- Chi sei, Hisoka Nara?

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18:34 Furaya:
  [•Quartiere Nara ~ Magione•] Dopo esser state ricevute da Ryobe, nel di lui Ufficio all'Ospedale, le due donne si sono dirette verso il Quartiere Nara. Precisamente, dopo averlo attraversato assieme, giacché alla Inuzuka sarebbe precluso l'ingresso senza un adeguato accompagnatore, son salite sino alla Magione. La stessa si presenta come un tempio Kenchō-ji. Si accede alla Magione, tramite il Dojo, il quale ha a una forma rettangolare, con le pareti dipinte di un blu notte. Ad ogni parete, è presente il simbolo del Clan Nara disegnato di bianco. La piccola arena è posta centralmente, circondata da ben quattro colonne, una per ogni angolo. Altre colonne sono invece poste a circa due metri dall’arena centrale, il cui pavimento ha un colore diverso – un bianco spento – rispetto al resto della pavimentazione, la quale è di un bianco perla, affinché l’Ombra possa “vedersi”. S'accede, invece, alla Magione tramite un corridoio posto sulla sinistra e frontale rispetto all’arena del Dojo stesso. Si sale una singola rampa di scale, per poi giungere ad un ennesimo corridoio che costeggia vari uffici e la dimora del sopracitato Capo Clan, lievemente più grande rispetto agli Uffici. Percorrendo questo corridoio, la Nara si sofferma alla prima porta, affiancata da una grande finestra sulla parete adibita a Mausoleo. < Benvenuta nel mio Ufficio. > Lo apre tramite una piccola chiave, che ripone subito all'interno di un Fuda che porta sempre con sé. Ha indosso gli stessi abiti che aveva in Ospedale, con le due Katane poste nella fascia rossa in vita, sulla sinistra. Tasca Porta Oggetti sul gluteo destrorso e una Tasca Porta Kunai e Shuriken attorno alla coscia. Entrambe son piene d'armi e oggetti vari, solitamente utilizzabili in smoderatori contesti. Chiude la porta dietro le proprie schiene, una volta entrate. < Accomodati dove vuoi. > La stanza si presenta non troppo scura, sicché illuminata. Di fianco alla porta da cui sono entrate, v'è la finestra dov'è possibile vedere i Busti dei Vari Capi Clan del passato. Al centro, vi è anche una scrivania nera e lucida, con scartoffie varie al di sopra, foto che ritraggono lei con il suo Ex Marito e altre persone passate, sconosciute sicuramente alla giovane Inuzuka. Sulla parete di destra, invece, degli archivi pieni, teoricamente. Quadri son appesi alle pareti. < Allora.. Iniziamo a cercare? Cosa pensi a proposito? E.. > Sbatte le palpebre. < ..vuoi qualcosa? Non farti nessun problema. > Afferma, lasciandola poi parlare. [Chakra ON]

18:47 Nahira:
  [Magione] E' ancora scossa da quanto ha appreso durante la visita all'Ospedale. Il nome di quel suo fantomatico padre biologico le ronza in testa quasi come se un insetto avesse deciso di stabilirsi nelle sue orecchie o meglio, nella sua testa. Tuttavia segue di buon grado Furaya facendosi guidare all'interno della Magione con la speranza che almeno lei sappia aiutarla nuovamente. Nonostante il suo stato di totale confusione resta estasiata dalla presenza di ogni sorta di dettaglio all'interno di quell'edificio che ha l'onore di attraversare. Chi all'esterno di quel Clan può dire di averlo fatto? Le iridi scorrono veloci nei dintorni così come quelle dell'animale al suo seguito senza però dire ancora nulla mentre i passi seguono silenti la jonin all'interno dei vari corridoi fino ad arrivare nei pressi di quello che sembra essere il suo ufficio. Cogliendo l'invito si accomoda anche lei all'interno della stanza osservandosi intorno con pura curiosità verso ogni cosa presente per poi sostare nuovamente lo sguardo sul viso della amica. <E'...e' una situazione strana non trovi...? Anche se comunque c'era da aspettarselo dato quello che aveva detto Il Senjuu.> commenta infine estraniando i suoi pensieri riguardanti il vero padre e le bugie dell'altro che a quanto pare non sono una mera coincidenza. Gli occhi sono fissi sull'altra mentre la canide, sentiti i pensieri della sua umana, andrebbe a spingere delicatamente con il muso una delle sue ginocchia. Un tacito "stai tranquilla" nella loro lingua che richiama l'attenzione della Inuzuka che porta una mano sul capo di Skoll per donarle una carezza spontanea. <Non conosco Hisoka Nara, non capisco chi sia nè perchè mia madre abbia potuto nascondermi una cosa del genere o anche solo ometterla.> A quanto pare carta canta e la Inuzuka sembra parecchio scossa mentre abbassa il capo conscia che l'altra la stia osservando. [equip : guanti / schinieri / vambracci // portakunai fianco destro : 3xkunai - 3xshuriken // portaoggetti fianco sinistro: 3xbombacarta -3xbombaluce- 3xfumogeni - trasmettitore- x3filo di nylon - x3fuuda - tonico coagulante x3 -tonico recupera chakra x3 - veleno allucinogeno cosparso sulle armi//]

