Un Kunai per la vita

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21:02 Satoru:
  [Centro] Il giovane genin, dopo la lezione odierna in cui è riuscito ad aggiungere una nuova tecnica al suo arsenale, si trova ora in giro per il centro di Konoha, dopotutto si può finalmente dedicare un po' di meritato riposo, dopotutto non si può sempre faticare. Il cielo sopra Konoha è limpido, sereno, non una sola nuvola va ad interporsi tra la luna e la città, non una sola nuvola si sposta nel cielo, il cielo è sgombero, il colore blu notte, un blu scuro che sta lentamente diventando più scuro, una brezza serale sposta i capelli dei passanti, una brezza serale, piacevole e frizzante. Satoru si trova proprio nel centro di Konoha, si trova nella grande piazza dove affacciano le numerose attività commerciali anche se al momento, vista l'ora, non è presente molta gente per le strade. Il genin indossa un abbigliamento semplice, un paio di pantaloni in fibra elasticizzati neri, una maglietta di color rosso intenso, che ricorda vagamente il colore del sangue, completano il tutto un paio di scarpe nere, comode e pratiche per lunghe camminate. il giovane non ha con sé il suo equipaggiamento ninja, porta con se solamente il coprifronte con su inciso il simbolo del villaggio della foglia, un simbolo a cui tiene tanto, un oggetto che segnala agli altri il fatto che egli è un ninja, ormai a tutti gli effetti, il ragazzo lo porta al collo, come se fosse una collana, non troppo stretto ne troppo largo, in modo tale che sia leggermente pendente dal collo. Il ragazzo sta li, la schiena è appoggiata ad un muro, muro che si trova affianco al chiosco di Ichiraku, quest'oggi non si è ancora diretto al chiosco, forse non ha fame, forse preferisce guardare la gente che scorre, la gente che scorre e si dirige a casa, la gente che girovaga senza una metà al tempo stesso chi invece lavora, insomma, gli piace osservare la gente, la vita, il movimento, gli piace per riderci su, vedendo come tutti siano frenetici nel fare qualcosa, mentre egli, comodamente appoggiato al muro, potrebbe continuare il suo dolce far niente.

21:15 Kaitsume:
  [Centro] Dopo una giornata di commissioni, un giro per il centro di Konoha ci vuole, una passeggiata sotto la luna, la quale oltre alle stelle e le varie luci della città, illumina il la strada percorsa dal giovane, ed illumina il volto della gente. La luce lunare esalta i volti delle persone, dandogli qualcosa di magico che che attira gli occhi virtei del giovane. Durante il cammino, il ragazzo si fermerebbe ad osservare varie vetrine, oggetti casalinghi, giocattali, oppure il salone di qualche ristorante... ma ciò che lo attrae maggiormente è un negozio di armi ninja, vicino al quale vedrebbe uno shinobi con capelli neri, e il coprifronte legato al collo pogiato ad una parete, ma gli diede poco caso. I suoi occhi inizierebbero a brillare alla vista di molteplici kunai e shurikken; alla fine ebbe un tonfo al uore vedendo una stupenda katana con il manico ornato di rubini. Quella spada aveva dato conferma alla domanda che si stava ponendo da giorni, diventare o no un ninja?

21:24 Satoru:
  [Centro] La gente passa, scorre, va, qualcuno si ferma ad osservare qualche vetrina e poi riparte, qualcuno non si ferma affatto, dopotutto non tutti hanno tempo e non tutti hanno gli stessi interessi, ad ognuno il suo, a Satoru la curiosità.
Dopotutto è la sua più grande malattia, è curioso, lo è di natura, vorrebbe sapere tutto perché in fin dei conti sa di non sapere, sa di essere comunque ignorante su tanti argomenti, ma il tempo e l'esperienza forgeranno il suo sapere, è solo questione di tempo, è sempre così, dopotutto.
Ecco che tra la gente, tra tutta la gente presente per le strade, Satoru noterebbe una figura. il ragazzo è interessato ad un giovane, un giovane dalla carnagione chiara, gli occhi vitrei, quasi cristallini, i capelli folti e scuri, ma non è tanto il suo aspetto fisico ad interessarlo, quanto il fatto che il giovane stia guardando una vetrina particolare, una vetrina che presenta numerose armi ninja, numerosi armi che sembra bramare. chi se non un futuro ninja potrebbe osservare con tanta cura una vetrina? probabilmente in realtà chiunque, ma Satoru a questo non pensa. Ecco che andrebbe ora a staccare la schiena dal muro, il giovane sarebbe ora in posizione eretta, il suo volto andrebbe alla ricerca del volto altrui, le iridi andrebbero a posarsi sugli altrui vitrei occhi, le labbra andrebbero ora a schiudersi lentamente, dopotutto aprire la bocca è letteralmente l'unico modo possibile per parlare, ecco che le parole potrebbero uscire dalla sua bocca, passando per l'aere e giungendo alle altrui orecchie. <Ciao, scusa l'intromissione> breve pausa, in effetti si sta proprio auto invitando a parlare. <ho notato come guardi quelle armi, sei un ninja?> breve pausa, per poi realizzare che il suo interlocutore non ha il coprifronte, ecco che quindi andrebbe a correggersi. <O forse uno studente?> ecco forse con la seconda affermazione il giovane ha aggiustato il tiro. <Piacere, Satoru, genin di Konoha> si è presentato, il suo lo ha fatto, ora la parola sta al suo interlocutore, sempre che questo abbia voglia di parlare.

