[Cura] - Dopo la missione livello S

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Giocata di Corporazione

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12:21 Kaori:
 Stanca. Si sente a pezzi, ha sopportato una giornata incredibile sulle spalle. Prima lo scontro per le eliminatorie dove ha quasi dato fondo a tutte le sue energie ed ora ha appena finito di curare e medicare un riluttante e incupito Hiashi. Si trova per il corridoio principale dell'ospedale con il camice bianco a ricoprirla dal collo alle ginocchia, richiuso sul petto, a nascondere la vista degli abiti sottostanti. Le gambe appaiono coperte da pantaloni scuri sotto i quali vi sono ancora gli schinieri e l'armatura pesante che un po' rende più goffi i suoi movimenti. E' al banco informativo all'ingresso e sta finendo di compilare la scheda clinica di Hiashi aggiornandola con le ultime novità e informazioni circa la cura appena effettuata. Vorrebbe finire subito per poter tornare a casa e fare un bel bagno, sperare di ritrovare Raido entro quella sera a casa. Non sapeva fosse venuto a vederla, non sapeva fosse tornato dalla missione che aveva da svolgere a Kusa né, tanto meno, ha la minima idea delle sue attuali condizioni. Sa soltanto che le manca, che avrebbe voluto che lui la vedesse trionfare sui suoi avversari. Combattere dando il meglio di sé, dando fondo ad ogni sua energia per agguantare la vittoria. I capelli scuri, corvini, sono leggermente scompigliati lungo le spalle ed il viso è decisamente sudato. Durante il tragitto verso l'ospedale aveva ingerito un tonico per il chakra così da poter curare il conclannato e tuttavia, nonostante ora abbia le energie a bruciare ancora dentro di sé rendendola viva, si sente ugualmente stanca, spossata. Le sembra ancora così strano pensare di aver vinto, di aver potuto trionfare su due avversari tanto forti. Eppure ce l'ha fatta. Eppure ha dimostrato a tutti che lei non è la ragazzina fragile e indifesa che può sembrare. Lei è lì ed è lì per combattere e proteggere la propria gente. Lei è lì ed è una minaccia per chiunque osi andarle contro. [chakra: on]

12:26 Raido:
  [Letto] Lo scontro di Kaori è finito, ha visto tutto quanto il match, ha visto la sua ragazza trionfare su tutti gli altri, pronta per la finale degli special Jonin. Ha speso ogni briciolo di energia, ogni piccola briciola di volontà per alzarsi dal letto, mettere quel busto che gli stringa le costole in modo da non provare dolore e le stampelle per aiutarsi a camminare. In tutto questo è anche sordo da un orecchio, non sente quasi niente e gli fa male, fa male e fischia continuamente portandolo all'esasperazione. Attualmente si trova nella stanza dell'ospedale, disteso sul letto e sotto le coperte con nient'altro che un paio di pantaloni neri e una maglietta intima bianca. Il capo è poggiato sul cuscino avente una fodera bianca mentre le coperte si presentano di un coloro grigio cenere che va a intaccare il bell'aspetto di tutta quanta la stanza. Il letto è leggermente rialzato con sotto delle ruote per poterlo muovere. Resta fermo e immobile, non fa movimento alcuno per evitare di peggiorare la situazione ma il dolore persiste senza sosta, continua ad andare avanti impedendogli, persino, di dormire la notte. La stanza è vuota, senza nessuno, è solo con se stesso, solo con i propri pensieri e passare le nottate in questo modo non è la cosa più bella ne la migliore. Ancora deve capire come sia possibile quello che è successo; ha attaccato lo shoton usando tutta la propria velocità, lo ha colpito in pieno e alla fine ha attaccato lo stesso. Il colpo al cuore avrebbe dovuto seccarlo sul colpo e invece gli è rimasta la forza per sparare quell'attacco spedendolo lontano. Ha portato a termine la missione ma si ritrova in una situazione disastrosa, difficile da sopportare e cosa ben peggiore, Kaori potrebbe ammazzarlo sul serio questa volta. In due mesi ha passato più tempo in ospedale che fuori, ha visto ogni stanza di ogni ospedale presente nell'alleanza ninja anche se quello di Konoha, fino ad ora, è nuovo. Il tempo non passa mai, le ore sembrano anni e ancora nessuno è passato a curarlo, ancora nessuno è venuto per lui. Il braccio destro si muove, cerca di alzarlo verso il comodino alla propria destra mentre sente le costole fare ancora più male che mai ma cosa cerca? Il pulsante per chiamare un medico o un infermiera. Se l'avesse trovato andrebbe a pigiare il bottone nella speranza che qualcuno se lo fili <Meglio gli ospedali di Kusa> commenta amaro, seccato e abbastanza infastidito per l'attuale situazione. Digrigna i denti, strabuzza gli occhi resistendo al dolore, resiste più che può, resiste alla voglia di gridare. [Chk off]

12:44 Kaori:
 Finisce di compilare la cartella donandola all'infermiera seduta dietro al banco con un sorriso stanco. Lascia che lei la prenda, che la sistemi insieme alle altre ed inizia a sbottonare il camice per prepararsi ad uscire e tornare a casa. Sta sbottonando il primo bottone quando un suono continuo e intermittente attira la sua attenzione e quella di qualsiasi medico nelle vicinanze. L'infermiera sta già alzandosi per andare a controllare quando Kaori con un piccolo sospiro stanco, le fa cenno con la mano di fermarsi. Ormai è lì, anche se stanca, tanto vale rendersi utile se serve. <Tranquilla, vado io> la rassicura distendendo appena le labbra verso l'esterno in un sorriso di pura cortesia. Non c'è gentilezza, non c'è dolcezza, non c'è luce. V'è solo la quieta calma di un viso tranquillo. Si scosta dal bancone per andare poi a muovere le leve inferiori verso la camera da cui brilla rosso l'allarme che richiama qualcuno alla stanza. Non sa chi vi avrebbe trovato dentro, non ha idea del fatto che probabilmente, entrando, le sarebbe preso un infarto, ma avanza a passo cadenzato e deciso fino a premere il pulsante esterno alla porta che mette a tacere il fastidioso e trillante allarme che sta risuonando penetrante per il corridoio. <Allora di cosa avete bi--...> La sua voce si ferma quando, portando lo sguardo all'interno della stanza, si ritrova a scoprire il viso di Raido sotto le coperte. Ferito, malandato, con un taglio su parte del viso e l'espressione dolorante. Sbianca visibilmente, in un istante, sgranando gli occhi e schiudendo le labbra. <Raido...> Sente improvvisamente la gola secca, il cuore che batte impazzito e le energie tornare d'un tratto ad invaderle il corpo in ondate violente. Entra di gran carriera richiudendosi la porta alle spalle e avvicinandosi al letto con passo rapido, preoccupato, afferrando la cartelletta accanto ad esso con su scritte le condizioni del paziente. Si sente morire, si sente precipitare in un vuoto senza fondo al solo pensiero di saperlo in ospedale, ferito. Tornato dalla missione allora... da quanto? E perchè lei non lo sapeva? Perchè nessuno ha pensato ad avvisarla? Quando pensavano di dirglielo? Più legge quanto scritto sulla cartella più si ritrova a sentire le viscere contorcersi, stringersi, pulsare dolorosamente. E' messo male. E' piuttosto grave. E lei non lo sapeva. Stringe i denti andando a rimettere a posto la cartella per poi portare su di lui, per la prima volta, il suo sguardo. <Do una occhiata all'orecchio> scandisce bene, lentamente, quelle parole cercando di parlare a voce un po' più alta di modo tale che nonostante la sordità l'altro possa sentirla. Vorrebbe dirgli tante cose, vorrebbe dirgli che le è mancato, che era preoccupata, che ha letto e riletto quella lettera fino ad impararla a memoria e che avrebbe voluto sentire quelle parole da lui, ma sa che prima di tutto deve curarlo. Sa che la precedenza va al suo benessere, alla sua salute. Andrebbe quindi, Kaori, a voltarsi verso il carrello degli strumenti per afferrare una specie di pinza al vertice del quale vi è uno specchietto collegato ad un vetrino illuminato. Lo prenderebbe con la destrorsa prima di chinarsi appena verso di lui ricercandone lo sguardo. Preoccupata, seria, decisa. <Non muoverti. Faccio subito> intima lentamente, a voce alta, così che se l'altro non dovesse riuscire a sentirla almeno potrebbe leggerne il labiale più facilmente. Quindi -se lui non l'avesse impedito- andrebbe a trattenere con la mancina il suo capo per portare lo strumento verso il suo orecchio. Infilerebbe la "testa" dell'oggetto dentro di esso, nel canale uditivo, con l'occhio ad osservare attentamente lo specchietto annesso. Osserva l'interno del di lui orecchio trovando, alla fine del condotto, il timpano. Lesionato, un trauma non da poco che gli ha portato via l'udito da quell'orecchio. <Mhn> [chakra: on]