19:16 Furaya:
  [•Quartiere Nara ~ Magione•] Presta attenzione alle parole pronunciate da Nahira, la quale è sicuramente quella più scossa tra le due. < Posso comprenderti, Nahira. > Spiega, siedendosi dal di lei lato della scrivania. < Ti ho mai raccontato la storia di mio padre? > E' un modo come un altro per la Nara di aprirsi nei confronti di Nahira, nonché di far sì che la stessa si riprenda e che si tranquillizzi. E' assolutamente normale una reazione simile, giacché non è qualcosa di tutti i giorni scoprire che il padre che hai affianco NON è tuo padre, bensì uno sconosciuto e che, non solo lui, bensì anche la madre le ha mentito per tutta la sua vita. Non può che biasimarla, cercare di capirla, ma altresì farla star bene. S'è promessa, non solo a se stessa bensì anche alla ragazza, che si prenderà cura di lei. Sono amiche, certo, ma la Nara ha anche annunciato che sarà la sua Sensei. < Dici? > Riferendosi alla faccenda del Senjuu, aggrottando le sopracciglia. La dritta s'alza, avvicinandosi ai tiretti dell'archivio. Da quivi, prenderebbe alcuni fascicoli, nel tentativo di cercare il nome di Hisoka Nara. < Ci sarà sicuramente un motivo dietro, Nahi. Non disperare. Ora, calmati, respira. Anche Skoll è preoccupata per te, non dovresti farla stare in pensiero. > Le sorride, abbassando lo sguardo sulla cucciola che lei accarezza. < Mettiamoci all'opera, che dici? Se vuoi, puoi venire di qua. > Dal di lei lato, senza che debba sporgersi eccessivamente sulla scrivania. < Se vuoi, comunque, possiamo tornarci un altro giorno. > Aggrotta le sopracciglia, poiché anche lei, per quanto non voglia darlo eccessivamente a vedere, è preoccupata per la ragazzina. [Chakra ON]

00:32 Nahira:
  [magione] Lo sguardo dapprima basso viene alzato trovando conforto nelle premure dell'altra che nel frattempo prende posto al suo lato della scrivania iniziando a parlare. Un modo forse con cui tenterebbe di tirare su di morale la albina scossa dagli avvenimenti accaduti quello stesso pomeriggio. <No, non mi hai mai raccontato di tuo padre... ma puoi farlo se desideri.> risponde sorpresa e a tratti pensierosa. Non comprende cosa voglia dirle, ma una certa curiosità la assale allontanando seppur di poco quella confusione o meglio l'effetto di quel caos che ha avuto nella sua testa con la comparsa di quel nuovo nome. Le iridi cerulee seguono i movimenti della ragazza alla ricerca di qualcosa nell'archivio che ha poco distante mentre preleva alcuni fascicoli. Che stia cercando chi è realmente Hisoka Nara? Nahira inizia a domandarsi che tipo sia, quale sia la ragione di tali menzogne e che relazione abbia con lo stesso Ryuu Senjuu. Abbassa gli occhi solo nel momento stesso in cui Furaya le fa notare la preoccupazione di Skoll nei suoi confronti e non può che abbozzare un sorriso ad entrambe di fronte a tanta premura nei suoi confronti. Quindi si fa forza e tenta di rimanere lucida. <Si, penso che sia una buona cosa. Ma sei sicura che ci sia qualche informazione da queste parti?> Le domanda curiosa tentando di accostarsi all'altra per quella ricerca. Nel sentire le parole seguenti la Inuzuka scuote vivamente il capo notando la preoccupazione dell'altra. Ormai può dire di conoscerla abbastanza per comprendere alcuni dettagli della sua persona. <No, vorrei restare. Apprezzo davvero quello che stai facendo per me e non solo perchè mi stai dando una mano con questa faccenda.> E con ciò tenterebbe di farle capire la sua importanza non solo per le situazioni che si sono trovate ad affrontare assieme ma anche per il fatto che ha dimostrato di prendersi sempre cura di lei, ora più che mai. Probabilmente sarebbe sola in quell'istante se Furaya non fosse accanto a lei. Sorriderebbe all'altra tentando di farle capire che non vuole andarsene da quel luogo a cui non appartiene, ma che la accoglie con una strana familiarità. Si sente a casa, forse anche grazie alla presenza di lei. [equip : guanti / schinieri / vambracci // portakunai fianco destro : 3xkunai - 3xshuriken // portaoggetti fianco sinistro: 3xbombacarta -3xbombaluce- 3xfumogeni - trasmettitore- x3filo di nylon - x3fuuda - tonico coagulante x3 -tonico recupera chakra x3 - veleno allucinogeno cosparso sulle armi//]

01:04 Furaya:
