[Allenamento Innata] Lezioni di vita?

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22:39 Zashiki:
 Neve, neve, tanta neve. Troppa addirittura. La odia, gli occhi freddi la squadrano, odia quella cosa così dannatamente bianca, pura, soffice. L'unica cosa bianca che ama, effettivamente, è la droga che commercia. Cammina lentamente su quel soffice manto bianco, ha bisogno di tranquillità, vuole stare un po' da solo e di certo il centro di Konoha non è il posto migliore. Già che non ama per niente questo villaggio che li ospita, gli manca casa, gli mancano i suoi affari. Eppure non se la sta passando male, le scommesse stanno fruttando più del dovuto e di certo questo non è male. Un passo fiero, da vero condottiero. Indossa degli abiti eleganti, neri, uno smoking per la precisione. Sulla testa vi è il solito capello nero, la classica fedora. Le mani sono coperte da un paio di guanti neri, in pelle e ai piedi un paio di scarpe pregiate. Però fa freddo, dannatamente freddo. Per questo sulle spalle vi è appoggiato una sorta di mantello nero, piumato al suo interno. Insomma, tutto rende ancora più visibile la sua aura mafiosa, da cattivo ragazzo per intenderci. C'è solo una differenza rispetto alle altre volte, sul fianco sinistro vi è un fodero contenente una wakizashi, la new entry. Pronta ad essere sguainata e a mietere qualche vita se necessario. Dove si trova dunque il ragazzo? Sul monte ardente di konoha, dovrebbe essere un posto tranquillo dove poter pensare, contare i soldi e rilassarsi un po'. Sulla bocca la sua classica sigaretta fumante, viva, proprio come quel monte, ardente. Cammina, cammina lento, senza fretta con gli occhi che si muovono in giro, osserva, ama osservare. [Equipaggiamento: Wakizashi]

22:45 Hikari:
  [Monti ardenti - Vulcano quiescente] Un’ altra giornata di allenamento per la giovane genin di Kusa. Il suo obiettivo per questa serata è quello di migliorare ulteriormente nel padroneggiare la propria innata. L’ultima volta è rimasta piacevolmente sorpresa dalle proprie capacità, e spera che anche questa sessione di allenamento dia i propri frutti. Come la volta precedente, anche quest’oggi ha deciso di recarsi sui Monti Ardenti, fuori dalle mura del villaggio della Foglia. Potrebbe essere l’unico luogo in cui la propria innata non dovrebbe fare molti danni, se non nessuno. D’altronde, quale posto migliore di un vulcano per utilizzare un “potere” lavico? Il buio è calato sul villaggio, ed Hikari ha da un po’ abbandonato le sue mura. Si addentra nei territori stranieri con in mano un paio di lanterne, una per ogni mano. Chiunque la possa guardare potrà pensare che sia una tipa strana, e non avrebbero tutti i torti. L’ultima volta ha dovuto correre per tornare indietro, dato che non aveva con sé alcuna fonte di luce, perciò quest’oggi non si è fatta trovare impreparata. E se le fiamme dovessero consumarsi, avrà di certo modo di ravvivarle. Nel portaoggetti ha infilato qualche candela, sia per riserva sia per l’allenamento, non si sa mai. Dunque, la giovane si muove nella notte, avvolta dal tenue alone provocato dalle fiammelle che ardono all’interno delle lanterne. Sembra quasi uno spirito. Deve ammettere di sentirsi piuttosto imbarazzata girando in quel modo. Raggiunto il luogo stabilito, appena più in alto delle pendici di uno dei vulcani quiescenti della catena montuosa, la ragazza posa per terra le due lanterne, che illuminano abbastanza bene quei pochi metri che la separano dall’oscurità. Questa uscita è anche un modo per testare il proprio coraggio. Della neve leggera abbandona le nuvole che sovrastano le montagne, lasciandole pensare che sia quasi una contraddizione che della neve vada a posarsi su un terreno vulcanico. Appuratasi che nessuno sia nei dintorni, si accingerebbe ad impastare il Chakra. Unirebbe le mani all’altezza del plesso solare, formando il sigillo della Capra. Chiuderebbe poi gli occhi, concentrandosi su se stessa. Immaginerebbe le due sfere, quella che rappresenta l’energia psichica all’altezza del capo, mentre la seconda, rappresentante l’energia fisica a quella dello stomaco. Esse comincerebbero a ruotare ognuna sul proprio asse, avvicinandosi successivamente l’una all’altra fino a fondersi in un’unica sfera una volta raggiunto il sigillo della Capra formato dalle mani della ragazza. A questo punto, l’energia formatasi dall’unione delle due sfere comincerebbe a scorrere nel corpo di lei, in tutte le direzioni, fino a coprirne all’interno l’intera estensione. Se il tentativo riuscisse, la giovane si sentirebbe percorsa da una grande energia che la inebrierebbe. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 2xKunai][Tentativo impasto Chakra]

