[Ambient] Scavare le proprio passato

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Il freddo gelido delle mattine invernali kusane è ormai un vecchio ricordo, nessuno sta più rimpiangendo con ansia la primavera, praticamente è ormai alle porte. Gli alberi cominciano a prendere vita, ma sono ancora spogli e decisamente senza vita. E' una giornata come le altre all'orfanotrofio di Kusa, un edificio decisamente classico rispetto al resto delle costruzioni del Paese. Si presenta come una costruzione con una torretta in mezzo, con un muro intonacato di beige, cura nei dettagli e delle forme classicheggianti, armoniose e non spigolose. Di qui sono passati tanti bambini, forse troppi, tutti con un minimo comun denominatore: il fatto di non essere a conoscenza di chi siano i genitori, o meglio senza averceli. Infatti chi è stato abbandonato, piuttosto che chi ha perso i genitori si è ritrovato a passare di qua. Hajime è uno di questi, un ragazzino che vuole scoprire qualche cosa sul suo passato, qualche cosa di particolare sul suo passato. Non sa che cosa nascondano quelle mura, non sa che cosa vi sia all'interno. Per ora nell'orfanotrofio non sembra esserci vita, non c'è nessuno fuori, ma dentro c'è qualche lucina accesa, sebbene ormai la notte sia calata. Il giardino è preceduto da un cancello in ferro battuto con una porta. Ti trovi nei pressi del cancello. Che fai? Vuoi procedere? Sei sicuro di essere pronto per scoprire chi sei? [Ambient per Hajime][Orfanotrofio: https://goo.gl/images/EdW9fA]

Ovviamente per dubbi sussurri o missiva ;)

10:37 Hajime:
 Oggi, per quanto ne sa il ragazzo, è probabilmente una delle giornate peggiori della sua vita. Anzi, potrebbe tranquillamente togliere quel probabilmente. Perchè è tornato li? Perchè si trova davanti quei maledetti cancelli? Cosa l'ha spinto a farlo? Non lo sa bene, è confuso. Magari, per quanto non voglia ammetterlo, un senso di nostalgia, magari quel bisogno di rivedere la struttura per essere sicuro che i ricordi legati a quel posto non siano frutto della sua immaginazione, ma cose avvenute veramente. Non lo sa se sia più la prima o l'altra cosa. Di certo ha delle convinzioni che difficilmente gli potranno passare. Adesso è un ninja infatti, ma se deve pensare a quel posto, ai ricordi che lo legano, allora di buoni pensieri ne restano pochi. Adesso è un ninja, è più forte di prima, anzi, più che guardare l'aspetto della forza, bisogna considerare che è proprio una persona diversa, ma prima... Di corporatura piccola e poco socievole, quindi con enormi difficoltà ad unirsi ad una piccola banda di ragazzini, Hajime aveva sempre trovato difficoltà a vivere li dentro, ed in parte anche a sopravviverci. Proprio per questo se n'era scappato via, preferendo addirittura la strada a quello. Ma, come ogni tanto succede a tutti, quello è l'unico posto che può, per quanto spiacevolmente, aver chiamato qualche volta casa. Ingoglia, cercando di buttar giù la saliva che si sta raggruppando nella bocca. La temperatura è decisamente più calda rispetto a quella invernale, con la primavera che giorno dopo giorno sta facendo passi da leone. Il ragazzo, proprio per dimostrare più a se stesso che agli altri di essere cambiato, è vestito di tutto punto da ninja. Quindi, mentre sotto porta dei pantaloncini semplicissimi neri, che gli arrivano alle ginocchia, e sopra una maglietta a maniche corte viola, indossa anche tutto il proprio completo da ninja, quindi l'armatura leggera che gli difende il busto e i fianchi, gli schinieri e i vambracci per difendere gli arti, i guanti ninja e il coprifronte del villaggio di Kusa. Inoltre ha con se i due porta kunai/shuriken, uno legato alla gamba sinistra, l'altro al braccio destro. Al fianco ha con se la sua piccola arma, il tanto, mentre dall' altro lato tiene un piccolo porta oggetti, lasciato vuoto. Per finire ai piedi i comodi calzari da ninja, di color nero. Perchè vestito così? Magari proprio per motivare se stesso, dimostrare ai propri occhi di essere cambiato totalmente. <Bisognerebbe smontarti pietra per pietra...> Andrebbe a sussurrare, mentre resta fermo li davanti ai cancelli. [Equip: tanto fianco sinistro, 2 porta kunai/shuriken (6 kunai, 6 shuriken a spirale), armatura leggera, schinieri, vambracci, guanti ninja, coprifronte villaggio kusa]

Non è mai una bella scelta tornare sulle proprie orme, specialmente se queste portano all'orfanotrofio dove Hajime è cresciuto. Sicuramente conoscere il passato non è mai piacevole, magari uno poi scopre cose che era meglio tenere insabbiate. Per ora Hajime si trova davanti al cancello e non sembra abbia voglia di entrare, oppure comunque si sente un minimo impaurito da quello che potrebbe trovare dentro, le risposte che potrebbero dargli. Si trova davanti al cancello e ad un certo punto sente un rumore di foglie: è il giardiniere che sta spazzando le foglie sul vialetto che porta dal cancello all'entrata principale. La porta del cancello è aperta, Hajime sei pronto a scoprire chi sei? [Ambient per Hajime]

