O Natura, dimmi cosa fare

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con Satoru

07:13 Satoru:
  [Testa Hitomu] Satoru, genin di Konoha, genin da poco certo, ma ormai ufficialmente un ninja del villaggio della foglia, proprio come sancisce il coprifronte che ormai indossa regolarmente, oggi è proprio la sua storia che ci interessa, la storia di un giovane ninja, un ninja che vive una situazione alquanto particolare. Il nostro protagonista quest’oggi si trova al monte dei volti di pietra, monte di Konoha dove sono scolpiti i volti di tutti gli hokage della storia, partendo da Hashirama Senju, il primo hokage, finendo con Hitomu, l’hokage attualmente in capo al villaggio della foglia. Si tratta di un posto speciale, un luogo dove finalmente può concedersi di stare solo, ma soprattutto di stare immerso nella natura, lontano dal caos e dell’artificialità della città, lontano dalla frenesia della gente, lontano da tutti, dopotutto nei momenti più importanti, nei momenti in cui si deve pensare, è meglio stare soli, per concentrarsi al meglio su se stesso. Il giovane infatti si sente a suo agio immerso nella natura, c’è un legame particolare con essa, lui ama ogni forma di vita ed è affascinato da tutti gli esseri che formano gli ecosistemi, dopotutto, senza i batteri e gli organismi monocellulari non potrebbe esistere la vita, tutti abbiamo avuto origine da una singola cellula, una singola cellula che ha generato la vita. Satoru è stato da poco nominato genin del villaggio della foglia, questo senza dubbio è un passo importante nella sua carriera e nella sua vita, perché è un passo che cambia completamente la sua vita, è un passo che spera gli possa far dimenticare i demoni del passato, un passo che spera possa portarlo alla felicità, alla felicità nel salvare delle vite umane, nell’accrescere la sua conoscenza, nel mutare sempre interessi e finalmente nell’essere indipendente nella sua vita. Satoru indossa una maglietta nera attillata, un paio di pantaloni, anch’essi neri, di fibra elasticizzata ed ancora un paio di scarpe anch’esse nere, comode e pratiche per il luogo scosceso in cui si trova. In questo preciso momento il giovane si trova seduto sopra al volto di Hitomu, il sedere posa sulla superficie rocciosa del monte, le gambe sono flesse e lasciate a penzoloni nell’aria, il volto è proiettato verso Konoha e le sue iridi scrutano in lungo e in largo il villaggio, dopotutto l’alba sta illuminando la città ed è davvero uno spettacolo suggestivo quello che sta osservando, uno spettacolo da togliere il fiato. Satoru per il momento resta li, osservando il mondo che sembra così piccolo e lontano da lassù, osservando la vita umana, immerso in un ecosistema naturale, dopotutto gli opposti si attraggono.

