Donne della Foglia

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con Kaori, Yuya

21:01 Kaori:
 Uno spicchio di luna candida regna sovrano per i cieli sopra Konoha. La sera è calata da poco ed un manto buio ha avvolto e coperto il Villaggio della Foglia, trapunto di vive e radiose stelle. E' una serata tranquilla, serena, silenziosa che reca con sé profumo di primavera. Gli alberi che circondano il Villaggio iniziano a fiorire e le rondini a volare, mentre un alito di brezza fresco va carezzando i volti di chi passeggia sereno per le vie del posto. Kaori si trova al momento in cima al Monte dei Volti di pietra, seduta al bordo del precipizio che sovrasta la testa di Hitomu. Le gambe ondeggiano nel vuoto, le mani son poste sul terreno ai lati delle cosce a fornirle quasi un maggior appiglio. Siede composta, dritta, col viso ad osservare l'orizzonte, il Villaggio sottostante che si anima di nuova vita. Le luci delle locande e dei negozi ancora aperti paiono quasi uno spettacolo di stelle in terra che brillano dabasso mentre un vociare lontano e leggero giunge ovattato fin lassù. Respira piano, a pieni polmoni, godendosi la vista della sua terra natia chiocciare di vita mentre un soffio di brezza va scompigliandole la chioma corvina. I capelli scuri stanno ormai riprendendo a crescere e le sottili ciocche buie arrivano, irregolari e sfilacciate, a carezzare con le loro punte le spalle della special. Questa sera indossa una semplice maglia gialla con uno scollo a barca che lascia le spalle scoperte. Le maniche sono larghe, morbide, leggere e arrivano fino a metà avambraccio lasciando nudo il resto di esso e le mani. Il seno è ben nascosto da quell'indumento, il ventre anche, ed un paio di pantaloni azzurri coprono cosce e gambe lasciando scoperte le caviglie. Un paio di ballerine nere ai piedi rendono comodo ogni movimento mentre il coprifronte della Foglia è sempre presente legato attorno alla gola. Abbigliamento semplice, quotidiano, che par quasi renderla una ragazza qualsiasi e non una kunoichi del Villaggio. Rimane ferma, assorta, beandosi del silenzio che la circonda mentre osserva in silenzio la vita che scorre distante sotto i suoi piedi. [chakra: on]

21:07 Yuya:
  [Volti di Pietra] La sera è calata anche oggi nel paese del fuoco, il clima invernale ormai sta facendo sempre più spazio ad una temperatura mite e primaverile, anche se le sere serene mantengono una certa frescura che non sembrano permetter ancora ai poveri abitanti del villaggio un vestiario leggero o particolarmente elegante, se non nascosto da eventuali indumenti quali giacche, pellicce o mantelli; In tutto ciò Yuya non farebbe eccezione infatti oltre al suo classico vestiario composto da un abito lungo di color blu notte con un taglio laterale che ne lascerebbe scoperta la gamba sinistra, assieme ad un'abbondante scollatura che lunga ricadrebbe lasciando in buona vista le sue naturali doti senza però ricadere ovviamente nell'osceno o nello scandaloso, sopra di esso porterebbe un corpetto in una lega metallica molto leggera e praticamente inutile a scopi difensivi ma utile per far scena, ai piedi un paio di scarpe con il tacco di color nero e per finire alla coscia sinistra e al braccio sinistro porterebbe degli ornamenti simili a serpenti attorcigliati intorno a tali arti e di color viola, questa indosserebbe anche una giacca color nero pece che ne andrebbe a coprire ora le spalle e la schiena facendo quasi più da mantello; I capelli della donna ballano sospinti dalla brezza serale, mentre alcune ciocche dei corvini capelli andrebbero a ricaderle innanzi al volto; Così vestita dunque la donna sarebbe ora in cammino, un cammino lungo per le sue calzature, non proprio le più comode, diretta verso i volti di pietra o meglio la loro sommità, quel luogo tanto alto da permetter una stupenda vista di tutto il villaggio e perché no permetter anche per un momento sentirsi più "vicini" a coloro che furono Hokage, il passo è lento, il fiato corto e le gambe quasi certamente doloranti per Yuya che se giunta alla fine del sentiero e quindi in cima ai volti stesso si potrebbe ritrovar a dire <I miei poveri piedi che maleeeee> il tono leggermente sofferente ma tranquillo quella della ragazza che molto probabilmente non farebbe proprio caso alla Hyuga potendo così creder di star a parlare da sola o al massimo con quei testoni rocciosi; <ahi ahi ahi la prossima volta è meglio se cambio scarpe> concluderebbe dunque facendo la sua entrata in scena in puro stile trionfale.