21:42 Kaitsume:
  [Centro] Continuando a guardare quela stupenda katana che oramai l'aveva rapito, Kaitsume inizialmente non si rende conto dello shinobi che si sta avvicinando a lui, ma viene colpito da un sussulto non appena il ragazzo gli rivolse parola. Il ragazzo allora sposterebbe lo sguardo dalla spada esposta in vetrina, agli occhi scuri dello shinobi che gli si è avvicinato; all'inizio non capì di che colore fossero gli occhi ma poi, scrutandoli più attentamente si rese conto vhe erano di una strana cromazione viola, molto insolita datto che non si vede spesso. Non appena notò il coprifronte del ninja che aveva attirato la sua attenzione, i suoi occhi furono attraversati da una scintilla che gli diede un'euforia come quando vide quella katana lì esposta <No> direbbe con un sospiro che smorzò il suo entusiasmo dato che vorebbe essere un ninja per aiutare il proprio villaggio in ogni modo possibile; poi aprirebbe bocca per continuare <Non sono un ninja, almeno non ancora. Vorrei tanto diventare uno shinobi, ma ancora non ho avuto opportunità di partecipare alle lezioni dell'accademia.> La speranza tornò nel suo sguardo pronunciando quelle parole che lo rasicurarono <Comunque piacere, Kaitsume,futuro genin di Konoha> direbbe il giovane in fise faccendo un sorriso a 32 denti

21:50 Satoru:
  [Centro] Il dialogo tra i due prende inizio, sicuramente è un momento di prosperità per Konoha, se non altro in termini di futuro, difatti gli studenti sono le colonne portanti di un villaggio ninja, perché saranno i futuri shinobi in grado di difendere il villaggio e di accrescere la sua potenza militare, Satoru ascolterebbe le altrui parole, le iridi sarebbero sempre posizionate sull'altro, lo scruterebbero rapidamente da cima a fondo, uno sguardo rapido e indiscreto, uno sguardo che va ad indagare la figura dell'altro. Un altro studente, ne ha incontrati tanti in giro per Konoha, per la precisione Kaitsume è il terzo studente che incontra, lui ormai non lo è più, ma lo è stato fino a poco tempo prima, quindi si immedesima in loro ed è felice di conoscere altri futuri ninja come lui. Ecco che solo ora le sue labbra andrebbero a schiudersi nuovamente, permettendo alle corde vocali di vibrare e di produrre quei strani suoni che noi esseri umani chiamiamo parole. <Oh bene sei uno studente?> si lo richiede, ovviamente in modo retorico, è solito ripetere le parole delle persone con cui parla, ormai sta diventando un vizio. <Ancora niente lezioni?> una breve pausa per pensare e poi lasciar nuovamente fuoriuscire le parole dalla sua bocca. <Le lezioni all'accademia sono molto interessanti> in effetti li ha imparato numerose cose, tecniche, conoscenze generali, tutto, tutto quello che serve per diventare un ninja. <Trova il tempo per seguirle fidati e da futuro genin potrai invece dire di essere un ninja di Konoha> beh lo sprona, le lezioni sono importantissime se ha scelto di intraprendere questa carriera, perché in accademia si imparano le basi della via del ninja, le basi che sono essenziali, perché ogni costruzione deve avere delle validissime fondamenta per non crollare e anche se alla vista non si vedono, sono la parte più importante della struttura. Ultime parole prima di cedere il turno all'altro. <sai, io ho da poco superato l'esame per diventare genin, so cosa vuol dire essere uno studente> ecco che con queste parole andrebbe a concludere, il tono è mantenuto sempre calmo e pacato, una semplice chiaccherata informale.