23:03 Zashiki:
 Continua ad avanzare il giovane ragazzo, chi può fermarlo ora, al pieno delle sue forze, della sua giovinezza e con una determinazione fuori dal comune. Mantiene una postura sempre perfetta, rigida, con la testa alta e il collo dritto. E' fiero, dannatamente fiero. E' buio, del resto il sole è calato già da un po'. Eppure non ha nulla con se, nulla che gli faccia luce se non quella piccola sigaretta. Una piccola, minuscola sigaretta se confrontata con il grande buio della fredda notte. Una lucciola, ecco cosa potrebbe essere, una piccola lucciola. Lo spiraglio che varca quel muro nero, la speranza, la rabbia, il desiderio, la luce che trafigge l'oscurità. O forse alla fine sarà l'oscurità ad inghiottire la luce? Chissà. Sta di fatto che il ragazzo para girovagare come un vagabondo, senza meta. Una vera e propria sentinella o forse un pazzo, ecco come potrebbe essere visto. Chi ha il coraggio di affrontare la buia notte, chi se non il cavaliere del terrore, il vassallo della pazzia, il principe dell'oscurità. Il giovane doku, è tutto questo come è niente. Tutto e niente. Da sempre queste due parole lottano all'interno del ragazzo. Da sempre il giovane si trova in bilico, cammina su di un sottile bordo, l'eterno confine tra genio e pazzia. Ma è fatto così, non può essere cambiato, va preso per come è. La mano destra si porta dunque sull'elsa della sua dolce arma, pronta ad estrarla al primo segno di pericolo. Nel mentre la mancina prenderebbe in consegna la sigaretta, per qualche istante, verrebbe staccata da quelle pallide labbra, giusto il tempo di far cadere un po' di cenere al suolo e poi verrebbe riposta al suo posto, nell'angolo destro della bocca del giovane. Lo sguardo, così come i suoi piedi continua a muoversi, sin quando non nota una figura <Umm> ha delle lanterne, cosa ci fa da quelle parti. Continua a fissarla. Si ferma, arresta il suo passo, vuole prima capire chi ha davanti, vuole studiare la situazione. Cosa succederà ora? [stessi oggetti]

