Ramen e parole

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20:10 Satoru:
  [Chiosco Ichiraku] Quest'oggi il nostro eroe si trova nel centro di Konoha, il giovane ninja si trova per la precisione nei pressi del famoso chiosco di Ichiraku, luogo in cui non va spesso, ma in cui va quando ha qualcosa da festeggiare, un'occasione importante insomma. Dopotutto ha da poco svolto la parte teorica del suo esame genin ed è soddisfatto di quello che ha scritto, se tutto fosse andato per il verso giusto nei prossimi giorni avrebbe affrontato l'esame pratico, con quello non si scherza, ma Satoru è pronto ad ogni evenienza.
Il cielo è già di color blu notte, non è ancora totalmente nero, ma di li a poco lo sarebbe diventato, il cielo quest'oggi non è completamente limpido, difatti sono presenti numerose nuvole che vanno a coprire qua e là gli astri celesti, anche la luna, regina della notte, deve arrendersi ed è costretta in alcuni momenti a sparire dietro alle varie nubi, per riapparire poco dopo, grazie al vento che spostando le nuvole la rimette al suo posto, nel trono dei cieli. Il nostro Denshi si trova nei pressi del chiosco, indossa un abbigliamento semplice, un paio di pantaloni neri elasticizzati, una maglietta di color rosso intenso, un paio di scarpe nere ai piedi, comode per camminare, il tutto sarebbe completato da una felpa di colore nero, con un cappuccio ed una pelliccia beije intorno a questo. Gli ultimi passi lo porterebbero all'esterno del chiosco, luogo dove ci si può sedere su alcuni alti sgabelli, rimanendo comunque sulla strada principale, loco dal quale è possibile vedere i passanti ed allo stesso tempo da cui è possibile essere visti. Dopotutto non c'è niente di meglio che fermarsi un attimo, mangiare una tazza di ramen caldo ed osservare nel frattempo lo scorrere della gente nelle strade, fermare il proprio tempo per un attimo, osservando gli altri ricorrere il loro da un senso di calma al giovane, dopotutto si tratta di un po di meritato riposo. Ecco che le sue labbra andrebbero a schiudersi per permettere ad alcune parole di uscire dalla sua bocca. <Buonasera, è possibile avere una tazza di ramen di carne> una domanda semplice, il titolare risponde con un cenno positivo del capo, ecco che solo ora il giovane andrebbe a prendere posto sullo sgabello, egli sarebbe quindi seduto su di esso, tuttavia, nell'attesa, la schiena sarebbe rivolta verso il chiosco ed il viso invece, al contrario, verso la strada, in questo modo il nostro protagonista si potrebbe perdere osservando le persone di Konoha, impegnate nei loro affari, impegnate a vivere, mentre lui riposa.

20:18 Shunji:
  [Chiosco Ichiraku] Approfittando del clima mite, è quasi d'obbligo per Shunji lasciare le rumorose e fin troppo strette mure domestiche. Sopra il Villaggio della Foglia, un cielo scuro e una luna calante, avvolta da occasionali nuvoloni, porta con se una brezza leggera, sintomo della bella stagione. Insomma, un'ottima serata per uscire. Senza troppi riguardi, il giovane Denshi si infila quindi le scarpe grigie, inoltrandosi per le strade della Foglia. Indossa dei blue jeans, piuttosto vecchi, e nient'altro che una maglietta bianca, sotto un giubbotto di pelle nero. Un abbigliamento che lo rappresenta in quanto a semplicità ma mette in risalto il suo aspetto da bulletto. I capelli grigi sono più spettinati che mai e, senza prestare attenzione ai passanti, il giovane aspirante Genin sa già dove dirigersi. L'Ichiraku ramen bar non dista molto da lì, invero, Shunji lo raggiunge in men che non si dica. Scostando la tendina, il suo viso è imbronciato, come sempre, gli occhi vanno subito a posarsi su uno sgabello. Vi si siede senza tanti complimenti, portando le mani sulle proprie cosce. <Una porzione di ramen piccante, per favore> Ordina senza troppi preamboli. Gli sgabelli accanto al suo sono vuoti, seppur vi sia giusto quello sgabbello, alla destra di Shunji, a distanziarlo da un ragazzo che sembra suo coetaneo. Ma il Denshi dai capelli grigi gli rivolge solo un'occhiata, aspettando poi la sua ordinazione, silenziosamente.