10:53 Hajime:
 Un rumore lo va a prendere alle spalle, qualcosa che lo lascia impaurito dalla punta dei piedi alla cima dell' ultimo capello. Si volta quindi, con estrema paura, neanche ci fossero draghi in quella zona. La mano scatta verso il fianco, andando ad impugnare saldamente l'arma, pronto ad estrarla in caso di bisogno. Lo sguardo che lancia contro l'altra figura è di puro odio. Solo un giardiniere, un fottutissimo giardiniere. Deve tranquillizzarsi, deve stare calmo. Andrebbe a fare un respiro profondo, lasciando la presa sull' impugnatura. Guarda un attimo in alto, osservando con i propri occhi blu il cielo, che è di un colorito leggermente più chiaro. respira e ispira profondamente e in maniera regolare, cercando di trovare una qualche pace interiore. Scuote la testa, ha bisogno di concentrarsi. Ma come? Non ha idea di come vincere le proprie emozioni in questo momento. Non è abituato a gestirle. Qualcosa in mente gli sussurra un' idea, un consiglio. Forse non ha torto. In fondo se aveva paura, tanto vale affrontare quella paura, è un ninja dopo tutto, non morirà camminando all' interno di quel posto maledetto. E per farlo può farlo da ninja se questo lo spaventa. Quindi mettendo le mani nella posizione del sigillo della capra, andrebbe a concentrarsi, forte della sua risolutezza nel processo per richiamare il chakra. Creerebbe le due sfere solite, quella delle forze mentali all' altezza della fronte e quella delle forze fisiche davanti lo stomaco. Inizierebbe a farle girare in senso orario, lentamente. Acquisita la totale calma, concentrato ormai sul processo, le farebbe muovere più veloce, avvicinandole anche. Una volta quasi a contatto, mentre le due sfere identiche si sfiorano, inizierebbe ad unirle, facendole amalgamare in una più grande, composta in maniera omogenea da entrambe, con la stessa rotazione oraria e veloctà. Quindi, una volta formata una sola sfera, se iniziasse a sentire l'energia scorrere nel proprio corpo, romperebbe il sigillo, ormai pronto per avanzare, andando a muovere i passi all' interno di quel posto... Nella tana del lupo (?!). [tentativo impasto chakra][se attivo chakra 40/40][Equip: tanto fianco sinistro, 2 porta kunai/shuriken (6 kunai, 6 shuriken a spirale), armatura leggera, schinieri, vambracci, guanti ninja, coprifronte villaggio kusa]

Hajime ha decisamente paura, come se fosse praticamente l'ora della sua fine, e forse lo è. Diciamo che tornare indietro non è piacevole, come detto precedentemente. Hajime per sicurezza va a compiere il sigillo della capra che gli garantisce la polimerizzazione ed il richiamo del chakra così che possa sfruttare, in futuro, magari, utilizzare questa scorta ingente di chakra. Ti addentri nel giardino potendo vedere chiaramente la figura del giardiniere. E' un ometto sulla sessantina, con una barba incolta che veste una tuta verde a mo' di salopette, una maglietta bianca sotto e degli scarponi pesanti. Ti vede e diventa praticamente bianco, pensando di aver davanti chissà chi. < Uhm! Che cosa vuole? > Dice prendendo la scopa con entrambe le mani e portandola davanti al petto, in diagonale, come se volesse difendersi. D'altronde arrivi armato e con il coprifronte, potresti avere cattive intenzioni. < PARLI! O SARO' COSTRETTO A CHIAMARE QUALCUNO! > In realtà non sa che tu eri un inquilino di questo orfanotrofio, dal momento che non conosce chi effettivamente abbia varcato quelle soglie. [Ambient per Hajime]

11:11 Hajime:
 Magari ecco qualcuno su cui sfogare la propria rabbia? O magari una piccola vendetta per le ingiustizie subite, chi può dirlo? Certo, la cosa sarebbe divertente, senza ombra di dubbio. Un sorrisetto gli si forma all' angolo della bocca. Non potrà smantellare quella struttura, ma potrà prendersela con il giardiniere?! A fermarlo però, è solo un pensiero. Purtroppo è un ninja di Kusa, le sue azioni avrebbero ripercussioni e butterebbero anche delle ombre sul villaggio. Sente un piccolo rumore mentre con il piede va a pestare il pavimento, muovendolo in senso orario e poi antiorario, come se stesse calpestando qualcosa. <Non provare a parlarmi così vecchio... E appoggia quella scopa prima che te la faccia ingoiare> Lo minaccia, tenendo un tono calmo e cattivo ed uno sguardo ricolmmo d'odio. Non che ce l'abbia con lui perchè odia la persona, odia semplicemente il fatto che lavori li dentro, ergo, manda avanti quella struttura. Con la coda dell' occhio si guarda intorno, andando a vedere che non sembrano esserci altre fonti di vita. Neanche delle urla o delle chiacchiere, strano. <Cosa fate adesso... Picchiate i bambini se giocano all' aperto nelle giornate di sole?> Andrebbe a dire con tono insolente, sempre restando con un occhio su quella figura e con l'altro alla ricerca di qualche dettaglio. Ha detto che potrebbe chiamare qualcuno, ma chi? Non sembra esserci nessuno. Comunque sia non si fida, e non smetterà di tenerlo sott'occhio, con la mano pronta a scattare per tirar fuori la propria arma dal fianco. Non lo può attaccare ovviamente per rispetto delle leggi del villaggio, ma questo non vuol dire che non può difendersi. Poi, ovviamente, col piffero che va a dargli una risposta, perchè mai dovrebbe dirlo a lui? Chi crede di essere? E anche se volesse dirglielo, che cosa dovrebbe dirgli? è venuto li per ricordarsi di quanto faccia schifo quel posto e la gente che ci vive e lavora? Probabile.[chakra 40/40][Equip: tanto fianco sinistro, 2 porta kunai/shuriken (6 kunai, 6 shuriken a spirale), armatura leggera, schinieri, vambracci, guanti ninja, coprifronte villaggio kusa]

