutto almeno. Il tempio del fuoco è sempre nello stato in cui l'aveva visto l'ultima vota. Macerie, uno splendore perso, un ricordo che ogni giorno che passa va sempre più sbiadendo. Si chiede come possano quei ninja di guardia li presenti riuscire a venire a controllare ogni giorno quel luogo. Lui probabilmente impazzirebbe, non tollerando che questo luogo possa essere ridotto in questo modo. Hanno voluto il torneo? Bello... E se con quei fondi avessero provato a ricostruire questo posto...? Oh, non è un pacifista lui, assolutamente no, anzi approva la violenza se necessaria. Ma odia anche lo spreco delle cose ed è ottuso per molti aspetti, quindi se giudica una cosa uno spreco, difficilmente cambierà idea. Indossa una semplice e comoda tuta violetto, con i pantaloni e le maniche della parte superiore entrambi lunghi. Ai piedi dei comodi calzari da ninja e alle mani i guanti. Nessun segno particolare sulla tuta, niente di niente. Non si vedono, ma sotto porta sia i vambracci che gli schinieri. Li porta direttamente a pelle perchè ha optato che nascondere informazioni sia la cosa migliore da fare per un ninja. Inoltre ha legato sul bicipite destro e sulla coscia sinistra due porta kunai-shuriken. A decorare il tutto c'è il coprifronte con il simbolo del villaggio portato con orgoglio sulla fronte. Cammina, guardandosi un po' intorno, osservando quel limpido cielo sopra la testa con i propri occhi blu, mentre qualche raggio di luna riflette sui suoi capelli bianchi.[equip: 2x porta kunai/shuriken | 6xkunai| 6xshuriken a spirale| vambracci| schinieri| guanti ninja]

01:17 Hikari:
 Più spensierata la genin di Kusa, che, libera dalle proprie torture, si sente meglio rispetto ai giorni passati, e ha deciso di occupare il suo tempo libero sia ad allenarsi che a visitare qualche luogo di Konoha. Ricorda che Hajime, uno shinobi del suo stesso villaggio incontrato un paio di giorni prima in un locale, le aveva accennato a qualche bel posto da visitare nei dintorni. Ha colto quel consiglio, se così lo si può chiamare. D’altronde, quando le ricapiterà di trovarsi nuovamente nel villaggio della Foglia? Finora la sua permanenza è stata una serie di alti e bassi: il padroneggia mento dell’innata, le minacce ricevute da quello psicopatico di Zashiki, il torneo, e poi, finalmente, la riunione con i suoi compagni di team. Quest’oggi, Hikari è piuttosto solare, poiché ciò che le pesava sull’animo si è lentamente alleggerito. Si è allontanata un po’ dal villaggio, in direzione del Tempo del Fuoco, cogliendo l’occasione per potersi rilassare un po’. Ha sentito dire che è un posto tranquillo, in cui la storia aleggia costantemente senza mai abbandonarlo. Un luogo di memoria e riflessione, che lascia all’immaginazione la possibilità di vederlo com’era una volta. Perché sì, ciò che ne resta è veramente poco. Macerie, storia, questo rimane. E’ ciò che vede la giovane genin quando raggiunge il luogo. Due guardie sono poste di guardia. Non sembrerebbe esserci nessuno nei paraggi, per ora. La luna illumina ciò che resta del Tempio del Fuoco. Un’atmosfera pregna di passato abita quel posto, affascinante agli occhi di una ragazza che di luoghi come quello ne ha visti pochi. Perciò ora si trova lì, catturata da quella vista che sì, da fuori potrebbe sembrare spoglia, ma che agli occhi di lei risulta magnifica. Si siede per terra, sull’erba. Le gambe, fasciate da un paio di blue jeans, sono incrociate. Il busto è coperto da una felpa bianca, un po’ larga che veste bene sul corpo snello di Hikari. Ai piedi, i suoi amati anfibi neri che le coprono del tutto i polpacci. Questa sera, a differenza delle precedenti, è armata. Addentrarsi all’esterno del villaggio potrebbe risultare pericoloso, perciò è meglio partire prevenuti. Sulla fronte, coperta dal ciuffo di capelli castani, e ben legato il copri fronte riportante il simbolo del villaggio dell’Erba. Guardandosi attorno, nota una chioma bianca che risplende al chiarore lunare. < Ma è Hajime. > direbbe, a voce bassa. E’ proprio lo stesso ragazzo che le ha parlato di quel luogo. Sembrerebbe perso nei suoi pensieri, forse è meglio non disturbarlo. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai | Portaoggetti: 3x Carte Bomba]