20:28 Satoru:
  [Chiosco Ichiraku] Il tempo lentamente passa, la vita di Konoha continua scorrere, tutti sembra abbiano qualcosa da fare, tutti si muovono rapidamente per le vie del centro senza prestare molta attenzione intorno a loro. Un sorriso si delinea sul volto del giovane, dopotutto per lui è impossibile non prestare attenzione a tutti i dettagli che lo circondano e spesso si chiede come la gente possa invece vivere senza prestare attenzione al mondo circostante, cosa che per fortuna o purtroppo, dipende dai punti di vista, lui non potrà mai fare. Nessuno sembra fermarsi al chiosco, forse tutti sono presi da quello che stanno facendo, ma ecco che nel momento esatto in cui viene posizionata la ciotola di ramen davanti a Satoru, un altro avventore giungerebbe al chiosco e ordinerebbe una porzione di ramen piccante. Satoru è uscito per non stare chiuso in casa a pensare al suo passato e di conseguenza, quattro chiacchere non possono certo guastare, anzi posso semplicemente rendere quella ciotola di ramen più piacevole. Ecco che il suo viso andrebbe ora a rivolgersi in direzione del giovane, con un'occhiata potrebbe capire che si tratta di un suo coetaneo, motivo per il quale non sarebbe molto formale ed anzi andrebbe rapidamente a fare una battuta. Le sue labbra andrebbero ad aprirsi leggermente in modo tale da far uscire il fiato e le parole dalla sua bocca. <Attento che qui lo fanno davvero piccante, per me è l'inferno> si, non gli piace molto il piccante, il tono è chiaramente scherzoso, cerca un modo banale per attaccare bottone, dopotutto in un modo o nell'altro doveva iniziare no? Ecco che dopo una breve pausa il giovane continuerebbe a rivolgersi all'altrui figura <Piacere, Satoru, Denshi di Konoha, spero di non essere stato scortese> tono decisamente più pacato rispetto al precedente, ecco che il giovane sembra aver riacquistato le buone maniere, per il momento non direbbe altro. Ecco che ora, in attesa di una risposta, andrebbe ad incominciare il prelibato piatto che si trova di fronte, ama il ramen e quello di Ichiraku è senza ombra di dubbio il più buono della città. Le papille gustative di Satoru implodono letteralmente all'assaggio, un mix di gusti e spezie incredibile, un mix che ricorda l'oriente e quindi un mix che gli ricorda casa, esatto, perché per lui il ramen è casa, un piatto che senza dubbio lo rappresenta e che in questo momento gli sta infondendo un gusto squisito in gola ed al contempo una miriade di ricordi relativi alla sua infanzia nella sua testa. Il giovane attenderebbe dunque una risposta.