  [•Quartiere Nara ~ Magione•] Prende un profondo respiro, socchiudendo le iridi. Il discorso lo ha iniziato lei, forse per tranquillizzare maggiormente Nahira. < Mio padre è-- Anzi, è meglio dire ERA.. > Si corregge da sola. < ..il Leggendario Mukenin che, tre anni e mezzo fa circa, ha cercato di destabilizzare l'ordine dell'Alleanza delle Cinque Terre Ninja e che ha cercato di uccidere me, sua Figlia, e Hitomu Kibou, l'attuale Nono Hokage. > Che bella presentazione. < Nonché Capo Clan dei Nara prima di me. > Ultima, poggiando le mani e gli avambracci a ridosso della superficie lignea del tavolo, osservando Nahira. < Se tu mi avessi chiesto di parlare di mio padre qualche mese fa, mi sarei messa in quell'angolino.. > Fissandone uno, a destra della stanza. < ..e avrei pianto. Il suo nome non riuscivo a sopportarlo; non appena lo sentivo, finivo nel panico. A volte, mi succede ancora. E' ancora il mio punto debole, quel pezzo della catena della mia vita che fa arrugginire il resto della stessa. > Sospira, chiudendo le palpebre e concentrandosi. Il cuore resta stranamente calmo. E' già un enorme passo in avanti. < E' scomparso dalla mia vita quando avevo otto anni. Sfidò l'Ottavo Hokage, Kuugo Gaito, sperando nella vittoria contro quest'ultimo per far sì che né io né mia madre diventassimo incubatrici per dei Demoni. Mia madre, devi sapere, era una Uzumaki che, per antonomasia, erano conosciuti per la loro capacità molto elevata di possedere Chakra e controllarlo. Io non avevo ancora risvegliato l'Innata Nara, quindi si pensava fossi un'ottima candidata. Fortunatamente, non è stato così. > Racconta, lemme, risalendo a tutta la sua storia. Non l'ha mai raccontata forse per intero a nessuno ed è la prima volta che si sta aprendo con la Inuzuka, finalmente oseremmo anche dire. E' un simbolo per indicare, forse, che non vuole avere nessun segreto con la ragazza, ora che sta entrando nella di lei vita e nel di lei nucleo familiare per conoscere tutto ciò. < Ad ogni modo, si disse che venne sconfitto e ucciso da Kuugo, definito già allora come Traditore perché cercò di uccidere l'Hokage. Mia madre ed io rimanemmo sole, cacciate da qui perché imparentate con un Traditore d'alto rango. > Basti pensare che fosse Capo Clan, ovviamente. < Mia madre, invece, morì qualche anno dopo. Si era ammalata. > Storce le labbra, contrariata da quest'ultima frase, arricciando il naso e alzando gli occhi al soffitto, prima di riportarli sulla ragazza. Un gesto che può essere facilmente notato e capito, probabilmente. < Passai quegli anni, praticamente da sola, finché qualcuno non venne a prendermi. Mi condusse con lui, mi istruì per diventare un ottimo Ninja, nascondendo e seppellendo sotto una maschera di cera.. > Metaforicamente parlando. < ..ogni mia emozione e sentimento, poiché inutili per un qualsiasi Ninja. Ma io ti dico NO. > S'impone, seria, austera come raramente è stata nei confronti della Inuzuka, per quanto non ce l'abbia con lei e non potrebbe MAI avercela con la ragazza. < NON nascondere mai i tuoi sentimenti, te stessa o qualsiasi cosa ti si accomuni. Resta ciò che sei, perché è proprio ciò che sei che fa di te Nahira Inuzuka. > Un tiepido sorrisetto compare sul di lei visetto candido, prima di scemare e proseguire nel raccontare. < Quell'uomo, secondo te, chi era? > Quello che la prese con sé dopo la morte della madre, considerando che Ryota stesso era morto da anni. < E secondo te, mio padre agì coerentemente con se stesso? Fu un atto d'amore quello d'andare contro l'Hokage per il bene di sua figlia e sua moglie? > Chiede verso Nahira, volendone conoscere il pensiero fino a questo momento. < In questi Archivi, sono presenti tutti i nomi di coloro i quali fanno parte del Clan Nara. Sia chi ha risvegliato l'Innata, sia chi non è ancora in grado di farlo. Inoltre, sono riportati anche parenti acquisiti. Se un Nara sposa, che so, una Inuzuka.. > Un po' come nel caso di Nahira. < ..noi dovremmo saperlo, altrimenti non potrebbe accedere al Quartiere. Sono io che decido chi e quando la gente esterna al Clan può entrare qui. > Spiega, sbattendo le palpebre. < E dopo le ultime guerre sono intransigente. > Ultima, osservandola seria. < Prova a cercare anche tu. Sai che mi fido di te.. > La conosce anche come "Fenrir". < ..quindi, tutto ciò che leggerai qui oggi, resterà qui e non andrà oltre. > Ne cerca il compromesso, il consenso, prima di porgergli i primi fascicoli coi nomi. < Sono felice che tu sia qui e che io possa aiutarti, davvero. > Aggiunge, sorridendo. [Chakra ON]

01:47 Nahira:
  [magione] E quella proposta quasi accennata di raccontare del padre diventa quindi realtà dal momento che Furaya inizia a parlare riempiendo il silenzio andatosi a creare in quella stanza. Il sorriso si distende su quel volto teso che preannuncia un grande sforzo, emozioni miste percepite facilmente sia dalla Inuzuka che da Skoll ancora seduta accanto alla padrona. Le iridi cerulee della ragazza sono puntate verso Furaya che si appresta a parlare di se come mai non aveva mai fatto. La storia di quel padre decantato ed odiato da molti viene delineata poco a poco dando modo a Nahira di farsi una idea precisa del vissuto della sua amica, di ogni istante significativo. Ogni singola parola sembra rievocare cicatrici lontane, qualcosa che per l'altra è motivo di pensieri, qualcosa che forse data la portata nemmeno riuscirebbe a farla dormire la notte. La Inuzuka non accenna parole, ma si limita a starle accanto focalizzando l'intera attenzione disponibile su di lei e su quel racconto che ha l'onore di sentire per la prima volta sebbene non sappia che lei sia una dei pochi a poterla sentire. Forse potrà intuirlo dal modo in cui viene narrata, dai gesti dell'altra e da quel viso raccolto in una espressione tesa, talvolta corrucciata. Le offre la possibilità di avvicinarsi alla sua persona, alla sua anima. Avverte i suoi dubbi ed i suoi traumi nel sentirla parlare in quel modo, sentendosi dare quel consiglio così personale seppur con tono secco. Probabilmente non vuole che lei sbagli, che lei si perda una parte di se stessa grazie al ricordo di questo fantomatico padre scoperto solo oggi. Nahira continua a guardare la Nara arricciando un lieve sorriso. Si può dire che molti non riescano a percepire le emozioni altrui, ma non è questo il caso della Inuzuka. Sarà forse una sorta di vicinanza, sarà che la albina ha una sorta di empatia nei confronti della sua amica. Sta di fatto che la osserva e se per tutto il tempo è rimasta in silenzio ora tenta di rassicurarla. L'arto superiore destro andrebbe ad allungarsi ed il palmo della mano tenterebbe di stabilire un contatto proprio sulla spalla della kunoichi. Un contatto sincero che proverebbe a stabilire quasi timidamente superando ogni incertezza di sorta. Quello che conta in questo momento è ben altro. <Tu non sei tuo padre. Tu sei Furaya Nara.> le sussurra Nahira guardandola negli occhi con estrema sicurezza, quella che le era mancata fino a poco prima e che è tornata poco a poco ispirata proprio dalla Consigliera. <Non sono le SUE azioni a renderti chi sei. Non è lui a decidere come devi vivere il tuo futuro.> esplica tranquilla tentando di raggiungerla notando la fragilità ma nel contempo la forza vibrarle nell'animo. Avverte una costante paura dentro di lei, una macchia tersa che la ingabbia giorno e notte e che tenta di combattere nonostante sia difficile. <Sei tu che puoi fare quello che desideri ed essere chi sei veramente.> la sprona proprio come l'altra ha fatto poco prima continuando a sorridere. Un sorriso sincero e genuino che caratterizza l'espressione solare. <E non sei sola.> puntualizza quasi con espressione buffa annuendo lievemente. <Può non essere abbastanza ma per il momento ci sono io sul tuo sentiero.> aggiunge lei tentando di non sentirsi imbarazzata per quanto detto mentre le guance iniziano a diventare rosee all'altezza dei tatuaggi Inuzuka. <Un legame è un reciproco accompagnarsi pur avendo sguardi altrove. Basta che si incontrino da qualche parte.> commenta lei per poi sospirare lievemente tornando nel silenzio. Quel silenzio ovattato di suspance che per forza di cose viene eliminato con la seguente presa visione della parte burocratica relativa al clan. <Quindi...posso provare a cercare?> tenta di cambiare discorso nel caso l'altra fosse rimasta sulle sue. Tenta di sembrare meno timida del dovuto, meno impacciata. La verità è che si sente bene ad aver buttato fuori a sua volta alcune cose. Si stanno aiutando a vicenda. [equip : guanti / schinieri / vambracci // portakunai fianco destro : 3xkunai - 3xshuriken // portaoggetti fianco sinistro: 3xbombacarta -3xbombaluce- 3xfumogeni - trasmettitore- x3filo di nylon - x3fuuda - tonico coagulante x3 -tonico recupera chakra x3 - veleno allucinogeno cosparso sulle armi//]

02:08 Furaya:
  [•Quartiere Nara ~ Magione•] Volge l'attenzione a Nahira, la quale prende conseguenzialmente la parola dopo la Nara, affinché possa rispondere a quelle domande - ipoteticamente retoriche - della Consigliera stessa. < ... > La prima frase ch'ella pronuncia riempie il cuore della Nara d'un orgoglio smisurato. Si sente in pace con se stessa, adesso. Non è la prima, certo, ad averle detto che lei NON è suo padre, tuttavia son comunque poche quelle che hanno avuto il coraggio di dirglielo. C'è chi, probabilmente, rivede quegli occhi azzurri come quelli omicida di Ryota e non è totalmente sbagliato, perché la Consigliera e suo padre hanno in comune proprio quelli. Le labbra si piegano in un mezzo sorrisetto, sospirando con tranquillità, come se finalmente potesse prendersi quel suo attimo di pace che non ha mai avuto, ma che da tempo cercava di raggiungere e afferrare, farlo suo. < Lo so, questo lo so, Nahi. > Aggiunge, annuendo col capo un paio di volte, come a voler sembrare maggiormente sicura. < Ora, sono libera. Adesso, finalmente, posso