01:30 Hajime:
 Guardando questo luogo, quello che ne resta più che altro, come la volta precedente può finire per farsi solamente una domanda. Chissà come doveva essere la vita dei monaci all' interno. Se lo chiede, come se la risposta fosse la soluzione di tutti i problemi della realtà. Anche perchè, più ci pensa, più si va a chiedere cosa possa spingere un uomo a compiere quel cammino, il cammino della fede, che ti porta ad essere un monaco, quindi sia una guida che un punto di riferimento per la gente che ripone in te domande e speranze, considerandoti una persona appunto saggia. Lo si fa per questo motivo? Per trovare le risposte a tutti i dubbi? O lo si fa perchè si trova un obbiettivo più importante della sopravvivenza stessa. O magari è completamente fuori strada. In fondo i monaci ninja erano e sono tutt'ora, almeno i pochi che restano in giro per i villaggi, dei grandi ninja. Quindi è possibile che lo facciano per aumentare le loro capacità, quindi per sopravvivere in maniera ancora migliore. Alla fine, quando si va a porre questa domanda, la soluzione razionale a cui arriva è che non c'è una risposta esatta, o almeno comincia a pensarla così. Quindi non si può far altro che impegnarsi ancora di più per continuare a vivere, nella speranza di rompere questo ciclo di domande. E poi... Fa un piccolo sorriso, guardando la luna accompagnata dalle sue fedeli stelle, che non sembrano abbandonarla mai. A dire il vero accetterebbe la possibile vita da monaco anche semplicemente per restare a fissare il cielo, giorno e notte, senza guardare e preoccuparsi dello scorrere del tempo e degli eventi che lo circondano. In fondo è così grande la differenza tra un monaco ed un eremita? Se ne avesse conosciuto qualcuno di ogni tipo, allora potrebbe dirlo con certezza, ma per ora, non avendone incontrati, in linea teorica non vede una grande differenza. Allargherebbe braccia e gambe, mettendosi su uno spiazzetto di terra abbastanza largo e senza detriti da potersi lasciare cadere all' indietro sul terreno. Quindi farebbe così, continuando a non prestare attenzione a quello che lo circonda. In questo momento sarebbe proprio il bersaglio più facile del mondo, ma non gli interessa. Cadrebbe giù, disteso come una piccola figura di marzapane sul terreno. O almeno dovrebbe sembrare così, una minuscola figura per uno che potrebbe riuscire a vederlo dalla luna. <Oh... Quanto ti invidio... Tu hai sempre le stelle con te... Puoi fidarti... Non ti abbandoneranno mai...> Parla con tono di voce normale e tranquillo, con l'unico problema che... Hem... Sta parlando alla Luna...? La Chanson de Roland?[equip: 2x porta kunai/shuriken | 6xkunai| 6xshuriken a spirale| vambracci| schinieri| guanti ninja]

01:51 Hikari:
 Osserva il ragazzo, il cui pallore risplende alla luce chiara della luna. Non sembra aver sentito ciò che lei ha detto, ma d’altronde, non sono poi così vicini. Lo guarda, dunque, aspettando una sua qualsiasi mossa. Non lo sta spiando o cose del genere, ma semplicemente è incuriosita da quella sua aria persa, col il viso alla mercè della luna. Forse anche lui è in cerca di tranquillità, proprio come lei. Ad un certo punto, eccolo lasciarsi cadere all’indietro. Ma… che gli prende? La giovane cerca di allungare il collo il più possibile per poter avere il ragazzo nel proprio raggio visivo. E’ steso a quattro di spade per terra. Si sarà fatto male? Eppure, la caduta era del tutto voluta. Si alza un po’ titubante Hikari, senza distogliere gli occhi dalla figura distesa del ragazzo, avvicinandosi con passo felpato, lentamente. Più vicina a lui, lo sente parlare, senza distinguere però bene le sue parole. E’ a una distanza tale da poter essere vista dall’altro, completamente assorto e forse anche sicuro di trovarsi da solo. E, nel caso lui voltasse il capo in direzione di lei, la giovane si troverebbe in imbarazzo, come fosse stata colta con le mani nel sacco. < Scusami. > direbbe, agitando appena la mano. < Non volevo disturbare. Ti ho visto cadere, e… > non concluderebbe la frase, non sapendo bene che cosa effettivamente dire. Forse lo ha disturbato, anzi, sicuramente. L’altro potrà facilmente notare che questa volta l’aspetto della ragazza è decisamente più curato dell’ultima volta che si sono incontrati. E’ tornata finalmente in sé. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai | Portaoggetti: 3x Carte Bomba]

02:02 Hajime:
 Un volto conosciuto è quello che si ritrova davanti agli occhi. Non pensava di trovare qualcuno in quel posto, non che conoscesse almeno, non a quest'ora. E soprattutto non pensava di poter incontrare qualcuno che deve prepararsi per una importante sfida, cielo no. Dopo qualche attimo, mentre studia i lineamenti altrui e cerca di capirne le intenzioni, ascoltandone le parole, tornerebbe a concentrarsi sulla luna e le stelle, come se non fosse successo esattamente nulla. Non ha molta voglia di parlare, ne di avere una conversazione "standard ed educata". In fondo non gli interessa quello che pensano gli altri, gli va bene e gli piace essere solo e rimanere così. Quindi, magari sorprendendola andrebbe a commentare con voce lenta, tranquilla e moderata. <Trovo la cosa ingiusta> Ma cosa?! Punterebbe il braccio destro verso il cielo, andando a puntare esattamente con l'indice la luna. <Perchè lei non è mai da sola?> Eh già, le stelle ci son sempre, che tutto il resto voglia o meno. <Possibile che le stelle gli siano tutte amiche?> Già... Perchè è questo che sono in fondo no? Non si lasciano ne si abbandonano mai, devono esserlo per forza quindi. <E se non riesci a vederle per le nuvole... Allora scompaiono tutte...> Non sempre eh, ma in genere con le nuvole ne riesci a vedere sempre meno, fin quando la cappa non è uniforme e non resta più niente da vedere. Tornerebbe a guardare la ragazza, ruotando nuovamente la testa in sua direzione e guardandola dritto negli occhi con i propri blu, con qualche ciuffo bianco che va a cadere oltre il coprifronte sulla sua pelle, coprendone leggermente i lineamenti. <E loro come ci vedono?> Prova anche ad immaginarsi il punto di vista opposto. <Magari solitari... Forse per questo anche noi uomini tendiamo ad esserlo> Bho, questa sera è filosofico il ragazzo. Tanto, alla fine, se lo crede matto, se non gli risponde, se lo trova interessante, se quello che gli pare, a lui non interessa al momento. Alla fine, forse le persone sono un po' come una mosca d'estate. Ti si appoggia addosso e ci interagisci una volta... Poi due... Poi altre volte... Ma alla fine ti stufi e la ignori.[equip: 2x porta kunai/shuriken | 6xkunai| 6xshuriken a spirale| vambracci| schinieri| guanti ninja]

02:15 Hikari:
 L’altro non sembra curarsi delle sue scuse. Da un lato meglio così, magari non è stata così indiscreta come pensava di apparire, ma dall’altro, la cosa un po’ la infastidisce. Ma non è lì per farsi prendere dall’irritazione, tutt’altro. I giorni a venire sono importanti, e non può permettersi di perdere tempo in sciocchezze e discussioni inutili. Non deve permettere a nessuno di rovinare l’equilibrio che finalmente è tornato a stabilirsi in lei. Perciò passa oltre l’ignoranza dell’altro, ascoltando ciò che ha da dire dopo. La solitudine sembra essere una cosa che preme molto il ragazzo. Ricorda la sua reazione esplosiva la prima volta che lo ha incontrato, eppure, qualche giorno prima sembrava contento perché ha detto di aver conosciuto un’amica. Oggi invece sembra piuttosto malinconico e in vena di fare filosofia. Perciò, perché non assecondarlo? Magari potrebbe saltare fuori qualche discorso interessante. < La luna è carica di molto dolore secondo me. > comincerebbe a dire, seguendo lo sguardo dell’altro verso quella minima parte di sfera luminosa che compare timidamente nel cielo che sovrasta il Paese del Fuoco. < Da sempre gli uomini fanno affidamento su di lei nei loro momenti di perdizione. > un po’ come sta facendo lui in questo momento. Tutti si sono rivolti alla luna almeno una volta. Chi per raccontare del loro amore, chi per sfogare il proprio dolore, chi per trovare in lei l’interlocutrice che non ha mai avuto. E questa è sempre lì, in ascolto, pronta a far riflettere e far giungere chiunque le parli alla conclusione che sta cercando. Si siederebbe nuovamente la giovane genin, non troppo vicina all’altro per timore di invadere il suo spazio vitale. Poi, gli occhi diretti verso i suoi, risponderebbe alla sua seconda domanda. < Forse loro neanche ci vedono. > discorsi seri quelli tra i due genin, che sembrano essere avvolti da una velata malinconia di cui nessuno dei due pare consapevole. < Noi le riteniamo fantastiche, ma non credo che la cosa sia reciproca. > [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai | Portaoggetti: 3x Carte Bomba]

02:27 Hajime:
 Mentre l'altra gli risponde, lui la ascolta, molto attentamente, più di quanto non sembri in apparenza. Non è tanto il discorso se gli interessi o meno quello che dice, è l'opportunità di avere un nuovo parere/ punto di vista che non può per niente sottovalutare come cosa. Quindi resta in silenzio. Non sta facendo caso allo scorrere dei secondi, o dei minuti, o delle ore che siano. è in riflessione, non sente neanche lo stomaco che leggermente brontola visto che è vuoto. Sta riflettendo sulle parole altrui, su come collegarle al proprio ragionamento. <è un controsenso...> Alla fine decide. <Ma una delle due cose che hai detto è vera> Continua a guardare il cielo, prendendo anche un lungo sospiro d'aria per poi espiarlo fuori con un profondo "fiu". Si volta nuovamente verso lei, guardandola dritto negli occhi. <Non può essere carica del nostro dolore... Se poi ci ignora... Non gli interesserebbe il primo quindi...> O almeno il ragazzo la vede da questo punto di vista. Infatti, non ascoltandoci o degnandoci d'interesse, allora non si farebbe per niente carico dei nostri problemi. <Ma quello che hai detto è vero... Probabilmente ci ignorano...> Farebbe una smorfia adesso, un misto tra un sorriso e un'ammissione di colpa, con solo un lato della bocca che va ad alzarsi leggermente. <In fondo... Ha già abbastanza amici di cui può fidarsi... Perchè rischiare di trovarne altri che possono non essere buoni?> Ragionamento che, secondo il ragazzo, non farebbe una piega. Dopo tutto, basta un amico da quello che ha sperimentato per provare nuove emozioni, che sono piene di felicità e gioia. Guarda lei quante ne ha lassù! Probabilmente gli bastano e gli avanzano per il resto della loro vita, della vita dell' universo, e di tutto il tempo che può restare fuori. <che cosa stabilisce se un uomo abbia o meno il diritto di uccidere?> andrebbe a chiedere, con lo stesso tono tranquillo, come se non avesse per niente cambiato totalmente argomento e stessero parlando di cosette semplici, tipo partitella a bocce insomma.[equip: 2x porta kunai/shuriken | 6xkunai| 6xshuriken a spirale| vambracci| schinieri| guanti ninja]