22:13 Kaitsume:
  [Centro] Ormai in estasi per aver conosciuto un ninja, non riesce a trattenere un sorriso, dato che quel ragazzo, rappresenta lui, i suoi desideri e le sue aspirazioni. Le parole di Satoru, rassicurano il giovane deishi, nonostante lui sappia già che le lezioni che dovrebbe frequentare sono un tassello importante per un ninja dato che insegnano le basi di quel mondo tanto fantastico quanto creudele. Infatti vorrebbe frequentarle il prima possibile, così da poter affrontare gli esami per diventare genin e poter finalmente aiutare il proprio villaggio. Stranamente non è preoccupato per gli esami come altri suoi coetanei che ha visto, sa chiaramente che saranno semplici, naturalmente se seguirà con attenzione le lezioni, sa già in cosa consistono gli esami, e non sente il minimo bisogno di agitarsi per cose del genere. In realtà Kaitsume non si è mai agitato per nulla nella sua vita, ha sempre mantenuto la calma, anche nelle situazioni più dure, che lo mettevano in angolo: ha sempre saputo mantenere il sangue freddo, riuscendo a riflettere chiaramente anche nelle situazioni più disperate. Ma nonostante la sua totale calma, prova sempre curiosità, nel voler sapere di più da quelli esami, infatti andrebbe ad aprire bocca e darle fiato per poi iniziare a parlare <E come erano le prove, di preciso in cosa consistevano?> la curiosità si facceva sempre maggiore, sia nei confronti degli esami, sia nei confronti del giovane shinobi con cui stava parlando e che ormai si era conquistato la sua stima, che la sua simpatia. Dopo la risposta alla sua precedente domanda, il deishi vorebbe sapere di più sullo shinobi che gli stava diffronte; infatti quando la curiosità si fece troppa andrebbe a dire al genin <Sei originario di konoha? O provieni da qualche altro villaggio?> dopo un attimo di silenzio tornerebbe a riaprire bocca e pronunciare le seguenti parole <Io invece provengo da Kiri, venuto qui con mio padre.>

22:20 Satoru:
  [Centro] Le parole continuano a scorrere come un fiume in piena, è interessante come la fiducia nel prossimo di Satoru faccia si che lui riesca a parlare in modo rassicurante con tutte le persone che gli si pongono davanti, gli argomenti sono sempre i soliti, ma dopotutto parla sempre con persone diverse ed è ovvio che gli studenti vedano in lui un possibile serbatoio di informazioni, dopotutto il giovane ha già affrontato quelle stesse prove che i suoi interlocutori si stanno accingendo ad affrontare. Ecco che quindi il giovane udirebbe la prima domanda dell'albino, una domanda semplice alla quale rispondere, il ninja non deve nemmeno pensarci a lungo ed ecco che è già pronto per rispondere, le labbra andrebbero ora a schiudersi rapidamente per permettere alle parole di uscire rapidamente, tono pacato, volto sorridente. <Allora l'esame consiste in due prove> breve pausa per poi continuare. <La prima è teorica, il mio esame consisteva in sette domande a cui rispondere in trenta minuti> esatto, un esame scritto, classico, domande aperte, risposte celeri e precise, nulla di più. <Per quanto riguarda il pratico invece ho dovuto combattere contro un altro denshi, dimostrando le mie abilità> si esatto, è stata dura, ma è riuscito a vincere lo scontro, guadagnando infatti il coprifronte con su inciso il simbolo di Konoha. a domanda risposta, la prima è andata ed ora Satoru risponderebbe alla seconda domanda, dopo aver ascoltato tutte le parole dell'altro, labbra che come al solito si schiudono, parole che scorrono libere. <Si, originario di Konoha, figlio di un medico e di una mercante> ecco che il viso va a farsi leggermente cupo, la madre è morta, il padre alcolista, questo non lo dice a parole, ma chiaramente la sua faccia esprime malessere, faccia che però ritorna sorridente nel momento in cui chiede informazioni all'altro. <Ah si? provieni da Kiri? e dimmi come è la vita lì?> è curioso, non ha mai conosciuto nessuno proveniente da un altro villaggio ed è quindi molto interessato, curioso, come al solito.