20:38 Shunji:
  [Chiosco Ichiraku] L'attesa del giovane Shunji è ingannata dalle improvvise parole del giovane dai capelli scuri, seduto più o meno vicino a lui. Gli occhi ambrati del Denshi raggiungono l'altro mentre le sopracciglia si aggrottano, sulla difensiva. Non ha neanche dato il tempo all'altro di finire la frase che subito si è fatto diffidente, tipico suo. Invero, al sentire la battuta altrui, rilassa il volto. Le sopracciglia si alzano e la bocca si storce in un ghigno sorridente, da vero sbruffone. Nonostante ciò, il tono non è affatto ostile. Si tratta di semplice modi di fare. <Scherzi? Io potrei mangiarne a quintali, di questa roba!> Il tono è scherzoso ma nelle sue parole non c'è menzogna. Gli piace molto il piccante. Il corpo di Shunji si porterebbe leggermente verso la posizione dell'altro, seppur le braccia rimangano al loro posto, posate sulle cosce. L'altro si presenta e, a quel punto, anche il ragazzo dai capelli grigi andrebbe a presentarsi. <Shunji, anche io frequento l'accademia!> Sembra quasi stupito di aver trovato uno studente come lui, piacevolmente sorpreso. Notando la pietanza di Satoru arrivare, l'altro si risistemerebbe rivolto verso il banchetto davanti a lui. <Tranquillo, non c'è bisogno di essere formali> Risponderebbe, distogliendo per un attimo lo sguardo. Scruterebbe di sottecchi l'altro, per poi cercare con lo sguardo il suo ramen, che ancora non è arrivato. E' qui che lo stomaco gli borbotterebbe. <Cavolo, sto morendo di fame..> Sarebbe il commento del ragazzo che, per la figura, arrossisce lievemente, grattandosi la nuca.

20:48 Satoru:
  [Chiosco Ichiraku] Il ghiaccio incomincia a sciogliersi, il momento di imbarazzo iniziale viene egregiamente interrotto da entrambi, che appaiono non molto formali, ma anzi, tutt'altro. Satoru ascolterebbe le parole dell'altro con il viso ancora posizionato sopra alla sua ciotola di ramen, può sembrare maleducazione, ma in realtà è solamente affamato, difatti, nonostante sia impegnato a mangiare, ascolta con cura tutte le parole dell'altro, lo lascia finire, ascolta con attenzione tutto quanto, anche quest'oggi pare abbia incrociato un altro allievo. E' felice di ciò, questo vuol dire che la forza di Konoha di li a poco sarebbe aumentata ancora, dopotutto oltre a lui, Yuya ed ora Shunji sono presenti senza dubbio altri valorosi studenti della foglia, pronti a diventare ninja e a servire il loro paese con la loro stessa vita. Ecco che ora la testa andrebbe ad alzarsi nuovamente dal piatto, la ciotola è già quasi finita, ma come al suo solito si è lasciato ancora un po del contenuto per gustarselo lentamente, nel tentativo di prolungare il piacere provato nel cibo. il viso è nuovamente spostato in direzione del giovane, un sorriso si delinea in risposta alle parole dell'altrui figura, ecco che ora il sorriso lascerebbe il viso per far si che le labbra possano aprirsi, dopotutto l'unico modo per parlare è aprire la bocca e permettere alle parole di giungere alle orecchie altrui passando per l'aere. <Anche tu studente?> domande retorica, in realtà domanda di cui sa già la risposta, le parole infatti vanno a ripetere quelle altrui. <A dire il vero io tra poco sarò Genin, ho già svolto l'esame teorico, ora devo affrontare il pratico> numerose le parole uscite, dopotutto Satoru è fiero di quello che ha svolto fino ad ora e vuole comunicare all'altro i risultati raggiunti, non tanto per ego o per mettersi in mostra, quanto invece per parlare delle sue esperienze di vita, per parlare di quello che gli sta accadendo. Una breve pausa distanzierebbe le prime parole dalle successive, che rapidamente escono ancora dalle sue labbra. <Tu come sei messo?> una domanda scontata, una domanda che va ad indagare il percorso accademico altrui, ed ecco che con le ultime parole il giovane andrebbe a rispondere all'ultima affermazione del ragazzo. <Anche io stavo morendo di fare, amo questo posto, il ramen è buonissimo> già, giusto per far soffrire un po' l'altro, che è ancora a stomaco vuoto, in realtà è stato semplicemente ingenuo, non lo ha certo detto con cattiveria. le sue labbra andrebbero ora a chiudersi, le sue orecchie ad aprirsi.