13:03 Raido:
  [Letto] Il pollice continua a premere sul pulsante, lo tiene premuto fino allo sfinimento cercando di essere il più fastidioso possibile. Si è stancato di restare in quella stanza, non è riuscito ad avvisare Kaori, non è riuscito a parlare con nessuno e dopo il torneo lo hanno riportato di corsa qua dentro senza permettergli di parlarle. Insomma, una giornata veramente odiosa e fastidiosa tranne per la soddisfazione di vedere trionfare Kaori. Ha seguito tutto quanto lo scontro con estrema attenzione, ha osservato il suo modo di agire, le strategie adottate, il suo modo di combattere. Tutta la storia del cappuccio rosso l'ha fatta diventare più forte di quanto non avrebbe mai immaginato, una forza rimasta celata per anni, forza che sta arrivando al suo massimo, al suo picco ed è fiero di lei, fiero di vederla crescere giorno dopo giorno. Non ce la fa più, è stanca, il fianco gli fa male, tremendamente male, gli occhi divengono leggermente lucidi per il dolore; non piange, non è nella sua natura ma provare un dolore così intenso e così forte non è da tutti i giorni. Alla fine lascia andare il pulsante, scosta il dito ritirando l'intero braccio e portandolo nuovamente sotto le coperte, al sicuro e al caldo. Il respiro aumenta leggermente le fitte al fianco si fanno più pesanti mentre qualche goccia di sangue inizia a colare dal viso, forse le croste si stanno togliendo e con esso, vi sono anche le orecchie o meglio, l'orecchio. Fischia, fa male, non sente praticamente niente di quello che succede intorno a se ed è come se fosse caduto in un limbo insonorizzato; la vita è pessima senza poter udire i suoni ma di buono c'è che, almeno, l'orecchio sinistro funziona abbastanza bene. Fa affidamento solo su quello ora come ora ma non basta per avere un suono completo e corposo. Sbuffa, il polmone va a impattare contro le coste provocando ulteriore dolore, dolore che lo porta a digrignare i denti, incurvare la schiena alzandola dal letto fino a lasciarsi cadere a peso morto. Il rumore dell'allarma cessa all'improvviso, quel poco che sente cessa <Finalmente è arrivato qualcuno> lo deduce ma non lo sa con certezza e il viso pian piano si porta sulla porta d'ingresso e lo sguardo diviene sorpreso. Le sopracciglia si sollevano verso l'alto scrutando la figura della Hyuga al suo cospetto <Kaori> tutti si sarebbe aspettato meno che lei. Non avrebbe voluto essere visto visto in questo stato, non avrebbe voluto darle altri pensieri dopo il casino che ha combinato e lo vede, vede nel suo sguardo la preoccupazione, il terrore di quello che può essergli successo. Abbassa le palpebre, sospira per poi riaprirle notandola così vicino a se. Non ha sentito il movimento e lo stesso non sente ciò che dice anche se vede le labbra muoversi; non sa leggere il labiale, non lo ha mai imparato <Non sento> pronuncia il Jonin ma è anche troppo lontana per essere udita. Nuovamente la vede avvicinarsi e anche qui non sente niente, il nulla la fa da padrone, letteralmente. La lascia fare, si lascia visitare, ispezionare <Sei stata brava oggi> rompe il ghiaccio in qualche modo, cambia argomento sperando di poterla capire al più presto. [Chk off]

14:35 Kaori:
 Sente la sua voce, sente la sorpresa nel suo tono e vede il suo viso estremamente colpito. Non se l'aspettava, non si aspettava di venir curato proprio da lei. Sembra sconfortato, richiude gli occhi mentre Kaori avanza e va a leggere la cartella per capire quali siano realmente le condizioni dell'albino. E' ridotto male, male davvero, sebbene non quanto lo era stato dopo l'incontro con Akane di diversi mesi prima. E' una situazione tesa, densa e la preoccupazione riempie il cuore di entrambi, nonché il dolore. Lui per via delle ferite riportate e lei per via del non aver saputo nulla del giovane fino a quel momento, in cui è venuta a conoscenza della verità praticamente per caso. Avverte le parole di lui e si ritrova ad annuire al suo indirizzo come per volergli fare capire che lo sa, sa che non può sentire, che non può capirla. Va quindi ad ispezionare e visitare l'orecchio ferito mentre lui rimane fermo, vigile, attento. La visita dura poco, lo strumento viene estratto dall'orecchio e poggiato sul carrellino. Kaori si gira, cerca nel comodino dedicato al paziente un pezzo di carta ed alla fine tutto ciò che riesce a trovare è un tovagliolo. Lo afferra e, con una delle penne che ha nel taschino del camice, scrive su di esso alcune semplici parole. "Adesso curerò il timpano. L'udito tornerà entro cinque giorni" Passa il tovagliolo al kiriano ritrovandosi poi, nel frattempo, ad udire quelle sue parole che la portano a schiudere le labbra e guardarlo con sorpresa. <Oh> Quindi... era lì? L'ha vista? Non sa davvero se essere felice all'idea che lui abbia potuto vederla trionfare o se essere furiosa per quella follia. Non avrebbe dovuto uscire, non avrebbe dovuto muoversi affatto. E' stato incauto e pericoloso con tutte quelle costole rotte. Se si fosse perforato qualche organo? Se si fosse sentito male nel bel mezzo di quella folla? Il solo pensiero le raggela il sangue nelle vene. Ma è qualcosa che non gli rimprovererà adesso, non mentre è così ferito. <Grazie> cerca di sillabare quell'unica parola il più lentamente possibile prima di andare a sospirare appena e ricercare un po' di calma. A quel punto, senza perdere tempo, la Hyuga andrebbe a richiamare dal proprio chakra -già in circolo nel di lei corpo- l'energia fisica che scorre dentro di esso. Tenterebbe di distaccarla da quella psichica -solo in parte- e di spingerla verso le mani, le dita, per poi farla fuoriuscire dagli tsubo e permetterle di avvolgere i palmi col suo tipico alone verdastro. Se fosse riuscita a richiamare il chakra medico, ecco che sarebbe andata a porre ambo le mani, una accanto all'altra, al di fuori dell'orecchio ferito di Raido, sopra la ferita al viso che impegna anche il lobo. Andrebbe a far fluire il proprio chakra dalle mani fino ad irradiarlo all'interno del di lui orecchio nel tentativo di far raggiungere alla propria energia quella membrana ferita e delicata. Andrebbe a cercare di raggiungere la lesione e di rigenerare l'integrità cellulare dello stesso timpano. Avrebbe sentito poco meglio, nei prossimi istanti, ma quel fischio fastidioso avrebbe continuato a mettere a tacere gli altri suoni per i prossimi giorni, svanendo lentamente, un po' per volta. [Mani Terapeutiche B] [Chakra: 90/100]