Non sembra essere un incontro di cortesia quello che Hajime riserva al povero giardiniere. Lui, devi sapere, è un vecchio ninja che, ormai in pensione ha deciso di aiutare il posto dove è cresciuto da bambino, quasi una storia simile alla tua, per certi versi. < Potrei attaccarti, porta rispetto! > Dice il vecchio che effettivamente avrebbe tutte le possibilità di metterti KO, ma non conoscendoti dimostra di essere molto più saggio di te. < No > Diventa calmo poggiando la scopa < Oggi non sono stati fatti uscire i bambini, non so il perchè. Non sento nemmeno alcun rumore, staranno mangiando tutti. > Dice, ma non è detto. Tu sei fuori dall'orfanotrofio e sicuramente stando lì fuori non potrai scoprire nulla. Per quello che sai il complesso dovrebbe essere ospitare una ventina di bambini e bambine, sebbene il rumore che proviene da là, fa presagire tutt'altro. Che sia successo qualche cosa? [Ambient per Hajime]

11:27 Hajime:
 Un vecchietto che vuole dargli una lezione? Ok, se fosse saggio analizzerebbe meglio la situazione, ma non tollera che un vecchio lo minacci dicendogli che potrebbe attaccarlo. Questo... Tipo... lo irrita non poco. Certo, lui non è poi un carattere facile, anzi probabilmente il ragazzo ha uno dei peggiori caratteri che si possano incontrare, ma questo non importa. Per di più non sa dargli informazioni utili, tutt'altro. L'unica cosa che riesce a fare è fargli notare delle cose che già aveva notato da solo. <Torna alle tue foglie vecchio... O rischieresti di farti male...> Detto questo scatterebbe verso l'ingresso dell' orfanotrofio, riuscendo anche ad arrivare a coprire una distanza di 20 metri con lo scatto e la corsa se necessario (2/4). Quindi, se riuscisse ad arrivare davanti alle porte, senza pensarci troppo andrebbe a spingerle, per aprirle e per cercare di capire cosa stia succedendo li dentro. Non ci crede alla baggianata che stiano tutti mangiando buoni e zitti. Anzi ricordando le pappette schifose che venivano date, il momento del pasto era forse quello con più rumore di tutti, visto che i più grandi andavano a bulleggiare i più piccoli, facendosi consegnare "gentilmente" le uniche poche cose commestibili e lasciando loro le altre cose immangiabili. E poi adesso è un ninja, se c'è qualche cosa che non va, qualche ingiustizia, qualcosa che minaccia i ragazzi, adesso ha il compito di mettere a proprio posto le cose. Deve far tutelare le regole, anche perchè sono sempre dentro il territorio di Kusa e, per quanto possa sembrare strano, lui è un tutore della legge sotto quest'aspetto. <Pff... Figuriamoci se siano tutti buoni e zitti... Qui come sempre c'è puzza di morte... Anche più del solito> Se riesce ad aprire la porta quindi, inizierebbe a guardarsi intorno, cercando di capire perchè "tira" quest'aria. Il vecchio, per quanto lo riguarda, può restare la fuori a morire con il suo giardino, che tra le altre cose è pure orrendo. Per sicurezza, visto che non gli piace quel silenzio, la mano tornerebbe sull' impugnatura del tanto, iniziando ad estrarlo di qualche centimetro.[chakra 40/40][Equip: tanto fianco sinistro/impugnato, 2 porta kunai/shuriken (6 kunai, 6 shuriken a spirale), armatura leggera, schinieri, vambracci, guanti ninja, coprifronte villaggio kusa]

Questa situazione è decisamente stressante per Hajime, vuole risposte e non sa che cosa possa aspettargli da questo incontro. Il vecchio vede questo scatto verso la porta, quasi inspiegabilmente, visto che nessuno avrebbe ostacolato il suo arrivo. Apre la porta e sente qualche cosa di strano, uno strano senso lo pervade. Quello che vede è chiaramente quello che ricordava. L'interno della struttura prevede un'enorme scalinata di marmo con dei corrimano in mogano nero che sale al primo piano. A destra della scala e a sinistra ci sono due scale che raffigurano due bambini che giocano con un cagnolino. Sulla destra e sulla sinistra dell'entrata ci sono due corridoi su cui ci sono ovviamente le camere dei bambini che li sono ospitati. Molte di queste camere sono chiuse e non sembra esserci alcun rumore. Ma qualche cosa attira la tua attenzione, in particolare un bambino ed una bambina che hanno circa 10 anni ciascuno, ma sembrano molto più piccoli. Stanno giocando seduti per terra davanti alla scalinata. Il bambino gioca con una sorta di cavallino di legno, mentre la bambina ha in mano una bambola che sta pettinando. Non sembra esserci nessun altro. A te la scelta. [Ambient per Hajime]