02:38 Hikari:
 In effetti, le parole della giovane potrebbero risultare un po’ contraddittorie, non lo nega. Anzi, annuisce all’osservazione dell’altro. Un discorso particolare, e deve ammettere di non aver mai trattato di questi temi con qualcuno. Più volte si è soffermata su pensieri del genere, ma era sempre in un momento di solitudine, più o meno come questo. Solitamente, in compagnia i discorsi sono ben più leggeri. < Forse ci ascoltano solo quando gli fa comodo. > direbbe, quasi parlasse distrattamente, ma in realtà le questioni di cui stanno parlando le interessano parecchio. Smuovono il suo spirito critico, e anche quello più vicino alla natura di essere umano. Le domande che spesso tutti si pongono ma che lasciano passare subito in secondo piano. < Un po’ come facciamo noi, le interpelliamo solamente quando ci serve, no? > un rapporto speculare potrebbe essere quello degli astri e degli esseri umani, gli uni nei confronti degli altri. Lo sguardo della ragazza vaga per quella piccola porzione di firmamento che al momento è possibile vedere ai due giovani che si stanno interpellando su questioni portanti dell’esistenza. La successiva domanda dell’altro un po’ la spiazza, non ha la risposta pronta. < Se stesso, suppongo. > forse gioca un ruolo importante l’istinto di sopravvivenza, ma che di certo non vale per molti casi inerenti all’atto di uccidere. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai | Portaoggetti: 3x Carte Bomba]

02:50 Hajime:
 Il prossimo punto che la ragazza mette in ballo è più che legittimo, tanto che il ragazzo annuirebbe se fosse in una posizione eretta, ma da disteso com'è non può far altro che continuare a fissare davanti a se quel mare infinito di blu scuro riempito da piccoli puntini gialli sparsi un po' casualmente, accompagnato tutto da quella piccola parte di luna che accompagna la scena, come una mamma che osserva quello che succede senza voler dar troppo nell' occhio. Noi esseri umani siamo così piccoli da comportarci così? Assolutamente si. Ed il problema è che non lo facciamo solo con la luna. Magari lo facessimo, sarebbe tutto più facile. <Spero di no> Va a dire dopo qualche attimo di pausa. <Bastiamo già noi come esseri patetici> Perchè, almeno da come la vede lui, comportarsi così visti da fuori deve sembrare una delle cose più patetiche da poter fare. Ma forse, neanche la luna può sfuggire all' essere patetico. Magari non c'è salvezza da questa cosa, magari è proprio questa cosa a caratterizzare tutto quanto. Puoi avere tanti amici, essere solo, ricco, povero, buono o cattivo, ma alla fine una cosa arriverai ad esserla per fornza in qualche momento della tua vita, fino all' apice. Patetico. Che cosa siamo infatti per la morte? Degli esseri patetici, lottiamo, mangiamo, pensiamo di vivere. Che tentativo patetico di scappare. <Non so se lo sai... Ma forse mi hai chiarito un dubbio... Siamo tutti patetici... la nostra stessa vita lo è> Parlando del motivo che uno deve avere per uccidere, o meglio, del diritto che uno deve avere, in parte concorda con lei, anzi quasi totalmente. Sembra più che giusto la sopravvivenza, dopo tutto è quella la fiammella più forte che molto spesso ci salva la vita. Ma sente che no può essere l'unico motivo. Ci deve essere altro. Anzi pensando a quello che ha appena realizzato sul che cosa essere, si volterebbe nuovamente verso di lei, con un mezzo sorriso anche questa volta. <Hai ragione... Ma penso che ci guidi anche il bisogno di far affrontare la realtà agli altri... Possono farci del male nella maniera che vogliono... Ma quando uccidi qualcuno... Lo mandi davanti La Morte... E li si renderà conto di essere patetico molto di più di quello che ha detto... O fatto...