20:57 Shunji:
  [Chiosco Ichiraku] Entrambi i giovani sembrano piacevolmente sorpresi di essersi ritrovati lì, come due Denshi dell'accademia Ninja. La cena di Satoru verrebbe interrotta dalle sue stesse parole, sicché Shunji apprende con stupore che, all'altro, manca solo l'esame pratico prima di potersi definire Genin, probabilmente. <Eh? Davvero?!> Esclamerebbe stupido, voltandosi con tutto il corpo verso l'altro. Una mano afferrerebbe la parte di sgabello tra le gambe, mentre l'altra resterebbe placidamente poggiata sulla cosca sinistra. <E com'è l'esame teorico? Ho sentito che ti fanno un mucchio di domande difficili!> Ed ecco che l'aspetto ostile resta nel passato, poiché lo Shunji reale viene fuori, curioso e anche preoccupato per la questione. Lui, purtroppo, non è così bravo nei test teorici. Sospira, rivoltandosi verso il bancone quando gli viene finalmente servito il suo ramen piccante. Il fumo che emana gli fa lacrimare gli occhi ma subito il giovane afferrerebbe le bacchette, fiondandosi sui noodles. Tira su il brodo, alternando pezzi di manzo e uovo con spaghetti. Con la bocca ancora piena, lancia un'occhiata all'altro, arrossendo per la domanda. fortunatamente, si potrebbe pensare che sia il piccante a fargli quell'effetto. <Ehm, sono ancora all'inizio, in realtà..> Confesserebbe a Satoru, per poi scuotere la testa. <Ma sono fiducioso, credo di potercela fare!> Quasi più a se stesso sono riferite quelle parole di incoraggiamento. Continuerebbe a mangiare, quindi, sorridendo all'altro nonostante gli spaghetti gli penzolino dalle fauci. <Fì! E' buoniffimo!> Non conosce propriamente le buone maniere.

21:07 Satoru:
  [Chiosco Ichiraku] Ramen e parole, il ramen viene ingerito dalla bocca ed al contrario le parole da questa escono, i nostro protagonista continua a sorseggiare il suo brodo con calma, non ha fretta, dopotutto alternare il cibo alle chiacchere è una cosa che gli piace da impazzire, può mangiare e saziare il suo stomaco e al tempo stesso può dialogare e saziare la sua curiosità. Anche questo studente sembra preoccupato per l'esame teorico, proprio come Yuya, i due sono più simili di quanto sembra, il nostro protagonista infatti andrebbe a rispondere alla prima domanda, o meglio, affermazione dell'altrui figura. Ecco che il suo viso si distoglierebbe nuovamente dalla ciotola, nella quale ormai è rimasto praticamente solo brodo, con qualche pezzo di manzo e verdura, ma con più liquido che sostanza, gli occhi guarderebbero ora il suo interlocutore, lo sguardo è leggero così come le parole che stanno per uscire dalla sua bocca, bocca che inevitabilmente si va ad aprire nuovamente per permettere a queste di uscire. <Allora, sono sette domande in un tempo di mezz'ora> breve pausa, forse così appare troppo tragico e quindi le successive parole vorrebbero calmare l'altro studente. <ma stai tranquillo, le domande riguardano argomenti che ti spiegano in accademia, segui, prendi appunti e vedrai che andrà tutto per il meglio> Ecco, alcune parole, parole di conforto, parole che vanno ad indicare quanto in realtà l'esame teorico non sia affatto impossibile, è solamente una questione di studio e di concentrazione. L'altro ora mangerebbe con foga il suo ramen, al punto da essere talmente preso dal cibo da parlare con la bocca aperta e con spaghetti che come tentacoli di una medusa cadono e penzolano dalle labbra. In questa visione divertente ovviamente Satoru inzierebbe a ridere, ride di gusto, l'immagine gli ha scaturito questo, dopotutto è un'immagine divertente. Satoru tenterebbe ora a stoppare la risata, dopotutto non vuole apparire scortese all'altro, ecco che una volta che il giovane fosse riuscito a trattenere le risate, andrebbe a dire in direzione dello studente. <Scusa, ma avevi gli spaghetti ovunque e non sono riuscito a trattenermi> si esatto, onesto e sincero, come sempre. Ancora una breve pausa per poi proseguire. <vedrai che il percorso accademico non è così male ed è anche abbastanza veloce, stai tranquillo> va a rassicurare l'altro, anzi, a dirla tutta lui si è divertito molto in accademia, ma soprattutto ha imparato moltissimo, tecniche ninja, conoscenze, insomma, ha imparato cosa significa essere un ninja, cosa di cui è fiero.