21:18 Kaori:
 I pensieri della Hyuga si affollano e accavallano nella sua mente. Tante decisioni, tanti piani, tanti progetti. Troppe cose per una mente soltanto che la portano a ricercare in quel luogo un po' di chiarezza, un po' di pace. Un po' di nulla. Ha lasciato Raido a riposare a casa mentre lei è uscita per fare una semplice passeggiata. E' difficile riuscire a pensare lucidamente quando lui è attorno, difficile pensare alla situazione con Kouki quando lui è al suo fianco. Non sa ancora cosa fare, cosa pensare di quella situazione e non ha una risposta da offrire ai due. Inoltre non ha fatto molti progressi con la bambina il che rende ancora più difficile riuscire a fare una scelta. Continua a sentirsi costretta a volerle bene anche se non la conosce e questo la porta ad allontanarsi semplicemente da lei più che a sentirla più vicina. Odia questa sensazione, questa specie di costrizione che quasi le toglie il respiro. Non è esattamente il modo in cui avrebbe pensato di metter su famiglia. Sospira appena, stancamente, abbassando il capo, prima di udire poco distante una voce femminile andare a lamentarsi con sofferenza. Il capo verrebbe rialzato e rivolto d'istinto verso la direzione da cui proviene la voce e le iridi perlacee incontrerebbero dunque la figura di una bellissima donna in nero che zoppica quasi su dei tacchi decisamente troppo alti per un luogo come quello. <Sì, decisamente> abbozzerebbe un piccolo sorriso, lei, all'udire quelle ultime parole da parte della konohana. <La pietra non è esattamente il miglior terreno sul quale testare scarpe di quel tipo> aggiunge poco dopo cercando di ricorrere ad un tono leggero, divertito, ma non canzonatorio, nè saccente. Quasi scherzoso, amichevole, sebbene mantenga una sorta di educato distacco. Un tono più maturo, più freddo rispetto quello che avrebbe utilizzato fino a qualche mese prima. Un tono più sicuro, più adulto, mutato nel tempo a seguito delle recenti esperienze vissute all'interno del clan. [chakra: on]

21:28 Yuya:
  [Volti di pietra] Verrebbe colta alla sprovvista la denshi di Konoha, una risposta inattesa e una voce non riconosciuta piomberebbero nella di lei coscienza, portandola così a compiere un piccolo gesto non voluto infatti la giovane si ritroverebbe a sussultare leggermente come spaventata da quell'improvvisa "apparizione", lasciando così spazio ad un evidente sgomento che si trasformerebbe quasi in imbarazzo si potrebbe dire non appena i di lei occhi fossero in grado di intercettare la figura della Hyuga, portandola così a dire <Io...io non stavo parlando da sola> abbozzando dunque una risata fin troppo fasulla <Io..sapevo che eri li, mica parlo da sola no no, non sono matta io> be se lo è o meno questo non è dato saperlo con certezza, la certezza ora però risiederebbe nel fatto che la donna si ritroverebbe a cercare ogni scusa possibile per quel suo parlar da sola in quel luogo; <Ma....be....si dice che una signora debba saper portare i tacchi su ogni terreno eh eh eh> una frase praticamente senza senso ma che potrebbe dire ora una persona in evidente imbarazzo per la figura non proprio bella appena fatta? E soprattutto con un'altra ragazza il cui aspetto ci certo colpisce e non in negativo <Io, io sono Miura Yuya> continuerebbe dunque presentandosi come ci si addice alle classiche buona maniera e accompagnando il tutto con un leggero inchino sulle ginocchia mentre le mani andrebbero a sollevare leggermente la gonna in pieno stile rinascimentale se non addirittura medievale; <Spero di non averti disturbato> chiederebbe quindi dopo aver preso fiato ed aver calmato l'imbarazzo provato cercando dunque di farsi forza, lasciando quindi ricadere la gonna e portando le braccia a ricadere lungo i fianchi.