fare quel che voglio. > Espira, proseguendo, però, nel racconto. < Ma non ti ho raccontato tutto. > Alza la dritta, col palmo aperto, un segno di "Stop", poiché evidentemente avrà bisogno della compassione della Inuzuka più avanti nella storia. < Se non t'interessa, interrompimi. So che può sembrare lungo, noioso e non ho voglia di darti fastidio. Ma tu mi hai rivelato segreti di me, io non ti ho mai parlato di me o della mia famiglia. Esternamente, tutti sanno soltanto che sono figlia di Ryota Nara, nient'altro. > Scrolla le spalle. < Ad ogni modo.. > Qualora la Inuzuka abbia taciuto e non l'abbia bloccata. < ..quell'uomo che mi prese in custodia era Ryota, il quale stava già creando il suo Esercito e voleva che io fossi pronta. O contro di lui o con lui. Evidentemente, non facevo al caso suo. > Troppo buona, troppo ingenua. < Avevo risvegliato la sua Innata.. > La Kagemane. < ..quindi, non potevo più essere un contenitore. Per me, aveva in mente tutt'altro. > Recita, lenta, con gli avambracci posati sulla superficie lignea. < Pochi mesi prima della Guerra, mi rapì uno sconosciuto e mi portò in una caverna. Io non sapevo ancora che l'uomo che mi trasse in salvo quando fui orfana era in realtà mio padre. Fino al momento del rapimento, io consideravo mio padre morto in battaglia contro l'Hokage. > Contro Kuugo, come specificato. Sente la mano di Nahira sulla spalla e, oggi più che mai, è felice d'averla al fianco. Un'amica, un'Allieva, un pezzettino di cuore e d'affetto. < Nella caverna, si rivelò per chi era in realtà. Mi incatenò.. > E qui, digrigna i denti, la voce diventa più roca e irata, stringendo le dita d'entrambe le mani tra di loro, fin quasi a sbiancare le nocche. < ..mi frustò.. mi torturò.. > Racconta, inspirando profondamente, nel tentativo di restare calma. < Il padre che avevo tanto amato, che io vedevo come un Eroe perché si prodigò per me, per la mia vita, per la mia salvaguardia.. > Alza di poco il tono. < ..era in realtà il peggior mostro di ogni bambino. > Esprime il proprio odio tramite il tono, concitato e irato. < Mi iniettò una fiala di Sangue appartenente alla Mizukage Mei Terumi, detentrice dell'Innata denominata Arte della Fusione. E' specifica di Kiri, oltre il mare. > Spiega, senza distogliere lo sguardo dal buio che ora la circonda, ad occhi chiusi. Le spalle si irrigidiscono appena. Freme, adrenalina in circolo. < Mi usò come un esperimento. Il suo intento era quello di capire se il Sangue e il Potere della Mizukage si potessero unire al mio stesso Sangue e alla mia Innata, per coesistere. > Sbuffa, infastidita dal ricordo. < Si legò a me, tutt'ora io sono in grado d'utilizzare, ma non di gestire completamente, l'Arte della Fusione. > Che forse Nahira neppure conosce. < Fatto ciò, anche lui fece la stessa cosa, per quanto fosse in grado d'usarlo meglio di me. Infine, prima di uccidermi - o tentare di farlo -, mi ha posto un marchio dietro la schiena, a fuoco, il quale mi etichetta ancora come sua proprietà. > Stringe le scapole, laddove il bruciore, delle volte, finto, incede sulla pelle diafana della Consigliera. Riapre le palpebre, austera come mai prima d'ora, con sguardo di bracia e rivolto verso l'ingresso del suo Ufficio. Fiammeggianti iridi, contornate dall'azzurro del mare terso. Piccoli sprazzi d'un passato lontano e frastagliato di cicatrici. < Mi salvarono, certo, ma questo non bastò. Mio padre era tornato, NON era mai morto, bensì si era alleato con l'Ottavo Hokage per la conquista di Konoha su ogni fronte e della stessa Alleanza Ninja. Kuugo, frattempo, era stato imprigionato nella Prigione dell'attuale Hasukage, ma venne salvato da Ryota stesso e fuggirono assieme. > Come due piccioncini, dai. < Da qui, iniziò la lenta discesa. > Riabbassa le mani con un sospiro, iniziando a cercare, man mano, tutti i fascicoli. Li sfoglia lentamente, poiché ordinati per data. Alcuni non sono neanche scritti da lei, quindi potrebbe trovarne qualcuno di Ryota. < Certo che sì. Ti ho detto che mi fido di te, quindi cerca pure e non farti nessun problema al riguardo. > Poco più seria, ma al contempo pacata, mentre anch'ella si rimette a cercare e sfogliare. [Chakra ON]

01:21 Nahira:
 Sembra che le parole appena dette all'amica non siano una novità e che infatti l'altra sappia, pur nella sua fragilità, badare a se stessa sebbene sembra compiacersi del gesto della albina. Poche parole sincere che di certo avranno pure un peso nonostante forse siano molti, ipoteticamente, ad averle pronunciate prima di lei. Del resto Nahira non si reputa speciale, semmai potrà acquisire questo valore con il tempo e solamente da pochi. Le iridi cerulee sono fisse sulla ragazza che annuisce con quel suo sorriso confermando di sentirsi meglio ed in cuor suo la genin lo spera mentre si sofferma su quei gesti leggeri, parole che fanno ben sperare nonostante l'altra la fermi sul nascere mentre cerca di rassicurarla a modo suo. inclina un sopracciglio nel notare quel tacito segno di fermarsi con le sue parole. Sembra che Furaya si senta in dovere di raccontarle tutta la storia e non solo il principio e la albina, dopo aver constatato la volontà dell'altra di proseguire, resta zitta senza aggiungere altro se non un gesto di tacito assenso con il capo sebbene voglia dirle che non è tenuta a raccontarle tutto di se solo perchè lei lo ha fatto. E' contenta nonostante la situazione complicata con quelle bugie ed un padre non padre. Anzi, forse dovrebbe proprio ringraziare anche quel padre biologico di cui non conosceva l'esistenza per averla fatta avvicinare inconsapevolmente ed in qualche modo alla jonin che le sta mostrando la sua storia, i suoi pensieri. Le mostra un pezzetto di anima. Gli amici si scoprono nel momento del bisogno no? Ed è questo che sta pensando ora Nahira mentre segue per filo e per segno ogni dettaglio di quel racconto complicato provvisto di nomi, dettagli inquietanti e pensieri della diretta interessata. Si ritrova a rabbrividire nel pensare ad un padre del genere possa fare qualcosa di simile ad una figlia ed è mortificata nel conoscere le cicatrici del passato della amica che le sta di fronte e che non si fa remore di esporre ogni cosa non trattenendo a tratti le sue emozioni. Più che comprensibile del resto! La mano sulla spalla dell'altra tenta di rassicurarla provando, se fosse possibile, a donarle una carezza leggera per poi scostarsi così come si è appoggiata. Sono infine le parole sincere della Inuzuka a tentare di raggiungere la Nara che sospira lieve iniziando a mettersi al lavoro. Può solo immaginare quanto sia scossa in questo istante. <E' - E' strano poter sentire queste cose da una voce diversa o da letture diverse che non siano libri.> comincia la sua risposta con tono un poco titubante. Ha paura di avere poco tatto nei suoi confronti, paura che qualsiasi cosa possa dire sia superflua, inutile di fronte al calibro del racconto appena ascoltato. Le iridi però sono ancora fisse sulla ragazza mentre il viso allarga un sorriso. Uno di quelli che distendono l'espressione concentrata e stupita. <Sono onorata del fatto che tu abbia avuto voglia di parlarmene.> E lo è davvero. Anche Skoll sembra comprendere tale importanza mentre alza il muso per poter lanciare una occhiata alla jonin. <Ti devi fidare davvero molto per confidarmi queste cose.> commenta lei sorridente prendendosi il tempo per fare quella riflessione. Ed infine abbassa lo sguardo mantenendo quel sorriso che poco a poco va a sfumarsi quando le iridi puntano i fogli davanti a se ricordando il vero compito che devono svolgere quella serata. <Spero che anche questo Hisoka Nara non sia della stessa pasta..> mormora lei provando ad abbassare gli occhi verso uno dei fascicoli che ha davanti a se iniziando una lenta ricerca. [equip : guanti / schinieri / vambracci // portakunai fianco destro : 3xkunai - 3xshuriken // portaoggetti fianco sinistro: 3xbombacarta -3xbombaluce- 3xfumogeni - trasmettitore- x3filo di nylon - x3fuuda - tonico coagulante x3 -tonico recupera chakra x3 - veleno allucinogeno cosparso sulle armi//]

01:39 Furaya:
 Sente la mano di Nahira sulla propria spalla. Non può fare a meno di ringraziarla soltanto per il fatto che lei sia lì. Ma la di lei storia non è finita, vorrebbe che l'altra esplicasse, dicesse qualcosa, tuttavia va bene anche così. E' perfetto anche il semplice fatto che la giovane stia ascoltando quella storia infausta che ha colpito, descritto, vissuto la Jonin. < La sua sete di Potere si riversò sul Villaggio. > Riprende, racconta, abbassa lo sguardo sulle scartoffie, cercando ancora il nome di Hisoka Nara tra quelli ivi riportati. Vuol capire perché non sia emerso prima, se si trovi ancora a Konoha, nel Quartiere Nara. Vuol sapere tutto su quell'uomo, presunto padre di Nahira. Ciò vorrebbe poter dire tante cose, ma specialmente per la Inuzuka è qualcosa di vitale importanza. < Il suo Esercito riuscì a penetrare all'interno dei Villaggi, distrusse il Monte dei Volti quasi per metà. > Rimembra, sfogliando e prendendo altri ed ulteriori fascicoli. Nonostante parli, riesce a fare due cose contemporaneamente, quindi non si cruccia di questo problema. < Io non ero in grado di fermarlo. Distrusse anche questa Magione. Precedentemente, v'era un Tempio di modeste dimensioni, che noi Nara utilizzavamo per pregare, allenarci e riunirci. Per tentare di fermarlo, imbastimmo una trappola, col risultato che soltanto il Tempio subì danni, senza scalfire minimamente