15:32 Raido:
 Sente poco e niente, lo sa benissimo e anche Kaori lo ha capito e la cosa dispiace a entrambi. Per lei perchè ha il suo ragazzo in quelle pietose condizioni e a lui per non poter udire la voce della ragazza, una voce capace di confortarlo e renderlo felice. Stupido, molto stupido ad andare in quella missione senza maggiori accorgimenti però, oramai, è passato tutto quanto ed è vivo, questo importa. Dispiace di non essere riuscito ad avvisarla ma come avrebbe potuto in quelle condizioni? E' impossibile e ha aspettato di essere curato, di uscire da quel posto tornando al pieno delle proprie forze. Purtroppo si è dimenticato che la ragazza è anche un medico e il trovarsi in quel posto è un qualcosa di piuttosto normale ma scoccia sempre quando un piano non va in porto, quando un piano non riesce ad avere successo. Scoccia terribilmente ma oramai è fatta. Gli occhi seguono il fare della ragazza, ne seguono i movimenti con attenzione mentre prende un arnese strano; inarca un sopracciglio nel vedere quell'affare a essere infilato nel di lui orecchio. Non lo sente entrare, sente un qualcosa di fastidioso ma niente di più di questo. Resta fermo sul letto, immobile, non volta lo sguardo verso di lei, non le da fastidio fino a quando non gli viene porto quel tovagliolo bianco. Muove il braccio sinistro, lo solleva a fatica cercando di farsi il meno male possibile per poi afferrare il tovagliolo e leggere ciò che vi è scritto lasciandolo a bocca aperta <5 giorni?> non crede ai suoi occhi, non crede a ciò che vede perchè questo vuol dire essere un deficiente per quasi una settimana. Non riesce a vedere se stesso comunicare a gesti, lui che è sempre riuscito ad avere una oratoria niente male rispetto alla media <Non potrò sentire la tua voce> un dispiacere enorme questo, fin troppo enorme e spera che i malanni possano passare al più presto. Cade letteralmente nello sconforto considerando che non ha mai perso l'utilizzo di uno dei 5 sensi, non ha mai perso nessun senso. Man mano che va avanti desidera sempre di più ritornare a essere un semplice deshi, frequentare l'accademia senza alcun pensiero, senza alcun pericolo, essere sempre in pace. Non guarda ancora Kaori, la lascia lavorare e, di conseguenza, non sente nemmeno il di lei grazie, non sente le sue parole rimanendo estraniato dal mondo intero <Non potevo perdermi il tuo combattimento e n'è valsa davvero la pena> ha penato come non mai, ha sofferto come non mai per rimanere in piedi a guardare tutto quanto l'incontro <Quel cannone, mamma mia e di come hai colpito Hiashi. Mi è venuta la pelle d'oca a un certo punto> sta parlando con lei ma è come se stesse parlando da solo non potendo sentire le possibili risposte. [Chk off]

15:50 Kaori:
 E' un po' buffo, in realtà, il modo in cui vedere Raido in quelle condizioni faccia quasi ridere. Non sente bene e per questo il volume della sua voce è un po' più alto del normale e al tempo stesso è frustrante sapere che non possa sentire o sapere ciò che lei gli sta dicendo. Inoltre permane la preoccupazione del resto delle sue condizioni. Ha una fastidiosa contusione ed in più diverse costole rotte che rischiano in qualsiasi momento di ferirlo dall'interno. Vuole proprio sapere chi è il genio che non l'ha operato d'urgenza. Lascia che il chakra medico continui a fluire attraverso il suo orecchio andando a riparare la struttura del timpano che, nel giro di pochi minuti, ritorna sano. L'udito, tuttavia, avrebbe richiesto un po' più di tempo per tornare. Al dire di lui Kaori si ritrova a schiudere le labbra con fare dispiaciuto. Immagina quanto debba essere doloroso subire una menomazione simile, sebbene sia solo temporanea, e non sa come confortarlo. Lascia che il chakra medico smetta di scivolare via dai propri palmi terminando l'intervento specifico al timpano per poi umettarsi le labbra e fare il giro del letto avvicinandosi all'altro lato, quello dove è porto l'orecchio sano. Andrebbe ad avvicinare ad esso le labbra parlando direttamente dinnanzi ad esso così da fare in modo che l'altro possa sentirlo più facilmente. <E' solo per qualche giorno. Tornerà tutto a posto, te lo prometto> garantisce lei cercando di rincuorarlo, di fargli capire che in fin dei conti è andata bene: avrebbe potuto perderlo del tutto, insomma. Andrebbe quindi ad udire le sue parole, quel dire circa il di lei scontro e si sente sempre più confortata da lui. Ha sopportato il dolore solo per non perdersi un qualcosa di importante per lei. Ha sopportato le sue condizioni solo per assistere al suo incontro. Ne è toccata e al tempo stesso indispettita. Felice che le sia stata accanto e arrabbiata perché avrebbe potuto peggiorare le sue condizioni. Lui che, nei di lei pensieri, ha sempre la priorità su ogni cosa. <Adesso sai che non dovrai farmi arrabbiare> continua a dire, con le labbra al suo orecchio sano, cercando di alleggerire appena l'atmosfera, la tensione, rincuorata del fatto che nonostante i danni ed il dolore, l'altro stia abbastanza bene, abbastanza da poter essere tranquillo. <Adesso però rimani fermo, cerco di sistemarti le costole> continua poco dopo desiderando sistemare il danno peggiore il prima possibile. <Farà male, ma cerca di tenere duro. Fallo per me> aggiunge ancora, dopo qualche istante, ricercando poi il di lui sguardo. Solo a quel punto, se lui avesse sentito e confermato con un qualche cenno del capo o a voce, ecco che Kaori avrebbe portato le mani a scostare la di lui maglietta cercando di non toccarne direttamente la carne, per poi notare il livido scuro e gonfio che si apre sul torace. Stringe le labbra, addolorata, pensando a cosa possa essergli successo e, trattenendo la preoccupazione, ecco che andrebbe a disporre ambo i palmi al di sopra della zona a circa dieci centimetri di distanza. Andrebbe a far fluire il chakra medico raccolto alle mani fino alla carne ferita, dentro di essa, per poi far sì che esso raggiunga le costole rotte. Quattro... le ultime quattro costole spezzate, un dolore inimmaginabile. Un dolore che ora dovrebbe acuirsi per diversi istanti nel momento in cui il chakra medico andrebbe ad intervenire per riparare le lesioni. Andrebbe ad accelerare rapidamente il processo rigenerativo di modo tale da permettere alle varie costole di iniziare a rinsaldarsi pian piano con le loro metà. [Mani Terapeutiche B] [Chakra: 89.5/100] [PS Raido (+ 7): 40 + 7 = 47]

16:07 Raido:
 Ricorda ogni passaggio dello scontro alla perfezione, non l'ha mai davvero vista sfogarsi in quel modo. Non apprezza in particolar modo i ninjutsu nonostante anche lui ne conosca un paio di cui uno lo usa raramente se non mai preferendo lo scontro corpo a corpo, uno scontro più adrenalinico e movimentato. Vede i ninjutser come esseri statici che non portano nulla di nuovo, è solo un movimento di mani con roba annessa, niente di particolarmente eclatante, anzi, tutto quanto è fin troppo noioso. Nel vedere lo stile di combattimento di Hiashi ha capito che potrebbe rivelarsi un valente avversario e nonostante i trascorsi, affrontarlo gli farebbe piacere, poter testare la forza del ragazzo con le proprie mani. Sarebbe qualcosa di a dir poco interessante ma per il momento si concentra su quello fatto da Kaori e del modo in cui ha sfruttato le proprie mosse, un utilizzo niente male. Molte delle tecniche, da quel che ha potuto capire, sono del fuuton e ciò vuol dire che ha migliorato ancora di più la sua forza nell'utilizzo di tale arte e non solo. Ha visto il flash e quindi il raiton, lo stesso elemento che vive e regna nel corpo dell'albino, una tecnica potente ed efficace come non mai. I brividi son venuti davvero anche per il fare di Thoki; ha osservato attentamente persino il Sabaku, ha cercato di capire il suo utilizzo della sabbia ma, purtroppo per lui, la preparazione dei due avversari è superiore essendo due Hyuga. Raido stesso ha capito che non può permettersi il lusso di scherzare con i membri del clan Hyuga, ha capito che non può distrarsi o finirebbe per rimetterci le penne, anche contro Kaori di cui ora il timore aumenta ancora di più rispetto a prima. Gli occhi la seguono muoversi fino a giungere all'orecchio sinistro dove sente tutto quanto e la di lei voce va a riscaldarlo; felice di sentire quel suono nuovamente, felice di risentirla <Ne sono certo> non volta il capo per evitare di non sentire, preferisce tenere gli occhi fissi sul soffitto, scrutare quel bianco che lo contraddistingue mentre le successive parole della ragazza. Va a deglutire, il pomo d'Adamo si alza e si bassa a grande velocità mentre della saliva viene ingerita da parte del Jonin; respira, butta fuori l'aria <Aiuto> commenta quel dire esibendo un pizzico di paura. Ha ragione, se la fa arrabbiare è davvero la fine e non vuole passare un'altra settimana rinchiuso in ospedale ad attendere che qualche medico volenteroso lo aiuti a rimettersi nuovamente dalle ferite procurategli dalla sua stessa moglie <Ho passato di peggio> rammenta lo scontro con Akane, la prima volta che ha attivato il sigillo, tutti dolori ben più grandi di questo <Fai quello che devi fare> stringe i denti, chiude gli occhi lasciando che la ragazza inizi il suo operato. All'inizio percepisce soltanto il fresco chakra che ne avvolge il corpo ma ben presto sente come le costole vanno a muoversi, a sistemarsi, a incastrarsi tra loro molto piano <Grrrrrr> digrigna i denti, evita di urlare ma il dolore è quasi insopportabile, non sa nemmeno lui come riesce a resistere <Aaaah> un piccolo urlo fuoriesce dalla bocca. [Chk off]