21:21 Shunji:
  [Chiosco Ichiraku] Se Satoru cerca di tranquillizzare il collega, ci riesce ben poco. Gli basta sapere che dovrà rispondere a sette domande in trenta minuti che subito la sua espressione si fa quasi rassegnata mentre il calcolo mentale su quanto tempo abbia per ogni risposta sembra quasi d'obbligo. Ma per fortuna il Denshi dai capelli corvini gli dà qualche dritta e Shunji sembra riprendersi. Nonostante non sia sua abitudine prendere appunti durante le lezioni. <Eh, non sono proprio il mio forte le domande di teoria. Mi mettono agitazione..> Confessa, andando poi ad agitare quel mare di noodles con le bacchette. Afferra un pezzo di manzo e lo mangia, mentre il forte sapore del piccante gli scalda l'interno della bocca. Una sensazione che personalmente gli piace molto. Nonostante la figuraccia degli spaghetti penzolanti, Shunji non sembra prendersela, anzi. Arrossisce per l'imbarazzo ma sorride, sempre con gli spaghetti che penzolano dalla bocca, tirandoli su facendo un gran rumoraccio. Ha gradito! <E' così che mangiano i veri uomini!> Cercherebbe di fare un'espressione seria, teatrale, ma scoppierebbe poi a ridere della sua stessa battuta. Finisce finalmente di bere gli ultimi residui di brodo dalla sua ciotola, sospirando e posandosi una mano sulla pancia, soddisfatto. <Ah, che mangiata!> Volterebbe lo sguardo verso Satoru, grattandosi una guancia, non molto convinto. <Beh, lo spero! Voglio finire l'accademia il prima possibile e cominciare subito a darmi da fare!> Direbbe con più entusiasmo, per poi farsi pensieroso. <Tu perché vuoi essere un ninja?> Chiederebbe senza pensare, per poi rendersi conto della domanda personale. <Ehm, se non ti scoccia dirmelo, eh..> Bofonchierebbe, cercando di rimediare.

21:32 Satoru:
  [Chiosco Ichiraku] Satoru prenderebbe ora la ciotola con entrambe le mani, ormai dentro di essa è presente solamente il caldo brodo, mentre tutti i pezzi solidi di cibarie sono stati mangiati dal futuro genin, ecco che andrebbe ora a portarsi la ciotola alla bocca per finirne tutto il contenuto, dopotutto il brodo è la parte più buona, il nostro protagonista andrebbe infatti a risucchiare tutto il brodo, facendo anch'egli un fastidioso e rumoroso rumore, dopotutto è difficile essere silenziosi in momenti simili. Ecco che finito il brodo andrebbe ora a rivolgersi nuovamente all'altro, le parole andrebbero ad uscire nuovamente fluenti dalla sua bocca, gli piace parlare, questo lo abbiamo capito, dopotutto è fatto così. <La chiave è proprio non farsi prendere dal panico, concentrarsi e rispondere, le domande in sè sono facili> ecco, nuovamente vorrebbe essere d'aiuto, ma probabilmente altro non fa che accentuare le preoccupazioni del commensale. Ecco che ora si concentrerebbe invece sulla seconda affermazione del suo interlocutore, un sorriso andrebbe a delinearsi nuovamente sul suo volto, dopotutto il suo interlocutore è simpatico ed il giovane sta avendo una piacevole chiaccherata, ecco che le parole uscirebbero fluenti ancora dalla sua bocca. <In realtà non penso sia le definizione di come mangiano i veri uomini, ma che c'è ne frega?> dopotutto anche lui ha appena fatto un rumore assordante bevendo il brodo, anche lui che solitamente è di buone maniere non è riuscito a resistere alla tentazione davanti a quel brodo così caldo e buono, beh, dopotutto il cibo risveglia i nostri istinti animaleschi, ci rende più animali di quanto non siamo. un'ultima domanda da parte dell'altro, una domanda importante, profonda, sentita, una domanda che risveglia in Satoru sentimenti ed emozioni, ma anche ricordi, ricordi di dolore e angoscia, ricordi del suo passato e del suo presente. Il giovane si prenderebbe alcuni minuti per pensare alla risposta, non è una domanda a cui è facile rispondere, ma ecco che le sue labbra andrebbero a schiudersi per far uscire il frutto del suo ragionamento. <Voglio diventare un ninja per dare una svolta alla mia vita, perché voglio superare il passato e orientarmi nel mio futuro, perché voglio salvare vite ed evitare che altre persone muoiano inutilmente> il riferimento è alla madre, ma ovviamente Shunji non può sapere di ciò, tuttavia sono questi gli ideali che guidano il nostro protagonista, sono questi gli ideali che lo hanno spinto ad intraprendere la lunga carriera per diventare un ninja di konoha. un ultima domanda, che appare ora banale. <Tu invece?>