21:40 Kaori:
 E' quasi tenero il modo in cui la donna sussulta alle parole di Kaori. Forse è stata un po' incosciente a parlare così, dal nulla, con una completa estranea. Con quel buio è più che normale che sia passata inosservata in un primo momento, non è stato carino spaventarla a quel modo. Sorride gentile, accogliente, alla volta dell'altra, ritrovandosi ben presto ad inspirare a pieno l'aria fresca della sera ruotando il capo nella di lei direzione, le gambe ad ondeggiare ancora oltre il bordo del monte con fare leggero, quasi infantile. <Io invece a volte lo faccio. Quando penso che nessuno mi senta> ammette Kaori con le labbra sottili distese leggermente verso l'esterno, il fare affabile, semplice, il tono cortese e pacato. <Magari sono un po' matta> si stringe leggermente nelle spalle senza affatto vergognarsi di quelle parole. Dentro di lei è convinta che tutti, in qualche occasione, si siano ritrovati a parlare da soli ad alta voce. Magari è un modo come un altro per non sentirsi soli, o forse per mettere a tacere quell'assordante e violento silenzio che a volte sembra opprimerci la testa. O forse è davvero semplice follia, chissà? Ascolta il successivo dire dell'altra e si ritrova ad arrossire appena, osservando quelle belle scarpe alte indossate dalla donna. <Non ci sono mai riuscita molto bene. Li ho indossati così poche volte che non mi ci sono mai abituata. Ogni volta rischio di cadere un passo sì e l'altro pure> ammette questa volta un po' più imbarazzata ripensando a quei rarissimi momenti in cui ha provato a portare un paio di tacchi. Non è proprio qualcosa che fa per lei, le sembra un'arte ben più complessa e difficile di quella utile a sfruttare il chakra o la forza del corpo. La femminilità è qualcosa che non riesce proprio a sfruttare o trattare: si adatta con quel che riesce, senza lavorarci troppo su. Ode la di lei presentazione notando quell'elegante inchino e si ritrova ad inchinare il capo a sua volta rimanendo tuttavia seduta. <Kaori Hyuga. E' un piacere conoscerti> si presenta a sua volta rialzando poco dopo il capo, puntandolo sul viso delicato dell'altra. Non sa chi sia, non le pare d'aver mai udito il suo nome per le vie del Villaggio, per cui non pensa che si tratti di una kunoichi, o almeno non una di grado elevato per lo meno. <Niente affatto, in realtà mi hai distratto da pensieri un po' pesanti. Dovrei ringraziarti> confessa la Hyuga volgendo nuovamente il capo verso l'orizzonte di fronte a sé sospirando piano. <Puoi sederti qui, se ti va. Così puoi riposare un po' i piedi> la inviterebbe dunque, poco dopo, tornando a rivolgerle la propria attenzione. <Sempre se non sono io a disturbare te, naturalmente> [chakra: on]

21:56 Yuya:
  [Volti di pietra] <Dunque non sono l'unica> commenterebbe quasi di istinto, prima di aggiungere, resasi conto di aver pensato a voce troppo alta <a...a...be non a parlare da sola> dunque a esser matta? Be possibile <Mmmmm> mugugnerebbe quindi pensierosa prima di spalancare gli occhi, quasi dopo aver raggiunto una sorprendente consapevolezza e così dire portando le mani ad alzarsi innanzi al corpo, prendendo posizione parallela al terreno mentre i palmi si mostrerebbero innanzi alla figura della Hyuga <N...non è che sei una specie di matta assassina o una di quelle che rapisce la gente vero? Io sono troppo giovane per esser rapita> il tono in tutto questo cercherebbe di esser spaventato ma per una shinobi tanto esperta quanto la Hyuga non dovrebbe esser difficile notare l'ironia in tutte quelle parole e in quei gesti che di certo mancano di veridicità ancora e la cosa potrebbe risultare palese non appena questa si lascerebbe andare ad una leggera risata prima di aggiungere <Scherzo scherzo ovviamente> agitando quindi la mano destra in aria come a voler scacciare un qualche insetto <Nella mia famiglia era una cosa importante imparare a portare certe trappole per i piedi e be dopo un non ci fai più caso> lieve pausa prima di aggiungere <Sempre che non ti venga in mente di farti una lunga passeggiata ovviamente> e già li allora ti ricordi che forse ogni tanto è meglio cambiare e tornare più vicini al suolo; <Ooooooo> commenterebbe alla presentazione della Special, ovviamente conosciuta più che mai al momento vista la sua recente vittoria al torneo nel girone degli special jonin <Sei una grande, hai messo al tappeto quegli altri due> evidentemente infervorata in quel commento come se la vittoria della Hyuga sui due avversari le desse quasi un motivo di vanto o un motivo in più per portar rispetto ed onore verso la vincitrice stessa <L'ho sempre detto che le donne sono un passo innanzi al genere maschile> si insomma evviva le donne no? Ma mettiamo da parte questo discorso ora, già perché alla donna verrebbe posto l'invito di sedersi in sua prossimità e da brava Yuya, questa non se lo farebbe ripetere due volte, lasciando così che le leve maggiori vadano a muoversi in quella che potrebbe dirsi una corsetta molto abbozzata e zoppicata per via dei dolori ai piedi, lasciando che solo a "pericolo" raggiunto questa vada a rallentare il passo prima di arrestarlo e quindi con cautela tentar di sedersi non troppo distante dalla hyuga, lasciando però al momento che l'intero corpo riesca a conta a poggiare sulla superfice rocciosa e quindi rimanendo più al sicuro possibile; <Nooo figurati non ho molto da fare ultimamente e camminare mi distrae dai miei pensieri e dal prossimo esame che devo sostenere> e si la ragazza è prossima all'esame genin e di certo la cosa potrebbe metter una certa ansia alla fine.