23:30 Hikari:
  [Monti ardenti - Vulcano quiescente] Il Chakra fluisce ininterrotto all’interno della giovane donna, che si sentirebbe ora percorsa da quella forte energia. Il primo passo è fatto, ora deve attivare la propria innata. E’ già emozionata per ciò che farà, vuole divertirsi come la volta precedente, rimanendo sempre sull’attenti dato che si trova al buio e da sola. Si guarda attorno ogni tanto, giusto per sentirsi sicura, non si sa mai chi o cosa possa celarsi nell’oscurità. Chiuderebbe nuovamente gli occhi, sentendosi protetta dall’alone di luce diffuso dalle lanterne. Cercherebbe ora dentro di sé il chakra Katon e il chakra Doton, tenterebbe di percepire la loro essenza. Sono presenti in lei come parte integrante di ciò che la ragazza è. La accompagnano da sempre nonostante lei non se ne sia mai accorta. Ecco il Katon, cui darebbe la forma di una fiamma, che arde con forza ed energia, inestinguibile com’è. Brucia imperterrita, in attesa che anche l’essenza del Doton acquisti una forma. Vedrebbe anch’esso la ragazza, come la terra su cui cammina, fondamentale sostegno del Katon. Un qualcosa di complementare a quella fiamma calda e luminosa. Sono un tutt’uno dentro di lei i due Chakra, che con la forza di volontà della genin si fonderebbero dando origine a quella nuova energia che abita il corpo di lei. Inebriante, incandescente, un qualcosa di unico. Questo nuovo flusso di energia, verrebbe fatto fluire verso l’alto, in direzione della gola, e andandosi a trasferire nelle ghiandole salivari di Hikari. Ben concentrata, farebbe in modo che il nuovo chakra si trasformi e cambi completamente forma, acquistando uno stato a metà tra il liquido e il solido. Della lava occuperebbe ora le ghiandole salivari, pronte a secernerla. Terminato questo processo, i muscoli facciali andrebbero a contrarsi, così che possano dare la spinta alla lava per abbandonare le labbra della ragazza. Ed ecco che un piccolo grumo di lava fuoriuscirebbe dalla cavità orale di Hikari, percorrendo un moto parabolico di un paio di metri, e andando a posarsi sul sottile strato di neve che fa da tappeto al suolo, facendolo sciogliere per un raggio di diversi centimetri. Ecco, ce l’avrebbe fatta di nuovo. Un sorriso le si dipingerebbe in volto. Sorriso che presto verrebbe a mancare, poiché, oltre il grumo di lava, noterebbe un paio di scarpe. Scarpe costose, lo si nota chiaramente. Ha conosciuto solo una persona con quel tipo di calzari. Teme di sollevare lo sguardo per paura di incontrare proprio chi lei crede. Occhi che andrebbero lentamente a percorrere la figura che si staglia a qualche metro da lei, dal basso verso l’alto. < Non posso crederci. > direbbe inizialmente, sottovoce, fissando le iridi in quelle dell’altro. < Tra tutti i luoghi del mondo, proprio qui. > una punta di rabbia comparirebbe nella sua voce.[Equip: Guanti ninja | Portakunai: 2xKunai][Chakra: 24/15][Tentativo attivazione innata]

23:34 Hikari:
  [Monti ardenti - Vulcano quiescente] Edit: [Chakra: 24/25]

23:46 Zashiki:
 Il volto resta impassibile, una vera e propria maschera di ghiaccio. Che bel regalo di benvenuto gli pone la ragazza <Umh, lava, interessante> borbotta appena. La mano destra resterebbe ben fissa sull'elsa della wakizashi, i sensi permangono attivi, pronto ad agire in ogni situazione. Dopo come è andata l'ultima volta, la donna potrebbe fare di tutto. La sigaretta, rilascia nell'aria una piccola nuvola di fumo, mentre per pochi istanti sopraggiunge un assoluto silenzio. Da prima il giovane squadrerebbe il risultato del tentativo della ragazza, successivamente lo sguardo si poserebbe su di essa <La cosa è reciproca, volevo un po' di tranquillità e mi ritrovo te> la mano sinistra andrebbe a prendere in consegna la sigaretta. Dalla cavità orale del giovane fuoriuscirebbe del fumo, bianco nel mentre la lingua andrebbe ad impattare discretamente violentemente sul palato del ragazzo. Ciò produce un forte schiocco, tipico segno di disapprovazione. Non si muove, resta fisso li, inquietante come sempre <Ho saputo che parteciperai al torneo> non si muove di un passo, la sua espressione non cambia. Resta rigida, bellissima, con una pelle pallida ma morbida. Ci tiene al suo aspetto fisico, all'apparenza. Del resto per uno come lui è fondamentale. Deve essere convincente, è un oratore e per poter esserlo a pieno conta anche ciò che l'altro vede. Attende ora, vuole sapere cosa è capace di fare la ragazza, vuole vedere come reagisce, cosa farà. [stessi oggetti]