21:42 Shunji:
  [Chiosco Ichiraku] Fortuna che il cibo sembra distrarre Shunji dal pensiero dell'esame, per niente imminente per ciò che lo riguarda. E' tutto preso dalla sua ciotola di ramen e dalla conversazione che sembra essersi fatta più animata. D'altronde è facile scambiare due chiacchiere tra uomini, no? E infatti la battuta di Satoru fa ridere l'altro di gusto, portandolo a scuotere la testa. <Chissenefrega, infatti!> Esclamerebbe, facendo spallucce e posando le bacchette nella ciotola vuota. Il ragazzo dai capelli grigi si stiracchia subito dopo aver porto la domanda, forse troppo personale, al suo interlocutore. Ora, sta dissimulando l'imbarazzo proprio in quel modo, facendo finta di nulla. Ma non può ignorare la risposta, di certo. Fin dalle prime battute, Shunji ammutolisce, sporgendosi di poco nella sua direzione. Si acciglia, concentrato, mentre le parole del giovane lo raggiungono. L'espressione si fa quasi ammirata nei confronti dell'altro e, inevitabilmente, giunge spontanea la domanda. <Io?> Distoglie lo sguardo, grattandosi il capo con un gesto teso. Di certo, difronte ad una motivazione come quella di Satoru, Shunji si vergogna nel confessare che lui vuole solo vivere tante avventure e mettersi alla prova. Eppure, nonostante un attimo di titubazione, si confessa perché è un tipo spontaneo. E le bugie non fanno per lui. Non ricambia lo sguardo del corvino, fissa la ciotola, le spalle inclinate in avanti, in chiusura. <Io voglio lasciarmi alle spalle la mia vita, una vera noia. Mi piacerebbe visitare posti nuovi e poi mi piace combattere> Spiegherebbe chiaramente, per poi voltarsi verso l'altro ragazzo, con aria sicura. <Sono convinto che sarà proprio così> Spiega infine, di nuovo più riferendosi a se stesso che al suo collega Denshi.