> Quindi, non è che giustifichi la vendetta con questo. Semplicemente ritiene che sia la giusta punizione per chi fa male, o quanto meno un male che merita di essere punito gravemente, facendoti rendere conto della tua stessa stupidità.[equip: 2x porta kunai/shuriken | 6xkunai| 6xshuriken a spirale| vambracci| schinieri| guanti ninja]

03:08 Hikari:
 Il discorso va man mano a farsi più una critica nel confronto del genere umano. Sembrerebbe che per Hajime l’intera umanità sia una completa delusione, come la stessa esistenza fosse solo uno spreco di tempo. Ma essendo essa stessa tempo, allora quest’ultimo non avrebbe senso di esistere, no? Tematiche molto profonde quelle affrontate dai due genin di Kusa, che forse non si rendono completamente conto di quello di cui stanno parlando. D’altronde, risposte a domande come quelle poste dal ragazzo sono molto soggettive. < Non credo che la nostra vita sia patetica. > ribatterebbe tranquillamente alla conclusione cui è giunto l’altro in seguito alla risposta precedentemente fornitagli da lei. E’ vero, non tutte le medaglie all’onore sono da attribuire all’essere umano, ma fare di tutta l’erba un fascio è un po’ troppo esagerato. < Secondo me la vita è bellissima, è un dono. > parole un po’ forti quelle di lei, una sognatrice, una romantica. < Anche se noi siamo in balia di lei, non potendo impedire che cose brutte accadano. > una lunga pausa segue queste parole, su cui la stessa genin riflette. La vita può far capitare cose terribili, anche troppo, però nella sua essenza è una cosa perfetta. Insomma, il solo vivere è un miracolo. Evidentemente Hajime la pensa in modo completamente diverso, e questa idea viene rinforzata dalle parole in seguito da lui pronunciate. < Non sono d’accordo su questo punto. E’ inutile far affrontare agli altri la realtà se poi li privi di essa, uccidendoli. > le iridi castane si abbassano sulla mano che si sta spostando tra i ciuffetti d’erba, distrattamente. < Se uccidi una persona, alla fine a questa poco può importare se è patetica o meno. E’ morta. > lapidaria la ragazza sulle ultime parole. Se la vita finisce, finiscono le emozioni, i pensieri, le sensazioni. Finisce tutto, e allora a cosa sarebbe servito sbattere in faccia la realtà negli ultimi istanti di vita? A nulla. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai | Portaoggetti: 3x Carte Bomba]

03:22 Hajime:
 Il bello del poter pensare è proprio questo, che ognuno è libero di farlo a modo proprio. Il bello delle idee quindi è la loro diversità. Il bello di poterne parlare con una persona con la mentalità aperta è che non ti devi preoccupare di esprimerle, fin quando non offendi l'altro almeno. Ma la cosa più bella di tutte, che supera qualunque altra cosa ampliamente, è parlare con qualcuno a cui non interessa niente al momento, nulla di quello che lo circonda. Quindi potresti dire di tutto, tanto non importa, anche perchè alla fine ti ritroveresti a parlare da solo e finiresti per sentirti tu stesso stupido. E così è questo momento. Al giovane genin di Kusa, per quanto importi sentire opinioni altrui, non gli interessano i pareri, ma le idee nel suo stesso essere, perchè possono portarlo a riflessioni come quelle precedenti. Quindi se lei non è d'accordo, se pensa che la vita sia un dono o