16:38 Kaori:
 Man mano che si abitua all'idea di quella sorpresa, riesce a far calmare la preoccupazione. E' uno shock saperlo ferito e in quelle pessime condizioni, sì, ma per lo meno saperlo vivo e non in reale pericolo di vita la tranquillizza di molto. Sapere che, per lo meno, è sotto le sue mani ed al suo fianco la fa rasserenare poco per volta. Inoltra il sapere che nonostante tutto abbia avuto la premura di venire ad assisterla la rincuora ancor di più. Lascia quindi che il proprio chakra medico vada a fluire verso le sue ossa permettendo alle varie costole di iniziare a raddrizzarsi, a tornare in posizione. Sono spezzate, rotte, ridotte in due metà scollegate ed è proprio su questo che il chakra medico va ad agire. Va a permettere alle cellule ossee di ritrovarsi, riunirsi, rigenerarsi così da permettere man mano ad ogni costola di ritrovarsi e rinsaldarsi nel modo corretto. Va inoltre, il chakra della special, a riparare e rigenerare eventuali lesioni agli organi circostanti dovute alla rottura di quelle così importanti ossa. Il dolore è ancora parecchio, le ossa sono ancora rotte e ci vorrà qualche minuto prima che inizi a scemare venendo sostituito dalla sensazione di piacevole tepore tipico di quel chakra verdastro. Mentre lui digrigna i denti e geme di dolore, Kaori cerca di trovare qualcosa da dire che possa distrarlo da quella terribile situazione. Boccheggia per qualche istante, stanca, affaticata quasi fino all'inverosimile da quella giornata, sentendo la mente vuota e annebbiata. Si sente una macchina in quel momento, una macchina che agisce per inerzia per portare a termine il suo compito. Va curando le sue ferite, donandogli le proprie forze ed energie, ma nella sua mente v'è il vuoto più totale. Pensa a cosa sia importante per lui e, egoisticamente, la prima cosa che le viene in mente è proprio lei. Ma cosa può dirgli di nuovo su di sè? Sa già del suo scontro e della sua vittoria, non è successo molto altro di cui metterlo al corrente dopo la sua partenza... Cos'altro c'è, per lui, di abbastanza importante da farlo resistere al dolore? <Ho... ho parlato con Kouki, qualche giorno fa> le parole escono di bocca quasi prima che la sua mente possa realizzare quel pensiero. Il viso è ancora chino verso il di lui volto, cerca di parlare in direzione dell'orecchio buono. <Ho scoperto che anche lei ha scelto la carriera medica. Abbiamo curato insieme le ferite di Nahira dopo il suo scontro al torneo> lo aggiorna, pronuncia quelle parole con un tono strano, a metà strada fra il soddisfatto ed il nervoso. <Pensavo che potrei approfittare del suo percorso medico per cercare di conoscerla. Non so... farle da maestra in ospedale finchè sarà qui> [Mani Terapeutiche B] [Chakra: 89.5/100] [PS Raido (+ 14): 47 + 7 = 54]

16:56 Raido:
 E' la seconda o la terza volta che si rompe le costole, oramai sono quanto vi è di più simile a un puzzle, il primo che riordina i pezzi vince ed è quello che sta facendo la special jonin in questo momento. Qualche piccolo urlo viene fuori dalla di lui bocca, urla che non riesce a trattenere anche se piccole e il sudore inizia a colare, a scendere giù dal viso fino a ricadere sul petto. Gocce grosse ricadono continuamente mentre la pelle diviene limpida e cristallina come quella di un lago, la luce viene riflessa su di essa segno del dolore che prova e della resistenza che, con tutto se stesso, sta mettendo, il suo sopportare arriva fino a un certo punto e per evitare di urlare più del dovuto si riduce in questa condizione. Vede la preoccupazione nel di lei viso ma più di tutti nota una stanchezza immensa, una stanchezza che solo una volta ha visto in lei, ovvero dopo lo scontro nella base di cappuccio rosso. Probabilmente sta curando da dopo la fine del suo scontro, non si è data pace pur di fare il suo lavoro e gli dispiace doverla mettere ancora in una situazione del genere, gli dispiace farla lavorare così tanto anche a quest'ora. Gli occhi tornano a stringersi ancora di più, i denti stanno per spezzarsi letteralmente in quel suo digrignare ma come può fare altrimenti? Non ha le forze per restare impassibile a una cosa del genere anche quando Kaori cerca di distrarlo. Quelle parole assomigliano a un flebile suono, un piccolo suono quasi impercettibile ma mette tutto se stesso per cercare di capire ciò che viene detto dalla ragazza, capire ciò che cerca di comunicargli e, alla fine, va a parlare di Kouki. E' un argomento che non avrebbe mai immaginato venire fuori per sua volontà, un argomento ancora abbastanza tabù e qualcosa di nuovo gli viene detto, qualcosa che non sa <D-davvero?> un mezzo sorriso si si crea sul volto andando a increspargli le labbra <Non sapevo avesse scelto medicina> Kaori sa qualcosa in più di lui e questo è un'enorme passo in avanti se si osservano i pochi progressi fatti fino ad ora <E come se la cava?> chiede curioso sapendo che quella curiosità può svanire da un momento all'altro per via di quell'enorme dolore. Il chakra medico continua con il suo effetto rigenerante ma ha poco effetto per il momento, le ossa si stanno ancora ricostruendo, si stanno unendo e sa che ci vuole ancora moltissimo tempo <Forse è meglio che fai venire qualcun altro, sei stanca, lo vedo> inarca la schiena, il picco di dolore arriva al suo massimo tutto in un colpo. [Chk off]

17:14 Kaori:
 Suda, digrigna i denti, geme. Soffre della sua sofferenza, si sente impotente sebbene stia facendo tutto ciò che può per curarlo, per farlo star meglio. Si sente davvero inutile nel non poter essere più rapida a lenire il suo dolore. Eppure, al tempo stesso, non desidera che qualcun altro lo tocchi, che qualcun altro possa prendersi cura del di lui dolore. Vuole essere lei a farlo, vuole essere lei sola a potersi prendere carico di quella sofferenza. Ed è un pensiero egoistico, forse crudele, considerando che il povero Jonin continua a soffrire per ogni istante perduto a tentare di curarlo da sola così lentamente. Ma lei è sua moglie e tocca a lei assicurarsi che lui stia meglio, che possa guarire. Continua ad immettere tutte le sue energie nel suo corpo, continua a concentrarsi nel tentativo di ricostruire le di lui ossa lasciando che il chakra medico, ancora, prosegua nella sua opera curativa. Rigenera e risana, rinsalda e sistema. Poco per volta, lentamente, la prima costola va rinsaldandosi. Si sta rigenerando, sta riunendosi alla sua metà tornando alla sua struttura originaria. Lo distrae, cerca di parlare di qualcosa che possa distogliere la sua mente dal dolore e si ritrova, quindi a parlare senza quasi volerlo di Kouki. E' ancora uno scoglio fra loro, un argomento difficile ed estremamente delicato, qualcosa che la mette in enorme difficoltà, eppure è ciò di cui lui ha al momento bisogno e per amor suo ignora qualsiasi altra cosa. Il sorriso che si crea sulle sue labbra sembra quello di un padre che rimane compiaciuto dei progressi fatti dalla figlia, quello di un genitore soddisfatto della propria bambina. Fa male, è quasi lacerante assistere al modo in cui lei gli stia davvero così a cuore, mentre per sé non è altro che una bambina come un'altra. Ma cerca di non pensarci, cerca di non badarci, annuendo col capo e tentando un mezzo sorriso a sua volta. <E'... brava> commenta lei al suo orecchio deglutendo un pesante grumo di saliva. <Impara in fretta> commenta quel che ha visto cercando di dargli qualcosa a cui aggrapparsi per sfuggire al dolore. <Potrebbe diventare un buon medico> da quel che ha visto ha le capacità per farlo: se poi quella sia davvero la sua strada, questo proprio non può saperlo. Ascolta la voce dell'albino, le sue parole, e si ritrova ad osservarlo scuotendo poi il capo con forza, con convinzione, mentre un rivolo di sudore le imperla la fronte scivolando fino al mento. Profonde altro chakra nel di lui corpo andando a concentrarsi con maggior decisione nella cura. <No, sto bene. Ce la faccio> il tono vorrebbe essere rassicurante ma esce quasi come un ringhio. Deve farcela, non può essere altrimenti. <Tocca a me farlo> replica poi, quasi con fare teso, con fare un po' più basso. [Mani Terapeutiche B] [Chakra: 89.5/100] [PS Raido (+ 14): 47 + 7 = 54]