22:39 Kaitsume:
  [Centro] IL deishi noterebbe subito il cambiamento nell'espressione del genin il quale s'incupì poco dopo. Capì probabilmente che qualcosa non andava nella sua famiglia, ma non sapendo cosa, inzierebbe a parlare di se <Beh, ero piccolo quando io e mio padre dovemmo scappare da Kiri, ma ricordo che spesso c'era la nebbia,una costante coltrina di fumo che ti seguiva ovunque andassi> ricorda chiaramente che aveva paura di aggirarsi da solo nella nebbia per via di quel ignoto che da piccolo lo spaventava, mentre ora lo affascina, lo attira più che mai, ormai sente di voler vivere in una vita in cui nulla è certo, in cui nulla è banale. Con un sorriso malinconico, andrebbe a poggiarsi con la schiena al muro ricordando le varie giornate trascorse con la madre, con la quale facceva lunghissime passeggiate nei boschi. Mantenendo il sorriso, andrebbe ad alzare lo sguardo verso la luna per poi continuare <Ma c'erano giorni,in cui la nebbia si diradava, ed il sole scaldava il cuore della gente.> ma ripensando alla fuga dal villaggio con il padre e alla morte della madre, la voce gli si strozzò e tirando un lieve sospiro caccerebe una lieve nuvoletta di aria condensata, una cosa strana a parer suo dato che non facceva così freddo da condensare il fiato.

22:46 Satoru:
  [Centro] Il dialogo si sposta dall'esame per toccare note decisamente più personali, note che mutano le espressioni dei due giovani ninja che forse hanno in comune più di quanto si possa pensare, entrambi hanno avuto dei problemi, Satoru ha perso la madre e in senso lato anche il padre, Kaitsume è dovuto scappare dal suo villaggio, perdendo la patria, qualcosa che per Satoru, in quanto ninja, è importantissimo. Ecco che il giovane ascolterebbe lo sfogo dell'altrui figura, un lieve sorriso si accennerebbe sul suo volto, un sorriso che esprime conforto, un sorriso che esprime empatia, Satoru lo capisce, capisce chi soffre. Ecco che ora le parole uscirebbero nuovamente dalla sua bocca, le labbra si schiuderebbero rapidamente e le parole potrebbero uscire fluenti. <Se non sono indiscreto, come mai siete dovuti scappare?> breve pausa, per poi proseguire rapidamente. <Nebbia dici? fortunatamente qua a Konoha splende spesso il sole> esatto, sicuramente il clima è migliore nel paese della foglia, dove spesso splende il sole e dove comunque la nebbia non è così presente. Ma ecco che Satoru andrebbe ora a prendere un kunai dal portaoggetti che porta sul fianco sinistro, proprio uno dei kunai che ha utilizzato all'esame genin, certo, non si tratta di un'arma formidabile come quelle ammirate in vetrina dal giovane, ma si tratta pur sempre di un'arma di base che ogni ninja deve avere. Ecco che la mancina andrebbe a prendere un altro kunai, il giovane ne avrebbe ora due in mano. Con quello impugnato nella mano destra andrebbe ad incidere sull'altro kunai una S, il rumore stridulo dell'acciaio sull'acciaio potrebbe infatti infastidire i presenti, ma questo non vuole essere un semplice kunai, vuole essere un simbolo, un gesto di fiducia. Ecco che quindi Satoru riporrebbe un'arma nel suo porta oggetti, mentre porgerebbe il kunai con la S incisa all'altro, un piccolo dono, le parole accompagnerebbero il suo gesto. <Prendilo, mi ha portato fortuna all'esame, tienilo con te e diventa un ninja, Konoha ha bisogno di giovani promettenti> con questo attenderebbe che l'altro raccogliesse l'arma, lasciando a lui la parola.

23:05 Kaitsume:
  [Centro] La malinconia continuava ad assalire il ragazzo, che ormai era preso dai propri ricordi d' infanzia: le passeggiate nei boschi, i giochi con i propri coetanei, ma soprattutto la madre, una donna dolce, che diede la vita per salvarlo, rallentando l' attacco di propri inseguitori, il deishi si fearebbe forza per poi dire <Beh, mia madre era un'esponente del clan Kori. Oggi giorno, quel clan è ben accetto a Kiri, ma non prima: prima i membri di tale casata venivano perseguitati e giustiziati, come se essere nati con quelle abilità fosse una pena capitale.> detto ciò il ragazzo fece una pausa, non di riflessione, ma gli serviva per riprendersi un attimo, poi riaprirebbe bocca per continuare <È dato che mia madre era capace di di controllare il chakra Hyuton, il popolo pensò che anch'io fossi in grado, nonostante la tenera età> il giovane dovette fermarsi un altra volta era Abbastanza difficile parlare di ciò a qualcuno, lo faceva star male persino pensarci, quindi esporre il suo passato a qualcuno, lo divorava all'interno. Kaitsume si rislzerebbe in piedi e poi riprenderebbe fiato per continuare <Perciò, alcuni ninja furono assodati per assassinare me e mia madre, ma lei riuscì a coprire la fuga mia e di mio padre, al costo della propria vita>
Il ragazzo venne interrotto da un suono metallico emesso dai due kunai del genin, il quale ne porse uno al deishi con con una "S" incisa sopra; lievemente commosso dal nobile gesto Kaitsume prese il kunai tra le mani e direbbe un semplice <Grazie>