Ryota. Lui, nel frattempo, gioiva nel venirmi a trovare, di tanto in tanto. Se ero da sola, cercava in ogni modo di afferrarmi, di strangolarmi, di parlarmi. > Sussurra le ultime parole, aggrottando le sopracciglia. < Diceva che non ero abbastanza forte, che ero ingenua. Non sarei mai riuscita a fermare la sua potenza, poiché nettamente inferiore. Per quanto gli ripetessi che non fosse vero, alla fine, dovetti ammettere il contrario. Dovetti chiedere aiuto al Villaggio intero, ai migliori Ninja per fermare mio padre. Ne andava del mio Clan, di Konoha, di tutta l'Alleanza. > Ne andava principalmente della vita della Consigliera, ma di questo la giovane non sembra volerne tenere conto. Arriva in un secondo momento, evidentemente, ma questo dovrebe essere risaputo da chi conosce la Nara. < Nella battaglia finale, ci scontrammo io e Hitomu.. > L'Hokage. < ..contro la sua Furia. Mentre mi ripeteva quanto non fossi in grado d'affrontarlo, cedeva sotto i colpi dell'Hokage. > Si stringe nelle spalle, spostando un fascicolo. < Qui niente, da te? > Interrompe il racconto, senza guardarla direttamente. Recupera un altro blocco, riprendendo a sfogliare e a leggere. < Alla fine, mi concessero ciò che mi avevano promesso: dargli il colpo di grazia. Era davanti a me, ferito a morte, con le lacrime agli occhi. Mi guardò.. > Mordicchia il labbro, lieve, leggendo ancora. < ..mi disse che, ora, in quel momento, era fiero di me. Era riuscito a farmi diventare esattamente quella che lui voleva che fossi: forte, combattiva, orgogliosa e inarrestabile. > Sospira, sfogliando, lenta. < E fu lì, che la mia Katana lo trafisse. > Alza, però, di scatto, lo sguardo verso Nahira quando quest'ultima le comunica che spera che Hisoka non sia della stessa pasta. < Non dire una cosa del genere neanche per scherzo.. > Basta Mukenin megalomani. [Chakra ON]

02:02 Nahira:
 Inizia a scorrere gli occhi sul fascicolo che ha davanti e per quanto si sforzi riesce a scrutare lentamente le pagine che di volta in volta osserva e legge con ostentata attenzione tentando di capire meglio nello stesso istante il racconto dell'altra che riempie il suo animo di dettagli e ricordi. Di tanto in tanto le iridi cerulee vanno ad alzarsi per fissare l'amica quasi a voler percepire di più su quello che sta dicendo, quasi a voler cogliere ogni sorta di minuscola espressività nascosta. Sebbene infatti lei si stia sforzando di fare due cose assieme e la concentrazione cada molto di più su ciò che le sta dicendo Furaya, questa non sembra rallentare il suo intenso lavoro di lettura. E' sicura, concentrata. Non spreca fiato inutilmente nè trattiene in se le emozioni lasciando facilmente intendere alla Inuzuka qualche tacito pensiero e sentimento. Le parole continuano a riempire il silenzio di quel luogo. Nahira non ferma di certo quel lento raccontare e nel sentire la domanda si limita a scuotere il capo sbuffando lievememte. <Nulla di particolarmente eclatante.> si ritrova a rispondere leggermente scoraggiata da quelle parole, troppi simboli . Di questo passo chissà quanto ci metteranno a scovare qualcosa di interessante? Tuttavia tra una occhiata e l'altra la storia procede così come le letture dei fascicoli. Sembra quasi un deja-vu della giornata passata agli archivi. Infine sentendo nominare Hitomu non può che fermarsi ed alzare il capo sbattendo un paio di volte le palpebre, perplessa. <La famosa battaglia..> come tutti gli altri ne ha sentito parlare, ma farsela raccontare da chi ha vissuto tali momenti è tutta un'altra questione. Poi si sa che la verità tende a cambiare leggermente durante il corso dei tempi, ne hanno dette di cose a Konoha. E' contenta che l'altra si stia confidando con lei e che sia al suo fianco in quel momento. Sorride, senza pensarci. I pensieri poi vertono su quel padre snaturato. <Ci sono altri modi per crescere un figlio forte, combattivo, orgoglioso e inarrestabile.> borbotta Nahira lasciandosi scappare una smorfia su quel viso generalmente solare. Non può sopportare che sia successo tutto questo, soprattutto alla ragazza che le sta di fronte. Al suo legame. <Non è vero che chi conosce solo dolore poi è in grado solamente di portarlo. Con tutto il male che hai ricevuto tu hai una luce che risplende per Konoha e per tutti i suoi abitanti> riflette e poi comunica mentre gli occhi sono tornati fissi sul viso dell'altra. Una considerazione che avrebbe potuto tenere per se ma che è uscita sincera e senza paura verso colei che si è espressa fino al punto di raccontarle qualcosa di se. [equip : guanti / schinieri / vambracci // portakunai fianco destro : 3xkunai - 3xshuriken // portaoggetti fianco sinistro: 3xbombacarta -3xbombaluce- 3xfumogeni - trasmettitore- x3filo di nylon - x3fuuda - tonico coagulante x3 -tonico recupera chakra x3 - veleno allucinogeno cosparso sulle armi//]