07:21 Satoru:
  [Testa Hitomu] 2. Lo sguardo del giovane continua ad essere indirizzato verso il villaggio, ma in realtà i suoi occhi appaiono ora persi nel vuoto, non è concentrato su quello che sta facendo con il corpo, è troppo perso nei pensieri che vagano e fluttuano nella sua mente. Un dilemma lo attanaglia, non sa cosa fare con suo padre, in primis non sa se dirgli o meno di essere diventato un ninja, dopotutto fin da quando era piccolo il padre, nonostante fosse un ex ninja medico, lo ha sempre spinto a non intraprendere la carriera ninja, spingendolo invece a lavorare nell’attività commerciale della madre, ha paura che la notizia che in altre famiglie sarebbe stata accolta con gioia, ha paura che venga accolta con disappunto dal padre, anche se in realtà, accecato come è dall’alcool, non sa nemmeno che reazione aspettarsi. Ma questo è il problema minore, oltre a questo ha un altro dubbio che lo attanaglia, il giovane in questo periodo si è occupato totalmente del padre, si è dedicato al padre sacrificando la sua vita, ma ora che è uno shinobi per forza di cose avrà meno tempo per occuparsi di lui, ci saranno periodi in cui dovrà partire per le missioni ed altri in cui dovrà impegnarsi al massimo nei combattimenti. Questo è un problema, lui lo sa, è il motivo per cui non riesce ad essere felice fino in fondo, sente un buco allo stomaco, un nodo in gola, insomma il giovane non è ancora riuscito a liberarsi da questo peso, un peso che influisce pesantemente sulla sua psiche e che nei prossimi giorni dovrà affrontare, dopotutto esternare il problema è il miglior modo per liberarsi da questo, mentre tenerlo dentro non fa altro che accrescerlo, trasformandolo in un demone, un demone sempre più grande. Questi i pensieri nella sua psiche, pensieri dolorosi, pensieri che attanagliano la sua mente senza lasciargli tregua. Ecco che il giovane porterebbe ora rapidamente la mano mancina all’altezza del volto, la destra la seguirebbe rapidamente, vuole nascondere qualcosa, vuole nascondere qualcosa di cui si vergogna molto, vuole nascondere la sua paura, paura che si manifesta sotto forma di lacrime, si esatto, il nostro giovane eroe sta piangendo, le lacrime escono dai suoi occhi, escono rapidamente, escono come un fiume in piena che non ha intenzione di fermarsi, ma forse è meglio così, piangere a volte è una terapia, consente di buttare fuori il male che si ha dentro, almeno per quanto possibile, sono lacrime sincere le sue, è dispiaciuto, non vuole abbandonare il padre o comunque lasciarlo più tempo da solo, ma al tempo stesso non può sacrificare la sua vita e la sua gioventù per sempre.

07:28 Satoru:
  [Testa Hitomu] Le lacrime continuano a scorrere, bagnando il suo viso e le sue mani, posizionate davanti ai lacrimanti occhi, gli occhi sarebbero ora arrossati, è un momento difficile per lui, non è facile portare sulle spalle un peso così grande alla sua giovane età, dopotutto, nonostante dimostri più anni di quelli che ha, nonostante il suo carattere sia più maturo rispetto a quello dei suoi coetanei, questo è solo dovuto al fatto che per forza di cose è dovuto crescere troppo presto, con una madre morta ed il padre alcolista ha dovuto prendersi le sue responsabilità. Le mani sarebbero ancora sopra agli occhi, le labbra andrebbero ora a schiudersi lentamente, il labbro superiore sarebbe tremolante, le lacrime bagnerebbero le sue labbra, quand’ecco che un grido uscirebbe dalle sue fauci, un grido pieno di dolore e forza, un grido che racchiude disperazione, ma che al tempo stesso serve per dargli coraggio. <Bastaa!> una breve pausa per poi continuare con un altro grido <Taci! Taci, smettila di dire così> parla al suo cervello come se fosse una persona, gli implora pietà, vorrebbe smettere di pensare, vorrebbe lasciarsi alle spalle quei pensieri, vorrebbe pensare ad altro, alla natura, a quel luogo magico in cui si trova, vorrebbe semplicemente far tacere la sua mente, ma per il momento sembra impossibile. Il ragazzo sembra essere in un momento di vera crisi, le lacrime non riescono ancora a fermarsi a stanno a questo punto bagnando anche la sua maglietta, i pensieri nella sua testa continuano a fare rumore, tormentandolo sulle questioni sopracitate, questioni che sono pesanti, questioni che gli danno certamente da pensare. Ma ecco, ecco che la natura svolge il suo ruolo di madre, una brezza intensa si propaga per i monti, una brezza che gli sposta e gli scompiglia tutti i capelli sul viso, una brezza che gli dà una scossa, una brezza che in quel momento arriva come una carezza e che riesce a fargli pensare alla realtà, alla realtà che sta vivendo, non può permettersi di perdersi nei suoi ricordi, ormai è un ninja ed è come se il vento glielo avesse ricordato, diciamo che il vento lo ha riportato con i piedi per terra, alla realtà delle cose. Ecco che infatti le sue mani si staccherebbero dal viso, tornando a fermarsi ai suoi fianchi, gli occhi sarebbero ora in bella vista, le iridi sarebbero viola, lucide, circondate da striature di colore rosso, i classici occhi di chi ha pianto e di chi, nella vita, piangerà ancora.