00:04 Hikari:
  [Monti ardenti - Vulcano quiescente] Incredula, la giovane ha quasi perso del tutto la concentrazione sul nuovo chakra. La fiamma e il suo sostegno sembrano volersi dividere ma lei non lo permetterà. Chiuderebbe dunque gli occhi prima di ribattere alle sentenze dell’altro, che non fa altro che metterle soggezione. Farebbe nuovamente in modo che Katon e Doton si completino a vicenda, unendosi per evitare che quel flusso di energia si interrompa. Una volta riuniti, la genin aprirebbe gli occhi, puntandoli ancora sul ragazzo. < Cosa ci fai qui? > impassibile, seria, così si ritrova a parlare a causa della presenza altrui. Le iridi si abbassano appena, scivolando sulla mano destra dell’altro, intenta ad impugnare l’arma che porta con sé. Non deve farsi intimorire, né tanto meno farsi provocare. Nessuno potrebbe fermarli in quel luogo se dovessero trasformare un semplice discorso in un combattimento. Diamine, non ci voleva. Questo tizio sempre sapere anche troppo su di lei. Solleverebbe di nuovo lo sguardo < Saputo da chi? > domanderebbe quindi, incuriosita da quella sua affermazione. Lo ha incontrato più volte, ma le sensazione che lui le provoca sono sempre le stesse, negative. La mano sinistra della giovane si abbasserebbe, raggiungendo il portakunai posto sulla coscia della leva inferiore sinistra, in caso la situazione dovesse precipitare. < Non disturbarmi, gira i tacchi. > parole che si dirigerebbero all’altro, sui cui capelli corvini vanno lentamente a posarsi dei fiocchi di neve. La mano destra raggiungerebbe la bocca. Il dito indice accarezzerebbe il labbro inferiore della ragazza, che si preparerebbe a contrarre i muscoli del viso. Vorrebbe lanciargli un segnale di pericolo, se tale può definirsi, facendo precipitare un altro grumo di lava vicino ai piedi del ragazzo. Utilizzerebbe dunque più forza nello sputo, in modo che la lava possa cadere il più vicino possibile ai piedi dell’altro. Con l’aiuto dei muscoli sopra citati, la sostanza incandescente abbandonerebbe le labbra della giovane, ricadendo a mezzo metro dalla posizione di Zashiki. < Occhio alle scarpe. > un tentativo sicuramente ridicolo quello di spaventarlo con quel minuscolo grumo di materia lavica, ma in qualche modo dovrà pur fare per levarselo di torno. Anche perché sa che se lui dovesse sfoderare l’arma, lei non avrebbe molte chance. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 2xKunai][Chakra: 23/25][Tentativo attivazione innata]

00:16 Zashiki:
 Il tempo scorre, ma la posizione dei due non muta, proprio per nulla così come la sua espressione e il suo tono di voce, sempre dolce, caldo, persuasivo. Insomma una serpe <Camminavo> deciso, non ci pensa troppo, non questa volta. Non ha bisogno di mentire, non questa volta. Lo sguardo continua a fissare la donna, non la molla un secondo <Saputo da chi?> domanda quasi ironicamente <Veramente non hai domanda migliore da pormi?> chiede nuovamente il giovane pazzo. La testa si piegherebbe, rapidamente verso destra con l'intento di far scrocchiare il collo, una volta fatto ciò tornerebbe nella sua normale posizione, sempre a fissare la donna <Dovresti sapere, so tante cose, ho orecchie e occhi ovunque> spiega alla ragazzina. Noterebbe il suo tentativo di avvicinarsi al porta kunai <Togli la mano da li, non ho voglia di fare casino qui a Konoha> non costringerlo a sfoderare la sua nuova Wakizashi, non vuole farlo, non è ha motivo, non questa volta. Scuote appena la testa quando ode la minaccia della ragazza <O seriamente, dovrei aver paura?> domanda a sua volta, è curioso vedere quanto sia ingenua quella donna <Tu si parteciperai, ma perderai malamente in questo momento> farebbe una piccola pausa per guardare il risultato del suo allenamento <Potresti al massimo ferire un gatto> sbuffa <Non puoi competere con la gente che avrai davanti, non da sola, non nel tuo stato, sei troppo debole> parla, parla, diavolo quanto parla. Eppure sono parole dette con lentezza, ben scandite. Parole che se ti entrano in testa non te la mollano <Però potrei darti una mano> perché? Perché lo fa? Perché aiutarla? Beh, profitto personale, logico. Gli frutterebbe molto e in più la ragazza, così come per il suo ragazzo, Shitsui, sarebbe costretta a firmare un patto con il diavolo in persona. [stessi oggeti]