11:44 Hajime:
 Se questo posto gli ha insegnato qualcosa, allora è sicuramente di non fidarsi degli altri. Possono sembrare dei normali bambini per qualcuno che non è cresciuto li dentro, ma per lui, essendo cresciuto li dentro, sa che la loro infanzia deve essere stata traumatica, che come lui odieranno il mondo e che quindi, che sia bene o male, penseranno a se stessi. Li osserverebbe, un po' preoccupato e un po' incuriosito, sorpreso dal fatto che siano li così, da soli, con tutto questo silenzio. Restando relativamente lontano quindi, andrebbe a dire con tono di voce calmo e normale. <Bambini... Volete due monete d'oro...?> Lo direbbe andando a tastarsi la tasca con la mano libera, quella destra, cercando proprio due monete da tirar furoi. Quindi, sempre fissando i due ragazzini, proverebbe a lanciarne una verso di loro, poggiandola tra pollice ed indice per poi far scattare il primo dito per farla volare verso questi ultimi. Sa cosa voglia dire una moneta per un bambino del genere. Non è solo il valore economico di per se, è anche il fatto di avere qualcosa di proprio, una moneta. <Per l'altra... Perchè non mi dite che sta succedendo...? è tutto... Silenzioso...> Cerca di tenere un tono tranquillo, andando anche a fare un mezzo e finto sorriso, o almeno impegnandosi nel fare una smorfia che sembri qualcosa del genere. Non vuole certo spaventarli, vuole solo capire cosa stia succedendo.[chakra 40/40][Equip: tanto fianco sinistro/impugnato, 2 porta kunai/shuriken (6 kunai, 6 shuriken a spirale), armatura leggera, schinieri, vambracci, guanti ninja, coprifronte villaggio kusa]

L'orfanotrofio è tipicamente un edificio con un'atmosfera spettrale. Se dovessi dare un colore a tutto questo sarebbe il grigio. Sarà la luce del giorno, sarà il marmo della scalinata che riverbera la luce del sole, ma sta di fatto che è tutto grigio. I bambini vedono avvicinarsi il ragazzo e cominciano ad avere paura, non sanno chi tu sia e chiaramente non conoscono le tue intenzioni. La bambina porta verso di sè la sua bambola imbronciandosi, mentre il bambino scatta in piedi per proteggere la giovane ragazzina che sembra essere altro che un'amica, magari una sorella. < Che cosa vuoi? > Dice al ninja che cercherebbe di fare dell'elemosina per il giovane ragazzino. Appena lancia la moneta tuona dall'alto della scala una figura elegante, una donna austera alta, bionda che indossa degli occhialini. < E lei chi sarebbe? Di che cosa ha bisogno? > Chiede. Non è la proprietaria dell'orfanotrofio, o meglio colei che gestisce il tutto. E' una segretaria, anche perchè la direttrice non si era mai fatta vedere da te, da nessuno si era mai fatta vedere. Gestisce solo gli arrivi, non le partenze. Hajime forse è ora che metta da parte la tua rabbia per far spazio alla tua voglia di scoprire, forse. [Ambient per Hajime]

12:04 Hajime:
 Non è facile per un bambino/ragazzo cambiare idea. Soprattutto quando nella testa ti sei autoconvinto che un posto sia pessimo, peggio anche di quanto non sia già in realtà. Se subire un torno era traumatico, subirlo li dentro risultava peggiore almeno dieci volte di più. E quindi, per quanta buona volontà possa avere il ragazzo (anche se ne ha pochissima ad essere precisi), questo posto non gli può andare a genio per niente. Guarda i movimenti del bambino, riuscendo pienamente a capire la paura che lo attanagli. Probabilmente quella ragazzina è sua sorella, o un suo parente, o forse l'unica persona che ha trovato più indifesa di se stesso, tanto da decidere di difenderla. Non che questa scelta sia giusta, almeno per Hajime è totalmente un errore. Comunque sia prova... No... Si blocca tutto d'un tratto. La testa gli stava per dire di provare tenerezza? Non può farlo. è proprio quella la cosa che odia di più. La pietà di chi si crede superiore, lo sguardo di chi ti guarda come se fossi un cane bastonato. No, non lo farà, non è giusto nei confronti di quei ragazzini. <Da te nulla> Gli risponde quindi, andando ad avanzare per superare quei ragazzini ed incamminarsi quindi verso la figura sulle scale. Nel mentre, quando li raggiungerebbe/oltrepasserebbe, gli lascerebbe anche l'altra moneta, andando a commentare. <Non pensare che lo faccia per pietà. Barattala per del pane... O quello che è... Nessuno merita questo...> E con questo intende crescere così. Lui odia questa cosa, in parte quindi odia se stesso, non può farci niente. Il tono di voce è freddo, incredibilmente distante, il ragazzetto che pochi secondi prima cercava di sorridere ed essere dolce è già scomparso chissà dove, sepolto sotto sentimenti di odio e stizza. Guarda la nuova figura, una donna che non aveva mai visto in vita sua. <Sono il ragazzo che sono...> Andrebbe a rispondere molto acidamente a quella prima domanda, fissando con il proprio sguardo il volto altrui per cercare di prenderne più dettagli possibili. <Volevo solo vedere quanto... Quanto schifo facesse ancora questo posto...> Commenterebbe acido andando sempre a rispondere all' altra, togliendole quindi il dubbio alle sue domande. <E visto il silenzio che c'era da fuori... Magari avete iniziato a mangiarli i bambini negli ultimi anni... Chissà...> oggi è proprio strafottente, c'è poco da fare.[chakra 40/40][Equip: tanto fianco sinistro/impugnato, 2 porta kunai/shuriken (6 kunai, 6 shuriken a spirale), armatura leggera, schinieri, vambracci, guanti ninja, coprifronte villaggio kusa]