17:32 Raido:
 Non vuole far preoccupare ancor di più la ragazza, non vuole vederla in quello stato ma allo stesso tempo non può nascondere il proprio dolore, non in questo momento, non in questo caso. Ha passato di peggio, è vero ma quella volta non ha sentito quasi niente essendo praticamente morto e non è morto solo per rimanere al fianco di Kaori, non è morto solo per quel preciso motivo però, qui, è troppo anche per lui. Ha sempre mostrato il lato forte di se, ha sempre fatto vedere a chiunque quanto sia resistente, forte e potente ma non ce la fa e la cosa lo riempie di rabbia. Davanti a lei ha fatto in modo di far uscire solo la parte sicura di se e nient altro per evitare di farla soffrire e preoccupare inutilmente e difatti è inutile che si preoccupi in questa occasione, completamente inutile in quanto sa che può guarire senza troppi problemi. Il vero problema è il suo corpo; in questi anni ha preso tantissimi colpi, la maggior parte dei quali proprio a Kusa e non se ne capacità però è successo e questo un giorno può portarlo ad essere inutile durante le successive missioni. Rischierebbe di rimanere paralizzato, di prendere danni irreparabili alle ossa o a qualunque parte del corpo e questo farebbe soffrire ancora di più la ragazza, la porterebbe in uno sconforto senza pari, senza modo di poterla confortare sapendo che il marito è ridotto in modo pietoso. In questo dolore, comincia davvero a pensare al proprio futuro, pensa davvero a come comportarsi nel prossimo futuro in compagnia di Kaori, come non farla soffrire ulteriormente e la decisione è davvero difficili da prendere ma è giusto così. Gli occhi restano ancora chiusi ma il viso è rivolto verso il soffitto mentre le parole della ragazza giungono, piano, tranquillamente arrivano all'orecchio buono. Sentire ciò che dice lo riempi di soddisfazione verso Kouki e allo stesso tempo sta male perchè costringe Kaori a parlare della ragazza <Così la prossima volta sarete in due a curarmi e non dovrò versare l'intera cascata dell'epilogo dalla mia fronte> ironizza tutta la cosa come se non stesse succedendo niente ma soffre tantissimo, soffre però basta lamentarsi. Deve essere forte, deve essere più forte che può per farla sorridere anche in questo caso, anche in una situazione così delicata come questa. Non ce la fa, sa che non può continuare ancora per molto e gli da fastidio essere così inutile da non poterla aiutare nell'aiutarsi, è inutile più che mai al momento e deve trovare un modo per cambiare discorso, distrarla totalmente <Kaori..> la voce esce bassa, sussurrata per lo sforzo <...metterò fine alla mia carriera di Shinobi> ha preso la sua decisione, ha preso una decisione fin troppo sofferta ma è giusto così se vuole portare avanti un matrimonio. [Chk off]

17:50 Kaori:
 La prima costola va rinsaldandosi del tutto. Il chakra medico va agendo su di lei di modo tale da andare a rigenerare le parti mancanti o lesionate e riunisce i due lembi spezzati in un unico, nuovo osso. E' stato doloroso, certo, ma ora che una costola è stata rigenerata va leggermente meglio. Non troppo, ha ancora diversi danni da dover curare, ma decisamente è un inizio. Kaori continua ad immettere nel di lui corpo altro chakra e lascia che esso vada a concentrarsi ora sulle altre costole ancora rotte. Lascerebbe che la seconda ora vada a ricongiungersi con la sua metà infranta, che il chakra funga da collante fra le due andando a spingere la rigenerazione delle cellule ossee. Un lavoro non da poco, ma che lei fa mettendoci tutta se stessa. Si tratta di Raido, si tratta di suo marito, e deve far sì che tutto vada per il meglio il prima possibile. Ecco allora che la cura procede al massimo della sua velocità mentre i due cercano di parlare, di dire qualcosa, di rendere la situazione meno pesante. Kouki insorge fra loro, il suo nome, la sua presenza, e Kaori non sa come comportarsi. Sente come se fosse obbligata a volerle bene e questo la fa sentire alle strette. Non perchè non voglia, semplicemente perchè sente troppe pressioni sulle spalle, un senso di aspettativa che la fa sentire a disagio. Tuttavia deve mettere da parte questi suoi problemi per facilitare il momento a Raido e così lascia che i due parlino di lei, ritrovandosi alla fine a tentare di sorridere alla battuta di Raido. Non riesce a farlo, non è un sorriso vero e proprio, ma in quel momento non è capace di far di meglio. In parte si sente come se l'affetto per la piccola kusana possa quasi oscurare quello per lei. Ed è qualcosa di sciocco, di stupido, ma sta succedendo tutto troppo in fretta e lei non ha ancora avuto modo di abituarsi a quella situazione. Non commenta, non dice nulla, non riuscendo ad aggiungere niente al discorso, per poi ritrovarsi a sentir cadere una vera e propria bomba fra loro. Il chakra curativo continua nella sua opera lenitiva ma per un attimo ha quasi un tremito. La voce di Raido la porta a sgranare gli occhi, a volgere verso di lui lo sguardo sconvolto. Sta sudando, è stanca, un po' le tremano le gambe, eppure tutto questo non importa alla luce di quelle parole. <Eh?> il verso esce acuto, quasi troppo dalla sua gola, involontariamente. <P-perchè? Cosa stai dicendo?> domanderebbe cadendo completamente dalle nuvole, non avendo idea di cosa stia girando ora per la mente del kiriano. Non sa che quel pensiero nasce e sorge in virtù di una loro futura vita assieme. [Mani Terapeutiche B] [Chakra: 88.5/100] [PS Raido (+ 21): 54 + 7 = 61]