02:12 Furaya:
 < Io volevo bene a Ryota. > Sfoglia, sfoglia e sfoglia. Ancora niente di interessante tra quei vecchi fascicoli e scartoffie marcescenti. < Avrei voluto imprigionarlo, ma sarebbe stato presto libero. Era un uomo molto intelligente, astuto come una Volpe. La Morte era l'unico carcere che avrebbe potuto contenerlo. Ora, Konoha vive libera, senza nessun oppressore. Anche Kuugo Gaito è passato a miglior vita e non posso che esserne felice. > C'è da dire che la Nara odiava in modo particolare Gaito, il quale nei di lei confronti aveva sempre avuto da ridire. < Dài, continua a cercare. Vedrai che qualcosa verrà fuori se ci impegniamo. > La esorta, mutando in parte il proprio tono, così da sembrare maggiormente convinta anch'essa. < Certo che sì. > Riferendosi al fatto ch'esistono altri modi per crescere un figlio in quella specifica maniera. < Sarebbe potuto restare al fianco di mia madre, anziché avvelenarla ed ucciderla. Avrebbe potuto affiancarmi nella mia crescita e farmi capire come dovevano funzionare le cose. Avrebbe anche potuto smettere quella ricerca insensata di Potere che l'ha condotto alla rovina. > Un po' come ha portato alla rovina Kurako Senjuu. Si stringe nelle spalle, poiché l'argomento capitombola alla fine. < Grazie per avermi permesso d'aprirmi. Mi sento.. Come se avessi un peso in meno sullo stomaco. > Comunica, sbattendo le palpebre con un che di sorpreso. L'ultima affermazione della Inuzuka fa sì che sul volto della Nara compaia un sorriso da orecchio ad orecchio. < Non saprei veramente come fare senza di te! > Ed è sincera, perché nessuno mai le aveva detto qualcosa del genere. Adora il di lei modo di esprimersi, quasi innocente, ma al contempo puro e veritiero. E mentre fa ciò, le di lei iridi azzurre si posano su un nome. Sul FATIDICO nome. Esattamente quello che cercavano. < L'abbiamo trovato! > Esclama, sollevando il foglio affinché la stessa Nahira possa leggerne il nome di "Hisoka Nara" e il relativo contenuto. < Ebbene.. > Solenne, con un sorrisetto soddisfatto. < ..chi sei, Hisoka Nara? > Una domanda che non necessita di risposte, mentre si fionda nella suddetta lettura. [END]

02:28 Nahira:
 Avverte il sincero affetto che l'altra prova ripensando a suo padre e infine una leggera punta di amarezza nel comprendere che è stato lui la causa della morte di sua madre. <...> Non può di conseguenza non pensare a chi sia davvero il suo padre adottivo e cosa lo abbia spinto a non palesarsi nella sua vita. Sono molte le domande che iniziano a fluire, ma vengono bloccate dal lento scorrere delle confessioni dell'altra che catturano tutta l'attenzione della Inuzuka e della sua lupetta ancora in attesa. Si ritrova ad annuire con rinnovato spirito notando l'enfasi con cui l'altra tenta a sua volta quella ricerca spingendola a non mollare. E le basta questo stimolo sincero per continuare a leggere con un sorriso quei tomi. Sorriso che verrebbe infine catturato dal ringraziamento finale dell'altra che non può che farle comparire un leggero rossore sulle guance già tinte dei simboli Inuzuka. Si sente felice per averla potuta aiutare in qualche modo, contenta che l'altra si sia aperta con lei. La nota più serena e l'espressione trova conferma nelle seguenti parole. Non si aspetta di certo la frase dell'altra che va a catturare il suo sguardo lievemente stupito. Si sente importante in qualche modo per lei e ciò non fa che rallegrarla. Attimi in cui le parole trovano un senso nella testa e vengono mostrate a Furaya senza esitazione. <Ed io senza di te.> abbassa gli occhi senza nascondere però la sua contentezza <Grazie per esserci sempre...> replicherebbe nuovamente ma con tono più basso quasi sussurrato, sorridente, quasi come se volesse nascondersi nel dirlo. Ma quel sorriso non può certo nasconderlo. Tuttavia quella contentezza e confidenza reciproca sfocia in qualcosa di ancora più grande dal momento che abbassando gli occhi a sua volta Furaya finalmente riesce a trovare il tanto fatidico e ricercato nome di Hisoka Nara nel quaderno rendendo partecipe la Inuzuka di tale scoperta. Rapida la Inuzuka tenterebbe di buttare un'occhio verso la pagina interessata chiedendosi cosa possa nascondere quel nome che sulla carta prende il posto di suo padre biologico. [END]

Successivamente all'incontro con il Luminare dell'Ospedale di Konoha, Furaya e Nahira si precipitano alla Magione Nara per dare una sbirciata agli Archivi e capire di più su questo Hisoka Nara. Furaya, invece, intrattiene Nahira con un racconto sulla propria vita passata, volendo incentivare il legame che già intercorre tra Sensei e Allieva.

For Sakura♥