Il ragazzo è sicuramente deciso, forse anche troppo deciso visto e considerata la presenza dei due bambini che rimangono un attimo scioccati, tanto da farli scappare verso la loro stanza, impauriti dal tono di Hajime. La signora dall'alto tuona un imperativo < Mi segua. > Sicuramente non è contenta di quel tono, non sa però chi sia il ragazzo, non può ricordare il nome del giovane dal momento che è un'umile segretaria. Detto questo se Hajime decidesse di seguire la donna, egli verrebbe scortato in direzione di una porta in fondo al corridoio di 5 metri dopo la scala. E' una porta di mogano nero, curata, lucida e curata nelle decorazioni, pulita e splendente. Sulla porta vi è anche una targa con una scritta, un nome "Hira Hagi, direttrice". Sì, deve essere proprio la porta dell'ufficio della direttrice. Nel caso seguissi la segretaria essa si fermerebbe davanti alla porta. < Vuole parlare con la direttrice? Sicuramente lei ha più potere di me qua dentro e potrebbe spedirla fuori a calci nel .. > Non finisce, ma sorride, gelida < Ci siamo capiti. > Quindi alza gli occhialini che sono poggiati sul naso < Se fa una mossa avventata chiameremo le guardie che sono all'entrata dell'orfanotrofio. Non le hai viste, ma se avessi prestato attenzione maggiormente all'entrata, subito ai fianchi della porta vi erano due guardie che si trovavano dentro dei gabbiotti di legno di mogano nero. La rabbia ti aveva annebbiato, ma di certo non interverranno, a meno che tu non voglia compiere sciocchezze di qualunque genere. [Ambient per Hajime]

12:27 Hajime:
 Segue quella figura, non prestando a lei molta attenzione. Continua a non capire del perchè sia venuto fin qui, qualcosa dentro di se deve pure averlo spinto a farlo. Non è il tipo che voglia farsi del male o altro, ci mancherebbe. Anzi come ragazzo è proprio il contrario, uno che penserebbe a se stesso prima di tutto il resto. Ma qualcosa deve pur esserci. Una domanda che ha paura ad affrontare, un punto della sua vita di cui ha il bisogno di sapere la verità, ma che non affronta perchè, come può rivelarsi dolce, può anche essere la mazzata più forte della storia. Non c'aveva fatto caso alle guardie all' ingresso, ne presta molto attenzione ai bimbi che si nascondono. Però, quando arrivano davanti alla porta della direttrice, il cuore inizia a battergli forte. Un rimbombo assordante che va a riempirgli le orecchie, come se stessero per scoppiare. Sta per impazzire? Cosa sta succedendo? è arrivato forse il momento della verità? <Perchè non sparisce invece di minacciare un ninja...?> Va a dire con lo stesso tono di prima alla segretaria, neanche stesse sputacchiando pezzi di ghiaccio per quanto è freddo. Non la degna neanche di uno sguardo, non gli interessa. Invece proverebbe ad aprire la maniglia, andando a piegarla per poi spingere la porta con tutta la forza che ha in corpo. Senza bussare, se ne frega dell' educazione o altro. Se ne frega se dentro ci fossero altre persone o meno. Adesso la testa gli sta lavorando solo in un modo. Guidata dalle emozioni e dalla rabbia. Se la porta si aprisse quindi, mentre scorre, inizierebbe a dire muovendo i passi all' interno della stanza, scattando come se fosse una corsa contro il tempo <Perchè mi chiamo Hajime?! L'avete deciso voi?! è il mio vero nome?! Chi siete voi per deciderlo?!> Sente già le lacrime che gli stanno salendo agli occhi, ma che tratterrà perchè non ha spazio per questo tipo di sentimento, non ora. Quando era scappato da quel posto se n'era andato senza dire niente. Un bambino che scompare, quando comincia ad avere quattordici/quindici anni non sarà un caso isolato li dentro, affatto. Son passati degli anni, due/tre da quel giorno. Chissà se è cambiata la responsabile, chissà se si ricorda. Non lo sa, ma questa domanda doveva urlarla a qualcuno, con tutta la rabbia del mondo.[chakra 40/40][Equip: tanto fianco sinistro/impugnato, 2 porta kunai/shuriken (6 kunai, 6 shuriken a spirale), armatura leggera, schinieri, vambracci, guanti ninja, coprifronte villaggio kusa]