21:52 Satoru:
  [Chiosco Ichiraku] Il tempo è trascorso velocemente, dopotutto quando si ha sotto il naso una tazza di ramen fumante e si possono al contempo fare delle piacevoli chiacchere il tempo passa molto più velocemente rispetto a quando si è invece impegnati in attività più noiose o comunque meno coinvolgenti. La ciotola di Ramen, completamente finita, verrebbe passata dal giovane al titolare, in modo che questo la potesse prendere per lavarla. Ecco che Satoru ritornerebbe con le iridi sul suo interlocutore, ascolterebbe con attenzione le altrui parole e sarebbe stupito dal fatto che il giovane non lo guarderebbe ora negli occhi, quasi come se si vergognasse della sua motivazione, che in realtà appare anch'essa valida. difatti non c'è una motivazione giusta od una sbagliata per diventare ninja, ognuno deve seguire la sua strada ed il mondo è bello proprio perché è vario. Ecco che quindi il giovane non riuscirebbe a tenere la bocca chiusa, anzi, la aprirebbe per versare molte parole, parole di conforto, di sostegno, nei confronti dell'altro. <La tua motivazione è più che valida, stai tentando di cambiare la tua vita, viaggiando e dando una svegliata ad essa> una breve pausa interrompe le parole del ninja che riprenderebbero ora velocemente <Quindi alza la testa quando lo dici, perché ognuno segue la sua strada ed ogni strada è importante, senza le mille viuzze di una città, la strada principale non servirebbe a nulla> una metafora, semplice, intuitiva, spera di far capire all'altro il concetto, quello che lui realmente pensa, senza diversità infatti non ci sarebbe vita. Purtroppo la sera si è fatta tarda ed è arrivato il momento per Satoru di tornare a casa, ma non prima di aver scambiato alcune parole con il suo interlocutore. <Io presto sarò Genin, tu anche> esatto, ha fiducia in lui, gli è apparso motivato e convincente. <Quindi manteniamo i contatti, magari finiremo in team insieme o comunque potremmo aiutarci l'un l'altro> la butta li, chi lo sa che i due in futuro possano lavorare insieme, nessuno può saperlo, almeno non per ora, per ora si tratta di due semplici allievi che mangiano una ciotola di rame nel loro villaggio natio, ma nessuno può sapere cosa accadrà nel futuro prossimo. Ecco che Satoru ascolterebbe l'eventuale risposta del grigio, successivamente saluterebbe sia lui che il titolare del chiosco, si alzerebbe dalla sedia e incomincerebbe ad incamminarsi verso casa, accompagnato dai suoi numerosi pensieri, dalle sue mille emozioni e dalla luce regale della luna che svetta nel cielo di Konoha.[END]

22:01 Shunji:
  [Chiosco Ichiraku] Un sorriso che ha poco a che fare con u ghigno va a disegnarsi sul volto di Shunji nel sentire le parole di Satoru. Non era proprio insicuro di se stesso, ma, a scanso equivoci, le parole del ragazzo l'hanno risollevato. Incredibile come sembrino passarsi pochi anni, seppur il modo di porsi sia completamente diverso. A quel punto, forse per smorzare anche l'imbarazzo dato dalla profondezza della conversazione, il grigio farebbe spallucce, sorridendo con il suo solito ghigno da sbruffone. <Ma sì, hai ragione!> Taglia lì, voltando poi lo sguardo verso il corvino. Al suo incitamento risponde con un cenno del capo. <Puoi scommetterci, anche se sono un po' indietro!> Ridacchia, continuando ad annuire. L'idea di fare squadra con l'altro, magari in un futuro non troppo lontano, non gli spiace affatto. <Puoi contarci, in caso ci becchiamo in accademia> Direbbe infine, sgranchendosi la testa, con una mano poggiata sulla nuca. Si alzerebbe dal suo sgabello, salutando l'altro con un gesto della testa e quel sorriso storto che fa sempre. <Allora ci si vede!> Direbbe come saluto, senza convenevoli o robe del genere. Pagherebbe il suo conto, infilandosi poi le mani nelle tasche del giubbotto nero. Scosta la tendina del chioschetto, facendo qualche passo, immettendosi in strada. Il volto si fa serio mentre scruta con chissà quali pensieri la luna e quel cielo. <Bah..> Direbbe con un sospiro, incamminandosi verso casa. [END]

Satoru e Shunji, Denshi di Konoha, si incontrano al chiosco e fanno una chiaccherata riguardo l'esame genin e le motivazioni che li hanno spinti a intraprendere la carriera ninja. In conclusione Satoru propone di mantenere in contatti per lavorare in team in futuro.