18:13 Raido:
 Ci ha pensato solo adesso, solo ora, in questo dolore, sta realmente pensando a un futuro con lei e non può continuare così. In 16 di carriera ha affrontato mille battaglie, combattuto migliaia di volte dando tutto se stesso e infischiandosene dei danno che il proprio corpo è costretto a subire ma ora non può più farlo. Kaori è nella sua vita adesso ed è lei il principale pensiero, deve badare a lei, vivere con lei, renderla felice e non farla preoccupare inutilmente. I soldi non gli mancano, ne ha molti da parte e poi ha il suo lavoro da fabbro da poter portare avanti che, comunque, gli offre un reddito abbastanza alto da potersi permettere di vivere come un re per certi versi, anche se non lo fa per un gusto personale. Fino ad ora ha vissuto grazie all'adrenalina di ogni scontro, ha vissuto la propria vita senza risparmiarsi e dando tutto quanto se stesso ed evitando di preoccuparsi di un futuro perchè, uno come lui, non ha futuro, non può vivere ne avere famiglia e invece. Invece tutto quanto è cambiato portandolo ad essere un marito addirittura, un qualcosa che mai si sarebbe sognato in vita sua, marito di una splendida ragazza come lo è Kaori. In virtù di questo sa che perderebbe molto se continuasse a fare il ninja, perderebbe tutta la vita con lei per inseguire nemici, combattere e soddisfare la sua voglia di battaglie e di scontri fino alla fine. Gli occhi vanno a rilassarsi mentre le costole si uniscono, mentre tornano ad essere nuovamente e l'intero corpo va a rimettersi sdraiato sul letto in una posizione più consona a una persona normale. Respira mentre il sudore continua a cadere giù dalla fronte portandolo a sentire tutti quanti i vestiti appiccicosi, danno fastidio e vorrebbe toglierseli ma sa che non può, troppo occhi indiscreti e Kaori diventerebbe troppo gelosa e impossibile da contenere...non vuole qualcos'altro di rotto. Sente il di lei chakra vacillare nell'udire quelle parole da parte sua, parole strane eppure le ha dette davvero e la domanda è giusta, forse fin troppo giusta. Apre lentamente gli occhi, li muove ricercando i suoi, specchiarsi in quegli occhi perlacei che ama alla follia e che vorrebbe vedere in ogni secondo della propria vita, vorrebbe che essi fossero l'ultima cosa che vede prima di morire, lo vuole con tutto il cuore <E' la terza volta che finisco in ospedale in condizioni disastrose e il mio corpo ne risente. Per quanto ancora posso permettermi di farmi rompere le ossa? Per quanto ancora posso contare sulla fortuna per sopravvivere?> domande retoriche a cui non serve risposta ma solo essere ascoltate <Non sono immortale e se una missione dovesse finire male? Se non dovessi più tornare?> sono tutti ipotesi che sta mettendo in conto <Potrei anche finire paralizzato e divenire un peso, farti soffrire ed è l'ultima cosa che voglio> l'ultimissima ma qual è la prima? <Sto pensando al nostro futuro Kaori. Voglio un futuro felice con te, senza preoccupazioni, un futuro in cui tu puoi sempre sorridere e dove scene come questa..> va a indicare se stesso e il pessimo stato in cui si trova <...non si ripetano più> ecco il motivo di quella scelta, tutto per lei, lo vuole per lei oltre che per il proprio bene fisico. [Chk off]

19:01 Kaori:
 La risposta di Raido lascia Kaori senza parole. Ascolta il suo dire, quel discorso, e dentro di sé trema. La sola possibilità che quelle ipotesi possano avverarsi le toglie il respiro. Non potrebbe mai vivere senza di lui, non avrebbe potuto riprendersi se avesse dovuto perdere anche Raido. Come avrebbe potuto fare altrimenti? A stento è sopravvissuta alla morte di suo padre e non ne è ancora uscita del tutto. Una parte di sé è ancora intrappolata in quella cella, una parte di sé è ancora prigioniera dell'ombra e dell'oscurità. Ha ancora paura, sta ancora soffrendo, ma lo fa in silenzio, da sola, cercando di uscirne fuori con le sue sole forze. Una parte di sé è cambiata per sempre, definitivamente, ed è oscura e buia come non avrebbe mai pensato. Costantemente arrabbiata, sotto sforzo, che cerca di trovar pace con enorme fatica. Cosa sarebbe mai divenuta se anche Raido avesse abbandonato il suo fianco? Sarebbe semplicemente finita col precipitare in un abisso senza fine morendo poco a poco dentro di sé. Kaori sarebbe svanita e questa volta del tutto per non tornare mai più. Continua ad infondere la propria energia nel di lui corpo, continua a curarlo, a donargli vita mentre anche la seconda costola va finalmente guarendo. Ancora due, e poi il danno più esteso sarebbe stato curato. Il chakra medico andrebbe a concentrarsi ora sulla costola successiva andando a ripetere il medesimo procedimento eseguito fino a quel momento, rigenerando pian piano la frattura che ha diviso a metà quell'osso. Le due estremità si riavvicinano, si ricercano e nuove cellule andrebbero a nascere e moltiplicarsi sospinte dal sostegno della di lei forza vitale. <E' quello che voglio anche io. Un futuro insieme, duraturo, felice> replica lei, alle sue parole, dopo diversi attimi di silenzio, con tono stanco, affaticato. Una goccia di sudore scivola dalla tempia fino al mento, precipita nel vuoto fino a cadere sulle lenzuola bianche. Stanca, dannatamente stanca. <Ma questo vorrebbe dire che anche io dovrei ritirarmi. Che dovrei mettermi al sicuro... e non so se posso ancora farlo> stringe le labbra, aggrotta le sopracciglia, sentendosi pervasa da una strana preoccupazione. Certo che lo vorrebbe sapere sano e salvo a casa invece che esposto al pericolo in missione, ma non può permettersi a sua volta di far soffrire a lui la propria perdita. <Non ho ancora fatto nulla per il mio Villaggio, non ho potuto diventare ancora nessuno... e non so se potrei ritirarmi adesso. Non so se potrei deludere così Hitomu o mio padre..> Lui è un grande jonin, una personalità incredibile del mondo ninja, riconosciuto e temuto da molti. Mentre lei... beh, ha appena fatto il suo primo passo per far riconoscere il suo valore anche fuori dalle mura del Villaggio. <Voglio dire... è una decisione grande. Importante...> E lei al momento non è fisicamente in grado di pensare. <Ma la prenderemo assieme. Se ci ritireremo... ci ritireremo assieme> E su questo, sì, è davvero convinta. [Mani Terapeutiche B] [Chakra: 88/100] [PS Raido (+ 28): 61 + 7 = 68]

19:23 Raido:
 Nuovamente nota la ragazza cadere in un piccolo baratro oscuro. Questa decisione non è allarmante come quella su Kouki, anzi, è qualcosa di bello, qualcosa che può unirli ancora di più eppure non capisce questa sua reazione a tale decisione da parte dell'albino. Non capisce perchè sta reagendo in quel modo e lo vede nei suoi occhi, riesce a capire cosa prova solo attraverso lo sguardo e non lo fa sentire bene, non sta bene nel vederla così. Ogni volta che apre bocca gli sembra di fare errori, di dire cose che possono farle più male che bene e questa consapevolezza lo distrugge rendendolo irrequieto facendogli capire che, forse, dovrebbe tenere per se tutte le cose e dirle al momento giusto. E' vero, con Kouki avrebbe dovuto aspettare che le due si conoscessero meglio, avrebbe dovuto attendere e questo lo sa ma adesso? Quale sarebbe il momento propizio? Cosa avrebbe dovuto aspettare? Kaori non può mai essere pronta a una cosa tanto improvvisa, nessuno lo sarebbe e per questo se ne parla, se ne discute e si sceglie cosa fare per avere un futuro migliore e più duraturo che mai. Gli occhi sono rivolti verso Kaori a guardare quelli di lei, continua a scrutarli mentre quelle parole giungono sempre con il solito tono venendo percepite a un volume più basso del normale. Anche l'orecchio sinistro non è proprio al massimo senza il destro però deve fare uno sforzo per ascoltarla e capire cosa dice, capire quello che la ragazza sta dicendo in questo momento e quelle parole lo lasciano letteralmente di sasso e senza parole. Non crede alle proprie orecchie, non crede a quello che sente ed è una cosa che da lei non si sarebbe mai aspettato. Ricorda la ragazza con il desiderio di proteggere gli altri, di proteggere il villaggio e ora vuole essere famosa all'interno di Konoha? Famosa come lui? Non ci crede, non ci crede che per una cosa del genere vorrebbe ancora rischiare e le domande, i pensieri vengono fuori senza controllo, non riesce a trattenerli <La fama è davvero così importante? Diventare qualcuno è così importante?> domanda senza muovere il capo mente sposta gli occhi verso il soffitto distogliendo lo sguardo da lei. Fissa il soffitto e pensa a quello che viene detto, pensa a ciò che sta uscendo da questa discussione <Non ti basta essere mia moglie?> altre domande che vengono fuori, altre cose che salgono. E' vero, è famoso e su questo non ci piove ma non l'ha ricercata lui, è venuta da sola come ogni cosa, non ha mai cercato la celebrità, la fama o la riconoscenza del villaggio. Ha sempre voluto il rispetto degli alti e lo ha ottenuto e tanto gli basta <Comunque non lo farò subito> taglia corto alla fine. Non vuole farlo nell'immediato, preferisce aspettare per non creare dissapori tra loro due. [Chk off]