La prepotenza di Hajime fa quasi scattare l'allarme e per poco non intervengono le guardie. Entra nella stanza e non trova nessuno, cioè non trova nessuno che non sia la direttrice dell'orfanotrofio. E' una piccola donna, capelli viola, rughe visibili, cappello da strega e abito nero. Siede su una specie di puff tondo ed azzurro, come una sorta di sfera di cristallo. Osserva il ragazzo entrare nella stanza. Nella stanza, Hajime, vedrai per l'appunto la figura della direttrice, una scrivania di mogano nero con delle scartoffie sopra, una candela quasi consumata ed ora spenta. E' una stanza tonda, o meglio il muro dietro alla direttrice è tondo, senza angoli o spigoli e le finestre accompagnano questa forma, tre finestre ampie, alte almeno 5 metri, finestroni appunto. Sono chiuse e il sole entra dalla tua destra, creando delle ombre molto sottili visto che essendo mezzodì praticamente il sole è quasi alto nel cielo. La vecchia sente le tue domande e a quel nome sorride. < Prego. > Dice alzando la mano ed allontanando la segretaria che chiude la porta. < Accomodati giovanotto > Dice, sembra l'unica persona a essere clemente in quel posto. < Hajime, quanto tempo. Saranno due anni che non sei più qua dentro, sei un ninja ora? > Chiede, deve rompere il ghiaccio, piano con le domande. [Ambient per Hajime][Direttrice: https://goo.gl/images/XAQO52]

12:44 Hajime:
 Oh cielo. No! Questa figura che si trova davanti... (no vabbè, io sono andato k.o. Addio!) Lo lascia totalmente a bocca aperta. Non si aspettava... Questo? Si aspettava di trovarsi una figura cattiva, menefreghista, magari circondata da sfarzo e ricchezza mentre i bambini qui dentro fanno in parte la fame. Invece, si trova in questa stanza circolare che bho. Di per se è affascinante. La foga del momento gli va leggermente passando, l'atmosfera è abbastanza rilassante. Non aveva mai visto l'altra figura, a volte aveva pure pensato che fosse una sorta di invenzione, di fantasma, o magari qualcosa di peggio. Quando era piccolo i più grandi raccontavano storie assurde, ad esempio che i bambini che sparivano venivano portati li dentro e che lei li mangiava. Ovviamente non c'ha mai creduto, non del tutto almeno. Si accomoda comunque, andando a sedersi per terra ed incorciando le gambe, attento a non tagliarsi con la propria lama. Non sa perchè ha seguito quella richiesta, gli è sembrata troppo semplice e tranquilla per rifiutarla. E si, concorda sullo scorrere del tempo, succede normalmente. Non si fida ovviamente dell' altra figura. <Troppo poco tempo...> Andrebbe a dire con tono adesso più tranquillo e pacifico. Non che la frase sia amichevole eh, ci mancherebbe, ma un passo alla volta. In efetti, in parte è convinto di aver sbagliato, non ne valeva la pena di tornare così presto, almeno altri dieci anni sarebbe stato meglio. < è... Evidente...?> Andrebbe a chiedere con una punta d'ironia, guardando l'altra dritto negli occhi. <Ho passato l'esame con voti più che discreti e... A detta del maestro... Sono un caso abbastanza raro avendo il chakra del suiton...> Ha dato delle informazioni, non per risultare gentile, ma perchè adesso pretende di riceverne in ricambio. <Io le ho risposto... Può farlo lei adesso?> Cerca di trattenersi, di mostrarsi neutrale. Deve avere quelle informazioni.[chakra 40/40][Equip: tanto fianco sinistro/impugnato, 2 porta kunai/shuriken (6 kunai, 6 shuriken a spirale), armatura leggera, schinieri, vambracci, guanti ninja, coprifronte villaggio kusa]

Hajime ha voglia di scoprire, ha voglia di conoscere qualche cosa di più sul suo passato, sulla sua storia, come biasimarlo? < Beh, Hajime .. si, il coprifronte è segno del tuo grado, quindi mi congratulo con te. Molti di quelli che escono da qua sono tipi difficili che si danno alle scorribande, ma tu .. tu hai dimostrato che il cuore è più forte della testa, a volte. > Sorride. Quindi guarda ancora il ragazzo. < Bene, quello che devi, che anzi vuoi sapere, non può essere detto per bocca mia. Io da quello che so è che sei stato trovato da una serie di mercanti di ritorno da Kirigakure che ti hanno trovato e ti hanno portato qua all'orfanotrofio non potendoti gestire. > Abbassa il capo. Dalla scrivania apre un faldone con dei documenti internamente. < Ecco qua > Dice estraendo un foglio bianco da una cartellina trasparente. < Allora, quando ti portarono qua .. niente, non c'è molto. Diciamo che quello che qui è registrato è che il mercante che ti ha lasciato qua è un certo Yoshi Mukura che lavora come mercante di stoffe nel quarto cerchio del villaggio dell'Erba. Ti ha portato dicendo che ti chiamavi appunto Hajime e che ti ha lasciato qua dopo averti prelevato dai tuoi genitori a Kiri. Precisamente non sappiamo che cosa sia successo ai tuoi genitori. Io so soltanto quello che è accaduto qua e com'eri al tuo arrivo: freddo ed impaurito. > Quindi attende che Hajime metabolizzi bene tutta la cosa. D'altronde non può sapere precisamente che cosa sia accaduto ai genitori, lei gestisce un orfanotrofio, non un racket di bambini, chiaramente. E' stata sincera, lo vedi dalla faccia, gentile e soprattutto sincera. [Ambient per Hajime]