00:33 Hikari:
  [Monti ardenti - Vulcano quiescente] Le risposte dell’altro sono pronte, così pronte da sembrare studiate. E’ come se le leggesse nella mente, e questo la infastidisce. Digrignerebbe i denti, cercando di non dare troppo peso alle parole dell’altro. “Occhi e orecchie ovunque”, diamine, non si può star tranquilli neanche fuori Kusa. < Non voglio casini neanche io, ma di te non mi fido. > assottiglierebbe appena gli occhi, sostenendo quel suo sguardo gelido che la attanaglia e non la molla un secondo. Nonostante tutto, non si distrae dal mantenimento attivo del nuovo chakra che brucia nel proprio corpo. < Migliorerò. > è tutto ciò che ha da dire alle sue osservazioni sulle proprie abilità, o meglio provocazioni. E’ vero, non è molto abile, e lui lo sa, dato che ha combattuto contro di lei, però ha il tempo di migliorare, anche se non molto, entro il torneo, e di certo lui è l’ultimo da cui vorrebbe sentire una predica. < Cosa intendi? > solleverebbe appena il mento, incuriosita da ciò che il ragazzo ha da dirle. Non ha idea di cosa frulli nella testa di quello psicopatico, ma qualunque cosa sia è certamente meglio restarne fuori. L’ultima cosa che vuole è dover ripagare favori a questo qui. Nonostante egli sia venuto a farle visita, Hikari non interromperà di certo l’allenamento per perdere tempo in chiacchiere con lui. Volterebbe quindi il capo, verso destra, abbandonando così la gli occhi dell’altro. Chissà se in questo modo il tizio perderà interesse. Il chakra nato dall’unione di Katon e Doton salirebbe nuovamente verso le ghiandole salivari della giovane, impregnandole di materia incandescente. Muscoli contratti, pronti a spingere la saliva, o meglio la lava, al di fuori della cavità orale della giovane genin. Altra lava incandescente atterrerebbe sul tappeto bianco su cui sono posti i due ragazzi, sciogliendo i fiocchi di neve ivi posati. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 2xKunai][Chakra: 22/25][Tentativo attivazione innata]

00:46 Zashiki:
 Una statua, sembrerebbe una statua ora. Non accenna a muoversi, ascolterebbe pacatamente l'affermazione della ragazza <Meglio così, sei una dannata testa calda> che buffo gioco di parole eh. Sta di fatto che la mano destra si sposterebbe dall'elsa e andrebbe a prendere la sigaretta. Un tiro rapido prima di lasciare altro fumo nell'aria <Non lo metto in dubbio, devi farlo se vuoi sopravvivere> risponde rapido, sa cosa deve dire, sa come dirlo <Ma riuscirai a farlo in tempo per il torneo?> si domanda il ragazzo, ma non lo domanda solo a se stesso, lo domanda anche alla diretta interessata <Beh, dimmi, ci tieni a vincere il torneo o lo reputi un semplice passatempo, un gioco?> domanda serio. Il tono di voce permane sempre basso, quasi come fosse un sussurro, lento, come una cantilena, ma mortale come il veleno di una salamandra. La sigaretta verrebbe affidata nuovamente alle cure delle pallide labbra e le mani si infilerebbero dunque nelle tasche dei pantaloni del ragazzo <Sai, penso che al mondo ci siano due strade percorribili, le lame e le parole> spiega lasciando presagire un discorso filosofico, lungo, come quelli che tanto ama <Puoi arrivare al potere in questi due modi> breve pausa <Eppure sicuramente una lama è più pericolosa di una parola, ma a sua volta la parola è capace di controllare una lama> continua a spiegare <E' un dannato circolo vizioso> sentenzia alla fine il giovane <Quello che voglio dirti è che se hai deciso di seguire il percorso della lama, del ninja, beh, dovrai essere dannatamente forte se vuoi riuscire> un piccolo sospiro <Altrimenti dovrai accettare l'aiuto di qualcuno che ha seguito la via della parola> ora la squadra un ultima volta <Il mondo, le persone, non sono buone, nessuna, neanche coloro che si professano come santi> afferma <Dovrai uccidere molte persone, dovrai sporcare la tua lama, mentre io, beh farò sporcare quella degli altri> conclude <Ed è proprio per questo che non partecipo a quello stupido torneo> ha parlato tanto, è vero. Ma ha detto cose più che giuste, sta cercando di donare una preziosa lezione alla ragazza, vuole cercare di portarla a se, di fargli fare un passo verso il lato oscuro. [stessi oggetti]