22:12 Kaori:
 <Non stasera, puoi stare tranquilla> scherzerebbe di rimando Kaori alla battuta della donna, ritrovandosi a snudare di poco i denti candidi in un sorriso divertito. Era da un po' che non si ritrovava ad affrontare una conversazione così semplice e leggera con qualcuno e trova che ogni tanto faccia bene alla salute riuscire a mettere da parte i problemi e le ansietà di ogni giorno per abbracciare piccoli attimi genuini come quello. Un paio di nuvole bianche iniziano a passeggiare nel firmamento finendo con il coprire parte della luna, oscurando una porzione di terreno ove le due si sono ritrovate. Un alito di brezza sfiora i loro volti e la voce di Yuya vien trasportata fino all'orecchio di Kaori. <Davvero? E' una specie di tradizione?> domanderebbe la Hyuga incuriosita dalle parole dell'altra, chiedendosi in che tipo di famiglia possa esser lei cresciuta. Lei, dal canto suo, è stata abituata fin da piccola alle arti ninja, ad abbracciare un futuro fatto di missioni e battaglie e non è mai stata propriamente addestrata all'arte dell'eleganza e della grazia. O meglio, solo durante un combattimento. La reazione della giovane al sentire il nome della special porta Kaori a ritrovarsi piuttosto sorpresa: è davvero strano notare come, da qualche giorno, tutti sembrino riconoscerla per strada. Molti la salutano senza conoscerla, nei negozi tifano per lei e la ragazza non sa come reagire a questa improvvisa ondata di fama. La imbarazza e compiace al tempo stesso, una sensazione bizzarra e piacevole. <O-oh, grazie...> mormora andando a portare la destrorsa dietro il capo, le dita ad incastrarsi fra i capelli, le gote a tingersi di un rosso leggero e genuino. <In realtà ho rischiato grosso. Avevo contro due avversari piuttosto forti> ammette sinceramente cercando di essere umile. Hiashi è un avversario temibile, pericolosissimo se gli si dovesse concedere l'opportunità di ritrovarsi a distanza d'ingaggio, mentre l'altro ha dimostrato doti particolarmente sviluppate nel ninjutsu. Non ha potuto eseguire molti jutsu, questo è vero, tuttavia Kaori col suo Byakugan ha potuto vedere con quanta velocità fosse capace di modellare e muovere quella sabbia e ha potuto notare come sarebbe stato difficile contrastarlo se non avesse potuto contare su un iniziale aiuto combinato dell'altro Hyuga. Aiuto che sostanzialmente è consistito nel non essere la sua prima vittima, in fin dei conti. <Ad ogni modo molte donne potrebbero avere vantaggi non indifferenti su degli avversari uomini. Ma io non penso di poter sfruttare a mio vantaggio la cosa. Non sono molto portata per questo tipo di... mh... atteggiamenti> ammette imbarazzata chinando ora lo sguardo, timidamente. Sebbene ora sia decisamente più spigliata e disinvolta di prima nel relazionarsi con gli altri, non ha tuttavia imparato a sfruttare la propria femminilità al meglio. Lascia comunque che la donna si avvicini, si accomodi, e solo all'udire le sue ultime parole ecco che andrebbe ad osservarla con una espressione piuttosto mite. <Esame?> domanderebbe incuriosita inspirando a fondo dalle narici. <Sei una deshi dell'Accademia?> domanderebbe, ancora, con voce bassa, tranquilla, interessata a conoscere qualcosa di più di quella piacevole compagna. [chakra: on]

22:27 Yuya:
  [Volti di pietra] <O....allora sono stata fortuna, me lo sentivo che oggi era una buona serata> commenterebbe lasciandosi sfuggire una nuova risata potendo così concludere probabilmente quella battuta sull'assassina rapitrice e potendo dunque concentrarsi sugli altri discorsi, mentre i piedi potrebbero finalmente trovare riposo, lasciando intanto che le mani, aiutate dalle gambe che una alla volta verrebbero flesse avvicinandosi così al busto, vadano a sfilare le ormai fastidiose scarpe eleganti <Oooooo> questa volta mostrando un tono quasi liberatorio, come se si fosse librata di una pesante costrizione <Ora va meglio> finirebbe quindi con il dire, lasciando intanto che le scarpe finiscano a giacere al di lei fianco, vuote ed inermi al momento; <Però hanno perso, quindi se loro erano forti tu lo sei stata di più già già> commenterebbe con tono sicuro mentre alle due parole finali il capo andrebbe a scuotersi dall'alto verso il basso come in segno di assenso alle sue stesse parole, rafforzando così la sua idea, almeno nella sua testa; <Non cap...O> e si ha capito a quali distrazioni di riferisce ora la Hyuga e di certo Yuya negli anni aveva potuto averne qualche esempio anche lontano dal mondo degli shinobi <Uomini, si fanno sempre abbindolare, ho visto gente che gli alti consideravano "potente" farsi metter in ginocchio da una semplice gentil donna dalle buone grazie, personalmente mi han sempre fatto schifo, solo quel vecchiaccio del mio maestro sembrava fatto di pietra> il disdegno verso il genere maschile è chiaro ma non assoluto, infondo la donna aveva avuto rapporti amichevoli anche con uomini e ragazzi eppure qualcosa sembrava capace di infastidirla in certi attimi; <Chissà come se la passa quel maledetto> commenterebbe quindi tra se e se come se un pensiero volante fosse giunto e quindi ripartito in pochi istanti; <In ogni caso dimenticavo, la nostra non era proprio una tradizione ma un tempo la mia famiglia era, come dire, agiata a livello economico e quando sei a contatto con gente ricca e potente vien credo naturale apprendere i loro modi e costumi, quindi fui costretta anche io tali modi> ammetterebbe lasciandosi sfuggire un sonoro sospiro <Ma quei giorni sono finiti e ora mi tocca studiare ancora per tutt'altra cosa e per tutt'altro scopo e si attualmente sono una Denshi, una noia totale> commenterebbe per concludere lasciando che il silenzio ora la coccoli per qualche istante, cercando probabilmente di scacciare i brutti ricordi.