14:45 Hajime:
 Anche se sembra una vecchia dolce e tranquilla, le parole altrui gli sembrano velenose, quasi che stesse vomitando non si sa cosa dalla bocca. Tipi difficili quelli che escono da li? Ma veramente? Tra poco gli viene la voglia di tirargli un pugno in faccia, che sia vecchia o meno. Però gli servono le informazioni, quindi rimane in silenzio, lasciando che lei gli dica quello che ha bisogno di sapere. Poi, quando finalmente ottiene quello di cui ha bisogno, ecco che scoppia come la gerriore delle pentole a pressione,<Tipi difficili ha detto...?! Ma è solo colpa vostra... Siete dei mostri...> Non urla, sussurra. La voce è bassissima, in modo che solo lei possa sentirlo. Per quanto possa volergli venire in contro, la vecchia non ha capito che tipo di ragazzo sia Hajime. Non è sulla buona strada, non è un tipo buono o quello che può pensare. Quindi, scatterebbe in avanti verso di lei, andando ad estrarre il tanto con la mano sinistra e provando a puntarlo dritto sotto la gola altrui.<Provi ad urlare o altro... Ed è l'ultima cosa che farà nella sua vita...> Andrebbe a dire con lo stesso tono calmo e gelido di qualche secondo prima. Magari la vecchia ha riflessi più veloci di lui, magari è un ninja espertissimo. Non lo sa, ma ci proverebbe a fare quella mossa. Non gli importa se è contro la legge del villaggio, se nessuno lo vede, se non ci sono testimoni, allora non può essere accusato. E poi non può tollerare quella semi presa in giro dei suoi ex "fratelli". Certo, lo sa benissimo che molti sono diventati delinquenti. Il fatto che anche lui lo è, anche lui ha rubato per mangiare. Ha fatto cose che erano necessarie per sopravvivere niente di più, niente di meno. <Quindi... Questo mercante è l'unica informazione che sa dirmi...?> Continuerebbe, tenendo il tono sempre più gelido possibile.[chakra 40/40][Equip: tanto fianco impugnato, 2 porta kunai/shuriken (6 kunai, 6 shuriken a spirale), armatura leggera, schinieri, vambracci, guanti ninja, coprifronte villaggio kusa]

Hajime minaccia la vecchietta che si vede puntare quel kunai alla gola. Non fa una piega, sorride. < Tu pensi davvero che tutto questo possa servire a farmi parlare? Questo è quello che so Hajime. > Dice in direzione del ragazzo. Abbassa gli occhi respirando profondamente < Pensavo potessi essere diverso, ma sei come tutti gli altri. Presuntuoso ed arrogante, te la prendi con i più deboli. Non sei un ninja, non hai la minima stoffa per essere considerato un ninja. Avremmo dovuto lasciarti fuori dalla porta, invece ho voluto salvarti io. > Dice per poi guardare il ragazzo < lo vedi? Mi minacci ma tremi. Non sei credibile, non sei un assassino. > Dice al ragazzo che, in effetti, non sarebbe minimamente in grado di reggere un atto del genere: uccidere a sangue freddo una persona è particolarmente difficile e senza preparazione risulta impossibile. < Quel nome è tutto ciò che so. Basta. Quindi se vuoi andare a cercarlo vai, io non posso dirti altro. Non so nulla. > Ah. < Una cosa, sappi che anche io sono una ninja. Potrei ucciderti con un mio genjutsu, ma non sarebbe divertente. Lo faranno altri, sei troppo imprudente. > Dice. < Ora vattene. > Conclude verso il ragazzo guardandolo negli occhi [Ambient per Hajime]