07:36 Satoru:
  [Testa Hitomu] Il giovane avrebbe ora gli occhi aperti e fissi sul villaggio, il suo volto è cupo, è il volto di chi ha sofferto e di chi sta soffrendo, perché nonostante sia spesso propositivo e fiducioso negli altri e nell’umanità, ha spesso delle ricadute psicologiche come queste, delle ricadute dovute ai traumi provati nella sua vita, dopotutto non si può sempre essere felici. La mente di Satoru è così, appare quasi scissa in due entità, una, solare, sorridente e vogliosa di vivere ed imparare, quella che lo ha spinto ad intraprendere la carriera ninja e la stessa che lo spinge a stringere amicizia con gli altri, nel tentativo di creare dei legami significativi che forse possano sostituire anche se in parte la sua famiglia, assente per ovvi motivi. L’altra metà invece è cupa, triste, pensierosa, è la metà che non lo lascia in pace quando è solo, è la metà che gli bombarda la testa con pensieri relativi al passato ed alle sue difficoltà. Ma ecco che forse qualcuno è arrivato a salvarlo, forse qualcuno ha capito che sta soffrendo e che ha bisogno di non restare ancora solo, forse qualcuno, o meglio qualcosa, ha deciso di intervenire in questo momento di tristezza per portare su di lui un po’ di luce. Un evento ordinario, una cosa che può capitare spesso, ma che capita proprio al momento giusto, la brezza spinge con forza un insetto sul palmo della sua mano, per la precisione si tratta di una coccinella, un insetto tanto piccolo quanto regale, un insetto che è simbolo di fortuna, proprio la fortuna che serviva in questo momento al nostro giovane eroe. Non è tanto l’insetto in sé quanto il suo significato a colorare quel momento grigio e triste, difatti ecco che sul volto cupo del giovane andrebbe ora a palesarsi un sorriso, un sorriso appena accennato, ma è comunque un passo avanti rispetto alle lacrime. È bello pensare come anche un insetto, apparentemente piccolo ed insignificante, può fare la differenza in una situazione come questa, è bastato un semplice insetto per placare la sua rabbia, per placare i suoi pensieri, per far tacere la sua mente. Il giovane infatti scruterebbe ora la coccinella con attenzione, è un animale molto piccolo, di color rosso intenso e cosparsa di puntini neri sulla schiena, un animale affascinate denso di significati. Un intero villaggio e la sua veduta dall’altro non hanno potuto far niente per rilassare la mente del giovane, mentre un’insignificante insetto è servito, tutto è relativo al mondo, non sempre chi ha più peso ha anche più importanza, non sempre le cose restano invariate ed anzi variano in base al mutare del contesto di riferimento, perché la vita è fatta così, la vita ci stupisce sempre, la vita non fa altro che regalarci segnali e segni, la natura, la natura lo ha salvato.