22:40 Kaori:
 Permane il sorriso sulle soffici labbra della Hyuga. Non aggiunge altro a quel breve attimo di scherzo fra loro lasciando che semplicemente l'argomento cada e termini da sé con quella leggera risata della donna. Lascia che lei si accomodi, si liberi delle dolorose scarpe e che risponda tranquilla alle proprie parole seguendo i propri tempi. Non ha fretta, può ancora godersi qualche altro attimo di pace lassù prima di tornare a casa da Raido, per cui lascia che semplicemente la serata proceda senza alcuna spinta, naturalmente, seguendo il ritmo della loro voce. Il sorriso si fa appena più timido al dire della konohana circa lo scontro che la Hyuga ha vinto recentemente al torneo e Kaori non può fare a meno di sentirsi leggermente imbarazzata a quelle parole. Imbarazzata, sì, ma anche felice. <Grazie> ripete alla fine, sinceramente, quasi accogliendo quelle parole come un dono. E' la prima volta che sente un complimento così sincero da parte di qualcuno che non abbia su di lei qualche pregiudizio. A volte teme che la gente che ha attorno sia semplicemente influenzata dalle proprie opinioni quando esprime il proprio parere su di lei; Raido, Hiashi e Mekura dai rapporti che li legano, il clan dal fatto che lei è una Hyuga e che per questo deve necessariamente essere più forte degli altri, il resto del Villaggio dal fatto che sia figlia del valoroso jonin che era suo padre. Ma Yuya sembra pensare davvero quel che dice e sembra farlo sulla base delle mere capacità oggettive della special, portandola perciò a sentirsi profondamente ed autenticamente rincuorata da quel dire. Ascolta dunque il resto delle di lei parole andando a far tesoro di quel breve racconto, osservando la donna con fare incuriosito. <Per fortuna non mi pare di aver avuto a che fare con elementi di questo tipo> sorride lei tornando ad osservare ora l'orizzonte, prima di portare quasi meccanicamente la destrorsa a sfiorare il coprifronte che ha legato al collo. <Non che io sappia, almeno...> aggiungerebbe in un mormorare più basso ripensando d'istinto ad Azrael, il proprietario di quell'oggetto. Lui le aveva detto di essere un tipo un po' libertino, Mekura aveva confermato quelle parole, e potrebbe rientrare nella categoria di uomini che tanto disgustano la mora al suo fianco. Tuttavia Kaori non ha mai pensato questo di lui, le ha sempre dato l'impressione di essere un uomo per bene. Ma dopotutto, lei, non può certo dire di averlo conosciuto a fondo. <Sembra un uomo con una solida morale> commenterebbe allora la Hyuga riferendosi al di lei maestro, basandosi su quel poco che ha appena sentito di lui. Lascia comunque che l'altra prosegua nelle sue parole ed annuisce leggermente quando va ad ascoltare quella spiegazione. Comprende ciò che ella intende dire e si ritrova alla fine ad osservarla con fare serio. <Quindi stai cercando di prendere il coprifronte per denaro?> domanderebbe con un tono ora più serio nella voce, nello sguardo. Non v'è rimprovero nelle sue parole, nè accusa, ma semplicemente bisogno di capire. [chakra: on]