15:09 Hajime:
 La guarda con ancora più odio e disprezzo, con gli occhi che promettono solo vendetta per se stesso e per tutti i ragazzi che sono passati qui prima di lui. Quanti ne ha visti? Quanti hanno avuto le sue stesse sorti? Quanti ancora le dovranno avere? No... è ingiusto... Non può essere così. <Quello che penso non la riguarda...> Dice sputandole addosso le parole. Ed è proprio quello che pensa. Non gli interessa se lei può crederle o meno. Perchè dovrebbe fidarsi di una persona che, in tutta la sua infanzia, è stata la sua responsabile e non s'è mai degnata di farsi vedere dai ragazzi? Che mostro è in realtà quella vecchia? Fa un sorriso alle parole dell' altra. Forse lei ha quell' idea di essere ninja, peggio per lei. Lui la vede perfettamente in modo diverso. I ninja sono uomini, e gli uomini sono cattivi. Questo li rende delle armi, semplici oggetti potenti. Lui non lo è ancora, questo lo sa bene, ma non è per questo che la sua idea possa cambiare. Non ci sono potenti e deboli come crede lei in fondo, ci sono solo uomini. Alcuni possono sembrare pericolosi, altri pacifici, altri ancora potenti, ma è solo una maschera. Piega la testa di lato, curioso della reazione della vecchia. <Strano... Così vecchia... Eppure ha capito così poco del mondo...> Avvicina il volto per guardarla dritta negli occhi, con il proprio naso a pochi centimetri da quello altrui. <Non provi a pensare che le debba qualcosa... Al massimo può solo rimproverare se stessa...> E poi non può far altro che fare una piccola risata, continuando a tenere il tanto in posizione offensiva sotto la gola altrui. <Tremo...? Oh... Verissimo... Ma non ha capito... Non sono spaventato... Posso finalmente mettere fine ad un male che colpisce troppi ragazzi... è... Gioia...> La sta provocando lui adesso. Se lei pensa di poterlo spaventare, di farlo vacillare, allora si sbaglia. Di tutte le cose può star sicura di una, se è necessario non è proprio il ragazzo che esiterebbe a fare qualcosa per salvarsi la vita, o renderla migliore. Riguardo le ultime parole, va a muovere la testa da destra a sinistra e viceversa, con un moto lento e costante. <Oh... Non mi prenda in giro... Se prova solo a fare un sigillo... è morta... Dovrebbe saperlo da ninja che un genjutser... Bhè... Non deve permettere all' avversario di avvicinarla...> Sarà anche un genin, ma non è uno stupido, non ha mai sentito di tecniche eseguibili senza sigilli. Certo alcune esisteranno, ma il genjutsu che si basa sulla manipolazione del chakra, bhè, gli sembra molto difficile si possa fare senza sigilli. E per di più non lo ucciderebbe, al massimo prenderebbe il controllo sulla sua mente. L'ha già sperimentato... Purtroppo. <Non provi a darmi ordini... E si ricordi... Scoprissi che le cose in questo maledetto posto non sono migliorate ed i ragazzi vengono abbandonati ancora a se stessi... Allora sarà meglio che non m'incontri mai più...> E detto questo, salterebbe indietro per andarsene via dalla porta.[chakra 40/40][Equip: tanto fianco impugnato, 2 porta kunai/shuriken (6 kunai, 6 shuriken a spirale), armatura leggera, schinieri, vambracci, guanti ninja, coprifronte villaggio kusa]

Evidentemente il ragazzo è troppo imprudente, lo ha detto la vecchietta. Hajime mentre parla potrà infatti vedere la vecchia rispondergli < Sei un pivello. Credi di sovvertire da solo l'ordine delle cose, ma in realtà non sei altro che un granello di sabbia nel deserto. > Lo guarda andando a toccargli la mano con l'arma < Preparati, il mondo che ti aspetta là fuori non sarà semplice. L'orfanotrofio andrà avanti così com'è sempre andato avanti e tu, moscerino, non cambierai nulla. > Quindi la vecchietta, che era stata spazientita dal comportamento di Hajime, va a emettere del chakra sotto forma di onde le quali dovrebbero colpire dapprima l'apparato visivo e poi quello uditivo del giovane genin. Il chakra quindi velocemente e facilmente arriva proprio all'interno della sua mente, colpendola e fiaccandola. Un genjutsu bell'e buono, senza sigilli per giunta. Il ragazzo ora cosa vedrà e sentirà? Niente, esatto. La vista diventerà nera e nella testa sentirà un sibilo. Le orecchie non sentiranno altro e gli occhi non vedranno altro. Non vuole fargli del male, ma solo dargli una lezione. < Venite a prenderlo > Dice ad alta voce chiamando la segretaria e quindi i due ninja all'ingresso. Lo caricano sulle spalle e lo scortano all'esterno del cancello. Scortano fuori un Hajime ancora sotto genjutsu, dal momento che la vecchia è davvero potente in termini di genjutsu e dall'ufficio all'uscita ci saranno si e no 50 metri, considerando il giardino. Una volta sbattuto fuori il flusso verrà interrotto e Hajime si troverà in terra, sano come un pesce, con un nome solo in testa. L'orfanotrofio ora non è più quello di prima, sembra una struttura diroccata, maltenuta, deserta quasi. Che fosse già tutto opera di un genjutsu? Non sempre tutti i giardinieri sono solo giardinieri. [END Ambient]

Ambient per Hajime. Il giovane ragazzo, desideroso di scoprire qualche cosa sul suo passato, si reca all'orfanotrofio dove è cresciuto e da cui è fuggito. Entrato riesce a parlare con la direttrice che gli conferma quanto sapeva già: è stato portato a Kusa da dei mercanti, il cui capo è Yoshi Mukura, venditore di tessuti del quarto cerchio.
Hajime minaccia la direttrice che si rivela abile nel genjutsu e con questo lo allontana dalla costruzione, che alla fine si rivela essere tutta una creazione illusoria. Che qualcuno lo stesse aspettando?