01:07 Hikari:
  [Monti ardenti - Vulcano quiescente] La mano del ragazzo abbandona l’impugnatura dell’arma, e questo fa tirare mentalmente un sospiro di sollievo alla giovane, che tuttavia non accenna ad allontanare la propria dalle armi che ha legate alla coscia sinistra. Troppo diffidente. Quel suo modo di parlare è irritante, così saccente, così superiore. Ma chi si crede di essere? Parla da uomo vissuto, ma avrà appena vent’anni, come lei. Magari ha avuto le sue esperienze, di certo non belle suppone la giovane, ma non accetta ancora consigli o morali da lui, che sembra tutto tranne che un tipo a posto e che si preoccupa per gli altri. < Non partecipo per vincere, ma per crescere. > quando si è iscritta, sapeva bene di non avere possibilità di vittoria, si conosce, sa com’è fatta. Ma come può imparare come funziona il mondo ninja se rimane sempre chiusa nel proprio monolocale a disegnare tatuaggi? Deve fare esperienze, confrontarsi con altri. Questo è ciò che vuole fare. Le parole dell’altro la colpiscono, le sue metafore. Quel “dovrai uccidere” la smuove particolarmente. Sa che dovrà farlo, ma sa anche che le cause saranno giuste. Colpita, ma allo stesso tempo irritata da quelle parole. Lui vuole aiutarla? Sì, come no. Non sembra uno che fa le cose per bontà, né tantomeno uno che non chiede nulla in cambio. < Tsk. > sbufferebbe la giovane genin, riportando lo sguardo negli occhi dell’altro. < L’ultima cosa che voglio è farmi manipolare da te. > al che, farebbe fluire nuovamente il chakra formatosi dall’unione di Doton e Katon verso l’alto, trasferendolo nelle ghiandole salivari. Farebbe un passo verso di lui, chinandosi appena, non molto. Quindi sputerebbe, facendo fuoriuscire l’ennesimo grumo di lava dalla propria bocca. Un segno di disprezzo nei confronti dell’altro, che in lei non suscita altro se non quello. Ricorda come ha voluto attaccarla a Kusa, come avrebbe voluto ferirla. Non ha un briciolo di fiducia per quell’essere che si ritrova davanti. < Diventerò forte, ma senza il suo aiuto. > solleverebbe poi la mano destra, verso la bocca, pulendo con il dorso di essa un rivolo di lava che cola dall’angolo destro delle labbra. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 2xKunai][Chakra: 21/25][Tentativo attivazione innata]

01:19 Zashiki:
 Continua a fissarla, curioso, senz'altro di studiare quella donna che da sempre si contrappone a lui <Voglio porti un piccolo quesito> si prepara il ragazzo <Sai, le ombre, per come le vediamo sono nere, paragonabili all'oscurità della notte> chiosa il giovane neanche fosse un vecchio saggio <Eppure per far si che vi siano le ombre è necessaria una cosa, sai cosa?> una breve pausa <La luce, senza luce non ci potrebbe essere l'ombra> chiosa iniziando a muovere qualche passo, prima a destra e poi a sinistra, un via vai, destra e sinistra, restando in linea d'aria nella stessa posizione. Lo sguardo, come il corpo punterebbe prima destra e poi sinistra, un moto insomma <Per quanto tu possa credere, non esisterà mai il giusto o il sbagliato> continua il giovane, particolarmente in vena di fare discorsi filosofici questa sera <Sai perché sono diventato ciò che sono?> domanda ancora una volta <Perché la vita mi ha fatto un dono, mi ha permesso di capirla, di guardarla negli occhi mentre mi toglieva tutto, mentre mi metteva alla prova giorno dopo giorno> sputa sentenza questa sera, un po' come la ragazza che sputa lava <E posso assicurati che non ci sarà mai una giusta motivazione per fare qualcosa, la farai perché probabilmente qualcuno te lo ha imposto, ma non sarà giusta, qualcuno soffrirà, qualcuno gioirà, questa è la vita. Ma io, beh, io ho deciso di non dare più peso a queste cose, ho deciso di andare sopra a tutto e tutti> quindi darebbe la schiena ad Hikari e muoverebbe qualche passo <Sai il giorno finisce sempre e cede il suo posto alla notte, ad oggi il buio e la luce si dividono equamente il giorno, la vita, ma io sposterò questo equilibrio, la notte sarà lunga, fredda, fredda come la morte> sentenzia <Hikari, preparati, l'Inverno sta per arrivare> dunque tacce, pronto ad abbandonare il loco, vuole solo vedere la reazione della donna a queste sue ultime parole. [stessi oggetti]