23:12 Satoru:
  [Centro] Una storia triste, una storia come la sua, una storia di dolore e sofferenza come la sua, una storia di vita, una storia interessante. Il genin andrebbe a consegnare quindi il kunai all'allievo, che lo raccoglierebbe prontamente, è un passaggio di testimone, un testimone che spera possa portargli fortuna nell'affrontare il suo futuro esame. Satoru ascolterebbe tutta la altrui storia, una lieve smorfia andrebbe a delinearsi sul suo viso, proprio come se empaticamente potesse sentire la sofferenza dell'altro presente nel racconto. La smorfia andrebbe a scomparire per permettere alle labbra del giovane di schiudersi per poter parlare nuovamente, alcune parole, il tono è sicuramente più serio, sentito. <Capisco, la tua è una storia molto triste> una breve pausa, il suo volto andrebbe ad incupirsi nel ricordo della morte della madre, ma ecco che ora continuerebbe con le parole <Sai, anche io ho perso mia madre, precisamente un anno fa> ecco, si scopre anche lui, il dolore si percepisce nelle sue parole, ma non vuole essere negativo, quindi tenterebbe di rimediare con le parole successive. <Questa è una cosa che ci lega, proprio come il kunai che ti ho donato> breve pausa, regalo che ora sembra diventare quasi un rituale. <Io sono diventato genin, ora tocca a te, ce la puoi fare> lo sprona, lo sprona a non mollare mai e a mettersi in gioco sempre. Ma ora il cielo si è fatto scuro sopra al duo ed è arrivata l'ora di salutarsi, Satoru infatti direbbe con tono ora nuovamente più pacato <Ora devo andare, buona serata Kaitsume, ci vedremo presto> le ultime parole, il giovane ora si girerebbe su se stesso, per incamminarsi in direzione di casa sua [END]

23:29 Kaitsume:
  [Centro] Sentendo le sue parole, capisce di non essere il solo ad aver perso qualcuno di importante, in fondo tutti perdono qualcosa, o qualcuno. Non appena il genin disse della morte di sua madre, Kaitsume andrebbe s rispondere con un semplice <Mi spiace> anche se sa che quelle due parole non bastano per racchiudere il suo dolore, due parole così piccole non possono sostenere il dolore dei entrambi i coetanei. Non appena ricevette il Kunai, il giovane sorrise, contento del regalo, era certo che quello sarebbe stato il suo porta fortuna, e probabilmente con quello stesso kunai, avrebbe superato il suo esame da genin, e gli altri esami. Ormai quel kunai li legava, era un filo che li univa nel loro sogno il sogno di essere ninja, e farsi valere come tali. Il deishi andrebbe ad indicare la katana che ammirava prima, e dando fiato alla bocca direbbe <Quella katana, fabbricata alla perfezione, non potrà far più nulla contro questo kunai, che è stato fabbricato dalla nostra amicizia> solo dopo queste parole, il giovane andrebbe ad inserire il kunai in tasca, felice di aver fatto quel incontro e con un sorriso a stampato in volto andrebbe a dire <Ci vedremo nuovamente, ed un giorno ci sfideremo, alla selezione dei chunnin, e li xontasteremo chi è il più forte> detto ciò guarderebbe andarsene il nuovo rivale sorridendoli, e poi, quando egli sparì dalla propria vista, s'incamminò verso casa [END]

Satoru, genin di Konoha, incontra Kaitsume. I due parlano della carriera accademica e dei loro lutti familiari. Satoru decide quindi di regalare all'altro un kunai con su incisa una "S", un kunai che spera possa spronarlo e spingerlo a dare il meglio di sé nella carriera accademica.

[Terza per Satoru]