22:58 Yuya:
  [Volti di pietra] La serata procede nella sua tranquillità e nella sua fresca purezza, che al momento non sembrerebbe voler venir interrotta da alcuna presenza scomoda o da alcun discorso pesante o troppo colmo di rammarico lasciando dunque che le due donne possano parlare in modo tranquillo e chiaro senza alcun giro di parole ne senza la necessità di dover nasconder alcun che; <Sei fortunata Kaori, il mondo è pieno di quel tipo di uomini e con le dovute maniere e movenze chiunque o quasi potrebbe venir incantato, il fascino è un'arma potente ma se c'è una cosa che io credo funzioni meglio della lussuria è il terrore, gli stessi uomini che vengono messi in ginocchio dal fascino di una donna poi vengono fatti strisciare dalla paura di perder tale bellezza o peggio che la loro stupidità venga svelata al mondo> quindi la paura e il terrore battono la lussuria? Be probabile ma non è questo ora il discorso principale alla fine no? Meglio continuare lasciando che i ricordi del vecchio maestro riaffiorino nella mente delle donna <Era solo un vecchiaccio testardo> direbbe con tono si di disprezzo ma misto a qualcosa che potrebbe sembrare rispetto se non ammirazione verso quella persona che in ogni caso l'aveva cresciuta per molti anni della sua vita <Ma sapeva il fatto suo ed era l'unico capace di capire cosa mi passasse per la testa> si insomma una specie di padre o di nonno se si vuol guardare la differenza di età, qualcuno da odiare ma ammirare e "amare" allo stesso tempo, le aveva insegnato tutto e l'aveva preparata anche per situazioni come quelle alla fine e forse proprio grazie a lui la donna può dirsi ancora una cittadina non povera del villaggio, ma ecco che una domanda di Kaori si farebbe largo, una domanda seria e chiara che sembrerebbe ricevere una risposta altrettanto seria ma presa molto più alla leggera <I motivi sono molti a dire il vero, il denaro è uno dei motivi ovvio per vivere serve il denaro, ma ci sono anche altri fattori che mi spingono, uno dei tanti per quanto non si direbbe è la vendetta stessa su quei pochi leccapiedi rimasti di Kuugo e quell'altro maledetto bastardo che qualche anno fa hanno scatenato una guerra globale> l'odio finalmente traspare per un brevissimo istante in quelle parole che subito tornerebbero svogliate e leggere come se tutto fosse stato dovuto ad un solo pensiero fugace <In più il mio maestro aveva parlato e lodato molto i ninja, soprattutto quelli nati nei periodi di Hashirama e Tobirama Senju, quindi diciamo che la curiosità di veder cosa significhi esser ninja è nata in me e ti dirò, molti ragazzini parlano di ideali e di voler proteggere il villaggio o i cittadini ma io non sento questo bisogno così impellente, certo ci tengo al luogo dove vivo e se potrò lo difenderò, così come cercherò sempre di esser dalla parte dei giusti però non ne voglio fare il mio obbiettivo principale o vivrei con il costante pensiero di dover donare la mia vita al villaggio o agli altri perdendo così la mia individualità e la mia libertà di pensiero e di scelta> chiara in quelle parole che forse mostrano egoismo o forse un ragionamento profondo e non del tutto stupido ma questo sta alla Hyuga deciderlo, infondo ogni pensiero e soggettivo.