01:35 Hikari:
  [Monti ardenti - Vulcano quiescente] Non capisce il motivo del successivo discorso del ragazzo. Cosa c’entra ora cosa è giusto e cosa è sbagliato? Vuole confonderla? Distrarla? Proprio non riesce a capire. E’ certa che se lei avesse il dono di poter leggere nei pensieri altrui, con lui sarebbe impossibile. Non sa se quello che il kusano stia dicendo sia riferito a lei o a se stesso, quasi a voler raccontare cosa lui sia, cosa abbia capito. Lezioni di vita da lui, che roba. < So che le cose non sono bianche o nere, credimi. > ferma la voce di lei, che raggiunge nel tenue chiarore emanato dalle lanterne le orecchie di Zashiki, che comincia ad avvicinarsi sempre di più. Si ferma però, per fortuna, e fa marcia indietro. < Non capisco il motivo del tuo discorso. > sentenzierebbe poi, sbuffando quasi impercettibilmente dal naso. Non riesce a stargli dietro. Ed eccolo poi iniziare a fare congetture. Sembrerebbe voler cambiare il ciclo dell’esistenza ma cosa può lui, un ragazzo, un ninja, un essere umano. Cosa può lui contro il destino, la natura, l’inesorabile scorrere del tempo? Vorrebbe stendere un manto nero su tutto ciò che lo circonda, e alle sue parole Hikari verrebbe percorsa da una strana inquietudine, quasi abbia paura che le sue parole possano rivelarsi veritiere. Quando pronuncia il suo nome poi. Brividi. E’ un essere raccapricciante. < Cosa intendi? > un po’ di incertezza abita la voce della giovane genin di Kusa, che viene momentaneamente destabilizzata. Perde il controllo sul proprio chakra, ma non può permetterselo. Cerca dunque di accantonare per un momento quelle brutte sensazioni per ritrovare dentro di sé l’unione dei due chakra che rendono attiva la propria innata. Quel nuovo flusso tornerebbe ad esistere, e spostarsi verso le ghiandole salivari, impregnandole di lava incandescente. Chiuderebbe gli occhi la ragazza, stringendoli quasi, vorrebbe che tutte le sensazioni negative scaturite dall’incontro con Zashiki si trasferissero nel grumo di lava che sta per sputare e la abbandonassero. Ed è ciò che immaginerebbe la giovane mentre quel groviglio di lava ardente abbandonerebbe le proprie labbra, atterrando oltre il ragazzo. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 2xKunai][Chakra: 20/25][Tentativo attivazione innata]

01:50 Zashiki:
 Scuote la testa per qualche istante <Beh, sbagli> a cosa si riferisce <E' proprio qui che sbagli, le cose non sono bianche o nere, le cose sono bianche e nere> quindi la mano destra prenderebbe in consegna la sigaretta, per l'ultima volta, in quanto sfruttando il pollice e l'indice la getterebbe, facendola volare discretamente lontano <Non mi sorprendere che una testa calda come te non capisce, ma fidati> annuisce questa volta, dando sempre le spalle alla ragazza <Un giorno capirai> quindi muoverebbe un ulteriore passo e andrebbe ad osservare il blocco di lava che gli è precipitato vicino, non si volterebbe, ne tanto meno cambierebbe espressione o altro <Presto, vedrai> schioccherebbe nuovamente la lingua sul palato, un ultima volta <Arrivederci Hikari> una piccola pausa <Buona fortuna per il torneo e vedi di non farti ammazzare, sarebbe un peccato> quindi sottovoce, in maniera molto velata ma forse percettibile dalla ragazza <Non potrei sopportare che qualcuno ti uccida prima di me> detto questo si allontanerebbe. Con il suo lento, inesorabile passo. Quello che ha detto oggi, è vero, falso, un illusione o realtà? Promesse o semplici minacce. Parole di un genio o di un pazzo. Chissà, sono il tempo potrà dirlo. [End]