19:39 Kaori:
 <No!> la risposta esce di getto dalle di lei labbra quando lui pone quelle giuste domande. Si ferma, si umetta le labbra, respira. Non è quello che intendeva dire, non proprio. Espira piano, affaticata, continuando a tenere costante il flusso di chakra che dalle mani va ad infiltrarsi nel di lui corpo. Risistema e rinsalda la terza costola precedentemente distrutta e lascia che il dolore vada finalmente ridimensionandosi. Un senso di indolenzimento e spossatezza va senz'altro ad appesantire il corpo del ragazzo che, tuttavia, sentirà molto meno dolore rispetto a prima dell'arrivo della special jonin. Il chakra medico sta facendo il suo percorso e va ora a risistemare l'ultima costola fratturata nel suo addome. Andrebbe a spingere le cellule a riprodursi e moltiplicarsi di modo tale da andare a favorire una rigenerazione che dovrebbe finalmente andare a rinsaldare anche quell'ultima frattura. <Non è la fama che cerco. E' che non mi sembra di aver ancora fatto nulla di realmente importante per il Villaggio...> mormora lei rivelando all'altro quella paura che le preme dentro da diverso tempo. <Mi sembra di non aver realmente protetto nessuno, di non aver soddisfatto le aspettative del mio Kage. Ho sempre pensato che divenendo una kunoichi sarei riuscita a difendere Konoha da qualsiasi minaccia, eppure mi sembra di non averlo fatto ancora... O meglio, di aver appena iniziato> rivela e chiarisce lei i suoi pensieri mostrando quella fragilità che fino a quel momento aveva tentato di nascondere da dopo le vicende con Cappuccio Rosso. <Sono ancora giovane, sono ancora sana, non ho mai subito reali ferite. Potrei ancora dare tanto, aiutare molti ninja che come te combattono da fin troppi anni... > Si sente, sostanzialmente, in colpa. Lei potrebbe ritirarsi, vivere una vita felice al fianco di suo marito, avere dei figli, e lasciare a loro il compito di difenderla e proteggerla. Ma così facendo non sarebbe andata semplicemente contro ad ogni suo dettame? Ad ogni promessa fatta a suo padre e ad Hitomu stesso? E dire che, quando ha deciso di divenire una kunoichi, non ha mai pensato che sarebbe arrivata a sposarsi, a poter avere davvero una famiglia. Continua nella sua cura e la domanda di Raido la porta ad osservarlo con una espressione più dolce sul viso. Un sorriso più gentile, più mesto, più morbido. <Essere tua moglie è qualcosa in cui non avrei mai potuto osare sperare. Non ho mai creduto che avrei potuto sposarmi. Ed ora sono qui... con te. Sei ben oltre ogni mia più rosea aspettativa> rivela lei chinando ora lo sguardo, il viso stanco, il respiro appena affannato mentre prosegue nel suo lavoro sulle sue costole. <Mi chiedo solo se sia giusto che io meriti una cosa simile...> aggiunge, poco dopo, stringendo di poco le labbra. Lei che nella sua vita ha ancora fatto così poco, che non ha messo realmente a frutto le sue capacità... può davvero sentirsi bene con se stessa nello sposarsi con un uomo così meraviglioso? <Ne parleremo con calma una volta a casa, va bene? Voglio davvero esserti affianco in questa scelta. Beh... in tutte le tue scelte> aggiunge, alla fine, in risposta al suo ultimo stanco dire. [Mani Terapeutiche B] [Chakra: 87.5/100] [PS Raido (+ 35): 68 + 7 = 75]

19:58 Raido:
 Le costole si stanno pian piano riformando, le sente unirsi e il dolore diminuisce considerevolmente rispetto a prima, torna a essere una persona sana per certi versi. Il fisico piange per tutto quel dolore che sta procurando e le lacrime si tramutano in sudore con i vestiti ancora più appiccicosi che mai; oramai sono diventati una parte di lui. Non riesce a muoversi, non riesce a fare alcun movimento senza sentirseli completamente addosso e gli da tremendamente fastidio, è un odio che non vorrebbe provare e che non ha mai provato o meglio, lo ha provato ma si è disfatto dei vestiti poco dopo e mai li ha tenuti per un tempo così lungo. Per colpa loro fa persino fatica a respirare eppure ciò non gli impedisce di udire quella risposta secca verso la prima domanda, una risposta veloce che non viene nemmeno pensata dalla ragazza e questo attira la completa attenzione del Jonin che, con un piccolo sforzo, muove il capo verso di lei. Gira la testa portandola di lato in modo da poter vedere il corpo della ragazza e poi la faccia, il viso, osservare il viso della sua Kaori. In silenzio ascolta quel dire senza interromperla, controbattere in modo alcuno notando come quella fragilità di un tempo, segno che la vecchia Kaori è ancora li e non è morta, non è andata completamente ma vive ancora in lei e questo lo rincuora non poco. Umetta le labbra quando finisce e smette di parlare. Ha detto tante cose giuste, giuste quanto insensate. I ninja devono dare la vita per il villaggio, è vero ma allo stesso tempo devono anche vivere la propria vita al meglio, essere felici <Non servono azioni eclatanti, sono le piccole cose che parlano. Se io salvo il mio villaggio verrò riconosciuto come un salvatore, come qualcuno di potente e questo non è aiutare, è solo dimostrare di essere forti, potenti. E' una facciata> il suo pensiero viene esposto e continua ad esporlo senza farsi molti problemi <Ma se io aiuto un uomo a...non lo so, sistemare casa, ricostruirla o aiuto una vecchietta a portare la spesa, acquisisco ancora più valore ed è quello che fa dire alle persone se ci si può fidare o meno di me> sono cose semplicissime, cose stupide a primo impatto ma sono le più importanti e quelle che veramente contano <Per aiutare il villaggio basta stare a contatto con lui e tu lo fai tramite l'ospedale. Aiutare i pazienti a guarire, farli stare bene, sono gesti immensi> sono cose che lei già fa senza accorgersene. Sta aiutando Konoha, lo sta facendo nel migliore dei modi ed è già questo un motivo di gloria, non la fama ottenuta da un eventi di portata nazionale. Non tutti lo capiscono. Continua ad ascoltarla e un mezzo sorriso si forma in viso nell'udire tutto ciò, udire cosa dice su di lui con quella dolcezza che gli scalda letteralmente il cuore <Se non stessi una pezza ti bacerei> comincia a ridere ma si blocca sul nascere sentendo le costole fare male, un male terribile ma molto minore rispetto a prima <Va bene> conclude guardandola. [Chk off]