23:21 Kaori:
 Il ragionamento di Yuya ha senz'altro senso ed in parte Kaori arriva a comprendere e capire le di lei parole. Ha presente il tipo di uomo che l'altra sta descrivendo, quel tipo di individuo portato alla perdizione ed alla tentazione, nonché al desiderio di poter mostrare al mondo il possesso e la proprietà di qualcosa che molti altri potrebbero desiderare. E' una caratteristica che trova un po' triste ma che non arriva ad odiare o disprezzare nel profondo. Esistono difetti peggiori che per lei son meritevoli di vero rancore. <Sì, immagino tu abbia ragione. Ma penso sia qualcosa che non arriverò mai a sperimentare. Non sono esattamente capace di> e qui andrebbe a sollevar le mani per formare le tipiche virgolette con gli indici e i medi di ambo i palmi <"incantare" nessuno> Le mani tornerebbero ad abbassarsi fino a poggiarsi al grembo, le labbra a distendersi in un sorrisetto consapevole e tranquillo. Sa di non essere capace di sfruttare a proprio vantaggio quel genere di carte e non ne fa mistero. Non la vede come una mancanza o come una lacuna, semplicemente come un differente modo di approcciarsi al prossimo. Ode quel che l'altra dice circa il proprio maestro e si ritrova a sorridere con fare amaro, nostalgico, provando ad immaginare l'uomo che l'altra sta ricordando. Prova ad immaginarla a parlare esattamente in questo modo con un anziano shinobi dai capelli d'argento, le rughe marcate sul viso e l'espressione rigida. <Non hai più rapporti con lui?> domanderebbe allora la Hyuga puntando le iridi perlacee in quelle dell'altra, con fare tranquillo. <Noto che ne parli al passato> aggiunge quella piccola osservazione chiedendosi se forse quell'uomo non fosse morto e lei non abbia appena tastato malamente un argomento fin troppo delicato. <Ovviamente non devi rispondere se non vuoi, non vorrei esser stata scortese o inopportuna> si affretta a continuare poco dopo cercando di salvarsi dalla possibile figuraccia. La sua attenzione, tuttavia, viene del tutto rapita dall'altra nel proseguire del discorso. Ascolta le sue parole, i suoi pensieri, le sue convinzioni in un silenzio quasi religioso, desiderando rispettare al meglio ciò che l'altra le sta donando in questo istante: un pezzo di sé. Trova che questi pensieri non siano cose che si potrebbero offrire a chiunque e per questo ci tiene a conservare con cura quelle verità che l'altra le sta rivelando. Pone enorme valore ed importanza a quelle parole e, solo quando Yuya si fosse ritrovata a tacere dopo aver concluso il suo discorso, ecco che Kaori sarebbe andata a schiuder le labbra rosee per chiosare nuove parole. <Trovo che sia sensato. E' giusto che tu pensi questo, che tu voglia rimanere te stessa nonostante tutto. Sapere di essere libera di poter continuare a fare le tue scelte anche dopo aver accettato di combattere per il tuo Villaggio> rivela la Hyuga in un primo momento credendo sinceramente in quelle parole. <Tuttavia è bene che tu ricordi sempre che ci saranno momenti in cui ti sarà richiesto di accettare in silenzio ciò che ti verrà ordinato. Che tu lo trovi giusto o meno.> E non vuole scoraggiarla o rimproverarla in questo momento, ma solo accertarsi che l'altra abbia davvero ben ponderato la sua scelta di vita prima di compiere il grande passo. Dopotutto non si è ancora diplomata, non è ancora una vera ninja, è ancora in tempo per fare un passo indietro se lo avesse voluto. <Ci sono decisioni che a volte non possiamo comprendere quando ci vengono comunicate, che possono apparirci sbagliate, ingiuste o crudeli> Il pensiero vola alle recenti esperienze di clan, al modo in cui si sia sentita usata e tradita dalla stessa famiglia per via di troppe informazioni taciute. <Ma che dovremo comunque accettare di eseguire per un bene finale più grande, più ampio.> Si ferma portando lo sguardo verso l'orizzonte, l'espressione a farsi per un istante lontana mentre il silenzio cala per qualche attimo fra loro. <Potrai accettare queste situazioni quando ti si pareranno davanti?> domanda, alla fine, inspirando a fondo, voltandosi quindi verso l'altra. <Non devi rispondere per forza ora, non è a me che devi dare una risposta. Io non sono nessuno, in fin dei conti> sorride Kaori con fare amaro, cortese. <Ma è una risposta che devi dare a te stessa e devi farlo per te. Una volta preso il coprifronte dovrai rispondere delle tue scelte ad altre persone, persone per cui ti stai mettendo al servizio. Per cui vorrei che tu fossi convinta al cento per cento di quello che stai facendo ora che hai ancora tempo di fare un passo indietro, di cambiare strada> Il tono è gentile, rassicurante. Non la sta rimproverando, non è contrariata dalla di lei risposta, anzi. E' felice che l'altra sembri essere così decisa della sua stessa strada. Tuttavia vuole assicurarsi che sia pronta ad affrontare anche scelte che può non condividere, perchè essere un ninja, in parte è anche questo. [chakra: on]

23:40 Yuya:
  [Volti di pietra] Ascolta con attenzione le parole della Hyuga, ne comprende il dire e più di tutte ne percepisce le domande sul suo vecchio maestro e per dare una risposta a tutto questo la donna deciderebbe di fare un qualcosa di più che limitarsi alle parole, infatti cercando di ruotare su ste stessa, così da portare i palmi della mani a poggiare sul suolo, così come le ginocchia che ora le farebbero da supporto a terra, cercherebbe di gattonare, in senso letterale, in direzione della Hyuga cercando di render la distanza tra il loro volto molto breve ma non eccessivamente, lasciando dunque spazio alla intimità personale di entrambe e andando così a dire mostrando un gentil e felice sorriso <Kaori le tue parole non sono inopportune, una domanda non lo è mai se fatta per conoscenza, al contrario sarei io la scortese a non darti una risposta visto che non credo che sia una delle più personali a me rivolte> commenterebbe dunque tranquilla mentre cercherebbe contatto con gli occhi perlacei della Hyuga come a volerne leggere l'anima mentre i suo occhi spalancati andrebbero a mostrare quel oscuro abisso che può esser la sua anima <Il vecchiaccio è sparito duranti i giorni di guerra, infondo i cattivi avevano bisogno di rifocillarsi, di denaro e perché no di compagnia, be la nostra casa era lontana dal villaggio in uno dei villaggi limitrofi alla foglia e penso che ormai il risultato è chiaro, della mia casa ora rimangono solo rovine, mio padre è stato semplicemente ucciso mentre mia madre ha subito una sorte peggiore prima di trovare il sonno eterno, per quanto mi riguarda, quel giorno ero a lezione nella biblioteca della casa con il maestro e nel momento dell'attacco lui riuscì a farmi fuggire rimanendo indietro, da quel giorno non lo rividi, neanche il suo cadavere fu mai trovato> e si questa è la triste storia di Yuya, ora svelata, un passato ormai lontano e incapace di intaccare la storia attuale ma capace di segnare l'anima di una giovane ragazza ormai divenuta donna, donna ancora capace di sorridere forse proprio per nascondere quel vuoto ormai in lei presente <Ma così è la vita, non sono l'unica ad aver sofferto delle perdite quel giorno no?> direbbe cercando di alleggerire il tono della conversazione e minimizzando il tutto come un evento generale e comune; <E sai il vecchio mi ha insegnato tante cose tra cui la sottile e nobile arte del sapersi adattare e nel saper accettare non solo le proprie scelte e ciò che ne comporta ma anche di accettare il volere di coloro che sono al di sopra della tua persona, infondo dovevo esser pronta per rispondere ad eventuali esigenze di Daimyo e gentaglia simile> concluderebbe andando solo ora a riprender le distanze, sempre se fosse riuscita ad avvicinarsi in primo luogo, arretrando sempre a gattoni sino alla posizione di partenza, prima di cercar di far forza sulle leve inferiori e sulla schiena così da raddrizzarsi ed infine riprender posizione eretta, non prima di aver recuperato le scarpe ovviamente, <Ora però ti chiedo perdono ma si è fatto tardi e non vorrei crearti altro disturbo, dunque Buona notte Kaori spero di poterti incontrare nuovamente uno di questi giorni, sei una ragazza con cui è piacevole passare il tempo> e detto questo la donna mostrerebbe nuovamente un gentil sorriso verso la Hyuga prima di voltarsi e riprender a camminare, stavolta scalza, verso la propria abitazione.[Exit]