07:45 Satoru:
  [Testa Hitomu] Il giovane manterrebbe il suo sguardo su quell’animale indifeso, il sorriso si accentuerebbe ancora sul di lui viso, un sorriso di speranza, nonostante i suoi occhi siano ancora lucidi per le copiose lacrime disperse nell’aria, il suo volto infatti, in questo preciso momento rappresenta la sua vita, un sorriso, che rappresenta la fiducia nel futuro e il fatto che con il passare del tempo le cose potranno migliorare e al tempo stesso gli occhi lucidi, gonfi e pieni di lacrime, occhi che rappresentano il suo passato, tetri, cupi, spaventosi, occhi che rappresentano i suoi più oscuri pensieri. Volto che rappresenta al tempo stesso le due entità che vivono nella sua mente, due entità tanto opposte quando unite, due entità che si scambiano il ruolo attivo nella sua testa, due entità che ormai ha imparato a fare convivere insieme, dopotutto gli opposti regolano tutto quanto, la morte, la vita, senza l’una non potrebbe esserci l’altra. Ecco che le sue labbra andrebbero nuovamente a schiudersi, parole semplici quelle che passando per le sue corde vocali uscirebbero dalla sua bocca, tono calmo, tranquillo, un tono completamente opposto a quello adottato in precedenza per sfogarsi, parla con delicatezza perché l’insetto con cui sta per parlare è delicato e non vuole ferirlo con le sue parole. <Grazie amica mia> si esatto, sta parlando con un insetto che ovviamente non può capirlo. <Hai fatto molto più di quel che pensi, ma ora va, vola via, sei libera> ed ecco che la di lui mano andrebbe a sollevarsi e la coccinella abilmente riprenderebbe il suo moto, volando verso un’altra metà, forse andando ad aiutare qualcun altro, nessuno può saperlo. Ovviamente il suo discorso alla coccinella era indirizzato alla natura in generale, dopotutto la natura è il suo rifugio per eccellenza, lui non sta bene in casa sua, non sta bene nella frenesia della città, preferisce di gran lunga luoghi come questo, luoghi in cui, circondato dalla natura, si sente semplicemente meglio. La natura è davvero la sua seconda casa, non sa perché, ma fin da piccolo lui preferiva il contatto con la vita, piuttosto che con giochi o costruzioni artificiali, prive di vita e create dall’uomo, nulla può appagarlo come il vento fra i capelli, l’odore del bosco dopo una fluente pioggia, la durezza della roccia, l’incontaminatezza di una foresta della quale non si riesce a vedere la fine, sensazioni che non si riescono nemmeno a spiegare a parole, sensazioni che si possono provare solamente sulla pelle, che si devono vivere.

08:02 Satoru:
  [Testa Hitomu] La brezza poteva far presagire un cambiamento climatico imminente, ecco che la brezza diventa vento intenso, il cielo rapidamente si ricopre di grossi nuvoloni neri che non fanno presagire nulla di buono, immediatamente da questi inizia a scendere una copiosa pioggia, si tratta proprio di una tempesta, il clima non sembra più essere favorevole in quel luogo e l’acqua che cade dalle nubi va a bagnare completamente i vestiti del nostro giovane protagonista. È giunta l’ora di rientrare a casa, sembra quasi che la natura ora stia piangendo al posto suo, proprio ora che sembra aver raggiunto un equilibrio questa pioggia potrebbe segnalare la sofferenza della natura per la sua storia, una storia difficile, piena di lutti e disarmonie. Ecco che Satoru andrebbe ad alzarsi, si alzerebbe con cautela visto il tempo, si alzerebbe utilizzando sia le gambe per le mani nel tentativo di mantenere un buon equilibrio. Ora sarebbe in posizione eretta, resterebbe ancora qualche istante immobile, resterebbe fermo, con lo sguardo fisso in direzione del cielo, con la pioggia che potrebbe ora cospargersi sul suo viso, bagnandolo nuovamente, proprio come si era bagnato poco prima per le lacrime. Ecco che ora le sue labbra si schiuderebbero per un’ultima volta, vuole dire ancora una manciata di parole indirizzato alla natura, le labbra si aprirebbero lasciando una piccola fessura dalla quale potrebbero uscire le seguenti parole. <Ho capito, gliene parlerò, promesso> si, si rivolge alla natura e ovviamente parla di suo padre, il giovane ha interpretato questa pioggia come una stimolazione a parlare al padre, dopotutto sa che è l’unico modo per smettere di soffrire, che è l’unico modo per andare avanti, deve affrontare le sue paure e lo farà al più presto. Per il momento, visto il meteo, è il momento di tornare a casa, ma qualcosa è cambiato e nei prossimi giorni, finalmente, affronterà il padre [End]

Giocata in solitario, ho voluto costruire una premessa alle ambient che inizierò settimana prossima, Satoru ha un rapporto conflittuale con il padre alcolista, non sa se dirgli o meno che è diventato ninja ed infine, aiutato da madre natura, fa la sua decisione.
Caratterizzazione psicologica del Pg e premessa alle ambient per scoprire la verità sui suoi genitori.

[Quarta per Satoru]