20:35 Kaori:
 Ed anche l'ultima costola, finalmente, va risanandosi e rigenerandosi portando dunque il lavoro della Hyuga a terminare in quella zona del di lui corpo. Un lavoro lungo, estenuante, stancante, che porta la ragazza a prendere un profondo respiro. Porta il braccio destro a scivolare sulla fronte, asciuga il sudore, mentre ascolta le parole dell'albino. Lo guarda in quel momento sentendosi in qualche modo rincuorata e confortata dalle sue parole. Ha ragione... non ha pensato a queste piccole ma profonde verità e se ne vergogna. Possibile che, nonostante tutto, abbia realmente finito col ricercare nelle sue azioni un riconoscimento? Possibile che sia divenuta così venale da voler sentire il proprio nome riecheggiare oltre le mura di Konoha? Un tempo avrebbe dato la medesima risposta a chiunque altro eppure ora si sente una stupida ad aver perso di vista una simile verità. Si sente imbarazzata e al tempo stesso compresa dall'altro. Abbozza un sorriso timido, piccolo, in sua direzione, prima di inclinare il viso per poterlo meglio osservare in volto. <Ho perso di vista un po' di cose...> ammette con non poco imbarazzo, le gote pallide a tingersi appena di rosso. <Ho iniziato a trovare così normale il mio lavoro qui da sottovalutarlo, forse> ed è difficile ammetterlo, confessare un qualcosa del genere che la fa sentire così sporca nel profondo, eppure è la verità e con lui non può fare a meno che essere sincera. <Hai ragione> sospira alla fine prima di portare le mani dal suo costato alla sua spalla. E' contusa, un danno non particolarmente esteso, ma fastidioso, che si ritrova a cercare di riparare con un altro sforzo delle sue energie. Va a profondere in quella ferita la sua energia, il proprio chakra curativo, cercando di andare a raggiungere i muscoli ed i tessuti danneggiati, di modo tale da lenire il dolore e migliorare le condizioni dell'albino. Dovrebbe riuscire a far alleviare, ora, di molto la sofferenza fisica dell'altro che, senza più la sensazione delle ossa rotte nell'addome, dovrebbe riuscire a respirare e sentirsi molto meglio. Più leggero, più sano. Ugualmente stanco. Sorride a quelle sue parole e si ritrova ad avvicinare il viso alla di lui fronte mentre le mani continuano a profondere energie nel suo corpo. <Appena avrò finito ci penso io. Mi è mancato baciarti in questi giorni> confessa sussurrando al suo orecchio sano senza alcun imbarazzo. Un tempo, forse, non avrebbe avuto il coraggio di ammetterlo, ma un tempo era una Kaori diversa. Adesso lo ammette, lo ammette sfacciatamente, sinceramente, sapendo che è una verità che solo lui dovrebbe conoscere e sapere. Una verità che non dovrebbe essergli nascosta. <Dovrei aver quasi finito, comunque. Dopo averti sistemato la spalla ti medico il taglio sul viso e poi cerco di darti una sciacquata con una spugna bagnata e cambiarti. Sei tutto sudato> lo avvisa con fare a metà strada fra il premuroso ed il preoccupato. Di sicuro non avrebbe permesso alle sue colleghe di farlo, non finchè avesse avuto abbastanza forze da potersene occupare da sola. [Mani Terapeutiche B] [Chakra: 87/100] [PS Raido (+ 42): 75 + 7 = 82]

21:15 Raido:
 Ha notato come, effettivamente, la ragazza si sia persa. Gli effetti di quella stanza sono ancora vividi in lei, continua a colpirla con quanta più forza hanno ma, per fortuna, riesce a farle capire il suo grande errore. Lui è conosciuto a Kiri, a Kusa e ora anche a Konoha all'interno del clan Hyuga, conoscono il suo nome, magari non l'aspetto ma il nome si eppure non gli interessa niente di tutto questo, non gli interessa essere famoso in più villaggi perchè, a conti fatti, non gli viene niente in tasca anzi, la fama porta a molte distrazioni. Quante volte, passando per le strade di Kiri, lo hanno fermato i bambini chiedendogli di giocare con lui, di passare un po' di tempo con lui oppure i genitori che lo fermano perchè i figli vogliono essere come lui e tante ma tante altre cose. Da un lato le apprezza ma dall'altro odia tutte quelle attenzioni che non fanno altro che disturbarlo. Preferisce rimanere solo nel silenzio più totale piuttosto e non stare a sentire decine di voci che chiamano il suo nome. Per fortuna a Kusa non succede, non è li da abbastanza tempo per avere un trattamento simile e ringrazia per questo, ringrazia di essere messo in disparte nella maggior parte dei casi ed essere considerato solo da chi veramente vuole essere considerato. Continua a stare zitto, ad ascoltare come Kaori gli da la ragione e un senso di potenza lo pervade, di fierezza per quello che ha fatto dimostrando come le sue capacità oratorie non siano morte ma sono tutt'ora presenti in lei <E poi, la fama è bruttissima, è qualcosa che da solo fastidio. Personalmente preferirei essere uno sconosciuto che vive in pace con sua moglie> quello vuole e desidera ma sa che non potrebbe ottenerlo, è impossibile cancellare la memoria di centinaia, migliaia di persone ed è impossibile cambiare aspetto; nome si ma la faccia rimane quella e il problema sussisterebbe comunque. Le costole vanno a riunirsi completamente, il costato non gli fa più così male e ora rimane soltanto la contusione alla spalla ma con tutte le mazzate prese, quello è il danno minore, qualcosa che nemmeno ha sentito per tutto questo tempo. Il chakra va ad alleviare quel dolore, si sente molto meglio adesso e le forze tornano a rinvigorirlo come un tempo per poi udire quel sussurro <A me sei mancata tu in questi giorni> commenta guardandola in viso esibendo un piccolo sorriso. Finalmente le cure finiscono, finisce di essere curato ma manca ancora un piccolo pezzo ovvero il taglio sul volto ma quello può anche guarire da solo, non è importante alla fine <Già, il mare ha meno acqua> si guarda il corpo letteralmente schifato da tutto quel sudore <Quanto vorrei fare una doccia> amerebbe un doccia in questo momento ma muoversi è rischioso, dispendioso, pericoloso. [Chk off]

21:46 Kaori:
 Non aveva mai saputo come l'altro trovasse fastidiosa la propria fama. In realtà non si era mai realmente posta il quesito su come l'altro potesse trovarla. Insomma, non è esattamente qualcosa del quale abbiano mai propriamente parlato e perciò Kaori si ritrova adesso a poter dire di aver conosciuto un nuovo aspetto del ragazzo che mai fino a quel momento aveva notato. Una nuova piccola informazione su Raido di cui far tesoro. Sorride alle sue parole, si sente più tranquilla, più serena, e la stanchezza inizia a divenire per lei soverchiante. Le mani tremano appena mentre va lasciando fluire l'energia verso quella contusione ma cerca di non darci troppo peso. Finchè ha chakra in corpo avrebbe continuato a curarlo e non si sarebbe fermata. Risolto il problema alla di lui spalla, quindi, ecco che le mani della special andrebbero a scostarsi per posarsi al di sopra del taglio sulla guancia destra del kiriano. Andrebbe a distanziarle di circa dieci centimetri dalla ferita per poi far fluire la propria energia verso di essa tentando di rigenerare tessuti e cellule stralciate. Il chakra medico verrebbe immesso per tutta la lunghezza del taglio fino a giungere anche nella parte ferita del lobo dell'orecchio, mentre la sua attenzione andrebbe a posarsi sulle di lui parole. <Adesso sono qui, per cui non preoccuparti> andrebbe la Hyuga a cercare di confortare l'albino, cercando di riacquistare quella calma fra loro che precedentemente era venuta meno. Si ritrova a veder rimarginarsi la ferita, lentamente, poco per volta, segno che ormai ha praticamente terminato con le sue cure. Non era un taglio profondo, non era molto grave, ma era fastidioso e bruciante. E' bastata una manciata di secondi a rigenerare il tessuto strappato e curare definitivamente quella zona così sensibile. Adesso non resta che attendere che l'udito torni alla perfezione e per quello, purtroppo non avrebbe potuto far altro se non attendere. Lascia che le mani vadano semplicemente a ricadere lungo i fianchi mentre il suo lavoro si rivela concluso. <In teoria adesso puoi alzarti, ma per oggi vorrei che riposassi. Ti sei sforzato fin troppo> rivela la Hyuga guardandolo con fare serio. Non è Kaori a parlare, ma la dottoressa Hyuga. <Domattina potrai fare una doccia rigenerante, ma per questa sera dormi qui. Adesso ti aiuto io a darti una rinfrescata> aggiunge poco dopo prima di affacciarsi sul corridoio e fermare un'infermiera. Le chiede una tinozza d'acqua calda con degli asciugamani ed una spugna e poi un camice pulito nel quale poter avvolgere il ragazzo. Ritorna all'interno della stanza poco dopo abbandonandosi sulla sedia accanto al letto. Si sente a pezzi e solo ora, da quella mattina, riesce a sedersi per una piccola pausa. <Mi siedo solo un attimo... e poi ti aiuto...> mormora abbandonando il capo all'indietro, una mano a venir passata sul viso stanco. Solo una volta che l'infermiera avesse portato tutto l'occorrente nella stanza Kaori sarebbe andata ad aiutare l'albino a sentirsi meglio passando la spugna umida e fresca sul suo addome, sul petto e sul viso, cercando di pulirlo e donargli nuovo conforto. Un atto fatto per aiutarlo quindi a cambiarsi e sentirsi più pulito, pronto, finalmente, ad un bel sonno ristoratore. [Mani Terapeutiche B] [Chakra: 86.5/100] [PS Raido (+ 49): 82 + 7 = 89] [END]

Kaori cura Raido.

E BASTA, NON RIESCO A SCRIVERE ALTRO, SO' STANCA.