00:00 Kaori:
 Non si muove, non si scosta quando l'altra va avvicinandosi a lei. Lascia che si ponga come ritiene più opportuno senza però scostare dal suo viso il proprio sguardo. Ne segue i movimenti, il fare, attenta a capire cosa stia cercando di fare. Semplicemente par voler rendere quella conversazione più complice, più intima, senza alcun altro fine. La sua voce è bassa, chiara, e le sue parole cortesi. Kaori ascolta, non si smuove, lasciando che quel triste racconto venga conservato nella propria memoria. Non dice nulla, non la interrompe, non accenna alcuna triste smorfia sul viso. L'altra non par essere il tipo di persona bisognosa di compassione o pietà, sembra aver superato la cosa ed essere andata avanti con le sue forze. Questo fa apparire Yuya una persona estremamente forte agli occhi di Kaori che, al di lei tacere, va semplicemente a schiudere le labbra per far fuoriuscire poche semplici, basse parole. <Mi dispiace per quello che è accaduto. Dev'essere stato un incubo> commenta con tono basso, rispettoso, guardandola negli occhi sostenendo il di lei sguardo. <Ma sono felice di sapere che tu sia riuscita a salvarti. Questo non ha reso vana la loro fine> aggiunge, poco dopo, sincera. Il fatto che siano riusciti a salvarla vuol dire che il loro sacrificio è servito a qualcosa, che la loro memoria vive ancora dentro di lei. Yuya va quasi scrollandosi di dosso il peso di quell'accaduto, cerca di sopportarlo con leggerezza, senza farsi trascinare a fondo, e Kaori la ammira profondamente. Lei, ancora, non è capace di parlare così semplicemente della morte di suo padre. E sì che è un lutto ancora fresco, recente, ma non può permettersi di rimanerne ferita ancora a lungo. Questo la rende semplicemente debole. Vulnerabile. E lei non può proprio permetterselo. Lascia che lei continui a parlare, che risponda alle sue ultime parole mentre ritorna ad una massima distanza da sé, alzandosi in piedi con le scarpe questa volta tenute fra le mani, i piedi liberi da quelle dolorose costrizioni. <Allora non posso che augurarti buona fortuna per il tuo esame, Yuya. Sono sicura che la prossima volta che ci vedremo sarai una kunoichi della Foglia> le labbra della Hyuga si distendono, si spingono verso gli esterni in un sorriso sincero prima di udire i di lei saluti. Inchina appena il capo al di lei indirizzo e le rivolge uno sguardo gentile, sereno ed amichevole. <E' stato un piacere conoscerti e parlare con te. Mi auguro di rivederti ancora in futuro e di venir disturbata una notte ancora in questo modo> ovviamente scherza quando dice "disturbata", un modo gentile per dirle che non le è affatto dispiaciuta la sua compagnia quel giorno. <Buonanotte, allora. A presto> la saluta con un nuovo sorriso prima di vederla allontanarsi lungo la scalinata che porta a valle. [END]

Kaori e Yuya s'incontrano per caso in cima al monte dei volti.
Qui chiacchierano tranquille parlando di vari argomenti fra cui la storia di Yuya e i motivi che l'hanno spinta a decidere di divenire una kunoichi.