02:06 Hikari:
  [Monti ardenti - Vulcano quiescente] Ancora parole che sembrano campate per aria quelle di lui. Sembra venuto fin lassù per poterle fare delle lezioni di vita, insegnarle come va il mondo, come se non lo sapesse già. < Non mi pare di aver detto qualcosa di diverso. > gli direbbe, ripensando alle proprie parole. < Non sono una testa calda. > meglio lasciar perdere però, è inutile continuare a perdere tempo con lui, che sembra sapere tutto ma allo stesso tempo niente. Vuole fare la figura di quello saggio, quello vissuto? No, non gli riesce bene. Le parla come se lei fosse una stupida, un’ingenua, e okay, forse un po’ lo è, ma non è nata sotto un cavolo. Che nervi, questo tizio. La sua arie di superiorità è percepibile fino ai confini del mondo. < Grazie. > sbotterebbe poi, guardandolo allontanarsi, mentre alle proprie orecchie giungono quelle sottile parole pronunciate sottovoci. Parole terribile, ricche di odio. Ma cosa le ha fatto? Perché proprio lei? La paura prende possesso delle membra di Hikari, ma lei non lo lascia a vedere. Già, deve essere forte, affrontare tutto. Dopotutto è un ninja. Aspetterebbe che il giovane sparisca nella notte per lasciarsi cadere a terra, in ginocchio, nel chiarore delle lanterne le cui candele stanno per consumarsi. Vuole andarsene, tornare in città e raggiungere il suo compagno, poiché è l’unica persona con cui riesce a sentirsi al sicuro. Sospirerebbe, tentando un’ultima volta di utilizzare il nuovo chakra. Deve dimostrare a se stessa di non essere stata destabilizzata dall’incontro con Zashiki. Cercherebbe dunque di concentrarsi, le palpebre calerebbero sulle iridi castane, e il chakra Katon e il chakra Doton, uniti un’ultima volta in un unico chakra, fluirebbero verso l’altro, posizionandosi nelle ghiandole salivari della giovane, stanca e desiderosa di andarsene. Le impregnerebbero di lava, ardente come la rabbia che sta consumando la ragazza che, contratti i muscoli del viso, sputerebbe l’ultimo grumo di materia incandescente dinanzi a sé, sulla neve. Lo guarderebbe soddisfatta, identificandolo come simbolo di qualcosa di buono in quella serata. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 2xKunai][Chakra: 19/25][Tentativo attivazione innata]

02:12 Hikari:
  [Monti ardenti - Vulcano quiescente] Le candele sono ormai consumate, perciò Hikari ne estrarrebbe fuori altre due dal portaoggetti, camminando in ginocchio sulla neve fino all’ultimo grumo di lava sputato. Le terrebbe entrambe sollevate sopra di esso, così da non farle sciogliere e sfruttare l’aria incandescente che circonda la poltiglia per poterle accendere. Le infilerebbe dunque nelle lanterne e si alzerebbe in piedi, distrutta, sia emotivamente che fisicamente. Non correrà per tornare indietro questa volta, non ha neanche paura che quel tipo la segua, sa che non lo farà, come le altre volte. Perciò eccola a fare ancora il fantasma, aggirandosi nella notte con due lanterne tra le mani. Un’ombra illuminata che si aggira per un territorio che non conosce bene, vittima di emozioni e sensazioni negative. Ha bisogno di un porto sicuro, e sa chi è la prima persona da cui si recherà una volta oltrepassate le mura di Konoha. Vuole dimenticare, almeno per adesso. < Ma perché io? > si domanderebbe più volte, tra sé e sé. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 2xKunai][Chakra: 19/25][End.]

Hikari si reca sui Monti Ardenti per allenarsi, ma qui incontra Zashiki. Il ragazzo vorrebbe aiutarla nel torneo, ma lei non si fida e il discorso passa su tutt'altro argomento.