quello che vuole, allora lo faccia tranquillamente. Poteva anche dirgli che pensa che il mondo sia solo un teatro e noi siamo dei burattini di scimmie giganti invisibili. Lui questa sera ha trovato una risposta, grazie a lei tra l'altro, che gli sembra più che appropriata. Magari lei non voleva portarlo a queste conclusioni, magari se potesse ripensarci non direbbe le stesse cose, ma ormai è andata così, tutti in pace con se stessi quindi. Non le risponde quindi, trovando inutile andare a confutare o constatare dei punti che non capisce del suo ragionamento. Non gli interessa minimamente farlo. Quello che invece lo lascia un po' così, che lo spinge a rispondere, è l'argomento sulla morte. Oh, quanto valgono quegli ultimi attimi. Sicuramente valgono più di tutta la stessa vita. Lui in fondo ha sempre vissuto per sopravvivere, quindi immagina che se stesse per perdere il proprio scopo, stesse per morire, allora anche l'ultimo millesimo di secondo varebbe più di tutta la propria vita, sarebbe l'unica piccola fiamma restante a fargli credere di avere ancora speranza, di poter sopravvivere. <Secondo me... Più è vicina la morte... Più ha valore quello stesso momento...> Inizierebbe a rialzarsi, dandosi delle botte leggere ai ginocchi con le mani come per darsi una ripulita. <Puoi anche essere il Kage più importante della storia... Ma quando la morte ti arriva in faccia... oh... Daresti tutta la tua vita vissuta per far si che quell' istante non sia l'ultimo> E quindi, sicuro di essersi dato una ripulita in maniera decente, tornando totalmente con la propria attenzione sulla ragazza, andrebbe ad aggiungere. <S'è fatto tardi. Se ci sbrighiamo potremmo arrivare a Konoha senza imbatterci in guai o richiami... Forse...> E quindi, dopo un ultimo sguardo ai resti del tempio e alla luna, si incamminerebbe per tornare al villaggio della foglia.[end]

03:34 Hikari:
 Il silenzio dell’altro un po’ la confonde, non capisce se stia prestando del tutto attenzione alle parole che lei sta pronunciando oppure no. Sembra essere stato assente per tutto il tempo, captando giusto i punti focali delle risposte di Hikari. Chissà cosa frulla nella testa di quel ragazzo, e qualunque cosa sia, ora la genin non deve farsene una preoccupazione. < Non credo tu mi abbia capita. > direbbe mentre l’altro si alza, continuando a guardare la propria mano inguantata continuare a muoversi sull’erba. < Ho detto che se una persona viene uccisa, non le importa ciò che è successo prima di morire, perché ormai non c’è più. > un sospiro abbandonerebbe le labbra rosee di lei. < E, come hai detto tu, anche secondo me chiunque con un kunai puntato alla gola desidererebbe con tutto se stesso vivere. > infatti, l’altro sembrerebbe aver frainteso quello che lei voleva dire. La differenza tra le due cose è il sottile filo che separa la vita e la morte. Le suppliche di qualcuno consapevole che la fine è vicina, sono vane se essa decide di accoglierlo tra le proprie braccia, oscure e troppo forti per sfuggirvi. Ma evidentemente o si è fatta un’ora troppo tarda per poter capire, oppure il ragazzo ha semplicemente frainteso le parole di Hikari. Si alza anche lei, precedendo l’altro sulla via di ritorno a Konoha. < Sì, torniamo. > due semplici parole, poi silenzio. Sia per la stanchezza, sia perché non vuole indugiare oltre in quei discorsi. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai | Portaoggetti: 3x Carte Bomba][End.]

Hikari e Hajime si incontrano per caso al Tempio del Fuoco, o meglio, ciò che ne rimane. I due si tuffano in un discorso che rasenta il filosofico, su questioni che toccano da sempre nel profondo l'animo umano, trovandosi in disaccordo su alcuni punti.